Santana Lopez: Superwoman

Una Fanfiction su Glee di Gorshenin

Versione originale: gnomingabout/tumblr/com/tagged/Santana-Lopez-as-Superwoman
(sostituite le prime due / con .)

Adattamento italiano: Brittana Fanfiction Den

Traduzione a cura di Evey-H

Revisione a cura di eli


Una specie di mini-fic ispirata da questo post:

snixxxkysnuts/tumblr/com/post/27885655516/au-superwoman-in-which-santana-lopez-leads-a

(sostituite le prime due / con .)


E' in piedi dietro ad una sedia quando finalmente Brittany la vede, con la sua macchina fotografica e quella carinissima borsa a tracolla dalla quale sembra non separarsi mai. Sta scorrendo le foto sulla sua digitale, guardando di tanto in tanto l'orologio con un rapido movimento del polso.

Brittany sorride mentre si avvicina di soppiatto alle spalle della sua collega, "Sono in ritardo, lo so, ma fortunatamente lo sono anche i politici, quindi tutto a posto, no?"

Santana viene colta alla sprovvista, e stringe la sua fotocamera al petto come per proteggersi, "Brittany! Oh, bene, sei arriv–"

"Finalmente, lo so," Brittany fa una smorfia scherzosa fingendo un tono di rimprovero.

"No, io... hai ragione, non si è fatto vivo ancora nessuno, quindi non ti sei persa molt–"

"Sto scherzando, Santana," Brittany appoggia la mano sulla parte bassa della schiena di Santana mentre passa dietro di lei nella fila di sedie riservate alla stampa. Le rivolge uno sguardo incuriosito quando Santana si agita al suo leggero tocco.

"Scusa," arrossisce, aggiustandosi gli occhiali a mezza montatura e tenendo gli occhi sulla fotocamera fra le sue mani, "Soffro un po' il solletico."

Brittany le fa un sorriso, "Il tuo segreto è al sicuro con me."

Gli occhi di Santana schizzano verso di lei per un attimo, intensi e indagatori in maniera non proprio adatta alla situazione. Brittany avverte il suo sorriso affievolirsi sotto lo sguardo serio di Santana. Dura solo un momento prima che Santana allontani di nuovo lo sguardo, dirigendolo verso l'angolo della stanza, dove un secondo dopo il sindaco fa il suo ingresso attraverso una imponente doppia porta. Brittany fa uno sguardo triste, Santana ha sempre un tempismo ottimo e pessimo allo stesso tempo. E' come se riuscisse a sentire le persone avvicinarsi, o qualcosa del genere.

Non che quando arrivano sappia come comportarsi. Nonostante siano entrambe due giornaliste del Daily Planet, Santana è un tipo che bada ai fatti, ma è impacciata con le altre persone. Aveva per lo più lavorato da sola prima che il suo ufficio decidesse che i suoi articoli erano un po' troppo attinenti ai fatti e privi di un tocco personale. Ed è qui che entra in gioco Brittany: lei ci sa fare con le persone. Le interviste sono la sua specialità, e ci sono ben poche cose in grado di fermarla quando ci si mette d'impegno. Insieme formano un'ottima squadra: Santana si occupa della stesura generale, mentre Brittany ci mette dentro il cuore.

"Ci hanno dato di nuovo una sedia sola?" Chiede Brittany corrucciata guardando l'unica sedia contrassegnata col logo del Daily Planet.

"Siediti pure tu," risponde Santana con un cenno verso la sedia e poi alla fotocamera, "io devo scattare qualche foto."

"Non la prendi mai tu la sedia."

"Tu comunque non ci stai mai seduta molto," commenta Santana scrollando le spalle ed accennando un sorriso.

Brittany sorride a sua volta: è vero. Di solito è lei la prima ad alzarsi in piedi quando è il momento delle domande. E' sempre stata un po'... entusiasta quando entra in gioco il suo lato da giornalista.

"Beh, la ringrazio, signorina Lopez," sorride dolcemente alla sua collega e si siede, pur consapevole che non ci resterà per molto.


Santana è sicura che questo tizio stia mentendo. Con il suo super udito può chiaramente avvertire il battito cardiaco accelerato, e la sua vista, nonostante gli occhiali, le permette di vedere l'eccessiva sudorazione sulla sua fonte. In realtà non ha bisogno di tutte queste cose, il fatto che Brittany sia sicura stia mentendo è sufficiente a convincere anche lei. Non ha mai incontrato nessuno bravo a giudicare le persone quanto Brittany S. Pierce. Tutto quello che deve fare è quel piccolo sbuffo d'incredulità, e Santana è pronta a scommettere che quest'uomo non la racconti giusta. Tutto il resto sono solo prove a supporto.

Con un orecchio sta ascoltando le sue parole, scribacchiando qualche appunto per passarsi il tempo. L'articolo è già scritto nella sua testa e quando ritornerà in ufficio le servirà solo un minuto al computer per scriverlo con la super velocità. Quello è uno dei principali vantaggi di avere Brittany come partner: condividono un ufficio, quindi ha un po' più di privacy per prendersi qualche scorciatoia coi suoi superpoteri.

Il vantaggio principale di lavorare con Brittany è lavorare con Brittany.

Dopo aver lasciato l'Ohio, e l'amorevole supporto della sua famiglia adottiva che l'aveva trovata da bambina dentro ad un cratere, Santana era sicura che non avrebbe mai incontrato qualcuno premuroso quanto i Lopez. Si sbagliava. Brittany Pierce, ad eccezione del suo quasi spericolato stile giornalistico, è la donna più dolce che conosca. E' la prima persona ad offrirsi di aiutare un altro essere umano e l'ultima a tradirlo.

E' stata la prima ad aver cercato davvero di conoscere Santana, fermandosi alla sua scrivania per un attimo ogni mattina solo per dire ciao e chiederle del suo lavoro. Santana non aveva avuto bisogno del suo super udito per capire che Brittany fosse genuinamente interessata: il suo sorriso ne era la prova evidente.

Santana non è mai stata particolarmente amichevole con le persone, ha imparato a mantenerle lontane non solo per proteggere loro, ma anche se stessa. Ha bisogno della sua identità segreta, ha bisogno dei suoi segreti, ha bisogno di tenersi a distanza di sicurezza. Così si fa passare per una persona goffa, timida e riservata che preferisce evitare il confronto piuttosto che creare problemi. E' ordinaria, irrilevante, piatta.

Tutto quello che invece Superwoman non è, e Superwoman è l'unica donna per cui Brittany stravede.

E' già successo tre volte: essere chiamate per un'emergenza, supplicare Brittany di restare in disparte e dietro le barriere della polizia, guardarla intrufolarsi con un sorrisetto malizioso lanciato da sopra la spalla, e poi sparire verso il riparo più vicino per potersi cambiare. Superwoman avrebbe sempre salvato la situazione - salvato Brittany - all'ultimo secondo.

La prima volta che era successo la giornalista era troppo esausta, dopo aver rischiato la vita cadendo da un terrazzo che stava per crollare, per dire molto. Superwoman l'aveva appoggiata delicatamente su un tetto adiacente e le aveva raccomandato di stare dietro le barriere della polizia.

La seconda e la terza volta, Brittany era diventata molto più amichevole. Aveva iniziato a fare domande, a scherzare sul fatto che a Superwoman dovessero davvero piacere i suoi articoli dato che la salvava così spesso e, alla fine, durante il loro ultimo incontro, Santana si era convinta che la sua amica stesse flirtando col suo alter-ego. Aveva cercato di non prenderla troppo sul personale perché in fin dei conti Superwoman era una tosta: sbruffona, forte e dannatamente sexy dentro a quel costume.

Bisognava essere pazzi per interessarsi a Santana Lopez quando Superwoman salvava il mondo ogni giorno.

Fa un sospiro, concentrandosi di nuovo sul presente. Il sindaco sta rigettando le accuse di essere in combutta con la nota signora del crimine e arci nemica di Superwoman: Sue Sylvester. Santana non gli crede neanche per un secondo, non perché Brittany non gli crede, ma semplicemente perché è un viscido. Il sindaco Dustin Goolsby è probabilmente la cosa peggiore che sia successa a Metropolis dopo l'arrivo in città di Santana. Lui non è mai stato un fan di Superwoman e gli incontri con la stampa sono sempre imbarazzanti.

Si può dire che Santana lo odia. Non riesce più nemmeno a starlo a sentire, così si concentra su altre cose, attivando con un battito di ciglia la sua vista a raggi x per sbirciare attraverso la parete. Dietro al podio e nella stanza adiacente, Santana vede tutte le persone che ci si aspetta di vedere ad un evento ufficiale: assistenti che corrono qua e là, personale delle pubbliche relazioni, Azimio Adams—

Santana si ferma.

E' un criminale, un mutante, ed un noto scagnozzo di Sue Sylvester. Ha l'aspetto di un duro in quel vestito, e sembra quasi normale, ma Santana sa che al di sotto nasconde la forza per affrontare almeno venti uomini della sua taglia. Non ha scampo contro Superwoman, ma è comunque in grado di fare parecchi danni.

Che cosa ci fa qui? E' forse la guardia del corpo del sindaco? Qualcuno assunto per l'occasione? Perché mai avrebbe bisogno di ulteriore sicurezza? Sicurezza criminale mutante. Adams si sta facendo nervoso lì in piedi nel suo completo mentre gli aiutanti iniziano a correre, alcuni di loro spariscono in corridoio e si dirigono verso l'uscita.

Le cose non si mettono bene per la smentita del sindaco. Santana sposta il peso da un piede all'altro, preoccupata per la scoperta, con la gente che si muove come scarafaggi spaventati. Sta per succedere qualcosa, ma non ha idea di cosa sia.

"Santana," sussurra una voce di fianco a lei e Santana si volta troppo rapidamente, senza la prontezza di spegnere la sua vista a raggi x: un po' di rosa a pois neri, un accenno di pizzo e slip coordinati e Santana inizia a tossire imbarazzata, chiudendo gli occhi per togliersi quell'immagine dalla testa.

Come se fosse facile.

Avrebbe preferito mangiare della kryptonite piuttosto che scordarsi quell'immagine.

"Tutto bene?" la voce di Brittany è bassa e preoccupata, una mano cade sulla spalla di Santana e inizia a tracciare piccoli cerchi come a volerla aiutare a prendere fiato.

"Sì," annuisce Santana, con gli occhi piedi di lacrime dietro agli occhiali, "mi hai spaventata, la gomma—finita in gola, adesso—"

Santana indica col pollice qualcosa dietro la sua spalla e senza attendere la risposta di Brittany si dirige verso la hall. Spingendo le porte della sala conferenze, Santana smette di fingere di tossire, la sua vista a raggi x è già pronta e alla ricerca di Adams.

Sta succedendo qualcosa, qualcosa di grosso. Adams sta abbaiando ordini ed alcuni uomini in giacca e cravatta stanno spostando delle casse. Che contengano armi?

Santana sa che è ora di andare in scena. La prima cosa che riesce a trovare è un ripostiglio per gli attrezzi con un lucchetto ed una finestra: perfetto. A svestirsi con la super velocità impiega pochi secondi, poi infila i vestiti e gli occhiali nella sua tracolla e la nasconde in un luogo sicuro. Quando si rimette in piedi, è una persona completamente diversa.

Le sue spalle sono quadrate, il mento è alto, l'ultima cosa da fare è togliere l'elastico dai suoi capelli neri. Una volta liberati quelli, è libera anche Santana, e anche Superwoman.

Con uno sbuffo di vento è già fuori dalla finestra.

Vola alta e veloce, sentendo il vento intorno a lei ed il peso del mantello sulle spalle. Il sole lambisce la sua uniforme rossa e blu e si sente invincibile. La città è bellissima alla luce del tramonto. Metropolis è splendente e, all'orizzonte, riesce a vedere ergersi orgoglioso il globo del Daily Planet.

Il suo cuore palpita come il suo mantello svolazza al vento. Brittany.

Santana serra la mandibola: Brittany è in pericolo.


Brittany non sapeva dove diavolo fosse andata Santana, o perché fosse uscita dalla conferenza per andare a cercarla.

Era semplicemente uscita, un istante prima che dessero il via alle domande, per cercare Santana e assicurarsi che non si fosse strozzata con la gomma, di nuovo, o qualsiasi altra cosa avesse potuto succedere. Usando la logica, sapeva che non era successo nulla e che Santana non era in pericolo, ma Brittany voleva esserne sicura. Doveva esserne sicura. Se solo fosse riuscita a trovarla.

Quella donna ogni tanto ha il vizio di sparire.

"Santana," grida Brittany lungo il corridoio, è già passata oltre alcune fontanelle e non c'è traccia della sua collega.

E comunque perché è così in ansia? Santana è una donna adulta, sa badare a se stessa. Infatti, Brittany è quasi sicura che Santana l'avrebbe rimproverata per non aver raccolto nemmeno una dichiarazione. Deve tornare dentro e raccogliere una dichiarazione. Una dichiarazione da quel cavolo di viscido di un sindaco.

Ma non può, non senza Santana.

Sbircia attraverso un'altra porta, aspettandosi un'altra sala conferenze vuota, ma finisce per trovarsi davanti a due dozzine di uomini con un vasto arsenale di armi d'assalto.

Brittany si lecca le labbra, capendo che almeno sei di loro l'hanno vista ed altri si stanno avvicinando ogni secondo che passa. Fa un sorriso sforzato, "Volete rilasciare una dichiarazione?"

Non vogliono.


Santana conta diciassette armi da fuoco, venti uomini, un mutante, ed un ostaggio seduto su una sedia sul lato opposto della stanza.

Se il suo super udito non la tradisce, sa che è stata Sue Sylvester a mandare qui Adams e i suoi tirapiedi per fregare il sindaco e tenere in ostaggio i giornalisti fino a che non avesse pagato l'enorme somma di denaro che gli aveva permesso di essere eletto.

Perché quel tipo abbia accettato un prestito dalla banda di Sue Sylvester resta un mistero per Santana, ma l'avrebbe scoperto più tardi. Per il momento, Brittany è in pericolo. Seduta là con espressione accigliata e le braccia legate dietro la schiena, Brittany è in ostaggio ed in una situazione pericolosa, di nuovo.

Santana si morde le labbra per non grugnire.

Diciassette armi.

L'elemento sorpresa è dalla sua parte, ed anche la sua reputazione.

E' Superwoman, per la miseria.

Può buttare giù pareti e fare a pezzettini tutte le pistole prima che possano batter ciglio. Ed è esattamente quello che fa. La super velocità non è mai stata così piacevole come quando la si usa per salvare Brittany Pierce. Le canne delle pistole si piegano come creta fra le sue mani, si schiantano sulle teste degli uomini e vengono lanciate dietro le sue spalle man mano che passa da uno all'altro.

Quando il fumo svanisce ci sono solo tre persone ancora coscienti.

Superwoman, Brittany, e Adams.


Brittany tossisce, l'aria è pesante e piena di polvere, il frastuono le rimbomba ancora nelle orecchie. Cerca di vedere attraverso il fumo e rimane senza fiato.

"Superwoman," esclama prima di riuscire a fermarsi.

Aveva sperato, o meglio pregato, che l'avrebbe salvata.

Salvata da lei.

La Donna d'Acciaio.

La Salvatrice di Metropolis.

La donna che le aveva salvato la vita, che le aveva fatto perdere la testa, e che da allora non era riuscita a togliersi dalla mente.

Sta squadrando l'omone in giacca, che ha un ghigno malvagio e lo sguardo arrogante.

"Ti consiglio di stare alla larga dagli affari della Sylvester, ragazzina," le dice con disinteresse.

Superwoman non è per niente impressionata, né intimidita. Il suo sguardo è quasi presuntuoso quando risponde, "Vedremo chi è la ragazzina quando la polvere si sarà posata."

Lui si mette a ridere, a bassa voce e minaccioso. Fa accapponare la pelle a Brittany, e le si rizzano i capelli sul collo. I muscoli dell'uomo si flettono sotto al suo abito, il tessuto viene tirato e messo a dura prova.

Brittany osserva in silenziosa ammirazione l'eroina sollevarsi dal suolo, con il suo corto mantello che volteggia dietro le sue spalle, e il famoso simbolo 'S' stampato sul suo petto. E' uno spettacolo: lunghi capelli neri fluttuano intorno al suo viso in una caotica meraviglia di perfezione, i suoi occhi sono concentrati e resi vivi dalla sfida.

E' incredibilmente bella.

E Brittany è incredibilmente infatuata. Riesce a sentire le sue guance avvampare, il battito cardiaco accelerare, e non solo per la pericolosità della situazione. E' in ostaggio ma tutto quello che vorrebbe fare è dire a Superwoman quanto sia carina oggi.

Il suo squadrare viene interrotto dal suono di tessuto che si rompe. La camicia dell'uomo alla fine sta cedendo e lasciando spazio al suo innaturale dispiego di muscoli. Brittany spera che non le si avvicini. Sicuramente Superwoman si assicurerà che questo non accada.

Sicuramente.

"Benvenuta alla fiera dei muscoli."

La sua pessima battuta fa arricciare il naso della supereroina per il disgusto: Brittany pensa che sia adorabile, lui pensa che sia offensivo considerando il suo ringhio.

Superwoman indica le armi da fuoco sparpagliate sul pavimento, "Lo vedi tu stesso cosa succede quando gioco con le armi."

"Non hai scampo," si spinge in avanti, caricando il pugno per colpirla.

Superwoman si limita a sorridere.


Proprio come pensava, Adams non è al livello di Superwoman. E' ammucchiato al suolo, privo di coscienza e legato da una trave che ha strappato da una parete. Santana batte le mani per scuoterle dalla polvere si mette in ascolto.

Il suo super udito percepisce la polizia riunirsi all'esterno dell'edificio, gran parte degli occupanti è già scappata al suono dello scontro e la voce sulla presenza degli scagnozzi di Sylvester si è diffusa in fretta. C'è solo una persona che le interessa in questo momento. Si volta verso la donna in questione, ancora intrappolata alla sedia.

Chissà perché, Brittany la intimidisce molto di più quando non è legata ad una sedia e ricoperta da un sottile strato di fuliggine. E' comunque ugualmente bella.

Santana desidera poterle dire, ad esempio, il mio alter ego Santana Lopez pensa che tu sia la donna più incantevole della galassia, oh, per la cronaca, siamo la stessa persona.

Non può dirle questo, così mantiene il suo sguardo mentre vola verso di lei. Quello è un lusso che Santana Lopez non può permettersi, guardarla negli occhi. Il contatto visivo è pericoloso, la cosa che rimane più impressa di una persona sono i suoi occhi, un paio di occhiali ed una postura goffa non possono nasconderli del tutto.

Gli occhi di Brittany sono degni di restare impressi. Sono di un tale azzurro da ricordare a Santana il cielo dell'Ohio in estate, spolverato da piccolissime nuvole che rendono il colore ancora più chiaro.

"Ancora tu," dice Santana con un sorriso gentile, perché Brittany sembra non riuscire a trovare le parole. Deve essere la prima volta per Brittany Pierce, ed una cosa che solo Superwoman può provocare. "Sei sempre in mezzo ai guai."

Le sue guance si colorano di rosso per l'imbarazzo, qualcosa che Santana Lopez non potrebbe mai ispirare, "Questa volta non stavo cercando uno scoop."

Santana alza un sopracciglio, atterrando delicatamente di fianco alla sedia e chinandosi su un ginocchio. Le sue mani iniziano a sciogliere le corde intorno al corpo di Brittany. E' attenta, molto attenta, quando usa la sua forza vicino a lei.

"Stavo cercando la mia amica," prosegue Brittany a bassa voce, "se n'è andata nel mezzo della conferenza stampa del sindaco, e io... ero preoccupata."

C'è un'esitazione, Santana la sente nel suo corpo prima di sentirla nelle parole di Brittany.

Sente un minimo cambiamento nel suo battito cardiaco quando pronuncia il suo nome. Una lievissima alterazione cardiaca, ma c'è. Rimuove le corde che tengono prigioniera Brittany e le getta poco lontano, si alza in piedi con sicurezza, fiera e forse con un pizzico di sfacciataggine. Le sue mani sono sui fianchi e il capo è inclinato.

"La tua amica, eh?" la punzecchia Santana.

"Già," Brittany si agita nervosamente prima di alzarsi. Normalmente è più alta di Santana, ma quando Santana è Superwoman, è almeno 10 centimetri sollevata dal suolo. Lo fa per nascondere la sua vera altezza, per mostrarsi minacciosa, per sembrare forte.

"Un'amica che ogni volta ti permette di cacciarti nei guai," la rimprovera Santana, fluttuando alcuni centimetri più vicina, e solo leggermente più alta di Brittany. Ora non sta cercando di essere minacciosa, solamente tutto quello che Santana Lopez non è.

Il suo lato egoista vorrebbe sapere se Brittany l'avrebbe difesa, se avesse convinto la grande Superwoman del valore di Santana Lopez.

Brittany si lascia scappare una risatina, "Credimi, se ci fosse un modo per trattenermi, lo farebbe. Se avessi un dollaro per ogni volta che mi ha detto di stare attenta, beh..."

Santana lo percepisce di nuovo, quel batticuore.

"Forse dovresti starla a sentire," dice a bassa voce sostenendo lo sguardo di Brittany fino a che la giornalista non è costretta a distoglierlo, arrossendo di nuovo imbarazzata.

"Ma così," Brittany alza gli occhi, con un bel sorriso stampato in faccia, il più bello che Santana abbia mai visto, "non ti avrei mai incontrata."

Santana vorrebbe che quel sorriso fosse per lei: solo per lei, non per il costume o il mantello. Desidera poterlo ottenere con gli occhiali e la tracolla da imbranata. Ma è così che deve andare.

E' Superwoman la seduttrice, quindi forse, solo per ora, dovrebbe affascinare Brittany come avrebbe sempre voluto fare nei panni di Santana.

"Dovrò ringraziarla," le labbra di Santana si tendono nel suo miglior sorriso, il sorriso che è sulle copertine delle riviste e dei giornali. Quello che manda in delirio sia uomini che donne. "Hanno annullato la conferenza, hai bisogno di un passaggio a casa?"

Tende la mano verso di lei e resta in attesa, guardando gli occhi di Brittany allargarsi e il suo viso arrossire. La sua mano si muove verso le dita di Santana, tendendosi verso il forte palmo steso davanti a lei, ma si ferma, e Santana lo sente di nuovo, persino lo vede come un lampo sul volto di Brittany. L'azzurro dei suoi occhi si fa di una tonalità più scuro.

"Mi piacerebbe," ritrae la mano dando a Santana, anzi Superwoman, un sorriso gentile, "ma devo davvero trovare la mia amica."

Superwoman è appena stata scaricata da Brittany S. Pierce e non può esserne più contenta.

Brittany sta scaricando Superwoman per andare a cercare Santana.

L'amica che le fa battere il cuore.

Il sorriso di Santana questa volta non è quello da posa per le fotografie, è un sorriso genuino, è davvero felice.

"Le dirò che si è persa Superwoman, comunque," Brittany fa un passo indietro, verso la porta dove alcuni ufficiali di polizia stanno entrando.

"Fai pure," annuisce Santana, guardandola allontanarsi.


Brittany è sicura di essere impazzita, rifiutare Superwoman dopo che l'aveva appena salvata, di nuovo.

Tuttavia non ha molto tempo per iniziare a pentirsene prima di imbattersi nella donna che inavvertitamente l'aveva fatta cacciarsi in quel casino.

"Santana!" la chiama Brittany lungo il corridoio, "Ehi!"

La donna si volta dall'angolo del corridoio dal quale è appena spuntata. Chiudendo la cinghia della sua tracolla lungo il torace con entrambe le mani e osservando stancamente i poliziotti lì intorno.

"Brittany, cos'è successo?" chiede, "Credevo fosse stato un terremoto, ma qualcuno ha parlato di Superwoman."

"Sì, sì," le risponde Brittany infilando il braccio in quello di Santana, "è venuta, ha fatto il suo dovere, e se n'è andata. La cosa importante è che il sindaco prende bustarelle da Sue Sylvester. L'ho sentito con le mie orecchie!"

"Non ci credo," Santana alza lo sguardo verso Brittany attraverso i suoi occhiali. "Credi che riusciremo a prepararlo per mandarlo in stampa domani?"

"Con la tua dattilografia, signorina Speedy Gonzales?" Brittany ride, "Vorrei proprio vederli tentare di tenerlo fuori dal giornale."

Santana sorride, abbassando il capo e aggiustandosi gli occhiali.

"Fermiamoci al Bel Grissino mentre torniamo al Planet," suggerisce Santana, "so che preferisci mangiare qualcosa mentre lavoriamo."

Brittany sorride, lusingata che Santana abbia avuto un pensiero per lei, "Mi sembra un'ottima idea."

Restano in ufficio fino a tardi, a mangiare cibo da asporto e a scrivere di scandali politici. Brittany non rimpiange nemmeno una volta di aver mancato un appuntamento con la supereroina, e se le orecchie di Santana si contraggono per cercare di sentire qualcosa di molto molto leggero, passa tutto inosservato.