1.
Ero allo studio medico ad assistere una paziente di Naomi, perché lei era in ritardo, non so per quale motivo. Il bambino non voleva uscire, così dissi a Dell di prendere la ventosa ostetrica, ma era un po' titubante. Finalmente la bimba venne al mondo.
"Ah sei arrivata?" chiesi entrando nell'ufficio di Naomi.
"Sì" rispose.
"I McDonald chiedevano di te."
"Stai bene?" continuai.
"Ho avuto una brutta mattinata." rispose senza distogliere lo sguardo dal PC.
"Se mio fratello ti crea problemi, piantalo." Dissi sorridendo.
"Andiamo… era una battuta divertente."continuai.
"Sì, puoi scusarmi?" domandò alzandosi.
Rimasi seduta di fronte la sua scrivania a mangiare caramelle e lei si dileguò. Andai a cambiarmi e passai a controllare le cartelle cliniche delle mie pazienti.
"Come sta andando?" domandai a Dell che era vicino alla neonata.
"Non vuole prendere il succhiotto…" rispose preoccupato. Feci dei controlli e lo feci calmare.
Andai nel mio ufficio e mi accomodai sul divano e studiavo i casi medici delle mie pazienti.
"Io. devo dirti una cosa." Disse Naomi entrando nel mio ufficio.
"Una cosa bella o brutta?" domandai senza alzare lo sguardo dalle cartelle cliniche.
Non rispose così alzai lo sguardo e vidi la sua espressione indecifrabile.
"Una cosa brutta." Risposi da sola alla mia domanda.
"Archer mi ha detto che non dovevo dirtelo ma stamattina ha avuto una crisi… è un tumore al cervello nel terzo ventricolo"spiegò con le lacrime agli occhi.
Tutto attorno a me si arrestò, le lacrime inondarono i miei occhi, non riuscivo più a deglutire e se mi pugnalavano, non usciva una goccia di sangue. Dopo qualche secondo reagii e chiamai tutti gli ospedali di New York per farmi mandare tutte le immagini diagnostiche, passai del tempo davanti al PC prima che mi mandassero tutti i referti. I miei colleghi entrarono nel mio ufficio e Violet iniziò a trattarmi come una paziente.
"Se inizi con le fasi del dolore, ti tiro qualcosa in testa."
Sam mi aiutò a passare le immagini al maxi schermo e Naomi chiamò Archer.
"Volevi un consulto?" domandò entrando.
Vide tutti e si sedette sulla sedia.
"Quando hai fatto l'ultima tac?" domandai.
"Addie…"
"Non demorderà la conosci." Lo interruppe Pete.
Lo convissi a farsi fare un'altra tac. Non era un tumore ma erano neurocisticircosi.
"Parassiti?" domandai sgranando gli occhi.
"Sì."
Andai nella sala d'attesa con Sam e Naomi.
"Mi ero dimenticata com'è stare da questa parte!" esclamai facendo avanti e dietro.
"Eccolo!" disse Sam.
"Ci sono delle medicine…"
"… chiamerò Derek" lo interruppi.
"No, tu sei un chirurgo e la tua risposta è tagliare ma la mia no."
Tornai a casa e mi sedetti sul terrazzo guardando l'oceano iniziai a ricordare di quando eravamo piccoli, a quante volte mi era stato vicino. Le lacrime iniziarono a rigare il mio viso. Arrivò anche mio fratello e gli raccontai di quando una volta eravamo in bicicletta ed io caddi a terra graffiandomi tutta la faccia e lui mi prese in braccio e mi portò a casa, se lui moriva chi mi riportava a casa?
Andai a prendere del vino in cucina e quando tornai, lui era disteso a terra in preda a una crisi.
"!!" urlai.
Il mio amico arrivò e chiamò il 911. Andammo in ospedale intubarono Archer. Gli occhi erano pieni di lacrime, accanto a me c'erano i miei amici: Sam e Naomi.
"Il neurologo dice che le medicine avranno effetto fra una settimana… quindi la cosa migliore da fare è: indurre il coma farmacologico" spiegò Charlotte.
Alzai lo sguardo e annuii.
"Lo faccio io!" esclamò Sam.
Le crisi si arrestarono. Uscimmo dalla stanza e presi il telefono per chiamare Derek. Naomi era contraria come Archer aveva espresso prima. Non volevo stare seduta in un angolo e vedere mio fratello morire.
"Rispondi, rispondi."dicevo mentre attendevo che Derek rispondeva al cellulare.
"Derek ho bisogno di te!" esclamai appena rispose alla chiamata.
L'ambulanza era pronta all'uscita, chiesi a Naomi di venire con me.
