Titolo: Morning Sun and Moonlight

Autrice: Shining Umbreon

Capitolo: 1/??

Rating: G

Note: La mia seconda fanfic, ed è dedicata al mio personaggio preferito ed al mio Pokémon preferito, ovvero Gary ed Umbreon! ^_^

Disclaimers: Bla bla bla… i rispettivi proprietari… bla bla bla… con questa fanfic non ci sto guadagnando nulla. ^^;

Morning Sun and Moonlight

Prologo1

Ormai l'intero Stadio era schierato in due parti. Una sosteneva lui, e l'altra sosteneva la sua avversaria. Inutile dire che era sorprendente vedere un'allenatrice in principio considerata inesperta dare del filo da torcere ad uno dei più promettenti allenatori del Torneo. La critica, costituita dai quattro allenatori che avevano vinto il Torneo negli anni precedenti, Lorelei, Bruno, Agatha e Lance, sostenevano che molto probabilmente era stata una strategia della ragazza fare in modo di sembrare poco esperta per poi farsi sottovalutare dall'avversario ed utilizzare al momento i propri assi nella manica.

Una buona parte del pubblico pensava che Melissa avrebbe sconfitto Gary. Entrambi erano rimasti con un solo Pokémon a testa, e nonostante Nidoking fosse di tipo avvantaggiato contro Golem, era stato ridotto in orribili condizioni dall'avversario. Un ultimo colpo e il Pokémon di Gary sarebbe rimasto KO. Il ragazzo non aveva molto tempo per pensare ad una strategia. E non riusciva neanche a pensare, il rumore assordante del pubblico dello Stadio non permetteva in alcun modo di poter ragionare. Decise di tentare un attacco letale, ma che sarebbe stato molto impegnativo per il suo Pokémon. Temeva che con quell'attacco sarebbe potuto essere finito anche Nidoking. Ma doveva tentare, non c'era nessun altro modo con cui avrebbe potuto battere quel dannato Golem.

"Nidoking, attacco Perforcorno!"

Né Golem né la sua allenatrice sembravano spaventati da quell'attacco. Melissa se ne stava semplicemente appoggiata alla ringhiera dell'impalcatura che separava gli allenatori dal campo, aspettando che Nidoking si avvicinasse al suo Pokémon. Non appena il Pokémon avversario fu abbastanza vicino, Golem afferrò il suo corno, bloccandolo con una potenza mai vista in un esemplare della sua specie.

"Cosa?!" gridò Gary, incredulo. L'attacco di Nidoking avrebbe dovuto stendere in un attimo l'avversario. Invece, non solo Golem era riuscito a bloccare il Perforcorno, ma avrebbe finito facilmente il suo Pokémon. "Sei sorpreso, eh?" domandò Melissa, sogghignando. "Forse questa sconfitta ti farà imparare che non bisogna montarsi troppo la testa, anche quando si combatte con qualche allenatore che sembra essere privo di esperienza!"

Gli seccava molto ammetterlo, ma aveva ragione.

"Golem, usa il Movimento Sismico!"

Gary fu preso dal panico definitivamente, ormai non aveva più alcuna speranza di poter vincere. Il Pokémon di Melissa strinse più forte il corno di Nidoking e lo alzò in aria. Golem cominciò a farlo roteare sopra di lui, ed infine lo scaraventò a terra violentemente, con tutta la sua forza.

"Nidoking non è più in grado di combattere, la vincitrice di questo round e dell'incontro è Melissa Moore!"

Il ragazzo cadde sulla ginocchia, scoraggiato. "Io… ho perso?" I parenti e gli amici della sua avversaria la circondarono e le fecero delle lodi, intanto i giornalisti tentavano di riuscire ad intervistarla. Lui continuò ad osservare la scena, cercando di trattenere le lacrime. Non voleva che lo vedessero piangere, per nessuna ragione al mondo il grande Gary Oak avrebbe pianto, specialmente di fronte a tutti. Ma in fondo… A chi è che poteva interessare il fatto che stesse piangendo? Nessuno era là per lui.

Ho perso… Il Torneo è finito… la mia vita è finita…

Capitolo1

"Hai combattuto un bell'incontro, Ash…"

Il ragazzo fece roteare sul suo dito la Pokéball ancora una volta, per poi sistemarla nella cintura. Guardò il suo rivale ancora una volta. Gli occhi tristi e preoccupati che guardavano il suo Pokémon esausto. Sembrava non poter credere ancora di avere perso. E stranamente Gary non si aspettava di vincere. Il che non era molto da lui, considerando che non aveva mai visto Ash come un grande allenatore. Buono, si, ma non grande. Forse il fatto che Ash si fosse piazzato tra i primi sedici nel Torneo dell'Indigo League e che fosse il nuovo campione dell'Orange League lo aveva un po' messo in soggezione. Era stato meglio. Almeno non aveva commesso quel suo stupido errore un'altra volta…

"Ci vediamo, nonno." disse ancora. Si girò e si diresse verso la porta che portava all'interno del laboratorio, riflettendo. Dopo quella breve sosta alla sua città sarebbe cominciata per lui una nuova vita. Si era allenato tanto in quei mesi perché voleva tornare a viaggiare e conquistare medaglie come una volta. "Ehi, Gary!" esclamò Ash, con una voce nuovamente sicura e tenace, come se non fosse successo niente. "La prossima volta andrà molto diversamente, contaci!"

Gary si limitò a fare un cenno di saluto con la mano. Non voleva girarsi. Non voleva girarsi e vedere quegli occhi sicuri e volenterosi di Ash che lo avevano tanto intimorito ogni volta. Avrebbe perso in un secondo tutto l'entusiasmo che aveva di competere nella Johto League.

Aprì la vetrata ed entrò all'interno del laboratorio. Non avrebbe più visto quell'edificio per moltissimo tempo. Forse per molto più tempo di quanto fosse stato via per l'Indigo League.

Prima di partire, però, decise di curare Eevee, anche se in effetti non aveva subito nessun danno durante la lotta. Ma Gary voleva che fosse in perfette condizioni per cominciare il viaggio. Per arrivare a Johto avrebbe dovuto attraversare la foresta e una parte di Viridian City e della Victory Road. Di sicuro avrebbe incontrato molti Pokémon selvatici ed allenatori prima di arrivare in un altro Pokémon Center. Ed in fondo, Eevee era il suo Pokémon favorito fra tutti. E per lui non voleva altro che il meglio.

"Operazione completata. Prego, ritirare la Pokéball."

La piccola Pokéball minimizzata comparve sul macchinario accanto al computer, in un fascio di luci accecanti. Dopodiché, Gary prese la ball fra le mani e si diresse verso la porta del laboratorio.

**

Quello squillo. Sempre quel solito squillo, ormai lo detestava. Sapeva che quando lo telefonavano c'era sempre qualcosa che non andava. I membri che fallivano avevano sempre timore di presentarsi davanti a lui per dirgli ciò che era accaduto. E non avevano tutti i torti, quando Giovanni si arrabbiava poteva davvero essere terribile.

"Pronto?"

"Capo, siamo riusciti a trovare qualche informazione,"

Gli occhi di Giovanni si allargarono leggermente. Gli faceva piacere sapere che le indagini stavano già dando dei risultati. Si alzò dalla sedia e prese tra le mani la foto sulla sua scrivania. Da quando l'aveva trovata tra i suoi vecchi oggetti non aveva fatto altro che pensare a quel breve momento di vita in cui effettivamente si era sentito "umano".

La dolce faccia di lei, mentre stringeva fra le braccia quel piccolo pargoletto in fasce. Gli occhi con cui osservava il visetto tenero del bambino che teneva in braccio. C'era soltanto amore su quei suoi lineamenti perfetti. Ma amore per il bambino. Non per lui…

"Capo… ?"

La voce di Paul fece uscire i pensieri dalla testa di Giovanni. "Scusami, mi ero distratto un attimo…" disse, posando la foto sulla scrivania di nuovo. Gli diede un ultimo sguardo, poi spostò la sua attenzione alla telefonata. "Dunque, cos'avete scoperto?" domandò.

"Abbiamo controllato sugli archivi via Internet e risulta che solo in un orfanotrofio di Viridian è stato trovato un bambino in quel periodo,"

"Avete saputo se è stato adottato e da chi?!"

"Si, qui sta scritto un nome… Dice che è stato adottato da una certa Patricia Brown… E la richiesta di adozione è stata fatta solo a due giorni di distanza dall'arrivo del bambino in orfanotrofio…"

Giovanni restrinse gli occhi, il nome Patricia gli ricordava qualcosa. Era un nome di qualcuno che aveva già conosciuto in passato, ma non ricordava chi. "Solo quel nome?" chiese l'uomo. Si sentì attraverso il telefono il rumore di click del mouse del computer che Paul stava usando. "Oh, aspetti, aspetti un attimo, Capo!" esclamò improvvisamente, con una voce alquanto sorpresa. "C'è il nome del marito qui… Oh, non posso credere che sia proprio lui…"

"Chi?!" domandò Giovanni con tutta la sua voce. Al suono del nome, Giovanni si sorprese, ma non più di tanto. Da una parte fu stupito perché quasi non si ricordava di avere più avuto a che fare con lui, ma in fondo era davvero il tipo di persona che l'avrebbe fatto. "Bene, Paul, hai svolto un ottimo lavoro," mormorò Giovanni. "Al resto penserò tutto io…"

**

Gary non si aspettava di arrivare a Viridian City così velocemente. Ricordava che quando aveva cominciato il suo viaggio aveva impiegato un giorno e mezzo per attraversare la foresta. Ma forse ci aveva impiegato tanto perché si era trattenuto a catturare i Pokémon coleottero che abitavano il bosco. Fece in tempo a fare qualche passo all'interno della città, che si ritrovò l'immagine di un Eevee davanti agli occhi. Si allontanò leggermente, notando che c'era un ragazzo davanti a lui che teneva la foto ed indicava alla figura del piccolo Pokémon. Aveva dei capelli mossi e castani, e due occhi neri che lo scrutavano attentamente.

"Ehi, ragazzo…" mormorò, mentre scuoteva fra le mani l'immagine. "Sii sincero… Per caso hai visto questo Pokémon in giro?"

Gary diede nuovamente uno sguardo alla foto, anche se durante il tragitto non gli era capitato di vedere Pokémon, a parte Pidgey e Rattata. Era un cucciolo di Eevee, con un nastro rosso avvolto intorno al collo, e sembrava essere allevato piuttosto bene.

"E' un tuo Pokémon?" domandò Gary. Il tipo di fronte a lui abbassò la foto e lo guardò con aria sospetta. Si avvicinò ancora di più, e sembrava annusare l'aria. "E- Ehi…che stai facendo?!" esclamò Gary, allontanandosi. Fu ricambiato da uno sguardo sospettoso e diffidente da parte del ragazzo di fronte. Fece un lungo passo, facendo indietreggiare ancora Gary, che non capiva.

"Tu…." mormorò il ragazzo in un tono basso ed inquietante. "… Tu hai un Eevee, e magari è proprio il mio! Fammelo vedere immediatamente!!"

"Ma… Ma… L'Eevee che ho con me è mio!"

"Dammelo!!!!" Detto questo, il ragazzo si buttò contro Gary, frugando tra le Pokéball della sua cintura. Ne estrasse una e la massimizzò. "Aha, trovata!" esclamò e la lanciò.

In un bagliore di luce rossa, il piccolo Pokémon venne fuori dalla Pokéball, squittendo il suo nome. Gary allungò le braccia verso il suo Eevee e lo strinse a se. "Questo è il MIO Eevee!! Non te l'ho rubato, lui è il mio starter!"

Il ragazzo abbassò lo sguardo e sospirò. "Scusami…" disse. "Il punto è che mi è stato rubato più di una settimana fa, e sento così tanto la sua mancanza… Mi piacerebbe sapere dov'è ora… Se sta bene…"

"Mi dispiace…" mormorò Gary. L'altro ragazzo inspirò pesantemente e cambiò espressione.

"Oh, beh, comunque… Io sono Bill!" disse, porgendo la mano verso Gary. "Possiedo un faro non molto lontano da Cerulean City, penso che tu abbia già sentito parlare di me, da qualche parte…"

"Beh, in effetti," cominciò Gary. "Ora che mi ci fai pensare, mio nonno ogni tanto mi parlava di un certo Bill che abitava a nord di Cerulean City, ti occupi dello studio dei Pokémon rari o ritenuti estinti, giusto?"

"Tuo nonno?" domandò curiosamente Bill. "Ehi, non dirmi che tu… il prof. Oak… sei…"

"Sono suo nipote," rispose con convinzione l'altro ragazzo. "Gary Oak."

"Wow, non posso crederci! Sei cresciuto così tanto?! Mi ricordo di averti visto quando avevi più o meno l'altezza del tuo Eevee!"

"Tu… Mi hai visto quando ero piccolo?"

"Si! Io ed il prof. Oak siamo amici da molto tempo, ed io sono stato uno dei suoi allievi!"

**

Era molto nostalgico vedere quell'edificio dopo almeno dieci anni. Ma era perfettamente uguale a come Giovanni lo ricordava. Suonò alla porta, mentre portava la mano alla cintura. Solitamente nella cintura stavano le sue Pokéballs, ma questa volta doveva prendere da essa un altro oggetto. Un oggetto che molte volte può essere molto persuadente. Appena la porta cominciò ad aprirsi, Giovanni puntò la pistola verso l'uomo di fronte, guardandolo con faccia furiosa. Gli occhi della persona alla porta si spalancarono, sia per il fatto di vedere una simile arma di fronte a lui, sia per il fatto di vedere quella persona che ormai era sepolta nei suoi ricordi più orribili.

"T… Tu?!" esclamò, ma non riuscì a pronunciare altro, la sua voce si spezzò nettamente. Giovanni digrignò e fece alcuni passi per avvicinare la pistola alla nuca dell'altro uomo, che sospirò pesantemente di paura. "C… Cosa vuoi?" chiese con la poca voce rimasta.

"Dov'è mio figlio?"

Note dell'autrice: Ecco il primo capitolo della mia fan fic dedicata al mio personaggio preferito ed al mio Pokémon preferito!^___^ Grazie mille ai soliti, ovvero Ck, Giulio/Pokefanatico, Simone, Malak e naturalmente tutti quelli che leggeranno questa fan fic^_^! Vi saluto per ora, e spero che continuerete a seguire la storia, anche perché penso siate curiosi di sapere dov'è il figlio di Giovanni!^^