DISCLAIMER: I caratteri, i luoghi e le cose citate in questa storia non
sono miei, ma appartengono a J.K. Rowling ed alle varie case editrici
cui i diritti sono stati ceduti. I dialoghi e le idee, invece, che
fanno questa storia sono miei.
"Ma si che ti ascolto, Minnie" La voce della professoressa Sprite, l'insegnante di Erbologia, era gentile, ma lo sguardo era altrove.
L'appartamentino in cui le due donne stavano lavorando non era grande, ma comprendeva una piccola serra, proprio al centro, dove tutte le stanze si affacciavano, mentre in un angolo una scala a chiocciola portava alla veranda sul tetto.
L'insegnante di Erbologia non viveva in una Torre e non aveva panorami mozzafiato. E non se ne curava.
La luce piovendo dall'enorme lucernario della serra, rimbalzava sulle piante rigogliose ed invadeva lo studio donando un'aria allegra perfino ai tomi polverosi dalle copertine scure.
"No, non mi ascolti".
"Ma si!"
La professoressa McGrannit si versò piano da bere la Gillywater. Da sempre, da quando si conoscevano, c'era sempre per lei una bottiglia pronta della sua bibita preferita nello stipo di legno di cedro. Tanto la Sprite era trascurata nei dettagli della sua persona, tanto era precisa coi dettagli nella cura degli altri. Persone e piante.
Soprattutto piante.
Ovviamente.
"A cosa stai pensando?" chiese Minerva McGonagall, tentando di mantenere la calma.
"Che bisognerebbe tenere dell'algabranchia a scuola, non si sa mai".
"Cresce solo nella zona del Mediterraneo, qui sarebbe fuori posto, non credi?"
"Stavo pensando proprio a quello... a una piccola parte della serra che vorrei sistemare in un certo modo... vorrei creare un microclima".
"Ma insomma, Tally! Noi siamo qui per decidere chi debbano essere i futuri prefetti! Non per programmare le nostre attività per il prossimo anno!" La voce della McGrannit stava perdendo la pazienza originaria... ma fino ad un certo punto: con la Sprite, Minerva non si arrabbiava mai fino in fondo.
"Eh si..."
"Beh, cosa proponi?"
"Io? di gettare i nomi dei candidati dall'alto dello scalone ... e di prendere quelli che finiscono più lontano nella Sala..."
Minerva la guardò con evidente disapprovazione
"Beh, è un metodo come un altro..." osservò timidamente l'altra donna.
"Stabilire delle regole di priorità e dei pesi per materia, sarebbe molto più sensato. E anche una tabella di comparazione tra materie: una semplice media matematica dei singoli voti potrebbe essere semplicistico e non tener conto dell'impegno davvero speso dai ragazzi. Secondo me, ovviamente".
La professoressa Sprite la guardò dubbiosa... "Mi pare un bel po' complicato..."
"Invece il lancio nel salone, no eh? Quello sarebbe molto più semplice".
La professoressa sorrise svagata, "Sarebbe divertente però..." aggiunse con una risatina, "Severus non resisterebbe a mormorare un Wingardum Leviosa per qualche nome di suo gusto... lo farebbe levitare fino ai limiti estremi del salone!"
"Il professor Piton non lo farebbe mai"
"Balle! Severus lo farebbe eccome! Fa sempre di testa di sua, lui, senza consultarsi con gli altri. Senza dubbio dietro ci sarebbe uno scopo a modo suo generoso. Contorto, quasi sicuramente, ma generoso. O stranamente cavalleresco. E tutti pensereste male di lui. E interverrebbe Silente a fargli fare tre passi indietro."
La McGrannit la guardò dubbiosa, "Come fai ad andare d'accordo con Piton non lo capirò mai".
"Severus ha un bella testa, Minnie. Ogni volta che ci dobbiamo trovare per discutere di qualcosa, attendo sempre con piacere l'appuntamento. E le nostre sono le uniche due materie che hanno un legame con la magia... vago. Più universali, forse. Meno artigianali? Forse... ma anche più pratiche, dove ci si sporca le mani, per così dire... E ci vuole pazienza.
Mi sarebbe piaciuto un figlio come lui".
La McGrannit scosse la testa e tornò a studiare i rotoli di pergamena.
"Senti, Minnie," riprese dopo un po' la professoressa Sprite,"perché non lo fai con Sybil? E' piu' adatta, e poi ha del metodo".
Le labbra di Minerva si ridussero ad una riga sottile.
La Sprite rise divertita, "Sei troppo seria Minnie, davvero. Però Sybil potrebbe leggere direttamente i nomi degli eletti nella sua sfera di cristallo, risparmiandoci la noia dei pesi e delle tabelle... Ci direbbe esattamente i nomi che verranno selezionati".
"Ma tu le credi? Credi a Divinazione, ora? non ci hai mai creduto".
"Assolutamente no, ma è un metodo come un altro..."
"Allora preferisco il tuo del lancio nel salone".
"Bene, allora andiamo subito che ci togliamo il pensiero"
Minerva sospirò," Senti," disse, cercando di essere gentile, "l'ho capito che non ti piace farlo, ma lo dobbiamo fare, è il nostro dovere. Cerchiamo di dare un peso ad ogni materia, in modo da stabilire una classifica razionale e, soprattutto, equa."
Lavorarono in silenzio, la Sprite era pigra, quando le cose non le piacevano, ma anche così procedeva spedita, esaminando tutti i fascicoli dei ragazzi. Eppure ogni tanto si fermava a guardare le sue piante
"Dimmi cosa ti rode?, "sbottò Minerva esasperata, "L'algabranchia? Non ci credo."
"Non la pensi come me, non servirebbe."
"Tally, ti posso ascoltare," sospirò, "anche se, magari, non potrò darti per forza ragione."
La professoressa Sprite si appoggiò allo schienale della sedia. "Bene, " disse, "Cercherò di spiegarmi..."
Scegliere un prefetto.
"Ma si che ti ascolto, Minnie" La voce della professoressa Sprite, l'insegnante di Erbologia, era gentile, ma lo sguardo era altrove.
L'appartamentino in cui le due donne stavano lavorando non era grande, ma comprendeva una piccola serra, proprio al centro, dove tutte le stanze si affacciavano, mentre in un angolo una scala a chiocciola portava alla veranda sul tetto.
L'insegnante di Erbologia non viveva in una Torre e non aveva panorami mozzafiato. E non se ne curava.
La luce piovendo dall'enorme lucernario della serra, rimbalzava sulle piante rigogliose ed invadeva lo studio donando un'aria allegra perfino ai tomi polverosi dalle copertine scure.
"No, non mi ascolti".
"Ma si!"
La professoressa McGrannit si versò piano da bere la Gillywater. Da sempre, da quando si conoscevano, c'era sempre per lei una bottiglia pronta della sua bibita preferita nello stipo di legno di cedro. Tanto la Sprite era trascurata nei dettagli della sua persona, tanto era precisa coi dettagli nella cura degli altri. Persone e piante.
Soprattutto piante.
Ovviamente.
"A cosa stai pensando?" chiese Minerva McGonagall, tentando di mantenere la calma.
"Che bisognerebbe tenere dell'algabranchia a scuola, non si sa mai".
"Cresce solo nella zona del Mediterraneo, qui sarebbe fuori posto, non credi?"
"Stavo pensando proprio a quello... a una piccola parte della serra che vorrei sistemare in un certo modo... vorrei creare un microclima".
"Ma insomma, Tally! Noi siamo qui per decidere chi debbano essere i futuri prefetti! Non per programmare le nostre attività per il prossimo anno!" La voce della McGrannit stava perdendo la pazienza originaria... ma fino ad un certo punto: con la Sprite, Minerva non si arrabbiava mai fino in fondo.
"Eh si..."
"Beh, cosa proponi?"
"Io? di gettare i nomi dei candidati dall'alto dello scalone ... e di prendere quelli che finiscono più lontano nella Sala..."
Minerva la guardò con evidente disapprovazione
"Beh, è un metodo come un altro..." osservò timidamente l'altra donna.
"Stabilire delle regole di priorità e dei pesi per materia, sarebbe molto più sensato. E anche una tabella di comparazione tra materie: una semplice media matematica dei singoli voti potrebbe essere semplicistico e non tener conto dell'impegno davvero speso dai ragazzi. Secondo me, ovviamente".
La professoressa Sprite la guardò dubbiosa... "Mi pare un bel po' complicato..."
"Invece il lancio nel salone, no eh? Quello sarebbe molto più semplice".
La professoressa sorrise svagata, "Sarebbe divertente però..." aggiunse con una risatina, "Severus non resisterebbe a mormorare un Wingardum Leviosa per qualche nome di suo gusto... lo farebbe levitare fino ai limiti estremi del salone!"
"Il professor Piton non lo farebbe mai"
"Balle! Severus lo farebbe eccome! Fa sempre di testa di sua, lui, senza consultarsi con gli altri. Senza dubbio dietro ci sarebbe uno scopo a modo suo generoso. Contorto, quasi sicuramente, ma generoso. O stranamente cavalleresco. E tutti pensereste male di lui. E interverrebbe Silente a fargli fare tre passi indietro."
La McGrannit la guardò dubbiosa, "Come fai ad andare d'accordo con Piton non lo capirò mai".
"Severus ha un bella testa, Minnie. Ogni volta che ci dobbiamo trovare per discutere di qualcosa, attendo sempre con piacere l'appuntamento. E le nostre sono le uniche due materie che hanno un legame con la magia... vago. Più universali, forse. Meno artigianali? Forse... ma anche più pratiche, dove ci si sporca le mani, per così dire... E ci vuole pazienza.
Mi sarebbe piaciuto un figlio come lui".
La McGrannit scosse la testa e tornò a studiare i rotoli di pergamena.
"Senti, Minnie," riprese dopo un po' la professoressa Sprite,"perché non lo fai con Sybil? E' piu' adatta, e poi ha del metodo".
Le labbra di Minerva si ridussero ad una riga sottile.
La Sprite rise divertita, "Sei troppo seria Minnie, davvero. Però Sybil potrebbe leggere direttamente i nomi degli eletti nella sua sfera di cristallo, risparmiandoci la noia dei pesi e delle tabelle... Ci direbbe esattamente i nomi che verranno selezionati".
"Ma tu le credi? Credi a Divinazione, ora? non ci hai mai creduto".
"Assolutamente no, ma è un metodo come un altro..."
"Allora preferisco il tuo del lancio nel salone".
"Bene, allora andiamo subito che ci togliamo il pensiero"
Minerva sospirò," Senti," disse, cercando di essere gentile, "l'ho capito che non ti piace farlo, ma lo dobbiamo fare, è il nostro dovere. Cerchiamo di dare un peso ad ogni materia, in modo da stabilire una classifica razionale e, soprattutto, equa."
Lavorarono in silenzio, la Sprite era pigra, quando le cose non le piacevano, ma anche così procedeva spedita, esaminando tutti i fascicoli dei ragazzi. Eppure ogni tanto si fermava a guardare le sue piante
"Dimmi cosa ti rode?, "sbottò Minerva esasperata, "L'algabranchia? Non ci credo."
"Non la pensi come me, non servirebbe."
"Tally, ti posso ascoltare," sospirò, "anche se, magari, non potrò darti per forza ragione."
La professoressa Sprite si appoggiò allo schienale della sedia. "Bene, " disse, "Cercherò di spiegarmi..."
