CAPITOLO 1

NOTTE DI MORTE.

Anticipazioni.

Carrie White è stata per tutta la sua vita un'emarginata che veniva sottoposta ad abusi da sua madre e ora dopo aver scoperto di avere un potere,ed averlo scatenato sui suoi persecutori,viene presa in custodia dallo S.H.I.E.L.D. per farla aderire all'Iniziativa Vendicatori.

Lei era convinta che i suoi poteri si limitassero alla telecinesi e che dipendessero dalla sua mente,ma lo S.H.I.E.L.D. era a conoscenza che derivavano da un'energia proveniente da un meteorite caduto poco fuori dal paese dove era nata e cresciuta.

Tale energia le avrebbe dato accesso ad una enorme lista di poteri che non si sono ancora manifestati:pelle più resistente del metallo,super udito,capacita di correre e volare a velocità prossima a quella della luce, vista a raggi x,vista calorifica,capacità di proiettare campi di energia e controllo della luce.

In più non avrebbe più avuto bisogno di mangiare,bere o dormire,non sarebbe invecchiata e il suo aspetto si sarebbe mantenuto sempre perfetto.

Capitan America ,che l'ha presa in custodia,è convinto che lei possa essere l'eroina che lui crede che sia e ha intenzione di seguire il cammino della giovane per aiutarla a diventare un membro della squadra e finalmente poterla integrare nella società.

Chiunque passeggi per via Carlin,di solito trova quiete di notte,ma una casa di quella via era tutt'altro che tranquilla quella sera.

La casa era di due piani,dipinta di un colore blu ormai sbiadito,che si notava dalle altre poiché avevano tutte colori chiari.

Ma non era il suo colore il problema.

Sue Snell era in piedi rigidamente nei pressi dell'abitazione e,malgrado fosse terrorizzata, si fece avanti.

Dopo quello che aveva visto al ballo di fine anno aveva tutte le ragioni per essere spaventata da Carrie White,una giovane ragazza timida,incompresa,emarginata, che veniva presa di mira da tutte le persone prepotenti che la conoscevano e che quella sera era destinata a subire uno scherzo orribile da parte di una ragazza di nome Chris Hargenson e i suoi amici che avevano pensato fosse divertente far cadere un secchio pieno di sangue sulla sua testa,mentre era sul palco davanti a tutta la scuola e quando successe tutti cominciarono a ridere.

Ma nessuno sospettava che ne avrebbero pagato le conseguenze.

Carrie aveva un potere che aveva tenuto nascosto fino a quel momento ,ma ora era stata spinta troppo oltre.

Scatenò la potenza piena della sua telecinesi che spazzò via quasi tutti gli studenti e insegnati presenti e diede fuoco alla scuola.

Anche Sue era al ballo,ma era rimasta fuori dalla palestra.

La ragazza aveva chiesto al suo fidanzato di portare Carrie al ballo per farle passare una serata felice.

Uscita da scuola Carrie aveva usato il suo potere sul resto del paese uccidendo più di quattrocento persone e lasciando una scia di fuoco e distruzione dietro di se.

Sue ora si stava facendo strada verso la porta .

Cercò di ricomporsi ed apparire calma,ma sapeva di non riuscirci,le gambe tremavano e gli occhi erano pieni di paura,ma lei riuscì a farsi coraggio ed aprì la porta.

Carrie non era nel suo stato migliore,aveva una ferita alla spalla,una sul polpaccio destro e una terza sul braccio sinistro,ma non era la parte peggiore.

Sue vide che aveva in braccio il cadavere della madre e piangeva silenziosamente.

"No,no,no!"Pensò mentre guardava negli occhi senza vita della madre,alla ricerca di una qualche forma di movimento,qualsiasi segno che era ancora viva,anche se inconsciamente sapeva che era troppo tardi.

"MM-Mamma mi dispiace." -singhiozzò - "Mi dispiace tanto."

Carrie non poteva credere che sua madre era morta,e peggio l'aveva uccisa.

Lo aveva fatto solo per legittima difesa,poiché la madre aveva cercato di ucciderla,ma ora Carrie non pensava altro che all'immagine di sua madre impalata al muro da un coltello e altri oggetti appuntiti.

Margaret era stata una donna molto disturbata,anche a causa del suo fanatismo religioso e aveva abusato di Carrie tutta la vita poiché vedeva nella figlia il male.

Era dedita all'autolesionismo quando non picchiava la figlia o non la chiudeva nel'armadio della preghiera dove veniva abbandonata per ore.

Malgrado questo Carrie aveva sempre voluto bene alla madre.

La ragazza si accorse di una presenza nella casa.

Si voltò per vedere Sue Snell,che tremava come una foglia.

"C-Carrie lascia che ti aiuti."disse con una voce supplichevole.

Carrie si alzò e fece qualche passo con in braccio il cadavere della madre.

Sue notò i tagli e capì che sua madre aveva cercato di ucciderla.

Aveva sentito dire che Margaret era fanatica,ma non avrebbe mai immaginato che era capace di fare questo a sua figlia.

La gola di Sue era improvvisamente stretta da una morsa invisibile e lei era stata sollevata da terra,guardo Carrie che si era inginocchiata nuovamente e teneva il braccio destro teso verso di lei.

Carrie fissò la ragazza le cui azioni avevano in parte causato tutto questo.

Le lacrime scorrevano liberamente dai suoi occhi,la giovane lanciò un'ultima occhiata al cadavere di sua madre e poi guardò di nuovo Sue con uno sguardo di tristezza e dolore.

"P-Perché non mi avete lasciata in pace?"singhiozzò,alla disperata ricerca di qualche risposta.

"Mi-mi dispiace."fu la risposta di Sue,in parte a causa della morsa intorno alla gola e in parte perché era davvero dispiaciuta,non aveva voluto che niente di tutto questo accadesse.

Aveva chiesto al suo ragazzo di portare al ballo Carrie per regalarle un po' di felicità,in una vita che era sempre stata piena di disperazione e tormento,invece grazie a Chris i suoi sforzi erano stati vani.

Carrie fissò per qualche momento la ragazza poi si voltò verso la madre e non poteva fare a meno di notare le ferite ancora fresche sul suo petto.

"Guardate in cosa mi avete trasformato"disse Carrie a Sue con una voce stranamente gentile.

La ragazza non avrebbe più dimenticato i volti delle persone nella palestra.

"Non farmi del male,Carrie"supplico Sue che era davvero terrorizzata.

Carrie guardò Sue con un sorriso un po' sadico "Perche no?"chiese mentre il sorriso si spense lentamente

"Avete distrutto tutta la mia vita."

Sue cadde a terra e Carrie si rialzò con il cadavere della madre tra le braccia e mentre camminava verso Sue.

La casa ha iniziato a tremare.

Le due ragazze si guardarono per qualche istante.

"Ho ucciso mia madre."disse dolcemente,la sua voce era gentile,ma piena di disperazione e ora piangeva più di prima. "La rivoglio!"

Carrie ricadde in ginocchio e la casa cominciò a tremare più di prima.

Cominciarono a piovere grosse pietre dal cielo e la casa iniziò a crollare su se stessa.

Sue si avvicinò a Carrie che stava abbracciando il corpo della madre per proteggerla dalle rocce.

Lei non poteva lasciare che la ragazza morisse lì,specialmente per quello che era successo.

Sue si sentiva in colpa e credeva che poteva ancora rimediare e che ora doveva salvarla.

"Dobbiamo uscire da qui!"disse Sue "Dammi la mano!

Andiamo via!"

Carrie inizialmente non rispondeva e continuava a piangere,poi allungò la mano verso Sue,ma l'appoggiò sulla sua pancia.

"Sue,sei incinta." disse Carrie mentre guardava Sue dolcemente.

"Che cosa?"disse Sue.

"Non lo sapevi?" Carrie chiese dolcemente.

"Oh,mio Dio."disse Sue capendo di essere incinta del figlio di Tommy.

Carrie sapeva che sarebbe morta se fosse rimasta li,ma Sue non voleva lasciarla.

Carrie non si sarebbe perdonata se fosse successo qualcosa di brutto al bambino.

Quindi in un momento alzò sue da terra.

"Via di qui!"disse Carrie,poi allungò la mano verso di lei e la spinse fuori dalla casa e la adagiò delicatamente sulla strada.

Sue non poté fare altro che osservare la casa che veniva distrutta dalle pietre.

Carrie era in ginocchio e aveva tra le braccia la madre mentre la casa veniva devastata.

"Va tutto bene mamma."sussurro al corpo,mentre lei sorrise dolcemente "Sono qui."disse mentre le accarezzava la testa.

Diede un ultimo sguardo alla casa che era sul punto di crollare prima di abbracciare forte la madre.

"Andrà tutto bene."

Poi il tetto crollò.

(DUE ORE Più TARDI)

Tutto ciò che restava della casa era ormai un cratere sommerso dal legno e pietra.

Sue era appena tornata a casa dopo essere rimasta seduta sul prato,per un'ora,ad attendere un segno che Carrie era viva,ma purtroppo aveva dovuto rassegnarsi.

L'area era stata sigillata,tutta la strada era stata evacuata e le strade che portavano a quella via erano state chiuse per formare un perimetro.

Diversi veicoli neri erano dissimilati nella zona e c'erano diverse persone che ora occupavano il prato,alcuni vestiti con indumenti in bio-abiti.

Un uomo stava accanto alle macerie.

Aveva un costume azzurro e rosso con una maschera azzurra e uno scudo,a forma di cerchio, con al centro una stella e un'altra stella sul petto.

Lo scudo aveva,intorno alla stella cerchi di vernice rossi e blù

Lo scudo era fermo sulla sua schiena tenuto fermo dai ganci.

Il costume aveva dei guanti e stivali rossi.

Gli avambracci erano di colore bianco nella parte più vicina al corpo e blu nella parte più esterna.

All'altezza della pancia c'erano delle strisce rosse e bianche.

La sua maschera era tirata indietro e perciò il suo volto era visibile:era un uomo sui venticinque anni con i capelli biondi,lisci,con una riga sulla parte destra.

Era Capitan America: il supereroe della seconda guerra mondiale,rimasto ibernato per più di settanta anni e ritrovato solo da pochi mesi.

Un tempo era un ragazzo gracile di nome Steve Rogers ,ma un giorno si era sottoposto ad un esperimento che gli aveva donato una forza straordinaria.

Capitan America aveva mandato due uomini in quella che poche ore prima era una casa.

Il Capitano normalmente era un uomo calmo e composto,ma ora si sentiva ansioso e preoccupato.

Gli agenti dello S.H.I.E.L.D. avevano monitorato la vicenda di Carrie White fin da quando era piccola

Più precisamente da quando era stata in contatto con l'energia di un meteorite caduto nelle vicinanze della sua casa.

Avevano mandato agenti in copertura nella zona e sapevano degli abusi e di come veniva maltrattata.

Dopo aver toccato la meteora Carrie aveva cominciato a far piovere grandine sulla casa.

I satelliti avevano rilevato una grande interferenza elettromagnetica e a quel punto il direttore Fury aveva cominciato ad interessarsi alla vicenda mandando uomini camuffati a raccogliere informazioni.

Avevano persino messo le videocamere nella scuola per capire a pieno cosa stesse succedendo.

Il direttore Fury stava per farla prelevare, cosa che al capitano non piaceva,ma credeva che sotto la sua custodia avrebbe potuto controllare meglio le sue capacità.

Normalmente lo S.H.I.E.L.D. non recluta una ragazza diciassettenne i per farla diventare un supereroe,ma il capitano la riteneva più che capace.

Capitan America aveva anche ricevuto un aggiornamento sconvolgente tre settimane prima.

Quando ricevette la prima relazione dagli uomini sotto copertura nella scuola,Steve aveva pensato che fosse uno scherzo di un pazzo.

Le righe che stava leggendo non potevano essere vere,ragazze adolescenti non potevano essere così crudeli in una situazione come quella.

(FLASHBACK)

Una giovane donna era in piedi davanti alla scrivania e aveva consegnato a Capitan America,vestito in abiti civili(scarpe nere,Jeans e una maglietta blu) l'ultimo rapporto su Carrie White,ed era orribile.

Lei rimase a guardare il soldato,mentre leggeva.

I capitano la guardò con uno sguardo che indicava che non era per niente soddisfatto di ciò che aveva letto.

"Questo deve essere una specie di scherzo,agente Estate."disse lui

La donna era un po' intimidita dato che lavorava li da poco"No,signore,è quello che è successo.

C'è anche un filmato."disse debolmente la donna.

Steve si fece consegnare una cartella,con su scritto"incidente doccia",contenente il filmato in questione.

Il capitano esitò prima di inserire il disco.

"Signore è sicuro di voler vedere questo … voglio dire hanno buttato …"cercò di finire la frase,ma fu interrotta dallo sguardo di Steve che le fece capire di non voler essere messo in discussione.

Il filmato iniziò mostrando lo spogliatoio femminile della scuola pieno di adolescenti che si stavano vestendo.

Un ragazza si distingue dalle altre:Carrie stava aggirando le ragazze ed i suoi movimenti erano miti e timidi e dopo qualche minuto finalmente aveva raggiunto la doccia.

Steve noto il cambiamento dello sguardo di Carrie che improvvisamente aveva una mano piena di sangue.

La ragazza aveva avuto le mestruazioni per la prima volta,ma non sapeva cosa le stesse succedendo e penso che stava per morire.

Prese un asciugamano,corse urlando dalle altre ragazze e afferrò Sue.

"Aiutatemi! Mi sto dissanguando!"disse Carrie,ma dopo averla guardata per pochi istanti Sue capì cosa era successo

"Carrie,non preoccuparti."disse Sue "Quello è sangue mestruale."

Quando le altre capirono cosa era successo cominciarono a prenderla in giro e a tirarle dei tamponi.

"Metti il tappo!" cominciarono ad urlare tutte le ragazze che continuavano a tirarle gli assorbenti.

Mentre le altre continuavano a cantare Carrie era caduta a terra e stava piangendo.

"Basta! Fermatevi!"urlò Carrie mentre piangeva,ma non servì a nulla,anzi alcune di loro cominciarono a filmarla.

Le ragazze si fermarono solo quando arrivò l'insegnante di ginnastica.

Ormai Steve aveva uno sguardo di pietà assoluta sul volto.

Quella ragazza non sapeva cosa le stava succedendo,aveva chiesto aiuto e le altre le avevano risposto solo con crudeltà.

Il capitano sapeva cosa significava sentirsi umiliato dagli altri:prima di sottoporsi all'esperimento che lo aveva trasformato era stato vittima di bullismo per quasi tutta la vita.

Il suo viso era diventato una maschera inespressiva che nascondeva a malapena la rabbia che provava.

Prima che l'agente Estate potesse dire qualcosa il capitano era schizzato fuori dal suo ufficio per andare a parlare con il direttore Fury.

(FINE FLASHBACK)

Gli occhi di Steve tornarono alla realtà,poiché aveva finito di rivivere i ricordi di quel giorno;aveva fatto irruzione nell'ufficio di Fury e dopo dieci minuti gli aveva spiegato l'accaduto nei minimi dettagli,e poi aveva rimproverato lui e l'agente Coulson per altri quindici minuti,spiegando esattamente quello che pensava fosse sbagliato con il loro modo di gestire la situazione.

Ora Chamberlain era immersa nelle fiamme.

Metà del paese stava bruciando e la comunità veniva scossa da qualche esplosione occasionale.

Il capitano vide Supergirl,una delle super eroine più forti del pianeta, che stava a mezz'aria.

Supergirl era un'aliena proveniente da un pianeta esploso,ma sembrava una ragazza umana con lunghi capelli biondi.

Aveva un costume blu con un triangolo rovesciato sul petto.

Dentro il triangolo c'era la lettera "S".

Indossava stivali rossi,una minigonna dello stesso colore ed un piccolo mantello rosso.

Supergirl si stava guardando intorno con un'aria spaventata "Per Rao … una bambina ha fatto questo?"

I pensieri del capitano furono interrotti dall'agente Coulson,che era uno degli agenti mandati tra le macerie.

"Signore."la voce fu udita da Rogers. "L'abbiamo trovata."

Il corpo di Capitan America si irrigidì,in attesa di una risposta.

"Sta bene?"disse lui.

"Si,è viva."rispose l'agente.

RISVEGLIO.

Le palpebre tremolavano lentamente,e ciò che Carrie vide fu il bianco.

Ovunque c'era il bianco e lei era distesa su qualcosa di morbido.

"Questo è … il paradiso …?" fu il primo pensiero,anche se sapeva che non era probabile,dopo quello che aveva fatto.

Carrie lentamente si sedette e si accorse di essere in una stanza d'ospedale su un letto

Le pareti erano di un bianco immacolato e c'era la musica proveniente da una radio accanto a letto.

Guardò fuori dalla finestra e vide un grande albero i cui rami erano delicatamente agitati dal vento.

Lei spostò le coperte e si mise a sedere sul letto e si accorse che indossava una maglietta bianca a maniche corte,dei pantaloni bianchi ed era a piedi nudi.

Non sapeva cosa provare al momento,sentì una piccola sensazione di felicità per essere viva ,ma anche una sensazione di terrore poiché quando era sotto la casa aveva accettato l'idea di morire e ora non sapeva cosa pensare.

Girò la testa quando sentì un rumore proveniente dalla porta che si aprì ed entrò una donna nella stanza.

Lei aveva vent'anni e indossava un vestito da infermiera.

Sorrise educatamente a Carrie mentre entrava.

"Buon giorno."disse piano,in piedi vicino al bordo del letto "Come ti senti?"

Carrie la guardò con un'espressione un po' confusa sul suo viso,chiedendosi chi fosse questa donna.

"Dove sono?" disse lentamente,la sua mente stava ancora cercando di elaborare la situazione.

"Sei in una stanza d'ospedale a Chaimberland." rispose lei.

Carrie corrugò la fronte in una smorfia,socchiuse gli occhi in modo sospetto e diede un altro sguardo alla stanza poiché c'era qualcosa che non andava.

Guardò di nuovo la donna con uno sguardo confuso,prima di guardarla con un'espressione impassibile.

"Dove sono … davvero?" disse gentilmente,ma con un sottotono freddo che fece vacillare il sorriso della donna per un momento prima di metterle un po' di agitazione.

"Temo di non capire."disse cercando di sembrare tranquilla,ma Carrie avvertì una certa ansia e disagio nella sua voce.

"La radio." disse Carrie "Noi non abbiamo questa stazione a Chaimberland"-disse-"così come l'albero fuori dalla finestra." disse facendo cenno verso la finestra aperta.

"Questi tipi di alberi non crescono qui."disse lentamente e il volto della donna era diventato bianco poichè lei era chiaramente preoccupata.

Carrie si alzò e camminò lentamente fino a quando lei era proprio davanti alla donna e le diede uno sguardo freddo che la fece rabbrividire.

"Ora ho intenzione di chiederglielo di nuovo."disse lei "Dove mi trovo?"

A sua insaputa la donna aveva premuto un pulsante di emergenza che aveva in mano, che segnalava che aveva bisogno di assistenza.

"Carrie-" cerco di dire a bassa voce,ma fu interrotta dalla ragazza che stava perdendo la pazienza.

"Lei chi è?"disse con fermezza.

La donna non fece in tempo a rispondere perché due militari vestiti di nero entrarono nella stanza e afferrarono Carrie.

La ragazza diede loro un leggera spinta e i due uomini furono scagliati attraverso la parete della camera che si rivelò fatta di legno e lei capì che non si trovava in ospedale e l'albero era su uno schermo finto.

Carrie guardo stupita le sue braccia.

Questa volta non aveva usato la telepatia,ma aveva scagliato via due uomini con le proprie forze.

Superato il momento di stupore la ragazza corse attraverso il grande buco e per qualche momento si guardò intorno prima di correre verso l'uscita più vicina.

"Carrie aspetta!"gridò la donna,ma la ragazza non si fermò essendo a conoscenza che qualcuno la stava tenendo li.

Carrie corse.

Non sapeva dove stava andando finché non vide un lungo corridoio che mostrava l'esterno.

Corse nel corridoio che era pieno di agenti e improvvisamente la voce della donna si sentì in tutto il corridoio.

"A tutti gli agenti abbiamo un codice tredici,ripeto codice tredici."disse la voce

Un agente ha notato Carrie mentre correva verso l'uscita,e avvisò gli altri che cercarono di afferrarla,ma furono gettati a terra da attacchi telecinetici.

Carrie uscì dal palazzo e cominciò a correre.

Notò, con enorme stupore, che stava correndo ad una velocità molto superiore a quella di una persona normale.

Poco dopo si fermò e rimase scioccata dal vedere che non era più a Chaimberland e non era più nemmeno nel New England.

Lei era a New York.

C'erano persone ovunque ,anche se nessuno pareva accorgersi di lei e gli edifici erano enormi.

Lei era cresciuta in una piccola città e non aveva mai visto una cosa del genere.

Prima che potesse fare qualcosa fu bloccata dall'arrivo di diverse macchine nere che la circondarono.

Dai veicoli scesero uomini simili a guardie che puntarono le armi contro di lei,mentre altri facevano allontanare le persone.

Carrie cominciò ad avere paura di nuovo fino a quando sentì una voce dietro di lei"Nessuno vuole farti del male."

La ragazza si voltò e vide un uomo con un costume rosso e blu e una stella sul petto che si stava avvicinando.

Carrie rimase ferma non sapendo cosa fare.

Sapeva che avrebbe potuto sollevare le macchine,ma non era sicura di poter fermare i proiettili.

Ricordava anche di aver volato la sera del ballo,ma non era sicura si poterlo rifare e in più l'uomo non sembrava avere intenzione di farle del male.

"Mi dispiace per quella messa in scena."disse riferendosi ovviamente alle circostanze del suo risveglio.

"Ma abbiamo pensato che sarebbe stato meglio vista la situazione,invece sembra che non abbia funzionato per la seconda volta."-disse-"Anche a me è stata fatta la stessa cosa e mi sono infuriato di brutto."disse il capitano.

"Chi sei?" disse Carrie "E niente più bugie.

Avete mentito abbastanza."

"Il mio nome è Steve Rogers ,ma sono conosciuto come Capitan America e lavoro per l'Intervento Strategico Patria,Enforcment and Logistics Division."spiegò.

"Huh?"fu la risposta di Carrie.

"Puoi chiamarci S.H.I.E.L.D."disse leggermente divertito dall'espressione sul suo volto della ragazza. "Sono una agenzia di intelligence globale che controlla il mondo,e si occupa di minacce che spesso sono troppo grandi per ogni singola organizzazione e siamo quelli che ti hanno trovato e portato qui."

"Perché?"chiese Carrie che era ancora confusa.

"Sei una ragazza molto speciale Carrie,come me."disse il capitano.

"T … Tu?"chiese la ragazza.

"Si,io mi sono sottoposto ad un esperimento che ha aumentato in modo esponenziale la mia forza." rispose il soldato "Ti abbiamo monitorato per qualche tempo,avevamo degli infiltrati nella tua scuola,sappiamo quello che puoi fare e che forse i tuoi poteri sono ancora in evoluzione.

Speriamo che tu possa lavorare con noi."

Ora Carrie ebbe paura sapendo che l'avevano controllata,poi si chiese per quanto tempo e se sapevano che aveva distrutto un intero paese.

Carrie abbassò lo sguardo,i suoi occhi cominciarono a lacrimare e le sue mani cominciarono a tremare.

Steve noto quello che stava succedendo e si avvicinò alla giovane nel tentativo di confortarla.

"Va tutto bene."disse piano "Non è colpa tua."

Carrie alzò la testa.

"Come lo sai!"sibilò,allungando la mano,sollevò Steve da terra,allarmando gli agenti.

Il capitano osservò gli uomini e diede segno di abbassare le armi.

Carrie era confusa da questo gesto "P … Perché?

Hai detto di essere molto forte,ma ti ho bloccato e ora che hanno abbassato le armi sei praticamente indifeso."

"Perche ti conosco meglio di quanto tu creda." disse con calma e i suoi occhi mostrarono gentilezza e sincerità.

Carrie era disorientata,nessuno l'aveva mai guardata in quel modo prima,aveva avuto pochi contatti umani nella sua vita e conosceva pochissime persone che l'avrebbero trattata come un normale essere umano specialmente dopo quello che era successo.

Lei abbassò lentamente la mano e posò il supereroe a terra e i suoi occhi erano luccicanti di lacrime "Io-Se tu mi conosci davvero potresti dire ai tuoi soldati di usare le loro armi."disse con una voce piena di dolore.

Steve aveva capito che voleva morire e sentì una forte tristezza.

Lui era bravo a controllare le sue e mozioni,ma questo era troppo.

Questa ragazza era tormentata dall'età di due anni e ora lui si trovava di fronte un essere umano distrutto che era stato fatto a pezzi dalla società e da chiunque la conoscesse.

Il capitano sapeva quello che aveva passato anche se l'infanzia di Carrie era stata peggiore della sua,ma sapeva che poteva riuscire a riprendersi.

Era stata rifiutata dai suoi coetanei,umiliata da tutti ed era quasi stata uccisa dalla donna che l'aveva partorita,ma aveva trovato la forza di continuare e lui sapeva che era in grado di essere un'eroina.

Lei era ormai in ginocchio e i suoi lunghi capelli biondi le coprivano il viso mentre piangeva e il capitano riusciva a sentire i suoi singhiozzi.

"Io non merito di vivere,non dopo quello che ho fatto."disse con una voce appena udibile.

"Sono un'assassina,ho ucciso tutte quelle persone e ho ucciso mia madre.

Sono un mostro." disse piano.

Non appena finì di parlare si ritrovò in un abbraccio stretto,alzò gli occhi e fu scioccata dal vedere che Capitan America era in ginocchio e la stava abbracciando.

Non sentiva solo il calore fisico,ma un sentimento interiore.

Ancora non capiva perché.

Si chiedeva perché questo uomo le stava mostrando tanta gentilezza,più di chiunque altro,quando lei non se lo meritava.

Alla fine l'esaurimento emotivo e fisico prese la meglio e lei resto tra le braccia del capitano,lei continuava a piangere liberando la tristezza e il dolore che aveva accumulato in tutti quegli anni.

Steve la tenne stretta per tutto il tempo.

Quando smise di piangere Capitan America si accorse che si era addormentata e lui la prese in braccio e la porto in una delle macchine.

Steve poi chiamò Fury e gli raccontò quello che era successo.

"La trasferiamo in una base S.H.I.E.L.D. dove non ci saranno inutili interferenze da parte del pubblico."disse il direttore.

La notizia di quello che Carrie aveva fatto si era sparsa ,malgrado lo S.H.I.E.L. cercato di tenere tutto segreto.

Quindi ora la ragazza era vista come un pericolo dal mondo intero e non era sicuro per lei restare a piede libero.

"Dobbiamo tenerla lontano dalle agenzie interessate a fare esperimenti su di lei.

Specialmente dalla Osborn Industries e la Luthor Corporation."disse il capitano.

Fury gli rispose subito "Concordo pienamente."

Steve non avrebbe mai permesso che una cosa del genere le accadesse.

Carrie ne aveva veramente passate troppe ora era il momento di cambiare la sua vita.

Fury aveva accennato ad un progetto che avrebbe radunato diversi supereroi e sapeva che la squadra avrebbe avuto bisogno di lei.

Carrie,dopo essersi svegliata nella macchina di Capitain America,fu portata in un impianto dello S.H.I.E.L.D. che si trovava nella periferia di New York.

Una volta entrati fu portata nell'edificio del capitano dove lui le disse di attendere il suo ritorno.

La ragazza sedeva con pazienza,guardandosi intorno.

Era in una stanza di medie dimensioni,simile ad un soggiorno.

La parete dietro la scrivania era di vetro,si potevano vedere i livelli della struttura e molte persone vestite in abiti simili.

Carrie si sentì al sicuro in quel luogo.

Vide che sulla scrivania c'era una cartella e dopo alcuni attimi di esitazione Carrie la prese e la lesse.

Sulla prima pagina c'era la foto di un uomo alto con i capelli neri,divisi da una riga e ben pettinati,che indossava un costume blu,un mantello rosso e aveva una esse sul petto.

Accanto alla foto c'era il nome da supereroe il nome vero e l'elenco dei suoi poteri.

Carrie lesse la pagina con una voce talmente bassa che non era quasi udibile "Nome il codice:Superman.

Nome civile:Clark Kent. Origine:pianeta Krypton.

Stato:coniugato.

Coniuge:Chloe Sullivan.

Poteri:forza non calcolabile,estrema velocità,volo,resistenza non calcolabile,insensibilità al dolore,vista laser,vista a raggi x,soffio gelido,capacita di vivere senza mangiare bere o dormire,pelle capace di restare sempre in uno stato perfetto,lieve telepatia,udito estremamente sviluppato.

Altre caratteristiche:il soggetto non è sottoposto al decadimento cellulare quindi non invecchierà mai."

Carrie si fermò per qualche istante e rimase senza parole.

Stava leggendo di una persona proveniente da un altro mondo che aveva dei poteri incredibili.

Girò la pagina,dopo essersi ripresa,e vide che c'era l'immagine di una ragazza con i capelli biondi a mezzo collo .

Carrie continuò a leggere "Nome:Chloe Sullivan."

"Questa è sua moglie"-pensò prima di continuare- "Poteri: il soggetto è entrato in contatto con un meteorite di luce ed ha assorbito l'energia.

Da recenti esami si è scoperto che c'e un totale cambiamento della struttura cellulare.

Ha quanto sembra il soggetto non ha più bisogno di nutrirsi e dormire e l'invecchiamento cellulare si è interrotto.

Le sue capacita sembrano in aumento progressivo.

Conclusioni:se dovesse continuare di questo passo diverrà la persona più potente del pianeta entro pochi mesi."

In quel momento entro il capitano e Carrie chiuse la cartellina impaurita.

"Non temere." disse il capitano "Puoi leggere quello che vuoi in questa stanza."

Carrie rimase imbarazzata per qualche secondo.

"Q … Quelle due persone hanno delle capacità incredibili."disse timidamente.

"Lo so. Li conosco bene." rispose Steve "Allora come ti sembra questo posto?"

"Grande."disse semplicemente.

Capitan America fece un piccolo sorriso "Dovresti vedere la Helicarrier."

Prima che Carrie potesse chiedere di cosa parlava il capitano riprese la conversazione "Probabilmente sei ancora un po' confusa sul perché sei qui."

"Uhh si."disse timidamente.

"Che tu lo sappia o no,sei diventata parte di un mondo molto più ampio."disse indicando la cartella che era sul tavolo "Quelli sono due esempi di persone con poteri fuori dal comune.

Io sono un altro esempio.

La S.H.I.E.L.D. cerca queste persone e il direttore Fury crede che un giorno avremo bisogno di loro.

Il suo obbiettivo è di formare un gruppo composto da questi individui e noi combatteremo quelle battaglie che per loro saranno insostenibili.

"Comunque ci sono delle informazioni che ti riguardano e che ancora non sai."disse Capitan America e Carrie si preoccupò.

"Quei poteri ti sono stati dati dalla meteora che è caduta vicino a casa tua."appena finito di parlare la ragazza divenne pallida.

"Cosa?"chiese timidamente Carrie.

"Si,proprio così."disse lui "E in più i tuoi poteri stanno aumentando.

Quando eri svenuta di abbiamo fatto un prelievo di sangue e lo abbiamo analizzato.

Abbiamo scoperto che non ai più bisogno di nutrimento o di riposare e le tue cellule si mantengono giovani da sole.

In più questo potrebbe essere solo l'inizio di una serie di poteri più grandi."aggiunse il soldato.

Carrie non sapeva cosa pensare "Mi sta dicendo che io non invecchierò?"

"Precisamente."disse lui "Anche il mio metabolismo è anomalo.

Tornando all'argomento di prima,il motivo per cui sei qui è che credo che tu possa essere una persona che ha i requisiti adatti per far parte del gruppo dei Vendicatori."

"Io? … Ma perché me." Disse lei.

Quelle persone le stavano chiedendo di entrare in un Team di supereroi e salvare il mondo.

Lei era solo una ragazzina di diciassette anni e non sentiva di meritarsi questa possibilità.

Aveva sulla coscienza più di quattrocento morti e si chiedeva come avrebbe potuto proteggere il mondo e chi mai avrebbe chiesto il suo aiuto.

Steve fece un piccolo sorriso:so che tu sei molto dispiaciuta per quello che hai fatto e so che non era colpa tua.

Questo è il motivo che non sei il mostro che credi di essere.

Io sono rimasto ibernato per settanta anni nel ghiaccio.

Prima combattevo i nazisti e quindi so riconoscere i veri mostri.

Non che oggi non ci siano,anzi si sono infiltrati nel governo e io,Superman e altri cerchiamo di fermarli. Combattiamo per salvare il paese da minacce esterne ed interne.

Ho visto persone che uccidono gli altri senza rimorso o per divertimento.

Tu sei solo stata spinta a farlo."

Carrie ascoltò e non rispose subito "M-Ma mi sento in colpa per quello che è successo."disse debolmente "Posso vederli,ognuno di loro.

Non posso dimenticare i loro occhi quando li ho uccisi."

"Lo so. Quelle cose non si dimenticano."disse Steve "Una mia amica ha un problema simile.

Lei aveva le mani sporche di sangue,ma ora è cambiata."

Carrie rimase in silenzio per diversi istanti,pensando a ciò che era successo.

Di certo non poteva tornare a Chaimberland e non credeva che potesse andare in giro liberamente.

"Signor Rogers-" disse timidamente.

"Per favore,chiamami Steve."disse con leggerezza "Ho già abbastanza persone che mi chiamano Rogers o Capitan America.

"Ok,Steve."ha detto insicura.

Non aveva mai chiamato un adulto per nome "Mi piacerebbe aderire all'Iniziativa."la sua voce era ancora incerta,ma c'era un po' di convinzione nelle sua parole.

"Bene. Sei ufficialmente a bordo."disse Steve che sapeva che c'era molto lavoro da fare,ma era certo che avrebbe avuto successo.

Carrie era un'eroina improbabile,ma poteva riuscirci.

Capitan America sapeva che un giorno avrebbero avuto bisogno di lei.