Ri-edizione de "La nostra piccola Virginia Weasley"

Data della creazione: 26-28 dicembre 2001

Rating: G…

Disclaimer: Harry Potter & co. Non sono stati ideati da me, bensì da JKR, e sono proprietà della Warner Bros. Molti dei dialoghi sono ispirati alle canzoni di Alanis Morissette.

Ringraziamenti

Ho bisogno di ringraziare principalmente tre persone: Prima di tutto, un grazie alla mia amica Valentina, per avermi regalato l'agenda dove ho iniziato ad ideare questa ffic. E che mi ha infuso un po' di romanticismo. Non che io non sia poco sdolcinata già per conto mio, notare.

Secondo poi, un grazie a JKR per aver inventato Harry Potter, ma, soprattutto, un grazie per aver inventato Draco.

Terzo, ma importantissimo lo stesso, un grazie alla mitica Alanis Morissette, la cantante canadese che mi ha fornito, attraverso le sue canzoni, l'ispirazione per la ffic e gran parte dei dialoghi.

Note dell'Autrice nella riedizione del 28 aprile 2002

Salve a tutti^^. Sono qui per presentare la mia fanfiction!

Questa ffic prende inizialmente spunto da qualche stralcio di canzoni di Alanis Morissette prese a caso, che nel giro di due giorni e una notte hanno preso vita in un racconto piuttosto contorto che finalmente grazie a questa correzione 4 mesi dopo la sua prima pubblicazione trova finalmente pace.

In generale, posso senz'altro ammettere che questa storia rispetta tutti i canoni che le impone il suo genere, e più che vera ffic originale è un esempio di quelle che si è abituati a leggere in inglese, stralci di canzoni a parte, che fanno parte di un'altra specie di fanfiction. L'idea di mettere le canzoni di Alanis mi è venuta in seguito ad una prova di coraggio, ovvero riprendere "Il libro della giungla" di Rudyard Kipling e cercare di non piangere dalla malinconia.

Per quanto riguarda i cambiamenti dalla scorsa edizione, posso dire che ce ne sono molti, tra aggiunte, cambiamenti e tagli, quindi conviene leggere la ffic anche per chi già la conosce^^. Molte scene cambiano, e per quanto io non sia sicura che vi piacerà di più o ugualmente, ne sono soddisfatta lo stesso.

Quindi, buona lettura^^.

Charlotte Doyle

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Primo confronto - Sii una brava ragazza

Quanto tempo ci metti ad essere più sicura di te?

Quante volte devo dirti che ti devi sbrigare?

Con tutto quello che faccio per te

Il minimo che puoi fare è stare tranquilla.

Sii una brava ragazza

Devi provarci con più impegno

Quello che hai fatto semplicemente non era abbastanza

Per renderci orgogliosi.

(Alanis Morissette, "Perfect")

Ero di pessimo umore. Nessuno, assolutamente nessuno mi capiva, e questo era quello che pensavo. Era l'ennesima volta che venivo derisa da Ron per ciò che amavo, per Harry, per non aver mai capito i suoi ragionamenti del cavolo.

E quello che mi mancava, quel giorno, era di incontrare Draco Malfoy. E questa ultima disgrazia era un granello di sabbia, in confronto a tutto il resto. Cosa diavolo mi poteva importare di un cretino figlio di mangiamorte che non faceva altro che insultare me e la mia famiglia, e i miei amici? Oh, pardon, gli amici di mio fratello. E come potevo considerare una famiglia una massa di fratelli dei quali la metà non mi credeva capace di pensare, e l'altra metà pensava a disturbi adolescenziali?

Ed ecco a voi anche l'episodio per completare il quadro delle mie giornate no.

"Ma guarda, dove va così infuriata la nostra piccola Weasley?"

In un'altra occasione, di maggiore calma, avrei tenuto la testa bassa e non l'avrei né guardato né ascoltato. Ma ero troppo agitata per mantenere un comportamento di esemplare buon senso. Ero stanca di essere sempre la stessa, piccola, timida e silenziosa.

"Vai a morire, Malfoy!" gridai più o meno un ottava sopra del suo tono di voce. Lo stavo guardando negli occhi. E lui mi guardava a sua volta divertito. "Oh, la piccola Weasley oggi non è dell'umore di scherzare con noi, eh?". Tiger e Goyle sghignazzarono. Ma che cavolo avevano da sghignazzare?

Malfoy mi afferrò per il braccio. "Be', che hai fatto?" disse ridendo. Di me.

Signore, salvami da questa situazione, ti prego, pensai.

Ma forse c'era davvero da ridere di me.

"Allora, non ci sono il tuo fratellino, San Potter e la mezzosangue a salvarti, stavolta, eh?" sibilò.

Cercai di divincolarmi dalla sua stretta.

Oh, Signore, no.

Virginia, non piangere, ti prego, non piangere, non dargliela vinta a quel presuntuoso.

Ma che diavolo voleva da me?

"Ma che diavolo vuoi?"

Malfoy guardò il soffitto, con aria pensierosa, e poi, tornando a rivolgermi lo sguardo, mi disse "vorrei che per una volta non fosse così facile torturarti. Non c'è gusto." E mi lasciò.

Con la mano tastai il polso, cercando di eliminare da lì la memoria di quella stretta. Sembrava fragilino, ma era piuttosto forte. L'apparenza a volte inganna, ma in quel caso diffamava proprio!

Bisbigliai irosamente dentro di me "sadico!", e ripresi la borsa che mi era caduta. Avevo pozioni, accidenti, Piton mi avrebbe bruciato viva. Con la sua orrenda passione di umiliare qualsiasi grifondoro in qualsiasi occasione era molto vicino alla morte - di infarto- che prima o poi gli avrebbero procurato i gemelli per rivendicare anni di soprusi.

Draco Malfoy era ancora davanti a me. "Fatta male? Poverina!".

Ero nera di rabbia. Mi avvicinai a lui e alzai minacciosamente la mano, come per dare uno schiaffo. Prontamente lui mi la mano avanti per pararsi, ma io gli mollai un calcio nello stinco destro. Emise un gemito di dolore, e fu molto vicino a cadere, con la mano ancora sospesa in aria che non gli dava per nulla equilibrio.

Probabilmente non se lo aspettava.

I suoi due scimmioni si accorsero solo in quel momento di quello che era successo. Mi allontanai diretta verso il laboratorio di pozioni, mentre Malfoy mi gridava dietro "me la pagherai!"

Avevo pozioni con i serpeverde, e molto probabilmente loro avrebbero spifferato al più presto a Piton di quello che era successo nel corridoio, ovviamente omettendo i peccati di Malfoy. Così Piton mi avrebbe assegnato una punizione (molto probabilmente la prima della mia vita) e avrebbe tolto una trentina di punti a Grifondoro.

Entrai nella laboratorio col fiatone. Piton mi guardò malignamente al di là della cattedra.

"non fare finta di aver fatto una gran corsa, Miss Weasley, abbiamo capito che ti sei presa tutto il tempo per i tuoi comodi. Dieci punti meno a Grifondoro. Vai a sederti".

I miei compagni mi lanciarono un'occhiata di rassegnazione, cercando di non farsi vedere. Presi posto accanto Colin e cercai di non pensare a niente di quello che sarebbe successo. In quel momento il professore cominciò a restituire i compiti che avevamo svolto la scorsa lezione (era l'unico ad Hogwarts che correggeva i compiti esattamente per la lezione successiva… neanche la McGranitt lo faceva, nonostante la sua precisione. Probabilmente Piton non aveva nient'altro da fare, durante il giorno). Quando passò accanto a me, deformò la faccia in un'espressione di tale disgusto che in confronto a quella che faceva con gli altri grifondoro era passare da fiume a mare, e non riuscivo a spiegarmi esattamente il perché. Se il fatto di essere grifondoro, punto primo, si andava a sommare con il fatto di essere la sorella del miglior amico di Harry Potter, punto secondo, e che quel giorno ero arrivata leggemrnte in ritardo, punto terzo, non riusciva a giustificare perché ci potesse essere quell'odio atroce per me. Poi tutto si spiegò quando vidi il compito: avevo preso un voto sin troppo alto in pozioni per essere una grifondoro, e in quel momento non riuscivo a capire neanche come avessi potuto fare. Speravo di non diventare come Hermione, sempre china sui libri, e nel pensare questo, cercai di dimenticare tutti i problemi di quella giornata, anche se non era affatto facile. Bene, almeno qualcosa di buono era avvenuto.

Bene, la vita ha un modo divertente di infierire su di te

Quando pensi che tutto sia a posto e che tutto stia andando bene

E la vita ha un modo divertente di aiutarti

Quando pensi che tutto stia andando male e che tutto ti stia scoppiando in faccia.

(Alanis Morissette, "Ironic")