Quando si svegliò il sole era ormai alto e gli feriva gli occhi. Posò una mano sul volto per proteggersi prima di volgere lo sguardo verso il polso fasciato. Un lungo sospiro uscì dalle labbra semichiuse.
Loki scosse più volte il capo prima di alzarsi a sedere sul letto. Il polso gli doleva molto, ma era più il dolore interiore di quello fisico. Ricordava perfettamente l'ultima discussione con suo fratello Thor. Era così cambiato, dal Thor gentile e affabile, ad un Thor privo di scrupoli e crudele.
Non aveva mai compreso come fosse stata possibile quella trasformazione così improvvisa e radicale, era diventato il male assoluto.
Aveva perso la cognizione del tempo da quando era sceso su Midgard, eppure era certo che fossero passati molti anni; forse aveva semplicemente smesso di contare, ma quando Thor era sceso sulla Terra tutto gli era crollato addosso.
Non poteva più considerarlo un amico, ma un nemico implacabile e senza scrupoli. Non lo sapeva quando si avvicinò a lui con un caldo sorriso sulle labbra, felice di rivederlo dopo tanto tempo, e la mancanza di sorriso sul volto del fratello inizialmente non lo mise in allarme. Sapeva quanto fosse difficile vivere ad Asgard a contatto con Odino, ma non riusciva a capire cosa fosse accaduto a Thor.
Quando si avvicinò a lui, la prima cosa che il Dio biondo fece fu di afferrare il polso del più giovane con forza. Solo quando lo guardò con attenzione negli occhi, Loki si rese conto di quello che era accaduto.
"Fratello mio..." Mormorò appena udibile Loki verso il maggiore "Cosa accade?" Non riusciva a distaccare lo sguardo da quello del fratello, era come ipnotizzato.
"Tu..." La voce di Thor tremava per la rabbia. "Tu... E' stata colpa tua la morte di Sif. Tua e solo tua. Padre mi ha raccontato tutto."
"Io..." Le parole gli morirono in gola. La sete di vendetta di Odino era riuscita a deviare la mente del fratello. "Possiamo sistemare tutto, assieme. Tu ed io. Ascolt..."
Thor non lasciò finire la frase al fratello: strinse con forza il polso di Loki fino a spezzarlo.
Il giovane principe di Asgard gridò per la sorpresa ed il dolore, piegandodosi per cercare di sfuggire alla sua stretta fino ad appoggiare il ginocchio destro a terra.
"Me la pagherai Loki, e questa è una promessa che ti faccio."
Quello che accadde subito dopo fu come un sogno per Loki. Udì la voce di Captain America e dei Vendicatori alle sue spalle. Sentì Thor che gli lasciava il polso prima di attaccarli. Non seppe mai esattamente come andò a finire, avendo perso i sensi poco dopo.
Un triste sorriso solcò il suo volto prima di alzarsi dal letto. Quell'ultimo incontro con Thor lo perseguitava ogni volta che chiudeva gli occhi.
Si ricordava bene la morte di Sif: era presente, ma non aveva potuto fare nulla per salvarla, i Giganti di Ghiaccio non avevano avuto pietà di lei. Avevano affondato le loro spine di ghiaccio direttamente nel suo cuore, trapassandolo da parte a parte.
Non era molto lontano e aveva sentito il grido soffocato di Sif, ma non era riuscito a intervenire; era circondato da altri Giganti che cercavano di portarlo dal loro sovrano. Thor era arrivato poco dopo, e invocando il fulmine aveva gettato al suolo tutti i nemici con un solo poderoso colpo del suo martello; non si accorse nemmeno della presenza di Loki quando prese fra le sue braccia Sif e si allontanò dal campo di battaglia.
Con un ultimo sospiro il giocane principe si ridestò da quei dolorosi ricordi "Thor..." Mormorò mentre si avviava alla porta, non aveva necessità di vestirsi, la magia lo aiutava. "Fratello mio."
Quando mise la mano sul pomello la porta si aprì, rivelando Natasha con un vassoio e una tazza di tè. La donna inarcò un sopracciglio quando notò Loki proprio di fronte a lei.
"Loki cosa ci fai in piedi? Dovresti riposare."
"Sto bene Nat, e non posso riposare oltre." Una lunga pausa prima di riprendere a parlare. "Tutti noi siamo in pericolo. Midgard corre un grosso rischio con Thor fuori controllo: colui che dovrebbe essere il campione di questo mondo è diventato il suo peggior nemico." Un sorriso triste apparve sul volto del Dio. "E tutto per colpa mia..." Amare erano le sue parole.
"Non è colpa tua, non puoi darti colpe che non hai. Thor è cambiato, lo hai detto anche tu, ma..."
"Nat." Loki scosse il capo posando una mano sulla spalla della donna. Non aggiunse altro prima di uscire dalla stanza a passo lento.
Da quando era arrivato a Midgard aveva sempre trovato delle persone disposte ad occuparsi di lui, e le ringraziava mettendole in pericolo.
Doveva fermare suo fratello da solo, l'ira di Thor non avrebbe dovuto toccare nessun altro a parte lui. Doveva allontanarsi da tutti loro, non aveva altra scelta, non poteva ripagarli in questo modo, non i suoi amici che tanto avevano fatto per lui.
Loki iniziò a camminare lentamente lungo il corridoio dell'Helicarrier. Non si guardava in giro, conosceva quel luogo come le sue tasche, aveva aiutato a progettarlo e per lui non nascondeva alcun segreto. Loki e Nick Fury avevano fatto davvero un ottimo lavoro e con la tecnologia Stark non avrebbe potuto che migliorare notevolmente, ma l'umanità non era pronta ad affrontare un Dio norreno in cerca di vendetta. Non erano pronti nemmeno i Vendicatori anche se erano sicuramente uomini fuori dal comune.
Fermò per qualche istante i suoi passi quando udì Tony chiamarlo, ma proseguì. Sembrava quasi che avessero capito quello che gli passava per la mente.
"Dove credi di andare Loki?" La voce era inconfondibile. Il Dio dovette fermarsi prima di uscire. L'uscita era, infatti, bloccata dalla mole di Steve Rogers.
"Loki." Il Capitano mise una mano sulla spalla del giovane. "Nat mi ha informato del vostro piccolo scambio di idee."
"Steve." Lo sguardo di Steve aveva qualcosa che lui non aveva mai visto, e Loki rimase stupito ed in silenzio.
"Non farai la sciocchezza di affrontare Thor da solo, vero?"
"In realtà era quello che volevo fare; non posso e non voglio coinvolgervi in una faida familiare nata da una manipolazione perpetrata da Odino. Sono sicuro che..."
Steve non lasciò che Loki proseguisse. "Non puoi essere sicuro di nulla. Thor non è più quello che conoscevi, ma è un Dio privo di scrupoli. Non ci ha pensato due volte prima di spezzarti il polso."
"Sono sicuro che ci sia ancora del buono in lui, non posso lasciarlo nelle mani di Odino."
"Nessuno di noi ti chiede questo. Thor è una minaccia per tutti, non solo per te e come tutte le minacce affrontate fino ad ora affronteremo anche questa insieme. Siamo una famiglia e nessuno viene lasciato indietro o solo quando ha problemi."
"Steve, non siete addestrati per tutto questo."
"Vero, non lo siamo e forse non lo saremo mai, ma siamo pronti a difendere la Terra da ogni minaccia, e non ti lasceremo solo. Nemmeno tu puoi affrontare Thor da solo. Sei pronto a sopportare tutto quello che potrebbe accadere?"
"Tutto quello che potrebbe accadere? Non capisco Steve."
"Thor potrebbe toccare le cose o le persone a te più care"
"Le persone più care a me mi sono state portate via da Odino anni fa, ma lui non mi ha mai voluto credere ed ora..." Si interruppe abbassando il capo, riprendendo a parlare poco dopo. "Capisco quello che intendi, ora voi siete cari a me e lui potrebbe in qualche modo sfruttare questi miei sentimenti; potrebbe attaccarvi o peggio, farvi divenire schiavi di Odino o dei suoi Berserker"
"E tu saresti pronto ad affrontare tutto ciò da solo?"
"No."
Steve sorrise udendo la risposta. "Allora è deciso. Dicci quello che ci serve sapere su Thor."
"Va bene."Loki volse le spalle a Steve, ma prima di dirigersi verso la sala riunione mormorò"Grazie."
