Quando tutto ebbe inizio...
Maura Isles ha 17 anni e vive in uno dei quartieri più ricchi della città Boston. È una ragazza molto intelligente e diligente, sta finendo il suo ultimo anno in un liceo altolocato e sta studiando molto perché vuole diplomarsi con dei voti abbastanza alti per poter entrare poi all'università di medicina. Quel pomeriggio decide di andare a studiare nella biblioteca all'ultimo piano della casa perché nello studio di sotto sua madre sta facendo dei colloqui agli applicanti che hanno chiamato per essere assunti come giardinieri e non vuole essere disturbata.
Jane Rizzoli invece è una ragazza come poche, molto volenterosa, ama fare i lavori fisici, per questo al college era il capitano di tutte le squadre sportive ed è sempre stata la più forte rispetto ai suoi due fratelli. È cresciuta facendo l'idraulico nell'azienda di famiglia, ma poi un giorno, andando in viaggio in Giappone con i soldi che le hanno dato per il diploma, si è innamorata della natura, vedendo tutte quei bellissimi ciliegi in fiore, così invece di fare l'università, si è iscritta ad un corso agrario ed è arrivata prima nella classe aggiudicandosi un bel diploma. Ora ha vent'anni ed è in cerca di un lavoro fisso, ogni tanto aiuta ancora il padre e va a pulire i giardini delle case di amici per pochi soldi, quelli che servono giusto per mantenersi il piccolo scooter con la quale si sposta insieme alla sua attrezzatura per andare a lavorare. Adesso ha appena parcheggiato nel vialetto di casa Isles, ha un colloquio con la padrona di casa e spera di esser scelta per diventare la nuova giardiniera di famiglia. Scende dallo scooter e si toglie il casco scompigliando i suoi lunghi capelli riccioli neri come la notte, si guarda intorno, non ha mai visto una casa così bella, la sua famiglia è sempre stata una delle più povere di Boston, infatti lei vive a Boston Sud, un brutto quartiere di mafia e povertà. Suona al campanello e viene accolta dalla cameriera che la scorta nello studio di Constance Isles insieme agli altri candidati e si appoggia al muro aspettando il suo turno.
Constance Isles è una donna molto esigente e determinata, la sua famiglia è di Nantes, una città nella Loira francese, ed era sempre stata abituata al meglio, e nonostante la sua passione fossero i giardini e l'arredamento antico, i suoi vari impegni non le permettono di seguire la sua villa come lei desidererebbe fare, quindi si è finalmente decisa sotto incitamento del marito a trovare un giardiniere di fiducia, ma purtroppo ha già avuto un colloquio con undici persone e nessuna le sembrava quella giusta. Sbuffando, dopo l'undicesima persona, Constance si alza e apre la porta dello studio, guardando i restanti applicanti.
"Prego, il prossimo."
Jane si sistema il colletto della camicia e con un bel sorriso entra nello studio seguendo Constance. "Buon pomeriggio signora Isles." chiude la porta dietro di se.
"Buon pomeriggio a lei, signorina..?" si siede, indicandole la sedia davanti alla scrivania.
"Rizzoli," si siede "Jane Rizzoli, molto piacere." allunga una mano verso la donna e lei la stringe, guardandola attentamente. "Quindi, signorina Rizzoli, vorrei sapere qualcosa sulla sua educazione e su come mai è interessata a questo posto di lavoro."
"Appena finito il college sono andata a fare un corso agrario diplomandomi come prima della classe a pieni voti," tira fuori il curriculum dallo zaino e lo passa alla donna "e poi ho avuto varie esperienze lavorative saltuarie, faccio lavoretti in casa di tante persone, come giardiniera e ho anche esperienza da idraulico perché la mia famiglia è specializzata in quello da generazioni."
Constance annuisce lievemente iniziando a sfogliare il curriculum. "Buono sì.. E come ti sei interessata alla cura delle piante in primo luogo?"
"Ho fatto un viaggio in Giappone, è un posto che mi ha sempre affascinata e li passavo le giornate nei parchi a suonare la mia chitarra, con questi meravigliosi ciliegi in fiore che mi circondavano," sorrid e al ricordo. "e così mi sono innamorata della natura e ho deciso di occuparmi di piante e fiori, all'inizio ho iniziato a farlo nel tempo libero, visto che gioco a football e suono in una band, però poi è diventato un vero e proprio lavoro."
Constance annuisce, sorridendo senza farsi troppo vedere. "Grazie signorina, ho capito. Le farò sapere, riceverà una chiamata in un paio di giorni." si alza.
"Grazie." la imita alzandosi e le stringe ancora la mano. "Buona giornata!" sorride prima di uscire dalla stanza. Un volta uscita, Constance mette nel cassetto anche il curriculum di Jane e poi fa entrare la persona seguente.
Jane non è tanto fiduciosa sul fatto che Constance le darà quel lavoro, è giovane e non ha tantissima esperienza e la donna non ha fatto trasparire nulla dal colloquio. Sta camminando verso l'uscita quando per sbaglio si scontra con una ragazza e le fa cadere i libri di mano. "Oh mio dio scusami, io-" si accuccia per raccoglierli "ero distratta dai dipinti sulle pareti."
"Tranquilla, non ti preoccupare." Maura raccoglie un paio di libri e poi si alza, prendendo quelli che la ragazza ha raccolto per lei. "Grazie.. Per caso sei qui per il lavoro di giardiniera?"
"Lo intuisci dal fatto che ho la faccia da giardiniera o perché casa tua è invasa da stranieri in cerca di lavoro?" sorride aggrappandosi con i pollici alle bretelle dello zaino.
Maura scoppia a ridere. "Non viene mai nessuno qui, quindi ho solo tirato ad indovinare. Immagino che lo studio non sia ancora libero allora." appoggia i libri su un tavolino.
"No, ci sono ancora circa cinque persone, però se tua madre ci mette così poco come ha fatto con me, sarà libero in poco tempo, così potrai studiare in pace."
"Non prenderla sul personale, non tiene mai dentro qualcuno per molto tempo, mia madre é una persona intuitiva." sorride "Maura comunque, piacere."
"Uhm scusami, non mi sono presentata.. Io mi chiamo Jane." le stringe la mano "Hai un bellissimo nome, italiano."
"Grazie, sei gentile." Sorride sistemandosi una ciocca di capelli.
"Figurati. Io sono italiana d'origine, ma cresciuta qui a Boston."
"Oh davvero? Che bello, non sono mai stata in Italia!"
"Guarda un po' che coincidenza, nemmeno io." ridacchia. "Solo i miei genitori. Beh ora vado, non voglio rubarti tempo per lo studio." indica i libri. "Buona giornata, Maura." sorride.
"Buona giornata anche a te!" sorride e la guarda uscire e chiudere la porta, e poi va in salotto ad aspettare che sua madre abbia finito con i colloqui. Quando anche l'ultima persona è uscita, Maura va a studiare per un'oretta e poi viene chiamata a tavola, dove la aspettando sua madre.
"Allora mamma, hai trovato qualcuno?"
"Devo essere sincera, la maggior parte non mi convinceva per niente. Poca preparazione, non erano appassionati. Ho trovato solo due candidati interessanti, una ragazza e un ragazzo.
"La ragazza era riccia e alta?"
"Sì, come lo sai?"
"L'ho incrociata mentre usciva." sorride.
"In ogni caso ho intenzione di far fare ad entrambi una settimana di prova per poi scegliere."
"Mi sembra una buona idea."
"Ciao tesoro, ben tornata." Angela sorride accarezzandole i capelli.
"Ciao mamma." Sorride e appoggia lo zaino per terra, poi va a lavarsi le mani. "Che hai fatto per cena?"
"Ravioli!" sorride mescolando la pasta. "Com'è andato il colloquio?"
"Per me bene, però la signora Isles non ha lasciato tanto capire il risultato, poi i candidati erano molti." Apparecchia la tavola.
"Vedrai che ti prenderà, sei bravissima." sorride iniziando ad impiattare.
"Lo spero..." va a chiamare i fratelli e il padre e poi insieme cenano.
Due giorni dopo..
Constance Isles prende il telefono e chiama entrambi i ragazzi, proponendo loro la stessa cosa: iniziare quel pomeriggio una settimana di prova dopo la quale avranno il responso e lei deciderà chi prendere in modo fisso. Jane appena ricevuta la telefonata di Constance, accetta ed inizia a preparare tutta la sua attrezzatura, la carica sullo scooter e dopo aver finito il pranzo, va a casa degli Isles. Una cameriera la fa accomodare nella sala e dopo qualche minuto arriva anche l'altro ragazzo e si siede accanto a lei offrendogli la mano.
"Piacere, Alex."
"Piacere Jane." Gli stringe la mano. "Che vinca il migliore." Gli fa l'occhiolino.
"Sempre." sorride con aria di sfida.
"Buon pomeriggio." Constance entra nella stanza.
"Buon pomeriggio." dicono in coro i due ragazzi alzandosi.
"Ora vorrei già mostrarvi il giardino, dandovi qualche indicazione generale, e poi Sarah,"indica la cameriera vicino a lei. "vi mostrerà dove sono tutti gli attrezzi e potrete iniziare a lavorare."
"Va bene." sorride il ragazzo.
"Veramente io signora Isles avrei portato i miei attrezzi, se non le dispiace."
"Devo dire che non sono solita far usare attrezzi che non sono i miei, ma siccome dovete mostrarmi le vostre capacità fai pure." La guarda interessata.
"Grazie." Sorride e raccogliendo la sua roba segue Constance.
Constance mostra ai ragazzi l'immenso giardino e li riempie di informazioni, dopodiché li lascia a Sarah che mostra loro il capanno e poi li lascia lavorare. Jane si mette al lavoro per decorare l'enorme laghetto nel giardino, quando nota un furgoncino parcheggiato fuori. "Ehi Alex," si gira verso di lui "è tuo quello?" lo indica.
"Si, me l'ha regalato mio padre."
"Quindi anche tu avevi la tua attrezzatura?"
"Si certamente, ho avuto tutto in regalo, un piccolo capriccio." sorride soddisfatto. "E invece quel catorcio nel vialetto è tuo?"
"Si.." gli fa una smorfia appena si gira. "E' più modesto del tuo cammioncino, ma funziona bene e posso trasportare la mia attrezzatura."
"Io uso quella di casa Isles, sono sicuro che la signora Constance apprezzerà di più."
Jane scuote la testa e continua a lavorare, vuole dare il meglio e così sistema dei fiori rosa e viola che cadono ai lati della piccola cascata del laghetto, poi ripulisce l'acqua e le rocce, sistema dei sassi tutti intorno al bordo e poi si assenta per una mezz'ora. Quando torna, butta in acqua alcuni pesci e aggiunge delle ninfee molto profumate. Al termine di tutto butta via i due sacchi di erbacce che ha tolto e poi riposiziona al loro posto i suoi attrezzi.
Intanto Maura controlla l'orologio, sua madre dovrebbe tornare da una conferenza a momenti, quindi mentre la aspetta per il the decide di prendere il libro e mettersi a leggere fuori. Esce sul retro e si dirige verso una panchina sotto ad un albero, ma camminando nota il laghetto con la cascata tutto sistemato e si ferma a guardarlo sorridendo, le piace molto.
"Ehilà!" il ragazzo sorride a Maura "Ti piace questo? Non hai ancora visto come ho sistemato le aiuole, in confronto questo non è nulla."
Maura si gira. "Sì, questo mi piace molto, ma immagino che abbia fatto un ottimo lavoro anche tu." Sorride debolmente e poi si siede sul bordo dello stagno aprendo il libro, fa caldo e sedersi vicino all'acqua fresca è molto piacevole.
"E non ti va di andare a vederlo insieme a me? Preferisci stare a leggere uno stupido libro che passare del tempo con me?" La guarda appoggiando le mani alla cintura.
"Um.. Innanzitutto i libri non sono stupidi e secondo, fa molto caldo, preferisco stare qui se non ti dispiace. Mia madre sta tornando, sono sicura che il suo parere sulle aiuole è molto più influente del mio." sorride.
"Si, ma t-"
"Ehi Alex!" Cammina verso di loro. "Lascia stare la ragazza, non vedi che sta leggendo?!" Sorride a Maura. "E a differenza tua i libri hanno una loro anima, quindi se non ti dispiace vai a sistemare gli attrezzi nel capanno prima che torni la signora Isles, il giardino dev'essere in ordine."
"Voi ragazze!" Scuote la testa e si allontana.
Maura sorride e chiude il libro, tenendo un dito fra le pagine. "È così sbruffone anche nel suo lavoro?" ride.
"Oh si!" Ride e si siede accanto a Maura. "Allora ti piace come ho sistemato il laghetto?"
"È fantastico, davvero." Sorride guardandola. "Hai talento Jane."
"Grazie." Sorride e con due dita sfiora la superficie dell'acqua osservando i pesci che nuotano.
"Anche a mia madre piacerà molto." sorride.
"Mi piacerà cosa?" Sorride camminando verso le ragazze con una valigetta in mano.
"Il laghetto.. è tutta opera di Jane mamma." Sorride guardandola.
Jane si alza spostandosi in modo che Constance possa vedere il lavoro che ha fatt. "Spero proprio le piaccia, è solo l'inizio di quello che vorrei fare al giardino."
Constance lo ammira annuendo. "Mi stupisci, è un lavoro molto pulito e ordinato ed interessante, complimenti." sorride.
"Grazie." Sorride felice. "E a quanto pare sua figlia amerà studiare qui."
"Assolutamente." Sorride Maura guardandosi intorno.
"Ora la lascio ad Alex, io vado alle prove della mia band e ci vediamo domani e per tutto il resto della settimana." Fa l'occhiolino a Maura. "Buona serata." Sorride e si allontana.
"Ciao." Sorride la bionda guardandola allontanarsi.
"Buona serata Jane." Sorride e poi va incontro ad Alex che sta tornando dal capanno.
"Signora Isles bentornata." Sorride. "Ecco qui il mio lavoro." Gli mostra le aiuole. "Cosa ne pensa?"
Constance guarda le aiuole, il lavoro è fatto bene ma è molto basico, nulla di ricercato. "Tutto a posto, grazie, puoi andare Alex." Sorride.
"Si signora!" Sorride debolmente e poi se ne va salendo sul suo cammioncino.
Una settimana dopo...
Oggi Constance deve comunicare la sua scelta, e chiama entrambi i ragazzi nella sala. Jane mette gli attrezzi sullo scooter e poi va nella sala, seguita da Alex che ha appena finito di sistemare il capanno.
"Allora, io ho fatto la mia scelta. Mi sono basata sulla professionalità, il talento, e l'originalità." Si avvicina a Jane e le offre la mano. "Complimenti, il posto è tuo."
Jane sorride felicissima e stringe la mano a Constance. "Grazie signora Isles."
"Spero che in futuro non mi deluderai e continuerai così." Sorride e poi si gira verso Alex. "Ho dato il tuo nome ad una famiglia che conosco, hai potenziale e sono sicura che ti troverai bene."
"Grazie signora Isles lo apprezzo molto." Le stringe la mano e poi va verso Jane. "Congratulazioni."
"Grazie." Gli stringe la mano e poi lo guarda uscire.
Maura sta tornando a casa da scuola, ha dato finalmente l'ultimo esame prima della cerimonia del diploma. "Sono a casa!" Entra e si scontra con Alex. "Oh, scusami."
"Niente.." Sorride e fa per uscire, ma si ferma e si gira. "Ah complimenti, la tua amica ha avuto il posto."
"Non è- insomma.." Sorride imbarazzata. "Mi dispiace."
"Tranquilla." Sorride. "Tua madre mi ha raccomandato ad una famiglia, almeno avrò comunque un lavoro."
"Buona fortuna allora." Sorride e lo guarda uscire, poi va verso la sala.
"Ciao Maura." Sorride la mora appena la vede entrare.
"Ciao tesoro." Sorride. "Com'è andato l'esame?"
"È andato bene, ho scritto tutto quello che sapevo, i risultati lunedì." Sorride mentre Constance le da un bacio in testa e si gira verso Jane "Congratulazioni Jane."
"Grazie! Quindi sei vicina al diploma eh?!"
"Sì, la cerimonia è tra due settimane." Sorride orgogliosa.
"Bene." Sorride. "Vedrò cosa posso fare per sistemare il giardino affinché possiate fare una festa se vi va."
"Grazie Jane!"
"È un piacere." Sorride e poi si gira verso Constance. "Allora verrò due volte a settimana come concordato al mattino e la paga verrà caricata sul mio conto. Bene io andrei se non ha bisogno d'altro."
"Prego, buona giornata." Lascia la stanza e va di sopra.
"Ciao" Le sorride appoggiando la borsa sul divano.
Qualche settimana dopo...
Jane si alza presto, si veste comoda e fa una bella colazione preparata da sua madre Angela.
"Oggi lavori vero?"
"Si." Sorride bevendo del caffè.
"Ti dispiacerebbe passare a prendere Tommy e Frankie al palazzetto? Puoi prendere la mia macchina."
"Nessun problema." Sorride e si alza sparecchiando. "Se riesco vado un po' prima così posso vederli giocare.
"Gli farebbe molto piacere." Le da un bacio sulla fronte prima di consegnarle le chiavi.
J: Allora io vado mamma, ci vediamo stasera
Maura si mette dei pantaloncini e una canottiera, è una mattina di fine Giugno e fa molto caldo, oggi Maura vuole fare una corsa finché il sole non è ancora alto. Fa una bella corsa di quaranta minuti, poi inizia a fare caldo e quindi torna verso casa e si dirige subito sul retro, dove dietro la siepe che limita il giardino c'è un'altra area di giardino dove gli Isles hanno deciso di fare una piscina, non molto grande ma comunque bella, e Maura si toglie i vestiti, aveva già sotto il costume, e si butta dentro per rinfrescarsi.
Jane arriva in perfetto orario e scarica alcune piante e dei fiori che è passata a prendere in precedenza. Fa un caldo terribile e appena ha tirato giù tutto dalla macchina, decide di togliersi la maglia e rimane con un reggiseno sportivo bianco sotto una salopette di jeans e si lascia un lato slacciato per avere più libertà, si allaccia una scarpa e poi inizia a lavorare con della terra per poter piantere dei fiori freschi. Sta togliendo i fiori dal vaso quando un cagnolino randagio passa dietro di lei e andando nella terra fresca che ha appena steso la giovane giardiniera, inizia a scavare e le tira addosso la terra. "Ehi e tu da dove vieni?" Ride togliendosi la terra da dosso e si accuccia vicino a lui iniziando a giocarci, finché non si ricoprono completamente entrambi di terra e nonostante Jane cerchi di mandarla via, si è appiccicata a causa del sudore, però si sta divertendo molto con il cagnolino.
Maura fa qualche vasca in tranquillità e poi esce, e strizzandosi i capelli cammina a piedi nudi verso il giardino. Si strizza un po' il costume quando vede in fondo al giardino Jane accucciata a terra e prendendo al volo un asciugamano da una sedia la raggiunge. "Ehi ciao!" Ridacchia.
"Ciao." Sorride mentre il cane si siede vicino a lei. "Questo piccolino si è introdotto qui e abbiamo un po' giocato." ride.
"Ciao cucciolo." Sorride accucciandosi e accarezzandolo. "Lo vedo in giro qui ogni tanto."
"Non ha targhetta." Lo guarda che scodinzola a Maura." Penso che lo porterò a casa e convincerò i miei a tenerlo." Sorride e si allunga verso la manichetta ed inizia a lavarsi.
"Um, se vuoi abbiamo la piscina dietro." Indica la siepe. "E c'è una doccia."
"No grazie." Sorride e finisce di lavarsi. "Hai per caso un paio di pantaloncini? La salopette è il caso di metterla ad asciugare."
"Certo, vado a prenderteli." Sorride e sale, si asciuga velocemente e si mette una maglia un po' lunga, poi prende i pantaloncini e glieli porta.
"Grazie." Si toglie la salopette rimanendo in mutande e reggiseno, mostrando tutto il suo fisico tonico e perfetto e la mette ad asciugare, poi si mette i pantaloncini di Maura. "Posso tenere qui il cane finché non finisco di lavorare?"
"Certo." Sorride e va in cucina portando fuori una ciotola di acqua per il cane, mentre Jane si rimette al lavoro con il cagnolino che la osserva e ogni tanto beve. "Ho visto la piscina l'altro giorno, perché sono andata a potare le siepi, molto bella, non ne ho mai vista una dal vivo."
"Mia madre non la voleva fare perché diceva che non si sarebbe adattata nel contesto ma poi io da piccola ho insistito tanto e alla fine mio padre ha deciso di farla la dietro. Se vuoi usarla quando finisci fai pure." Sorride.
"Oh no grazie. Sei una bambina viziata allora!" ride.
"Sì un po'. Ma spero di riuscire ad andare a vivere per conto mio presto."
"A chi lo dici!" Sorride e quando ha messo giù l'ultimo fiore, si solleva e ci da un po' d'acqua. "Per questo sto lavorando, voglio una casa tutta mia e una macchina tutta mia."
"Ti capisco, io sto studiando per prendere la patente, ho iniziato appena è finita la scuola."
"Io l'ho presa praticamente subito, con due fratelli più piccoli e due genitori che lavorano, bisogna adattarsi." Sorride ed inizia a sistemare. "Li devo portare di qua e di là."
"Quanti anni hanno i tuoi fratelli?" Si siede vicino al cane.
"Mio fratello Tommy ha 17 anni e Frankie ne ha 15. Tommy è uno scatenato, mentre Frankie è il cocco di mamma, un tenerone." Ride.
"Oh capisco." Ride. "Tu sei la sorella responsabile."
"Responsabile si, ma ho anche il mio lato selvaggio." Scuote i capelli per scherzare.
"Si l'ho notato..." Abbassa lo sguardo sorridendo e arrossendo un po'.
Jane le sorride e si avvicina a lei accucciandosi davanti. "E tu principessa hai un lato selvaggio?" Si appoggia con le mani alle sue ginocchia.
Maura si sente avvampare un po' e dopo qualche secondo alza lo sguardo e le sorride. "Qualche mese fa ho cavalcato nuda per una protesta scolastica, è abbastanza selvaggio?" Sorride mordendosi un po' il labbro.
"Uhm ammirevole!" Ride e si alza raccogliendo la sua roba. "Ora devo andare, ci si vede!" Sorride a Maura e fischia al cane per farsi seguire.
"Ciao Jane, a presto!" Sorride e la guarda andarsene e poi entra per prepararsi qualcosa da mangiare.
Jane va a casa a farsi una vera doccia e quando è pronta si precipita al palazzetto del ghiaccio per guardare i fratelli giocare a Hockey.
"Ehi sorellona." L'abbraccia.
"Sei riuscita a venire prima." Sorride dandole una pacca sulla schiena.
"Non potevo mancare." Sorride.
"Non avrai passato tutto il tempo dagli Isles a guardare la loro bellissima figlia?!" Fa l'occhiolino.
"Smettila!" Lo spinge dolcemente. "Stiamo diventando amiche, niente di più, penso che a lei piacciano i ragazzi."
"Dicono sia la più bella ragazza della città e anche intelligente."
"Tutto vero. Ora andate, non vedo l'ora di vedervi segnare."
Quando i fratelli si sono allontanati verso la loro squadra, Jane prende dalla tasca il cellulare e ricercando il numero di Maura fra le chiamate, le manda un messaggio 'E così tu saresti la ragazza più bella della città eh?!' e invia.
Maura ha appena finito di mangiare, si è fatta una doccia ed ora è in accappatoio sdraiata sul letto. Quando sente il telefono vibrare accanto a lei lo prende e leggendo il messaggio sorride. 'Magari! Ma ringrazia chiunque l'abbia pensato da parte mia!' Sorride e invia*
Jane sorride e risponde. 'Mio fratello, ma dice che l'ha sentito in giro. Sono onorata di lavorare per la ragazza più bella della città allora.' invia e poi si siede sugli spalti.
'La fonte non è molto attendibile, ed in realtà conosco ragazze molto più belle..una in particolare.' Maura trattiene il respiro e invia il messaggio.
'Non ti credo cara Maura, però magari già che ci sei portala al mio concerto, vorrei tanto vederla' ride e invia.
Maura scuote la testa. 'Lo farò, contaci, sarà al concerto di sicuro.'
'Bene. Buona giornata.' invia il messaggio e poi si mette a guardare la partita.
Pomeriggio del concerto...
Maura si prepara, decide di indossare una gonna abbastanza corta e una canottiera, ai piedi ha degli stivaletti e porta con se una giacchetta di pelle leggera, si trucca un po' e poi quando è ora prende un taxi e si fa portare al locale, dove si è accordata per trovarsi anche con alcuni amici che abitano lì vicino. Quando arriva al locale entra, sta iniziando a riempirsi e dopo un paio di minuti trova i suoi amici che stanno prendendo da bere e li raggiunge.
Jane è dentro il Dirty Robber e sta accordando la sua chitarra mentre chiacchiera con gli altri ragazzi del gruppo, una volta sistemata tutta l'attrezzatura, si dirige al bancone del bar e prende una birra. Un ragazza si avvicina ed iniziano a parlare per far passare un po' di tempo aspettando l'ora dell'esibizione. Quando finisce di parlare con la ragazza che le scrive su un tovagliolo il suo numero di telefono e poi raggiunge gli altri della band ad un tavolo. Il locale è quasi pieno ed è difficile vedere le persone.
"Ehilà!" Travis, un amico di Maura, sorride e la saluta insieme agli altri. "Abbiamo intravisto la tua amica, era al bancone a parlare con una bella ragazza che le ha pure lasciato il numero."
Maura sorride un po'. "Non mi sorprende!" Prende una birra e la stappa, bevendone un sorso mentre guarda verso il palco.
Finalmente la band sale sul palco, si sistema velocemente ed iniziano a suonare. Jane si trova sul lato destro del palco e ogni tanto sposta lo sguardo in cerca di Maura, ma i riflettori sono un troppo accecanti. Maura e i suoi amici si siedono ad un tavolo, la ragazza riesce a vedere il palco abbastanza bene, e tieni praticamente sempre gli occhi fissi su Jane che mentre suona è anche più attraente del solito.
Dopo un po' di canzoni mentre c'è un cambio di strumenti, Jane si toglie la giacca di pelle rimanendo in camicia e beve un sorso di birra.
Robert, il cantante della band si avvicina al microfono. "C'è un'ultima canzone che vogliamo suonare per voi stasera." Le luci si abbassano e il ragazzo beve un po' d'acqua. "E' stata scritta dalla nostra bellissima chitarrista solista, Jane!" La indica mentre partono gli applausi.
"Grazie." La ragazzi si avvicina al microfono. "Solitamente non scrivo canzoni per il gruppo, preferisco inventare basi per gli strumenti, però ultimamente ho trovato la mia ispirazione e così poi ho proposto la canzone alla mia band e loro hanno approvato."
"Non è brava quanto me però.." Ride insieme al pubblico.
"Grazie!" Ridacchia portandosi indietro un ciuffo ribelle. "Ci ho provato!"
"Quindi siete il primo pubblico che avrà l'onore di ascoltare in anteprima nostro nuovo singolo."
Jane si accende una sigaretta, prende un tiro e poi se la lascia fra le labbra ed inizia a suonare. È una ballata rock, l'ha scritta per Maura, è dedicata alla sua bellezza, perché infondo sa che quelle voci sono vere, è la ragazza più bella che abbia mai visto. Maura ascolta attentamente ogni secondo della canzone, fissando Jane ancora più del solito. È bellissima, con quei capelli che vanno da tutte le parti e la sigaretta tra le labbra Maura non ha mai visto nulla di più sexy, ne è sicura. Ha sempre sentito che le piacevano le ragazze, ma non ne aveva mai avuto la conferma come in quel momento. Sovrappensiero si fa strada tra la folla e raggiunge quasi il palco, sempre guardando Jane, per non perdersi nemmeno un secondo della sua bellezza. Jane approfitta di un attimo di stacco solo con la voce per spegnere la sigaretta e quando vede Maura che ormai è arrivata sotto al palco, si siede con le gambe incrociate e riprende a suonare fissandola negli occhi, mentre il pubblico si concentra molto sull'atteggiamento apparentemente strano della chitarrista, intanto che Maura le sorride mordendosi le labbra e muove ancora un passo verso di lei, sembra quasi che la stanza non esista più e ci siano solo loro e la musica. Jane mima le parole del testo e suona, come se quasi stesse facendo una serenata a Maura e lei si appoggia al palco e la guarda sorridendo, muovendo il piede a ritmo. La mora sta quasi per avvicinarsi di più, ma la canzone si conclude e lei deve sollevarsi per prendere gli applausi del pubblico. Quando ha finito, scende dal palco e cerca in tutti i modi di raggiungere Maura, ma un gruppo di ragazze la blocca e la bionda perde Jane nella folla, quindi si avvicina al bancone per vedere meglio e aspetta. Appena Jane si libera, si guarda intorno e vedendo Maura prende due birre e va verso di lei. "Ciao Maura!" Sorride e gliene passa una.
"Ehi!" Sorride e prende la birra. "Sei stata grandiosa sul palco."
"Grazie. Ti piace la nostra musica?" Sorride.
"Molto. Come mio primo concerto è stato sicuramente un successo."
"Primo concerto?" La guarda sgranando gli occhi. "Ti hanno sempre tenuta rinchiusa nella torre principessa?" Ride.
"No!" Ride. "Non ho mai conosciuto nessuno che mi introducesse alla musica prima, non sono mai stata esperta."
"Allora hai incontrato la persona giusta." Porge verso di lei la bottiglia di birra. "Ad un nuovo capitolo della nostra vita in cui io t'insegno tutto sulla musica e tu impari."
Maura ride e appoggia la bottiglia su quella di Jane. "Prometto che mi applicherò, con la dovuta motivazione." Sorride maliziosamente.
"Bene!" Jane prende un sorso di birra e poi viene chiamate da alcuni ragazzi. "Scusami, vado un secondo a parlare con loro, ti raggiungo più tardi." Le da un bacio sulla guancia e poi si allontana. Maura si accarezza la guancia e le sorride e poi si gira per andare verso i suoi amici e chiacchiera un po' con loro, conoscendo dei nuovi ragazzi*
Jane parla con un po' di persone che le fanno i complimenti e qualche domanda sulla musica. Poi appena finito vede Maura e la raggiunge al tavolo. "Ciao a tutti!" Saluta i suoi amici che ricambiano e fanno i complimenti. "Posso rubarvi Maura?"
"Fai pure!" Sorridon all'amica.
"Ti va di ballare?" Le porge la mano.
"Certo che mi va." Sorride scrollandosi finalmente di dosso il braccio di un ragazzo un po' insistente, e prendendo la mano di Jane si lascia trascinare verso il centro del locale.
Jane fa un cenno al dj che la conosce benissimo e mette una canzone un po' più lenta, così la ragazza prende Maura fra le braccia ed inizia a muoversi. Maura mette le braccia attorno al collo di Jane e si muove con lei, guardandola negli occhi.
"Mi devi ancora far conoscere la ragazza più bella di Boston." Sorride.
"Giusto! Beh, ora è occupata, sta ballando, poi te la presento." Sorride mordendosi un labbro.
"Non vedo l'ora, voglio vedere se è davvero più bella di te." Sorride e appoggia la fronte su quella di Maura chiudendo gli occhi.
"Non ti fidi della mia parola?" Sorride guardandole le labbra.
"Mi fido di te, però mi fido anche di quello che penso io."
"Beh la sto guardando ora ed è molto bella."
Jane apre gli occhi e guarda Maura sorridendo. "Tu sei molto bella."
"Grazie. Scommetto che sono rossa come un pomodoro." Abbassa lo sguardo sorridendo.
"Un pochino!" Ridacchia dandole un bacio sulla fronte.
"Sei sempre così dolce e galante tu?"
"Solo con le persone che mi piacciono. Sono sono molto acida, però imparerai a conoscermi meglio, adoro fare battute."
"Grazie dell'avviso!" Ride. "Non vedo l'ora di conoscerti meglio." La guarda.
"Anch'io, sarebbe un vero piacere, ma.." Lascia la presa appena finisce la canzone. "Io ora dovrei andare..."
"Grazie per avermi invitata qui, mi sono divertita molto e ancora complimenti, sei molto brava." sorride.
"Grazie." Sorride e si allontana e una volta recuperata la chitarra, torna a casa.
Jane si sveglia all'ora di pranzo e visto che è sola in casa, decide di mangiare qualcosa di veloce prima di andare alla partita di basket che ha organizzato con alcuni amici. Quando arriva al parco si dirige verso il campo da basket e s'incontra con amici.
" Ciao Jane." Le da il pugno.
"Ciao Barry!" Sorride ricambiando. "Come stai?"
"Bene, si dice in giro che ieri hai spaccato al concerto."
"Ci puoi scommettere!" Sorride.
"Mi dispiace non esserci stato, ma le cene in famiglia sono sempre impegnative."
"Tranquillo amico." Gli da una pacca sulla spalla.
"Jane!" Corre verso di lei. "Guarda chi c'è seduta sugli spalti!" Indica una ragazza dai capelli biondo splendente, occhi azzurri e vestita con jeans e canotta*
"Allora è vero che ti viene dietro!" Gli fa la lingua.
"A quanto pare.." Solleva le spalle.
"Non abitate lontano vero?"
"No, circa tre case più in là di me,verso il centro, abita lei"
"A Boston Sud la vogliono tutti e lei chi vuole? Jane Rizzoli!"
"Ne sono onorata direi." Sorride e poi ruba la palla a Nicholas e palleggia. Forza riscaldiamoci un po'"
"Eccola che si vuole mettere in mostra!" Ride Barry.
"No, voglio farti il culo!" Inizia a correre e allenarsi con i due amici aspettando anche gli altri.
Maura si sveglia alle 9, oggi deve trovarsi con la sua migliore amica per fare colazione insieme e andare a ritirare le carte su alcuni college e poi fare un giro insieme. Quando è pronta esce ed inizia ad incamminarsi verso il cafè dove incontrerà la sua amica.
" Maur! Ho preso un tavolo" Sorride.
"Ciao Emma!" Sorride raggiungendola.
"Ti ho già ordinato il solito."
"Grazie mille." si siede
"Alloooora... ieri volevo chiedertelo ma non volevo essere invadente davanti a tutti, ma tu e la tua amica chitarrista? Mio dio, praticamente suonava per te! "La guarda emozionata.
"Oh magari! " Ride. "Quando viene da noi passiamo spesso il tempo insieme, non so, mi trovo molto a mio agio con lei."
"E ti piace." Sorride mentre il cameriere appoggia le tazze e le brioches sul tavolo.
"Non la conosco ancora così bene, però sì mi piace." Sorride.
"Lo sapevo." Sorride.
"Tu capisci sempre tutto eh?"
"Sono la tua migliore amica! E comunque appena entrate più in confidenza devi presentarmela."
"Va bene va bene!"
"Passa!" Urla Jane a Barry che le lancia la palla e lei va tranquillamente a canestro segnando gli ultimi due punti e facendo vincere la squadra."Brava Jane." L'abbraccia.
"Sei il solito mito!" Le da una pacca avvicinandosi.
"Che ne dite.." Guarda i suoi compagni di squadra. "Gelato?"
"Siiiii!" Urlano in coro ed esultano, poi recuperano gli zaini e vanno nella gelateria vicino al parco, ma Jane dice agli altri di proseguire che li raggiungerà.
"Ciao Jane." Sorride spegnendo la sigaretta.
"Ciao Diana. Come stai?"
"Benissimo." Le offre una sigaretta.
"Grazie." La prende e la ragazza gliel'accende. "Ti va un gelato con noi?"
"Mi piacerebbe"
"Bene andiamo." S'incamminano e raggiungono gli altri.
Dopo la colazione Maura e Emma vanno a ritirare i documenti e poi vanno insieme al parco per parlare delle università e dei loro piani per l'estate.
"In realtà non ho ancora deciso dove andare, probabilmente in Florida, ma dipenda da cosa farà Travis, vogliamo andare a vivere insieme." Sorride tutta felice.
"Oh che bello, sono contenta per voi Em!"
Prima di trasferirmi farò una grandiosa festa d'addio, con tutti i nostri compagni del liceo." Sorride e da un calcio ad un sassolino che trova per terra. "Parlando di feste, manca poco più di un mese al tuo grande giorno!"
"Lo so, ho pensato di organizzare qualcosa in piscina, ad Agosto fa sempre troppo caldo per fare altro."
"Ti do una mano, sai quanto mi piace organizzare feste."
"Grazie, sarebbe magnifico!"
Dopo il gelato Jane e Diana salutano tutti e se ne vanno iniziando a passeggiare e per tornare a casa tagliano la strada dal parco.
"Eri molto sexy ieri sul palco."
"Eri li?" La guarda stupita.
"Si ero li." Sorride. "Però ti ho vista impegnata con quella ragazzina ricca."
"Maura, lavoro per i suoi genitori."
"Fai la giardiniera vero?"
"Esatto e con lei parliamo spesso, è una brava ragazza."
"Ma non fa per te.."
"E tu cosa ne sai?" Si ferma guardandola un po' alterata.
"Jane, da quando in qua le famiglia di Boston Nord vogliono immischiarsi in faccende amorose con quelli del Sud?"
"Mai, però..."
"Non pensare a lei okay? Tu devi solo andarci a lavorare, per il resto," Si avvicina e la tira verso di se per la maglia. "ci sono io." Sorride a pochi centimetri dalle sue labbra.
Maura e Emma si alzano dalla panchina e camminano verso l'uscita, quando ad un certo punto Emma si ferma, indicando delle ragazze a qualche metro da loro.
"Ma quella non è.."
"Sì, è Jane.." Maura sorride forzatamente vedendo la ragazza bionda praticamente addosso a lei.
Jane si sente a disagio, però le parole di Diana la fanno pensare.
"Che ne dici eh Jane?"
"Io.. non so, Maura è-" Non riesce a finire la frase che Diana la bacia tenendola per il colletto della maglia.
Maura fa mezzo passo indietro sorpresa e poi prendendo il braccio di Emma si incammina verso l'uscita, passando di fianco a Jane e la bionda che ha le labbra sulle sue. Jane la vede passare e si stacca da Diana. "Maura ehi, aspetta!" La rincorre mentre lei sospira, sperava che Jane non la vedesse, e poi si gira. "Ehi, Jane.." Sorride.
"Ciao. Io, non-" Cerca di riprendere fiato ."Mi ha baciata lei."
"Um...okay." Sorride poco convinta e lancia un'occhiata a Diana.
"Che hai da guardare ragazzina?" Si mette le mani sui fianchi.
"Io? Nulla, figurati." Abbassa lo sguardo. "Beh Jane ci vediamo eh?"
"Certo.." Sorride debolmente.
"Forza andiamo!" Prende Jane per il braccio e la trascina via."
"Wow, simpatica la bionda!" dice ironica.
"Molto!" Scuote la testa.
"Ehi, magari l'aveva davvero baciata lei, non-"
"E' uguale, davvero, non è importante." Sorride e la trascina fuori.
