Prologo
Seduta sulla sdraio, guardava l'amore della sua vita giocare in acqua con la sua bambina. Vederle nel loro ambiente era una cosa stupenda: come sua madre, Hikari sembrava un tutt'uno con l'acqua. Anche se era ancora piccola, era davvero brava nel nuoto: tutto merito delle lezioni che la madre le dava ogni giorno. Vivevano insieme ormai da due anni e la loro vita, ora poteva affermarlo, era davvero meravigliosa. Avevano traslocato in una più grande villa, comprata insieme.
Haruka aveva completamente abbandonato la sua carriera, per occuparsi dell'azienda di famiglia con la collaborazione di Anya che aveva accettato di aiutarla, anche se continuava a lavorare per la sua società in America.
Michiru aveva ottenuto un incarico in una scuola privata come maestra di musica per bambini.
Da quando suo fratello era stato condannato a cinque anni di prigione, la loro vita si era finalmente rasserenata. Ogni giorno che passava, diventavano sempre più unite, anche la piccola aveva completamente superato tutte le sue paure.
Poggiò il libro, che inutilmente tentava di leggere, sul tavolo, per adagiarsi meglio. Da un paio di giorni accusava un mal di schiena, che aumentava ogni volta che il suo bambino iniziava a scalciare: proprio come in quel momento. Poggiò la mano sul ventre gonfio e sussurrò –Sono qui piccolo, non agitarti!-
Ricordava ancora quando lo sentì scalciare la prima volta. Fu una sensazione incredibile, un'emozione che servì a farle finalmente capire che il periodo buio, che aveva avvolto il suo rapporto con Michiru e, per alcuni versi, anche con Hikari, era finalmente passato. Quando la loro vita iniziò finalmente ad avere una certa tranquillità, non pensava minimamente, che proprio quella tranquillità potesse causare altri problemi. Problemi che avevano rischiato di mettere la parola fine alla sua relazione con Michiru.
-Hai finito di leggere il libro?- le chiese Michiru mentre si asciugava i capelli.
-No, è solo che nostro figlio non mi fa concentrare!-
Michiru si avvicinò e le mise una mano sulla pancia, le diede un bacio e sussurrò –Piccolo non farla arrabbiare, che poi la devo sopportare io! Se vuoi bene a mamma Michiru, lascia tranquilla mamma Haruka!-
Mamma Haruka!
Proprio come succedeva con lei, anche il suo bambino al suono della voce di Michiru si calmò. Haruka sorrise appena quando Michiru le diede un altro bacio sulla pancia.
-Ehi ci sono anch'io!- esclamò Hikari, notando le due perse l'una nello sguardo dell'altra. Si avvicinò e molto timidamente appoggiò la mano sul ventre di Haruka, cercando lo sguardo della donna come per chiederle il permesso. Quando Haruka le sorrise appena, Hikari si abbassò e iniziò a parlare alla sua sorellina. Nella sua testa era più che convita che fosse una femminuccia, anche perché un maschietto si sarebbe sentito solo in mezzo a tre donne.
-Ciao sono io la tua sorellina, Hikari. Non devi preoccuparti fanno sempre così ma ti vogliono bene!-
Michiru guardava la sua piccola che era così cresciuta nell'ultimo periodo. I suoi occhi brillavano di gioia mentre conversava con il suo futuro fratellino o sorellina. Ancora non conoscevano il sesso del bambino ma Hikari si ostinava col dire che fosse una femmina. Se ripensava a come la bimba aveva reagito all'inizio…
Si sentiva davvero fortunata ad avere una figlia così intelligente.
-Sai una delle tue mamme è anche mia e ti posso assicurare che è davvero brava!-
-Ehi! Cosa stai insinuando?- le chiese Haruka, scompigliandole i capelli bagnati e facendole il solletico.
-Okay, okay anche la tua mamma è moooolto buona!- disse la bambina ridendo.
-Andiamo molto meglio!- Haruka sollevò appena la schiena per darle un bacio sulla nuca.
-Ora è meglio se ti asciughi altrimenti il tuo fratellino si dispiacerà se ti prenderai un raffreddore!-
-E' una femmina!- esclamò convinta la bimba.
Vederla così affiatate le faceva un immenso piacere del resto loro erano la sua famiglia, insieme alla creatura che Haruka portava nel suo grembo.
-Hikari dai andiamo ad asciugarci.-
La bambina, mettendo il broncio, diede un ultimo saluto alla "piccola" e si avviò in camera. Michiru si avvicinò alla bionda, le accarezzò la guancia e le sussurrò –Sei diventata proprio una buona mamma!-
Quelle parole le riempirono il cuore di gioia, una gioia che aveva rischiato di non provare mai!
Le diede un bacio a fior di labbra e stava per andarsene quando sentì la voce terrorizzata di Haruka richiamare la sua attenzione:
-Michiru! Aiutami!-
Stringeva forte il ventre mentre una smorfia di dolore apparve sul suo viso.
No, ti prego non far morire il mio bambino!
Questa deve essere la punizione per aver fatto soffrire Michiru e Hikari.
Questa è la mia punizione per non aver creduto fino in fondo nel nostro amore
Per aver avuto così tanti dubbi nell'averti.
Ti prego Dio non farmi questo. Non togliermi il mio bambino!
Questi furono gli ultimi pensieri di Haruka, prima di svenire tra le braccia di Michiru.
Sono finalmente tornata e spero di essere riuscita a incuriosirvi almeno un po'.
Come avete di certo capito questa è il continuo di True love…can win it all!
Questo capitolo è molto breve ma tengo a precisare che gli altri saranno più lunghi.
In questo periodo non ho fatto altro che pensare a cosa sarebbe potuto succedere tra le due e così ho iniziato a scrivere, spero di non deludervi.
Aspetto di sapere cosa pensate e se sono riuscita ad intrigarvi.
Una saluto e un bacio a tutti!
