"Vorrei sapere come ha fatto a convincermi a farlo." Emma sbuffò sistemandosi il vestito, che era troppo corto, troppo attillato e troppo appariscente. E perché diavolo mi sono lasciata conciare in questo modo, si maledisse sistemandosi una ciocca di capelli biondi dietro l'orecchio.
"Ti divertirai." le aveva detto Ruby. Sì come no, pensò. Sarà una tortura. Io volevo solo restare a casa a guardare un film. Tanto questo tizio sarà un idiota. Riprese la rosa che aveva poggiato sul tavolo. L'amica le aveva detto di portarla con lei in modo da farsi riconoscere dal suo misterioso cavaliere. Me ne vado pensò Emma alzandosi si bloccò notando una donna che si era avvicinata al suo tavolo, aveva una rosa in mano.
La nuova arrivata era mora, occhi scuri, ambrati. Un fisico snello, perfetto. Il corpo era fasciato da un abito nero che arrivava fino a metà coscia.
Emma deglutì osservandola.
"Stavi andando via?" chiese l'altra con voce bassa e roca, che fece rabbrividire la bionda.
"No! Sono appena arrivata." rispose frettolosamente accennando un sorriso.
"Io sono Regina."
"Emma."
La mora si accomodò al tavolo.
"E' piuttosto imbarazzante…"
"Anche per me, non ho mai fatto una cosa del genere, ma Ruby ha insistito…"
"Anche la mia amica Katherine." confermò l'altra.
"Tu sapevi che il tuo appuntamento fosse con…ecco una donna?" chiese con le guance rosse.
Regina sorrise.
"No, ma non mi sorprende. Sono bisessuale." le spiegò. "Tu a quanto pare sei sorpresa…"
"Un po'. Non sono mai uscita con una donna."
"Se ti senti a disagio possiamo annullare tutto."
"No, resta per favore." disse allungando una mano a bloccare quella dell'altra. "Ho scoperto da poco di essere attratta dalle donne…"
"Quindi sono il tuo primo appuntamento. Grande responsabilità." commentò ridendo.
Emma rise con lei. "Si, da te dipenderanno le mie scelte future."
"Quanta pressione per il primo incontro."
"Che ne dici se mangiamo qualcosa e parliamo un po', senza tensione?"
"Dire che sarebbe un ottimo inizio."
La serata passò velocemente, ordinarono e mangiarono mentre parlavano delle loro vite.
Emma scoprì che Regina aveva trentadue anni, era una segretaria in un ufficio legale, che amava le mele, le passeggiate a cavallo.
Regina invece rimase sorpresa nello scoprire che la bionda era un agente di polizia, amava la cioccolata calda con cannella e la cosa che adorava di più al mondo era la sua macchina: un maggiolino giallo.
"Ho passato una bella serata."
"Anch'io." Rispose la mora.
"Ti andrebbe di lasciarmi il tuo numero…potremmo rivederci." chiese imbarazzata Emma.
"Quindi il tuo primo appuntamento con una donna ti ha soddisfatto?"
"E' stato perfetto." rivelò la bionda abbassando lo sguardo.
Regina le diede il suo numero. " Mi piacerebbe rivederla agente."
La poliziotta sorrise soddisfatta.
"Dove hai la macchina?"
"Sono venuta in taxi."
"Ti accompagno a casa…."
"No, tranquilla ne chiamerò un altro."
"Non è un problema. E' tardi e mi sentirei più sicura."
"E' in servizio anche adesso?" replicò con un sorriso la mora.
"Sempre." rispose la bionda indicandole la sua macchina.
Aprì lo sportello del maggiolino per permetterle di salire e poi fece lo stesso.
"Dove abiti?"
"Al 108 di Mifflin Street."
Emma guidò per dieci minuti e poi parcheggiò di fronte alla grande casa bianca.
"Eccola arrivata Signorina sana e salva."
"Dovrei sdebitarmi con lei. Posso offrirle qualcosa da bere agente?" chiese con voce bassa e suadente.
Ad Emma si seccò la bocca e sentì un certo calore diffondersi nel suo basso ventre. La voce della mora era sexy, calda ed eccitante.
Spense la macchina e scese frettolosamente per poi aprirle lo sportello, facendo sorridere l'altra donna.
Camminarono lungo il vialetto in silenzio e non appena la porta si aprì Regina tirò la bionda vicino a lei per baciarla. Emma dopo un attimo di stupore strinse le braccia intorno ai suoi fianchi portando il suo corpo più vicino e con un calcio chiuse la porta. Spinse la mora contro il muro continuando a baciarla. Un bacio lungo, passionale, famelico. La mora dischiuse le labbra e le loro lingue non persero un secondo a trovarsi. Anche le loro mani non aspettarono più di qualche secondo per iniziare ad esplorare il corpo l'una dell'altra. In pochi minuti i due vestiti si trovarono sul pavimento. Le due donne si staccarono solo un attimo, per riprendere fiato e ammirare i loro corpi coperti solo dall'intimo, nero per Regina, bianco per Emma.
I loro occhi poi tornarono a cercarsi, le pupille di entrambe dilatate per l'eccitazione.
"Se non te la senti…" iniziò a dire la mora ma subito fu bloccata dalla bocca di Emma sulla sua. La bionda la spogliò mentre la baciava e Regina fece lo stesso. I loro corpi caldi erano uniti, Emma la sollevò per farle incrociare le gambe intorno ai suoi fianchi e iniziò a spingere il bacino verso di lei. La mora si aggrappò al suo collo gemendo. Le loro intimità erano bagnate e si scontravano con violenza, creando un attrito che ben presto fece gemere e gridare entrambe le donne che sentirono crescere l'orgasmo che esplose dopo qualche minuto. Si baciarono ansimando. Emma poggiò le mani sul muro, dopo aver fatto appoggiare la mora. Si guardarono, i loro respiri erano pesanti. Regina la baciò di nuovo per poi prenderle la mano e portarla di sopra nella sua camera da letto. Passarono la notte a fare l'amore, a scoprire cosa faceva impazzire l'altra, ogni tocco, ogni bacio, ogni gemito, si addormentarono esauste ma felici.
I raggi del solo colpirono gli occhi di Regina che gemendo infastidita aprì lentamente gli occhi. Cercò di sollevarsi, per andare a chiudere le tende, ma un braccio intorno alla vita le impedì il movimento, girò la testa per vedere una chioma bionda accanto a lei. Ripoggiò la testa sul cuscino e sorrise ripensando alla notte appena trascorsa. Dopo qualche minuto sentì l'altra donna muoversi, la vide sollevare la testa, gli occhi semichiusi, i capelli arruffati. Regina pensò di non aver mai visto niente di così bello.
"Buongiorno."
Emma sorrise e la baciò.
"Buongiorno."
