Una storia un po' diversa dal solito. Abbiamo preso spunto dall'episodio della serie 2x01, per dare il via a questa storia. Speriamo vi piaccia!
Jane Rizzoli è il capitano della nave da guerra USS Paul Revere (APA-248), passa spesso tanto tempo in mare, lontano da casa, lontano dalla sua famiglia, ma adesso, dopo 8 mesi nel Pacifico, la sua nave sta attraccando di nuovo nel porto di Boston. Mentre il suo equipaggio si prepara alle manovre, lei è davanti allo specchio della sua cabina, annoda la cravatta, la sistema all'interno della sua giacca bianca piena di medaglie e poi indossa il cappello sopra la pettinatura classica con lo chignon. Si guarda un'ultima volta e poi raggiunge sul ponte i suoi vice comandanti e saluta le persone che sono sul molo ad aspettare, la maggior parte sono famigliari, altre persone semplicemente colleghi rimasti a casa. Quando la nave si ferma escono tutti e abbracciano genitori, figli, mariti, mogli.. Jane scende per ultima e dopo aver salutato con il gesto della mano sul capo, tutti i suoi colleghi, una piccola bambina di appena cinque anni corre verso di lei e le salta in braccio.
"Mamma mamma!" l'abbraccia affondando il viso nel suo collo.
"Piccola mia." sorride e la stringe forte. "Mi sei mancata tanto."
"Anche lei capitano." Sorride e le da un bacio sulla mascella.
Jane si toglie il cappello e lo mette in testa alla figlia, ma le sta un po' grande, fortuna che è ricciola come lei e questo l'aiuta a tenerlo un po' sollevato per non coprirle troppo il viso.
"Regina!" corre verso di loro con il fiatone. "Eccoti!" Sorride a Jane.
"Ciao mamma." l'abbraccia con il braccio libero.
"Mi è scappata." Fa il solletico alla piccola che ride e poi da un bacio sulla tempia di Jane. "Com'è stato il viaggio?"
"Faticoso, ma abbiamo fatto un ottimo lavoro."
"Sono così fiera di te!" La stringe provocando sulla faccia di Jane una smorfia che fa ridere Regina.
"La mamma ha fame, andiamo a mangiare qualcosa?" Guarda Angela e sua figlia.
"Siiii." Sorride mostrando i denti. "Scommetto che ti sono mancati gli hamburger."
"Da morire!" Mette giù la bambina e prendendola per mano insieme ad Angela, s'incamminano.
Dopo aver pranzato in famiglia e passato un po' di tempo insieme, Jane, Angela e Regina tornano a casa. Jane sta raccontando alla figlia tutti i particolari del viaggio e la bambina la ascolta rapita, interrompendola ogni tanto con qualche domanda, mentre Angela le guarda intenerita.
Quando arrivano a casa passano un po' di tempo sedute sul divano finché non è ora di prepararsi.
"Prepararsi per cosa mamma?"
"Deve andare ad una cerimonia di consegna di medaglie perché è un bravissimo capitano." Sorride a Jane che si sta sistemando l'uniforme.
"Vorrei tanto passare la serata con te piccolina, " sorride alla figlia dallo specchio "ma ti prometto che tornerò in tempo per leggerti una storia prima di andare a letto okay?"
"Va bene mamma."
Suona il campanello.
"Dev'essere lo zio Frankie, Regina vai ad aprire per favore."
"Sono pronta." Si gira e saluta Frankie che è appena entrato in casa, fa per parlare ma lui la zittisce.
"Per qualsiasi cosa ti chiamo, lo so! Bentornata a casa sorellina." Si abbracciano, si salutano e poi Angela e Jane prendono la macchina per andare alla cerimonia.
Jane parcheggia subito davanti all'entrata dell'albergo dove si svolgerà la cerimonia e una volta scesa insieme ad Angela, consegna le chiavi al parcheggiatore e poi entrano dirigendosi verso la sala. È molto grande e ci sono già tantissimi colleghi di Jane che l'aspettano. Quando ha salutato tutti si accomoda al suo tavolo e assiste ad un po' della cerimonia finché non arriva il momento di salire sul palco per ritirare la sua medaglia.
"È con grande piacere che questa sera mi ritrovo a consegnare questa medaglia." L'ammiraglio la solleva. "Al capitano Jane Clementine Rizzoli, per il servizio di otto mesi, prestato sulla nave USS Paul Revere (APA-248), appartenente alla Marina Militare degli Stati Uniti d'America, porto di Boston." Si gira e con un sorriso guarda Jane. "La prego di avvicinarsi capitano."
"Grazie." Si avvicina e quando l'ammiraglio le mette la spilla sull'uniforme in sala parte un applauso e Jane si mette di fronte al microfono." Per me è un piacere e onore essere qui stasera, come capitano, come essere umano a servizio della mia patria e come donna. Non mi prenderò tutto il merito del lavoro, perché non solo io ho condotto alla vittoria il mio paese, ma anche altri duecento uomini l'hanno fatto, quindi questa medaglia è anche per coloro che come me, erano su quella nave a testa alta, fieri di poter affrontare una grande missione. In particolare vorrei ringraziare il mio vice capitano, Brian Turner, non ce l'avrei mai fatta senza di lui." Guarda il collega che le sorride e poi alza il bicchiere.
"Al capitano Rizzoli" Urla lui e tutti brindano a Jane.
"Grazie mille." Sorride e dopo aver ricevuto un altro applauso va a sedersi vicino ad Angela per godersi il resto della cerimonia.
"Sono molto fiera di te." Le prende la mano e la stringe.
"Grazie mamma." Le sorride dolcemente. "Anche se so che hai sempre un po' paura quando parto."
"L'importante è che ora tu sia qui con noi per un po'."
"A quanto sembra ci rimarrò per qualche mese e ne sono felice, mi mancavate tanto tutti, sopratutto la bambina. Casey si è fatto vedere in questi mesi?"
"E' passato solo un paio di volte a salutare Regina, ma non si è fermato più di qualche decina di minuti."
Jane scuote la testa. "Suo padre non è presente perché in missione, io non sono presente perché sono in missione.." Sospira. "Mi dispiace così tanto, Regina meriterebbe più amore."
"Amore Regina è una bambina intelligente, lo sa che è il vostro lavoro e non potete rifiutare di partire. Poi ci siamo tutti noi a prenderci cura di lei quando voi siete via, e adesso ci sei anche tu. Ti vuole un bene immenso lo sai."
"Non ti ringrazio mai abbastanza mamma." L'abbraccia.
"E' mia nipote, non mi devi ringraziare, adoro poterla avere con me ogni giorno." La stringe.
"Oh lo so. Mi hai tormentata per avere una nipotina." Ridacchia.
"Esattamente, quindi non potrei essere più felice." Ride.
"Scusate il disturbo." Mette una mano sulla spalla di Jane.
"Brian." Sorride e si alza abbracciandolo.
"Bel discorso Rizzoli." Sorride.
"Grazie mille. Come sta la tua famiglia?"
"Bene, sono super felici di avermi di nuovo a casa sopratutto i miei gemellini."
"Ho visto sua moglie al parco qualche giorno fa, complimenti, due creature magnifiche." Sorride Angela.
"Grazie." Sorride e si gira appena sente qualcuno che lo chiama." Ora vado,ci vediamo." Saluta le donne e si congeda.
"È proprio un uomo fantastico." Si risiede guardando sua madre.
"Lo sembra. Due gemelli, dev'essere davvero felice di essere tornato a casa."
"Molto, mi parla spesso di loro e mi ha fatto vedere tante foto che si è portato sulla nave, ormai conosco bene le loro avventure!"
"Lo immagino." Sorride notando la gente che sta pian piano defluendo verso l'uscita. "Che dici, ci alziamo?"
Jane guarda l'orologio che ha al polso." Direi di si." Si alza. "Ho promesso alla mia piccola che le avrei letto una storia e così sarà!" Sorride andando verso l'uscita con sua madre.
"Non vedeva l'ora di farsi leggere una storia dalla sua mamma." Sorride mentre cerca il parcheggiatore.
"E io non vedevo l'ora di darle il bacio della buonanotte."
"Ehi Jane!" Brian le fa segno con la mano. "Io vado a casa, ciao e salutam-"
Si sente un colpo d'arma da fuoco e subito tutti si abbassano e Jane tira giù sua madre. Quando tutto è tranquillo, alza lo sguardo e vede il collega sdraiato per terra, in una pozza di sangue.
"Brian..BRIAN!" Corre verso di lui e gli si accuccia vicino togliendosi la giacca e premendola sulla ferita vicino al bacino. "Ti prego non morire."
"J-Jane.." La guarda con gli occhi mezzi chiusi "Abbraccia i bambini per me.."
"No, no li abbraccerai tu.. Chiamate un'ambulanza presto!" Si gira verso la folla, ma è troppo tardi, il suo amico e collega chiude gli occhi e smette di respirare.
La dottoressa Maura Isles sta giusto per uscire dal suo ufficio quando riceve una chiamata che la avverte dell'accaduto, e mentre l'ambulanza è già partita lei sale in macchina per raggiungere il luogo della sparatoria. Ci mette poco più di cinque minuti e appena individua il corpo parcheggia, scende dalla macchina e si fa strada tra la folla e un poliziotto la fa passare. La vittima è in un lago di sangue e una donna in uniforme è accucciata vicino a lui e sta rimuovendo quella che sembra la sua giacca dal fianco dell'uomo riverso a terra.
Maura ppoggia una mano sulla spalla di Jane. "Mi scusi, le devo chiedere di lasciarmi la sua giacca, fa parte della scena del crimine ora."
"Si c-certo." Si alza e le consegna la giacca.
Maura accenna un sorriso e dopo essersi infilata i guanti prende la giacca, la mette in un sacchetto di plastica e lo consegna a uno dei suoi assistenti. Poi si inginocchia accanto al corpo rimanendo in equilibrio nonostante i tacchi e gli alza la camicia per esaminare la ferita. "Colpo di arma da fuoco, una pistola calibro 45, il proiettile è rimasto all'interno.." Si accorge che la donna è ancora in piedi accanto a lei e alza la testa nella sua direzione. "Lei è la moglie per caso?"
"No, sono il suo superiore e una sua amica" Si asciuga le lacrime con il dorso della mano perché i palmi sono insanguinati.
"Jane forza," Angela le prende il braccio dolcemente. "andiamo lontano da qui." Guarda Maura.
Maura si guarda intorno, la squadra dei detective non è ancora arrivata ma non può lasciar andare così una testimone. "Le dispiacerebbe aspettare fuori dalla scena del crimine un secondo? I miei colleghi arriveranno a momenti e dovranno certamente farle delle domande.."
"Certamente." Si dirige fuori dal nastro giallo e va verso l'ambulanza che le offre un po' d'acqua e del detergente per pulirsi le mani.
"Dottoressa Isles!" Frost arriva vicino a lei. "Cos'abbiamo qui?"
"Detective! La vittima è stata uccisa da un colpo di arma da fuoco, un proiettile calibro 45 ha trapassato il bacino e molto probabilmente perforato il rene. La donna in uniforme vicino all'ambulanza è una testimone, la sta aspettando."
Frost alza lo sguardo. "Jane?!" Va verso di lei.
"Barry!" Gli sorride debolmente e lo raggiunge.
"Era il tuo collega?"
"Si, il mio vice in questa missione di otto mesi."
"Condoglianze." Le mette una mano sulla spalla.
"Grazie.." Mette una mano sulla sua. "Ci penserai tu a contattare la famiglia?"
"Certamente, mi accorderò con mio padre."
"Come sta il colonnello Frost? Non lo vedo da un po'."
"Come sempre, in missione, ma bene." Sorride e poi si gira verso i colleghi. "Raccogliete un po' di testimonianze, io mi occupo del capitano Rizzoli."
"Mando a casa mia madre, ho la piccola che deve andare a dormire."
"Va bene." Fa un cenno del capo e poi lascia che Jane faccia accompagnare a casa Angela e intanto va verso Maura. "Se qui è tutto okay io vado in centrale con la mia testimone."
"Va bene, faccio rimuovere il corpo e vi seguo in centrale per iniziare l'autopsia." Sorride alzandosi. "Sarà una notte lunga."
Jane e Frost vanno in centrale e lui le fa qualche domanda davanti ad un caffè nella caffetteria, per metterla a suo agio e quando hanno finito, lei torna a casa e appena arriva va nella sua camera, dove Regina dorme beatamente. Dopo averle dato un bacio sulla fronte va a farsi una doccia e poi va a letto, addormentandosi con una mano fra i riccioli di sua figlia.
Maura rimane in sala autopsie per qualche ora quella notte, ripulendo le ferite ed esaminando il corpo. Estrae il proiettile e lo fa mandare di sopra, poi studia un po' di angolazioni per capire la dinamica della sparatoria. Ormai alle 2 di notte chiude il laboratorio e torna a casa con l'obiettivo di dormire almeno qualche ora in vista della probabilmente pesante giornata di domani.
"Mamma." Le accarezza il viso dolcemente con la manina mentre Jane apre piano gli occhi.
"Amore. Buongiorno." Sorride.
"Buongiorno mamma." Sorride e le da un bacio sul naso.
"Mi dispiace se ieri sera non sono tornata in tempo per la storia, ho avuto da fare." Si mette seduta.
"Non ti preoccupare." Si posizione sulle sue gambe per prendersi le coccole.
"Ti va se ti porto a fare colazione in un posto speciale?"
"Certo!" Sorride.
Si alzano e dopo essersi vestite e aver salutato Angela tutta concentrata a preparare un dolce, vanno in una pasticceria molto elegante e fanno di nuovo colazione insieme dopo mesi.
Maura la mattina dopo si presenta al lavoro alle otto, non si sente molto riposata e passa al café del dipartimento per un caffè prima di tornare al laboratorio per fare alcuni esami e lavorare sul caso con Frost.
"Dovrà tenere ancora molto la giacca del capitano Rizzoli?" Guarda Maura.
"No, me l'hanno riportata stamattina." Entra nel suo ufficio e la prende porgendogliela.
"Grazie." La prende e la guarda. "E' un ottimo marinaio,è sempre stata la prima in tutto, mio padre l'adora. Si merita tutte queste medaglie." Le indica.
"Se ho capito bene la vittima era il suo vice.." Guarda le medaglie. "Dev'essere dura per lei."
"Molto, ma è anche una donna forte, ce la farà."
Korsak entra in laboratorio. "Ehi Frost! Dottoressa Isles." Le fa un cenno. "Di sopra c'è Jane Rizzoli, l'avrei mandata giù, ma con lei c'è la figlia, non mi sembrava il caso di portarla qui."
"Ecco il motivo per cui non ho figli." Scherza togliendosi i guanti. "Detective Frost, se vuole mostrare al detective Korsak le dinamiche di cui abbiamo parlato finora, posso portare io la giacca al capitano Rizzoli. Devo salire comunque per prendere dei documenti."
"La ringrazio. E me la saluti."
"Non c'è problema, certamente." Sorride, prende la giacca e sale di sopra cercando la donna della sera prima.
Jane è seduta alla scrivania di Frost perché Regina è stata attratta dal suo modellino di Gordian e ci sta giocando mentre è in braccio a sua madre.
"Fai piano amore mio." Le accarezza i capelli. "Non facciamo arrabbiare Barry rompendo il suo giocattolo.
"Ma Barry non è grande per i giocattoli?" La guarda.
"Se qualcosa ti appassiona non sei mai troppo grande e poi lo tiene qui per compagnia, non per giocarci."
Maura si avvicina alla scrivania di Frost e tocca la spalla della donna seduta. "Capitano Jane Rizzoli?" Sorride.
Jane subito fa un mezzo salto e mette giù la bambina girandosi verso Maura. "Si, sono io."
"Ho la sua giacca, è stata pulita." Gliela porge. "E volevo scusarmi se ieri non sono stata molto di conforto, ma è il mio lavoro, meno tempo si aspetta per esaminare il corpo, meno prove vengono perse."
"Tu sei la signora che apre i corpi?" La guarda.
"Regina! Non sono cose da chiedere."
Maura trattiene una risata. "Sì, sì sono io." Sorride alla bambina e poi si gira verso Jane. "Non c'è problema, ho sempre apprezzato le persone dirette."
"Allora ha incontrato le persone giuste!" Ridacchia. "Le piace la medicina per questo sa certe cose."
"È molto elegante signorina." La guarda ammirando i suoi tacchi.
"Grazie mille, signorina." Le sorride abbassandosi per guardarla negli occhi, ha studiato molto e sa che è importante essere allo stesso livello dei bambini quando si parla con loro. "Il mio nome è Maura comunque" Le offre la mano. "e il tuo?"
Regina le porge la mano stringendo praticamente solo due dita perché la sua è piccola. "Mi chiamo Regina." Sorride. "Hai un nome italiano proprio come me e la mia nonna, anche i tuoi genitori sono italiani?"
"No, la mia mamma è francese. Regina è un nome meraviglioso." Alza la testa verso Jane. "Complimenti."
"Grazie, anche il nome Maura è un nome veramente bello." Sorride Jane.
"Sai, la mia mamma si chiama anche Clementine, un nome un po' imbarazzante." Fa una smorfia.
"Come scusa?" La prende in braccio ed inizia a farle solletico mentre la bambina ride.
Maura ride guardandole. "Io lo trovo molto elegante, antico, non si sente spesso in giro."
"Lo dirò a mia madre, finalmente qualcuno che lo apprezza." Sorride.
"Mamma possiamo invitare la signorina a pranzo con noi?"
"Non lo so tesoro, avrà da lavorare..." Si gira verso Maura.
"In realtà sto aspettando dei risultati e ci vorrà almeno un'ora." Controlla l'orologio. "Ma non vorrei disturbare, so che lei è tornata solo ieri dopo otto mesi in mare.. " Sorride guardando Jane.
"Ascolti, sarò pure tornata da un viaggio di otto mesi in cui ho mangiato ogni tipo di cibo in scatola e avrò pur bisogno di cibo vero, ma nonostante ciò non riesco a mangiare tutto quel cibo che prepara mia madre, quindi mi farebbe piacere uno stomaco in più." Sorride.
"Poi la nonna è tanto felice quando ci sono ospiti a casa." Sorride e prende il cellulare di Jane componendo il numero di Angela.
"Beh allora accetto volentieri! Vado a prendere la borsa di sotto, torno fra poco." Sorride e scende a prendere la borsa, comunica a Frost che sarà fuori per pranzo e che può chiamarla per qualsiasi cosa e poi raggiunge Jane e Regina fuori dal dipartimento, salgono in macchina di Jane e vanno a casa.
Regina è la prima ad entrare. "Nonna nonna c'è la signorina Maura!"
"Ciao tesoro." La prende in braccio e le da un bacio.
"Ciao mamma." Tiene la porta aperta finché Maura non entra e poi la chiude. "Lei è la dottoressa Maura Isles, te la ricordi vero? Era con noi ieri sera."
"Certamente." Si avvicina e le porge una mano. "Angela Rizzoli piacere."
"Maura Isles, il piacere è mio. Spero di non essere un disturbo.."
"Oh si figuri, c'è sempre molto da mangiare qui, gli ospiti sono molto apprezzati."
Quando Jane ha portato Regina a lavarsi le mani, si siedono a tavola e Angela le serve poi si siede insieme a loro e iniziano a mangiare.
"Nonna hai visto com'è elegante?!" Guarda Maura.
"Molto." Sorride. "E noi non siamo abituate a vedere una donna così elegante vero?"
"No, perché mamma ha sempre la divisa oppure i jeans."
"Sono comodi e poi non riuscirei neanche a camminare su quei tacchi, l'ammiro molto." Guarda Maura.
"Oh.." Arrossisce un po'. "Grazie, ma davvero non è un sacrificio per me, li ho sempre portati quindi sono abituata e comunque la tua mamma sta molto bene con la divisa, per quello che ho potuto vedere ieri." Sorride a Regina.
"Grazie." Sorride dolcemente a Maura.
"Oh si, la guardano sempre tutti gli uomini."
Jane ride. "Regina non è vero."
"Come dargli torto, sei una bella donna Jane, non devi vergognarti."
"Sono convinta che Regina abbia ragione, è il fascino della divisa." Sorride Maura.
"Eh si, quello frega sempre." Abbassa lo sguardo sul suo piatto mentre Angela le sfiora il braccio e poi si alza per servire il dolce.
"Un giorno potrò scendere nel suo laboratorio?" Regina guarda Maura mentre prende un morso di dolce.
"Se non le crea disturbo a me va bene."
"Prometto di mangiare la verdura." Sorride a Jane mostrandole i denti.
"Permesso accordato allora."
"Grazie." L'abbraccia
Maura sorride. "Sarà interessante."
Angela e Regina portano i piatti sporchi in cucina lasciando a tavola Maura e Jane.
"Non deve preoccuparsi, non le farò vedere nulla di troppo cruento" Sorride a Jane.
"Mi fido di lei." Sorride." Anche perché l'istinto di mia figlia non si sbaglia mai, di solito non da confidenza a nessuno come ha fatto con lei, ho anche frequentato un paio di persone dopo che suo padre si è allontanato da me, però sono sempre scappate perché Regina le faceva impazzire." Ridacchia.
Maura scoppia a ridere "Davvero? Non l'avrei mai detto, si vede che è sveglia ma è anche molto dolce." Sorride giocando con il tovagliolo.
"Si, non è facile esser figlia di genitori che non si parlano neanche e sono sempre in viaggio per mesi e mesi e rischiano di non tornare." Beve un po' d'acqua. "Ma lei è sorprendente e non potrei desiderare una figlia migliore, solo spero non faccia impazzire anche lei con le troppe domande in laboratorio."
"Non mi dispiacciono le domande e qualsiasi sia la vostra situazione Regina sta reagendo bene, si vede che è una bambina molto felice."
"Mamma andiamo al luna park con zio Frankie stasera? Ieri me l'ha promesso."
"Certo piccola, dopo lo chiamo, ma ora devo dare una passaggio alla dottoressa Isles." Si alza da tavola. "Deve tornare al lavoro."
"Va bene." Si avvicina a Maura sorridendo. "Posso abbracciarla?"
Maura sorride e si accuccia davanti a lei. "Solo se mi dai del tu!"
"Va bene Maura." Sorride e le si butta fra le braccia solleticandole il viso con i riccioli. "Hai anche un buon profumo sai?"
"Oh ma grazie." Sorride ricambiando dolcemente l'abbraccio." E tu sei davvero molto gentile Regina!" Le accarezza i capelli e poi si alza. "Gazie mille del pranzo signora Rizzoli, era delizioso!"
"Torni pure quando vuole" Sorride.
"Se è pronta possiamo andare." Guarda Maura.
"Sono pronta." Sorride e segue Jane in macchina.
Jane sale in macchina e quando si sono sistemate parte verso il dipartimento. "Seriamente, torni quando vuole, Barry ha il mio numero se vuole contattarmi."
"Certo, volentieri." Sorride guardando fuori dal finestrino. "Non è da me aprirmi così con qualcuno che ho appena conosciuto e pranzare insieme." Ride. "Fai sentire le persone a proprio agio. Volevo dire fa..um, possiamo darci del tu?"
"Diciamo che io e mia figlia siamo un'ottima squadra." Ride. "Certamente, chiamami pure Jane."
"E tu chiamami Maura" Sorride arrossendo. "Grazie dell'invito comunque, mi ha fatto piacere." Quando Jane parcheggia escono dalla macchina e le sorride. "Io vado.. Grazie ancora."
"Ciao Maura." Le sorride. "Non c'è di che, a presto allora."
"Ciao." Sorride e torna al lavoro.
Jane la guarda entrare nel dipartimento quando qualcuno le bussa sulla spalla. "Rizzoli che stai facendo?"
"Ehi Frost, niente." Sorride.
"Mi hanno detto quelli del dipartimento che la dottoressa è uscita a pranzo con una bella mora e sua figlia." La guarda." Stai forse cercando di conquistarla?"
"Ma no." Gli da un colpo sul braccio mentre lui ride. "Regina ha insistito per averla a pranzo e lei ha accettato tutto qui."
"Con Casey come vanno le cose?"
"Male." Scuote la testa. "Viene a trovare poco Regina e con me proprio neanche una parola, ma va bene così, stiamo bene noi due sole e la mia famiglia."
Maura torna di sotto e inizia a controllare alcuni fogli mentre ripensa al pranzo, è davvero sorpresa da se stessa e da quanto sia stata estroversa e disponibile, cosa che capita molto di rado. Alla fine della giornata chiede il numero di Jane a Frost e quando è a casa le scrive un messaggio per ringraziarla ancora del pranzo e per chiedere come sta Regina.
Jane è seduta su una panchina al luna park mentre guarda Regina e Frankie sopra una giostra e quando sente il cellulare vibrare nella tasca lo prende e risponde al messaggio di Maura: 'Vedo che alla fine il mio numero l'hai chiesto a Barry. Prego di nuovo e Regina sta bene, si sta divertendo come una matta sulle giostre. Tu come stai?'
Maura si spoglia, indossa una camicia da notte e poi va a prepararsi del the e legge il messaggio di Jane: 'Sto bene, sono appena tornata a casa. Immagino che Regina si stia divertendo molto. E sì, ho chiesto il tuo numero al detective Frost, è stato più che contento di darmelo, mi ha detto "così la distrae un po'" Quindi.. Devo distrarti?'
Jane legge il messaggio e ride prima di rispondere: 'Come hai ben visto sono una persona che ama ridere e scherzare per distrarsi dai pensieri e tu stamani mi hai aiutata molto a farlo, quindi grazie mille.'
Maura sorride e si siede al tavolo della cucina bevendo il suo the: ìHo visto, è una novità per me, mi dicono che non so scherzare.. Peró mi fa piacere sapere di averti distratta un po', da quello che mi hai detto oggi devi avere parecchi pensieri.' Prima di continuare a scrivere si mordicchia il labbro e manda giù un po' di the: 'Quindi se hai bisogno di parlare o distrarti ora sai dove cercarmi.' invia il messaggio e sale in camera.
Jane si alza e va a comprare un po' di pop corn aspettando Regina e intanto risponde a Maura: 'Grazie, sei molto gentile. Ci sentiamo presto, notte e sogni d'oro.' invia e poi appena sua figlia la raggiunge mangiano i pop corn insieme e continuano a girare.
'Buonanotte a te e a Regina.' Maura invia il messaggio e dopo aver finito il the si mette a leggere fino ad addormentarsi.
Vogliamo ringraziare Alessandra per la copertina di questa fanfiction, come sempre meravigliosa e poi voi che ci seguite e avete letto l'inizio di una nuova storia. Come sempre ogni commento è gradito. Un bacio! -Rachele & Irene
