Capitolo 1

Era una fresca giornata autunnale; il cielo, sopra a Londra, era grigio, e una leggera pioggerellina picchiettava sui tetti delle belle case vittoriane. Dentro alla grande stazione di Kings Cross, Lily Evans stava oltrepassando rapidamente tutti i binari; stava per iniziare il suo sesto anno a Hogwarts. l'idea di studiare alle scuola di magia e stregoneria migliore del mondo riusciva sempre a renderla di ottimo umore. Ancora assorta in questi pensieri, si fermò bruscamente e si voltò verso la sua famiglia, che stava camminando proprio dietro di lei. Suo padre portava il carrello con il baule e la gabbia del gatto; sua madre stava dando un'occhiata in giro, controllando i capistazione e tenendo costantemente d'occhio l'orologio. Sua sorella Petunia, invece, sembrava arrabbiata e insofferente come sempre; di tanto in tanto lanciava furtive occhiate di disapprovazione al baule e alla gabbia del gatto, con uno sguardo che era a metà tra il disgusto e l'invidia. Lily la fissò per un momento; non le importava nulla di quello che sua sorella pensava di lei. Era fiera di essere una strega, e nessuno l'avrebbe mai convinta del contrario. A volte provava quasi pena per sua sorella Petunia, che apparentemente disapprovava il mondo della magia, e forse dentro di sé desiderava vederlo, eppure non avrebbe mai potuto sapere com'era veramente. "Lily, sono le 11 meno un quarto" disse all'improvviso il signor Evans, distogliendo la ragazza dai suoi pensieri "è ora di andare" "Sì, certo" rispose Lily in tono sbrigativo, e prese il baule e la gabbia. Abbracciò i suoi genitori e li baciò entrambi sulle guance. "Ci vediamo, Petunia" disse infine, con un sorriso; Petunia la fissò per un po' con espressione furiosa, poi borbottò un incomprensibile "Ciao.". Lily sorrise, comunque: era abituata alle maniere brusche della sorella. Si avvicinò al muro tra i binari 9 e 10, e attese il segnale di sua madre. Quando un gruppo di babbani fu scomparso alla vista, la signora Evans sussurrò: "Adesso!". Lily spinse avanti il baule e attraversò la parete, lasciandosi alle spalle il mondo babbano. Quando ebbe oltrepassato la barriera, si trovò finalmente al binario 9 ¾, di fronte al treno nero a vapore che l'avrebbe condotta a Hogwarts.

Quasi tutti i compartimenti erano già occupati da altri studenti, così Lily li oltrepassò, sbirciando in ognuno per vedere se qualcuno dei suoi amici si trovava lì. Si stava quasi demoralizzando, quando dentro ad uno degli ultimi scompartimenti vide Gwendaline Jones, la sua migliore amica, della casa di Grifondoro. "Gwen, finalmente, stavo cominciando a preoccuparmi!" esclamò Lily, entrando nello scompartimento e abbracciando l'amica. Appena ebbe varcato la soglia, si accorse che non erano sole lì dentro; affianco a Gwen c'era Shania Welles, una loro amica di Serpeverde, e di fronte a lei era seduto Remus Lupin, uno dei loro migliori amici. Lily sorrise ad entrambi; Remus la aiutò a sistemare il bagaglio sulle reticelle, e infine lei si sedette affianco all'amica. Gwen era una ragazza molto carina, non molto alta, magra, con occhi verde smeraldo e capelli biondi piuttosto corti e ricci. Di fronte a loro, Remus fissava con aria pensierosa fuori dal finestrino; Lily osservò per un attimo la sua uniforme, e notò che vi era appuntata sopra una spilla da prefetto. "Remus, congratulazioni!" esclamò la ragazza; Remus la fissò per un momento con aria interrogativa, poi abbassò lo sguardo sulla spilla e comprese. "Ah, grazie, Lily. scusami, stavo pensando" "Non me ne ero accorta." rispose Lily in tono sarcastico "Chi è l'altro prefetto dei Grifondoro?" In quel momento il treno si mise in moto. "È Samantha" disse Remus "era ancora nel compartimento dei prefetti quando sono andato via" "Per forza" ribatté Gwen, in tono concitato "lo sai chi è il nuovo prefetto dei Corvonero? Brad Nichols!" Lily scoppiò a ridere, e lo stesso fece Gwen; Remus, al contario, si incupì. Le due continuarono a ridere per un bel po', inframezzando alle risate alcune frasi. "Ah ah! Proprio lui, non ci posso credere!" esclamò Lily "Avrei voluto vedere la faccia di Samantha quando ha scoperto che c'era anche lui! Ah ah ah!" "Magari è svenuta!" "Oppure è diventata talmente rossa che le è esplosa la faccia!" "Dobbiamo cercarla appena scendiamo dal treno, voglio chiederle tutto!" Continuarono così per un bel po', mentre il treno avanzava rapido nella campagna, e lunghe file di case a schiera color marroncino scomparivano gradualmente alla vista. "Remus, hai ricevuto la mia lettera?" disse a un tratto Lily "Quella che ti ho spedito a metà agosto?" "Sì. perché?" chiese lui in tono sospettoso. "Voelvo sapere perché non mi hai risposto." Una ruga solcò la fronte del ragazzo; abbassò lo sguardo al pavimento, poi lo risollevò lentamente, e cercò di fissare Lily in viso. "Ehm. vedi. ho avuto un . piccolo contrattempo." Lily lo guardò con aria sospettosa; in quella lettera aveva scritto delle cose molto personali. aveva scritto di James, di come lo considerasse un ragazzo molto interessante, ma estremente infantile, di come avrebbe voluto cambiare il suo carattere, renderlo più maturo. con un tremito, Lily si riscosse. "Non ti capisco, Remus. che genere di contrattempo?" Remus la guardò per un momento. era indeciso, non sapeva se dirle la verità o tenerla ll'oscuro di quello che era successo. alla fine optò per la prima decisione. "Vedi, Lily. il giorno che ricevetti la tua lettera. c'erano. due persone a casa mia." "Chi.?" chiese lei, rabbrividendo. "Ehm. forse non è il caso di dirtelo." "Remus: lo voglio sapere" concluse Lily con fermezza. Remus sospirò. "E va bene, l'hai voluto tu. se proprio lo vuoi sapere. erano Sirius e James." Lily trasalì. I suoi sospetti erano confermati. Chiuse gli occhi per un attimo, poi disse, con un filo di voce: "Continua." "Beh. appena si accorsero che il mittente della lettera eri tu, fecero di tutto per cercare di leggerla; io ovviamente cercai di difendermi, ma cerca di capire, Lily. erano in due contro di me." "Vai avanti, Remus!" "E quindi. Sirius mi strappò di mano la lettera, e la passò a James; prima che potessi fermarlo, la lesse tutta." Lily lo fissò per un momento, incredula. "Dimmi che è uno scherzo." "Beh, se vuoi posso anche dirtelo, ma non credo che cambierebbe le cose." "Non è possibile, Remus!" gridò Lily, interrompendolo "Sai cosa avevo scritto in quella lettera! Sai che non volevo per nessun motivo che James la leggesse! Ora penserà. penserà." "Che sei cotta di lui" concluse correttamente Gwen. I tre rimasero in silenzio per un po', mentre Lily fissava tristemente il finestrino appannato dalle gocce di pioggia. "Lily" disse improvvisamente Gwen, poggiando una mano sulla spalla dell'amica "so che non volevi che lo sapesse, ma prima o poi doveva succedere. non è poi così grave come sembra" "Oh, sì che lo è" rispose Lily, voltandosi di scatto verso la ragazza "conosci James, sai come si comporterà d'ora in poi. sarà più arrogante, più stupido, più orgoglioso di quanto non fosse prima. solo per qualche stupida frase scritta su quella lettera." Lily abbassò lo sguardo. "Dai, Lily, non fare così." continuò Remus "Gwen ha ragione, prima o poi sarebbe successo. non pensavi per caso di tenergli nascosto per sempre quello che provi per lui?" "Infatti non lo pensavo, Remus" ribatté lei, risollevando la testa "pensavo di tenerglielo nascosto finché non fosse maturato un po'. ed è evidente che non è ancora successo." "Lily, cerca di capire: cosa pensi che avrebbe fatto James, avendo la possibilità di leggere la lettera della ragazza che gli piace? Pensi che si sarebbe lasciato sfuggire l'occasione?" Lily non rispose; doveva ammettere che, su questo, Remus non aveva proprio torto; per evitare di dargli ragione, restò in silenzio, e continuò a guardare malinconicamente fuori dal finestrino.

*

Era da poco passata l'ora di pranzo quando sentirono dei rumori nel corridoio; Gwen si alzò in piedi per vedere cosa succedeva, e non fece in tempo a raggiungere la porta dello scompartimento quando, sulla soglia, comparvero improvvvisamente Sirius e James. Alla vista di quest'ultimo, Lily trasalì, divento molto rossa e fissò con ostinazione fuori dal finestrino. "Ciao ragazzi!" disse Gwen allegramente, sedendosi nuovamente affianco all'amica "Che ci fate in giro per il corridoio?" "Routine, niente di particolare." rispose Sirius, tirando una gomitata a James, che da quando era arrivato non smetteva di fissare Lily. Soffermandosi a guardare i due ragazzi, Gwen notò che James era cambiato parecchio dall'anno precedente; era più alto, e non così magro come lei lo ricordava; l'unica cosa rimasta immutata erano i suoi capelli, costantemente in disordine, e che lui si ostinava a spettinare costantemente, in modo che si aveva sempre l'impressione che avesse appena finito un'intensa e combattuta partita di Quidditch. Sirius, invece, era molto diverso; forse la cosa che li distingueva di più erano i capelli: quelli di Sirius erano più lunghi, divisi da una precisa riga laterale, che gli lasciava ricadere un morbido ciuffo sulla fronte, donandogli un certo fascino. "Ehi, Remus, già finita la riunione?" chiese James, sempre lanciando un'occhiata in direzione di Lily. "Sì, non era niente di interessante. a parte quell'idiota di Nichols!" Sirius ebbe un accesso di tosse "Nichols prefetto? Questa è bella!" "Non ci posso credere." "Hey, James, se non sapevamo a chi fare il prossimo scherzetto." "Ora lo sappiamo, eccome! Dai, vieni, Remus!" "Ci vediamo dopo" disse Remus, alzandosi. Lily lo salutò e, senza degnare di uno sguardo gli altri due, si voltò di nuovo verso il finestrino. James uscì dallo socmpartimento con aria demoralizzata, accennando appena un saluto. "Ciao ragazze, a dopo" disse allegramente Sirius, e prima di uscire sorrise a Gwen, che arrossì leggermente. Quando il rumore dei loro passi fu svanito del tutto, Lily si voltò verso l'amica. "Quel ragazzo è sempre più stupido, lo sai?" Gwen sospirò. "Lily. sono tutti così!" "No, non è vero!" "Anche Sirius lo è!" "Infatti, non ho mai detto che lui è un ragazzo cresciuto e maturo." Gwen la guardò di sottecchi. "Lily, non puoi cambiare il suo carattere; devi solo lasciargli un po' di tempo per crescere!" "Sono stanca di aspettare, Gwen; sono veramente stanca." concluse Lily, tornando a fissare il finestrino; in quel momento, una calda lacrima le bagnò la guancia, mentre fuori, le gocce di pioggia scivolavano lentamente lungo il vetro.