LES SEPT VIEILLARDS di Teiresias
PARTE I .HELL.
PROEMIO
E con questo siamo già a cinque, pensò
accompagnato dal sibilo di una sigaretta ormai giunta alla sua fine
l'investigatore, mentre scendeva dalla sua macchina, gli occhi
puntati sulle auto della polizia disposte quasi in cerchio intorno al
suo obbiettivo.
Metri di nastro di plastica
segnavano il confine fra l'area piena di giornalisti locali e curiosi
e la "zona calda"; un agente, appena a pochi passi da lui,
lo degnò semplicemente di uno sguardo mentre era impegnato
alla radio e intratteneva una lunga telefonata con i suoi superiori.
Notò che molte delle sentinelle che controllavano il posto
erano equipaggiate con le pistole e si muovevano con grande
nervosismo, quasi a voler sparare a ogni cosa si muovesse minimamente
nel raggio di un metro: sperò ardentemente che le loro armi
non fossero cariche. Sarebbe stato terribile contaminare la scena del
delitto o aggiungere altro caos alla situazione già di per sé
pericolosa.
Avvicinandosi al posto di blocco
con le mani dentro le tasche della sua giacca, dopo aver buttato la
cicca consumata a terra, l'uomo continuò a gettare occhiate a
quello che gli accadeva intorno: un bambino che teneva per mano sua
madre e continuava a indicare le sirene; due agenti che bloccavano
l'avamposto; il primo confine, controllato da un agente di
colore.
Quando questi gli chiese di mostrargli
il suo distintivo, lo fece senza particolari obiezioni, come se quel
gesto fosse per lui abituale. Scorse la faccia leggermente sospettosa
dell'uomo, mentre controllava la fotografia che aveva scattato cinque
anni prima: effettivamente aveva i capelli completamente spettinati,
gli occhi rossi e lo avevano avvertito a un'ora talmente assurda che
non si era potuto fare la barba, quindi doveva avere un aspetto
davvero di merda, e chiaramente poco riconoscibile. L'agente gli
ridiede i documenti.
- Signor Croindberg? -
chiese con fare interrogativo.
L'interpellato
gli rispose, correggendolo freddo ma educatamente. - Investigatore
-
- Mi scusi, lei è il consulente che si
occupa di questa roba? -
Fece cenno di sì
col capo. Un altro uomo, vedendolo conversare con il collega, avanzò
verso il nastro e lo alzò, invitandolo a passare.
Si presentò con gesti frettolosi che ben mostravano il suo
stato d'animo. - Ben arrivato. Sergente Garden. La porto fino al
nostro uomo -
Croindberg fece qualche passo e
si abbassò, venendo accecato un attimo dai fanali di un'auto
lì davanti; si mise una mano davanti agli occhi, per poi
cominciare a visualizzare la scena.
Il portico
della chiesa era disseminato di poliziotti più o meno
impegnati a tenere vergine quel posto e ad aspettare l'arrivo del
medico legale: per fortuna, dopo il secondo morto lui aveva avuto
dalla stazione un permesso per poter vedere la situazione prima che
qualcuno potesse toccare qualcosa, e quindi non doveva più
scontrarsi con agenti che gli vietavano di passare o gli sventolavano
davanti dei distintivi o (peggio) chiamavano qualche superiore per
mandarlo via. Adesso, chi lo vedeva faceva come il sergente che gli
stava facendo strada.
Lo faceva passare senza
discutere, e basta.
- Può descrivermi i
particolari? - chiese all'agente con il massimo garbo consentito in
quelle situazioni, mentre continuavano a camminare; essendo quasi
quindici centimetri più alto, superando cioè il metro e
novanta di altezza, cercava di non fare passi troppo lunghi, senza
però riuscirci, cosicché l'altro doveva correre per
stargli dietro.
- Niente che lei non abbia già
visto, ormai. È la quinta vittima, stessa assurda situazione,
stessa morte, tutto come sempre - disse Garden salutando con una mano
un'altra guardia, che gli fece un cenno nervoso in risposta.
Indicò un punto oltre la piazza, probabilmente verso i
parcheggi ormai vuoti e bui. - La sua macchina era in uno stato
pietoso: vetro anteriore rotto, cofano praticamente rivoltato,
sportelli davanti saltati via. Presumibilmente - continuò,
fermandosi per prendere fiato e gridare a uno sulla loro strada che
era arrivato l'esperto, - è stato aggredito mentre
saliva, o scendeva, dalla macchina, è scappato fin davanti a
questo posto e qui ci ha lasciato le penne: la squadra ha scommesso
che neanche stavolta troveremo impronte digitali di alcuna sorta,
oppure qualcosa di lontanamente simile all'arma -
Croindberg si fermò ai piedi della scalinata e notò
diverse tracce di sangue. Avvertì il sergente.
- Sì, a quanto pare è stato ferito proprio a pochi
passi da lì, più o meno davanti al bar Andy's, e
sanguinava. Se nota, ci sono due gradini particolarmente rossi, il
terzo e il penultimo; a quanto pare si era fermato per riprendere
fiato -
- E della vittima, sapete già
qualcosa? -
Grattandosi un sopracciglio, il
sergente Garden scosse la testa.
- Bianco,
trent'anni circa, capelli e occhi (pare) scuri, altezza un metro e
settanta, ma questo non è facile capirlo. Devono essersene
perse decine di centimetri, di quel povero cristo -
In effetti, tutto combaciava con i precedenti casi a cui aveva
assistito: solo una delle persone era stata facilmente identificata,
e questo perché le sue impronte erano inserite nel database
della polizia. Uno spacciatore di poco conto. Aveva perfino della
coca rimasta nelle tasche dei jeans.
Il
sergente continuò a parlare mentre salivano le scale. - Non
sembra niente di particolarmente speciale, cioè né
particolarmente bello o stravagante. Questo a mio parere.
- Arrivato qui, viene fatto fuori. Nessuno vede niente, perché
sono le quattro di notte e tutti qui ad Ashfield sono in casa prima
delle due perché hanno di meglio da fare - La stagione
turistica era infatti finita da un pezzo, e agli ultimi giorni di
ottobre faceva abbastanza freddo da non voler uscire la sera tardi,
perché a parte un paio di pub e una sorta di discoteca nessun
negozio era aperto. - Ah, per inciso, quella è l'ora secondo
cui si presume sia morto -
- Qualcuno ha già
controllato il cadavere? - La nota di leggera irritazione che
comparve nella sua voce fu difficile da mascherare.
Garden si strinse nelle spalle. - Bè, c'è una persona
che è con noi da non molto e sa qualcosa di medicina legale,
ed è la prima ad avere visto il corpo, ma...stia tranquillo,
non ha toccato niente, dice che l'ha dedotto dal rigor mortis
e basta -
L'investigatore parve abbastanza
sollevato, ma anche sorpreso. Avrebbe dovuto interrogare questo
testimone. - E' il primo ad avere dato l'allarme? -
- La prima, a voler essere pignoli. Era venuta in chiesa, e ha
chiamato lei la polizia; lavora con noi da qualche mese, brava
ragazza, si è laureata da poco. Sta facendo la deposizione a
un mio collega, sotto il secondo portico a destra: cos'è,
vorrebbe interrogarla? -
- Sarebbe un'idea, ma
prima vorrei vedere questo cadavere e capire se ci ha preso -
- Certo, davanti alla porta laterale là -
Salirono l'ultimo gradino.
La
folla davanti alla porta principale della chiesa sembrava molta meno,
confrontandola con quella più in basso: il posto di blocco
faceva il suo lavoro, e generalmente si cercava di evitare che troppi
potessero vedere la scena e rischiare di spostare qualcosa o
cancellare preziosi indizi. Una macchia di sangue coagulato a tre
metri da uno dei poliziotti che coprivano la visuale sul cadavere
indicava che erano sulla strada giusta.
Mentre
si avvicinavano, il sergente continuava a parlare (probabilmente in
preda al nervosismo e alla voglia di andarsene) a Croindberg, che gli
prestava relativamente poca attenzione mentre continuava a guardare
quello che lo circondava: a trentasei anni, ormai, i trucchi del
mestiere li aveva imparati fin troppo bene, anche se spesso c'era chi
lo criticava per la sua pignoleria nel campo. Sua moglie, per
esempio.
Ex-moglie, pensò lui per
un attimo stizzito, guardando per un momento la porta della chiesa in
legno massiccio e apparentemente indistruttibile: schizzi di sangue
rosso la facevano quasi sembrare l'entrata di un mattatoio, e non di
un luogo sacro, mentre il marmo delle pareti aveva in alcuni punti
perso il colore originale, facendo intuire che il sindaco avrebbe
dovuto spendere migliaia di dollari per risistemare tutto quel posto.
Senza contare che difficilmente qualche fedele se la sarebbe più
sentita di avvicinarsi a quel luogo dopo una cosa del genere.
Su tutto, il tipico odore dolciastro e rugginoso della morte, che
arrivava a zaffate micidiali. L'investigatore inspirò ed
espirò lentamente, provando ad abituarsi all'aria.
- Cristo, investigatore, se non le dispiace, io aspetto qui e lei
esplora da solo. Non vorrei esserle d'intralcio - disse il sergente
storcendo il naso e fermandosi.
L'altro lo
fissò un attimo con i suoi occhi verdi, poi annuì. -
Sta bene. Non toccherò niente, ormai è il quinto che ci
ritroviamo e sappiamo tutti come comportarci -
- Beato lei. Io ci capisco sempre meno ogni volta... -
E finalmente, gli agenti si spostarono e Croindberg poté
finalmente vedere il suo sacco freddo, o cadavere, che dir si
voglia.
In vita, anche se normale, doveva
essere stato un bell'uomo, almeno da non meritarsi una morte simile:
il corpo era irriconoscibile e praticamente impossibile da
identificare, almeno finché non avrebbe avuto il permesso del
medico legale di controllare la roba nelle sue tasche.
Mani e braccia erano senza il minimo brandello di pelle, e mostravano
i muscoli rossastri, ma la parte sinistra del suo corpo, in
particolare, assomigliava tantissimo agli avanzi del pasto di un
cane: sbranata, con gli ossi principali che sporgevano, giallognoli e
quasi luccicanti di midollo e sangue.
I morsi
non gli dicevano nulla. I pantaloni erano lordi e strappati a metà
coscia, dove le gambe non esistevano neanche più, e a un esame
più attento si potevano intravedere tra le carni le ossa che
spuntavano dai moncherini, le estremità lisce e poco
scheggiate. Segate con qualche strumento molto affilato,
concluse l'investigatore, avvicinandosi al cadavere ma senza
inginocchiarsi, ringraziando il cielo di avere ancora una buona
vista: mancando gli arti inferiori quasi per intero, sarebbe stato
difficile determinare l'altezza della vittima, e anche le braccia non
erano in uno stato sufficientemente buono per aiutare gli addetti nel
loro compito. Notò che il bottone dei pantaloni erano aperto
sul davanti, ma non pensò che fosse un particolare importante:
non portava cintura.
Le gambe dovevano essere
state amputate lì vicino al portico, probabilmente davanti
alla porta, perché quello era il luogo con più sangue
in assoluto; senza contare che non sarebbe riuscito a fare le scale,
se fosse accaduto prima. Ma di quelle non vi era alcuna traccia nelle
vicinanze, come le altre volte in cui qualche pezzo si perdeva nei
dintorni e non veniva più ritrovato: forse per volere dello
stesso killer. Era crollato supino, quindi aveva ricevuto i colpi
finali dal davanti, probabilmente, e aveva visto il suo assassino
negli occhi.
Croindberg si mosse per poter
vedere meglio la parte superiore del corpo, quando un uomo in
borghese gli si avvicinò e cominciò a guardarlo, come
aspettando che finisse il suo rituale.
La
camicia della vittima, con un motivo a quadri molto classico, era
strappata sul davanti e tagliata in corrispondenza del cuore, come se
avesse ricevuto una pugnalata mortale; al collo portava una piccola
catenina d'oro, di quelle che si comprano per due soldi nei mercati
della piazza o delle strade.
L'investigatore
notò, quando cominciò a esaminare la testa, che questa
non era attaccata al corpo, ma semplicemente avvicinata e sistemata
come se fosse stata ancora al suo posto: un taglio preciso e netto,
che doveva aver spezzato subito la colonna vertebrale. Questo rendeva
tutto ancora più complicato, visto che non c'erano tracce che
potessero far pensare a qualcuno che avesse rimesso il capo del morto
al suo posto: e per cosa, poi? Per facilitargli il compito? Allora
potevano anche lasciarlo vicino al muro o a pochi metri da lì,
visto che i lineamenti del volto erano stravolti, la mandibola
visibile e metà del naso mangiata. Non era sufficiente per
un'identificazione.
Finalmente si alzò e
fece qualche passo indietro, osservando il nuovo arrivato. Doveva
avere circa quarantacinque anni, anche se non lo sapeva davvero, e lo
riconobbe subito mentre si asciugava il sudore con un fazzoletto
preso dalla giacca.
- Salve dottore, spero non
si sia offeso che abbia dato uno sguardo al cadavere prima che lei lo
prendesse in custodia -
Il medico legale si
tolse un attimo gli occhiali dalla montatura sottile e ridacchiò
appena, mentre fece cenno ai due uomini che lo seguivano e si
preparavano a sistemare la barella.
L'investigatore lo avvertì. - Attenzione, la testa è
staccata dal corpo, anche se non sembra -
L'altro lo guardò senza trapelare alcuna emozione. - Va bene,
Hugh, allora sarà meglio che voi due solleviate il corpo con
molta attenzione e lo copriate bene per evitare contaminazioni. Spero
che abbiano già fatto delle foto prima del nostro arrivo, così
sarà possibile capire meglio tutto quanto -
Gli inservienti delle pompe funebri annuirono e poi cominciarono ad
armeggiare col cadavere: il dottore si avvicinò all'altro e,
con uno sguardo sconsolato, cominciò a parlare. - C'è
qualcosa di nuovo, così a prima vista, Croindberg? Oppure è
identico alle altre volte? -
L'investigatore
rimise a posto il fazzoletto nei pantaloni e si strinse un attimo
nelle spalle mentre veniva investito da un'ondata di freddo, poi fece
per tirare fuori un'altra sigaretta, rammentandosi che doveva cercare
di smettere.
- Bè, dottor Blackstone, a
parte le ferite impossibili che nessun essere umano potrebbe
infierire, direi che questa volta il nostro killer si è
divertito di più a fare un bello spezzatino. Finora il massimo
erano state le dita e un braccio, non gambe e testa. E non tutte
insieme -
Arthur Blackstone annuì, e si
allontanò continuando a guardare il sacco mortuario che veniva
portato via; Croindberg lo seguì giù dalle scale e
nella piazza.
- Però è sempre il
nostro uomo, vero? -
- Se si può
chiamare uomo... -
Il medico si mise a
ridere di gusto. - Cos'è, propende per la teoria dei marziani
o cosa? -
- Mi prende per un idiota, forse? Ne
ho già avuti di casi simili, e alla fine sono sempre state
delle persone -
- Ah già, si riferisce
al Blood Wood, giusto? Che nostalgia, quei tempi...però
risolse il caso in cinque mesi allora, ed i cadaveri erano solo
quattro -
- Come ha detto lei, altri tempi. E
poi si lasciarono dietro indizi così facili, in una città
come Los Angeles, che non fu così complicato -
Il medico si voltò e gli prese una sigaretta dal pacchetto.
L'accese e si godette qualche secondo di silenzio in quel caos, prima
di scendere nuovamente e rituffarsi nel disordine davanti
all'edificio.
- Bè, spero solo che la
situazione non peggiori ulteriormente. Cinque vittime in due mesi...e
hanno priorità assoluta: l'obitorio ormai è ingombro di
cadaveri, e io e il dottor Callegati riusciamo a stento a tirare
avanti. Ha già qualche indizio, poi? -
Jacob scosse la testa. - Niente, ma sembra che stavolta ci siamo. Il
cadavere è stato ritrovato molto in fretta, quindi forse ci
sono testimoni -
L'altro aggrottò le
sopracciglia castane e fissò l'investigatore. - Speriamo.
Inoltre anche il tipo che vi aiutava nelle indagini è finito
male; vi hanno già assegnato qualcuno? -
- No - tagliò corto: non amava ricordare Thomas Walzer, il
poliziotto che lo aveva aiutato all'inizio dell'indagine e per questo
promosso a terza vittima del killer. Nessuno si era più
offerto di lavorare con lui, anche se non gli dispiaceva, pur
ricordando a tutti che il suo collega era andato alla ricerca di
indizi da solo e che era stato imprudente. Talmente imprudente da
essere ritrovato due ore dopo che era morto in casa sua impalato al
suo letto.
Blackstone si avvicinò alla
macchina e vi salì velocemente. - Appena arrivato in obitorio,
farò l'autopsia a questo uomo. Se va bene, avrà il
referto legale e tutte le informazioni per stasera, domani al
massimo; faccia un salto da me in ufficio - Per indicare che aveva
molto da fare, fece partire la macchina dopo aver rivolto
all'investigatore un veloce cenno di saluto, facendosi strada fra la
folla che poco alla volta, per stanchezza o noia, si era
diradata.
Come per magia, Garden riapparve
dietro a Croindberg, con un colorito decisamente più sano
dell'ultima volta in cui si erano visti.
-
Investigatore? Volevo informarla che la donna che ha trovato il
cadavere è tornata a casa, ma sarà nel dopopranzo alla
stazione per lavoro: le ho dato il permesso di seguirla nel suo caso
-
- Basterà solo la sua testimonianza,
niente di più -
- No, non ha capito:
ieri sera ha avuto l'incarico di aiutarla nelle indagini, ed
esattamente fra due ore anche lei avrebbe dovuto saperlo -
Dal modo in cui il sergente lo guardava, doveva avere fatto una
faccia davvero sconvolta; si affrettò a rispondergli. - Se
vuole sapere i particolari, li chieda a lei oggi pomeriggio. Oppure
venga con me fino in ufficio e li chieda al comandante Kerring, ma
credo che non sarà contento di vederla: ormai le sue visite le
associa sempre a qualcosa di brutto - E rise sonoramente alla sua
battuta. - Comunque è davvero una brutta coincidenza: la prima
notte di lavoro serio e già si ritrova un cadavere. Anche se,
con tutta sincerità, sono rimasto molto stupito quando ci ha
avvertiti -
Croindberg lo guardò un
attimo, prima di avvicinarsi anche lui alla sua macchina per tornare
a casa a godersi un po' di riposo. - In che senso? -
- Nel senso che, al telefono, non ho mai sentito una voce come la
sua, fra tutti quelli che chiamano per questi casi -
- Era molto spaventata? -
- Al contrario -
rispose il sergente, mentre lo guardava entrare in macchina. -
Sembrava che stesse facendo la spesa. Un sangue freddo incredibile -
«Fourmillante
cité, cité pleine de reves,
Où
le spectre en plein jour raccroche le passant!
Les
mystères partout coulent comme des sèves
Dans les canaux étroits du colosse puissant.»
Charles Baudelaire
