…e Fantasia

…Poi, mentre ormai sono sul punto di non capirci più niente…
…sento la tua voce.
Non esattamente col TONO né da DOVE mi sarei aspettato…
–CHE STAI FACENDO, BRUTTO…?!
Furiosa. E sulla porta della cucina.
Solo con un asciugamano avvolto attorno…
…e un mattarello in mano?!
Ed evidentemente non ce l'hai con me.
–Quella è la mia biancheria nuova! Che ti è saltato in mente? Staccati SUBITO da lì!
Guardo la te iraconda a pochi passi di distanza…
…e la te tutta languida che mi guarda con occhi invitanti…
…e faccio 2 + 2. Anzi, 3 + 4.
La nebbia del mio intontimento svanisce. E ho l'impressione che inizi a fumarmi la testa.
–…Comincia a scappare.
–Ma tesoruccio…– cinguetta sbattendo le ciglia la te aggrappata al mio collo.
Credo che quando mi guarda in faccia non veda una faccia ma un cumulonembo lampeggiante. E mi ha pure baciato. –SEI. MORTO.
Deve aver capito che faccio sul serio, perché una volta tanto è perfino più veloce di me. Schiva la mia mano che cerca di agguantarlo e nello stesso istante il mattarello lanciato da te, che finisce a conficcarsi nel muro a mo' di ascia. E si slancia come un'ondata gelatinosa verso la porta di casa per poi fuggire su gambe di struzzo inseguito da diversi proiettili improvvisati. –E dai! Volevo soltanto darvi una mano! Non combinereste mai niente da soli, ammettetelo! Se non si può neanche fare uno scherzettooooo…
La sua voce si affievolisce per l'effetto Doppler prima che un tostapane lo raggiunga in piena zucca a un chilometro di distanza stendendolo a terra con un bernoccolo da primo premio.
Certo che stavolta eri davvero arrabbiata.
Quando la collera sbollisce, restiamo a guardare fuori imbambolati per qualche minuto, il silenzio rotto solo dal respiro un po' affannato… e imbarazzato.
–Ehm… scusami. Di solito riesco sempre a riconoscerlo quando tenta certi tiri. Dovevo essere soprappensiero…
Ti rendi improvvisamente conto della tua tenuta, e arrossisci un pochino. –Ah… be'… nulla. Anch'io non mi ero accorta… Spero solo che non mi abbia sformato quei capi. Li ho pagati parecchio al negozio, volevo farti una…– Arrossisci un pochino di più.
–Sono sicuro che te li riporterà lavati e stirati.
Ci guardiamo in faccia. E ci accorgiamo improvvisamente di quanto la situazione sia assurda. Scoppiando in una risatina liberatoria.
–Sto bagnando il pavimento… sarà meglio che vada a finire di farmi la doccia.
Ti incammini a piedi nudi. Ti fermo prendendoti leggermente il polso. Molto più serio. –Ti spiace, se…?
–Cosa?…– Sì, questa sei proprio tu. Ti riconosco.
E ti sorrido. –C'è una cosa importante che dovrei dirti. In realtà… da parecchio tempo.