Sorriso
Titolo: Sorriso
Autore/data: Ida59 – 31 gennaio/ 2 febbraio 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Genere: introspettivo, romantico
Personaggi: Severus, Personaggio originale
Pairing: Severus/ Personaggio originale
Epoca: Post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: E il sorriso nasce, spontaneo, dolce. Solo per lei. È il seguito di "Capricci".
Parole/pagine: 546/2.
Nota: Storia scritta per la sfida "Sette giorni per un sorriso" lanciata da "Il Calderone di Severus"
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Il personaggio originale, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.
Questa storia appartiene alla Raccolta "Sorrisi" così composta:
Per lui
Come il suo nome
Sempre
Stanco
Brivido
Inconcepibili
Non voglio morire
Comprensione
Il calderone della mente
Parole come pensieri
Maschera infranta
Un sorriso tra le lacrime
Bella
Angelo del perdono
Capricci
Sorriso
Occlumanzia
Confusione
Elyn
Amore
Chiaro di luna
Sogno
Sussurri di futuro
Il futuro è già incominciato
Primi passi
Libero
L'attesa
La visita
Affetto
L'offerta
Dimissioni
La casa sulla scogliera
Notte d'amore
Risveglio
Tra passato e futuro
Conoscersi
Ritorno a Hogwarts
Severus Piton, preside di Hogwarts
Applauso
Sfilata di sorrisi
Ritorno al passato
Tempo di ricordi
I sotterranei di Hogwarts
Un sorriso nel vento
La Foresta Proibita
Neve a Hogwarts
Alba d'innocenza
Il regalo più desiderato
Notte d'argento
Per tutta la vita
Nuova vita
Le rughe del sorriso
Sorriso
Elyn era uscita dalla stanza quasi di corsa, lasciando Severus profondamente stupito, senza nemmeno dargli il tempo di rispondere al suo sorriso.
Umano.
Fare i capricci era buffo, ma, soprattutto, era umano.
Scoprire la sua umana fragilità aveva commosso Elyn rendendola felice, ma aveva scosso il mago in profondità, aprendo mille interrogativi tra i suoi pensieri, domande le cui risposte si accavallavano confuse e incoerenti nella sua mente.
Per fortuna David, l'infermiere del San Mungo, era subito arrivato, probabilmente inviato proprio dalla Guaritrice, per "vestirlo".
Il mago sorrise tra sé, soddisfatto: l'infermiere aveva portato anche il copriletto, proprio come dalla sua muta richiesta di cui Elyn ancora una volta era stata perfetta interprete; aveva utilizzato la sua rara sensibilità di Legilimante che le permetteva di leggere ogni sfumatura dei pensieri che il mago le offriva al posto delle parole che, ancora, non riuscivano ad uscirgli dalla gola ferita senza un profondo strascico di dolore.
Indossare slip e pigiama si rivelò però alquanto stancante e doloroso, visto che ogni movimento, seppur lento e misurato, in qualche modo implicava sempre il suo collo, con la ferita ancora non del tutto cicatrizzata sebbene fossero passati ormai due mesi; e le mani di David non erano propriamente "delicate".
Certo, quelle di Elyn sarebbero state molto diverse…
Rabbrividì – sì, era l'innegabile brivido di piacere che ormai conosceva bene – e represse subito l'importuno pensiero.
L'infermiere finì di sistemare il copriletto sulle lenzuola:
- Non so proprio cosa se ne farà di quest'affare pesante nel mese di luglio, - borbotto tra sé, - ma gli ordini della Guaritrice Elyn non si discutono. Mai! – concluse serio uscendo rapido dalla stanza.
Stupito dal tono di profondo rispetto, certo non solo professionale, che aveva colto nella voce dell'infermiere, Severus si ritrovò con le labbra sottili dischiuse in un sorriso, senza neppure sapere come s'era formato.
All'inizio fu solo un accenno di sorriso, nato spontaneo su labbra troppo a lungo strette in una morsa di dolore e disprezzo di sé.
Fu un sorriso puro, nato dal profondo, dall'abisso oscuro della colpa, ma desideroso della luce dell'amore.
E il sorriso uscì prepotente, spezzando i vincoli del passato, rompendo le catene della colpa, travolgendo lo strazio dei rimorsi.
Sì adagiò lieve sulla bocca del mago, finalmente consapevole di ciò che stava accadendo, e divenne il suo sorriso, il sorriso di Severus.
Un sorriso colmo d'orgoglio per la donna alla cui ostinazione e capacità in gran parte doveva la vita, perché le lacrime di Fanny da sole non erano bastate.
Un sorriso dolce, illuminato da una passione ancora sconosciuta, eppure già forte, per la donna che, introducendosi nella sua mente sconvolta dal delirio febbrile indotto dal veleno di Nagini, aveva saputo conoscere ed accettare il suo passato, comprendendo a fondo i suoi rimorsi e imparando ad amare le sue colpe, fino a regalargli così il perdono che aveva sempre creduto impossibile.
Un sorriso vero, sconosciuto da troppi anni a quelle labbra sottili, aride d'amore.
Un sorriso che liberava il suo cuore dalla gelida gabbia in cui l'aveva costretto per tutti quei lunghi anni di solitudine e sofferenza.
Un sorriso che lo riportava in vita e liberava le ali della speranza dalle colpe che Elyn aveva saputo perdonare.
Un sorriso prezioso.
Un sorriso di Severus.
Solo per lei.
Per Elyn…
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