Capitolo 1. Vortici
Kate era lì, sul ciglio della scarpata, immobile. Guardava l'auto in fiamme e pregava, pregava che all'interno non ci fosse nessuno, non ci fosse Rick.
Ma proprio quando Martha e Alexis la raggiunsero sconvolte, il capo dei vigili fermò le operazioni di spegnimento, alzò lo sguardo verso le tre donne e scosse la testa : - c'è un corpo!- gridò - chiamate il coroner subito!-
Kate si sentì risucchiare da un vortice che le tolse la capacità di respirare, a mala pena riusciva a sentire le urla di Alexis e il pianto disperato di Martha.
Javier e Ryan arrivarono giusto in tempo per impedirle di precipitarsi verso l'auto. Apetta kate! – gridarono i due poliziotti – non è il caso che tu…- non riuscirono a finire la frase, Kate li guardò con disperazione e tenacia allo stesso tempo. Lei doveva assolutamente vedere quel corpo, aveva bisogno di capire cosa era veramente accaduto e soprattutto chi avesse potuto fare una cosa simile.
Nel frattempo qualcuno da un'auto di servizio rispose al capo dei vigili – signore il coroner è impegnato dall'altra parte della contea, non arriverà prima d ore, come dobbiamo procedere? – il capo non fece neanche in tempo a rispondere che una voce femminile si levò da dietro lo sbarramento che la polizia aveva sistemato per evitare i curiosi – se non ha niente in contrario capo posso occuparmene io, sono patologo della Polizia di New York, so di non essere nella mia giurisdizione ma… - Lanie Parrish si fece largo tra la folla che si era assiepata lungo la strada e porse con decisione la mano al capo dei Vigili, poi guardò con risolutezza verso la scarpata cercando e ottenendo l'assenso ad intervenire.
Incrociò lo sguardo di Kate che la ringraziò silenziosamente per il gesto che stava per compiere. Non sarebbe stato uno sconosciuto ad occuparsi del corpo di Rick ma gli occhi attenti e le mani sapienti di Lanie – triste consolazione.
Lanie si avvicinò all'auto ancora fumante ed iniziò l'ispezione dell'abitacolo. Il corpo carbonizzato giaceva con la faccia riversa contro il volante, semicoperto dal telo bruciacchiato dell'aribag esploso nell'impatto. Lanie lo scostò ma non c'era rimasto molto da osservare, il fuoco aveva fatto egregiamente il suo lavoro di distruzione. Sarebbe servita l'analisi delle impronte dentarie per avere la certezza di chi appartenesse quel corpo.
Si diresse verso il capo dei Vigili a cui si nel frattempo si era aggiunto il capo Brady, della polizia della contea che nel frattempo stavano interrogando Kate sugli ultimi istanti in cui aveva sentito il fidanzato.
- mi spiace molto per l'accaduto detective Beckett, signora, sono ancora grato a lei e al signor Castle per l'aiuto che mi avete dato l'anno scorso…lo so che è difficile ma avrei bisogno di sapere quando è l'ultima volta che ha sentito il sig. Castle…. – fu interrotto da Lanie che, facendo appello a tutto il distacco professionale che in quel momento poteva sfoggiare, iniziò il suo rapporto preliminare rivolta al terzetto – il cadavere è sicuramente di un uomo sulla quarantina, caucasico, le fiamme hanno danneggiato notevolmente i tessuti, quindi è impossibile un riconoscimento diretto, per quello bisognerà attendere le analisi di routine ma…- fece una pausa trattenendo quasi il respiro così come fece anche Kate che l'ascoltava quasi in trance - …abbiamo raccolto ciò che rimaneva dell'orologio da polso e del cellulare della vittima e sembrerebbero della stessa marca e modello in possesso di Rick… del signor Castle- e così dicendo cinse Beckett con il braccio cercando di infonderle un po' di forza, si rendeva conto che le sue parole stavano sgretolando quell'ultimo barlume di speranza a cui l'amica si era aggrappata.
Nello stesso momento a qualche ora di macchina dagli Hemptons un uomo sulla settantina parcheggiava nella rimessa di una casa su un lago. Cercò di sbrigarsi a scaricare i bagagli ed aprire la casa, il suo passeggero aveva urgente bisogno di cure.
