Gli occhi di Maura

Era una sera tranquilla, avevo un po' di tempo per me, decisi di leggere qualcosa che mi facesse sentire bene, così mi misi sul divano accavallai le gambe dentro una gonna acquamarina elasticizzata molto comoda, il libro sulla "scienza delle autopsie" mi affascinava, sul tavolino di fronte a me una tazza di tè ancora fumante.

Avevo letto poco più di mezzo capitolo quando il campanello suonò facendomi riemergere dalla lettura, misi con cura il segnalibro tra le pagine, era per me un rito importante, chiusi il tomo e lo appoggiai vicino alla tazza calda, il campanello suonò di nuovo, che impazienza pensai. Arrivata alla porta vidi dal vetro laterale Jane ed aprii.

Jane aveva un viso sconvolto, arrabbiato e i capelli arruffati.

Maura:Jane che succede?

Jane(entrando immediatamente): Al DIAVOLO! Tutto e tutti! Quel maledetto c'è scappato, ti rendi conto? È già in Messico a quest'ora.

Maura: Dici sul serio è scappato? Quindi era lui!

Jane: certo che era lui, l'ha uccisa in quel modo brutale...

Maura: L'arteria brachialeè il vaso arterioso di più grosso calibro del braccio, reciderlo già l'avrebbe uccisa in pochi minuti ma...

Jane: MAURA! Lo so come è morta!

Il viso era serio e le sue mani si muovevano freneticamente.

Feci un gesto con la mano per scusarmi, poi andai al frigo e presi una birra, la aprii avvicinandola a Jane che la prese e ne bevve un lungo sorso, speravo la calmasse un po'.

Jane: grazie-mi borbotto- ci ha fatto correre per tutta la città a recuperare tutto quello che le aveva rubato, mentre lui era già partito, probabilmente 48 ore dopo averla uccisa, era avanti a noi di almeno due passi!

Maura: Mi dispiace Jane, non ti ho mai vista così sconvolta per un caso.

Aveva incredibilmente già finito la sua birra e mi rispose aprendone subito un'altra

Jane: avevo promesso che avrei preso l'assassino di Sofia.

Maura: hai promesso alla sua famiglia una cosa del genere?

Jane: no! lo avevo promesso a me stessa! Ed ho fallito, aveva una vita davanti, progetti... avevo parlato con la madre, era una ragazza coraggiosa, aveva rischiato tanto per realizzare i suoi sogni, non si era fermata di fronte alle difficoltà, ho letto alcune pagine del suo diario, sai per le indagini, dopo tutto quello che aveva passato, avrebbe vissuto la sua vita al massimo per essere finalmente serena, non si sarebbe fatta guidare dalle paure, aveva deciso di essere felice! Lui le ha tolto tutto questo.

Maura: Per pura gelosia?!

Jane: no, NO! Quella non era una Furia Omicida per gelosia, quello era un omicidio a sangue freddo studiato nei minimi dettagli, il furgone per la merce, il depistaggio, gli oggetti venduti agli angoli della città,quel ragazzo è pericoloso ha ucciso ed ucciderà di nuovo, non ha remore, non ha rimorsi...

Jane si fermò, bevve ancora, io mi presi del vino rosso e me ne versai un bicchiere per farle compagnia.

Passammo un'ora a parlarne ancora e Jane non si dava pace, io non capivo fino in fondo cosa rendesse questo caso così speciale per Jane ma la lasciai sfogare, la lasciai bere altre birre, tanto di sicuro non l'avrei fatta guidare fino a casa, ubriaca o meno.

Jane: adesso basta... a che birra son... no non rispondere... hai una camicia bellissima!

Maura: Grazie!

Risposi sorpresa e lusingata

Jane: non è la prima volta che te la metti, ti sta veramente bene, quei bottoni sono particolari e – Jane si alzò dallo sgabello si avvicinò e si mise difronte a me, aveva la bocca secca e le sue parole uscivano con difficoltà – e quello scollo che lasci appena accennato...

Maura: Grazie Jane non credevo che l'avessi notata...la scoll...

Jane si era avvicinata e mi fissava diritta gli occhi, mi sentivo strana

Jane: hai degli occhi bellissimi, questo verde.. vorrei vedere il mondo attraverso il verde dei tuoi occhi.

Maura: tecnicamente se tu avessi i miei occhi non...

Jane: Maur!

Maura: scusa! Forse abbiamo bevuto troppo, è meglio se andiamo a nanna! La camera degli ospiti ti aspetta!

La presi per mano, il cuore mi batteva forte per quelle parole per quegli sguardi, la accompagnai sulle scale, a metà scala però Jane si fermò e si sedette sui gradini; io mi sedetti al suo fianco e l' abbracciai.

A quel punto non so chi delle due era più stravolta. Jane mi appoggiò il viso sul seno, nel fare quel gesto mi si sganciò, credo accidentalmente, un bottone della camicetta e potevo chiaramente sentire il suo viso caldo sul mio petto. La strinsi forte a me e le accarezzai i lunghi capelli, il respiro affannoso sul mio seno mi fece arrossire le guance. Temevo che sentisse i battiti forti del mio cuore, che capisse quanto mi piaceva.

Jane : Non voglio dormire sola questa notte non vogl..

Maura: ok dormirai con me, starai con me.-la interruppi, forse con troppa facilità, ma era quello che volevo.

Jane alzò la testa e mi guardò, io le spostai i capelli e la osservai dolcemente, ero confusa, continuavo a non capire perchè fosse così strana, ma tutto quello che stava succedendo mi piaceva.

Jane guardò la mia camicetta, guardò la scollatura, vide il reggiseno ricamato e con una mano delicatamente la accarezzò, non riuscivo a credere che stava succedendo.

Non potevo resistere ebbi un tremito e Jane alzò lo sguardo, così vidi nel volto del mio detective un'espressione che mi sorprese, era eccitata, le guance rosse e quegli occhi scuri mi guardavano aspettando una risposta, la mano indugiava sulla mia scollatura e sentii di nuovo le guance colorarsi e tutto il mio corpo rispondere con desiderio alla sua provocazione.

Non riuscivo più a pensare e quindi fece una cosa che non facevo mai, reagì istintivamente e la baciai.

Ho appoggiato le mie labbra su quelle di Jane e ho chiuso gli occhi, avevo desiderato quel momento, lo avevo immaginato, ma la realtà era oltre l'immaginazione. Ma comunque mi sentii fragile e vulnerabile, temevo di aver sbagliato.

Ma Jane ricambiò il mio bacio, fece passare la sua lingua sulle mie labbra e poi la fece entrare nella mia bocca. Ci baciavamo come se non ci fossero altro che quei gradini e quelle labbra. Persi le mie mani nei suoi capelli neri e ricci mentre Jane mi accarezzava il collo ed il viso, poi lungo la camicetta fino ai fianchi, per risalire accarezzandomi la schiena, ero un fuoco.

Non sapevo più che fare, lo faceva perchè aveva bevuto? Si sarebbe pentita? Decisi di allontanarla forse bruscamente

Maura: Forse è meglio per tutte e due se andiamo a dormire.

Avevo la testa che galleggiava, mi alzai dai gradini e mi diressi verso la camera, mi toccai con un dito le labbra umide dal suo bacio e sospirai, Jane mi seguì, ed entrate in camera si sedette sul letto mentre io aprii un cassetto in cerca di qualcosa che non so, ma Jane mi chiamò.

Jane: Maura! Maura fermati vieni qui!

Mi fermai, chiusi il cassetto e mi avvicinai a quella che fino a pochi minuti prima era semplicemente la mia migliore amica. Ma che da tempo sapevo essere per me qualcosa di più.

Adesso ero in piedi di fronte a Jane che seduta sul letto iniziò ad accarezzarmi le gambe poi salì e cominciò a sbottonarmi la camicetta. Avevo la pelle d'oca.

Jane: non voglio farmi fermare da niente, nessuna paura, solo tu mi puoi fermare.

Maura: Io non posso fermarti, non voglio fermarti!

Adesso sapevo o speravo che Jane aveva visto in quella ragazza e nelle sue scelte una forza che lei non aveva evidentemente ancora avuto, per quanto orrendo fosse, ringraziavo quell'atroce omicidio e quel ragazzo che era fuggito dandole quel coraggio.

Accarezzai i capelli di Jane, lei mi alzò la gonna facendola scorrere lungo le cosce mentre mi baciava delicatamente la pancia nuda. Mi tolsi la camicetta mentre le mie gambe venivano perquisite con passione, mi sentii afferrare la biancheria sotto la gonna e un piede mi forzava, ma non controvoglia, ad allargare le gambe.

Per un attimo Jane esitò, io non volevo che il momento finisse così tirai giù la zip poi feci cadere la gonna e con un piede la spostai lontano. Jane mi guardò, la mia biancheria era raffinata, ma il modo in cui mi guardava mi face sentire bellissima.

Mi sedetti a cavallo delle sue gambe e la baciai,sganciò il mio reggiseno e poi cominciai a spogliare Jane, era bellissima.

Sembrava uno dei miei sogni.

Eravamo sdraiate sul letto, c'era passione nei nostri baci, accarezzavo la sua pelle che era così liscia, Jane mi salì sopra, le tolsi il top, il seno si scoprì, era così sodo ma lei cominciò a baciarmi i capezzoli rosa, gemetti inevitabilmente poi scese e tolse l'ultimo velo che mi copriva, entrò dentro di me muovendosi ritmicamente e baciandomi nell'intimo umido, sembrava assaporarmi, mi lasciai andare al piacere inarcai la schiena ed ebbi un orgasmo.

Adesso ero io sopra Jane, la baciai sul collo poi giù sui seni eccitati, scesi baciandola sulla cicatrice del suo eroismo che mi aveva così spaventata ed infine sentii il suo sapore nella mia bocca e non mi fermai finché non la sentii venire.

Ci baciammo mescolando i nostri sapori i nostri odori come se fossero uno solo, i brividi sotto le lenzuola il calore tra le gambe intrecciate e i respiri ancora accelerati dal grande piacere trovato.

La guardai con un sorriso insicuro e ruppi il silenzio di parole: Sei bellissima

Jane: Io, Io...

Maura: Ti sei pentita?- dissi con voce tremante

Jane: Mai! Io mi sento felice ecco!

Maura: vorrei che questa notte non finisse mai

Jane: si vorrei che durasse in eterno questo momento è perfetto.

Al mattino Jane dormiva tenendomi stretta e aveva il viso tra i miei capelli che speravo avessero ancora il profumo dello shampoo che le piaceva. Tra le sue braccia mi sentivo protetta e amata, il seno di Jane che premeva sulla mia schiena era la cosa più bella e intima che potesse svegliarmi in quella mattina.

Jane si girò ,un piccolo sbadiglio poi frettolosamente si sedette sul letto, sembrò un gesto di disagio.

Maura: buon giorno Jane

Jane: B..Buon giorno Maura

si passo le mani sul viso e si tenne la testa

Maura: come ti senti? Avrai mal di testa!

Jane: mi uccide il mal di testa. Ho decisamente bevuto troppo... decisamente!

Mi alzai e presi la vestaglia e me la misi lasciandomi un po' scoperta, fu un gesto inconscio, dall'armadio scelsi un grande asciugamano da dare a Jane che seduta sul letto con la testa tra le mani non mi guardava

Maura: tieni se ti fai una doccia io ti preparo subito un caffè, ne avrai bisogno più del solito!

Jane guardò la mia nudità sotto la vestaglia semi aperta e sorrise

Jane: sei splendida stamani e non è la vestaglia, ma quello che vedo sotto.

Ricambiai il sorriso e la sua frase mi risollevò.

Maura: tu sei bellissima nonostante i postimi dell'abuso dell'alcool, e oggi ti obbligherò ad una dieta depurativa per il fegato che...

Jane: ti prego, almeno aspetta il caffè.

Prese l'asciugamano si alzò, mi spostò i capelli e affondò un bacio sulla mia guancia, lo accolsi chiudendo gli occhi e sorridendo, fu bellissimo.

Il profumo del caffè saliva le scale, speravo che Jane ne fosse rincuorata.

Avevo sistemato tutto, la tazza fumante dell'espresso, i pancake e lo sciroppo, vicino due biscottini alla menta presi dalle scout, i suoi preferiti.

Vidi finalmente arrivare Jane un po' meno sconvolta, feci un grande sorriso, aveva gli occhi splendenti ed io il cuore in gola.

Jane: wow, mi ci potrei abituare!

Maura: ecco il caffè e se vuoi mangiare qualcosa, c'è un po' di scelta, ma se preferisci le uova io...

Jane: Tesoro ti prego, non esagerare, ho lo stomaco sottosopra adesso, non ti offendere se non mangio.

Maura: tesoro?! mi ci potrei abituare!

Jane: immagino che vorresti parlare, ma è che io non so che dire adesso?

Maura: Oh beh, posso aspettare, nessun problema!-dissi un po' stizzita-

Jane: cacchio Mau! Abbi pietà! Che dovrei dire, la testa mi uccide!

Maura: oh si certo, niente, magari se, se stanotte era voluto o cosa è successo o perché prima non mi guardi nemmeno in faccia e poi insomma con la vest... e poi mi chiami tesoro!- come al solito ero nervosa e parlavo troppo-

Jane: hai dimenticato il bacio sulla guancia e sappi che ho sbirciato ancora sotto la vestaglia, visto che l'avevi lasciata aperta per me! Nonostante la mia emicrania.

Maura: ooh Jane!... è che ieri sera non me lo aspettavo, cioè io lo volevo, ma avevi bevuto ed io

Jane: avevo bevuto, forse solo per trovare il coraggio in più che mi serviva, quando mi hai aperto la porta, non sapevo come fare!

Maura: bastava che mi baciassi! - l'avevo detto-

Jane: ok la prossima volta! Adesso scusami,devo andare a lavoro, devo concludere le ultime cose sul caso, mi devo aggiornare con Frankie che ieri sera dovrebbe aver cercato le tracce che il bastardo ha lasciato prima di passare il confine, vogliamo scoprire dove è nascosto se ci riusciamo!

Maura: ok allora vado a farmi una doccia anche io e poi ci vediamo lì, anche se ormai non ti servono più, mancano ancora gli ultimi test sui tessuti trovati sotto le unghie.

Jane mi baciò sulla bocca prima di uscire, poi disse: dobbiamo ancora decidere come gestire la nostra relazione

Maura: abbiamo una relazione allora?!

Jane: ci puoi scommettere Tesoro!

Mi feci una doccia pensando alle nostre ultime parole! "Gestire la relazione.. tesoro" suonava bene.