Prologo

–Così ve ne andate per conto vostro, eh? Sbaglio o è la prima volta dall'incidente?
–Infatti.– Stava piegando i vestiti e infilandoli in valigia nella stanza in penombra, girando intorno all'amico che lo fissava con aria sorniona buttato sul suo letto, la testa tra le mani. –E tu potresti anche aiutarmi a fare i bagagli invece di limitarti a starmi tra i piedi…
–Che ci vuoi fare, sono un pigrone.– Si girò beatamente a pancia in giù. –Tu piuttosto sarai emozionato… la prima missione da soli da fidanzati ufficiali… come vanno le cose tra voi due, a proposito?
–Non credi che dovrebbero essere fatti nostri, signor ficcanaso?
–Non credi che lo sappia e me ne freghi altamente? Allora, dove vi sistemate, in albergo o…
–No, penso che la mia amica ci ospiterà in casa sua… io le ho detto che non era necessario ma mi ha pregato tanto… credo che voglia mantenere la nostra presenza il più discreta possibile.– Lanciò un'occhiata alla porta aperta della camera di fronte, dove erano in corso gli stessi preparativi. –A dire il vero… era una cosa che avrei preferito sistemare per conto mio… però…
Le sue meditazioni furono interrotte da un braccio che gli piombò sulle spalle accompagnato da una discreta quantità di peso newyorchese facendogli quasi perdere l'equilibrio, stringendosi poi in un'amichevole semisoffocante cravatta di wrestling. –Ma a chi la vuoi dare a bere! Dai che sei contento, marpione! Certo però… in albergo avreste potuto avere un po' più di privacy… e con un'amica in giro, specie se è carina poi… almeno le hai chiesto di prepararvi una stanza SOLA?
–Cosa?
–Be', insomma… noi fuori dai piedi e un po' di tempo tutto per voi… non mi dire che non ci hai pensato…
La faccia del ragazzo con gli occhi allargati sarebbe potuta comparire sull'enciclopedia come illustrazione alla voce «Punto Interrogativo». L'altro si sbatté una mano sconsolata sugli occhi. –No, non me lo dire. Certe volte mi sento come il gallo col pulcino. Ma che devo fare per svegliarti un po'?
–Ma che ti viene in mente…– Se lo scrollò di dosso e riprese a sistemare camicie. –Saremo in pericolo. A tutto si può pensare tranne che a queste cose.
–Regola numero uno del bravo gallo: c'è SEMPRE tempo per pensare a certe cose! Altrimenti pensi che avrei tante tacche sulla mia agendina? E comunque… guarda che così la deludi… secondo me lei se lo aspetta un po' di romanticismo… dopotutto è una fanciullina ingenua e tu sei l'uomo a cui ha dato il suo primo bacio…– Mimò una boccuccia all'infuori e due occhioni sognanti femminili con effetto assolutamente e volutamente ridicolo.
–Se è per questo era anche il mio.
–CHE?– Il rosso ebbe un soprassalto che quasi lo fece rotolare per terra. Tossendo come se gli fosse andato di traverso un bicchiere di whisky extraforte, si rialzò sui gomiti smorfieggiando. –Ma a chi la racconti? Con tutte quelle che ti sono sempre venute dietro? Ce l'hai già avuta una ragazza prima, no? E ho visto IO una volta quella che ti…
–Certo… sono STATO baciato… e più di una volta– rispose, assolutamente serio, mentre passava a piegare con pochi tocchi i pantaloni scuri. –Ma non ero mai riuscito a rispondere. C'era sempre qualcosa che mi bloccava. Insomma… mi conosci. Secondo te avrei potuto fidarmi a tal punto di me stesso… o di una ragazza… con quello che ero? Prima o dopo?
L'espressione passò velocissimamente da nauseata a sconvolta mentre l'interlocutore riconosceva la fondatezza dell'argomento. –Ma tu… ma allora… ma insomma… non mi verrai a dire che tu non hai MAI…
–Che?– Lo fissò sbattendo le palpebre con l'aria di chi non ha assolutamente capito niente.
–ARGH! No, basta! Non voglio saperlo! Con te c'è da suicidarsi! Comunque ricordati solo una cosa!…– Balzò in piedi all'improvviso calandogli di nuovo con tutta solennità la mano sulla spalla. –In assenza dei parenti, io qui dovrei fare le veci del FRATELLO MAGGIORE…
–Eh?
–E quindi, come suo fratello maggiore… mi sento in dovere di dirti che se le fai qualcosa ti picchio…
–Come?
–Ma come TUO fratello maggiore… se NON le fai qualcosa ti AMMAZZO! Quindi pensa bene a cosa ti conviene! So long, boy!
E se ne andò con un ampio gesto della mano lasciandolo alle sue spalle con uno sguardo lievemente interdetto, che presto divenne un po' divertito pensando alla conversazione… e un po' triste rivolgendosi di nuovo verso la ragazza nell'altra camera che finiva di chiudere la valigia. Accorgendosene lei sollevò la testa rivolgendogli un sorriso. Che fu ricambiato. Ma sempre con quel sottofondo d'incertezza.
La prima missione da soli… proprio in quella situazione… e proprio in quel momento.