Sailor Moon - Daemon of Lust
CAP 1
Marta camminava lungo le vie del centro quella mattina, felice all'idea di potersi finalmente permettere una giornata di shopping folle, con un sorriso gioioso stampato in faccia.
Era da tempo che la giovane bionda aveva adocchiato un adorabile vestitino a fiori esposto in uno dei negozi che tappezzavano le vie di Shibuya, e non vedeva l'ora di poterlo finalmente indossare… come sua proprietà, non come capo di prova.
La ragazza stava già pregustando il momento in cui avrebbe mostrato il suo ultimo acquisto alle sue amiche quando, ad un tratto, sentì provenire un rumore da uno stretto vicolo alla sua sinistra, immerso nell'ombra dei palazzi che lo affiancavano.
La giovane bionda si fermò, voltandosi verso l'apertura tra le case ed avanzando di due passi in quella direzione, incuriosita dall'origine di quel suono.
Due passi di troppo.
Marta sentì uno strano fruscio, qualcosa entrò per un attimo nel suo campo visivo, una puntura al collo, stordimento, e un ultimo pensiero prima di svenire: *Aiuto!*
*o*
Bunny si svegliò lentamente, infastidita dai raggi del sole che entravano dalla finestra, e per un istante temette di essersi svegliata per l'ennesima volta troppo tardi per poter giungere in tempo a scuola. Ma poi si riscosse del tutto, ricordando che giorno era, tranquillizzandosi subito dopo: le vacanze estive erano appena cominciate, e al pensiero di avere davanti a lei diverse settimane di vacanze, sole, mare, e soprattutto sane dormite, la ragazza dai capelli acconciati in due lunghi codini sorrise tra sé.
"Mamma! E pronta la colazione?" gridò la giovane, rammentando solo un istante dopo che la sua famiglia era partita proprio il giorno precedente per passare alcuni giorni di vacanza al mare, lasciandola sola a casa.
La ragazza bionda aveva preferito non partecipare alla gita fuori porta in quanto, entro un paio di giorni, sarebbe partita con le sue amiche verso una località termale, dove avrebbe trascorso le tre giornate successive. Visto che la prenotazione dell'albergo in cui lei e le sue coetanee avrebbero alloggiato coincideva con il giorno del viaggio di ritorno della sua famiglia, Bunny non aveva voluto rischiare di mancare all'appuntamento con le altre e aveva convinto i suoi genitori a partire senza di lei: non era stato facile persuadere sua madre (non quanto lo era stato con suo padre), ma alla fine, dopo averle fatto notare che ormai aveva sedici anni e che poteva cavarsela da sola per quanto riguardava le faccende di casa, l'aveva rassicurata dicendole che, se avesse avuto bisogno di qualcosa, le sue amiche sarebbero state felici di poterle dare una mano.
La giovane dai lunghi capelli biondi, ormai del tutto sveglia, alzò le braccia al cielo, stiracchiandosi, e proprio in quel momento il campanello della porta trillò, facendo comparire sul suo volto un'espressione sorpresa.
*Ma chi può essere?* pensò la ragazza, scostando le coperte che ancora le coprivano le gambe e mostrando così il pigiama rosa che indossava. Un attimo più tardi la sedicenne bionda si avvicinò gattonando alla finestra situata accanto al suo letto, aprendola e sporgendosi poi dal davanzale, intenzionata a scoprire l'identità del misterioso visitatore mattutino.
"Ciao Bunny!" disse una voce nota, proveniente da un punto in basso a destra rispetto alla finestra della ragazza. "Sapevo che ti avrei trovato ancora a letto."
"Marta!" disse quest'ultima. "Che cosa ci fai qui?"
"Eh, eh… pensavo di invitarti a fare un giro in centro." disse la bionda recante un fiocco rosso tra i capelli, rivolta alla coetanea. "Sai ho visto un vestito che starebbe molto bene anche a te… che dici, posso entrare?" chiese poi, in tono leggermente ironico.
"Oh, si certo!" disse Bunny, scomparendo alla vista della giovane dai lunghi capelli dorati. Pochi secondi dopo la porta d'ingresso della villetta adibita ad abitazione della famiglia Tsukino si aprì, rivelando la giovane padrona di casa ancora vestita nel suo pigiama.
"Prego, entra pure." disse la ragazza dalla buffa acconciatura, invitando con un gesto l'amica ad entrare.
"Grazie." disse quest'ultima, avanzando di due passi e fermandosi poi a togliersi le scarpe, due sandaletti che mostravano buona parte dei suoi piedi.
In quel momento le due ragazze, così simili nell'aspetto, erano abbigliate in modo completamente antitetico: il semplice e voluminoso pigiama di Bunny, che lasciava vedere solo le mani e i piedi nudi della sedicenne, contrastava palesemente con la gonna arancione di Marta, lunga fino alle sue ginocchia, ed il top bianco semiaderente da lei indossato, provvisto di un'abbondate scollatura sul davanti.
"Ehm… ecco…" cominciò la giovane padrona di casa, leggermente imbarazzata. "…io devo ancora farmi un bagno… se non ti dispiace aspettare…"
"Non c'è problema, sono io che sono venuta a disturbare…" rispose la bionda vestita di tutto punto, alzando nel contempo la mano, come a sottolineare le sue parole.
"Bene… ehm… io ci impiegherò qualche minuto. Se nel frattempo vuoi metterti comoda…" disse Bunny, indicando con il pollice le scale che portavano al piano superiore.
"Starò benissimo, non ti preoccupare." la interruppe Marta, piegando le labbra in un sorriso tranquillizzante.
"Bene… allora vado. A tra poco." disse la giovane in pigiama, voltandosi e salendo le scale a due gradini alla volta.
Lasciata sola, la ragazza dai lunghi capelli biondi rimase a guardare il punto in cui la sua coetanea era appena scomparsa alla sua vista, allargando ancora di più il suo sorriso, i suoi occhi azzurri ora intrisi di malignità.
*o*
Una volta giunta nel vestibolo dell'ampio locale adibito a bagno, Bunny cominciò a togliersi il suo completo da notte, iniziando a sbottonare la casacca del pigiama, che poco dopo fu sfilata e lasciata cadere nel cesto della biancheria sporca. Un secondo più tardi la ragazza si chinò, afferrando i suoi pantaloni ed abbassandoseli fino alle caviglie, ripetendo immediatamente dopo lo stesso gesto con le sue mutandine. Pochi istanti dopo tali indumenti furono sfilati completamente dalle caviglie della giovane, e riuniti con il capo d'abbigliamento tolto poco prima.
Ora la sedicenne dai lunghi capelli biondi era completamente nuda, i suoi codini ancora legati dai piccoli fiocchetti che la ragazza utilizzava durante la notte per evitare danni alla sua capigliatura. Un secondo più tardi, Bunny si voltò in direzione della porta a vetri che immetteva nel bagno vero e proprio, aprendola e oltrepassandola subito dopo.
La ragazza aprì il rubinetto della doccia a muro, aspettando che l'acqua diventasse calda e, nel frattempo, legò i suoi capelli sopra la testa, in modo che non si bagnassero durante il bagno mattutino. Pochi minuti più tardi, mentre il vapore cominciava a diffondersi per la stanza, la giovane andò ad afferrare l'ugello della doccia, inginocchiandosi e puntandone poi il getto sul proprio corpo nudo.
Bunny continuò a lavarsi per alcuni minuti, concentrandosi sui suoi movimenti per evitare di bagnarsi i capelli con schizzi d'acqua, e questo non le fece notare l'ombra che era apparsa dietro la porta a vetri, resa indistinguibile, oltre che dalle sfaccettature del vetro stesso, anche dalla condensa del vapore. Un secondo più tardi la stessa porta si aprì con un rumore inconfondibile, facendo trasalire la giovane dai capelli biondi ancora inginocchiata.
"Chi…?" disse Bunny, voltandosi di scatto e interrompendo la frase subito dopo: sulla soglia del locale adibito a bagno, inconfondibile anche nel leggero vapore che permeava ora la stanza, si trovava la ragazza che la sedicenne aveva lasciato ad aspettare in soggiorno, intenta a sorridere e - cosa più importante - completamente nuda. La giovane intenta a lavarsi aprì lentamente la bocca in segno di confusione e stupore, ed il sorriso della sua coetanea si allargò ancora di più.
Prima che Bunny potesse dire o fare qualcosa, la sua giovane ospite fece un passo in avanti, chiudendosi poi alle spalle la porta a vetri, senza smettere di guardare il corpo nudo dell'amica.
"Marta…" esalò la sedicenne dai capelli legati, coprendosi istintivamente il seno con le braccia. " …che cosa ci fai qui? Io…"
"Volevo solo farti compagnia, niente di più." disse in tono apparentemente neutro la ragazza bionda, avvicinandosi alla sua coetanea. "In fondo fuori fa piuttosto caldo, e sono già tutta sudata… quindi non credo sia un problema se approfitto del tuo bagno, no?" chiese poi, inginocchiandosi al fianco della giovane padrona di casa.
"Beh… no, certo che no…" disse Bunny, ancora piuttosto confusa. "Se… vuoi… fai pure."
"Grazie!" rispose allegramente Marta, raccogliendo subito dopo un catino pieno di acqua li accanto e portandoselo all'altezza del petto, facendosi poi scorrere il liquido caldo sulla pelle nuda del seno e delle spalle.
La sedicenne dai capelli legati in una strana corona, inizialmente, non trovò nulla da ridire sul comportamento della ragazza: in fondo Bunny si era già mostrata completamente nuda di fronte alle sue amiche, sia alle terme che ai bagni pubblici, e anche a casa di qualcuna di loro, quindi la richiesta della coetanea non era poi così insensata. Pensando questo, la giovane allontanò lo sguardo dal corpo nudo dell'amica, riprendendo poi a sciacquarsi con il getto della doccia, ma non ci volle molto perché la mente della ragazza comprendesse la stranezza della situazione: se l'intenzione di Marta era quella di lavarsi via il sudore di dosso, avrebbe dovuto legarsi i capelli come aveva fatto lei, per evitare di bagnarli, ma la sua giovane ospite non si era neanche preoccupata di togliersi il fiocco che portava sopra la testa… e inoltre non era sembrata affatto sudata quando era entrata in casa…
I pensieri di Bunny, pochi istanti più tardi, si interruppero di colpo: la ragazza aveva percepito un tocco delicato all'altezza del proprio seno e, dopo un leggero brivido di sorpresa e imbarazzo, la giovane bionda abbassò lo sguardo, potendo così constatare la presenza di due mani femminili sul proprio petto. Immediatamente dopo la sedicenne si voltò, andando ad osservare il volto della sua amica, vicinissimo al suo e attraversato da un sorriso malizioso.
"M-marta…" balbettò la ragazza dai capelli legati, arrossendo, senza distogliere lo sguardo dal viso della coetanea. "…cosa… cosa stai…"
"Ooh, il tuo seno non è niente male, lo sai?" disse la giovane bionda, massaggiando nel contempo il petto di Bunny.
"Ah… no, as... aspetta…" disse quest'ultima, ancora più rossa, lasciando cadere la doccia a terra e cercando, seppur debolmente, di allontanare le mani di Marta dal suo corpo.
"Uhmmm… vediamo…" continuò l'ospite di casa Tsukino, senza smettere di palpeggiare l'amica. "…direi che come dimensioni non sei niente male… però…"
Così dicendo, Marta lasciò andare i seni della ragazza dai capelli legati, allontanandosi subito dopo da lei, anche se di poco.
"…direi che le me sono più grandi. Non trovi anche tu?" concluse la giovane dai capelli adornati con un fiocco rosso.
Bunny, coprendosi ancora il petto con le mani, si girò a poco a poco verso la coetanea, la quale stava ora impettita, intenta a massaggiarsi i seni sorridendo, facendoli ondeggiare in su e in giù. Lo sguardo della giovane dai capelli legati sembrò irresistibilmente attratto dal petto dell'amica, che era - la ragazza dovette ammettere a se stessa - effettivamente un po' più abbondante del suo.
La sedicenne rimase immobile per alcuni secondi, quasi ipnotizzata dal movimento dei seni di Marta, finché una delle mani della giovane padrona di casa non si allontanò dal petto della sua proprietaria, andando poi lentamente ad appoggiarsi su una delle mammelle della ragazza bionda. A quel contatto, qualcosa parve scattare nella mente della giovane dai capelli legati, che si affrettò a ritrarre la sua mano dal corpo dell'amica.
"Scusa…" disse Bunny in un soffio, imbarazzata. "…non… non so cosa mi è preso… io…"
Ma il tentativo di scuse della giovane bionda non parve interessare alla ragazza dai capelli sciolti, che appoggiò lentamente le mani a terra, posizionandosi subito dopo a gattoni. Il volto di Marta, ancora sorridente, era vicinissimo a quello, spaventato e confuso, di Bunny.
"Senti…" cominciò la ragazza ospite di casa Tsukino, con un tono di voce assai simile alle fusa di un gatto. "… a che punto sei arrivata con Marzio?"
Se fino a quel momento il viso di Bunny poteva dirsi arrossato, dopo le parole dell'amica divenne assolutamente scarlatto, tanto che non sarebbe sembrato strano veder spuntare due sbuffi di vapore dalle sue orecchie.
"Ma-marta, ma cosa dici… io non…" balbettò la giovane dai capelli legati, cercando di ritrarsi dall'amica.
"Su, dai, a me lo puoi dire…" continuò la ragazza dai capelli sciolti, alzando poi una mano ed appoggiandola al fianco dell'amica, iniziando poi una lunga carezza sensuale. "Ti tocca in questo modo quando siete soli? Ti ha già visto nuda? Oppure…"
E così dicendo Marta spostò lentamente la mano tra le gambe della sedicenne, accarezzandole il pube adornato da alcuni ciuffi biondi.
"…lo avete già fatto?" concluse la ragazza, allargando il suo sorriso in un'espressione evidentemente maliziosa.
"Ma… Marta ti prego, non…" disse Bunny, piegandosi ancora di più all'indietro nel tentativo di allontanarsi dalla coetanea. Così facendo, però, la giovane perse l'equilibrio e fu costretta a portare le mani dietro la schiena per appoggiarsi al pavimento, abbandonando nel contempo la sua posizione inginocchiata ed aprendo le gambe. I pochi istanti di disorientamento che seguirono furono sufficienti alla ragazza dai capelli sciolti per spostare la sua mano all'altezza del fiore della sedicenne, cominciando poi a massaggiarlo lentamente.
"Ah… ah! Marta… ah… fermati, ti prego…" disse con voce acuta la giovane padrona di casa, scuotendo la testa a destra e a sinistra,tanto che i suoi capelli si sciolsero e caddero a terra, restituendo alla ragazza il suo aspetto abituale.
Bunny, in quel momento, avrebbe voluto chiudere le gambe sopra ogni cosa, ma le sensazioni che l'amica le stava dando erano troppo forti, impedendo alla giovane di controllare il suo corpo come voleva. La sedicenne non poteva fare altro che restare seduta sul pavimento bagnato, in preda a sensazioni che fino a quel momento aveva sperimentato solo in privato, durante i suoi rari - ma sempre più frequenti - momenti di autoerotismo.
Ma ora le mani che le stavano dando piacere non erano le sue, ma quelle di una sua preziosa amica, che conosceva da anni e che, per quanto fosse esuberante, non si era mai comportata così prima d'ora.
"Marta… aspetta…" disse la giovane dalla buffa acconciatura, cercando di contrastare le ondate di piacere che la coetanea le stava procurando.
"Su Bunny, rilassati… vedrai che questo ti piacerà…" disse la ragazza dai capelli decorati da un fiocco, avvicinando subito dopo il volto al sesso dell'amica e, senza attendere un attimo, cominciando a stimolarlo con la lingua.
Se fino a quel momento Bunny era riuscita a resistere alle piacevoli sensazioni generate dal tocco di Marta, ora la sua mente era completamente svuotata, incapace anche del più semplice ragionamento. La ragazza si ritrovò sdraiata sul pavimento del bagno, ansimante e gemente: le sue mani si erano spostate apparentemente da sole sulla testa dell'amica, costringendola ad avvicinarsi ancora di più al proprio fiore, dal quale continuavano a provenire ondate di puro godimento. Un istante più tardi le braccia di Marta si portarono all'altezza dei seni della giovane dai lunghi codini, ricominciando il massaggio interrotto poco prima. Bunny era ormai sull'orlo dell'estasi.
"Marta… Marta, penso… di stare per… AAAAAH!"
L'orgasmo che colse la bionda sedicenne fu il più forte che la stessa avesse mai provato. In nessuna delle occasioni in cui Bunny aveva raggiunto il picco del piacere aveva avuto una sensazione così intensa: ne nella vasca da bagno, ne a letto, neanche quella volta che aveva provato l'irresistibile impulso di toccarsi nei bagni della scuola aveva sperimentato un piacere così grande. Il corpo della giovane dalla buffa acconciatura si inarcò di scatto, le sue mani si aprivano e chiudevano senza controllo, i suoi occhi erano fissi e guardavano il vuoto.
Poi, così come era iniziato, tutto finì. Bunny smise di muoversi e rimase stesa sul pavimento del bagno, ansimando pesantemente, ancora obnubilata dall'estasi. Ci volle un po' perché la ragazza riprendesse coscienza di dove era e di cosa era appena successo.
"Ti è piaciuto?" disse la ragazza dai lunghi capelli biondi decorati da un fiocco, in tono sensuale, allontanando il suo volto dal sesso dell'amica e portandosi gattonando sopra di lei, le gambe di Marta ancora posizionate tra quelle di Bunny, i loro volti alla stessa altezza.
"Anf… anf… si… anf… è stato... bellissimo… anf…" fu la risposta della sedicenne, le cui mani erano ora poste all'altezza del cuore, il suo volto decorato da un dolce sorriso.
"Ne sono lieta." disse la ragazza dai capelli sciolti, chinandosi subito dopo sul volto dell'amica e dandole un profondo bacio sulle labbra.
Bunny all'inizio fu sorpresa dal gesto di Marta, ma un istante più tardi percepì uno strano sapore sulle labbra della coetanea bionda, un sapore che - comprese - proveniva dal suo stesso corpo. Il proprio sapore. Quella consapevolezza rese felice la giovane dalla buffa acconciatura, che cominciò a rispondere al bacio, dapprima solo con le labbra, poi introducendo la sua lingua nella bocca dell'amica, mentre quest'ultima faceva lo stesso con lei.
Quel piacevole ed appagante gioco durò per alcuni minuti, durante i quali le due sedicenni continuarono ad accarezzarsi vicendevolmente i fianchi, le gambe, il seno, le guance...
"Bene. Credo che sia arrivato il momento del piatto forte." disse Marta non appena si fu staccata dalle labbra di Bunny, alzandosi subito dopo in ginocchio.
La sedicenne sdraiata sul pavimento mutò la sua espressione felice in una leggermente incuriosita, fissando dapprima il volto sorridente - uno strano sorriso - della coetanea, per poi abbassare lo sguardo sul suo seno, sul suo ventre, fino ad arrivare all'altezza del pube della giovane. E li i suoi occhi si spalancarono.
Tra le gambe di Marta era ora visibile una strana escrescenza di forma vagamente cilindrica, saldata al corpo della bionda come se facesse parte di lei. Bunny ebbe una fugace visione di un oggetto assai simile a quello da lei appena osservato, intuendo cosa potesse essere quella cosa, ma tale pensiero fu immediatamente scacciato dalla parte razionale del cervello della ragazza. Non era possibile - pensò lei. Una cosa del genere non era possibile…
"Sei pronta?" domandò Marta in tono leggermente maligno, portando una mano ad afferrare la strana propaggine che emergeva tra le sue gambe ed indirizzandola verso il fiore dell'amica, la quale sentì la propria paura crescere velocemente.
"M-marta…" disse Bunny con voce tremula, ancora incapace di accettare ciò che aveva di fronte. "M-marta, no…"
"Arrivo, Bunny!" disse la giovane bionda, in un tono che non sembrava affatto il suo. Un secondo più tardi la strana propaggine penetrò nel corpo della ragazza ancora sdraiata a terra, scomparendo quasi del tutto dentro di lei.
"AAAAAAH!" gridò Bunny, piegando di scatto la testa all'indietro e spalancando occhi e bocca, il suo cervello nuovamente vuoto. La sensazione che quell'escrescenza le stava procurando era inconfondibile: era la stessa che aveva provato con Marzio, qualche settimana prima, quando era rimasta a dormire da lui… ma non era possibile che Marta avesse… che potesse…
I pensieri disorganizzati della giovane dalla buffa acconciatura furono cancellati del tutto quando la propaggine della giovane dai capelli sciolti fuoriuscì di poco da dentro di lei, per poi immergersi nuovamente nel suo corpo, ripetendo poi tale movimento più e più volte, sempre più veloce, strappando ad ogni spinta un grido di protesta alla sedicenne bionda.
"Ah… aah… Marta... ah… no… ah… ti prego…" disse Bunny in tono supplichevole, mentre una lacrima le scivolava lentamente lungo la guancia. Le braccia della ragazza dalla buffa acconciatura si alzarono verso il corpo dell'amica, come a volerla allontanare, ma quest'ultima afferrò entrambi i polsi della giovane, impedendole ogni movimento.
"Non ti preoccupare, Bunny…" disse la ragazza dai lunghi capelli sciolti, respirando pesantemente, senza smettere di muovere i fianchi. "Tra poco ti piacerà… te lo prometto."
"No… noooo…" cominciò a piagnucolare la sedicenne, mentre lo strano membro della sua amica penetrava ad ogni spinta sempre più dentro di lei. Ad un tratto i movimenti di Marta cominciarono ad essere più veloci, quasi frenetici, e a dispetto di tutto la ragazza dai capelli raccolti in due codini non poté evitare di provare una sensazione di crescente piacere.
"Marta… ah… aaah…" cominciò a gemere Bunny, mentre il suo corpo iniziava a reagire alla, seppur surreale, penetrazione: i capezzoli della giovane bionda divennero a poco a poco più duri, ed il suo respiro accelerò a poco a poco, fin quando la ragazza non cominciò a percepire l'arrivo di una nuova esplosione di piacere, incontrollabile, inarrestabile.
"Marta… ah… no, ti prego… sto… sto per…" disse la giovane bionda, ad occhi chiusi, cercando con tutte le forze di non perdere il controllo di se stessa.
"Vieni qui." disse la ragazza dai capelli sciolti, in un tono che non aveva più nulla di femminile o - persino - umano. Un istante più tardi, Marta (se questa è realmente Marta - pensò per un istante Bunny in un angolo della sua mente) tirò a se le braccia della giovane dai lunghi codini, costringendola ad alzare la schiena dal pavimento e, un secondo dopo, abbracciandola, facendola sedere sopra le sue gambe, la strana escrescenza ancora dentro di lei. Subito dopo la ragazza con un fiocco tra i capelli afferrò le natiche di Bunny, iniziando a fare leva su di esse per muovere l'intero corpo della giovane, costringendola così ad alzarsi e abbassarsi sopra la propaggine che aveva tra le gambe, facendola penetrare sempre più dentro di lei. La nuova posizione ebbe l'effetto di incrementare il piacere - già considerevole - che Bunny stava provando, e la sedicenne fu istintivamente portata ad abbracciare la sua strana amante.
"Ah… io… sto… per venire... io… AAAAAAH!" gridò la ragazza dai lunghi codini biondi, sentendo per la seconda volta il suo corpo squassato dall'estasi, le sue gambe ed il suo sesso stretti attorno all'escrescenza che aveva dentro di lei.
Pochi secondi più tardi Bunny udì Marta (anche se la sua voce non aveva più nulla a che vedere con quella di Marta) ansimare ancor più pesantemente e velocemente di prima, fino a che, con un piccolo gemito, il corpo dell'amica si irrigidì di colpo, e al contempo la giovane bionda percepì qualcosa di liquido e caldo dentro di lei. La consapevolezza di ciò che era appena avvenuto sfiorò solamente la coscienza della giovane dai lunghi codini, pervasa com'era dal piacere derivante dal suo secondo orgasmo.
Quella strana sensazione di calore fu l'unica cosa che Bunny riuscì a percepire con chiarezza per diversi secondi, mentre la sua mente ricominciava a poco a poco ad elaborare le informazioni che i sensi le trasmettevano: era inginocchiata su di un pavimento bagnato, nuda, abbracciata ad una persona dalla pelle molto liscia e dai capelli biondi… una persona che la stava possedendo in quel preciso istante…
Le analisi della sedicenne furono bruscamente interrotte da una sensazione dolorosa, proveniente dal collo della ragazza, come una puntura. La giovane sciolse all'istante il suo abbraccio e scattò all'indietro, portando una mano al punto da dove sentiva ora provenire un leggero dolore, posando al contempo lo sguardo sul volto di Marta. Bunny ebbe appena il tempo di notare la lingua dell'amica - nera, appuntita - rientrare nella sua bocca prima che il mondo cominciasse a ruotarle attorno, sfuocandosi, facendola sentire debole e disorientata. L'unica cosa che la giovane bionda sentì prima di venire assorbita dall'oscurità fu una frase, pronunciata da una voce mai udita prima.
"E con questa siamo a due."
END CAP 1
