Il Meraviglioso Mago di Oz

Disclaimer: Non posseggo il mondo di Big Hero 6, che appartiene invece alla Disney. Questa storia è stata scritta senza fini di lucro.

Prologo: Le Difficoltà di un Eroe

È difficile essere un eroe.

Le persone non lo capiscono, ci ammirano, ci applaudono, invocano il nostro nome, ma non sanno… non possono nemmeno immaginare quanto difficile sia essere un eroe. All'inizio non era così, all'inizio bastava avere qualche gadget ed una gran voglia di aiutare il prossimo per essere un eroe, ma con il tempo arrivarono le difficoltà, le scelte ed i compromessi.

Per primo perdemmo Wasabi. Sembrava quasi uno scherzo, come se un qualche produttore Hollywoodiano avesse scritto la trama di un qualche filmaccio di serie B, ed avesse decretato che il primo a morire dovesse essere l'uomo di colore. Wasabi era gentile, era umile, era simpatico e sempre attento alla precisione. Era la nostra bussola morale, quello che ci faceva attendere fino a che non avessimo escogitato un piano prima di lanciarci a capofitto nella lotta...

All'inizio credevamo fosse per paura che esitasse, che ci supplicasse in modo che avessimo una sorta di rete di sicurezza a sorreggerci, ma ora sapevamo che non era così... lui non aveva paura, il suo era coraggio, lo stesso coraggio che mostrò quando guardò in faccia la morte ed ancora ci sorrise per essere riuscito a salvare almeno noi, i suoi più cari amici. Wasabi era morto quando cercammo di risollevare quel mercantile abbastanza a lungo da permettere ai pescatori di fuggire.

Ricordo ancora la determinazione del suo sguardo e la gentilezza del suo ultimo saluto, mentre con le lame ad altra energia che lui stesso aveva inventato, tagliava le catene che ci stavano trainando a fondo. Il suo corpo è andato perso nelle profondità della baia di San Fransokyo e nemmeno Baymax ha potuto far nulla per ritrovarlo. Il suo scan ultra potenziato non funzionava su chi non era più in vita…

In quel momento il nostro gruppo esitò. La morte di Tadashi e l'arrivo di Baymax ci aveva dato uno scopo, una direzione da seguire, ma ora che le brutture della vita erano tornate a tormentarci fu il nostro spirito a venir meno più del nostro corpo.

Un mese dopo la perdita di Wasabi perdemmo Honey Lemon. Che triste ironia, dopo il coraggio perdemmo il cuore… Honey Lemon era la nostra scintilla vitale, quel guizzò di ironia e felicità che ancora riusciva a farci sorridere. La sua morte fu l'unica che non riuscimmo mai a perdonarci. Wasabi era morto in modo eroico, nel suo gesto fatale ancora potevamo trovare un senso che ci aiutasse a farcene una ragione, ma quella dolce ragazza…

…Lei fu semplicemente investita da un pirata dalla strada mentre tornavamo dopo un appostamento. Non aveva nemmeno la sua armatura, nessuno dei suoi gadget, era solo una ragazza normale che faceva un giro con gli amici. Non scoprimmo mai chi fosse il pirata che l'aveva uccisa, Baymax trovò la sua macchina qualche isolato più in là abbandonata, ma sia la targa che il numero di serie erano rovinati o mancanti.

Supponemmo si trattasse di un qualche ladruncolo che aveva esagerato per una sera, ma non avremmo potuto essere più in errore…

Dopo la perdita di due persone del nostro importante gruppo, non ci fu molto altro per cui lottare. Fu come se il Mago di Oz fosse venuto a riprendersi i doni che aveva lasciato: Un buon cuore, un grande coraggio ed infine il cervello…

Il cervello ero io, Hiro Hamada, ed ora che stavo per affrontare la mia morte, l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era a tutte le persone che mi avevano abbandonato ed a quelle che mi lasciavo alle spalle. Zia Cass sarebbe stata probabilmente la persona che avrebbe preso peggio la mia dipartita, lei era una donna forte, si era fatta carico di me e di mio fratello quando era ancora troppo giovane per farlo ed aveva lottato e combattuto per pagare le rette delle mie scuole speciali e dell'università di mio fratello, senza mai lamentarsene una volta.

Noi siamo stati i figli che non ha mai avuto, abbiamo sostituito suo fratello, che era morto lasciandoci a lei, e le abbiamo dato tanta gioia e felicità… ma poi Tadashi è morto ed io mi sono chiuso nel mio dolore ignorandola. In quel momento lei era ancora debole, fragile, un altro pilastro della sua vita era crollato improvvisamente, ma con caparbietà si ostinò ad andare avanti per me. Per me che ora stavo per morire, per me che ero destinato a morire... cosa le avrebbe dato la forza di rialzarsi dopo che anche io l'avrò lasciata?

I miei occhi si strinsero, ma ricacciai indietro le lacrime, preparandomi. Non avevo paura, non potevo averne, la morte era stata una tappa fissa nella mia vita, una sorta di compagna che era riluttante a lasciarmi andare. L'orrore mi aveva seguito da che avevo memoria, con i miei genitori morti quando avevo solo tre anni, a mio fratello morto quando ne avevo quattordici, ai miei amici, morti in questo stesso anno in cui ne compivo diciassette.

Baymax giaceva al suolo, spento ed inutilizzabile, Go Go era poco lontana e nonostante fosse ferita e perdesse sangue dal viso, ancora si protendeva verso di me cercando di salvarmi. Fred era alle mie spalle, ed era anche il motivo per cui non mi sarei spostato.

Sorrisi un'ultima volta ad entrambi i miei amici, mentre la morte correva verso di me.

L'ultima cosa che vidi furono gli occhi di mio fratello, poi il buio mi fece compagnia.

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N.D.A. Di questa storia faccio solo il Beta Reader, ma ciononostante la pubblico io perchè chi l'ha scritta non ha un account con cui farlo. L'Autore mi annuncia che questo sarà solo un primo capitolo e che gli aggiornamenti saranno irregolari, cionostante spera in una vostra prima opinione. Ha messo molto in questa storia, anche se non lo ammetterà mai. Alla prossima vostri: Bumbix&Autore