Anna e Alex Riddle sono cresciuti in un orfanotrofio finche ricevono una visita che cambierà le loro vite. Lei finisce a Griffondoro e lui a Serpeverde, dimostrando di essere diversi come il giorno e la notte. Alex diventa grande amico di Draco Malfoy è non perde occasione per rovinare la vita agli studenti Mezzosangue. Anna, triste per l'assenza del fratello, fa amicizia con il Trio dei miracoli. I due gemelli durante il loro quarto anno scoprono di essere i figli di Voldemort e Bellatrix. Si allontanano ancora di più. Potranno riavvicinarsi? Magari aiutati dall'improvvisa gravidanza della ragazza che non sa chi sia il padre del suo bambino: sarà il suo dolce fidanzato o il suo 'caro' compagno di casa platinato?
Preciso che la storia non è mia ma del mio fidanzato iscritto al sito Efp con il nickname: F e V, il quale mi ha dato il permesso di pubblicarla.
Il primo capitolo inizierà con il loro arrivo a Hogwarts. Però parte dalla loro nascita, lo dividerò per gli anni scolastici, per poi arrivare al loro quarto da cui partirà veramente la storia. Alex più vecchio della sorella di cinque minuti. Il motivo principale per cui era spesso in contrasto con lei era l'invidia, poiché Anna era l'unica dei due a possedere il dono del Serpentese, sebbene anche lui sia un discendente di Salazar. Aveva su di lei un grande ascendete, tanto che, almeno all'inizio, lei faceva tutto quello che gli chiedeva seguendolo ciecamente. Tuttavia contro il suo volere fa amicizia con Harry e gli altri, questo fu solo il suo primo atto di ribellione nei confronti del fratello. Il Cappello Parlante pensò di mandare anche Anna nei Serpeverde, alla fine decise di non farlo reputando meglio dividere i due gemelli per il bene della ragazza. Per questa sua decisione lei soffrì molto, invece il fratello non patì molto la sua assenza.
Attenzione: Narcissa è stata adottata, nella mia storia, dai Black quindi lei è Bellatrix non sono, almeno geneticamente, sorelle quindi quello di Draco e Anna non sarà un rapporto incestuoso.
Coppie: Ron/Hermione, inizialmente Harry/Anna, forse Harry/Ginny e Anna/Draco, Alex/? Anna/Viktor.
Rating: Arancione, avrei voluto metterlo più basso però Anna e Draco. in teoria. Sono pur sempre cugini.
Undici anni prima.
Bellatrix urlava di dolore. Il medimago si dava un gran d'affare per aiutare la donna a partorire. Nella stanza era presente anche la sorella adottiva della strega: Narcissa. Infatti, le due sorelle erano l'esatto opposto. Bella aveva i capelli neri e ricci, indomabili, lunghi. Gli occhi erano di colore nero. Narcissa era sempre impeccabile, con i suoi abiti eleganti mai fuoriposto, come del resto i capelli lisci e color biondo chiaro, quasi bianchi. I suoi occhi erano neri, l'unica cosa che aveva di simile alla sorella maggiore. Quel giorno indossava un lungo vestito di colore verde smeraldo, con una scollatura discreta. I suoi capelli erano semi legati dietro alla nuca. Si chino vicino alla sorella è le prese, una mano, stringendola forte.
- Coraggio Bella è quasi fatta –la rassicuro. L'uomo intervenne.
- Ci siamo quasi vedo la testa del bambino, coraggio. Ancora un ultimo sforzo –disse. La bruna spinse con tutte le sue forze chiudendo gli occhi nel farlo. Un pianto squarcio l'aria è lei poté tirare un sospiro di sollievo. Il medio mago passo il bambino sanguinante alla sua assistente che dopo averlo avvolto in un panno bianco il passo a Narcissa che lo mostrò alla sorella. La quale sfioro la fronte chiara del bambino con le labbra.- è un maschio. Ora…-non finì la frase perché Bella urlo ancora.- Un attimo, qui c'è un altro –annuncio. La bionda diede il neonato all'altra assistente del mago.
- Visitalo, sistemalo è portalo all'Oscuro Signore –disse consegnandoli il piccolo. Sapevano che non avrebbero più rivisto né lui, nell'altro che stava per arrivare. Voldemort voleva che il bambino, anzi i bambini, fossero allontanati. Reputava meglio farli crescere lontano in attesa che fossero abbastanza grandi da essere addestrati. In oltre riteneva meglio che il Ministero della Magia non sapesse della loro nascita. Cinque minuti dopo la nascita del primo bambino venne fuori il secondo. L'assistente avvolse anche lui in un panno bianco è lo consegno a Narcissa che lo mostrò alla sorella. Purè a lui diede un bacio sula fronte, poi la sua testa cadde sul cuscino. Era sudata e stanca.
- Una femmina. Sta volta abbiamo finito –annuncio. Voldemort scelse i nomi dei gemelli, senza preoccuparsi di interpellare la madre. Narcissa fu incaricata di portare le due creature nel mondo Babbano è trovali una sistemazione. La strega storceva il naso all'idea che i suoi nipoti crescessero in mezzo ai Babbani, ma non si oppose alla decisione.
Poche ore dopo camminava per le vie della Londra Babbana, diretta chissà dove. Cammino per qualche minuto. I suoi piedi risuonavano nella strada deserta. Camminava sul marciapiede inumidito dall'ultima pioggia, la quale era cessata solamente poco prima. Arrivo davanti ha un cancello grande e arrugginito. C'erano due colonne vicino. Quella destra aveva una targa d'orata, la quale recitava: Orfanotrofio di Londra. Quello che lei ignorava, è come poteva saperlo del resto? Cher lì era cresciuto Voldemort. Ironia della sorte i suoi figli, i suoi eredi, sarebbero cresciuti nello stesso edificio, dove anche lui aveva passato la vita, o almeno una parte. Poso per terra la cesta che portava con sé, finora mezza nascosta sotto il suo mantello nero. I due neonati dormivano tranquilli, ignari di cosa stesse succedendo è quello che gli aspettava. Mise un pezzo di pergamena tra la coperta azzurra che avvolgeva il maschio, sopra, si leggeva, scritto con una scrittura elegante e con caratteri neri: Alexander Orvoloson Riddle. Invece in quello della femmina: Annabelle Merope Riddle. Suono la campanella vicina al cancello è scappò via. Pochi istanti dopo una donna uscì dal gran portone dell'orfanotrofio. Indossava una camicia da notte rosa pallida a maniche lunghe, sopra un grande giaccone nero. I capelli erano cosparsi da degli orribili bigodini bianchi. Quella sera faceva decisamente freddo non c'era da stupirsi che in quel momento iniziò a nevicare.". Chi ha suonato alle tre del mattino?"si chiese curiosa e un po' irritata. Si diresse verso il cancello, quando notò la cesta incomincio a correre.". Non mi dire che…"penso preoccupata. I suoi timori si avverarono. Nella certa c'erano due povere creature abbandonate. La raccolse è si guardò attorno per vedere se c'era qualcuno nelle vicinanze. Rendendosi conto di essere sola guardo i due piccoli" Chi ha avuto il coraggio di abbandonare ste due meraviglie?"chiese. Allungando una mano verso i due è accarezzando le loro teste. Giacché il primo era avvolto in una copertina azzurra e l'altro in una rosa intuì dovessero essere un maschio e una femmina. Rovo il bigliettino è storse il naso hai secondi nomi, così strani.
Oggi.
Pov. Albus Silente.
Non pensava che avrebbe rimesso piede lì dentro. Era rimasto sorpreso quando aveva scoperto che questi due gemelli dai poteri magici fossero cresciuti nello stesso orfanotrofio dove Tom aveva passato l'infanzia. Irrealtà qui avrebbe dovuto esserci Minerva o un altro professore. Tuttavia era troppo interessato a quei due siccome avevano il cognome Riddle. Strano perché l'ultimo Riddle era Voldemort, è certamente suo padre non aveva avuto dei discendenti. Quindi non capiva perché portassero il suo cognome. Volevo conoscerli, stava, quasi, morendo dalla curiosità di fare la loro conoscenza. Quel posto non era molto cambiato dalla sua ultima visita, era rimasto pressoché lo stesso. Entrato nell'ingresso, fu quasi travolto da un gruppo di bambini urlanti.
- Mi scusi signore, per i piccoli. Lei deve essere il professore che stavamo aspettando -si, scuso una voce femminile. Voltandosi si ritrovo davanti ad una ragazza graziosa dai capelli neri e gli occhi azzurri. Indossava una camicia grigia e una gonna nera. Sopra alla camicia portava una giacchetta elegante dello stesso colore della gonna.
- Si signorina –rispose gentilmente.
- Mi segua la preside dell'istituto, la sta aspettando –lo informo. Lo accompagno su per la grande scala, che non aveva nulla da invidiare a quella nell'ingresso di Hogwarts, o almeno in grandezza. Mentre camminavano diretti all'ufficio, si guardo attorno osservando i bambini e bambine che incrociano nel tragitto. Alcuni di loro, forse, avrebbe dovuto mandare qualcuno a prenderli per portarli a Hogwarts Arrivarono davanti a una porta. La ragazza, perché doveva aver meno di venticinque anni, apri la porta.- Qui c'è la preside. Le auguro una buona giornata -disse con un sorriso. Si allontano diretta da due bambini in corridoio con i quali iniziò a parlare. Silente entrò nell'ufficio. Le cose purè lì non erano cambiate molto. C'erano gli stessi mobili. La differenza principale era lo strano oggetto sul tavolo, con una parte bianca molto più piccola, vicino.
- Prego si accomodi -invito gentilmente la donna dietro alla scrivania, in piedi. L'indico due sedie davanti a lei. Albus si sedette su quella di destra. Non poteva saperlo, però era lei che aveva trovato i bimbi undici anni prima, solo che adesso non aveva i bigodini, è i suoi riccioli castano chiaro erano lasciati liberi. Aveva trent'anni circa. Gli occhi erano di colore simile al cioccolato fondente.
- Sono il professor Silente, Albus Silente. Come le ho già accennato nella lettera sono qui per il signore e la signorina Riddle -spiego. Pensava che con quelli come loro fosse più difficile, perché non poteva dire la verità a tutti quelli che si occupavano di loro. Fortunatamente a parte Tom c'erano stati altri pochi casi di ragazzi con poteri magici, cresciuti in orfanotrofio o altri istituti. Seppure a lui facesse sempre piacere di trovarne.
- Devo dire che sono stata sorpresa dalla sua lettera. I gemelli non hanno mai dimostrato altitudini particolari, forse il maschio era più in gamba nello studio -rispose, poso le mani sul tavolo unendo le mani e intrecciando le dita. - La devo avvertire di una cosa, attorno a loro sono sere successe cose strane, cose brutte. Da qualche tempo sono scomparsi degli oggetti -racconto.". Com'è con Tom. Prima il cognome ora il suo stesso comportamento "ragiono. - Sono molto legati, dove va, uno va l'altra. Tuttavia ho l'impressione che sia Alex, ha trascinarsela dietro, perché credo che altrimenti Anna non farebbe niente. Temo che il vero problema, il cosiddetto 'cattivo' è lui non lei -spiego.- Le consiglio di separarli, per recuperare il recuperabile –aggiunse riferendosi, probabilmente, ad Anna.
- Quindi secondo il suo parere, la bambina è un angioletto caduto dal cielo, ma si lascia trascinare dal gemello –osservo.
- Esattamente. Prima dormivano nella stessa stanza, essendo gemelli non vedevo perché no. Poi visti gli eventi capitati ho deciso di separarli. Cosa che non hanno gradito molto –ammise alla fine. – Anna mi tiene ancora il muso adesso, quando m'incrocia in giro per l'edificio –continuo.
- La separata dal fratello, bisogna anche capirla –prese le parti della Riddle.
- Comunque vada da Alex, poi da Anna –disse chiudendo il discorso.- Però il documento? –chiese. Gli consegno un foglio, la donna lo guardo è le lo ridiede.- Tutto a posto. Vada ~lo, incoraggio. Si alzo e si reco dal ragazzo. Arrivato davanti alla porta, busso due volte.
- Avanti –disse una voce dall'interno. Apri la porta, entrato la richiuse. Nella stanza c'erano due letti appoggiati contro il muro, ma un unico ragazzo. Il quale immagino fosse Riddle. Una finestra stava dall'altra parte del muro davanti al preside. Le coperte dei due letti erano di colore blu. L'undicenne aveva i cappelli ricci, corti e neri. Gli occhi erano neri come i capelli. Pareva la coppia del giovane Tom Riddle." Strano, mi chiedo se purè la signorina Riddle gli assomigli "penso. L'unica differenza era che Alex aveva i capelli ricci. Si sedette sul letto davanti al ragazzino. Indossava una maglietta bianca a maniche corte e dei j-eans lunghi di colore blu. Stava seduto sul letto con le gambe incrociate.
- Allora tu sei Alexander immagino –disse.
- Alex, prego. Preferisco essere chiamato così –lo corresse con aria autoritaria.". Iniziamo bene "commento mentalmente." Speriamo che la gemella sia più gentile ".- Che cosa vuole da me? –chiese.
- Sono qui per offrirti un posto nella mia scuola –spiego. Il ragazzo sollevo un sopraciglio.
- Non sono pazzo –rispose. Le stesse parole che sentì anni prima.
- Infatti, nessuno lo pensa, la mia è una scuola per persone speciali –preciso. A quelle parole gli occhi di Riddle s'illuminarono.
- Lo sapevo di essere speciale, diverso dagli altri. La pazza se mai è mia sorella –disse disprezzando Anna.
- In che senso? –chiese curioso.
- quella dice di capire i serpenti, quelli vengono è le sussurrano cose. Ripeto è fuori di testa –disse.
- Veramente tra noi maghi e streghe, perché è quello che siete te è tua sorella. È un dono che ormai si è perso, tuttavia c'è ancora a quanto vedo –spiego difendendola.
- Accidenti è vedi sta disgraziata di Anna –noto sprezzante e sorpreso. Lo fulmino con lo sguardo.
- Non parlare così di tua sorella. La preside mi ha detto che ti vuole un gran bene è che ti segue ovunque –lo rimprovero.- Che cosa sai fare –sebbene credeva di conoscere la risposta.
- Posso far fare agli animali quello che voglio, far capitare cose brutte a chi è stato cattivo con me, farli soffrire se voglio –spiego tranquillamente. Tiro fuori alla lettera sua è le la diede. Sopra c'era lo stemma di Hogwarts: un griffone d'oro su sfondo rosso, accanto ad un serpente su sfondo verde, sotto il griffone c'era un tasso su sfondo giallo, infine, vicino un corvo su sfondo blu. In mezzo un'enorme H nera. Sotto lo stemma c'era il motto della scuola: drago dormiens nunquam titillandus
- Dovrete acquistare delle cose a Diagon Alley, ti manderò qualcuno che accompagni te e tua sorella. Per vostra fortuna qualcuno undici anni fa vi ha aperto un conto alla Gringott, la banca dei maghi. Di conseguenza avete una ricca quantità di denaro –lo informo. Questi lo fisso sorpreso.
- Io e mia sorella abbiamo una fortuna è nessuno ci ha avvertito? –chiese sdegnato.
- Tale fortuna vale solo per il nostro mondo, poiché si tratta di galeoni, zellini e falci –preciso.
- Inoltre non abbiamo bisogno di essere accompagnati c'è la caveremo da soli –affermo con orgoglio"Chissà perché mi aspettavo una frase del genere "ragiono. Gli diede la chiave d'oro della sua camera alla banca. Il bruno lo fisso in modo strano.
- Abbiamo una sola camera? –chiese.
- No, ma preferisco darla di persona ha tua sorella. Può darsi che lei voglia essere accompagnata nei suoi acuisti –commento.
- Lei verrà con me, è come ho già detto, non abbiamo bisogno dell'aiuto di nessuno –affermo con decisione.
- Bene. Restituisci quello che hai rubato –disse con indifferenza, si alzo e andò alla porta aprendola.
- Io non ho rubato niente –nego. L'anziano preside tiro fuori la bacchetta è si sente un rumore proveniente dall'armadio accanto al letto del bruno.
- Dici? Credo che nel tuo armadio ci sia qualcosa che voglia uscire. Restituisce quello che hai rubato. Ti avverto Alexander, scusa Alex. Il furto a Hogwarts non è tollerato –l'avverti. Usci fuori dalla stanza. A questo punto raggiunse la stanza di Anna. Busso alla porta.
- Chi è? –chiese una voce femminile.
- Sono il preside Silente –rispose. Poco dopo la porta si aprì, mostrando una ragazzina dai capelli color cioccolato e gli occhi marroni. Indossava un vestito azzurro, molto semplice che le arrivava alle ginocchia.- Sei tu Anna? –chiese dubbioso, siccome non assomigliava per niente a Riddle. Infatti, la bruna scosse la testa.
- Magari –affermo.
- Perché magari? –domando una voce dall'interno della stanza. La bruna arrossi è scappo via. Silente entro nella stanza. In piedi accanto alla finestra c'era una ragazzina dai capelli rossi, ricci, molto lunghi e gli occhi neri. Indossava purè lei un vestito, ma di colore arancione. Assomigliava molto a Bellatrix Lestrange. In comune con il fratello pareva avere solamente i ricci e gli occhi.- Prego si accomodi professore –dissi gentilmente indicando uno dei due letti presenti. Erano come gli altri due solo che le coperte erano di colore rosso. Si sedette su uno dei due letti è la ragazzina fece lo stesso sedendosi sul letto, davanti a lui.
- Ho parlato con suo fratello –la informo.
- Spero non si sia fatto un'idea sbagliata su Alex. È molto bravo, solo che bisogna prenderlo per il verso giusto –lo difese. Tiro fuori la lettera che prima aveva dato al fratello, è le la consegno. La rossa la apri è lesse il contenuto.
SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS
Preside: Albus Silente
(Ordine di Merlino, Prima Classe,
Grande Mago, Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso,
Confed. Internaz. dei Maghi)
Cara signorina Riddle
Siamo lieti di informarla che lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.
L'anno scolastico avrà inizio il 1° settembre. Restiamo in attesa del Suo gufo entro e non oltre il 31 luglio p.v.
Distinti saluti,
Minerva McGonagall
Vicepreside
- Quindi lei è il preside di questa scuola per maghi e streghe –osservo stizzita guardandolo attentamente.
- Si esatto. Tuo fratello dice di aver sempre saputo di essere speciale. Tu cosa pensi? –chiese.
- Non saprei, sono sorpresa, sbalordita oserei dire –confesso. La sua reazione era diversa da quella del gemello. Al suo contrario pareva incerta e insicura.
- Alex mi ha detto che parli con i serpenti –disse cambiando discorso. La bionda annui.
- Lo so è da pazzi, però io gli capisco, parlo con loro –rispose incerta.
- Non sei pazza è un dono, non più molto diffuso. Tuttavia tu hai un dono –disse, sottolineando la parola "dono" attentamente. Non voleva che pensasse fosse una maledizione, doveva rendersi conto delle sue capacità. Al contrario del fratello pareva non rendersi conto del suo grande potenziale. - Ho offerto aiuto ha tuo fratello per gli acquisti, tuttavia ha detto che vi arrangerete. Avete ognuno un conto alla Gringott la nostra banca –disse consegnandoli la chiave, sua. La bimba la prese è la guardo attentamente.
- Chi ci ha intestato i soldi? –chiese.
- Il vostro beneficiario ha voluto restare anonimo, mi spiace. Può darsi che fosse qualche vostro parente o amico di famiglia –considero alzandosi in piedi.
- Dimmi neanche tu vuoi aiuto? –chiese. Scosse la testa.
- Se mio fratello reputa meglio che c'è la caviamo da soli avrà ragione. Siamo abituati a cavarcela –rispose decisa.
- Tu assecondi sempre tuo fratello, vero? –chiese voleva aver conferma, o smentita, del dire della preside.
- Si, certamente. Ho solo lui su cui posso contare è faccio quello che vuole –affermo." Aveva ragione la babbana, sta ragazza è succube del fratello "constato. Doveva aver su di lei lo stesso ascendente che un tempo Tom ebbe sui compagni di scuola e, persino, sui professori. Solo lui pareva essere immune dal fascino che Riddle suscitava sulle persone. Temeva che sarebbe stato lo stesso con Alexander, forse era anche lui un futuro mago oscuro. La sua gemella invece appariva così tranquilla e innocente. Per il carattere gli ricordava un po' la madre di Colui- Che- Non- Deve- Essere- Nominato, aveva purè il suo stesso nome. Troppe coincidenze stavano nella vita di quei due, tutte che gli legavano all' Oscuro Signore. Invece il comportamento del fratello nei confronti della bionda era simile a quello che ebbe Orfin, lo zio di Voldemort, in quelli della sorella. L'unica differenza che quel ragazzo non pareva un pazzo, non parlava Serpentese e nemmeno un violento come quell' altro. Tuttavia temeva potesse fare male alla gemella in altri modi. Questa gli ricordava così tanto Merope. Al contrario di lei non appariva denutrita, trascurata ed' era molto bella, come il fratello del resto. Loro non erano strabici e mezzi gobbi. Qualcosa gli diceva che lui sarebbe stato un Serpeverde, ma dubitava che lei l'avrebbe seguito. C'è la vedeva di più a Griffondoro visto il carattere e il comportamento. Era brutto da dire tuttavia preferivo di gran lunga la Riddle. Sebbene so che dovrò tenerli d'occhio entrambi. Per di più lei possiede il dono del Serpentese.
1 Settembre 1991.
Pov. Anna.
Presto saremo partiti, abbiamo atteso tanto questo giorno. Non vedevo l'ora di salire sul treno che ci avrebbe potato a Hogwarts, la nostra nuova casa. Ero molto curiosa e emozionata. Faticai ad' addormentai ieri sera. Mi chiedevo com'era la scuola. Parlavano di un grande castello, con quattro torri a punta e tre ponti. Con l'enorme parco e la Foresta Proibita, chissà poi perché proibita. Il Lago Nero. Ero molto curiosa non lo nego, come mio fratello del resto. Avevamo passato la maggior parte del nostro tempo libero ha leggere i nostri libri nuovi, più per curiosità che per interesse. Si capiva che lui era più portato per lo studio. No che io fossi una stupida ignorante, solo che faticavo di più a capire le cose e informazioni contenute in quei libri. Mio fratello mi prendeva in giro per questo, diceva che non ero abbastanza intelligente. Raggiungemmo la stazione di King's Cross. Da cui saremo dovuti aprire. Il problema era trovare il binario 9 e ¾, non sapevamo dove trovarlo. Camminavamo incerti spingendo i nostri carrelli, sopra c'erano i nostri grandi, e pesanti, bauli. Alex aveva inoltre una gabbia contenente il suo barbagianni. Io invece ero rimasta conquistata al negozio di animali di Diagon Alley, da una gatta bianca dal pelo lungo e i suoi bellissimi occhi verdi. La chiamai Myu. Non so come mi era venuto in mente. Alex aveva chiamato il suo gufo Sarnok. Due nomi strani è che ci eravamo inventati noi. Era una giornata di sole, si stava bene dentro alla stazione enorme. Non c'era un gran caldo, la temperatura era normale. Ci dirigemmo verso i binari dieci e nove.
- Dove cavolo dobbiamo andare? –chiese nervoso. Si volto verso di me è si passo una mano tra i capelli.
- Non lo so –risposi insicura.
- Tu non sai mai niente sorellina, sei un' ignorante –commento.
- è inutile che te la prendi con me –protestai. Mi fulmino con lo sguardo.
- Fammi un piacere, stai zitta –era un' ordine lo capì dal suo tono freddo. Avverti una morsa allo stomaco è abbassai lo sguardo con aria affranta. Ero abituata ad'essere maltrattata verbalmente da Alex. Non protestavo mai, restavo sempre in silenzio, perché mi reputavo inferiore a lui. Alex era più intelligente rispetto a me è mi sentivo una stupida. Leggere per me era una tortura enorme, confondevo le lettere, come l'A e l'E. Oppure mi sbagliavo con lettere dai suoi simili, per esempio confondevo il suono della V con la T. Faticavo a leggere, a volte saltavo delle lettere, di solito consonanti. Oppure riuscivo a leggere solo la prima parte è il resto lo immaginavo o inventavo. Faticavo con le righe, nel senso che capitava le saltassi, oppure saltavo delle parole. Oppure invertivo delle lettere vicino, nel senso di: il lo leggevo li. Senza volerlo capitava che aggiungessi delle lettere o sillabe come: tavolo, diventava tavolo. A causa di questi problemi copiavo male dalla lavagna o leggevo lentamente.(Come alcuni di voi, forse, hanno capito Annabelle non è stupida, solo Dislessica. Solo che nessuno se né mai accorto)
- Dai cerchiamo –disse allontanandosi, lo segui a ruota. Avevamo fatto pochi passi quando fummo raggiunti da un ragazzino bruno, dai capelli corti e neri, gli occhi verdi. Come noi aveva un carrello con sopra un baule è una gabbia con dentro una civetta delle nevi. Notai che sulla fronte aveva una cicatrice a forma di saetta.
- Scusate dai vostri bauli deduco che anche voi state cercando il binario 9 e ¾ -osservo con un pelino d'imbarazzo nel tono. Alexander annui.
- Sì, purtroppo non l'abbiamo ancora trovato –ammise. Notai un gruppetto di persone vestiti in modo strano. Erano otto: una donna dai capelli rossi che le arrivavano alle spalle, molto grossa. Accanto a lei c'era una ragazzina della nostra età, forse con un anno in meno, che le camminava affianco. I suoi capelli erano lisci è le arrivavano alle spalle. Poi c'erano due ragazzi identici, credo più grandi di noi, sebbene di pochi anni, penso. Un ragazzino della nostra età e uno sempre più grande di noi. Tutti avevano i capelli rossi, corti, ma la cosa che più m'interessava era che anche loro avevano dei carrelli con bauli.
- Mi ca che anche loro vannno a Hogwarts –notai precipitandomi dietro di loro, seguita a ruota dal mio gemello e l'undicenne dagli occhi verdi. Si fermarono davanti a un muro, la donna disse una cosa che mi lascio sbalordita.
- Coraggio attraversate il muro –gli incoraggio. Quello che sembrava il più grande corse verso il muro. Rimasi a bocca aperta quando, invece di schiantarsi contro, lo supero, scomparendo alla nostra vista.
-. Accidenti –commento Alexander. Ci avvicinammo al gruppo ulteriormente. La donna parlo ha quelli, che immagino, essere gemelli.
- Fred vai –disse. Il rosso interpellato scosse la testa contrariato.
- Mamma sono George è dici di essere nostra madre –la critico.
- Scusami George –disse. Prima di attraversare il muro si volto verso la madre.
- Te lo fatta io sono Fred –detto questo attraverso il muro ridendo, seguito dal fratello. Ha quel punto la donna si accorse di noi.
- Oh, cari dovete prendere anche voi l'espresso? –chiese con tono dolce. Io e Alex annuimmo in contemporanea, seguiti dal bruno.- Non temete anche per Ron è il primo anno –disse rassicurante indicando l'ultimo figlio rimastole lì. Questi sorrise è annui. Ci avvicinammo al muro.
- Chi passa? –chiesi un po' impaurita.
- Se vuoi, puoi andare prima te cara, o vuoi far passare prima loro? –chiese rivolgendosi a me. La guardai e risposi.
- No, vado –corsi verso il muro, nel farlo chiusi gli occhi temendo l'impatto che di lì a poco sarebbe venuto. Invece senza difficoltà attraversai il muro. Senti il fischio di un treno e delle voci. Apri gli occhi. Ero in una stazione diversa dalla precedente, un po', era gremita di gente. Tutti con dei capelli a punta e muniti di mantello. Alcuni studenti avevano la divisa, stavano salendo sul treno o facendo gli ultimi saluti. Venni raggiunta da Alex, Ron e il bruno. Infine venne la dona e la bambina.
- Vedrete che andrà tutto bene –disse sorridendo.- Però voi tre non avete nessuno? –chiese.
- Io e mio fratello siamo frani –risposi. Il suo sguardo si fece cupo.
- Oh, tesoro mi dispiace –disse con sconforto. Ci voltammo verso lo sconosciuto.
- Anchio sono non ho i genitori, sono stato cresciuti dai miei zii –rispose.
- Ti è andata bene –noto Alex. Lui scosse la testa.
- Parli così perché non conosci i Dursley. Sono dei Babbani che odiano tutto quello che è diverso da loro. Non volevano nemmeno farmi venire, pensa –commento.
- Almeno tu hai qualcuno della tua famiglia –risposi di rimando.- Io ho solo il mio gemello –dissi.
- Siete gemelli? –chiese sorpreso.
- Certamente, altrimenti non staremo qui entrambi per frequentare il primo anno –commento Alex, notai una nota di sarcasmo nella sua voce. - Grazie a tutti. Muoviamoci Anna –disse dirigendosi verso il treno.
- Grazie tante –lo segui. Salimmo sul treno, iniziamo a cercare uno scompartimento vuoto. Dopo qualche minuto, in cui faticavamo a camminare perché c'era, un gran via vai è il corridoio era stretto. Incontrammo un ragazzino dai capelli biondi, quasi bianchi, corti e gli occhi grigi. Indossava già la divisa, ben in ordine. Per me aveva una faccia da schiaffi, mi stava già antipatico solo a guardarlo.
Ci guardo attentamente, da capo piedi, storcendo il naso. Abbassai lo sguardo. Notai i miei pantaloni di j-eans sgualciti è con una piccola topa. La maglietta rosa aveva il disegno sbiadito anche. Alex invece aveva solo i pantaloni sbiaditi, ma le sue scarpe da ginnastica iniziavano a rompersi. All'orfanotrofio mica avevamo tante possibilità per comprarci capi, di solito erano di seconda mano quelli che mettevamo.
- Voi siete due poveracci –osservo con disprezzo. Arrossi diventando paonazza. Alexander parlò.
- Chi ti credi di essere per criticare il nostro abbigliamento? Scommetto che sei un viziato figlio di papà –commento, infatti. L'altro lo guardo malissimo.- Non tutti abbiamo la fortuna di essere ricchi è soprattutto avere i genitori, quindi zitto –aggiunse con disprezzo.
- Come osi parlarmi così. Io sono Draco Malfoy è tu? –chiese con autorità." Fratellino tirali un pugno "pensai.
- Io sono Alexander Riddle, lei è mia sorella Annabelle –disse adducendo a me quando mi nomino. Con mia grande sorpresa il biondo sbiancò.
- Voi siete…-non fini la frase. Non capisco sembrava ci temesse, perché? Apri la porta dello scompartimento dietro di lui, da cui era appena uscito.- Entrate purè, sarò lieto di ospitarvi. Vi presento i miei amici –aveva completamente cambiato voce ed espressione, pareva terrorizzato. Alex entro immediatamente, invece io fissai l'undicenne stizzita.
- Anna entra subito, cosa stai aspettando? –mi chiamo dall'interno dello scompartimento. Rimasi immobile, non volevo viaggiare con sto ragazzo dopo che ci aveva offeso.- Sorellina entra subito –insistette, si stava innervosendo. A quel punto scossi la testa e incrociai le braccia ad'altezza petto offesa.- Annabelle ubbidisci –insistette urlando. Incapace di resistere ulteriormente entrai nello scompartimento. Sistemammo i nostri bauli e la gabbia. Presi Myu in braccio è mi sedetti su uno dei due divanetti rossi, la posai sulle mie gambe è iniziai ad'accarezzarla senza proferire parola. Nello scompartimento, seduti davanti a noi, c'erano due ragazzi, enormi. Draco si sedette vicino a uno di loro, quello più alto è impotente. Ci fissavano contrariati.
-. Perché gli hai atti entrare? –chiese il più grande. Rispetto a lui Draco pareva così debole e mingherlino. Lo guardo è rispose.
- Decido io chi invitare qua, capito? –chiese. L'altro non disse niente è abbasso lo sguardo.- Loro sono Tiger e Goyle –preciso presenta noci i suoi amici.
- Alex e Anna –rispose di rimando il mio gemello.
- Più tardi, appena arriveremo ci sarà lo Smistamento. Dove pensate di finire? –chiese chinandosi verso di noi.
- Non saprei, credo che una casa vale l'altra –risposi. Mi guardo malissimo, neanche avessi detto una parolaccia.
- No, carina. Serpeverde è la Casa più impotente e importante –preciso.- Le altre non contano niente. In Corvonero ci vanno i secchioni, a tasso rosso non saprei come definirli e a Griffondoro gli sfigati –disse.
- Allora speriamo di andare a Serpeverde –commento Alexander.
- Certamente –commentai tristemente.
- Tutti i membri delle famiglie Purosangue, o almeno la maggior parte ci finiscono –spiego il biondino.
- Purosangue? –chiesi fissandola interrogativo. Continuavo impertermina ad' accarezzare Myu.
- Come non sai cose un Purosangue? Sarai anche bella, però ti devi informare –mi critico. - Purosangue è un mago o una strega che appartiene ha una famiglia con solo membri aventi poteri magici, come la mia famiglia. Di solito sono famiglie antiche e importanti, oltre che ricche. Ovviamene la cosa riguarda purè me –disse quando disse l'ultima parte mi fece l'occhiolino. Lo ignorai è continuai le mie moine alla gatta. Vorrei tanto sapere quanto faceva il mio gemello a sopportalo. Per tutto il viaggio continuo a parlare della sua famiglia, delle sue ricchezze ect…insomma era un pallone gonfiato con la P maiuscola. Chi si credeva di essere quello lì?
Quando arrivammo a destinazione, era ormai sera. Scendemmo dal treno, trascinandoci dietro i nostri bauli. Trovammo un'enorme signore ad'aspettarci. È non sto esagerando sarà stato alto più di due metri. In mano teneva una grande lanterna accesa. Aveva i capelli castani, lunghi fino alle spalle, proprio disordinati. Gli occhi erano di colore scuro. Poi aveva una lunga barba dello stesso colore dei capelli. Era tutto vestito di nero. Alzo la lanterna è la mosse in aria.
- Primo anno, primo anno da questa parte. Coraggio ragazzi che non vi mangio –chiamo.
- Su questo ho dei dubbi –commento quell'essere infido di Malfoy. Ci porto a un lago, per me è il famoso Lago Nero. Salimmo su una delle barche, erano a remi peccato che questi ultimi mancassero. Con mio grande dispiacere oltre ha mio fratello sulla nostra barchetta salì l'odioso. Prese la lanterna sulla barca è fece per darmela.
- Tienila purè –dissi con sdegno voltandomi dall'altra parte. Purtroppo aveva avuto la brillante idea di sedersi vicino a me. Incrociai le braccia in segno di protesta.
- Ti faccio l'onore di stare vicina a me è tieni il muso –protesto. Se le occhiate potessero uccidere, sarebbe già crepato da un pezzo. Le navi si mossero da sole verso la riva opposta. Quando poi entrammo nel castello, restai a bocca aperta. Avevano ragione a dire che l'ingresso era enorme. Raggiungemmo una grande porta, sebbene meno del portone di legno dell'ingresso. Tutti gli altri studenti ci passarono accanto. Tutti con le loro divise con i colori delle case. Tutto stava bene finche Draco non vide il bruno di stamattina, si diresse verso di lui. Io e Alexander lo seguimmo. Ho un brutto presentimento. Con il ragazzino c'era Ron. Squadro da capo a piedi il rosso. Notai che la sua divisa era mal messa come i vestiti di me, è mio fratello prima sul treno.
- Divisa di taglia più grande, sgualcita. Capelli rossi e lentiggini. Sei un Weasley? –chiese guardandolo con sdegno.- Sei feccia –commento con disapprovazione. Avverti una morsa allo stomaco. Il poveretto non rispose. Allora Draco si rivolse al bruno.
- Tu devi essere Harry Potter. Sono Draco Malfoy, ti potrei consigliare le amicizie giuste –disse allungandoli la mano. Questi non la stinse.
- Credo di poter scegliere da solo le amicizie giuste –commento sprezzane. Si volto verso di noi. Quanto avrei voluto essere invisibile in questo momento, non voglio che pensi sia come quello lì.
- Ciao, Anna –mi saluto
- Ciao, Harry –risposi con un debole sorriso. Malfoy si volto verso di me è socchiuse gli occhi. Povera, povera me. In quel momento arrivo una donna, era vestita di viola, con in testa un grande capello a punta. In mano teneva una pergamena fece per parlare, venendo interrotta da un rospo che le salto sui piedi. Uno po' tozzo, lo definirei così avanzo è lo prese in mano. La sua espressione era mortificata.
- Mi scusi –disse. Quando si fu allontanato la strega, parlo.
- Presto inizierà la cerimonia di Smistamento. Verrete suddivisi in quattro Case: Griffondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde –spiego. Poi disse altre cose, pareva severa devo dire. Alla fine si volto verso il portone questo si aprì mostrando un grande salone. C'erano quattro grandi tavoli apparecchiati, senza cibo solo i piatti, posate, forchette e bicchieri. Arrivammo infondo al salone. Dal soffitto pendevano delle candele volanti, il soffitto mostrava un gran bel cielo stellato. Adoro la magia da questo momento, assolutamente. Come si dice? Adesso è per sempre. La vice preside parlò ancora. Confesso che non badai molto allo Smistamento, troppo intenta guardami attorno, ammirata. Davanti a noi, su un punto rialzato stava il tavolo dei professore. Al centro Silente, doveva decidersi a tagliare la barba gli arrivava fino ai piedi. La sua sedia era diversa è più autoritaria e elegante rispetto a quelle degli altri professori. Notai un professore staro, giacché portava un turbante viola. Dopo un po' la vice-preside chiamo, una brunetta dai capelli crespi.
- Hermione Jane Granger –questa avanzo è si sedette sullo sgabello sopra alla quale la donna teneva il capello marrone. Si sedette sopra di esso. Il capello rimase poco sulla sua testa prima di urlare.
- Griffondoro - Allora dopo alcuni studenti tocco a Draco. Il cappello gli sfioro la testa.- prima Hermione era corsa in un tavolo, Draco corse tutto allegro in'un altro, il quale si trovava vicino a quello dove si era seduta Hermione. Venne il turno di Ron.
- Ronald Bilius Weasley –anche a lui tocco sedersi sullo sgabello. Passarono pochi secondi prima della sentenza.
- Griffondoro –andò da Hermione. Quando tocco a mio fratello, il capello a pochi centimetri dalla sua testa sbraito.
- Serpeverde –non ero sorpresa, stava bene in compagnia di quello là. Volevo andare con Alex, assolutamente. A quel punto tocco alla sottoscritta.
- Annabelle Merope Riddle –uddì. Senti un morsa allo stomaco. Tirai un sospiro è lentamente mi diressi verso di loro. Notandola mia faccia spaventata la strega sorrise.- Ti assicuro che non mania, o almeno finora non è mai successo –disse incoraggiante. Mi sedetti è tirai un sospiro. Seti la voce del capello.
- Tu sembri meglio del tuo gemello, staresti bene a Corvonero, ma temo che non faccia per te –disse
- Serpeverde, voglio raggiungere Alex –supplicai sottovoce.
- Mi dispiace, da quanto ho capito, ritengo che sei troppo succube del tuo gemello, devi imparare a dirli di no. Griffondoro sarebbe perfetto per te, lo capisco dalla tua testa è carattere
- Ma Alexander –commentai disperata.
- Un giorno mi ringrazierai…Griffondoro –quando senti le ultime parole averti una morsa allo stomaco. Mi precipitai al tavolo, parevo un'anima in pena. Mi sedetti vicino a Ron.
- Starai molto meglio con no che con tuo fratello –osservo, mettendomi un braccio attorno alle spalle. Sulla mia faccia apparve un sorriso forzato.
- Harry James Potter –il capello rimase qualche minuto sulla sua testa.
- Griffondoro –ci raggiunse. Il tavolo era in festa. Si sedette accanto a me è mi sorrise. Le settimane seguenti trascorsero tranquille. Passavo molto del mio tempo con Ron e Harry, avevo anche fatto amicizia con Neville Paciock. Un giorno era la nostra prima lezione di volo, venne preso in giro da Draco. Nessuno intervenne tranne Calì che tentò di difenderlo. Anchio protestai è per un' attimo credetti che voleva ridarli la ricordella. Una palla che diventa rossa se dimentichi qualcosa. Invece non le la ridiede. Alla fine intervenni Harry. I due si fecero un volletto. Come andò a finire? Harry fu reclutato nella squadra di Quidditch della scuola, un'eccezione poiché noi del primo anno non possiamo parteciparvi. Beato lui. Col tempo avevo scoperto di avere un talento naturale per il volo. Parola mia il prossimo anno se c'è un posto libero faccio il provino. Confesso che non badai molto allo Smistamento, troppo intenta guardami attorno, ammirata. Davanti a noi, su un punto rialzato stava il tavolo dei professore. Al centro Silente, doveva decidersi a tagliare la barba gli arrivava fino ai piedi. La sua sedia era diversa è più autoritaria e elegante rispetto a quelle degli altri professori. Notai un professore staro, giacché portava un turbante viola. Dopo un po' la vice-preside chiamo, una brunetta dai capelli crespi.
- Hermione Jane Granger –questa avanzo è si sedette sullo sgabello sopra alla quale la donna teneva il capello marrone. Si sedette sopra di esso. Il capello rimase poco sulla sua testa prima di urlare.
- Griffondoro - Allora dopo alcuni studenti tocco a Draco. Il cappello gli sfioro la testa.- prima Hermione era corsa in un tavolo, Draco corse tutto allegro in'un altro, il quale si trovava vicino a quello dove si era seduta Hermione. Venne il turno di Ron.
- Ronald Bilius Weasley –anche a lui tocco sedersi sullo sgabello. Passarono pochi secondi prima della sentenza.
- Griffondoro –andò da Hermione. Quando tocco a mio fratello, il capello a pochi centimetri dalla sua testa sbraito.
- Serpeverde –non ero sorpresa, stava bene in compagnia di quello là. Volevo andare con Alex, assolutamente. A quel punto tocco alla sottoscritta.
- Annabelle Merope Riddle –uddì. Senti un morsa allo stomaco. Tirai un sospiro è lentamente mi diressi verso di loro. Notandola mia faccia spaventata la strega sorrise.- Ti assicuro che non mania, o almeno finora non è mai successo –disse incoraggiante. Mi sedetti è tirai un sospiro. Seti la voce del capello.
- Tu sembri meglio del tuo gemello, staresti bene a Corvonero, ma temo che non faccia per te –disse
- Serpeverde, voglio raggiungere Alex –supplicai sottovoce.
- Mi dispiace, da quanto ho capito, ritengo che sei troppo succube del tuo gemello, devi imparare a dirli di no. Griffondoro sarebbe perfetto per te, lo capisco dalla tua testa è carattere –commento.
- Ma Alexander –commentai disperata.
- Un giorno mi ringrazierai…Griffondoro –quando senti le ultime parole averti una morsa allo stomaco. Mi precipitai al tavolo, parevo un'anima in pena. Mi sedetti vicino a Ron.
- Starai molto meglio con no che con tuo fratello –osservo, mettendomi un braccio attorno alle spalle. Sulla mia faccia apparve un sorriso forzato.
- Harry James Potter –il capello rimase qualche minuto sulla sua testa.
- Griffondoro –ci raggiunse. Il tavolo era in festa. Si sedette accanto a me è mi sorrise. Le settimane seguenti trascorsero tranquille. Passavo molto del mio tempo con Ron e Harry, avevo anche fatto amicizia con Neville Paciock. Un giorno era la nostra prima lezione di volo, venne preso in giro da Draco. Nessuno intervenne tranne Calì che tentò di difenderlo. Anchio protestai è per un' attimo credetti che voleva ridarli la ricordella. Una palla che diventa rossa se dimentichi qualcosa. Invece non le la ridiede. Alla fine intervenni Harry. I due si fecero un volletto. Come andò a finire? Harry fu reclutato nella squadra di Quidditch della scuola, un'eccezione poiché noi del primo anno non possiamo parteciparvi. Beato lui. Col tempo avevo scoperto di avere un talento naturale per il volo. Parola mia il prossimo anno se c'è un posto libero faccio il provino. In oltre ho scoperto di non essere stupida, solo dislessica. Questo grazie a Silente che colto dai dubbi mi ha parlato. Alla fine mi ha fatto la rivelazione. Nessuno se n'era mai accorto all'orfanotrofio. Faticavo a studiare, a leggere e scrivere per colpa sua. Quando me la detto, quasi piangevo. Lo abbracciato, tanto che poi sono diventata paonazza per l'imbarazzo. Invece il preside si è fatto una risata. Adesso Alexander non poteva più prendermi in giro e darmi dell'ignorante. A proposito dovrebbe stare lontano da Draco, la sua vicinanza gli fa male. Da quando lo conosce e frequenta è diventato più antipatico di prima. Non lo riconosco più giuro. Torturano il povero Neville di continuo. Ora eravamo a Incantesimi è tutto sta andando bene. Oggi è persino Halloween che bello. Ci stavamo esercitando con l'incantesimo Wingardium Leviosa. Ero in prima fila che mi esercitavo. Quando senti la voce di Hermione da sopra di me.
- Non devi agitare la bacchetta così è sbagli pronuncia è Leviosa, non leviosà –sbraito con un tono insopportabile da so tutto io. Mi girai. Stava mostrando a Ron l'incantesimo.
- Prova tu –la sfido il rosso. Lei riuscì. Il professor Vitius. Un nanetto dalla barba bianca, lunga e i capelli lunghi, commento.
- Complimenti signorina Granger –sorrisi, come lei. Ron invece mise la testa sul banco affrante, credo un po' offeso. Più tardi uscivamo in uno dei giardini del castello, quello all'interno delle mura.
- è insopportabile è leviosa, non leviosà –commento Weasley prendendo in giro la Granger. Scoppiarono tutti a ridere, lui, Harry e Neville. In quel momento ci passo accanto la bruna, quasi in lacrime. Fulminai con lo sguardo il mio amico.
- Sei tu a essere insopportabile –commentai correndole dietro. La trovai più tardi in un bagno delle ragazze, accanto al lavandino. Stava piangendo, le misi un braccio attorno alle spalle.
- Lascia stare sai com'è –commentai cercando di consolarla. Restammo a parlare per un po', circa un'ora. Quando sentimmo un rumore. Ci voltammo ritrovandoci davanti un grosso troll. Come cavalo era entrato nella scuola. Iniziammo a urlare. Inizio a distruggere il bagno, facendo un disastro. Finimmo sedute contro un muro, terrorizzate.
- Anna questo ci ammazzo –la sua clava sfioro le nostre teste di pochi centimetri.
- Aiuto! –urlai. Apparvero Harry e Ron, riuscirono a distrarlo, permettendoci di scappare via. Salimmo al terzo piano, quello che in teoria dovrebbe essere proibito a noi. Qui trovammo un grande cane a tre teste. Alla fine ci salvammo è dopo qualche tempo ci riprendemmo. Seppure Silente ci rimprovero alla grande. Tempo dopo andammo a trovare Hagrid, l'uomo enorme che ci accolse appena eravamo arrivati. Scoprimmo che aveva un' uovo di drago, questo si schiuse. Tutto andava bene. Peccato che per andare da Hagrid eravamo usciti di notte, così trovammo indietro incontrammo Malfoy e la McGranitt, la vice-preside, si intende. Finimmo a dover fare un bel giro turistico nella Foresta Proibita. Harry e Draco trovarono un' essere mostruoso che si nutriva di un' unicorno, non sappiamo cosa fosse. Povera creatura. Dopo delle ricerche scoprimmo che Fuffì custodiva la Pietra Filosofale è che Voldemort, quel maledetto mago Oscuro, la voleva. Una sera, poco prima della fine dell'anno, decidemmo di fermarlo. Raggiungemmo il terzo piano. Quando entrammo, scoprimmo di essere già stati anticipati, siccome c'era un' arpa che suonava. Fuffi dormiva tranquillo a quel suono. Ci avvicinammo alla botola, dove dovevamo entrare. L'aprimmo.
- Ragazzi non c'è troppo silenzio? –chiese Harry. L'arpa aveva smesso di suonare, voltandoci ci ritrovammo gli occhi gialli di Fuffi che ci fissammo. Velocemente ci calammo nella botola, ritrovandoci in mezzo a una pianta verde con delle specie di tentacoli.
- Questo è il Tranello del diavolo –disse Hermione. Era pericolosissimo. Iniziò a stritolarci.- State calmi –consiglio. Io e lei facemmo così è finimmo per terra, seguite da Harry. Il rosso invece urlava spaventato. Hermione intervene è ci raggiunse purè li.
- Menomale –commento col fiatone.
- Fortunatamente Hermione si è applicata a Erbologia –fece presente Harry. Proseguimmo il nostro viaggio ritrovandoci in una stanza piena di chiavi volanti è una porta chiusa a chiave. Tentammo con l'Alohomora. Alla fine Harry capì che doveva volare per prendere la chiave, prese la scopa volante presente nella stanza è si librò in Aria. Presa la chiave, aprimmo la porta. Adesso davanti a noi c'era una scacchiera gigante. Non ci restò che giocare. Peccato che i nostri avversari, i cui pezzi si muovevano da soli, distruggevano gli avversari. La fine Ron finì inerme per terra. Continuammo a giocare in modo da vincere con un'unica mossa da parte di Harry. Io e Hermione corremmo da Ron. Era per terra svenuto.
- Ron –lo chiamai disperata. Alzai lo sguardo è fissai Potter.
- Vai avanti, devi proseguire tu è sconfiggerlo –lo incoraggiai.
- Pensiamo noi a sto rosso –aggiunse per me la bruna. Il bruno andò avanti. C'è la fece a sconfiggere Voldemort. Alla fine il colpevole non era Piton, cioè non era stato lui ad'aiutarlo, ma bensì il caro e balbettante professor Rapport. Alla fine si risolse tutto, o quasi. Il nostro caro Sopravvissuto che undici anni fa sconfisse Colui- Che- Non- Deve –Essere- Nominato fini in infermeria. Inutile dire che andammo a trovammo. Ricevette tanti regali dalla scuola. Non era finita lì, tuttavia. Il prside premio il nostro coraggio dandoci moltissimi punti, così sconfimmo Serpeverde è la coppa delle case, dopo anni, andò a noi Griffondoro. Inutile dire che passai una brutta Estate con mo fratello che mi parlava pochissimo.
N / A
Mi metto inginocchi a supplicare il vostro perdono per avervi torturato con so primo capitolo. Per favore, vi supplico recensite. Comunque subito anche Anna doveva andare a Serpeverde, poi è finita a Griffondoro. In maniera ufficiosa non credo le farò mai ringraziare il Cappello Parlante. Devo dire che il rapporto dei Riddle ricorda quello tra i due fratelli Gaunt, mi riferisco allo zio di Tom e sua madre, seppure Alex non ha mai picchiato la sorella è stato così cattivo. Invece Draco e Anna stanno diventando come Lily e James all'inizio, ovvero lei lo detesta con tutto il cuore e lo crede uno pieno di se. Le cos non sono esattamente le stesse è, probabilmente, non andranno proprio così. Vi supplico di nuovo di: RECESIRE. A presto, spero Dimenticavo Draco a già chi sono quei due le l'ha detto la madre, per questo era intimorito, è ha cambiato comportamento sul treno.
Recensione please. Vi prego di lasciarmi un commentino (occhioni da cucciolo bastonato o Imperius, a voi la scelta). Ditemi che fa schifo, ma ditemelo.
