"Non che me ne freghi della vostra sopravvivenza, certo, ma neanche della vostra morte".
Quello che questa frase significava era abbastanza chiaro; le sue conseguenze, però, no.
Cosa ci si poteva aspettare da un paraculo risorto che cavalcava un fiammeggiante scheletro gigante?
Ci si poteva aspettare che lo scheletro fosse pericoloso.
In effetti, ci si poteva aspettare che lo scheletro attaccasse.
Quindi – cosa avrebbe dovuto fare un Kage, un governante, un leader?
Difendersi.
Vista da un'altra prospettiva, il paraculo risorto avrebbe potuto persino pensare che stessero giocando; il suo scheletro e la lumaca gigante giocavano con il piacevole disturbo della sabbia che inondava cose e occhi.
Lui, il paraculo, poteva facilmente eliminare la Lumaca e la Sabbia, come i loro proprietari; il fatto è che negli ultimi millenni era stato all'inferno, da solo coi suoi ricordi di vita.
Quindi, finalmente libero, voleva tirare fuori qualcosa di divertente da questa situazione.
I Kage invece cercavano direttamente di ucciderlo o almeno di "sigillarlo"- per evitare che uccidesse qualcun altro in mezzo a quella guerra, che aveva già rasato al suolo uno dei loro villaggi e ucciso così tante persone.
In effetti, Madara Uchiha non era proprio un compianto defunto, piuttosto un assassino morto che nessuno sperava di rivedere.
E un uomo davvero forte, potente e possente.
Il tipo che cercava di comandarlo non voleva sapere la sua opinione; si fidava ciecamente della sua meravigliosa tecnica perfezionata.
Era così convinto, che non gli chiese nulla; il risultato fu che Maddy Uchiha s'incazzò ancora di più con lui.
Anche lui, quel tipo, stava combattendo contro due fratelli, per uscire vivo da una pessima situazione; e persino lui era affascinato dalla battaglia in atto.
I due fratelli, il più piccolo e il più grande, sembravano essere perfettamente d'accordo su tutto; la sensazione esatta di questo tipo era che stessero (anche se era quasi impossibile) parlando mentalmente mentre combattevano.
In effetti, il più piccolo esclamò all'improvviso:
"Cosa?"
Questa sarebbe potuta essere una buona occasione, perchè indubbiamente si era distratto; ma, giusto un momento prima, aveva colpito il tipo cattivo (con uno sguardo fiammeggiante).
Con gli occhi che sanguinavano, invece di affrontare il pericolo della battaglia, si girò verso suo fratello e disse:
"Avrei dovuto bruciarlo vivo".
Pensando, ovviamente, che quest'affermazione fosse relativa a lui, il tipo cattivo gli rispose:
"Come me, Orochimaru-Sama non avrebbe potuto essere ucciso in un modo così infimo" – "Danzou sì."
Ancora quello sguardo congelante, che sembrava di pietra.
Il tipo cattivo, nascosto da qualche parte nelle rocce sopra le loro teste, pensò:
'E la cosa peggiore è che lui è completamente umano. Se avesse un aspetto rettile come il nostro, che cosa sarebbe capace di fare...?'
"Quindi, Danzou cosa? Cos'hai saputo di così incredibile su di lui? Se solo sapessi cosa ha fatto..."
Il fratello maggiore commentò, sorridendo:
"Anche tu?"

"Cosa, anch'IO? TU? Non lo avrei mai detto ... certo, certo – e quel tuo migliore amico ... ah, sì, ecco perchè lo hai ucciso per primo..."
Il più piccolo (la 'fighetta') era proprio sconvolto.
Suo fratello maggiore rispose:
"Pensavo che fosse stato proprio Orochimaru, a ... sapevo che eravamo tanti sotto Danzou negli Anbu, ma anche tu..." –
"No, no, è stato Danzou. Quando sono diventato Shinobi...questo vuol dire che aveva il vizio! Ecco perchè girava sempre intorno all'orfanotrofio..." –
"Quindi, anche Orochimaru..."
Il fratello più piccolo proruppe, di nuovo:
"Di che cazzo state parlando?"
"Dritto al punto..." commenta il tipo.
Il più piccolo, che chiameremo Sissy per il momento, continua, aggressivo:
"QUINDI cosa? Ha fatto – A TE? QUELLO?"
(il tipo: "Più che tutto...LUI...")
Itchy, il fratello maggiore, semplicemente non rispose.
Sissy, ancora:
"Avrei dovuto scuoiarlo vivo...Distruggerò quel fottuto villaggio, lo giuro..."
Itchy non commentò neanche e disse, invece:
"Oh, adesso capisco...questo è il motivo per cui Danzou non è qui con noi...Oh, certo, QUANTO l'ho capita..."
Sissy proseguì senza neanche ascoltarlo e si rivolse al il tipo (che chiameremo Cubby, sempre per il momento):
"Allora vieni con me a cancellare quel covo di viscidi bastardi".
Cubby si tirò indietro:
"In effetti, vedi, questa non è la mia priorità. Konoha è una - e io voglio tutto".
PussySissy (come lo chiamava Cubby) rispose:
"Ma tutto comincia da uno. Cominciamo da Konoha..."
Guardava sia fra le rocce in cui il tipo poteva nascondersi, che la faccia disgustata di suo fratello -
(non che lui, negli ultimi 15 anni, avesse mai avuto una faccia soddisfatta; ma dal ghiaccio all'acciaio, vuol dire che sei disgustato)
- che si mosse per affermare:
"Io lascio. Non ti ho lasciato sopravvivere per questo".
Panico negli occhi del più piccolo:
"Ma lo hai capito cosa ti ha fatto!"
Questo era un po' troppo 'fighetta' persino per suo fratello, che rispose cambiano tono di voce ed espressione:
(versione Maschio adulto e maggiore: attiva; Sissy abbassò gli occhi che ancora gli sanguinavano)
"Potevo andarmene. Potevo raccontare tutto. Non mi sono fidato di loro. Non potevo fidarmi di loro. Pensavo che avrebbero solo taciuto la cosa e fatto tacere me".
Il più piccolo:
"Fanculo, uomo, quindi QUELLA era la MIA famiglia?"

Cubby approfittò della 'versione Maschio più giovane: attiva' di Pussisissy e commentò:
"Tutti i clan sono così.
Sono stati fatti per aiutare a far sopravvivere le persone, come i villaggi.
Questo è il motivo per cui non si deve morire per il clan, né per la famiglia.
Prova a fare qualcosa per la tua famiglia e danneranno la tua memoria".
Itchy seguì:
"Tutto cambia. Abbiamo provato tutti a fare qualcosa per prevenire il futuro, e tutto è miseramente fallito".
Sissy lo guardò ancora:
"Ti – ha – violentato?"
Cubby rispose per Itchy:
"Sei sveglio...!"
(mentre pensava: 'Stanno sempre leggendosi nel cervello come se chattassero...Devo avere paura di questi due, alla fine? Uchiha – è un sangue cattivo').
Itchy a sua volta disse:
"E' andata. Ho fatto tutto quello che potevo per difenderti da lui"
"Ecco perché non mi hai mai voluto insegnare niente...Ma, ascolta"
(Cubby: 'Ascoltiamo l'astuto falco...')
"Tu vieni con noi a uccidere quel tipo con la maschera, poi vedremo cosa fare. Vedi, abbiamo tutti una ragione per ucciderlo adesso, no?"
Itchy:
"Se tu solo sapessi quanto e quante..." sorridendo ancora.
I suoi sorrisi erano come miracoli, e tanto rari.
Cubby pensò a voce alta:
"Pensavo che volessi che lui prendesse il Kyuubi, e poi ucciderlo" –
"All'inizio volevo uccidere il Kyuubi. Ora ho deciso diversamente. Inoltre, volevo uccidere il Jinhuuriki. Non me ne frega un cazzo dei demoni."
Cubby ci rifletté per bene.
"Okay. Allora lo lascio giocare come vuole con loro".
La difficile operazione di controllo mentale su Maddy venne fermata.
Maddy pensò, 'Okay, più o meno so come finirà. Giocherò solo un'altro po'... È divertente!'
La Lumaca Gigante, comunque, non era completamente d'accordo.
La sabbia, ovviamente, non pensava.

Itchy, Cubby e Sissy se ne andarono per raggiungere il Jinchuuriki/Kyuubi e gli altri, che stavano cercando di uccidere il 'Falso Madara', chiamato anche 'Tobi' o 'L'uomo Mascherato'.
Diceva di essere Madara Uchiha (che abbiamo appena visto in tutt'altra apparenza e situazione).
Prima gli credevano tutti, ma tre di loro adesso avevano prove certe del contrario: non era Madara Uchiha. Quindi chi cazzo era?
A Sissy non interessava, come al solito.
La cosa importante era ucciderlo.
Il problema era che questo tipo era – intoccabile – dato che poteva controllare il suo essere materiale – o no.
Era in grado di cambiare il suo stato fisico in incorporeo, non sostanziale.
Sissy pensò, con Itchy:
'L'unico modo possibile è attaccarlo quando cerca di toccare il Kyuubi'
Cubby lo capisce da solo.
E così fanno.
MA: Sissy e Itchy fermano il tipo mascherato un po' troppo tardi.
Stava cercando di prendere il Kyuubi e il Jinchuuriki, o solo il Jinchuuriki, o quello che era; di sicuro gli FECE qualcosa.
Il Jinhcuuriki era – nauseato, prostrato, pallido, respirava a malapena, tenendosi lo stomaco; poi svenne.
In effetti, la sua pancia stava proprio – sanguinando.
Doveva essere – oh – proprio doloroso.
Poi arrivò Sissy.
Attaccò il Jinchuuriki – ma lo agguantò, invece di ucciderlo subito.
Itchy ci rimase di stucco.
L'incredibile quantità di miracoli che avvengono nella mente di un morto...
Poi venne la parte peggiore: Sissy prese la testa del Jinchuuriki e lo costrinse a guardarlo negli occhi.
Il dialogo mentale che cominciò allora fra loro due può essere riassunto in queste poche parole: "Qualunque cosa mi farai, uccidilo, uccidi il tipo, uccidi Kabuto prima, ferma l'Edo Tensei" e Sissy concordò.
Per cui, lasciò il Jinchuuriki, si gira verso Cubby e lo fissa – per pochi secondi; la cosa strana e cattiva erano i suoi occhi.
Erano evidenti gli sforzi di Cubby di prendere e mantenere il controllo su se stesso, fino a che vibrò come un cobra che si sveglia, e si arrese, abbassando la testa e le mani sulla terra.
Il vero Madara Uchiha, non troppo lontano da lì, improvvisamente crollò in una manciata di pezzi di roccia e polvere, sotto gli occhi dei Kage; la stessa cosa fecero dei tizi con gli occhi a spirale intorno a Sissy e al Jinchuuriki; così fece il fratello di Sissy, all'ultimo momento gridandogli:
"Non fare il coglione!"
Gli altri demoni, liberi finalmente ma ragionando come si deve, si coalizzarono in gruppo e attaccarono simultaneamente, tutti insieme, Cubby.
Lo demolecolarizzarono, tanto per essere sicuri.
Poi, quattro minuti di puro caos, perchè Sissy aggredì e agguantò di nuovo il Jinchuuriki, facendogli qualcosa di veramente cattivo; il Jinchuuriki urlò, in piena agonia, per un minuto intero, tenendosi ancora lo stomaco e nascondendo la testa nel corpo, raggomitolato come un ragno morto.
Quando smise di gridare tremava e gemeva, ancora piangendo, ancora respirando appena.
Cos'era successo?
Sissy aveva definitivamente separato il flusso di chakra del Kyuubi dal Jinchuuriki, che era già stanco morto; il dolore dell'improvviso indebolimento fu così forte, immediato e profondo che il Jinchuuriki svenne di nuovo.
Semplicemente fottendosene dello stato di salute del suo migliore amico, Sissy lo tira su da terra e si prepara ad affrontare – o a schivare –
Il pericolo immediato: tutti i demoni, i Kage, e un sacco di altra gente stavano – correndo verso di lui.
O meglio, contro di lui.
Per attaccarlo.
Correvano, ed erano così tanti che era impossibile difendersi; stava ancora pensando a un modo qualsiasi di scappare, quando semplicemente – completamente – svanì.
Con il Jinchuuriki.
"Evocazione inversa!" gridò qualcuno con una maschera nera su metà faccia.
"Fanculo, è finita, ed è anche finita male!" commentò un uomo con occhialini da sole e baffi biondi.
Quello con la maschera ancora gridava, totalmente incazzato:
"Ma che cazzo...Cosa vuole da lui? Che cazzo sta progettando? DOVE SONO ANDATI? Che cazzo – cazzo – fanculo – LO ABBIAMO PERSO!"
Ma non tutti stavano lì a piangere, addolorati, per il loro adorato giovane eroe.
Qualcuno tolse la maschera all'uomo mascherato – e vide – e balbettò:
"Cosa – cazzo?"

Da qualche altra parte, in qualche altro posto –
(ovviamente buio, e tutto chiuso, fatto di rocce come – da qualche parte, dietro una cascata)
Sissy mise giù il Jinchuuriki, per terra, e richiamò al dovere tutti i suoi poteri mentali per contattare un tizio fatto d'acqua – che lo aveva appena salvato da morte certa.
Quel tipo fatto d'acqua, usando un congegno costruito da Orochimaru –
(uno che Sissy aveva ucciso, e i cui poteri e congegni e cellule erano stati usati da Kabuto per l'Edo Tensei), aveva volontariamente cambiato il corso della battaglia, controllandola.
Una volta o due aveva persino aiutato i fratelli contro Cubby, prima, e il falso Madara dopo.
Chiunque, chiunque fosse.
Sissy disse semplicemente al tipo fatto d'acqua di andare lì col suo compagno – si sarebbero dovuti nascondere per il momento.
Il Jinchuuriki aveva perso totalmente conoscenza.
Sissy pensò che era meglio dargli il suo 'Benvenuto a Casa' prima che gli altri due arrivassero.
Il benvenuto fu un pugno, nello stomaco, e uno schiaffo, sulla guancia destra.
Il ragazzo gemette.
Si mise le mani sulla testa, provò a rannicchiarsi ancora, ma – non ci riuscì - il dolore alla pancia lo bloccò. Quindi aprì finalmente gli occhi. "...u?"
Ebbe un altro schiaffo per risposta.
Sull'altra guancia, come dice il proverbio.
"Benvenuto a casa"
- disse Sissy, sfoderando la sua Katana, che non ebbe bisogno di chakra – bastò la sua lama d'acciaio per tagliare in due il coprifronte del Jinchuuriki.
Poi lo raccolse, con la punta della spada, e "Buttar via la spazzatura" lo fece, nella pozza d'acqua dietro di loro.
Il Jinchuuriki poté solo guardarlo con gli occhi pieni d'odio, e di fretta – prima che si chiudessero di nuovo, stanchi com'erano.
Sissy rise.
"Avresti dovuto dirmelo. Come facevo a capirlo da solo? Sono ancora così giovane!"
"...cosa?...huh..."
Sissy fissò per un po' i capelli del Jinchuuriki, sempre (era quasi evidente) leggendogli la mente.
"Hai ragione. Rosso è meglio"
Ecco, qui c'è un'altra cosa strana: mise una mano aperta sulla pancia del Jinchuuriki, con l'altra gli afferrò violentemente i capelli –
E un flusso – un flusso capovolto – di 'chakra', di energia – fuoriuscì e inondò la testa del Jinchuuriki, fluendoci sopra, fiammeggiandoci sopra, e – crescendo oltre essa.
Quando la luce rossa scomparve, i capelli del Jinchuuriki erano rossi e lunghi almeno un metro e mezzo.
Capelli lunghi, rossi, lisci.
Poi, usando le ultime due gocce di chakra che strisciavano ancora sulla faccia del Jinchuuriki, Sissy gli cancellò i graffi che aveva sempre avuto sulle guance.

"Okay. Così va molto meglio. Ora le ultime cose"
Ancora la mano sullo stomaco.
Ancora la mano sulla testa.
Il Jinchuuriki urlò un poco, ma questo non dovette essere doloroso come le ultime due cose; anche se sentì dolore, dato che contrasse il viso.
"Che – cosa – cazzo...?"
Non si era ancora accorto dei graffi e dei capelli.
Sissy rise ancora. Un po' più forte.
"Sa – su – ke"
Questa volta, la terza, scoppiò a ridere – come una iena.
"Sì, dimmi. Sono qui" ancora ridendo.
Ridendo.
Il Jinchuuriki pensò che fosse completamente uscito di cervello.
"Sei – diventato ...paazzo?"
"Peggio, caro migliore amico. Molto peggio, per te".
Si alza, lasciandolo lì buttato per terra, i lunghi capelli sparsi dietro di lui, la maglia imbevuta di sangue –
Il ragazzino di 16 anni con quella faccia piena di dolore, impaurita, buttato lì da solo –
Senza difese – senza una mano ad aiutarlo – senza la forza di alzarsi in piedi.
E ancora boccheggiante.
Ancora sanguinante, ma adesso il sangue veniva dal suo petto, non dalla pancia, dove era sempre stato il sigillo del Kyuubi che adesso era stato modificato –
In un vortice nero sempre coperto di sangue secco.
Il Jinchuuriki lo vide appena si tolse la maglia per vedere quello che gli aveva fatto il suo caro migliore amico;
E vide anche quello, cosa gli aveva fatto Sissy, il caro migliore amico smarrito nel dolore da bambino –
Quello che lui aveva assolutamente voluto riportare – a – casa.
"Perchéé? Perché? Sa – suke..perché? Cos'è questo?"
"Il mio marchio. Il mio sigillo. La mia firma" e Sissy rise ancora.
"Perché sia chiaro, no?
Questo è mio.
Tu sei mio.
Se mai dovessi avere il coraggio di farti ancora vedere da qualunque dei tuoi amici, questo lo metterebbe in chiaro, a te per primo.
Tu sei mio.
Ora, potresti stare qui, fermo, per qualche tempo?
Devo ancora fare una cosa...oh, chiaro, capisco, non lo faresti mai da solo"
Tirò fuori da qualche parte nei suoi vestiti qualche kunai, e li tirò, semplicemente.
Il Jinchuuriki poté solo gridare ancora un po'.
Ma un "Bastardo!" questa volta se lo prese!
I kunai gli inchiodarono le mani per terra.
Era certamente doloroso, ma la sua sorpresa nel vedere i suoi stessi capelli –
che gli bloccarono la testa a terra, muovendosi per volontà di Sissy come se fossero le sue stesse mani –
gli tolse la voce.
E gli chiuse la bocca.
Il Jinchuuriki non gemette – ringhiò.
Non c'era niente da fare comunque – Sissy rise ancora e se ne andò.
Andava a prevenire gli altri due dal vedere COSA aveva in mente, dal capirlo, in ogni modo;
E a trovare un posto migliore, con almeno una camera isolata, in cui nascondersi.
Il Jinchuuriki fu lasciato lì, per il momento, a cercare di guardare ancora la scritta incisa sul suo petto –
Per esser sicuro di aver visto giusto –
'Uchiha Sasuke?'
E comunque, perchè non guariva subito, come il suo corpo aveva sempre fatto?
Forse – il 'chakra', il vortice nero, il Kyuubi – 'Kurama! Kurama!'
Nessuna risposta.
Nessuna risposta...?
Non riusciva più a sentire il Kyuubi?
COS'AVEVA?
Kurama – aveva ucciso Kurama?
'No, sarei morto anch'io – ci hanno separato?
Ma perché?'