CAPITOLO 169
«Sharon, sei sicura che sia tutto a posto? Ti parlavo e sembravi lontana anni luce…»
«Per caso c'è qualcosa a posto nella mia vita in questo momento?» rispose lei, affranta.
Andy colse la battuta ma era certo che non fosse il momento di affrontare l'argomento, Sharon aveva bisogno di stare tranquilla, quella era la priorità. Decise così di cambiare argomento «Vado a fare quella telefonata…» le disse poco prima di spostarsi sul balcone per chiamare Provenza.
Mentre Sharon era incantata a guardarlo da lontano, Rusty entrò nell'appartamento. «Mamma! Sono io!»
«Ciao Rusty» lo salutò lei restando seduta al suo posto, a tavola.
«Scusa ho fatto tardi, c'erano dei casini in un processo con la Hobbs, ma non importa, dimmi, come stai?» chiese lui sedendosi accanto alla madre non accorgendosi della presenza di Andy, ancora sul balcone.
«Sto bene, tranquillo»
«Come è andata con Jack?»
«Come sai che dovevo vedere Jack?»
«Ho i miei informatori» rispose lui facendo il misterioso.
«È andata…bene…credo…» rispose rivolgendo lo sguardo verso Andy e Rusty notò la sua presenza.
«Avete fatto pace? È magnifico!»
«Non proprio»
«Ma è qui…è rimasto qui con te…vorrà pur dire qualcosa, quantomeno è un passo avanti…»
«Lo spero tanto…non sai quanto vorrei che tutto tornasse come prima…» rispose Sharon piena d'illusioni.
«Lo so, anche io vorrei che tra di voi tornasse il sereno, vi meritate un po' di tranquillità. Abbi fiducia.»
«Non è facile. Lo sento distante, freddo…»
Rusty prese le mani della madre. «Dagli tempo. Datevi tempo.»
Lei annuì convinta.
Andy nel frattempo concluse la telefonata. «La squadra ti manda i suoi saluti» disse a Sharon, rientrando.
«Grazie»
«Ciao Rusty!»
«Ciao Andy, mi fa piacere vederti qui»
Andy annuì senza rispondere, si sentiva leggermente in imbarazzo.
«Vado da Gus, è tardissimo, mi avrà già dato per disperso…ci vediamo così poco ultimamente» Rusty si alzò pronto per salire a casa sua. «Ci vediamo domani» salutò la madre con un bacio sulla guancia «Buonanotte»
«Buonanotte Rusty, grazie per essere passato»
«Figurati. Per qualsiasi cosa, chiamami»
Sharon annuì sorridendogli.
«Buonanotte Andy»
«Buonanotte Rusty»
I due si salutarono con una pacca sulla spalla e successivamente Rusty lasciò l'appartamento. La tensione e l'imbarazzo tornarono a regnare in quella stanza una volta che Sharon e Andy rimasero soli.
«Andy, sarai stanco…io me la caverò…vai pure se vuoi, non sei costretto a restare se non ti senti va»
«Non preoccuparti per me, sto bene…» rispose Andy «Se per te è ok mi sistemerò sul divano per la notte»
«C'è la camera degli ospiti o quella di Rusty…» propose lei per trovargli una sistemazione più confortevole.
«Il divano andrà benissimo» rispose Andy mettendo fine ai convenevoli. «Non mi dispiacerebbe però fare una bella doccia calda se posso»
«Certo che puoi…puoi fare quello che vuoi, è casa tua»
«No, non lo è. Non più…» Con quelle parole rimaste in sospeso, Andy lasciò intendere quanto poco si sentisse a suo agio in quell'appartamento.
Subito dopo averle pronunciate si diresse verso il bagno lasciando Sharon sola nella stanza facendo ritorno solo dopo una quindicina di minuti con indosso un jeans sbottonato e intento a mettersi un maglioncino color lilla pastello mentre in fretta finiva di asciugare i capelli con l'asciugamano che poi si mise al collo.
Notò Sharon seduta sul divano, rannicchiata con le ginocchia strette tra le braccia, mentre nel buio della stanza fissava l'infinito cielo scuro della notte e lo skyline di quella città che non dormiva mai, accompagnata dal suono del giradischi che dava vita alle note dolci e malinconiche di una vecchia canzone.
«Bridge over troubled water...una delle più belle canzoni mai scritte...» commentò Andy dopo essersi dato una sistemata, restando alle spalle di Sharon.
«Già...» rispose lei senza distogliere lo sguardo dalle vetrate di fronte al suo sguardo.
Andy comprese lo stato d'animo di Sharon, era stanca e abbattuta come un pugile ormai stremato da un infinito combattimento. Lui non si sentiva poi tanto meglio.
Poggiò l'asciugamano sul bracciolo del divano e si mise di fronte a lei, porgendole la mano per invitarla a ballare. Lei alzò lo sguardo, incredula. Stava succedendo veramente? Dopo settimane di scontri, Andy stava finalmente facendo un passo verso di lei? Si guardarono negli occhi e, senza pensarci un secondo di più, Sharon prese la mano di Andy e si alzò avvicinandosi a lui.
Si lasciò avvolgere dalle sue braccia tra le quali non veniva stretta da tempo, un tempo che le era sembrato infinito. Poteva di nuovo respirare il profumo di Andy e percepire il calore del suo corpo. Lo strinse forte come non aveva mai fatto, aggrappandosi ad una speranza con tutte le sue forze.
Si lasciarono cullare dalle note di quella meravigliosa canzone così romantica, dal fascino eterno ma sempre attuale anche dopo oltre mezzo secolo di vita. Una melodia inizialmente delicata e lenta, timida, che si rinforza in un continuo crescendo di autentiche emozioni. L'atmosfera, quella stanza semibuia e la nostalgia l'uno dell'altra, fecero sì che i due si avvicinassero. Con gli occhi chiusi e umidi per l'emozione, cercarono le reciproche labbra fino a unirle in un caldo bacio così tanto atteso…
Continua…
