Will era felice di essere tornato a Chicago, alla sua vita di sempre, di aver ritrovato la sua amata Natalie. Ma non tutto andava come avrebbe dovuto.

Quel capitolo della sua vita che lui riteneva concluso, sepolto era ancora lì.

Dopo un estenuante turno si lavoro, sfinito, Will era lì, seduto nella sua auto, perso tra i suoi pensieri.

Accese il motore della sua macchina e iniziò a fare manovra per andar via. Rifletteva su tutto ciò che gli era accaduto fino a quel momento: l'evasione di prigione di tim Burke, il suo rifiuto di allontanarsi di nuovo da Chicago, il dover abbandonare la sua città, dover lasciare Natalie, la sua amata Nat.

Questo era il problema più grande, si era ripromesso di non lasciare mai più sola la sua fidanzata, pur sapendo che ciò poteva costargli la vita.

E mentre era lì, ecco qualcuno bussare al finestrino dal lato passeggero.

Era Natalie, che salita un macchina iniziò a parlargli tutto d'un fiato.

Era stata informata dell'evasione dall'agente Lee che le aveva inoltre detto che segui il non andava via era proprio per non lasciare lei.

quelle parole avevano segnato profondamente la dottoressa, e riecheggiavano nella sua mente "lui la ama, è coraggioso, devoto... non troverà un altro come lui" le aveva detto l'agente

La dottoressa Manning non riusciva ad accettare il fatto che Will rischiasse la sua vita per lei è così l'aveva raggiunto per parlargli.

Halstead era rivolto verso di lei e la ascoltava, era incredulo nel vederla lì, la sua storia d'amore stavo attraversando un periodo difficile.

Natalie lo informò di essere al corrente di tutto grazie all'agente Lee.

- Mi dispiace - disse

Ma fu l'unica cosa che riuscì a dire.

Alle spalle di Will comparve una macchina, i fari illuminarono il viso di Natalie, lui si voltò per capire cosa stesse succedendo e tutto accade in un attimo.