Ciò che segue è una Fanfiction creata da un fan. Aladdin e il Re dei Ladri è proprietà della Walt Disney. Supportate il prodotto originale.
Aladdin era alle strette. Suo padre, Cassim, gli aveva solo detto queste parole prima di iniziare lo scontro contro l'energumeno di nome Sa'luk: "La sfida è molto semplice, chi perde diventa schiavo dell'altro". Era uno scontro senza esclusione di colpi. Quando credeva di averlo fatto retrocedere, lui gli aveva squarciato il braccio con le sue appendici dorate. Il ragazzo poi venne ribaltato all'indietro da un pugno del ladrone, il quale stava per ferirlo di nuovo se non fosse stato per il pugnale di Al a parare il colpo. I due arretrarono fino ad una roccia, urtando una fiaccola imbevuta di pece ardente; quella cadde, circondandoli in un circolo infuocato che diede loro una sfumatura bluastra tra le fiamme. Aladdin cercò di reagire, ma Sa'luk lo colpì in volto diverse volte, prima di buttarlo al terreno con un montante diretto alla tempia.
Ad un certo punto, Aladdin sentì una pressione nella zona dei pantaloni e vide che il suo rivale gli stava stringendo i glutei da sopra la stoffa, leccandosi le labbra eccitato. Dalla zona dei pantaloni di Sa'luk, infatti, poteva già notare la sua erezione crescente. Cercò di rialzarsi calciandolo via, ma Sa'luk ne approfittò per afferrargli la gamba e strappargli i pantaloni. A quelli seguirono la maglietta e la biancheria sottile per coprire i genitali; Aladdin, dal canto suo, poteva offrire poca resistenza, visto la ferita e la debolezza derivata dai colpi subiti in precedenza. Poté solo subire, come quando il ladrone lo issò sulle sue gambe, eccitato, spingendo il petto muscoloso contro il suo e baciandolo eccitato; il bacio era possessivo e violento, Sa'luk gli morse il labbro e succhiò la sua lingua, mordicchiandola, stringendo a piene mani i glutei glabri dello straccione. Mentre scendeva a leccare uno dei suoi capezzoli, infilò un dito tozzo in mezzo ai suoi glutei, risvegliando temporaneamente i suoi sensi.
Sì rialzò di scatto, cercando una via di uscita, ma aveva solo il mare dietro e le fiamme davanti. Si rigirò, ritrovando l'uomo possente nudo e con una grossa erezione. Il quale lo colpì con un solo gran pugno nella zona dello stomaco, piegando la carne morbida sotto il suo pugno e piegandolo a novanta. Altri due pugni in faccia e Aladdin si ritrovò semicosciente sulla roccia di prima, il petto sul granito ruvido. Il suo momento di respirò svanì quando si ritrovò il dito di Sa'luk nel culo e una mano enorme sulla sua erezione. Spinta dopo spinta, sfregamenti continui dopo, il ragazzo si ritrovò syo malgrado al limite ed eruttò contro la roccia e la mano del rivale; il quale, infilò una mano sporca del suo sperma nella bocca del giovane ladro, che gemeva e ansimava per le sensazioni contrastanti. Poi, al sentire una presenza dura contro il suo culetto glabro, sembrò riacquistare il buonsenso
-Fermo... Non farlo. No!-
Sa'luk girò il suo viso, baciandolo rudemente, avviluppando la lingua intorno alla sua e facendo entrare la cappella in lui, fissandolo malefico
-Le puttane non hanno diritto ad opporsi agli uomini-
Poi, con una sola possente spinta, lo sverginò, gemendo compiaciuti a sentire la sua strettezza soffocante e le sue strilla di dolore; strilla che, spinta dopo spinta, bacio lascivo dopo un altro, divennero gemiti misti a piacere e dolore. Sì, Aladdin, nonostante lo stesse stuprando, sentiva piacere, lo sentiva montare in lui come un torrente in piena, inarrestabile; quando arrivò poi a colpire il suo punto più sensibile, l'erezione del futuro Sultano di Agrabah cominciò a pulsare dolorosamente, chiedendo di scaricarsi.
Andarono avanti così a lungo, finché Sa'luk non lo mise di fronte a lui, sempre restando dentro di lui, baciando e mordendogli le labbra fino a gonfiarle mentre l'erezione di Al premeva sugli addominali del ladrone. Il quale a un certo punto si mise sdraiato, sicuro di tenere il controllo, spingendo da sotto e tenendolo fermo per le braccia con le sue mani.
Andarono avanti così altri dieci minuti, prima che Sa'luk lo avvicinasse a sé, sussurrando al suo orecchio, prima di morderlo e leccarlo:
-Questa è la mia pietà: morirai al massimo del piacere, figlio del Re. Davanti a tuo padre. Ora godi... E muori!-
Il ragazzo si ritrovò suo malgrado a venire sul petto del suo assassino, quando esso si scaricò potente nel suo culetto liscio e sfondato. Poi, l'ultima cosa che provò prima di sentire una lama trapassargli il petto, fu la lingua rozza e velenosa di Sa'luk.
Salve a tutti. Sto iniziando una serie di Fanfiction di mia ispirazione multifandom. Sono aperto a critiche, se non vi è piaciuto qualcosa ditemelo nei commenti, se avete delle idee fatemi sapere in PM. A risentirci!
