Wander si svegliò di soprassalto.
Ci mise qualche secondo per riprendere il controllo del proprio corpo.
Dopo una cinquina di secondi, si tirò su a sedere, grattandosi la nuca.
Non si ricordava niente di come fosse svenuto.
Le uniche cose che si ricordava erano due.
La prima era il viso della dolce Mono, la ragazza amata da Wander,la ragazza per la quale il giovane arciere aveva intrapreso il viaggio nelle terre proibite.
La seconda era le battaglie con dei giganti di pietra e peli: i sedici colossi.
Si ricordava di ogni singola creatura, di ogni minimo dettaglio e anche di tutte le strategie infami utilizzate per uccidere quelle montagne viventi.
Lui lo aveva fatto per una sola ragione, ovvero quella di riportare in vita la sua amata ma... se il prezzo da pagare per questa impresa fosse la morte di Wander?
Il ragazzo scacciò immediatamente via questi pensieri, erano sicuramente l'ultima cosa alla quale volesse pensare in quel momento.
Wander contemplò il paesaggio intorno a lui.
Bianco. Solo bianco. Non una sfumatura di nero, non un accenno di colore, solo un candido bianco, che presagiva la morte.
Wander, alla vista di quel ambiente, pensò seriamente di essere morto.
Però si mise l'anima in pace.
'Potrò pure essere morto, ma se Dormin ha mantenuto la promessa e se Mono è tornata a vivere, mi va più che bene aver pagato questo prezzò pensò il ragazzo.
Mentre pensava, non poté fare a meno di pensare a quanto fosse bella la sua Mono.
Era stato proprio un ragazzo fortunato.
Ma, purtroppo, il destino non volle tanto bene alla giovane coppia.
Mono fu sacrificata e Wander, accecato dalla rabbia, rubò il cadavere della ragazza, la sacra spada magica e partii alla volta delle Forbidden Land, in sella al suo fidato destriero Agro.
'Agro...' pensò Wander 'Se sono veramente morto, potrò rivederti, mi consolo con ciò.'
Agro salvò Wander da morte certa mentre si stavano dirigendo verso l'ultimo dei colossi, ma pagò cara la vita.
Un sacrificio da eroi.
Wander, dopo queste riflessioni sulla sua vita finora, si guardò intorno un'altra volta, per vedere se riusciva a scrutare qualche essere vivente nelle lontananze, ma niente.
Solo allora notò che il pavimento aveva un colore diverso dal monotono bianco intorno a lui.
Era nero, con un po' di polvere qua e là.
Ma quelli sembravano... peli di colosso?
Non fece neanche in tempo a capire che cosa fosse, che il pavimento sotto di lui iniziò a tremare.
Wander sentiva che l'equilibrio veniva a meno, perciò si aggrappò più forte che poté alla pelliccia nero pece.
Dal bianco accecante, emerse una sagoma gigantesca.
Il gigante indossava una specie di maschera, che lasciava gli occhi scoperti, questi ultimi erano di un azzurro simile al più limpido dei cieli.
Wander non ci mise molto a riconoscere chi fosse il gigante.
Era il sedicesimo colosso, l'ultima vittima del giovane arciere.
''Salve umano ' disse la figura.
La sua voce era molto roca, ma aveva un non so che di dolce.
''Ti prego non uccidermi'' implorò Wander, inginocchiandosi in segno di supplica.
''Non sono qui per ucciderti'' disse il gigante ''Bensi per parlarti.''
''Parlarmi di cosa?'' domandò il ragazzo incredulo.
''Anzitutto, il mio nome è Malus'' iniziò il colosso ''Sono il capo dei colossi delle Forbidden Land, nonché grande stregone.
Io e i miei amici siamo stati uccisi da te e molti di noi concordavano sul fatto di ucciderti.
A tal proposito, ti trovi in un limbo, sospeso tra la vita e la morte.
Potrei semplicemente lasciarti qui a soffrire, ma voglio offrirti un patto per redimerti.'' concluse lui, dopo una lunga spiegazione.
'' Che patto?'' chiese Wander incuriosito.
''Grazie alla mia magia, posso farti tornare in vita sotto forma di spettro e la tua missione sarà questa: dovrai eliminare otto nuovi colossi che Dormin ha sguinzagliato per le Terre Proibite'' spiegò Malus.
''Capisco'' disse Wander con determinazione
''E non sarai solo '' disse Malus ''Ci sarà anche una certa ragazza e un cavallo nero con te ''
Il cuore di Wander iniziò a battere all'impazzata.
Mono e agro erano davvero in vita?
Dopo questa affermazione, Wander si sentii salire in corpo l'adrenalina, all'idea di rivedere la sua amata.
''Ma avrai alcune regole che non potrai infrangere in alcun modo'' disse Malus. ''Non potrai mai entrare in contatto fisico con la tua ragazza, a meno che non sia in pericolo di vita''
Wander si sentii un po' abbattuto dopo quella affermazione, ma era comunque determinato a lottare per lui, la sua amata e i sedici colossi.
''Ci sto'' esclamò Wander alzandosi di scatto.
''Bene allora'' disse Malus mentre faceva comparire un portale di luce rossa ''Buona fortuna, Wander''
Senza che potesse rispondere, Wander si sentii precipitare nel vuoto.
Dopo un po' di secondi che parvero interminabili, Wander si svegliò steso su un pavimento freddo di pietra.
Con un po' di fatica, il ragazzo si tirò su.
Wander scrutò la stanza nella quale era arrivato.
La riconobbe subito.
Era la sala principale del santuario nel quale dimorava Dormin, con tutti gli altari dei sedici colossi.
Solo che, al posto delle macerie delle statue, Wander vide otto nuove immense figure che non erano presenti prima.
Ma l'attenzione del ragazzo fu attirata da ben altro.
Poco più avanti vide una figura femminile che avanzava lentamente verso di lui.
Era vestita di un bianco pallido, medesimo colore della pelle.
Il vestito le arrivava più o meno alle ginocchia, e lei era scalza.
I suoi lunghi capelli neri ondeggiavano qua e là.
Wander riconobbe subito l'angelo che aveva davanti, e lei fece altrettanto.
''Wander!'' esclamò di gioia la ragazza, lanciandosi alla velocità di un fulmine verso il ragazzo.
Ma Wander non si mosse.
Se ne stava fermo a fissare la ragazza che correva verso di lui, e sembrava sul punto di piangere nel guardare la scena.
Quando furono a pochi metri l'uno dall'altro, la ragazza spalancò le braccia come per dare un abbraccio.
Ma non successe.
La ragazza trapassò il ragazzo.
Wander si sentiva stranito da quella sensazione, provò un brivido mentre Mono lo attraversava.
La ragazza riuscii a frenare nonostante la corsa e, una volta che si era fermata e calmata, si girò verso il ragazzo che aveva appena trapassato.
''Wander ma cosa..'' provò a dire la ragazza.
''Mono...' disse Wander ''Ti devo delle spiegazioni, molte spiegazioni'' concluse lui dirigendosi verso la propria amata.
