"Non lo farò" ringhiò Oberyn, camminando nervosamente per la stanza. Si sentiva soffocare, come se le parete si restringessero ad ogni parola, che usciva dalla bocca del fratello.
Doran prese un sorso di vino e disse "Non te lo sto chiedendo, Oberyn. Il mio è un ordine"
"Non lo farò!" ribatté lui "Non sposerò una Lannister"
"Non sono stato io a metterti in questa situazione" rispose il fratello "Hai fatto tutto da solo. Le azioni hanno delle conseguenze, Oberyn. È giunto il momento che tu lo impari"
" .Sposerò. ..."
Doran sbatté la mano contro la scrivania interrompendolo. Oberyn lo fissò più perplesso, che spaventato. Era raro vedere suo fratello arrabbiato e non era mai una buona notizia.
"Tu farai quello che ti ho detto e niente stupidaggini" ringhiò lui "Se metterai nuovamente in pericolo Dorne, nulla mi impedirà di accusarti di tradimento, Oberyn"

§

Era una splendida mattinata. Il sole era caldo, ma una leggera brezza soffiava dal mare, rendendola la giornata adatta per soggiornare nei giardini.
Qualche anno prima, Alysanne aveva trovato un vecchio gazebo dietro al roseto. Vi si accedeva attraverso un piccolo sentiero nascosto da dei cespugli, rendendolo scomodo da raggiungere e il posto perfetto in cui nascondersi.
Alysanne controllò il suo lavoro e poté dirsi soddisfatta. Stava ricamando un fazzoletto per Jaime ed era a buon punto.
Si sentiva in pace. Gli uccelli cinguettavano felici e le farfalle volavano da fiore in fiore, quando un fastidioso rumore di passi interruppe la sua quiete.
"Cugina"
La voce di Tyrion raggiunse le sue orecchie e un piccolo sorriso comparve sul suo volto.
Adorava Tyrion. Avevano un paio d'anni di differenza, ma erano sempre stati inseparabili. Almeno fino a quando Tywin non aveva deciso di dividerli, inviando Tyrion al controllo del sistema fognario e rinchiudendola nel castello con ser Gregor come guardia.
"Tyrion" disse "È bello vederti fuori dalle tue stanze così presto"
"Il mio venerando padre mi ha chiesto gentilemente di venirti a chiamare" rispose "Sembra che la tua cameriera abbia di meglio da fare che perdere tempo per venire fino a qui"
"Sai che non voleva dire questo" disse Alysanne, alzandosi e baciando la sua guancia "Ti vedrò più tardi"
Camminò svelta per i corridoi della fortezza. Sapeva quando il lord suo zio odiasse attendere e non aveva intenzione di farlo arrabbiare.

§

"Mio signore" disse la guardia, attirando la sua attenzione "Lady Alysanne è qui per vedervi"
Tywin alzò la testa dalle carte davanti a lei "Falla entrare"
L'uomo osservò la nipote. Era sempre stata l'epiteto della perfetta lady, sin da quando l'aveva presa come sua protetta.
Alysanne aveva appena festeggiato il suo quarto compleanno e Stafford aveva organizzato una piccola festa per la sia giovane figlia.
Tywin era stato tentato di rifiutare l'invito, ma Kevan gli aveva fatto notare che sarebbe sembrato scortese rifiutare. Quindi, si era trascinato fino alle spiaggie di Lannisport, anche se avrebbe preferito passare diversamente il suo tempo.
Stava ascoltando Kevan, che borbottava di qualche brigante sulla via e di un piccolo scontro tra marinai, quando Stafford aveva annunciato, che Alysanne avrebbe aperto i suoi doni.
La bambina era seduta su una grande sedia sul palco d'onore con un semplice abito rosso e i capelli raccolti in una treccia. Gli occhi le brillavano di gioia, ogni volta che uno degli invitati si avvicinava a lei. Tywin la osservò con attenzione, mentre scendeva dalla sua sedia e ringraziava ognuno degli invitati.
Un piccolo sorriso gli si era insinuato sulle labbra, ricordando Joanna fare lo stesso il giorno del loro matrimonio.
Era stato per quello che aveva chiesto a Stafford di prendere la ragazza con sé.
Lei e Joanna erano così simili e, con il passare del tempo, la somiglianza diventava sempre più evidente, sopratutto nell'aspetto. Sapeva che a Cersei piaceva pensare di essere come sua madre, ma Alysanne lo era di più.
Si pizzicò il ponte del naso e sospirò.
"Mio signore" disse la ragazza, distraendolo dai suoi ricordi.
"Siediti" disse lui, spostando un paio di carte sul tavolo per trovare quello che stava cercando. Era una lettara. Portava il sigillo dei Baratheon, anche e le parole erano quelle di lord Arryn.
"È arrivata una lettera da Approdo del Re"
"Cersei e Jaime stanno bene?" chiese con tono preoccupato.
Tywin sollevò leggermente un sopracciglio. Si aspettava che gli chiedesse di Jaime -d'altronde lo faceva sempre- ma era un po' stupito che si interessasse di Cersei. Le due non erano mai andate d'accordo da giovani e la situazione era soltanto peggiorata con il tempo.
"La lettera non riguarda Jaime o Cersei" rispose "Riguarda te"
Alysanne piegò la testa leggermente da un lato.
"Dritta"
Si raddrizzò immediatamente e si schiarì la voce, prima di parlare "Io...potrei saere il contenuto della lettera?"
"Sua maestà ha suggerito un pretendente per te" la informò Tywin "Volevo informarti che ho accettato la sua offerta e che il matrimonio si svolgerà tra 2 lune da oggi"

§

Edmure Tully, Benjen Stark e Stannis Baratheon furono gli unici nomi che balenarono nella sua mente.
Era sicura che non potesse essere Benjen Stark, perchè aveva sentito che si era unito ai Guardiani della Notte.
Questo lasciava Stannis ed Edmure. Il primo lo aveva conosciuto al matrimonio di Cersei e re Robert e lo aveva trovato mortalmente noioso e rigido. Il secondo, invece, lo aveva incontrato ad un torneo organizzato da suo nonno a Zanna Dorata ed era infantile e stupido.
"Sua maestà ci chiede di ricucire la spaccatura con Dorne per il bene dei Sette Regni" continuò l'uomo "Suggerisce, quindi, un'unione con i Martell. Più precisamente, con Oberyn Martell"
"La Vipera Rossa" sussurrò Alysanne.
Oberyn Martell odiava i Lannister e il suo desiderio di poterli uccidere tutti non era un segreto.
Come il re poteva anche solo suggerire un matrimonio con lui? Come poteva suo zio pensare che avrebbe mai sposato quell'uomo?
"Puoi comprendere quanto sia importante che questo matrimonio vada a buon fine" disse lord Tywin.
Voleva alzarsi e urlare, ma sapeva che non sarebbe servito a nulla. Aveva avuto la sfortuna di nascere donna e il suo destino era già stato scritto.
"Genna e la tua septa ti hanno già parlato dei tuoi dover come moglie, immagino"
"Si, signore"
Tywin annuì.
"Sono libera di andare, mio signore?" chiese con voce piccola.
Tywin annuì nuovamente.