Capitolo 2
Durante la giornata la febbre è scesa. "Madame Lestrange dove sta andando...?"chiese delicatamente la ragazzina. "Non sono affari che ti riguardano sanguemarcio!"
"Mi dispiace ma non posso lasciarla andare." disse ferma. "Tu imponi qualcosa a me?" gli urlai contro. Come poteva lei, un essere di rango inferiore al mio darmi ordini. La ragazza a queste mie parole si strinse i pugni e chiuse la porta a chiave. In quel momento persi la mia lucidità. Presi la mia bacchetta e gliela puntai alla gola. "L-la p-prego..." "Dovevi pensarci prima..."
Hermione Pov's
La sua faccia era vicina alla mia, potevo sentire il suo respiro caldo. La sua risata sadica rimbombava nelle mie orecchie. "Dovevi pensarci prima..." non finì la frase che cadde a terra. Le sue gambe non la reggevano, era ancora troppo debole. "Madame Lestrange...sta bene?" Il suo volto era ricoperto di lacrime. Lei la strega più temuta era di fronte a me in lacrime, distesa per terra inerme come se il mondo le stesse crollando addosso. "Fammi uscire..." furono solo queste le sue parole. Solo adesso mi rendo conto che Madame Malfoy aveva ragione, Bellatrix stava avendo una ricaduta di eccesso di farmaci. Già, ha raccontato a me, una "sanguemarcio" del problema di sua sorella. Infatti Bellatrix da giovane prendeva delle pillole, l'avevano aiutata a superare la sua ossessione per il signore oscuro. Povera, amare è complicato, soprattutto se la persona in questione non può ricambiarlo. Ma cosa stai facendo Hermione? Provi pietà per la donna che ti sta rovinando la vita? "Fammi uscire. . ." "La prego sua sorella mi ha ordinato di tenerla qui...a meno ché. . ." non mi fece finire la frase che intuì cosa le volevo dire. "Ecco questi sono i farmaci che ho preso, portali a mia sorella e fammi uscire". Era vero, Bellatrix li assumeva di nuovo. Corsi nella sala da pranzo, per mia fortuna Madame Malfoy era seduta su una sedia a leggere. "Ehm..." posai i farmaci sopra il tavolo e mi fece cenno di ritornare su.
Bellatrix adesso era seduta sul letto. "Madame Lestrange..." "Fammi uscire!" a quella richiesta non potei far a meno di indietreggiare e lasciarla passare. La seguii senza che mi notasse. Era entrata in una sala, c'erano molti mobili tra cui una vetrinetta con dei farmaci dentro. Mi precipitai di corsa e le strappai la bacchetta. Ahimè se ne accorse. "Cosa stai facendo? Come osi provare a togliere la bacchetta a una strega?" " Io. . ." ed ecco di nuovo le sue labbra vicino alle mie. Bella e sadica. Un unione perfetta. Diventai rossa. Oh Hermione accidenti ma cosa ti passa per la testa. Bellatrix si allontano da me e scattò in una risata stranamente dolce. "Cos'è ragazzina non ti starai mica innamorando di me? Dai si sincera con te stessa, se io morissi cosa te ne importerebbe? Saresti libera no? Allora perché non mi fai un favore...prendimi quei farmaci e passameli".
"No". ero ferma nella mia decisione, ma dalla mia bocca uscirono altre parole: " A me importa di te e anche a tua sorella!" a questa farse la strega corvina sbiancò nessuno le aveva parlato mai in quel modo. "Tu? Ahahaha, ma fammi il piacere!"
"HA INTESO BENE! NON SARO' IO A FAVORIRLE LA MORTE! T-TENGO A L-LEI!" non posso crederci Hermione cos'hai detto? "C-cosa?" Bellatrix ne era stupefatta. Non fiatò per un po' di tempo, nel mentre si incamminò verso la sua camera. Si sedette su una poltrona di pelle e si lasciò andare. Sembrava strana. Si alzo di scatto e corse in bagno, senti delle urla. Provai ad aprire la porta ma era chiusa a chiave, la chiamai ma non ricevetti risposta. Sfondai la porta e la vidi immersa in una pozza di sangue. " MADAME MALFOY! MADAME MALFOY!" la donna accorse subito e sbiancò alla vista di sua sorella.
Non potevo crederci Bellatrix Lestrange aveva provato a togliersi la vita. E io ne ero complice.
San Mungo ore 12:15
"Madame Malfoy, sua sorella è stata presa in tempo, ma la prego non deve fare il minimo sforzo"
"Faremo tutto ciò che è di dovere"
*Skip time a Villa Malfoy*
"Bellatrix come hai potuto tentare il suicidio! Io...Stavo per sentirmi male alla vista del tuo corpo, tu..."
"Cissy ti prego, non comportarti in questo modo,ricomponiti"disse Bella alla bionda."Ti sembra poco?! Stavi per morire"gli urlò contro.
"Ho capito e ti chiedo scusa, adesso, dove si trova la sanguemarcio?""Greanger si trova nelle segrete" rispose la più giovane. "PORTALA QUI!" disse con autorità la corvina.
Hermione Pov's
Ero di nuovo chiusa in quella lugubre stanza. La mia mente vagava, avevo solo il pensiero di come stessa Bellatrix. Ma perché? E' una mangiamorte cosa me ne può importare, però devo ammettere che il suo fascino mi toglie il fiato. Oh, Godric Grifondoro dimmi perché proprio a me l'anima brucia al suo pensiero. La vedo, la sento, nei suoi capelli corvini il fuoco c'è e annienta ogni controllo che c'è in me. E' il fuoco, inferno, che brucia dentro me. Mi spinge al disastro e non so più che fare. Io non lo so, colpa non ho, se la mangiamorte se insinuata nel mio cuore, che c'entro io se il destino vuole così? E non resisto al desiderio che sia mia. I miei pensieri furono interrotti da un passo felpato. Narcissa Malfoy era davanti a me. "Alzati e raggiungi la camera di mia sorella" furono solo queste le sue parole e dopo scomparì nell'ombra. Quando raggiunsi la porta della camera di Mademe Lestrange le mie gambe tremavano, mi presi di coraggio e bussai. "Avanti" rispose in invito Bellatrix. "Voleva vedermi?" risposi con voce pacata. "Sì, vorrei parlarti schiettamente, non so cosa ti sia successo quel giorno in quella camera..." "No, io-" "Non inventare scuse sanguemarcio!" disse di scatto la donna più anziana. "Cosa provi?" "Io cosa?" dissi sorpresa. "Non penserai che io non abbia capito che tu...beh hai compreso no?" disse accigliata la corvina. Il mio cuore si stava frantumando, era così evidente che avessi una cotta per lei. No! Hermione riprenditi! Hai letto su dei libri babbani della sindrome di Stoccolma, sì sarà quella, allora devi curarti! "SANGUEMARCIO ESIGO UNA RISPOSTA!" la mia mente smise di viaggiare e sussultai dallo spavento. "Madame Lestrange io, sarà che ormai..." "Non ho bisogno delle tue spiegazione sparisci!" "No aspetti, è da tanto che non ricevo affetto sarà la sindrome di Stoccolma, sì!" "Va bene, non voglio sentire altro"
Perché? Perché Hermione hai sentito di doverti giustificare? "Esci di qui!"ordinò la corvina.
Narratore Pov's
La povera Hermione era affranta, le parole di Bellatrix erano al centro dei suoi pensieri. Lei una giovane grifondoro innamorata di uno dei mangiamorte più temuti. Anche tra i pensieri di Bellatrix c'era Hermione, era curiosa di sapere fino a dove la cotta del piccolo grifondoro si sarebbe spinta. Il suo primo piano era quello di torturare Hermione finché non le avrebbe dato sufficienti informazioni su Potter e l'ordine. Ma adesso, sapeva bene come giocare le sue carte. Avrebbe usato l'ossessione della donna più giovane a suo favore. "Piccola Sanguemarcio ti spezzerò" furono le sue ultime parole e dopo sul suo volto si formò un ghigno maligno.
