Coste dell'Africa Occidentale. Piccola isola.

Eva odiava tutto quel caldo appiccicoso. Sbarcò dalla piccola nave su una specie di porto che sembrava abbandonato. Non si preoccupò della nave, con una magia di ipnosi aveva in pugno il capitano con tutto l'equipaggio. Un uomo di colore molto magro, vestito di stracci con strani disegni bianchi sulla testa senza capelli gli disse con un sorriso che sembrava più un ghigno

"Tu sei colei che vuole parlare con mia madre?"

Eva annuì di si, sentendo un odore nauseabondo da quell' essere. Quello le fece segno di seguirlo. Eva sperava potesse aiutarla la maga.

Eva camminò dietro l'essere lugubre in sentieri nella semi oscurità, fino a giungere a una capanna in mezzo una radura. C'erano altri esseri come quello che l'aveva accompagnata, erano di varie razze, in piedi che dondolavano in modo ossessivo. Il suo accompagnatore spostò una tenda logora dell'unica entrata della capanna. Eva entrò.

Seduta per terra c'era una donna dalla pelle pallidissima molto vecchia. Aveva le spalle coperte da pelli di diversi animali. Nei lunghi capelli bianchi serpenti neri si muovevano. Colpì Eva soprattutto lo sguardo dell'anziana, uno sguardo vivissimo, molto duro. Di fronte l'anziana un tavolino basso di legno. L'anziana mosse il braccio destro ossuto, indicando con la mano una stuoia per terra dall'altra parte del tavolino di legno. Sedendosi, Eva notò che l'anziana sotto le pelli di animali era completamente nuda. L'anziana le parlò senza muovere le labbra, dicendo con voce lieve

"Tu sei Eva. Mi cerchi da molto nei luoghi più infimi di questa Terra. Cosa vuoi?"

Eva respirò profondamente

"Maga Timca devo partorire il figlio o la figlia del re dell'inferno. Credevo di poter trovare in questo pianeta Terra me stessa. Mi sbagliavo. Io già conoscevo me stessa. Amo la ricchezza, il potere. Devo fare parte di tutto questo. Solo tu mi puoi aiutare. Sono andata da quelli della magia bianca e grigia. Dicono che tutti sono a conoscenza che Lucifer sembra abbia la sua essenza legata a qualcun altro. Quindi le due magie non possono fare nulla. Mi resti solo tu"

Una risata rimbombò nella testa di Eva. L'anziana batté leggermente la mano sinistra sul tavolino. Eva disse con un mezzo sorriso

"Conosco il tuo compenso…"

Mose le mani sul tavolo, dicendo

"...Sono celati nella mia essenza per non farli scoprire al paradiso"

Un sacchetto di plastica bianca comparve sul tavolino. Era gonfio e macchiato di rosso. Eva vide la maga nascondere il sacchetto sotto il tavolo, dicendo

"Non immagini la fatica per trovare quaranta cuori di neonati appena nati. Con il paradiso sempre in guardia"

La maga disse a Eva nella sua testa

"Mi serve qualcosa di lui. Ricorda questa gravidanza sarà un'incognita. Può nascere un angelo o un demone. Durerà quattro mesi. Metterò delle false prove che sia un normale suo figlio. Ma alla nascita può essere di tutto"

Eva annuì di si posando sul tavolo una ciocca di capelli di Lucifer e una piuma bianca delle sue ali. Da sotto il tavolo dei tentacoli afferrarono Eva. Una luce Intensa illuminò l'isola. Eva uscì dalla capanna con un sorriso massaggiando il ventre gonfio.

Paradiso. Un mese dopo il ritorno di Lucifer all'inferno.

Amenadiel era stufo. Nessuno in paradiso sapeva spiegargli cos'era successo a Chloe e Lucifer. Il medico del paradiso Gabriel gli disse alzando le spalle

"Amenadiel non si tratta di qualcosa in ambito medico o magico. Lo trovo molto strano che siano stati assieme in un sogno"

Qualcuno toccò la spalla destra di Amenadiel. Voltatosi trovò l'angelo padre Frank che gli disse

"Vieni con me Amenadiel, posso dirti io cosa succede"

In un giardino del paradiso, Amenadiel camminando alla destra dell'angelo padre Frank gli spiegò cosa era successo

"Il giorno dopo il ritorno di Lucifer all'inferno, con Chloe si unì...voglio dire per una settimana loro hanno"

Amenadiel si vergognava un po' dire all'angelo padre Frank che Lucifer e Chloe avevano fatto sesso, sorpreso nel sentire l'angelo dirgli

"Hanno fatto l'amore vero?"

Amenadiel annuì di si, continuando

"Poi un blocco, Chloe non incontrò più Lucifer"

L'angelo padre Frank indicò ad Amenadiel una panchina di legno. Seduti, padre Frank guardò quel potente angelo con comprensione, domandandogli

"Ma perché sei così interessato al perché di quel momento tra Lucifer e Chloe?"

Amenadiel abbassò lo sguardo

"Non posso dirlo. Di mezzo una promessa fatta a Chloe"

L'angelo padre Frank sussurrò

"Chloe si trova incinta, vero?"

Amenadiel lo guardò stupito

"Come lo sai?"

L'angelo Padre Frank sempre a bassa voce spiegò

"Mi preoccupava quel sentimento così contrastato di Lucifer e Chloe. Sono andato da San Valentino. L'ho fatto diventare mio amico. Così mi ha detto che Lucifer e Chloe sono uniti dal legame amoris"

Amenadiel disse con un ampio sorriso

"Ecco perché sono così perfetti insieme. Ma di cosa si tratta?"

L'angelo Padre Frank sorrise ad Amenadiel spiegando

"Si può dire amoris vinculum o legame amoris. La forma più pura di amore tra due persone innamorate. Una forma d'amore che non può essere creata. Necessità di sentimenti purissimi, quindi per questo raro e devastante. I due innamorati in pratica in vivono in simbiosi su quasi tutto, finché non si confessano di amarsi. Solo loro due possono rimettere le cose apposto"

Amenadiel ricordò a padre Frank

"Purtroppo Lucifer deve restare all'inferno. Chi sa, forse il destino lascia un pezzetto di mio fratello a Chloe. Mi accorgo grazie a Chloe e Lucifer che l'amore può avere mille forme. Non mi aspettavo mai di innamorarmi di Linda, essere padre"

L'angelo Padre Frank indicò con l'indice della mano destra un punto oltre Amenadiel, dicendo

"Credo sia fuori Lucifer. Tu sai dove trovarmi se ti serve aiuto"

Amenadiel guardò dove indicava l'angelo padre Frank. Vide Lucifer planare sui gradini del palazzo d'oro dove era Dio, dirigendosi dentro. Amenadiel domandò sorpreso all'angelo padre Frank

"Può essere stato perdonato?"

L'angelo Padre Frank non sapeva nulla. Salutato padre Frank , Amenadiel si precipitò dietro Lucifer.

Palazzo d'oro. Anticamera ufficio di Dio.

Lucifet odiava trovarsi in quel posto. Odiava tutti il paradiso. In pochissimi casi si era sentito a casa. Soprattutto gli mancavano quelle notti all'inferno dove aveva sognato di fare l'amore con Chloe. L'arrivo di Amenadiel gli diede la voglia di sorridere. Il fratello gli domandò

"Perché tu trovi qui?'

Lucifer perse il sorriso, dicendogli

"Sembra che Eva sia incinta di me. Nostro padre vuole che la sposi. In cambio, chiuderà tutte le porte dell'inferno lasciando una sola. In modo quasi ironico potrò tornare sulla Terra, ma come puoi ben capire non da Chloe. Vorrei chiederti tante cose, ma meglio no. Ogni volontà si sfalderebbe. Ti giuro Amenadiel, non capisco come possa essere successo. Pensavo non potessi fare figli. Lo capirei con Chloe, sono vulnerabile vicino a lei"

Amenadiel non sapeva cosa dirgli. Prima di tutto voleva parlare con Chloe. La porta dell'ufficio si aprì. Amenadiel segui Lucifer.

L'ufficio di Dio era molto minimale. C'era una enorme scrivania di legno scuro, Dio dietro la scrivania seduto su una poltrona di pelle blu scura che sembrava un trono. Lucifer e Amenadiel ricordavano che non c'erano sedie o altro per gli ospiti. Ma Eva con un enorme pancione di gravidanza, era comodamente seduta in una poltrona. La donna disse a Lucifer

"Luci abbiamo creato la vita. Sei felice?"

Dio guardò Lucifer che non era felice, dicendo

"Su figlio, chiedi cosa desideri"

Lucifet sorrise forzatamente a Eva, domandandogli

"Non ti offendere Eva...Sei sicura sia mio?"

Eva fece ok con la mano destra, aggiungendo Dio

"Le analisi sono certe. Ora andate, per me siete sposati"

Goffamente Lucifer diede la mano a Eva, aiutandola ad alzarsi dalla poltrona.

Qualche ora dopo. Appartamento di Chloe e Trixie.

Amenadiel tornò da Chloe. Appena lo vide nell'appartamento Chloe gli andò incontro dandogli un foglio

"Ufficialmente sono incinta di tre mesi. Per fortuna quel libro portato dalla biblioteca di Lucifer lo spiega. Appena si concepisce la vita in meno di una settimana diventa di tre mesi, per poi continuare in modo normale per sei mesi…"

Notò che Amenadiel era piuttosto triste

"...Amenadiel ti prego non nascondermi nulla"

L'angelo la pregò di sedersi. Seduti intorno al tavolo della cucina, gli spiegò quello che gli aveva detto padre Frank e Lucifer con Eva incinta

"...Chloe devi scegliere tu cosa vuoi fare"

Chloe accarezzò il ventre, dicendo commossa

"Non voglio sconvolgere la sua eternità. Forse avevi ragione. Nonostante il legame amoris non potremmo stare assieme. Mi resta questa vita. Con l'aiuto di Trixie andrò avanti. Adora già questa vita…"

Guardò Amenadiel con gli occhi lucidi

"...Sono in aspettativa dal lavoro. Andrò con Trixie da mia madre a New York. Mi piace il suo appartamento nel centro di New York, mi ricorda l'attico di Lucifer"

Amenadiel abbracciò Chloe scossa da singhiozzi di pianto.

Una settimana dopo. New York.

Durante la gravidanza di Trixie, Chloe ebbe molte strane voglie alimentari. Con quella gravidanza ogni giorno si recava in un ristorante italiano vicino l'appartamento di sua madre, mangiando anche due piatti di patate lesse con origano. Un pomeriggio stava gustando l'ennesimo piatto di patate, sentì una voce che la sorprese. Lucifet era vicino al tavolo. Per Chloe era un momento felice vedendolo fuori dall'inferno. Voleva abbracciarlo e baciarlo, ma ricordò che era sposato con Eva che era incinta. Ringraziò che il tavolo del ristorante copriva il ventre anche se era solo di quattro mesi.

Dalla sua Lucifer vedendo la sua Chloe provò una tempesta di sentimenti. Era felice, entusiasto che lei fosse lì. Ma non voleva illudersi. Quel matrimonio con Eva lo sentiva come una continuazione dell'inferno. Anche se Eva l'avrebbe reso padre, non riusciva per quanto tentava a essere affezionato alla vita dentro di lei.

Chloe gli sorrise, dicendogli

"Amenadiel mi ha detto la bella notizia, diventerai padre"

Lucifer si trattenne a stento da urlare che voleva fare un figlio o una figlia con lei. Tentando di essere solo amichevole con Chloe, disse con il cuore stretto in una morsa di dolore

"Sono qui a New York per affari…"

Falsi affari, volendo restare più possibile lontano da Eva

"...certo sono felice che diventerò padre…"

Per un attimo solo il loro legame amoris gli fece desiderare di baciarsi. La realtà è la loro correttezza li bloccò. Lucifer le disse cercando di celare la rabbia verso il destino

"Mi dispiace che sia finita così. Le tue parole nel balcone dell'attico ti giuro mi diedero la forza di andare avanti in quell'inferno"

Chloe tentò di sorridere, ma era difficile non pensare quanto erano stati sfortunati. Chloe voleva tranquillizzarlo, almeno un ultimo ricordo amichevole di loro due. Gli disse

"Devi partire subito?"

Lucifer sorrise, sedendosi dall'altra parte del tavolo. Indicò il suo piatto, ordinando un caffè. Le disse

"Patate lesse con origano? Erano la cosa che adoravo di più quando ero bambino. Non preparate da mia madre o mio padre. Erano preparati da Titi. Una mezza elfa al servizio di mia madre per aiutarla con i figli. Portò patate e origano dalla sua realtà. Fu l'unico essere che mi mostrò dell'affetto vero. Purtroppo quando avevo otto anni dovette andare via. Nella sua realtà un fratello era morto durante una guerra lasciando molti figli. Lei voleva prendersi cura di loro…"

Chloe lo vide quasi commuoversi

"...quando ebbi modo di uscire dall'inferno, trovai con sorpresa delle patate e dell'origano. Sembrava che a mio padre fossero piaciuti, mettendoli nella creazione…"

Guardò Chloe con un mezzo sorriso, domandando

"...Come mai qui a New York?"

Chloe sentì una strana sensazione dalla vita dentro di sé, mettendo la mano destra sul ventre. Mentì

"Avevo fin troppe ferie non godute che dovevo usare. Così eccomi a New York con Trixie per passare del tempo con mia madre Penelope"

Lucifet aggiunse al caffè del whisky dalla fiaschetta, riportando a Chloe mille ricordi per quel gesto. Il re infernale le domandò

"Trixie come sta?"

Chloe alzò le spalle

"Ammetto che non fu facile dopo la tua partenza. Gli manchi immensamente…"

Si bloccò appena in tempo, stava per dirgli che era stata disperata come lei, ritrovando entrambi la gioia sapendo della sua gravidanza

"...ma la conosci. Tu e Maze l'avete fatta diventare forte. Deve compiere dodici anni, ma può competere con un adulto. Maze invece non l'ha mai lasciata, anche se gira il mondo facendo la cacciatrice di taglie. Si sentono attraverso le applicazioni del cellulare"

Lucifer annuì di sì, bevendo un po' del caffè, dicendo con serenità incrinata da nostalgia pensando a Trixie

"Chloe posso dirti che solo Trixie mi ha fatto provare sentimenti paterni. Ancora oggi,delle volte quando dico che diventerò padre, dico per la seconda volta, ricordandomi di Trixie. Poi ricordo che…"

Lucifer guardò fuori il ristorante per mitigare la rabbia verso tutto che aveva tentato di dividerli, sicuro ci fosse riuscito

"...che quel periodo con te e Trixie oramai solo un bel sogno"

Come desiderava Chloe abbracciarlo per consolarlo. Lucifer la guardò con un mezzo sorriso

"Devo andare in aeroporto tra un paio di ore. Qui dietro ce un giardino pubblico dove si svolge una fiera di artisti di strada. Potremmo passare del tempo lì come amici. Cosa ne pensi?"

Pochi minuti dopo, erano mano nella mano che ridevano, si stupivano degli artisti di strada. Chloe ringraziò di aver indossato una veste vaporosa, invece dei pantaloni.

Due ore dopo.

In una tenda della fiera di artisti di strada, si potevano fare foto ricordo, Chloe e Lucifer fecero una. Una foto durante il quale Lucifer e Chloe si abbracciarono, dimenticando per qualche momento il tutto fuori da quella tenda. Rimasero abbracciati anche dopo la foto, dicendo Lucifer

"Potremmo scappare via"

Chloe nascose il viso nel petto del suo Lucifer, cercando con tutta se stessa di ricordare ogni particolare. Il fotografo portò le due copie. Lucifer pagò, uscendo dalla tenda mano nella mano con Chloe. Il suono del cellulare ricordò a Lucifer che doveva andare in aeroporto. Disse a Chloe senza guardarla

"All'inferno ho fatto dei sogni su noi due. Facevamo l'amore…"

Il cuore di Chloe saltò nel petto, voleva dirgli che non era un sogno, accarezzando la spalla di Lucifer che con la voce rotta le disse

"...speravo così tanto che volesse dire avremmo avuto un futuro…"

Si voltò verso Chloe che vide il suo amato Lucifer con gli occhi pieni di lacrime come divennero i suoi, dirgli

"...Chloe io ti amo. Ti amo così tanto da odiare il tempo che scorre. Vorrei avere il potere di Amenadiel per fermare il tempo per sempre. Maledetto destino. Io ti amo, voglio stare con te. Basta essere corretti, pensare agli altri"

si abbracciarono scossi da singhiozzi di pianto, stanchi di non poter essere felici assieme. Un disperato bacio continuò finché dovettero respirare. Chloe gli sussurrò

"Lo so, lo so. Sarebbe facile fuggire via, ma non possiamo costruire tutto sul dolore di Eva e la vita che sta per nascere…"

Gli diede una delle due foto

"...ricordiamo nei momenti brutti il nostro sogno. Nessuno lo potrà mai rubare"

Lucifer l'amava immensamente.

Poco dopo.

Chloe e Lucifer arrivarono dove si era fermata l'auto con autista di Lucifer. Il re dell'inferno le disse prima di salire con un sorriso amaro

"Chloe grazie, grazie di tutto. Non ti dimenticherò mai"

Salito sull'auto, Chloe guardò andare via l'auto appoggiando la mano sinistra sul ventre, dicendo alla vita dentro di lei

"Un giorno capirai che persona straordinaria può dirsi tuo padre"

Guardo la foto, appoggiandola al petto.

Qualche ora dopo. Notte. Los Angeles. Ufficio del Lux.

Lucifer nascose nella cassaforte la foto con Chloe fatta a New York. Sentì bussare alla porta sentendo la voce di Eva. Cercò di non portare la sua frustrazione su Eva. Disse a Eva

"Entra"

Eva entro. Aveva una pancia da gravidanza che accorciava la veste che indossava di solito. Il re dell'inferno le disse sedendosi dietro la scrivania dell'ufficio

"Compra qualche veste da donna incinta"

Eva gli andò vicino, mettendogli quasi a forza la mano destra sul pancione

"Amore fai sapere a tuo figlio che ci sei?"

Ma Lucifer sentì come una scossa alla mano, dicendo a Eva con un sorriso freddo

"Mi sembra che domani devi fare l'ecografia. Sei certa sia un maschio?"

Eva annuì di si, abbracciandolo. Lucifer si sentì sempre più solo.

CONTINUA