Capitolo 03: Confronto con le tenebre
Izuku e Unimon erano ancora lontani dalla montagna quando il cielo cominciò a diventare nero.
Poi, con loro sorpresa, la testa gigante di Devimon emerse da un punto della montagna, seguita presto dal resto del corpo.
"Che cosa… Come ha fatto a diventare così grande?!" Esclamò Izuku.
"Deve aver riunito dentro di sé il potere di tutti i Black Gear." Rispose Unimon. "Io, Leomon e Centarumon avevamo teorizzato che potesse farlo, ma speravamo di sbagliarci."
Il ragazzo strinse con maggiore forza il Digivice.
"Riesci ad andare più veloce?"
Per tutta risposta, il Digimon nitrì e iniziò subito a sbattere più velocemente le ali.
"Siete stati stupidi. Davvero pensavate di potermi sconfiggere?!" Fece Devimon, afferrando con una mano Ikkakumon e scagliandolo via come se niente fosse.
"È troppo forte…" Mormorò Mimi, guardando tutti i loro Digimon a terra, incapaci di rialzarsi.
Devimon a quel punto rivolse la sua attenzione verso il piccolo Takeru e Patamon, entrambi impietriti dalla paura.
"La leggenda narra che i Bambini Prescelti devono essere annientati a partire dal più piccolo. Perciò inizierò da te!"
"Takeru!" Lo chiamò preoccupato Yamato, cercando di avvicinarsi, solo per venire scagliato via da un movimento delle ali di Devimon, il quale iniziò ad avvicinare la sua mano verso il bambino.
Ma prima che potesse raggiungerlo, una sfera d'energia lo colpì in faccia, costringendolo a distogliere la sua attenzione.
"Chi ha osato?!" Gridò il malvagio, distogliendo lo sguardo e ritrovandosi così a guardare Unimon.
E in piedi sopra di lui, un tremante Izuku lo fissò con occhi determinati.
"Ancora tu?"
"Vai ragazzo!" Urlò Unimon, per poi volare contro il Digimon gigante.
Midoriya urlò, per poi saltare non appena furono sufficientemente vicini e alzando il Digivice mentre era a mezz'aria.
Il dispositivo s'illuminò immediatamente, avvolgendolo interamente e costringendo Devimon a chiudere gli occhi.
Dal Digivice partì un raggio di luce che raggiunse il demone, spingendolo a fare un passo indietro.
"Maledetto… moccioso!" Urlò Devimon, riuscendo a fatica a riaprire gli occhi e ad afferrare Izuku con la mano, stringendo subito con forza attorno a lui.
Midoriya urlò per il dolore, mentre la luce dei Digivice si spegneva.
"Izuku!" Esclamò Unimon, solo per venire colpito dall'altra mano gigante e andare a sbattere contro la montagna.
"Izuku!" Urlarono i bambini.
Devimon portò la mano con il ragazzo all'altezza dei suoi occhi.
"Davvero pensavi di potermi ferire con un trucchetto da quattro soldi come quello? È stato piuttosto patetico."
Dicendo ciò strinse con maggiore forza, facendo urlare Izuku dal dolore.
"Un umano debole come te, senza un Digimon come partner, che pensa di poter ferire il grande Devimon? Una stupidità imperdonabile!"
"I-Io… sono inutile…" Mormorò Izuku a fatica. "Ma… non significa… che posso ignorare chi ha bisogno di una mano!" Urlò con tutto il fiato che aveva.
"E morirai per questo!"
"Non finché ci sarò io!" Gridò Leomon, riuscendo a colpire con la spada il braccio di Devimon, che per la sorpresa lasciò la presa sul ragazzo, che scivolò verso terra.
Il Digimon leone saltò verso di lui, riuscendo a prenderlo al volo e a toccare terra in sicurezza.
"Tutto bene?" Chiese al ragazzo, il quale stava facendo profondi respiri, cercando di ignorare il dolore al petto.
"S-Sì… spero solo che non mi abbia rotto nulla… Sono contento che tu stia bene, Leomon."
Il Digimon scosse la testa, senza tuttavia riuscire a nascondere un sorriso. "Dovresti preoccuparti di te."
"Scusa… è più forte di me."
Leomon lo osservò, cercando di vedere qualche segnale sul volto del ragazzo che contradicesse quanto detto, ma non ne trovò.
"Sei un umano particolare. Gli altri bambini cercano di affrontare la situazione con i loro Digimon, ma tu, nonostante non hai un partner, non riesci a stare in disparte. E non sei nemmeno sorpreso come dovresti essere."
Izuku ridacchiò. "Diciamo che un demone gigante non rientra ancora nella mia top 3 di cose più strane che ho visto."
"È una storia che ascolterò volentieri. Ma prima dobbiamo cercare di porre fine al regno di Devimon."
Detto ciò il Digimon saltò di nuovo contro il suo avversario, lasciando a terra il ragazzo, che ancora una volta si ritrovò a paragonare il possente Digimon con All Might.
L'unica differenza era che Leomon non aveva distrutto il suo sogno, anzi, sembrava quasi elogiarlo per non essersi ancora arreso.
Izuku strinse con forza il Digivice, solo per venire scagliato via da un'onda oscura, che colpì tutti quanti.
"Ora basta!" Urlò Devimon, voltandosi nuovamente verso Takeru e Patamon. "Avete perso!"
E detto ciò chiuse la mano artigliata attorno al più piccolo e al suo partner.
"Takeru!" Urlò Yamato, mentre guardava impotente il fratellino venire preso dal Digimon malvagio.
"No…" Sussurrò Izuku.
E poi avvenne il miracolo.
Dall'interno della mano di Devimon una fortissima luce cominciò a brillare, costringendo il demone ad aprirla, come se stesse bruciando, lasciando liberi Takeru e Patamon, il quale stava brillando intensamente.
Il piccolo Digimon si alzò alla stessa altezza del volto di Devimon, mentre dal Digivice di Takeru uscì un raggio di luce che lo colpì, avvolgendolo interamente e costringendo tutti a chiudere gli occhi.
Pochi secondi dopo, al posto di Patamon c'era un Digimon angelo, ancora avvolto dalla luce e con un'asta dorata in mano.
"Ce l'hai fatta, Patamon!" Esclamò sorridente Takeru, guardando il suo Digimon con pura ammirazione.
"Quello è davvero Patamon?" Si chiese Izuku. Finora tutti i Digimon, nelle loro evoluzioni, avevano tenuto un certo legame con la loro forma precedente. Ma questa volta non c'era nulla in comune.
"Quello è Angemon." Disse Leomon, il quale era stato scagliato poco lontano dal ragazzo dai capelli verdi. "Uno dei Digimon di luce più potenti."
"Angemon… Direi che è azzeccato come nome."
"C'ero quasi… Ero vicino alla vittoria!" Esclamò Devimon, guardando con odio il nuovo Digimon, che alzò in alto la sua asta.
"Ora le forze del male potranno finalmente essere sconfitte!" Disse.
Non appena ebbe terminato la frase, i Digivice di tutti i ragazzi s'illuminarono, creando da ciascuno di essi un raggio d'energia che colpì il Digimon angelo. Allo stesso tempo, i Digimon evoluti s'illuminarono, tornando alla loro forma precedente.
Izuku osservò con un certo timore Angemon raccogliere dentro di sé quella luce, per poi far ruotare la sua asta.
A quel punto dal petto di Devimon apparve Ogremon, che si lanciò contro Angemon, solo per venire respinto dalla sua luce ed essere scagliato via.
Il Digimon angelico cominciò ad assorbire dentro di lui l'asta, che si trasformò in un'aura dorata attorno alla sua mano destra, che chiuse in un pugno.
"Non l'avrai vinta!" Esclamò Devimon, avvicinandosi.
E Angemon replicò portando in avanti la mano dorata, dalla quale partì un raggio di luce che trapassò Devimon, raggiungendo l'oceano alle sue spalle, per poi esplodere avvolgendo tutti.
Izuku e gli altri bambini alzarono lo sguardo, vedendo con loro sgomento che entrambi i Digimon avevano iniziato a dissolversi nel nulla.
"Sei stato uno sciocco, Angemon." Disse Devimon. "Ti sei sacrificato per niente. Mentre sono il Digimon più potente sull'Isola di File, ne esistono molti altri più forti e ancora più malvagi di me. Avete le ore contate, tutti quanti!"
Finito di dire ciò scoppiò a ridere, per poi scomparire completamente in dati.
Angemon restò a guardarlo stoico, per poi spostare la sua attenzione verso Takeru, che aveva le lacrime agli occhi.
"Takeru… Ci rivedremo ancora… se tu, lo vorrai." Disse, per poi dissolversi completamente, assieme alla luce che li circondava.
"Angemon!" Urlò il bambino, lasciandosi cadere a terra, mentre delle piume delle ali del Digimon planarono dolcemente di fronte a lui, per poi illuminarsi e trasformarsi in un uovo.
Il gruppo lo raggiunse velocemente.
"Incredibile…" Mormorò Izuku, guardando Takeru abbracciare dolcemente l'uovo.
"C'è riuscito. Ha sconfitto Devimon." Disse Leomon, voltandosi verso l'oceano. "Guardate: i pezzi dell'Isola di File stanno tornando indietro. Il sacrificio di Angemon non è stato vano."
"Angemon tornerà." Disse semplicemente Takeru. "So che lo farà."
Tutti annuirono, solo per spalancare gli occhi quando il terreno sotto di loro iniziò a tremare, lasciando uscire da esso quella che sembrava una piattaforma, che s'illuminò, facendo apparire l'ologramma di un vecchio, che guardò uno ad uno i bambini, soffermandosi per un paio di secondi su Izuku.
"E così voi siete i bambini prescelti."
Izuku osservò le fiamme del falò che avevano accesso.
Il vecchio aveva detto di chiamarsi Gennai, e che stava cercando di contattarli da tempo, ma che finora non c'era riuscito a causa di Devimon.
Il ragazzo dai cappelli verdi lo sospettava: aveva visto troppi eroi all'opera per sapere che non sarebbe bastato sconfiggere Devimon per mettere la parola fine al male. E lui aveva il confronto con una sola città. Qui avevano a che fare con un intero mondo che contava su di loro.
Izuku chiuse le mani a pugno.
"Se solo avessi un Quirk… Avrei potuto aiutare e forse Angemon non si sarebbe dovuto sacrificare." Pensò, guardando Takeru continuare ad abbracciare con attenzione l'uovo.
E ora dovevano decidere che cosa fare. Gennai aveva detto che avrebbero dovuto dirigersi verso il continente di Server, e lì cercare sette Simboli che avrebbero permesso ai Digimon di evolvere ulteriormente, l'unica speranza che avevano di affrontare i nemici che li attendevano. Anche se prima avrebbero dovuto trovare i Medaglioni per contenere i Simboli.
"Io volevo tornare a casa!" Si lamentò Mimi. "Pensavo che con la sconfitta di Devimon sarebbe finito tutto quanto!"
"Invece non è così. Ma dobbiamo decidere se restare qui sull'Isola di File o andare nel continente di Server." Fece Sora.
"Sono dell'idea che sia inutile restare qui." Disse Taichi. "Non avremmo nessuna possibilità di trovare un modo per tornare a casa se non ce ne andiamo."
"Ma potrebbe essere pericoloso!" Esclamò Yamato.
"Senza contare che sia Devimon che Gennai ci hanno detto che lì ci sono Digimon molto più forti." Aggiunse Joe.
"Però, una volta ottenuti i Simboli, dovremmo essere in grado di tenergli testa." Commentò Koushiro.
"Concordo." Disse Leomon, il quale fino a quel momento era rimasto in silenzio. "Avete tutti ragione. Server è molto più pericoloso dell'Isola di File, ma questo non significa che tutti i Digimon saranno vostri avversari. Tempo fa ho viaggiato per quel continente, e ho visto parecchie cose. Per questo, se non vi dispiace, vorrei unirmi a voi in questo vostro nuovo viaggio."
A quella notizia tutti si entusiasmarono. Avere Leomon, un Digimon potente ed esperto al loro fianco, sarebbe stato certamente d'aiuto.
"Andiamo!" Esclamò Takeru, attirando l'attenzione su di se. "Sono sicuro che anche Angemon sarebbe d'accordo. E non possiamo lasciare che sia morto per niente!"
A quel punto tutti si voltarono verso Izuku, il quale si agitò subito. "C-Che ho fatto?"
"Sei rimasto silenzioso tutto il tempo." Disse Yamato. "Sei il più grande di noi, che ne pensi?"
Izuku sospirò. "Sarò anche il più grande, ma sono il più inutile."
"Inutile?" Ripeté Taichi. "Stai scherzando, vero? Sei letteralmente saltato contro Devimon!"
"E non ho ottenuto nulla se non venire catturato. Mi dispiace, ma continuo a dimostrarmi una nullità… Kacchan aveva ragione a chiamarmi Deku."
"Non so chi sia questo Kacchan, ma ci sono più modi per rendersi utili. Non so come funziona esattamente per voi umani, ma tu sei chiaramente la persona con più esperienza tra di voi." Disse Leomon. "Inoltre, anche tu sei un Bambino Prescelto, altrimenti non avresti quel Digivice. E da come lo hai usato, è chiaro che è destinato a te."
"Perché ti consideri inutile?" Chiese Sora.
Il ragazzo alzò lo sguardo verso il cielo, perdendosi nelle stelle. "Fin da piccolo, mi sono dimostrato meno… capace dei miei compagni. Uno ad uno, tutti i miei amici mi hanno voltato le spalle, compreso il mio migliore amico… Da quando ho compiuto quattro anni ho vissuto deriso da tutti, o guardato con compassione. Ma nonostante questo… non mi sono mai arreso. Ho sempre avuto un obiettivo di fronte a me, e anche se avrei faticato più degli altri ero deciso a raggiungerlo. Ho guardato ad una persona come esempio, anche se non l'avevo mai incontrata dal vivo. All Might è tutto quello che ho sempre sognato di essere. Forte, coraggioso, completamente dedicato ad aiutare gli altri-"
"Come un supereroe!" Esclamò Takeru, ridacchiando.
"Esatto. Proprio come… un supereroe." Rispose Izuku, facendo del suo meglio per mostrare meno emozioni possibili. "Ma… tutto è crollato proprio il giorno in cui questo Digivice mi ha portato qui nel Mondo Digitale." Continuò, osservando il dispositivo in mano.
"Che è successo?" Domandò Mimi.
Izuku spostò lo sguardo verso di loro. "Ho incontrato per la prima volta All Might. Era proprio come pensavo, anzi, forse anche meglio. Anche se stava avendo dei problemi, continuava ad aiutare gli altri. E così, decisi di fargli una domanda."
"Che cosa gli hai chiesto?" Chiese Tentomon.
"Se potevo essere come lui. Se avevo qualche speranza."
Qui Izuku singhiozzò, non riuscendo a trattenere oltre le lacrime.
"Sapevo che non avrei dovuto sperare… Sapevo che non c'era possibilità… Ma quando il tuo mito ti dice senza mezzi termini di arrenderti, fa comunque male. E una volta arrivato qui, non ho potuto fare nulla per aiutarvi davvero. Avrò anche un Digivice, ma senza un Digimon come compagno, sono ancora inutile."
Il gruppo restò in silenzio.
"Questo All Might… è un idiota." Disse infine Leomon, attirando l'attenzione di tutti su di se, soprattutto quella di Izuku, che lo fissò incredulo. "Non so chi è esattamente, ma distruggere così i sogni di qualcuno è imperdonabile. È chiaro che ci stai nascondendo qualcosa, e non insisterò nel chiederti di cosa si tratta, ma è qualcosa che ha a che fare con tutto quello che ti è successo. Qualcosa di cui ti vergogni ancora più di quanto dai a vedere."
Izuku spostò lo sguardo. Aveva pensato di parlare loro dei Quirk, ma aveva paura di non venire creduto e di passare per pazzo. Dopotutto, non poteva dimostrare la loro esistenza in alcun modo. Aveva voluto ancora una volta testare la conoscenza dei bambini, e nessuno di loro aveva fatto una piega al nome di All Might.
"Tuttavia, sono convinto che troverai presto il tuo scopo." Continuò il Digimon leone. "E credo di parlare a nome di tutti i presenti se dico che ti aiuteremo in ogni modo possibile."
"Certo! Dopotutto, siamo una squadra!" Esclamò Taichi, mentre tutti gli altri annuivano.
Izuku li guardò commosso, per poi strofinarsi via le lacrime.
"Avete ragione. Plus Ultra!" Disse, solo per vedere gli sguardi confusi di tutti. "Oh, scusate… è un modo di dire che da me è usato da molti. Mai arrendersi, andare oltre… in poche parole, un urlo di incoraggiamento." Spiegò.
"Beh, allora direi Plus Ultra!" Gridò Agumon, imitato subito dagli altri Digimon.
"Plus Ultra… Suona bene." Ammise Leomon, sorridendo.
