Flashback
Erano le otto del mattino, Keira si era svegliata e correva di qua e di là fuori di casa nel villaggio vicino alla base militare.
Era una mattina più o meno tranquilla, almeno in apparenza così sembrava.
Jeff e Jay erano seduti fuori dalla base militare e con altri commilitoni scambiavano qualche battuta osservando la bimba. Aveva solo 5 anni.
Ogni mattina andava da loro a salutarli con un grande sorriso. Non aveva paura, per lei fu la guerra era qualcosa di normale, non aveva visto altro.
Era come un raggio di sole in una giornata uggiosa.
Ma ben presto tutti capirono che non era una giornata come le altre e quelle risate gioiose che allietavano quell'ambiente di guerra carico di tristezza e odio sarebbero finite, rimaste in gola.
Un solo colpo venne sparato, dritto al cuore della bambina che morì sul colpo.
Quella bimba dalla pelle olivastra, ricciolina, con i capelli neri, magrolina, un uragano di energia ora giaceva lì per terra esanime in mezzo alla polvere.
Attorno a lei le urla della madre e poi un silenzio di tomba.
Jay era ancora lì, bloccato nel suo ricordo.
Qualcosa però poco poco dopo lo distrasse riportandolo alla realtà.
Era il suo cuore. Batteva all'impazzata.
Il detective era bianco, pallido in viso come un cadavere. Si sentiva come se non riuscisse a respirare.
Doveva uscire da quella casa, era tutto sudato.
Mise con difficoltà ciò che aveva trovato nella tasca, era come se le sue mani, le dita soprattutto, fossero intorpidite e corse fuori il più velocemente possibile da una porta finestra che era nello studio e portava ad una del grande veranda.
Stava ansimando, si sentiva morire come se stesse impazzendo. Stava perdendo il controllo.
Questo lo riportava alla più grande paura di Jay: n avere il controllo degli eventi.
Ciò che aveva intorno non era più la casa del veterano a Chicago, ma l'Afghanistan.
Istintivamente portò le mani al petto e strinse i pugni sulla maglietta.
Era come se il cuore volesse uscire dallo sterno.
Le lacrime iniziarono a scendere copiose dai suoi occhi sia per il dolore di quegli eventi che aveva rivissuto che ciò che provava al petto.
