CAPITOLO 3: COMPLICAZIONI
Ci sono stati problemi anche prima del giorno in cui il piano per catturare il Titano Femminile
venisse messo in atto.
Quando Levi arrivò sulla soglia dell'ufficio, trovò Erwin che studiava una mappa di Stohess stesa
sul tavolo davanti a lui.
Assunse una posizione il più disinvolta possibile, malgrado il suo imbarazzo, e parlò "Abbiamo un
problema."
Ci furono alcuni istanti di silenzio.
"Si tratta di Eren." disse Levi "Ho intenzione di piazzare tutti i soldati che riuscirò a trovare sui tetti
intorno alla strada che verrà percorsa dalla sospettata e anche in vari punti della zona."
Erwin non distolse la sua attenzione dalla mappa "Perché?"
"Il piano per catturare il Titano Femminile fallirà." disse Levi.
Erwin lo guardò "Dimmi tutto."
"Eren è uscito di soppiatto questa mattina." disse Levi "L'ho seguito."
Erwin fece una pausa "Che ha fatto?"
"Ha trovato la sospettata, poi ha proceduto a spifferarle tutto il piano." disse Levi.
"Che cosa?..." disse Erwin.
"Per fortuna le ha detto che se vuole togliersi i sospetti di dosso deve collaborare con noi,
almeno non dovremo braccarla." disse Levi
"Beh … si,ma tu non sei intervenuto?" disse Erwin.
Levi lanciò all'uomo uno sguardo di reticente frustrazione che passò inosservato "Questa era la mia
intenzione.
Tuttavia, mi mancava un secchio d'acqua fredda per separarli."
Ci fu un'altra lunga pausa.
Erwin si alzò in piedi.
"È un vero mare di merda, signore." disse Levi "Ci siamo giocati il nostro asso nella manica."
L'altro uomo scosse la testa "Ne sono consapevole quanto te.
Ma rimane ancora una componente vitale per il nostro successo.
E non possiamo fallire.
Un fallimento simile, se venisse rivelato al pubblico, segnerebbe la fine del Corpo di Ricerca, per
non parlare del fatto che la scoperta di Titani ostili, camuffati da umani, segnerebbe anche la fine
per Eren, che già viene ritenuto una minaccia da molti."
"Per me lo scandalo pubblico è il minore dei nostri problemi adesso." disse Levi "Il minimo che
possiamo fare è chiedere ad Armin di tenerlo d'occhio."
Il ragazzo menzionato fu portato dentro la stanza diversi minuti dopo.
"Arlert." disse Erwin.
"Si signore?" disse Armin.
"Ho un compito per te." disse Erwin "Voglio che tu tenga d'occhio il tuo amico."
Armin sembrava colto alla sprovvista "Sta parlando di Eren?"
"Sì." disse Erwin.
Armin li guardò entrambi con una confusione totale, poi guardò di nuovo Erwin "Capisco, signore."
