Pov's Bellatrix

Granger, Granger sei una piccola micia che ha firmato la sua condanna. Innamorarti di un mangiamorte, che scelta stupida. Ti strapperò il cuore.

" Terra chiama Bella, ci sei?" chiese la donna bionda. "Oh Cissy, scusa sono pensierosa".

Mia sorella non ne sembrava sorpresa, era mio solito starmene da sola. "Cosa ne farai della ragazza?" nei suoi occhi potevo leggere il suo implorare pietà verso Granger. "Non lo so, è il signore oscuro a decidere la sua sorte" "Bella non lascerai che la uccida! E' solo una ragazza, è giovane!" "CISSY! RICOMPONITI! E' SOLO UN INUTILE SANGUEMARCIO!" a questa mia frase la bionda uscì dalla sala. Ero nervosa, così mi precipitai nelle segrete. Vidi Granger, stava ansimando, la mia vista la spaventava. La tirai per i capelli fino alla sala da pranzo. Piagnucolava dal dolore, così provai ad aumentare la sua sofferenza con una maledizione cruciatus.

"Cruc-" "No, la prego..." disse ansimando la ragazza. "Perché non dovrei? Sei solo una lurida sanguesporco!" a queste parole la ragazza indietreggio, le avevo fatto più male di una tortura.

"Alzati!" provò a stare in piedi ma le sue gambe non la reggevano. Così mi avvicinai e la presi tra le mie braccia, potevo sentire il suo battito irregolare. La portai fino al mio letto e la feci stendere. Ne sembrava stupita. Presi delle bende, appena mi avvicinai sussultò e scattò in avanti. "Non voglio farti del male, vorrei solo curarti le ferite prima che facciano infezione"a queste parole la ragazza si rilassò, ma non appena posai le mie mani sulla cerniera della sua maglietta si irrigidì. "Devi rilassarti o non potrò aiutarti" le dissi pacata e sforzandomi di sorridere. Le ferite erano profonde, ogni volta che la toccava cercava di soffocare un urlo. "Ho finito" si stava per rivestire, ma schiantai i suoi vestiti fuori dalla finestra. "No carina, perché dovresti ricoprire il tuo pallido corpo?"

Hermione Pov's

"No carina, perché dovresti ricoprire il tuo pallido corpo?" sul suo volto nacque un sorriso malizioso. Cosa voleva questa donna da me? Si avvicinò lentamente a me, rise, rise, la sua solita risata sadica. Subito dopo si fermo e mi passo un vestito nero, lungo, di seta raffinata, immagino molto costoso. "Cosa pensavi?Che io una purosangue mi sarei innamorata di te? Mi fai solo schifo!". Il mio cuore si era infranto. Sentivo dentro di me un vuoto. Oh Hermione come ti sei ridotta così! "Perché pendi dalle sue labbra!" cazzo Hermione hai pensato ad alta voce!

"Cos'hai detto Granger?" le sopracciglia di Bellatrix si inarcarono. Il suo sguardo era fulminante e se non avessi risposto mi avrebbe torturato o peggio, mi avrebbe ucciso. "Allora Granger? Sto aspettando" disse stranamente calma ma accigliata. "Io, ho solo pensato ad alta voce..." "Capisco e a cosa ti riferivi? O meglio a chi?". A quelle parole gelai, lei sapeva perfettamente di chi parlavo ma voleva sentirlo dire da me. "Nessuno, è stato solo un momento-" "Granger non farmi perdere la calma o leggerò direttamente dalla tua mente!" non feci neanche in tempo a risponderle che sentii la mia testa pesante, i ricordi vagavano e i miei pensieri! Devo chiudere la mente, ma non riesco. "Bene. Quindi pendi da me?" annuii leggermente. Sulle mie guance scaturì un rossore tale che lo notasse anche lei. "Suvvia 'mione non essere timida" un sorriso avvolse il suo volto. Non poteva essere la Bellatrix che avevo conosciuto alla battaglia del ministero, no ma era proprio lei. Il mio pensare fu interrotto da una risata acuta. "Ma guardati, pensi davvero che io possa essere gentile con te? Penso che sarà abbastanza semplice ottenere ciò che voglio". Oh Hermione sei stupida, non hai protetto la tua mente. Sentivo qualcosa dentro di me, era rabbia. Si stava prendendo gioco dei miei sentimenti. "PENSO CHE TU L'ABBIA GIÀ' OTTENUTO, SEI SPREGEVOLE; TI PRENDI GIOCO..." merda Hermione, cosa pensi di fare. "Continua, di cosa mi starei prendendo gioco su". "DEI MIEI SENTIMENTI, NON TI CURI DI NESSUNO, NEANCHE DI TUA SORELLA ANDROMEDA". Appena le parlai di sua sorella sbiancò. Avevo toccato un tasto dolente. "Come osi parlarmi di quella traditrice?COME OSI USARE QUESTO TONO CON ME!" subito dopo mi trovi schiantata al muro con la sua bacchetta puntata al collo. "Non osare e ripeto mai più parlarmi di lei!". L'avevo in pugno, dovevo solo continuare e sarebbe crollata. " Lo sapevi che Andromeda ha una figlia? Si chiama Ninfadora ed è incinta. Cosa penserà di te adesso la tua cara sorella? Lei non ti ha mai dimenticato e ti vuole bene sempre e comunque." La sua bacchetta cadde a terra, era paralizzata, i suoi occhi puntavano il pavimento. "Cosa sai di lei, come sta?" furono le sole parole che Bellatrix riuscì a dire. Era pallida, si sedette in una poltrona dietro di lei. "Parlami di Andromeda". "Non penso lo voglia sapere, non era una traditrice del suo sangue?". Scoppiò in lacrime, era la seconda volta che la vedevo a pezzi, la prima quando tentò il suicidio. "Parlami di lei e della sua vita, per favore". "Andromeda è diventata madre, il nome di sua figlia è Ninfadora Tonks. Sua figlia in seguito è diventata un Auror, non so molto, Andromeda sta per la maggior parte del tempo a casa a pulire". Il nostro discorso fu interrotto dalle urla al piano di sotto. Bellatrix si precipitò di corsa, asciugandosi prima le lacrime. Appena raggiunse il salone vide per terra una ragazza, molto giovane, accasciata per terra sotto la tortura cruciatus. Era Tonks.

Bellatrix Pov's

Al centro della sala vidi una ragazza, era giovane e molto bella. "Cosa succede Lucius? Vi state divertendo senza di me?" dissi fissando negli occhi il mio odioso cognato. "Bellatrix cara, abbiamo trovato questo Auror che cercava di intrufolarsi a Villa Malfoy, immaginiamo che sia un'amica della sanguemarcio". Ecco qui un'altra seccatura, un'amica di Potter che era venuta a salvare Granger. "Allora mia cara a cosa dobbiamo la tua lieta visita?" come mi divertiva vederla ansimante e accasciata dal dolore. "Cosa? Non posso venire a trovare i miei adorati parenti?" disse sbeffeggiante l'Auror. "E chi sarebbero questi fortunati?" chiesi ridendo istericamente. "Zia, non riconosci tua nipote?". Mi si gelò il sangue. Non poteva essere lei, me ne stava parlando fino a pochi minuti fa la sanguesporco. "Che accoglienza, hai appena conosciuto la figlia di tua sorella e neanche la saluti?" la ragazza si alzò in piedi. Tutti alzarono le bacchette, ma io gli feci cenni di ritirasi. Ero sola con lei e la sanguemarcio. "E' lei?" chiesi a Granger. Annuì tremante. "Bene". Ero paralizzata, avevo davanti a me la figlia di Andromeda. "Accomodati pure Ninfadora". "Come sai il mio nome?" mi chiese stranita. "Domandalo alla tua amichetta, ma non penso che tu sia qui per parlare con una 'schifosa mangiamorte' vero?". Il silenzio cessò nella stanza. "Sono qui per riprendere Hermione" mi ringhiò contro. "Assomigli ad Andromeda". Le parole mi uscirono spontanee. "Non ti ho chiesto di mia madre, riporterò Hermione a casa, anche con la forza." "Non ce ne sarà bisogno, sceglierà lei" la mia voce era ferma e il suo sguardo era fisso sul mio. "Bene, Hermione?". La sanguemarcio esitò. "I-io resto". Mi cadde la mascella a sentire quelle parole. "Hermione! Cosa stai dicendo? Ne sono sicura questa pazza ti avrà fuso il cervello". "Cara, questa pazza è sempre e comunque tua zia". "No, non ho bisogno di te e ne di Narcissa Malfoy, Hermione vieni ce ne andiamo!". Presi per i capelli la sanguemarcio e la tirai a me. "Osa toccarla e ti pentirai di aver messo piede in questa casa!". Incrociai i suoi occhi castani, mi guardavano con puro odio. "Avad-" si fermò, aspettavo il suo anatema ma non arrivò. Mi guardai attorno. Era scomparsa.

"Bene sanguesporco, siamo di nuovo solo noi due"

Hermione Pov's

Tonks era sparita, perché non ho accettato il suo aiuto. Cosa mi sta facendo questa donna?

"Bene sanguesporco, siamo di nuovo solo noi due" sulle sue labbra si insinuò un sorriso malizioso. "Non mi fai paura!" le urlai contro, ma me ne pentii subito.

"Oh, quindi il piccolo grifondoro non teme il cattivo mangiamorte?" mi sbatté contro il muro. Sentivo il suo respiro caldo, le sue labbra di un rosso scuro. Un rossore si insinuò nelle mie guance, sussultai al suo tocco. Non avevo controllo di me. La baciai. Che errore assurdo. Appena staccai le mie labbra dalle sue vidi la sua espressione stupefatta. Ed eccomi arrivato uno schiaffo in piena faccia. "COME OSI POSARE LE TUE SUDICE LABBRA SULLE MIE" mi sibilò contro. "s-scusi" i miei occhi versarono lacrime, non lo volevo. Mi ero innamorata di Bellatrix Lestrange. Una mano tocco i miei fianchi, era la sua. Subito dopo la mia vista si annebbiò e lanciai un urlo.

Bellatrix Pov's

Posai la mia mano destra sul fianco della sanguemarcio e le iniettai un sedativo. La trascinai in una camera insonorizzata. L'adagiai per terra. Era visibilmente bella per essere una nata babbana. Effettivamente il bacio era stato caldo e piacevole. Ma cosa sto dicendo, è solo una stupida ragazzina. Forse sarà meglio darla per un po' a Rodolphus.

Bellatrix Pov's

Mi incamminai con Granger verso il maniero Lestrange, naturalmente la sanguesporco non era cosciente, levitava sopra di me. Eccomi arrivata, adesso dovrò vedere quel lurido verme di mio "marito".

"Bella, sei venuta a trovare il tuo amore?" chiese beffardo. "Vai a farti fottere Rodolphus, sono qui solo per lasciarti la sanguemarcio" era troppo anche essere cordiale con lui. "Come mai, se posso chiedere." "Ho bisogno di riposo". Abbandonai Granger da quel verme e ritornai al Maniero Malfoy.

Pov's Hermione

Ero distesa sul pavimento, ma non era il solito grigiastro di Villa Malfoy.

"Ma bene la sanguemarcio si è svegliata". Non era la voce secca di Bellatrix, era più cupa. Alzai la testa e di fronte a me vidi Rodolphus Lestrange. No, non lui. Il mio battito cardiaco stava accellerando.

"Sh...stai tranquilla ci divertiremo, non ti voglio far del male." a queste parole un sorriso perverso si insinuò nelle sue labbra.

*Piccola scena di violenza e abusi, se sei suscettibile non leggere*

Sì scaraventò su di me. Potevo sentire il suo alito sul mio. "Sai Bellatrix non mi ha mai dato questo piacere" sussurrò al mio orecchio. Mi leccò il collo, lentamente mi tolse i vestiti. Volevo urlare, ma mi tappo la bocca mettendo le sue labbra sulle. Stavo perdendo la verginità con quest'uomo, se si può definire tale. Si slaccio la cinta dei pantaloni, mi frustò violentemente. I suoi baci sul collo erano duri. Stava sfogando tutti i suoi anni di impulsi sessuali repressi su di me. Alla fine si tolse i pantaloni, prima che potesse arrivare ad altro si sentì un suono di tacchi.

"RODOLPHUS LESTRANGE! LURIDO VERME PERVERSO" VISCIDA SANGUISUGA! BASTARDO! ABUSARE DI UNA RAGAZZINA! NEANCH'IO ARRIVO A CERTE PENSATE!" era Bellatrix. Il suo viso era viola dalla rabbia. "Bella-" Rodolphus non sapeva cosa dire. Allora la strega corvina mi afferrò per il polso e mi trascinò al piano di sopra. Mi fece entrare in una delle stanze del Maniero Lestrange, era molto bella, le pareti erano verdi con riflessi argentati, in stile serpeverde. "Siedi sul letto e aspettami qui, se ti muovi farai una brutta fine. Ci siamo capite?" annuii brevemente. Avevo paura. Da sotto si potevano sentire delle urla, tra cui le maggiori di Bellatrix. Appena sentii la porta aprirsi mi misi sull'attenti. "Cosa ti ha fatto?" chiese pacata e fredda la strega nera. "Ha a-abusato di me..." negli occhi della strega più anziana si stava accendendo un fuoco di vendetta. "Cosa ti ha detto su di me? DIMMELO!". Silenzio. "N-non soddisfi i suoi desideri..." non volevo continuare la frase, quegli occhi neri mi scrutavano dall'alto in basso. " I suoi desideri sessuali perversi e malati? Benissimo e non per questo ha scusanti di abusare di una diciassettenne." Presi fiato e le risposi: " Sono solo una col sangue in puro, perché si preoccupa tanto?". A queste parole la strega corvina si avvicinò a me, infilzò le sue unghia nere nella mia carne e mi sussurrò all'orecchio: "Sei solo mia! Sappilo,nessuno ti salverà e Rodolphus non toccherà con le sue sudice mani ciò che mi spetta di diritto..." Il suo fiato sul mio collo era piacevole e piano piano le sue unghia sparirono dalla mia pelle. Dopo di ché la mia vista si offusco e sentii qualcosa di caldo e morbido sulle mie labbra, ma non capivo cosa.