Nel tempo di un anno terrestre, eoni all'inferno, Lucifer il re dell'inferno poté tornare sulla Terra.
Nel periodo all'inferno si era imposto di non avere più contatti con Chloe, neanche nei sogni, dopo uno nel quale fecero l'amore. Se non poteva tenere tutti al sicuro dall'inferno, preferì azzerare i contatti con tutti.
Nonostante tutto, con una determinazione sostenuta dall'immensa voglia di tornare dalla sua Chloe, riuscì nel far modificare l'inferno. Aveva creato una sorta di consiglio di tutti i generali demoni. Ogni mese terrestre un ambasciatore gli avrebbe portato un riassunto su cosa era successo all'inferno, decidendo via via se tornare per brevi periodi.
Felice si diresse alla sua abitazione nell'inferno. Era una torre vicino l'alto trono. Entrato si tolse l'armatura leggera nera, fatta con scaglie di draghi. Indossò l'abito più elegante nell'armadio, sollevato di rivedere nello specchio il Lucifer elegantissimo. Uscito dalla torre, srotolò due grandi ali nere, volando oltre l'inferno. Su una collina c'erano su pali esposti per sempre le teste di Dromos con i suoi complici.
Poco dopo. Los Angeles. Attico.
Lucifer atterrò nel balcone dell'attico, constatando che non era distrutto. Notò molti cambiamenti. Era un ambiente più familiare. Da un orologio appeso al muro capì che mattina e Pasqua quel giorno. Vide una porta a scorrimento alla sua camera da letto. Vide anche una pulsantiera con monitor all'ascensore. Sorrise comprendendo chi viveva lì. Vide appese al muro foto di Chloe e Trixie con lui. Poi vide una foto che lo scioccò. In una foto c'era Chloe con Trixie. Con loro quello che sembrava un neonato tra le braccia del suo gemello Michael. Stava per scoppiare.
Si chiedeva come Michael avesse conquistato così in fretta Chloe, per di piu procreando. Si sedette al bancone del bar, dove le bottiglie di alcolici erano poche. Il pianto di un neonato fu come un pugno allo stomaco. Decise di andare da Amenadiel per farsi spiegare cos'era successo. Si bloccò vedendo correre dalla cucina Michael, con un biberon nella mano destra, dicendo
"Arrivo, arrivo. Però dovrai accontentarti del biberon. Tua madre è andata con tua sorella per ritirare dolci per domani, per la pasquetta"
Lucifer rimase nascosto guardando il suo gemello dare da mangiare al neonato con il biberon, fargli fare il ruttino, rimettendolo nella culla. Disprezzò suo fratello anche nell'abbigliamento, formato da un dolcevita grigio, pantaloni blu scuri con un quel momento ai piedi delle ciabatte nere. Ciabatte che Lucifer riconoscete come sue. Andato via Michael, Lucifer entrò nella camera del neonato.
Al centro della camera c'era un enorme culla rotonda. Lucifer pensò che almeno si preoccuparono delle ali. Era certo che il figlio di Michael fosse un piccolo mostro. Si allungò nella culla, provando un certo piacere nel vedere quel piccoletto. Era confuso. Sentiva un attaccamento a quel neonato più di quando ebbe tra le braccia il nipote, figlio di Amenadiel. Il neonato lo fece spaventare con una specie di gridolino, stava per piangere. Istintivamente Lucifer gli posò leggermente una mano sul piccolo corpo. Il neonato si calmò subito, afferrandogli il mignolo con una manina. Lucifer sorrise, dicendogli sottovoce
"Sei simpatico. Mi dispiace per il padre che ti capitò. Sulla mamma sei fortunato. Potevi essere mio figlio"
Su un tavolo vide due enormi uova di Pasqua. Su uno lesse un biglietto
"Con dolcezza dalla tua nonna Penelope"
Odiava quella donna per aver accettato Michael come genero. Il biglietto del secondo uovo lo incuriosì. C'era scritto
"Dal tuo papà. Un giorno renderò sicuro questo inferno per tornare. Sei ogni secondo nei miei pensieri"
Si chiedeva perché quel biglietto, se il padre del neonato, era sicuro fosse Michael era lì. Il respiro gli bloccò nella gola. Si sedette su uno sgabello guardando verso la culla rotonda. Non poteva credere fosse suo figlio.
Poco dopo.
Chloe e Trixie avevano riempito mezzo ascensore con pacchi di uova di pasqua, colombe e dolci vari. Ogni invitato alla pasquetta del giorno dopo, avrebbe portato via alla fine una ampia borsa termica con vari dolci. Aperte le porte dell'ascensore all'attico, le due umane restarono senza parole. Videro Michael inseguito fin nel balcone da Lucifer. L'angelo urlava al fratello re dell'inferno
"Ti prego ascoltami"
Lucifer gli urlava a sua volta con gli occhi rossi
"Ti sei preso la donna che amo con mio figlio. Michael ti ammazzo!"
Trixie corse nella camera del neonato che piangeva, mentre Chloe andò dietro i due eterni.
Nel balcone.
Michael si era arrampicato su una parete di edera alla fine del balcone. Lucifer diventò nella sua forma bruciata. Svelta, Chloe di posizionò davanti al re dell'inferno, dicendogli
"Non c'è niente tra noi due. Michael è gay"
Lucifer fece qualche passo all'indietro, guardando Chloe confuso, mentre Michael scendeva dall'edera correndo nell'attico.
Chloe spiegò a un Lucifer esterrefatto, tornato nella forma angelica
"Quel sogno era più vero di quanto credessimo. Avevo mandato Amenadiel per dirtelo che ero incinta, ma avevi sbarrato l'inferno"
Lucifer abbassò lo sguardo, dicendo con voce debole
"Detective io comprendo che mi odi"
Chloe ridacchiò
"Non sono più detective. Non potevo continuare con un figlio angelico. Non ti odio, comprendevo che avevi un importante compito. Ora gestisco tutto il patrimonio che mi lasciasti. Gestisco anche un'agenzia investigativa con Dan ed Ella. L'agenzia Deckerstar. Siamo molto famosi. Michael tiene la contabilità dell'agenzia. Vive qui dalla nascita di nostro figlio. Vuole farsi una vita sulla Terra da quando compresse di essere gay…"
Chloe si avvicinò qualche passo a Lucifer che arretrò continuando a non guardarla
"...Ma che ti prende?"
Lucifer gli disse
"L'inferno l'ho messo apposto. Comprendo che vi siete rifatti tutti una vita senza di me. Meglio torni dove devo stare, all'inferno"
Una voce dietro di Lucifer lo fece trasalire, voltandosi
"Non devi farlo mai più!"
Era Trixie con gli occhi lucidi che lo abbracciò. Lucifer sorrise per quel gesto di affetto gli era mancato. La ormai undicenne Trixie gli disse, mentre Lucifer aveva appoggiato le mani sulle spalle della sua umana preferita
"Servi qui! Ci manchi a tutti. La mamma è io non siamo crollate solo per Luc. Tu devi restare. Io scrivevo i biglietti per ogni regalo di Luc, doveva credere che tu lo pensassi. Ma ora puoi farlo tu"
Lucifer baciò la sommità della testa di Trixie, chiedendo a Chloe
"Lo avete chiamato Luc?"
Chloe annuì di si, unendosi all'abbraccio, spiegandogli
"L'unità tra il Lux e suo padre…"
Guardò Lucifer negli occhi che erano lucidi
"...Ora che puoi stare fuori dall'inferno, tu devi restare qui"
Lucifer le disse con voce rotta
"Chloe io ti amo. La prima volta che lo dico a qualcuno. Io ti amo"
Un delicato bacio li unì.
Poco dopo.
Seduto nella poltrona dove Chloe allattava Luc, il re dell'inferno cullava suo figlio. Chloe seduta accanto gli spiegava
"Nove mesi di gravidanza tranquilli. Grazie all'angelo padre Frank sono stata seguita da Gabriel, il tuo fratello medico in paradiso. L'ho partorito sul divano dell'attico. Il prossimo mese compirà tre mesi"
Lucifer guardò con occhi pieni d'amore il figlio, dicendo con un sorriso
"Sono padre, non l'avrei mai neanche sognato. Ma l'amore può tutto…"
Guardò Chloe
"...in quel posto mi sosteneva solo il ricordo di te, di quella notte che credevo solo un sogno. Delle volte ripercorrevo con la mente i momenti con te e Trixie in modo ossessivo per non perdere la ragione. I vari casi risolti erano lo sfogò quando gli incubi erano devastanti "
Chloe lo baciò, dicendogli con la fronte appoggiata alla sua
"Non pensarci più. Ora sei qui"
Lucifer respirò profondamente. Era finalmente sul serio in pace.
FINE
