Will rimase immobile, era terrorizzato. Non riusciva a ragionare.

L'unica cosa che riusciva a bisbigliare mentre dagli occhi sgorgavano lacrime come in un fiume in piena che si mischiavano col sangue che fuori usciva dalla ferita alla testa era:

- È tutta colpa mia! è colpa mia-

Nel mentre stringeva a sé il corpo della sua amata cercava di capire cosa poter fare.

Si guardò intorno in cerca di supporto, ma era solo, completamente solo. In un quel parcheggio non c'era un'anima viva quella sera.

- Aiuto! Aiuto! Qualcuno mi aiuti! Per carità... Nat, Ti prego resisti! Amore mioooooo! Aiutooooooooooooooo!

Il colpo che il dottore aveva preso alla testa era stato forte, si sentiva svenire. Le forze pian piano lo stanno abbandonando, ma non poteva mollare, non prima di aver portato Nat dai suoi colleghi e aver sentito che sarebbe stata bene, che si sarebbe ripresa.

Si, sarebbe andata così.

Non gli importava di sé ma doveva salvare la sua amata, la sua donna.

Forse era giusto ciò che gli stava accadendo, lui se l'era cercata.

Avrebbe potuto evitare di accettare quel lavoro sotto copertura propostogli dall'agente Lee e da suo fratello, ma Nat no!

Lei non c'entrava nulla. L'aveva sempre lasciata all'oscuro di tutto, proprio per evitare che le accadesse qualcosa.

Raccolte dunque le sue ultime forze, poggiata Natalie sulla schiena, messo un braccio di lei attorno al suo collo cominciò a trascinarla verso la porta dell'ospedale.