Lucifer tentava di trovare un lato comico in tutta la faccenda. Nonostante ci provasse, facesse quasi volare la corvette sulla strada vuota che costeggiava la spiaggia, lui vedeva solo tristezza, solitudine per lui. Neanche andare da Linda lo aveva aiutato. Urlò nel frastuono della velocità
"Sei felice padre? Lei è andata al concerto di Axara con il primo assassino di questa tua creazione. La colpa resta solo mia...MIA!"
Sentì il suono del cellulare. Accostò a lato della strada leggendo sul display
Detective douche
Non voleva avere a che fare con lui. Però la possibilità che avesse bisogno di aiuto avendo Trixie con lui, lo convinse a premere il tasto verde. Dan gli sembrò piuttosto agitato
"Lucifer per fortuna ci sei"
Lucifer gli domandò subito
"Trixie sta bene?"
Dan respirò profondamente
"Benissimo. Ma purtroppo se non mi aiuti avrà una grossa delusione"
Poco dopo. Appartamento di Dan.
L'ex marito di Chloe gli spiegò appena Lucifer entrò oltre la porta
"Dovevo portare Trixie al concerto di Axara. Ma l'fbi mi offre un enorme compenso per un appostamento molto noioso che nessuno vuole fare. Con quei soldi voglio creare un fondo per Trixie, cosi non abbia problemi per il college. Puoi per favore portare tu Trixie al concerto?la mia scimmietta ha detto che comprende. La stavo per portare dai miei. Ma lo so voleva andare. Puoi renderla felice? Lei ti adora, sarà felice di andare con te"
Lucifer in fondo ammirava quel padre che pensava al futuro della figlia. Domandò a Dan
"Sei certo che voglia venire con me? Sono ancora un po' dolorante per la coltellata. Non potresti chiamate Maze?"
Dan gli sorrise, mentre usciva con un borsone dell'appartamento, dandogli un foglietto con un indirizzo
"Sarà felicissima. Maze si trova dietro una taglia. Dopo il concerto portala dai miei. Grazie Luci, non lo dimenticherò"
Lucifer rimase in piedi con quel foglio nella mano destra preoccupato. Stava per dirigersi alla camera di Trixie quando la vide uscire con indosso una t-shirt di Axara e uno zaino sulle spalle, dicendogli con un enorme sorriso
"Lucifer andiamo. Voglio arrivare per vedere la sua entrata"
Abbracciandolo come sempre. Tutto sembrò molto strano a Lucifer. Da solo e triste, era finito con una piccola umana che lo considerava un amico.
Nello stesso momento. Concerto di Axara.
Chloe non era mai stata ossessionata dalle buone maniere degli uomini verso di lei. Questo finché non aveva incontrato un certo Lucifer. In certi momenti le mancava il gentiluomo che era il suo consulente civile. Invece Pierce era l'opposto. Si la rispettava, la trattava bene ma la trattava senza tutte le attenzioni di Lucifer. Pierce non le apriva la portiera dell'auto, neanche le porte. Pierce non le porgeva la mano o la sosteneva mettendole una mano delicatamente tra le scatole. Pierce non le chiedeva in un negozio o chiosco come al concerto di Axara, cosa desiderava. Pierce non le offriva la sedia migliore o restava in piedi per cederle l'unico posto a sedere. Pierce nella folla, non le faceva largo. Pierce non si metteva dietro di lei per far paura a chi la guardasse, accennava a sfiorarla. Pierce si accorgeva di lei solo quando la guardava ma senza mai essere come Lucifer. Il culmine fu quando Chloe disse a Pierce
"Guarda che belle bandane con il nome di Axara"
Pierce alzò le spalle, lasciando Chloe molto delusa. Fosse stato Lucifer avrebbe comprato una bandana per lei e una per Trixie. In quel momento capì che non voleva stare con Pierce. Lei voleva Lucifer. Quel Lucifer che le aveva fatto capire quanto valeva, più anche di tutta la centrale di polizia. Lei dopo i fatti di Palmetto si era bloccata sul lavoro. Fu solo grazie a quello snervante proprietario di nightclub, per cui lei era un'ottima detective che ritrovò il suo istinto, la capacità di analizzare tutto nel suo lavoro. Dovette ammettere a se stesso che Lucifer e Maze le avevano insegnato l'arte della contrattazione e capire i bugiardi. Disse a Pierce mentendo
"Scusa devo andare. Trixie sta male"
Pierce le domandò
"Vuoi che ti accompagni?"
Chloe scosse la testa, spiegandogli
"Un uber mi aspetta"
Prima di uscire dalla zona, vide voltandosi Pierce che flirtava con una bionda. In fondo non le dispiaceva.
Quasi fuori lo stadio, Chloe vide Lucifer e Trixie entrare nella zona vip. Dan gli aveva mandato mezz'ora prima un messaggio testuale dove le spiegava ogni cosa.
Trixie era elettrizzata. Lucifer era riuscito ad avere un pass per uno dei salotti vip. Avevano un balcone dove vedere il concerto lontani dalla folla. La bambina era senza parole entrando nell'esclusivo salotto. C'erano poltrone morbidissime, un buffet enorme. Da una mega tv si poteva vedere il concerto senza uscire sul balcone. Per non parlare del bagno che quando lo usò Trixie le sembrava come quello di una spa.
Lucifer era contento di vedere Trixie così felice, perché riteneva quella bambina degna di ogni beneficio. La stava per raggiungere in balcone quando un distinto cameriere gli domandò se conosceva una donna che era al suo fianco. Il re dell'inferno sorrise felice perché era la sua detective. Gli domandò
"Pierce?"
Chloe alzò le spalle
"Non ce sintonia. Lucifer possiamo parlare?"
Si sedettero intorno un tavolino rotondo vicino la mega tv. Lucifer spostò la sedia a Chloe, cui era mancate queste attenzioni.
Dal balcone Trixie aveva visto la madre che parlava con Lucifer, ma non li interruppe, soprattutto quando li vide intrecciare le mani.
Qualche giorno dopo. Garage coperto della centrale di polizia. Pomeriggio.
Lucifer si dirigeva alla sua corvette sorridendo. Dal concerto di Axara era tornata la vecchia sintonia con Chloe. Soprattutto il re dell'inferno aveva deciso di darsi una pausa dalla guerra contro suo padre Dio. Era anche felice che Pierce si fosse via via allontanato da loro. Fischietto felice aprendo la portiera della corvette. Aveva deciso di guidare sempre la corvette che poteva essere coperta con tettuccio. Voleva ovviare ai balzi del tempo per le sue due umane preferite. Pochi minuti prima aveva deciso con la detective di andare lui al supermercato per comprare gli ingredienti visto che era la serata dei tacos. Una idea di Chloe per tirarlo fuori dalla noia avendo solo scartoffie da compilare. Il loro ultimo caso lo avevano risolto in poche ore, un omicidio in un quartiere residenziale. Sembrava non ci fossero prove o impronte. Ma il mojo di Lucifer, più le intuizioni di Chloe trovarono in una ex moglie piena di rancore l'assassina del suocero.
Lucifer stava salendo sulla corvette quando riconoscete la moto di Cain che si fermò di fronte l'auto. Con calma, Lucifer si avvicinò. Il primo assassino si tolse il casco rivelando un viso pieno di lividi, dicendo con rabbia a Lucifer
"Tutta colpa tua. Sono inseguito da tuo fratello Castiel e Michael. Sono accusato di aver usato la mia immortalità per fare del male"
Lucifer sorrise contento, dicendogli
"Ti conviene scappare"
Cain estrasse dal giubbotto un coltello dalla punta ricurva. Ferì la mano destra di Lucifer, dicendogli
"Io devo andare via. Ma questo coltello rivelerà la tua vera forma, paralizzandoti in pochi minuti. Resterai in questo stato se non verrai baciato dal vero amore. Credi che Chloe ti bacerà?"
Lucifer guardò la sua forma bruciata, riuscendo solo a inviare un sos a Maze, prima di paralizzarsi svenendo accanto alla corvette. Cain andò via.
Quella sera.
Lucifer era sparito. La detective non poteva pensare che fosse fuggito, perché le cose tra di loro stavano andando oltre l'amicizia. Tentò di telefonargli più volte, ma non rispondeva. Gli inviò messaggi testuali, video, sonori. Messaggi sempre più arrabbiati, vedendo Trixie rattristarsi ora dopo ora. Uno degli ultimi messaggi, dopo aver fatto addormentare na Trixie molto sconfortata, disse a Lucifer, trattenendosi a stento da urlare
"Sinceramente ti credevo diverso. Nessuno, neanche Maze ti vede da stamattina. Non ti preoccupare di tornare. Spero valga la pena quello per cui hai perso me e Trixie. Addio"
Nello stesso momento. Attico.
Seduta sul lato destro del letto, Maze spense il cellulare dopo aver sentito l'ultimo messaggio vocale di Chloe. Disse accigliata
"Vuoi sul serio continuare così? Comunque le stai perdendo ugualmente"
Lucifer era disteso supino nel letto, immobile con solo gli occhi che poteva muovere. Sbattendo gli occhi, usando l'alfabeto morse le disse
"No dire io solo resto"
Maze sbuffò
"Luci resterai ugualmente solo. Questa tua stupida paura. Se ti respinge torneremo all'inferno. Non posso neanche chiedere ad Amenadiel di andare in paradiso per interrogare Cain. Cain lo hanno rinchiuso nel purgatorio tra le anime senza memoria. Almeno posso chiamare Linda?"
Nuovo battere di occhi
"No nessuno"
Esasperata, Maze uscì dalla camera, quando vide delle lacrime scendere dagli occhi di Lucifer. In certi momenti per Maze la determinazione di Lucifer era utile. In quel momento la odiava. La demone tornò nella camera, non volendo ammettere neanche sotto tortura ma gli mancava Trixie.
Qualche giorno dopo. Pronto soccorso.
Chloe soprattutto per Trixie aveva cercato di superare l'incognita Lucifer. Fu però inevitabile tornare a quel suo consulente civile una domenica pomeriggio, correndo in ospedale per Trixie.
Trixie era per il weekend con Dan. Nello stesso appartamento Charlotte trascorreva molto tempo con l'ex marito di Chloe, creando un bel rapporto con Trixie. Quella domenica si erano fermati per pranzo i due figli di Charlotte. Due adolescenti che non piacevano a Trixie, trattandola come una bambina piccola. Dopo pranzo, Trixie cercando la confezione di biscotti nella dispensa del padre trovò nascosto in fondo una confezione di riso. Dentro non c'era il riso ma strani biscotti che a Trixie sembravano fatti con origano. Morse uno trovandolo disgustoso. Poco dopo Trixie svenne nelle braccia di Charlotte. I biscotti erano fatti con marijuana, uno spaccio ideato dal figlio di Charlotte che li nascondeva nell'appartamento di un poliziotto.
Giunta al pronto soccorso, Dan andò incontro a Chloe dicendole
"Sta bene. Un po' intontita ma sta bene..."
Chloe respirò, scosse da un singhiozzo di pianto, appoggiandosi a l'ex marito che continuò
"...Charlotte si trova alla centrale con il figlio. Credimi si sente malissimo per tutto questo. Dobbiamo soprattutto ringraziare Lucifer se hanno curato così in fretta Trixie"
Chloe guardò Dan confusa, chiedendogli
"Come potrebbe aver aiutato?"
L'ex marito le disse, mentre le indicava la camera di Trixie
"Quando siamo arrivati in ospedale, era una bolgia come sempre. Io ero terrorizzato che avrebbero lasciato Trixie per ultima. Si trattava solo di marijuana in minime dosi. Non potevo immaginare cosa aveva fatto Lucifer. In tutti gli ospedali di Los Angeles siamo in una lista speciale, dove ce anche Ella e tua madre. Devono curarci immediatamente non badando a nessuna spesa, pagando tutto Lucifer. Hanno fatto venire il miglior tossicologo d'America, come il neurologo, il pediatra di Trixie che era a pesca sportiva su un lago in California portato qui in elicottero. Ti giuro Chloe, non ringrazierò mai abbastanza quel pazzo egocentrico"
Chloe era allibita. La detective si chiedeva perché Lucifer fosse andato via, dopotutto tutti loro erano importanti per lui. Dimenticò ogni sua incertezza appena vide sua figlia distesa supina nel letto d'ospedale, correndo ad abbracciarla. Fu proprio sua figlia a tornare sull'argomento Lucifer, dicendogli con tono un po' stanco ma allegro
"Mamma un infermiere ha detto che Lucifer ripeteva di trattarmi come una principessa della Disney. L'ho anche sognato…"
Trixie sbadigliò
"...era con me lungo una strada di campagna. Abbiamo camminato per un bel po'. Poi è arrivata una ragazza…"
Trixie si concentrò
"...Azrael mi sembra. Voleva che andassi con lei. Lucifer le ha detto di controllare perché io dovevo tornare…"
Trixie chiuse gli occhi
"...dopo aver letto in un foglio la ragazza gli ha dato ragione. Mamma era molto triste Lucifer. Prima di tornare ci siamo abbracciati…"
Nuovo sbadiglio di Trixie che biascico
"...ha detto di dirti...ti ama"
Dormendo. Chloe voleva credere in una allucinazione della figlia dovuta alla marijuana, ma qualcosa nel profondo le dava troppi dubbi.
Stesso momento attico.
Maze si alzò dal letto urlando
"Ma sei da ricovero. Salvi Trixie da tua sorella Azrael andando nei sogni della bambina, ma non vuoi farli venire per dirgli tutto. Lucifer sei proprio un testone incapace"
Lucifer chiuse gli occhi, odiando le lacrime che non gli obbedivano, bagnando le guance. Come voleva poter stare con Trixie e Chloe.
Qualche giorno dopo. Notte. Lux.
Cercando di non dare nell'occhio, Chloe si avvicinò all'ascensore che dava all'attico. Se fosse stata costretta avrebbe mostrato il distintivo ai due buttafuori. Erano lì da quando Lucifer era scomparso. Ufficialmente le avevano detto per proteggere i piani superiori da eventuali ladri. Chloe voleva controllare di persona non ci fosse nessuno. Non vista da Chloe, Maze fece segno di due buttafuori di allontanarsi. Era stanca del loro tira e molla.
Nell'attico.
Chloe fu sollevata di non trovare teli bianchi sui mobili. Con cautela si addentra nell'attico. Guardando nella camera da letto vide qualcosa di strano. Si vedevano i piedi di qualcuno disteso. I piedi erano come bruciati. Salì piano i tre gradini. La cosa gli sembrò ancora più strana. Quel corpo bruciato indossava dei pantaloni e una camicia di Lucifer. Con dolore pensò che forse Lucifer era morto, quello poteva essere il suo corpo. Sobbalzò trovando due occhi di fuoco incrociare il suo sguardo. Arretrò qualche passo con il cuore in gola. Notò che le palpebre del corpo si muovevano non in modo casuale. Riconobbe l'alfabeto morse. Cercò di leggere quei movimenti
"Vai via dimentica me…"
Chloe sgranò gli occhi dicendo accigliata
"...Come puoi dire questo? Va bene, tu sei veramente il re dell'inferno, sei anche così. Come potrei dimenticarti? Neanche due giorni fa mi riportasti Trixie, perché eri tu. Non immagini quanto manchi alla mia scimmietta. Aveva tentato di salire qui all'attico. I tuoi buttafuori molto gentilmente mi hanno avvertita"
Movimento occhi Lucifer, Chloe lesse
"Manca prole come stare..."
Era sempre il suo Lucifer
"...Lo sai, una scimmietta. Sempre certa che saresti tornato"
nuovo movimento occhi Lucifer
"Sono mostro via corri"
Chloe sbuffò
"Non scappo via! Se avessi voluto farci del male, avevi un mucchio di occasioni. In fondo hai sempre detto chi eri. Poi ce Trixie, lei ti crede da sempre"
Movimento occhi Lucifero
"Manca bimba madre"
Chloe sentì stringersi il cuore vedendo delle lacrime scendere da quegli occhi di fuoco, continuando il movimento
"...via io mostro solo restare"
Si sedette accanto a lui, asciugando le lacrime con dei fazzolettini di carta sul comodino vicino, dicendogli con un mezzo sorriso
"Ti ripeto non mi fai paura. Ti conosco anche se pensavo fossero tutte metafore. So tutto di te. Non posso che dare ragione a mia figlia Trixie…"
Gli accarezzò il viso bruciato
"...lei ripete spesso che tu non sei il male, punisci il male. Sei come il direttore di un carcere. Ti ripeto, se eri il male non avresti salvato Trixie. Io posso dirti che tu aspiri alla giustizia oltre ogni cosa. Ora dimmi, ce un modo per aiutarti?"
Lucifer mosse gli occhi per dire
"Disgusto paura io faccio"
Chloe appoggiò la testa sul petto di Lucifer, dicendogli con un mezzo sorriso
"Stupido testone non mi fai disgusto o paura. Sei sempre tu. Il mio Lucifer, il mio amico. Voglio dirtelo, quello che amo nonostante chi sia. Forse tu non provi le stesse cose…"
Si allungò per guardarlo in quegli occhi di fuoco.
"...Ti voglio dimostrare che per me non sei un mostro. Ripeto, forse non senti quello che provo io. Accetterò di essere solo amici"
Lo baciò, un bacio che fece arrossire Chloe. Si distese sul fianco destro accanto Lucifer, appoggiando la guancia alla spalla, dicendogli
"Troveremo un modo per aiutarti. Deve esserci un modo…"
Coprì lei e Lucifer con un copriletto
"...Trixie si trova con mia madre per stanotte. Resto con te"
Lucifer non aveva il coraggio di muoversi o cambiare aspetto. Il bacio d'amore di Chloe lo aveva liberato dal maleficio di Cain. Quando la sentì russare rumorosamente, che lui adorava, amava tutto di quella umana, si alzò dal letto. Era anchilosato per i vari giorni immobile. In silenzio tornò da Chloe abbracciandola. Era infinitamente felice, lo accettava e lo amava. Dopo vari giorni dormì sereno nella sua forma angelica.
La mattina dopo.
La voce di Chloe lo svegliò
"Dove si trova l'altro?
Lucifer ebbe un dubbio atroce, che Chloe fosse impazzita. La sua detective gli baciò il mento, dicendogli
"Non mi dispiaceva avere il mio bambolotto diabolico tutto per me"
Non interrompendo l'abbraccio Lucifer la guardò negli occhi, trovando qualcosa cui non era abituato. Era uno sguardo pieno d'amore. Le disse dopo averla baciata sulla fronte e sulle labbra
"Per rispondere alla tua domanda d'ieri, io non voglio essere solo tuo amico. Io voglio solo te Chloe, perché ti amo, parole che mai nella mia eternità dissi a qualcuno. Io sono pronto a tutto per continuare qualcosa d'importante con te che amo infinitamente e Trixie cui provo sentimenti paterni. Io credevo di essere solo e senza amore"
Un lungo bacio li unì, un bacio pieno di dolcezza ma soprattutto il giusto posto di due cuori innamorati che credevano destinati alla solitudine. Avevano molto di cui parlare, ma da quel momento potevano essere totalmente sinceri l'un con l'altro.
FINE
