Frantumare.
Premessa:
Avverto di aver rimescolare la seconda stagione della serie di Lucifer.
Los Angeles. Pomeriggio. Centrale e di polizia.
Chloe stava finendo le scartoffie dell'ultimo caso risolto con Lucifer. Scopri con orgoglio che mantenevano una media di casi risolti tra i più alti del sud della California. Uno squillo del suo cellulare la distrasse. Era un messaggio testuale di Ella con un link di un video. Il testo era
"Guarda il video, allo stesso tempo guarda verso la zona relax della centrale"
Chloe aprì il video che aveva il titolo: il leone Zabir e la piccola Bel, mettendo le cuffie. Il video si apriva con l'immagine di un leone chiuso nella gabbia di un circo. Una voce maschile spiegava
"Zabir era un leone sempre vissuto in un circo in Romania dove gli animali erano trattati in modo abnorme. Fu salvato da un gruppo di animalisti che riuscirono nel far chiudere il circo degli orrori…"
Si vedeva il leone portato fuori dalla gabbia, mentre i proprietari del circo erano arrestati. Di seguito il leone trasportato tramite aereo in una zona protetta in Africa
"...Ma dopo una vita terribile, il leone Zabir non aveva voglia d'interagire con altri leoni e leonesse in un rifugio in Africa…"
Il leone che stava isolato dagli altri
"...Il miracolo fu per opera di una cucciola molto intraprendente, Bel. Nata nella cucciolata della leonessa Ala e del leone Idop, Bel era sempre stata la più giocosa che interattiva con tutti…"
Si vedeva la cucciola Bel giocare con tutti, anche con animali diversi. Ci fu anche il leone Zabir che sulle prime la ignorava
"...Non mancò il leone Zabir. Sulle prime il leone era diffidente verso la cucciola. Ma lei con una costanza senza fine, riuscì a entrare nel cuore pieno di cicatrici del leone Zabir"
Le ultime immagini erano il leone che giocava con la cucciola, mangiava accanto a lei con gli altri leoni e leonesse.
Guardando verso la zona relax della centrale, Chloe compresse cosa voleva dire Ella. C'era Trixie, la sua spumeggiante figlia di quasi nove anni, intorno a Lucifer. Gli stava chiedendo qualche favore o anche solo gli raccontava di tutto. Lucifer sembrava annoiato, ma quando Trixie si fermò per parlare con una poliziotta, Lucifer non vedendola intorno a lui si fermò, attendendo che lo raggiungesse.
La detective non poté dare torto a Ella. Come per il leone Zabir e la cucciola Bel, Trixie aveva rubato il cuore a Lucifer. Un Lucifer che era sempre stato molto amichevole con tutti. Ma le capacità di Lucifer prima di Trixie erano sapere gestire gli ambiti sessuali e loschi, soprattutto dire di voler essere un consulente civile perché si annoiava. Con l'incontro di Trixie, Lucifer si ritrovò in serate di giochi in scatola o film nell'appartamento di Chloe o nel suo attico. Grazie a quella bimba che diceva al re dell'inferno che era simpatico, divertente quel Lucifer che scappava alle interazioni troppo umane, si ritrovò nell'ammettere a Chloe di odiare sempre i bambini, ma Trixie era diversa, migliore.
Poco dopo.
Chloe vide Ella che guardava dal laboratorio l'alto ed elegante Lucifer, ascoltare con attenzione Trixie, parlando con lei tranquillamente. Tornato alla sedia accanto a lei, Lucifer sbuffò, dicendo
"Detective tua figlia deve entrare in politica. Riesce nel convincere chiunque"
Chloe fece finta di continuare nella redazione al computer di una scartoffie, chiedendogli
"Cosa farai per lei?"
Lucifer accavallò le gambe, spiegando
"Sono stato invitato al saggio del corso di recitazione della sua scuola. Lei farà Amleto. In più la devo aiutare per preparare la parte…"
Lucifer non poté trattenere un mezzo sorriso
"...ammetto che preparata da me, il ruolo di Amleto farà tremare il pubblico così sarà perfetto"
In effetti Chloe doveva ammettere che da quando Lucifer e Maze si occupavano delle volte dell'ambito educativo di Trixie, la bambina era notevolmente migliorata. Un miglioramento molto alto nell'ambito dell'educazione fisica e la difesa personale. Proprio Trixie tolse la madre dai suoi pensieri posando sulla scrivania un sacchetto di carta con disegnato un pokemon che metteva pizze in un forno. Disse aprendo la busta
"Avevo dimenticato che la mia compagna di classe Elis, questa mattina aveva portato a ognuno un sacchetto di questi. Sono dei mini dolcetti alla cioccolata. Sponsorizzava la panetteria di sua zia a due passi dalla nostra scuola. La professoressa Anderson ha detto di portarli alla nostra famiglia. Quindi, due sono andati a papà, due a Maze quando e venuta per prendermi a scuola oggi. Due a Ella. Due a te mamma…"
Gli porse in un tovagliolo di carta due palline di pasta gialla
"...Due a te Lucifer"
Questo sorprese Lucifer, che stava guardando nel cellulare. Ripose il cellulare nella tasca interna della giacca, dicendo a Trixie
"Ma io non faccio parte della tua famiglia"
Trixie ridacchiò, dicendogli con un gran sorriso
"Certo che fai parte della mia famiglia. Vuoi capirlo?su prendili"
Lucifer accettò nella mano destra il tovagliolo con due palline di pasta gialla, dicendo alla bambina
"Grazie"
Non sapeva cos'altro dire. Appena Trixue si allontanò, Lucifet disse a Chloe mentre mangiava le due palline di pasta gialla
"Nessuno mai aveva detto che faccio parte di una famiglia. La mia originale mi cacciò. Piuttosto mi hanno ribadito tante volte che non mi volevano in ambiti familiari"
Chloe appoggiò la mano destra sulla spalla sinistra di Lucifer, dicendogli
"Anche per me fai parte di questa famiglia. Rassegnati, sei dei nostri"
Lucifer rise, dicendo
"Se mi cerchi detective sono nel garage coperto per fumare"
Camminando velocemente verso l'ascensore.
Garage coperto della centrale.
Lucifer si era chiuso nella corvette con tettuccio. Oramai guidava solo corvette con tettuccio per ovviare agli sbalzi temporali con Chloe e Trixie. Non stava fumando, stava piangendo. Le parole di Trixie e Chloe che faceva parte di una famiglia lo avevano colpito al cuore. Grazie alla sua capacità di capire quando si mentiva, non percependo nulla dalle sue umane, si era sentito veramente strano. Troppo abituato a essere scacciato, lasciato da solo, sentirsi accettato e amato era strano per lui. Cercando di calmarsi, si asciugò gli occhi, accendendo una sigaretta. Si fermò con due bevute dalla fiaschetta, felice di averla riempita con il bourbon più forte. Sorrise veramente felice.
Qualche mese dopo.
Giunse nella vita di Lucifer e Chloe sua madre la Dea, nel corpo di Charlotte, un avvocato con molti lati oscuri. La Dea era scappata dall'inferno. Pretendeva di tornare in paradiso con Lucifer e Amenadiel per attaccarlo, così da sconfiggere Dio il suo ex marito. Soltanto che Amenadiel era d'accordo con la madre, Lucifer invece non voleva lasciare la sua vita sulla Terra, non voleva lasciare Chloe e Trixie. Una convinzione più radicata per Lucifer dopo un bacio sulla spiaggia con Chloe, rimasto un po' sospeso, non trovando il coraggio di confessare i propri sentimenti.
Alla fine di un'indagine, dopo qualche tempo il bacio sulla spiaggia.
Lucifer non riusciva a smettere di sorridere. Si stava dirigendo a bordo della corvette con tettuccio verso il locale dove lo attendeva Charlotte sua madre. Si sentiva invincibile. Quel giorno con Chloe, avevano risolto il caso di un ex professore universitario, Jason Carlisle, diventato serial killer. Alla fine delle indagini avevano capito che il loro sentimento d'amore era vero, qualcosa che non potevano ignorare. Erano finiti per baciarsi più volte, disturbati quella volta solo dal cellulare di Lucifer. Era la madre che voleva incontrarlo in un locale specifico. Non molto felice, Lucifer disse a Chloe che era abbracciata a lui
"Ci incontriamo dopo al tuo appartamento. Ti ricordi che Trixie si trova con Dan fino a lunedì?"
Chloe appoggiata con la guancia al petto di Lucifer ridacchiò, chiedendogli
"Cosa potremo fare da soli?"
Lucifer sorrise, sentendo una leggerezza che non ricordava di aver mai provato, dicendole
"Avrei qualche idea…"
Le baciò la fronte
"...Non vorrei andare, ma conosci Charlotte. Però ti accompagno all'appartamento"
Locale dove Charlotte e Maze attendevano Lucifer.
Lucifer entrò nel locale sperando non lo trattenesse troppo sua madre. Fu sorpreso di vedere seduta allo stesso tavolo anche Maze. Le prese un po in giro, sedendosi accanto a Maze, rivelandogli
"I sentimenti che proviamo io e la detecti...no scusate...Chloe, sono autentici, veri. Mi sento pronto a tutto. Una sensazione d'invincibilità"
In quel momento Maze decise di non voler distruggere quel Lucifer così felice. La demone non lo aveva mai visto così contento e sereno. Quasi di peso stava per uscire dal locale tirando per un braccio Lucifer. Maze si fermò per ribattere alla Dea che la accusava di tradimento. Nel tempo della discussione, Lucifer vide tra tante foto appese al muro del locale, una di Amenadiel con Penelope, la madre di Chloe. Il sangue del re dell'inferno gelo. Sua madre le disse con un mezzo sorriso
"La tua Chloe fu creata da tuo padre, i suoi sentimenti verso di te sono creati. Puoi definirla un regalo di tuo padre, un modo per manipolarti"
Lucifer voleva dire qualcosa, ma ogni parola gli moriva in bocca. Vide ogni momento con Chloe come una bugia, una falsità magari orchestrata da suo padre Dio, immaginandolo ridere di lui in paradiso. Doveva parlare con Chloe. Lasciò andare la foto che si bloccò a mezz'aria. Tutto credevano Amenadiel avesse fermato il tempo. Invece videro a qualche passo padre Frank con due enormi ali bianche.
La Dea andò contro padre Frank angelo, dicendogli con tono duro
"Cosa vuoi? Ti manda mio marito?"
L'angelo Padre Frank sorrise alla Dea, dicendole
"Dea non sei proprio cambiata. Però posso dirti che stavolta le tue parole lui non le percepisce cone bugia, perché in fondo Amenadiel ci credeva"
Lucifer si fece avanti, chiedendo con una fiammella di speranza
"Vuoi dire che si sbagliano?"
L'angelo Padre Frank annuì di si. Il re dell'inferno respirò profondamente, asciugandosi svelto delle lacrime. La Dea quasi urlò a Lucifer, colpendolo con un pugno sulla spalla destra
"Non credergli. Di certo lo invia tuo padre"
L'angelo Padre Frank si avvicinò alla Dea che arretrò di un ma si quasi impaurita
"Dea io sono qui per fare un favore alla anima giusta per cui nascete Chloe. Delle volte Dio fa nascere figli o incontrare persone importanti per una anima. Come consolazione perché moriranno da giusti. Come accade al padre di Chloe. Tutto quello che accade tra Chloe e Lucifer solo un qualcosa di loro. Dea smettila di tentare di minare il loro sentimento"
Lucifer abbracciò l'angelo padre Frank, dicendogli tra lo stupore della Dea e Maze
"Grazie, grazie amico mio"
L'angelo Padre Frank gli disse
"Ringrazia quella bambina, Trixie. Appena sua madre gli ha detto via telefono che incontravi tua madre ha subito pregato il suo nonno poliziotto eroe, per chiedergli di proteggerti. Eccomi qui, perché quel Decker non riesce neanche a essere sulla Terra come lo sono io. Soffre terribilmente non poter stare con la moglie e sua figlia"
Lucifer guardò dritto negli occhi l'angelo padre Frank
"Devi dirgli che io arrivando fino alla morte proteggerò sempre Trixie, Chloe e Penelope"
L'angelo Padre Frank gli appoggiò le mani alle spalle dicendogli con un sorriso enorme
"Lucifer da parte del padre di Chloe ricevi questa frase: ricorda Lucifer, come disse mia nipote Trixie, tu fai parte di questa famiglia"
Gli occhi di Lucifer divennero lucidi, era sopraffatto. Non ricordava più cosa volesse dire ricevere attenzioni da una famiglia, attenzioni non per fargli del male. Di questo momento era consapevole anche Maze, mentre la Dea era disorientata, quasi disgustata di vedere Lucifer così commosso. La demone fece da parte la Dea, dicendo a l'angelo padre Frank
"Angelo, non posdo sapere se tu cretina un demone. Ma io giuro che rimaro accanto al mio re, per difendere sempre questi Deckerstar con i loro anuci"
L'angelo disse a Maze, mentre Lucifer la ringraziò con lo sguardo
"Demone io ti credo. Tu sei molto importante per Trixie come per Chloe…"
Guardando Lucifet
"...io devo andare. Spero di ricevere altri incarichi per vedere te e Chloe quando le rivelerai tutto di te. Lucifer…"
Lucifer lo guardò
"...credi nel vostro amore. Lei può accettarti. Credi in lei"
Lucifer annuì di sì. L'angelo scomparve, riattivando il tempo. Lucifet guardò la madre con disprezzo
"Non voglio più vederti. Stai lontana da me o chiunque mi sia caro. Mamma addio. Maze tu resti?"
La demone lo stava seguendo. La Dea però li fermò nuovamente, dicendo a Lucifer
"Speravo di non usare questi metodi"
Digitò qualcosa al cellulare, dicendo a Lucifer
"Diversamente da te, tuo fratello Uriel, venuto per riportarmi all'inferno per ordine di tuo padre Dio, si schiera con me. Speravo che accettasi di partire con me, Amenadiel e Uriel per attaccare il paradiso. Visto che non vuoi farlo, dovrai farlo ugualmente o quella microbo della detective morirà"
Gli mostrò una videochiamata. Si vedeva Trixie legata a una sedia con un pezzo di scotch grigio che le chiudeva la bocca. Le guance e gli occhi erano coperti di lacrime. Uriel, il fratello di Lucifer entrò nell'immagine, dicendo con un sorriso
"Samael fai quello che dice la mamma. Lei tenta di pregarti, ma io schermo le sue lamentazioni. Non la troverai mai. Non preoccuparti, il padre della sporca umana dorme sotto un mio incantesimo. Ma per essere sicuri…"
L'immagine cambiò a Chloe legata a una altra sedia. Uriel ridacchiando disse, inquadrando madre e figlia
"...Le ho detto tutto di te caro fratello. Obbedisci alla mamma. Appena partirai con mamma e Amenadiel per il paradiso, il tuo demone saprà dove le troverà. Altrimenti le uccido"
Lucifer guardò con occhi di fuoco la madre che percepiva ondate di odio terrificanti. Cercando di resistere alla paura, la Dea gli disse
"A...abbiamo anche la spada di Azrael che…"
Sentire il ruggito sommesso di Lucifer le fece cedere un secondo le gambe
"...Che diventa di fuoco. Se partiamo ora…"
Con mani tremanti diede il cellulare a Maze che la guardava con gli occhi neri di un demone
"...saremmo al cancello in pochi momenti. Devi portare in braccio me. Amenadiel può ancora farcela con le sue ali"
Lucifer si avvicinò alla madre con gli occhi rossi, dicendole con voce roca
"Tu spera non gli succeda niente. Madre ti farò pentire di essere stata generata, di avermi creato"
La Dea stava per dire qualcosa, ma tutto l'odio e la rabbia che Lucifer emanava gli toglieva le forze. Alcuni aggeggi elettronici intorno a loro scoppiarono.
Maze non poteva credere potesse succedere nuovamente. Si avvicinò a Lucifer, notando una schiena più gonfia. Si punse appena sfiorandola. Preoccupata disse alla demone, mentre Lucifer guardava la madre con un ghigno malefico
"Non comprendi neanche cosa hai scatenato. Mio re…"
Si inginocchiò davanti Lucifer che urlò in alto con gli occhi rossi. Il tempo si fermò. Lucifer divenne nella sua versione bruciata, ma con una ossatura che era quasi una armatura, enormi ali di pipistrello. La Dea cade seduta sul pavimento, mentre Maze sempre in ginocchio di fronte Lucifer, nella sua versione da demone gli disse
"...Mio re vi prega la vostra fedele serva. Calmatevi"
Lucifer digrigno dei denti affilati contro sua madre, bloccato da Maze che sempre in ginocchio si gettò tra loro. Di Lucifer restava solo uno straccio di pantalone. Con voce demoniaca, Lucifet urlò
"Andiamo madre! Volevi scatenarmi! Eccomi! Andiamo!"
Apparve Amenadiel in piedi vicino la Dea. Proprio a lui, Maze che era in pratica abbracciata alla vita di Lucifer, disse
"Non comprendere cosa avete fatto. Avete scatenato la parte più infernale di lui. All'inferno si trasformò così per devastare l'inferno, per spazzare via i demoni ribelli. Provocò una devastazione degna di bombe atomiche"
Amenadiel aiutò la madre ad alzarsi. Lei gli disse anche se terrorizzata
"Sarà utilissimo. Per...parlargli tu"
Amenadiel le disse
"Madre non voglio più far parte del tuo piano. Parlando con Linda sono riuscito ad arrivare alla conclusione che tu ci usi…"
Rivolto a Lucifer che ringhiava contro di loro
"...perdonami Luci…"
Rivolto alla madre la Dea
"...dove sono mamma. Dove sono Chloe e Trixie?"
La Dea deglutì a fatica, dicendo
"L'avete voluto voi…"
Schiacciò un tasto di un altro cellulare
"...Uriel le ucciderà"
Lucifer urlò un
"NOOOOOOOOO!"
Che fece tremare fin nel profondo Amenadiel, la Dea e Maze. La demone profondamente scossa, lasciò andare il suo re, dicendo al pensiero delle sue umane preferite morte
"Distruggi tutto. Siano maledetti tutti"
Lucifer di gettò su Amenadiel e la Dea che scomparvero un attimo prima.
Nel magazzino abbandonato.
Uriel ricevuto il messaggio della madre tirò fuori da un borsone il coltello della sorella Azrael, l'angelo della morte. Era alle spalle delle due umane. Era in fondo felice di torturare delle umane. Perché lui non aveva specificato alla madre la Dea come li avrebbe uccisi.
Trixie guardò nuovamente la madre per poi chiudere gli occhi. Lei continuava nella sua preghiera a Lucifer, al paradiso. Dall'altra parte Chloe non riusciva proprio a odiare Lucifer, nonostante le cose orribili raccontate da Uriel. Lei era certa di conoscere il vero Lucifer. In fondo, si diceva, le avevano rapite per obbligarlo ad attaccare il paradiso, cosa che lui non voleva fare. Vide Uriel dietro Trixie con un lungo coltello in mano. Cercò di muoversi, dire qualcosa ma il coltello era sulla gola di Trixie che restava con gli occhi chiusi. Azrael comparve a qualche passo da loro. I suoi occhi erano un mare di lacrime. Disse rivolta a Uriel che non poteva vederla o ascoltarla
"Fratello ti maledirai all'infinito per quello che provocherai. Porterai l'apocalisse"
Con un gesto veloce, Uriel mise fine alla vita di Trixie, facendo scomparire la sua anima. In cielo, Lucifer percepì la morte delle due parti del suo cuore. Urlò rivolto al basso, mentre Maze urlava in strada tra gli esseri umani attaccati da orde di demoni
"Sì mio re! Portiamo la devastazione! Come hanno devastato le nostre anime"
La Dea e Amenadiel comparvero di fronte il cancello del paradiso. Ma scoprirono che era divelto. Azrael era seduta sul pavimento, scossa da singhiozzi di pianto, indicando ai due il paradiso invaso dai demoni, dicendogli
"Ecco madre la tua vittoria. Sii felice"
Sulla Terra devastata, un re dell'inferno irriconoscibile giunse dove erano i corpi delle due umane. Uriel gli aveva tagliato la gola. Le lacrime di Lucifer erano acide. Disse con voce roca a Maze giunta poco dopo
"Maze, devono essere poste insieme in una bara di cristallo. Dove era il loro appartamento fai costruire un castello degno di loro. Siano poste in una sala. Maze da oggi spargeremo l'inferno anche in altre realtà. Nessuno dovrà più essere felice, come non lo sono io"
Maze annuì di si, mentre Lucifer si avvicinò al fratello Uriel trattenuto da altri demoni, strappandogli il cuore, per ingoiarlo. Tutto era preda dell'inferno.
CONTINUA
