A quel punto Voight si avvicinò a Jay.

- Ehi, come stai? - chiese

Il detective rispose solamente con uno sguardo. Un misto tra tristezza e rabbia.

- Ho bisogno di parlare con te. Voglio sapere i dettagli. Dobbiamo prendere quei bastardi che hanno ucciso Hayley a sangue freddo. - continuò il sergente.

- E mio fratello. - aggiunse il detective con voce rotta.

Il dottor Crockett l'aveva informato solamente del detective Upton e non del dottor Halstead. Ne era venuto a conoscenza anche lui dopo la telefonata con capo dell'Intelligence.

A sentire quelle parole al detective Voight si strinse il cuore, nonostante il suo essere burbero.

In quel momento il detective si voltò verso il suo capo e con gli occhi pieni di lacrime gli disse:

- Non è possibile. Perché? - una volta detto ciò iniziò a piangere a dirotto.

Il sergente lo abbracciò e lo tenne stretto a se.

Non c'era molto che si potesse dire in quel momento.


Nel frattempo Adam e Kim presa una macchina fotografica di precisione si erano diretti verso casa del loro collega per raccogliere tutti gli indizi possibili per scoprire cosa era successo e chi era stato.

Piano piano avrebbero raccolto anche la testimonianza di Jay, unico superstite, ma capivano che non era ancora il momento.

Il loro collega non era ancora pronto a parlare.

La situazione lo aveva eccessivamente scosso.

Era normale per chi aveva appena perso suo fratello, l'unica persona ancora in vita della sua famiglia e la sua ragazza, colei che amava.

Jay iniziò a sentirsi male, stava sudando copiosamente e senza rendersene conto stava iperventilando.

Antonio accortosi della situazione lo prese per un braccio e lo condusse fuori dal pronto soccorso. Lo fece sedere con la testa china fra le gambe.

- Ehi, respira lentamente. Fallo con me - gli disse il detective più anziano.

Rimasero lì per un bel po', finché il ragazzo non sembrava essersi calmato.

Una vita respirata aria all'aperto il detective di era un po' ripreso.

Quando Halstead fu pronto tornarono dentro.

Ma Jay una volta giunto dai colleghi ebbe una spiacevole sensazione di nausea, il mondo iniziò a girare vorticosamente attorno a lui e prima che potesse accorgersene era steso a terra svenuto.

Pian piano si riprese e subito inizio ad avere nuovamente conati di vomito.

Era come se il suo corpo cercasse di buttare fuori in quel modo tutta la tensione, il dolore e la tristezza che stava provando.

Una volta ripresosi più o meno disse:

- Io devo andare -

- Dove? - chiese Antonio

Jay avrebbe voluto tornare a casa, restare solo.

Ciò però non era possibile. Casa sua era una scena del crimine e c'era comunque un po' di via vai.

Antonio si offrì di accompagnarlo ovunque, ma lui non volle.