Lidia non riusciva a credere a quanto il proprio ragazzo le stava dicendo.
«Ma... Hai provato a convincerlo a fare un passo indietro?» chiese.
Sirius si passò una mano sugli occhi chiari.
«Regulus non aveva intenzione di diventare un Mangiamorte, Lidia. L'ha fatto solo per far felici quei due…».
Serrò gli occhi, non riuscendo a completare la frase.
«Non ha bisogno di essere convinto a cambiare idea» sospirò.
Lily, che girava senza sosta sul tappeto del rifugio ormai da diversi minuti, si spostò nervosamente i capelli fulvi dagli occhi.
«Dobbiamo assolutamente fare qualcosa» mormorò.
«E cosa? Mandare un gufo a Voldemort per chiedergli di restituirci Regulus?» replicò James sconfortato.
«Diciamolo a Silente. Lui saprà che cosa fare, no?» suggerì Tonks.
Pur non avendo mai scambiato una parola con Regulus, la ragazza non poteva ignorare il fatto che il cugino non si fosse mai schierato dalla parte di coloro che la vessavano per i suoi poteri, per il suo essere una Tassorosso, o per la famiglia a cui apparteneva. E a parte l'aver avvertito sua madre della sua relazione nascente con Remus, Regulus non aveva mai dato segno di interessarsi a lei, decidendo semplicemente di ignorarla. Una cosa che, per quanto crudele da fare, era pur sempre meglio del bullizzarla...
Remus scosse il capo.
«Temo che nemmeno lui possa fare un granché, stavolta. Inoltre, Regulus ha ragione: se anche riuscissimo in qualche modo ad allontanarlo dai Mangiamorte, non potremmo fare lo stesso dai Serpeverde. Ricordiamoci che dovrà rimanere qui a scuola un anno in più di noi. E allora sarà vulnerabile...».
«Anche io rimarrò qui un anno più di voi, Remus. E se Silente non potesse davvero fare nulla per Regulus, io potrei benissimo portare avanti qualsiasi piano dovessimo riuscire ad escogitare per tenerlo fuori da quel giro...» propose Tonks.
Sirius scosse il capo a sua volta.
«Non ce ne sarà bisogno, Tonks. Perché Silente dovrà proteggerlo!» esclamò.
Remus sospirò.
«Silente non può mettere la sicurezza dell'intera scuola in secondo piano per fare da balia a un sedicenne, Sirius».
Sirius lo fulminò con lo sguardo.
«Stai forse suggerendo di lasciar perdere? Di rinunciare?» ringhiò.
James anticipò la risposta del licantropo.
«Assolutamente no, Felpato. Remus sta semplicemente dicendo quello che tutti - tu compreso - sappiamo: e cioè che Silente non può concentrare tutte le sue forze sulla protezione di una sola persona. Per questo penso che Tonks abbia ragione: abbiamo bisogno di trovare da soli un piano a lungo termine» disse.
Lidia annuì.
«E se dovessimo sbagliarci, e Silente dovesse accettare di aiutarci... Ben venga! Regulus si ritroverebbe a godere di una protezione fornita dai nostri sforzi combinati a quelli del preside» aggiunse decisa.
Lily si morse il labbro.
«Non dimentichiamoci, però, che Silente potrebbe decidere di espellere Regulus. Fuori da Hogwarts non sarebbe di certo più al sicuro, di questi tempi...».
Sirius si alzò in piedi.
«E' un rischio che dobbiamo correre, Lily. E se davvero mio fratello dovesse essere espulso, tanto di guadagnato! Vorrà dire che farò in modo di portarlo a casa mia prima che uno di quei pazzi della nostra famiglia possa trascinarlo nuovamente a Grimaldi Place. Non mi importa se per farlo dovrò infrangere ogni singola legge esistente» esclamò con aria combattiva.
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«Questo è quello che è accaduto, signore. E mi spiace enormemente ammettere che a nulla sono servite ore ed ore di conversazione: non siamo riusciti a trovare un solo modo per impedire che una simile follia abbia seguito. Per questo siamo qui: speravamo che lei potesse consigliarci» concluse Tonks.
Sirius, al suo fianco, annuì.
«Siamo disposti a tutto, signore. Anche ad accettare che mio fratello venga espulso per garantire la sicurezza della scuola. La prego solo di non consegnarlo al Ministero. So che si tratta di una richiesta pressoché impossibile da soddisfare, ma...».
Silente sospirò.
«Quello che mi avete sottoposto non è un problema facile da gestire, ragazzi...» disse con aria grave.
Lidia annuì.
«Lo sappiamo, e ci dispiace coinvolgerla in questa situazione» mormorò.
L'anziano preside di Hogwarts si alzò in piedi ed iniziò a passeggiare dietro la propria scrivania, pensieroso.
«Pur accettando la vostra richiesta di non fare il nome del signor Black al Ministero, non posso non avvertirne i genitori...» disse.
Sirius sgranò gli occhi.
«Signore, se Regulus si trova in questo pasticcio parte della colpa è loro, oltre che mia. Chiamare quei due sarebbe come darlo in pasto agli sciacalli! L'unica cosa che gli rimprovererebbero sarebbe quella di essersi fatto scoprire! Lo convincerebbero che ciò che ha fatto è giusto, e mio fratello finirebbe solo per farsi ammazzare!» esclamò, una nota disperata nella voce.
Il quadro di Phineas Nigellus emise un verso sdegnato.
«Definire gli appartenenti alla nobile e antica Casata da cui discendi degli sciacalli! Le nuove generazioni non comprendono davvero più l'importanza del portare rispetto, allora!».
Sirius lo fissò gelido.
«Personalmente trovo alquanto difficile portare rispetto a individui del genere, vecchio» sputò.
Lo sdegno di Phineas si intensificò.
«Frena quella lingua, sciocco giovinastro!» ribatté.
«Basta così ad entrambi» intervenne Silente, zittendoli.
Il mago si rivolse nuovamente ai tre giovani davanti a lui, guardandoli uno alla volta da sopra gli occhialetti a mezzaluna.
«Molto bene, vorrà dire che nessuno al di fuori di me, dell'Ordine della Fenice e di voi saprà quanto è accaduto nella vecchia aula di Babbanologia. Sì, signor Black: questo significa che così come tuo fratello, anche i suoi compagni non verranno denunciati come Mangiamorte. Per il momento» aggiunse, vedendo l'espressione del ragazzo.
«Se indicassi i nomi di quei giovani al Ministero prima della conclusione della loro istruzione, signor Black, uno di essi potrebbe facilmente dimenticare la fedeltà giurata ai propri compagni e denunciare tuo fratello. Come ho detto a te e al signor Potter quando si è presentato il dilemma del rivelare o meno al Ministero del vostro essere Animagi... Bisogna agire con cautela».
Sirius non seppe cosa dire, così fu Tonks a prendere la parola.
«Che possiamo fare allora, professore? Mancano ancora diversi mesi solo alla fine di quest'anno. E Regulus dovrà - nella migliore delle ipotesi - trascorrerne come me un altro qui al castello...».
Silente tornò a sedersi.
Sembrava incredibilmente stanco.
«Dovrete tenere gli occhi ben aperti e cercare in tutti i modi di allontanare il signor Black dai membri più pericolosi della sua Casa. Non disdegnate di utilizzare appieno il vostro ingegno e ognuno dei mezzi di cui disponete. Ritengo, infatti, che se la causa è giusta uno strappo alle regole può - e deve - essere fatto. Se riuscirete a farlo apparire inaffidabile agli occhi dei suoi compagni - magari a causa del fatto che si trova sempre in punizione quando invece dovrebbe riunirsi con loro - questi potrebbero decidere di "relegare" il signor Black ad un ruolo minore, ritenendolo ben poco utile ai loro scopi» disse.
«Così, nell'ipotesi in cui il suo nome venga fatto, nessuno potrebbe accusarlo di aver partecipato ad alcuna azione sul campo...» realizzò Lidia, stupefatta.
Silente annuì.
«Esattamente, signorina Rosie. In questo modo, inoltre, il processo di "distaccamento" da parte dell'Ordine sarà notevolmente più semplice».
Fissò negli occhi Sirius.
«Nel frattempo io avvertirò Alastor di tenere entrambi gli occhi ben fissi sugli appartenenti al gruppetto di cui mi avete parlato. Con l'attenzione di un Auror focalizzata su di loro, dubito che proveranno a compiere qualcosa di più pericoloso di un atto di bullismo - per quanto crudele possa esso essere ai danni delle loro vittime» concluse.
L'Animagus annuì riconoscente.
«La ringrazio, signore. Davvero, la ringrazio infinitamente» disse.
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«Ebbene?» chiese Lily non appena i tre ragazzi raggiunsero lei e gli altri sotto al faggio in riva al lago.
Lidia riferì ogni parola che il preside aveva detto loro, e la ragazza sospirò di sollievo.
«E' più di quanto ci aspettassimo» ammise James.
Remus si grattò il mento, pensieroso.
«Ora non ci resta che trovare un modo per dividere tuo fratello dai suoi nuovi amici, Sir...» mormorò.
Sirius si lasciò cadere seduto a terra.
«Vorrei proprio sapere come... Chissà, potremmo legare ed imbavagliare Regulus, nasconderlo in una torre come una fanciulla in pericolo e mettere sempre uno di noi di guardia» sbuffò.
James gli rivolse un sorriso carico di malizia.
«Lo sai, Felpato? Non è affatto una cattiva idea...».
