CAPITOLO 172

Sharon prese un gran respiro e premette il tasto verde, accettando così la chiamata.

«Dottor Thompson, buongiorno»

«Buongiorno Sharon, devo comunicarle una cosa molto importante. C'è qualcuno con lei in questo momento o è sola?»

«Non sono sola, mi dica» disse guardando Andy.

«Bene, si sieda e mi ascolti bene»

Fecero come il medico suggerì e si sedettero sul bordo del letto.

«Sono seduta»

«Ottimo. Ora, cerchi di stare tranquilla perché le sto per dare una ottima notizia, nonostante possa essere spaventosa.»

Da quelle parole Sharon ebbe la conferma dei suoi sospetti e di dove voleva arrivare il medico. Dopotutto era un detective, la perspicacia l'accompagnava da tutta la vita.

«Abbiamo un cuore compatibile. Sta arrivando in elicottero da Fresno. Sarà qui tra circa un'ora.» il medico le parlò lentamente e con tono rassicurante «Questo è il suo giorno fortunato, Sharon.»

Andy, accanto a lei aveva sentito tutto e anche lui venne pervaso da una sensazione tra la paura e il terrore. Sapeva che quel momento prima o poi sarebbe arrivato ma nonostante questo, venne colto di sorpresa. Strinse Sharon per trasmetterle la sua vicinanza e darle forza. Lei invece non riuscì ad emettere parola.

«Sharon, è molto importante che ora lei venga qui immediatamente e che iniziamo gli ultimi controlli prima dell'operazione che deve avvenire entro poche ore dall'espianto»

Si sentiva stordita di fronte a quella notizia. «Dottore, nella lista ci sono sicuramente persone con casi gravi del mio, persone che aspettano da anni. Non è giusto che io tolga a qualcun altro questa occasione. Sono in lista da solo qualche settimana, c'è gente che aspetta da mesi…»

«No, Sharon. Non sta togliendo nulla a nessuno. Semplicemente quel cuore è destinato a lei per compatibilità. Lei è tra i primi dieci nominativi nella lista d'attesa ma anche se non si trova al primo posto, quel cuore è più compatibile con lei che con le persone in lista prima di lei. Mi capisce? Non potremmo comunque dare a loro quel cuore perché non è compatibile tanto quanto lo è con lei. Le ripeto, non sta togliendo niente a nessuno, semplicemente la sua occasione è arrivata prima di quella delle altre persone in lista prima di lei. So che può non sembrare giusto ma il destino ha deciso così. Ora lei deve stare tranquilla quanto più possibile e si fa accompagnare qui in ospedale. Andrà tutto bene. Abbia fiducia e oggi sarà il primo giorno della sua nuova vita.»

«O l'ultimo.» inevitabilmente i timori di Sharon la portavano ad essere negativa di fronte alle aspettative.

«La scienza ha ormai fatto passi da gigante, oltre il 90% dei trapianti hanno esito positivo e il paziente può tornare a condurre una vita normale già entro un anno dall'operazione. Abbia fede e fiducia.» la rassicurò il medico «La aspetto tra poco qui in ospedale» le disse prima di salutarla e riagganciare.

Restarono una manciata di secondi in silenzio, non era facile metabolizzare la notizia.

«Vuoi chiamare i ragazzi prima di uscire?»

Sharon era ancora sovrappensiero «I ragazzi…sì…devo chiamarli…»

«Ti lascio tranquilla allora…intanto io preparo la borsa per l'ospedale»

«È già pronta, è nell'armadio. Il medico mi disse che avrei dovuto averla pronta per quando fosse arrivato questo momento…diceva che non avrei avuto la lucidità e il tempo per farla…e aveva ragione.»

«Ok, allora…mi vesto e appena sarai pronta andiamo.»

Sharon annuì. Prese il cellulare ma faticò a comporre il numero di Ricky. Era così confusa che si sentiva come se tutti i suoi sensi fossero impazziti. Andy lo notò e dopo essersi vestito velocemente si inginocchiò davanti a lei, ancora seduta sul bordo del letto.

Prese il cellulare che teneva tra le mani e lo poggiò sul comodino. «Fai un bel respiro…»

Lei obbedì.

«Brava, così…molto bene…» la rassicurò lui con tono calmo. Era fondamentale che almeno uno dei due riuscisse a mantenere il controllo. «Vuoi che li chiami io?»

«Sì…no…non lo so…» Nascose il viso tra le mani.

«Ok, allora…facciamo così…mettiamo il vivavoce e li chiamiamo insieme, ok?»

Sharon annuì ed Andy iniziò a cercare il numero di Ricky nella rubrica.

«Pronto mamma, ciao!» rispose il ragazzo vedendo il numero della madre sul display.

«Ciao, Ricky, sono Andy…»

«Andy…ciao, è successo qualcosa a mamma?»

«No, no, sono qui…» disse Sharon «ciao Ricky»

«Mi stava già prendendo un colpo! Come state? Ma siete tornati insieme?»

«Ehm…» nessuno dei due sapeva cosa rispondere. «Ora non è importante questo…» disse Andy «ti chiamavamo per informarti di una cosa…hanno appena chiamato dall'ospedale. C'è un cuore compatibile.»

Ricky rimase in silenzio dall'altro capo del telefono. «Ricky?» lo chiamò Andy.

«Sì...ci sono, ci sono...scusa è che...non me l'aspettavo questa notizia…cioè…sapevo che prima o poi sarebbe successo ma…non me l'aspettavo così…adesso…»

«Già...lo immagino...ha spiazzato anche noi...ora...andiamo in ospedale, il medico ci ha detto di fare in fretta, ci sono dei tempi per...queste cose…» lo informò Andy cercando di mantenere il controllo.

«Io parlo un attimo col capo, mi faccio dare un permesso e salgo sul primo treno. Spero di riuscire ad essere lì già nel pomeriggio. Avete già avvisato Emily?»

«Non ancora, ora chiamiamo anche lei» rispose Andy.

«Ricky non c'è bisogno che vi catapultiate tutti qui di corsa...avete le vostre vite, non voglio che interrompiate tutto per causa mia» Sharon non voleva che la sua situazione gravasse sui suoi figli.

«Tranquilla mamma, non devi preoccuparti di questo. Vogliamo starti accanto.»

«Ti voglio bene, Richard. Non dimenticartelo mai.» In poche occasioni lo aveva chiamato col suo nome completo.

«Anche io ti voglio bene, mamma. Anche tu non dimenticartelo mai.»

Terminarono la chiamata con molta tristezza. L'idea che quello sarebbe potuto essere il loro ultimo discorso riempiva i loro cuori di angoscia e paura.

Successivamente Sharon ed Andy chiamarono anche Emily e poi Rusty.

Continua…