WONDER WOMAN
2017
La Terra era sospesa nello spazio.
VOCE NARRANTE DI DIANA
"Un tempo volevo salvare il mondo.
Questo luogo bellissimo.
Ma lo conoscevo così poco allora.
È un posto di magia e meraviglia,degno di essere curato e amato.
Ma più ci si avvicina... più si vede la grande oscurità che cova al suo interno."
Parigi.
Louvre.
Diana camminava accanto alla piramide di vetro del museo.
Aveva i capelli neri legati dietro la testa,un mantello rosso lungo,che copriva anche il davanti,una gonna nera,con stivali dello stesso colore.
VOCE NARRANTE DI DIANA
"E il genere umano?
Il genere umano è tutta un'altra storia.
Ciò che uno fa di fronte alla verità,è più complicato di quanto si pensi."
Un furgone nero arrivò davanti al Louvre e aveva la scritta Wayne bianca sui lati e sugli sportelli posteriori.
Degli uomini vestiti di nero aprirono gli sportelli e le sbarre dietro di essi,poi presero una valigetta
Diana entrò nel museo.
VOCE NARRANTE DI DIANA
"L'ho imparato a mie spese.
Molto,molto tempo fa."
Diana si diresse in un corridoio con accanto due statue babilonesi "E ora...io non sarò mai più la stessa."
Un uomo le portò la valigia nera.
Lei stava leggendo un libro in una stanza con le pareti pieni di scaffali con dentro delle antichità.
C'era anche un tavolo pieno di pennelli e strumenti vari.
"Grazie."disse lei e l'uomo le diede la valigia,poi lui andò via e lei la aprì vedendo la sua vecchia foto di quando aveva la corazza ed era in compagnia dei militari,con un messaggio davanti con su scritto : "Ho trovato l'originale.
Forse un giorno mi racconterai la tua storia."
FLASHBACK
Diana,da piccola,correva su una strada di pietra,in un ambiente greco antico.
Diana aveva un vestito giallo chiaro lungo,fatto di varie strisce,sandali e dei bracciali di metallo che coprivano gli avambracci.
Correndo in strada incontrava solo delle donne vestite con delle tuniche ed erano tutte giovani.
Le strutture di pietra erano costruite su delle alture di un'isola ricca di vegetazione.
Diana attraversò una piazza dove c'erano delle bancarelle e dei carri.
La cittadina era strutturata a vari livelli,con un tempio di roccia sul livello più elevato e oltre c'era una statua greca enorme
"Salve Diana."disse una delle donne.
"Salve."disse la bambina correndo.
"Diana!"disse una donna con i capelli neri,un abito azzurro lungo,bracciali di metallo e una fascia di cuoio all'altezza della pancia "Diana!
Torna qui!"
In una zona dove c'era un prato,c'erano diverse donne che facevano esercizi con la spada.
Alcune indossavano una corazza di metallo sul petto,un vestito di pelle sulla pancia,una cintura di metallo,un gonnellino fatto da delle fasce di pelle,stivali di metallo e sandali,altre invece avevano un tessuto arancione sul seno,un gonnellino e sandali.
Avevano tutte i capelli legati dietro la testa.
Una di loro salì su una roccia,poi per evitare i colpi dell'altra spiccò un salto,ruotò su se stessa e scagliò la spada contro un altra che la colpì con la sua,poi parò il fendente di un'altra,poi si abbassò evitando il colpo.
Oltre a queste vi erano delle altre vicino ad un tavolo di legno rotondo.
Una era su di esso e faceva esercitazioni con la spada.
C'era un piccolo sentiero che passava in mezzo al prato e c'erano grosse statue femminile con lance in mano.
Da quella zona si vedeva il mare,la scogliera e gli enormi scogli appuntiti e pieni di vegetazione.
Diana era su un piano superiore e le osservava,poi iniziò ad imitare le loro mosse.
Una di colore era sul tavolo,indossava la corazza scura,con il gonnellino fato di strisce e aveva una placca di metallo sulla testa,con una punta al centro e due protuberanze che andavano sugli zigomi.
La donna di colore ne scagliò giù un'altra,poi una terza le arrivò alle spalle e la colpì alla schiena con un 'asta di legno,senza farle niente,poi l'altra le afferrò l'asta con la mano sinistra,le diede un pugno alla pancia,mandandola in ginocchio e poi una manata al volto gettandola dal tavolo.
Un'altra con la stessa corazza,osservava Diana.
Aveva i capelli biondi,legati e una placca sulla fronte,con una stella al centro e una punta diretta verso il basso,oltre che una verso l'alto,più piccola.
"Diana!"disse la donna con il vestito azzurro e lei fuggì "Diana,ti vedo!"
Un'altra,con la corazza e un mantello viola,le si parò davanti "Ma dove corri?
Rallenta!"
Lei salì delle scale di pietra e spiccò un salto precipitando per diversi livelli,ma la madre la afferrò.
La madre era su un cavallo insieme alle altre.
Aveva una placca dorata sulla fronte,con linee intrecciate,una stella al centro,una punta sulla parte superiore,due protuberanze sugli zigomi,un mantello chiaro sulla schiena,due pellicce sulle spalle,e la corazza scura addosso,più due placche alla base del collo.
I capelli chiari erano sciolti.
Indossava anche i bracciali di metallo e delle fasce chiare sul dorso delle mani.
Le altre avevano un elmo di metallo,con una spazzola nera sulla parte centrale,una corazza scura,con placche d'oro sul seno e placche di metallo nero sulle gambe.
"Salve madre."disse Diana ridendo,mentre la madre la teneva per il braccio sinistro "Come andiamo oggi?"
"Torna dalla tua tutrice prima che si licenzi come le altre."disse la madre.
La donna che l'aveva osservava mentre imitava le mosse delle guerriere,le raggiunse a cavallo.
Aveva il volto quasi identico a quello della madre.
Diana fu messa sullo stesso cavallo della madre "Ma non pensi che sia ora che io cominci ad addestrarmi?
Antiope dice che sono pronta."
"Ah si?"disse la madre guardando l'altra che aveva un cavallo con una placca di metallo sulla testa.
"Potrei cominciare ad insegnarle qualcosa."disse Antiope "In modo che sia almeno in grado di difendersi."
"Da chi?"disse la madre.
"In caso ci fosse un'invasione."disse Antiope.
La corazza di Antiope era marrone,a scaglie,e legata da delle fasce oblique.
"Non è per questo che ho messo la più grande guerriera della nostra storia a capo del nostro esercito,generale?"disse la madre.
"Io prego che non arrivi il giorno in cui debba combattere,ma come sai...lo scorpione deve pungere,il lupo cacciare..."disse Antiope.
"È ancora una bambina."disse la madre "L'unica su quest'isola."
"Ma madre!"disse Diana.
"Tu non ti addestri."disse la madre che si allontanò dalle altre.
La sera seguente Diana era in una casa di pietra,su un piano di metallo,sopra delle pellicce,con cuscini dello stesso materiale e coperte di tessuti.
Dietro di lei c'era un apertura circolare che aveva i contorni neri,la parte interna gialle,con linee nere,poi vi era una seconda circonferenza,poi vi era un muro d'oro,con un cerchio di bronzo,con un cerchio al centro e molti raggi.
"E se prometto di stare attenta?"disse Diana.
"È ora di dormire."disse la madre.
La donna ora indossava una corazza d'oro,con una gonna d'oro lunga.
La gonna era fatta a strisce separate.
I polpacci avevano delle linee d'oro intrecciate che arrivavano fino ai sandali.
La madre si sedette vicino a Diana.
"E se prometto di non usare la spada?"disse lei mentre la madre la copriva.
"Combattere non fa di te un'eroina."disse la madre.
"Solo uno scudo allora,senza bordi affilati."disse la bambina.
"Diana,sei la cosa più preziosa che ci sia al mondo per me."disse la donna "Ti desideravo a tal punto che ti ho plasmata nell'argilla con le mie mani e ho chiesto a Zeus di darti la vita."
"Mi hai già raccontato questa storia."disse Diana.
"Ragion per la quale stasera te ne racconterò una nuova."disse la donna che andò verso un tavolo di legno e tolse un tessuto da delle pergamene.
Accanto alle pergamene c'era un anfora.
"SI!"urlò Diana che si mise seduta.
"Così finalmente capirai perché la guerra non è mai auspicabile."disse la donna che si mise seduta con le pergamene "Anni or sono,all'alba dei tempi,quando tutta la storia era ancora un sogno,gli dei ,nati dagli elementi della Terra,governavano.
Essi erano nati dall'acqua,dalla terra,dal fuoco e dal vento e si erano concentrati in delle forme.
Zeus era diventato il re.
Zeus,in Grecia,creò degli esseri,su cui gli dei governavano.
Esseri fatti ad immagine dell'uomo che già esisteva precedentemente,ma questi erano giusti e buoni.
Creò la sua creazione...mortali.
Questo tipo particolare di genere umano era buono.
Ma il figlio di Zeus era invidioso dell'uomo greco e cercò di corrompere la creazione del pare.
Costui era Ares,il dio della guerra.
Ares avvelenò il cuore degli uomini con gelosia,volgendolo l'uno contro l'altro,e la guerra devastò la Grecia,così gli dei crearono noi dall'acqua.
Le amazzoni.
Per influenzare il cuore degli uomini e riportare la pace in Grecia.
E per un breve periodo ci fu la pace.
Ma non durò a lungo.
Io guidai una rivolta che ci liberò tutti dalla schiavitù.
Quando Zeus guidò gli dei in nostra difesa,Ares li uccise.
Uno da uno,finché solo lo stesso Zeus rimase.
Zeus usò quanto restava del suo potere per fermare Ares e scagliò un tale colpo che il dio della guerra fu costretto a ritirarsi.
Ma Zeus sapeva che un giorno Ares sarebbe potuto tornare per finire la sua missione:una guerra senza fine in cui il genere umano,da ultimo,avrebbe distrutto se stesso e noi con esso.
Il re degli dei greci capì di essere stato danneggiato irrimediabilmente,così Zeus ci lasciò un'arma,un'arma abbastanza potente da uccidere un dio.
Con il suo ultimo respiro,Zeus creò quest'isola,dove nasconderci dal mondo esterno.
Un posto in cui Ares non potesse trovarci.
E da allora tutto fu quiete."
Diana,con indosso un cappuccio e un mantello grigio,aspettò che una guardia passasse davanti alla casa e poi fuggì,poi scese una scala,sorpassò delle amazzoni,con lunghi mantelli e cappucci blu,poi arrivò ad una grotta dove c'era Antiope,con un'asta di legno che iniziò a mostrarle delle mosse,che lei imitò con un'asta più piccola.
Tempo dopo Antiope e Diana combattevano su una collina dove c'era una placca di pietra rettangolare e delle scale che conducevano ad essa.
Tempo dopo Diana era su un cavallo bianco e galoppava in mezzo a campi di fiori gialli.
Un giorno Diana e sua madre camminavano su un balcone pietra,con delle teste di marmo sul muretto.
Dal balcone si vedeva la spiaggia,gli scogli e il mare.
La madre aveva un vestito nero lungo e la stessa placca sulla fronte.
Le due arrivarono davanti ad una zona dove il muretto si curvava verso l'esterno,formando una semi circonferenza con delle piante sulla parte superiore.
"Rendiamo grazie agli dei per averci dato quest'isola."disse la donna spalancando le braccia.
"E l'ammazza dei?"disse Diana.
"L'ammazza dei?"disse la madre.
"L'arma abbastanza forte da uccidere un dio?"disse Diana "Posso vederla?"
La madre si chinò e la prese in braccio.
Poco dopo le due erano su due cavalli diversi,accompagnati dalle guardie.
Accanto a loro c'era un alto muro di mattoni bianchi,con delle raffigurazioni.
"Gli dei ci hanno dato molti doni."disse la regina "Un giorno li conoscerai tutti.
È in questa grande torre che li conserviamo."
Le due arrivarono alla base di una torre cilindrica e le porte vennero aperte dalle guardie.
Le due attraversarono un corridoio stretto, arrivando ad una stanza grande,al centro della torre,senza soffitto,con delle scale al centro,una cupola fatta da 6 linee di metallo oblique e curve e una spada al centro messa con la punta verso il basso.
"L'ammazza dei."disse Diana "È bellissima.
Chi può brandirla?"
"Io prego che nessuno debba usare quest'arma,ma solo le più spietate tra noi potrebbero e quindi non tu,Diana."disse la madre mettendogli le mani sulle spalle "Capisci?
Sei al sicuro.
E non c'è niente di cui tu debba preoccuparti."
Diana,divenuta adolescente, si addestrava con Antiope in un giardino,con degli alberi.
La ragazza indossava un vestito bianco lungo fino alle ginocchia.
Parò il colpo dato dall'alto verso il basso,poi diede un pugno al petto dell'altra facendola indietreggiare,girò su se stessa e sferrò un colpo,poi l'altra lo parò e le colpì la schiena con la parte piatta della lama mandandola a terra.
"Continui e dubitare di te Diana."disse Antiope.
"Non è vero."disse lei che raccolse la spada.
"Si,è così."disse Antiope.
"Non è vero."disse Diana che sferrò un colpo,l'altra si chinò a sinistra evitando,sferrò un colpo dal basso verso l'alto,Diana si chinò all'indietro e Antiope la spinse con la mano sinistra mandandola a terra.
"Sei più forte di quanto pensi."disse Antiope "Hai poteri maggiori di quanto immagini,ma se non ti impegni a fondo..."
"Diana!"disse la madre arrivando con le altre.
La madre la raggiunse "Sei ferita?"
"No,madre."disse Diana "Sto bene,mi stavo solo..."
"Addestrando."disse la madre "Sembra che io non sia più rispettata come regina.
Disobbedita.
Tradita dalla mia stessa sorella."
"No,madre,è colpa mia."disse Diana "Le ho chiesto io di..."
"Riportala a palazzo."disse la regina ad un'altra "Va con lei."
Una delle donne la portò via.
"Non mi hai lasciato altra scelta,Ippolita."disse Antiope "Trascuri i tuoi doveri se lei non sa combattere."
"Tu parli di un tempo che non è detto che arrivi."disse Ippolita "Egli potrebbe non tornare.
Forse è stato distrutto a causa delle ferite."
"Ares è ancora vivo."disse Antiope "Lo senti quanto me nelle ossa.
È solo una questione di tempo prima che ritorni."
"Più forte diventa,più lui la troverà facilmente."disse Ippolita.
"Ippolita,la amo almeno quanto te."disse Antiope "Ma questo è l'unico modo adeguato per proteggerla."
"La addestrerai duramente,più di ogni altra amazzone prima di lei."disse Ippolita "5 volte di più.
10 volte di più.
Finché sarà più brava perfino di te.
Ma non dovrà mai sapere la verità su chi è realmente.
O su come è venuta in vita."
Anni dopo Diana era in una zona dell'isola dove c'era un prato con intorno dei livelli con delle amazzoni che avevano messo dei bersaglio e ce ne erano altre con gli archi.
Aveva una fascia di cuoio che andava dalla spalla sinistra verso il seno destro,poi il seno e la pancia erano coperti da un vestito aderente dorato con delle fasce intrecciate,poi c'era un gonnellino e dei sandali,con delle fasce che andavano sugli avambracci.
Lei evitò una freccia lanciata da quella sul livello superiore e scagliò una freccia centrando il bersaglio attaccato alle travi,poi tirò un'altra freccia prendendone un altro,poi prese altre due frecce e prese altri due bersagli,poi si voltò e ne prese un altro.
Un'amazzone con l'elmo e la corazza d'oro lanciò una lancia ,lei spiccò un salto,girando su se stessa ed evitando la lancia.
Una volta messi i piedi a terra,osservò antiope e poi guardò su un'altura rocciosa dove c'era la madre a cavallo con le guardie.
La guerriera le corse contro,lei parò la spada con l'arco,girò su se stessa,parò il colpo con lo scudo nero circolare.
Lo scudo aveva un cerchio al centro,con al centro un altro cerchio con dei raggi,evitò un altro colpo abbassandosi e facendo una capriola,una delle amazzoni su un dosso prese una freccia,Diana scagliò lo scudo colpendola,prese una frusta dalla cinghia,la lanciò alla caviglia dell'altra,diede una strattonata e la mandò a terra ,facendole fare un volo di diversi metri,poi quella di colore tentò di colpirla con un'ascia,ma lei parò il colpo con la spada,bloccò l'arma con l'avambraccio sinistro,ma si prese un colpo al mento senza sentire quasi alcun effetto,poi parò un altro colpo,poi altri due e alla fine mise la spada alla gola dell'altra.
Antiope le si avvicinò,poi evitò due colpi,ne parò un terzo,lei girò su se stessa,cercando di colpirle le gambe con il piede,ma l'altra si allontanò,poi parò altri due colpi,Diana ne evitò uno
allontanandosi,Antiope girò su se stessa e le diede un calcio alla pancia facendole fare alcuni passi indietro.
"Di più!"disse Antiope "Sei più forte di così,Diana.
Ancora."
Diana guardò la madre,poi corse verso l'altra che parò la spada,poi Diana parò un colpo,giro su se stessa e cercò di colpirle le gambe,poi l'altra parò un colpo con una spada e cercò di colpirla con un'asta di legno,ma lei parò con l'avambraccio sinistro due volte,poi le colpì l'asta con la spada,l'altra girò su se stessa e cercò di colpirla ma lei parò facilmente il colpo,poi Antiope girò di nuovo su se stessa,ma senza riuscire a colpirla,poi Diana le diede un calcio alla spada disarmandola e mettendola in ginocchio.
Diana guardò la madre,ma Antiope la spinse a terra raccogliendo la spada "Mai abbassare la guardia!
Nemmeno davanti ad un nemico disarmato!"
Diana riuscì a mettersi in in ginocchio per parare i colpi di spada dell'altra con le placche sugli avambracci.
"Ti aspetti una battaglia leale?!"disse la donna "Una battaglia non è mai leale!"
Diana mise gli avambracci ad "X" e da essi partì un'enorme onda d'urto di energia arancione che scagliò via la nemica.
L'onda d'urto colpi alche le altre che dovettero ripararsi.
Diana rimase a guardare l'energia che usciva dai suoi bracciali e che man mano svaniva.
"Antiope!"disse una delle guerriere che andò a soccorrerla insieme a quella di colore "Sta ferma.
Tu sanguini."
"Mi dispiace."disse Diana avvicinandosi.
"Aspetta."disse quella di colore alzandosi "Diana aspetta."
Diana vide che tutte la guardavano con preoccupazione.
"Che cos'ho fatto?"disse Ippolita.
"Mi dispiace."disse Diana andando via.
Antiope si mise seduta.
Diana andò su una scogliere e si guardò gli avambracci,poi chiuse gli occhi e guardò in alto,ma li riaprì sentendo un rombo e vedendo un aereo tedesco della prima guerra mondiale che bruciava e cadeva in mare.
Diana si tuffò dalla scogliera.
A bordo del mezzo vi era un uomo biondo vestito con un lungo cappotto con una pelliccia alla base del collo.
L'aereo si spezzò in due e lui trattenne il fiato mentre il pezzo staccato affondava.
Guardando in alto vide la sagoma di Diana sull'aereo,poi lei si tuffò e lo soccorse portandolo a galla,poi nuotò verso riva.
Poco oltre la riva c'era un barriera invisibile che separava l'isola da una coltre di nebbia e vi erano soldati tedeschi su delle barche che si stavano avvicinando con delle navi.
"Da dove arriva questa nebbia?"disse il capitano guardando con il binocolo.
"La."disse un soldato su una barca vedendo un pezzo dell'areo.
Allungando la mano oltrepassò la barriera e si ritrovò in una zona senza la nebbia e guardò la spiaggia sbalordito,poi tornò indietro ritrovandosi nella nebbia,si sporse in avanti,ritrovandosi in un luogo senza nebbia.
"Eccolo!"disse il soldato "Il pilota!
Avanti!"
Arrivata in spiaggia si mise accanto all'uomo svenuto toccandogli il volto,poi lui rinvenne e sputò l'acqua.
"Ciao."disse Steve.
"Tu sei un uomo?"disse lei ridendo.
"Si,perché?"disse l'uomo "Sembro un'altra cosa?"
Diana rise.
"Dove siamo?"disse l'uomo.
"A Themyscira."disse Diana.
"Mai sentita."disse Steve.
"Tu chi sei?"disse Diana che si voltò vedendo le navi.
"Io sono uno dei buoni."disse l'uomo alzandosi "E quelli sono i cattivi."
"Cosa?"disse Diana alzandosi.
"I tedeschi."disse l'uomo "Dobbiamo andar via da qui."
"I tedeschi?"disse Diana.
"Diana!"disse la regina sulla scogliera insieme alle altre guerriere che si stavano
schierando "Allontanati subito da lei!"
Delle amazzoni si misero in ginocchio con gli archi e incoccarono frecce infuocate.
"Pronte con gli archi!"disse una di loro.
"Hanno solo gli archi?"disse l'uomo.
"FUOCO!"urlò il capo della barca e i soldati iniziarono a sparare.
"SCOCCATE!"urlò la regina e le frecce infuocate furono scoccate.
"ANDIAMO!"disse Steve,così lui e Diana si misero dietro due scogli.
I soldati arrivarono a riva mentre le frecce li colpivano,poi alcune spiccarono un salto dalla
scogliera e scoccarono le frecce sulle pareti rocciose,restando collegate con una corda e mentre le corde le tenevano continuavano a scoccare frecce.
Uno dei soldati sparò,Diana riuscì a vedere il proiettile a rallentatore e poi la pallottola uccise una di quelle appese alle corde.
Alcune amazzoni scesero in spiaggia e continuarono a scoccare le frecce,ma molte furono uccise,tuttavia la cavalleria arrivò dalla parte sinistra della spiaggia ed era guidata da Antiope che scoccò la freccia e colpì uno degli uomini,poi la cavalleria li travolse.
Una di quella a cavallo afferrò la mano di un'altra,la lanciò in aria,la donna ruotò su se stessa lanciando due coltelli.
Un'altra prese una lancia,toccò il suolo e strusciando l'arma produsse un'onda di polvere che accecò i soldati che furono colpiti dalle frecce delle altre.
Un'altra trafisse un uomo con una lancia.
Alcune esplosioni fecero volare alcune amazzoni giù dal cavallo.
Antiope fece una capriola e atterrò prendendo le frecce di una faretra,conficcandole nel suolo,poi iniziò ad incoccare le frecce e a scoccarle uccidendo uomini.
"RESTA QUI!"disse l'uomo che saltò addosso ad un soldato,lo gettò a terra e gli prese il fucile,dopo averlo colpito.
Diana raccolse un arco e scoccò una freccia colpendo un uomo,mentre una delle amazzoni colpiva con l'ascia uno di loro.
Diana prese una spada,parò il fucile di un soldato e lo uccise.
Ippolita spiccò un salto dal cavallo,girò su se stessa e atterrando colpì due soldati con la spada,poi parò un fucile di un altro e gli sferrò un pugno,poi colpì il viso di un altro con il manico della spada e ne trafisse un terzo.
Antiope colpì un uomo al petto,poi ne uccise un altro con l'arco.
Dei soldati spararono,ma le donna si ripararono dietro gli scudi,un uomo corse versò Antiope,lei gli afferrò il fucile,giro su se stessa e gli diede una gomitata sinistra al volto,poi ne atterrò un altro con un pugno,poi raccolse un arco,un'altra si mise in ginocchio con lo scudo verso l'alto,poi Antiope mise il piede sullo scudo,spicco un salto superando una roccia con dietro 3 soldati e scoccò tra frecce uccidendoli,poi vide un soldato alle spalle di Diana che stava per sparare.
"NO!"urlò Antiope che spiccò un salto e il soldato le sparò al petto.
L'uomo con l'aereo sparò al soldato,mentre Diana soccorreva l'altra.
"No."disse Diana guardando il sangue uscire dal petto di Antiope "No!
Antiope…
Ehi.
Ehi."
"Diana..."disse Antiope "Il tempo è giusto.
Tu...devi..."
"Cosa?"disse Diana "Cosa?"
"L'ammazzadei."disse Antiope "Va..."
"Ma dove?"disse Diana "Dove?"
"Va."disse Antiope che morì.
"Oh,ti prego no!"disse Diana "No!
No!
No!"
"NO!"disse una donna che corse con Ippolita verso Antiope.
Ippolita guardò l'uomo e gli si avvicinò furiosa "TU..."
"No..."disse Diana mettendosi davanti a lui "No,madre!
Ha combattuto al mio fianco contro gli invasori."
"Quale uomo combatte contro il suo stesso popolo?"disse un'altra.
"Non è il mio popolo."disse l'uomo.
"E perché allora vesti i loro colori?"disse la donna.
"Non te lo posso dire."disse l'uomo.
"Invece ce lo dirai."disse quella di colore.
"Qual'è il tuo nome?"disse l'altra.
"Non posso dire neanche questo."disse l'uomo.
"Io dico di ucciderlo e facciamola finita."disse un'altra.
"Se muore dovremmo rinunciare a sapere quelli chi sono e la ragione per cui sono venuti."disse quella di colore.
L'uomo fu portato in una zona vicino a degli enormi spuntoni di roccia dove c'erano delle colonne naturali,collegate da dei ponti rocciosi con delle piante sopra.
Sotto queste colonne vi era un corridoio di pietra,con tre file di sedie di pietra sui lati,delle scale che conducevano ad una zona circolare dove c'erano due cerchi di pietra e davanti a questa zona vi era una scalinata più alta con sopra un aspirale di pietra.
Le amazzoni erano riunite li,molte avevano anche dei mantelli neri o marroni.
L'uomo era in ginocchio,una di loro aveva legato intorno a lui una frusta che emanava energia gialla e davanti a lui c'era sia Diana sia Ippolita.
"Il mio... nome è capitano Steve Trevor,pilota forze di spedizione americane,matricola 141...non sono autorizzato a dire..."disse lui.
La frusta si illuminò di più.
"...assegnato all'intelligence britannica."disse Steve "Che diavolo è questo cosa?"
"Il lazo di Estia ti obbliga a rivelare la verità."disse Diana.
"Ma diamine, quanto scotta!"disse Steve.
"È inutile e doloroso resistere."disse la donna con la frusta.
"Qual'è la tua missione?"disse Ippolita.
"Chiunque voi siate,non sapete il pericolo che correte."disse Steve.
"Qual'è la tua missione?"disse Ippolita.
"Io sono...io sono una spia!"disse Steve "Sono una spia."
FLASHBACK
Steve,camuffato da tedesco,era in una base dove c'erano molti soldati,aerei e una fabbrica di esplosivi con quattro torri da cui usciva fumo.
C'era un edificio al centro a cupola,poi c'erano due edifici rettangolari.
VOCE NARRANTE DI STEVE
"All'intettigence britannica giunse voce che il capo dell'esercito tedesco,il generale Luderdorf,
aveva istallato una base segreta nell'impero ottomano.
Mi infiltrai tra le loro file."
Luderdorf aveva l'uniforme,il cappello,era un uomo anziano,con capelli bianchi e camminò nella fabbrica verso un ufficio privato con un vetro davanti.
La fabbrica era piena di gente che fabbricava esplosivi.
VOCE NARRANTE DI STEVE
"Secondo le nostre fonti i tedeschi non avevano armi, ne munizioni di alcun genere.
Ma le nostre fonti sbagliavano,i tedeschi avevano i turchi che fabbricavano bombe per loro.
E non solo bombe,ma nuove armi,armi segrete.
Inventate dalla scienziata psicopatica di Ludendorf,il dottor Isabel Maur.
I ragazzi in trincea la chiamavano dottor Poison.
E a ragion veduta."
Luderdorf era in una stanza con Poison:una donna con delle placche di ceramica su tutto il lato
sinistro del volto e anche sul naso che coprivano gli sfregi che aveva.
Indossava un camice verde e una cuffia verde.
Lesse un diario,poi aprì una valvola che dava su una stanza con un prigioniero con una maschera antigas sul volto.
Il gas iniziò a fondere la maschera,ma non a sufficienza,così lei tirò una leva e i fili connessi alla maschera furono tirati ,sollevandola, e l'uomo morì.
VOCE NARRANTE
"Da quel che capivo se il dottor Maur fosse riuscita a completare la sua opera,sarebbero morti a milioni,la sua guerra non avrebbe avuto fine.
Io ero li per osservare e riferire,niente di più,ma...dovevo fare qualcosa."
Steve prese il diario dalla porta semi chiusa e si allontanò.
"Devo solo far si che il gas penetri dentro la maschera,solo mi serve altro tempo."disse Poison.
"Purtroppo,dottore,non abbiamo altro tempo."disse Ludendof.
"Quest'opera,questo..."disse Poison indicando il mobile dove era il diario e ,vedendo che non c'era più, si avvicinò alla porta vedendo Steve allontanarsi "PRENDETE QUELL'UOMO!"
Steve fuggì verso un aereo,afferrò un pilota e lo gettò di sotto,poi salì a bordo,decollò e una mitragliatrice iniziò a sparare.
Poison e Ludendorf salirono su una macchina.
L'aereo si Steve sparò su diversi soldati a terra,poi gettò una bomba nella fabbrica distruggendola e si allontanò.
FINE FLASHBACK
"Ma se riuscissi a portare questi appunti in tempo al mio comando,salverei milioni di vite umane e fermerei la guerra."disse Steve.
"Guerra?"disse Diana "Quale guerra?"
"La guerra...quella che metterà fine a tutte le guerre."disse Steve "4 anni di combattimenti,27 paesi coinvolti,25 milioni di morti.
Soldati e civili.
Gente innocente.
Bambini e donne massacrati.
Le loro case bruciate.
Armi più letali di quanto... voi immaginiate.
Non ho mai visto una cosa simile.
Sembra la fine del mondo."
Poco dopo Ippolita camminava con le guardie in un corridoio di pietra,con delle arcate.
"Dovremmo lasciarlo andare."disse quella a sinistra.
"E rischiare che porti qui altri uomini?"disse Ippolita.
"Non possiamo trattenerlo per sempre."disse quella di colore.
"Madre."disse Diana e Ippolita si fermò "Scusami,ma...dopo tutto quello che l'uomo ha detto...deve trattarsi di Ares."
"Di che cosa stai parlando,ragazza?"disse Diana.
"Perdonami senatrice,ma l'uomo l'ha definita una guerra senza fine."disse Diana "Milioni di
persone sono già morte.
Non ha mai visto una cosa simile.
Solo Ares può fare una cosa così.
Non è sufficiente lasciarlo libero,dobbiamo andare con lui."
"Non impiegherò il nostro esercito lasciando l'isola indifesa per la loro guerra."disse Ippolita.
"Non è la loro guerra."disse Diana "Zeus ha creato i greci come giusti e saggi,forti e impetuosi."
"Quella era solo una storia,Diana,e non credo sia un greco quello."disse Ippolita continuando a camminare "Sono molte le cose che non sai.
Gli uomini sono spesso corrotti."
"Si,ma c'è Ares dietro quella corruzione."disse Diana "È Ares che ha trascinato i tedeschi a combattere.
Avrà corrotto anche altri."
La madre si voltò.
"Fermare il dio della guerra è nostro preciso dovere."disse Diana "Come amazzoni è nostro compito!"
"Tu non sei un'amazzone come tutte le altre."disse Ippolita "Quindi non farai niente.
Come regina te lo proibisco."
Ippolita andò via.
Diana andò in una grotta piena di urne con dentro a acqua che emanava luce azzurra.
Lei si mise seduta su un lettino di pietra e un'altra le tolse una fascia vedendo che la ferita sull'avambraccio sinistro era perfettamente chiusa.
"Strano."disse l'altra "È vero che gli hai salvato la vita?"
"Chi te l'ha detto?"disse Diana.
"Lui."disse la donna.
Steve era dentro una pozza d'acqua luminescente che scorreva in altre vasche di roccia naturale.
Intorno c'erano anche delle anfore che emanavano luce azzurra.
Steve si alzò ,mentre Diana entrava nella grotta.
"Wow!"disse lui che si vergognò "Ah...non ti ho visto entrare."
"Quindi tu sei...un tipico esempio del tuo sesso?"disse Diana.
"Ah...veramente sono un po' sopra la media."disse Steve.
"Quello cos'è?"disse Diana.
"Oh...questo..."disse Steve che stava guardando il piattino di pietra su cui era l'orologio e lo prese"Questo è un orologio."
"Un orologio?"disse Diana.
"Si,un orologio."disse Steve uscendo dalla vasca e coprendosi con un asciugamano "Ti dice l'ora.
Era di mio padre.
E l'ha dato a me.
Ha passato l'inferno con lui e ora con me e ancora ticchetta."
"A che scopo?"disse Diana ridendo.
"Per sapere che ore sono."disse Steve "Perché ti dice l'ora."
Diana rise.
"Quando mangiare,dormire,svegliarsi,lavorare."disse Steve.
"Ti fai dire cosa fare da quel cosino piccolo?"disse Diana ridendo.
"Si."disse Steve "Ti posso fare qualche domanda?"
"Certo."disse Diana.
"Che gente abita questo luogo,voi chi siete?"disse Steve "Perché non sai cos'è un orologio?
Come sai la mia lingua?"
"Noi parliamo centinai a di lingue."disse Diana "Noi siamo il ponte per una maggiore
comprensione fra gli uomini."
"Certo."disse Steve e lei sorrise "Ancora non ho avuto modo di dirtelo,ma...grazie per avermi tirato fuori dall'acqua."
"Grazie a te,per ciò che hai fatto sulla spiaggia."disse Diana
Steve si vestì "Allora,sei qui per liberarmi?"
"Ah,ho tentato,ma...non dipende da me."disse Diana "Ho anche chiesto di mandarmi con te.
Oh qualcun altra.
Un'amazzone.
Le amazzoni."
"Amazzoni."disse Steve.
"È nostro sacro dovere difendere il mondo."disse Diana "E io vorrei tanto...ma mia madre non mi consente di andare."
"Beh,non so biasimarla."disse Steve "Per come sta andando questa guerra non lascerei
andarci nessuno a cui tengo."
"E vuoi tornare indietro lo stesso,perché?"disse Diana.
"Non credo che userei il verbo volere."disse Steve che si rimetteva la maglietta "È che ho scelto di tentare.
Mio padre,una volta,mi ha detto che se vedi qualcosa che va male nel mondo puoi intervenire o puoi non fare niente.
E con niente ho già tentato."
La notte seguente Diana era su una collinetta e guardava la torre enorme,con delle finestrelle sulla parte superiore,poi guardò lo strapiombo sotto di lei.
Corse dalla parte opposta e spiccò un salto di molti metri atterrando vicino ad un albero e facendo muggire un bue che pascolava nella vicinanze.
Diana guardò la torre,corse e spiccò un salto enorme afferrando una tegola sporgente che però cedette e lei cadde,poi bucò il muro con le dita della mano destra.
Poi iniziò a bucare la parete con le dita dell'altra mano e si arrampicò.
Arrivo al davanzale di pietra esterna e metallo interno e lo abbozzò con la mano,poi entrò nella torre e vide due placche circolari di metallo unite in alto,con dentro un pilastro nero con sopra la frusta gialla.
Le due placche di metallo erano su una placca di roccia grigia al centro della stanza.
Lei prese la frusta,poi prese lo scudo nero con cui aveva combattuto che era conservato in altre due placche,poi saltò giù dall'ultimo piano atterrando nella zona dove c'era la spada,la prese e poi si fermò a guardare una corazza tra altre due placche.
La corazza una volt indossava avrebbe coperto il seno e la panca con metallo rosso scuro,aderente e con varie linee che andavano verso il centro e il basso.
I bordi superiori della corazza erano d'oro e sembravano ali di un'aquila e al centro c'era la testa di un'aquila,girata verso destra,completamente d'oro.
C'era anche un gonnellino azzurro attaccato alla corazza.
Steve era seduto nella caverna e guardava una mappa.
Diana apparve su una roccia accanto a lui e lo spaventò.
Indossava un lungo mantello blu scuro,con cappuccio tirato giù,sotto aveva la corazza, e aveva
stivali con le ginocchiere d'oro e il resto fatto da placche di metallo rosso scuro.
"Bel completino."disse Steve.
"Ah,grazie."disse Diana "Ascolta...io ti mostro come si esce dall'isola.
E tu mi porti da Ares."
"Ci sto."disse Steve.
I due arrivarono ad un molo,mediante due cavalli e videro una barchetta a vela.
"Vado via con quella?"disse Steve.
"Non sei mai andato a vela?"disse Diana.
"Certo che sono andato a vela,ma è da tanto che non lo faccio."disse Steve.
Appena saliti a bordo si accorsero che la regina e le guardie stavano arrivando.
Diana si avvicinò mentre Steve saliva sulla barca "Io vado, madre.
Non starò qui a guardare la perdita di vite innocenti.
Se nessun altro difenderà il mondo da Ares sta a me farlo.
Devo andare."
"Lo so."disse la madre "O almeno,so di non poterti fermare."
La madre scese da cavallo "Ci sono tante cose.
Tante cose che tu non comprendi."
"Comprendo quel che basta."disse l'altra "Comprendo che sono pronta a combattere per chi non può farlo.
Come tu facevi."
"Tu sai che se decidi di partire...potresti non tornare."disse Ippolita.
"Se io rimanessi,chi sarei?"disse Diana.
Ippolita si avvicinò e le diede una placca di metallo dorato da mettere sulla fronte che aveva una punta rivolta verso il basso sulla parte centrale e una stella al centro "Questa apparteneva alla più grande guerriera della nostra storia.
La nostra Antiope.
Dimostra di essere degna.
Sii prudente nel mondo degli uomini Diana,essi non ti meritano."
La madre le mise le mani sul viso "Tu sei stata il mio amore più grande."
Ippolita tolse le mani "Oggi,sei il mio più grande dolore."
La barca fu messa in mare e lei guardava l'isola tenendosi per una corda,mentre la luna piena era in cielo,poi l'isola scomparve nella nebbia.
"Forse dovevi dirglielo."disse una delle guerriere.
"Più cose lei sa...prima lui riuscirà a trovarla."disse Ippolita guardando il mare con gli occhi lucidi.
Diana andò da Steve "Quanto manca per raggiungere la guerra?"
"La guerra?"disse Steve "Quale parte?
Il fronte occidentale in Francia è lungo 400 miglia dalle Alpi al mare del nord."
"Dove si combatte più intensamente."disse Diana "Se mi porti li sono sicura di trovare Ares."
"Ares sarebbe...il dio della guerra?"disse Steve.
"Il dio della guerra è nostra responsabilità."disse Diana prendendo la spada."Soltanto un'amazzone può distruggerlo...con questa.
E quando l'avrò sconfitto,la guerra finirà."
"Ehm...senti io apprezzo il tuo spirito,ma questa guerra...è un gran bel macello."disse Steve "E io e te temo che non possiamo fare un gran che a parte tornare a Londra e cercare uomini che possano."
"Sono io l'uomo che cerchi."disse Diana.
"Si..."disse lui "E quando avrò trovato e distrutto Ares ,la Germania sarà liberata dalla sua influenza e saranno tutti di nuovo buoni e il mondo un posto migliore."
"Bene."disse Steve.
"Vedrai."disse lei mentre Steve preparava un posto a terra per dormire.
"Che cosa fai?"disse Diana.
"Pensavo che magari volevi dormire."disse Steve.
"E tu non ci vai?"disse lei sedendosi "Tu non dormi?
L'uomo medio non va mai a dormire?"
"No,io...è solo che...insomma...si dormiamo,ma non con..."disse Steve.
"Non dirmi con le donne?"disse Diana.
"Certo che ci dormo,ma non così...si ci dormi,ma fuori dai confini del matrimonio non è bello,non è molto rispettoso,no?"disse Steve che si distese da un'altra parte.
"Matrimonio?"disse Diana.
"Ah...si va di fronte ad un sacerdote,un giudice o un prete e si giura di amare e onorare un altro finché morte non li separi."disse Steve.
"E lo fanno?"disse Diana "Finché morte non si separi?"
"Non sempre."disse Steve che si mise addosso la coperta.
"Perché...beh,non ne ho idea."disse Steve.
"Quindi non puoi dormire con te a meno che non ti sposi?"disse Diana.
"Ok,vengo a dormire con te."disse Steve.
"Va bene."disse Diana e i due si distesero.
"Sai,da dove vengo io non sono considerato nella media."disse Steve "Come spia devi cercare di mostrare...vigore.
Non avevi mai visto un uomo,nemmeno tuo padre?"
"Non ho avuto un padre."disse Diana "Mia madre mi ha plasmata nell'argilla e a darmi la vita fu Zeus."
"Che cosa carina."disse Steve "Da dove vengo...i bambini si fanno in un'altra maniera."
"Ti riferisci alla riproduzione biologica."disse Diana.
"Si."disse Steve.
"Si,lo so."disse Diana "So tutto praticamente."
"Cioè mi riferisco a quello e altre cose."disse Steve.
"I piaceri della carne."disse Diana.
"Sai di che parlo,allora."disse Steve.
"Ho letto tutti e 12 i testi di Clio,trattati sui piaceri corporali."disse Diana.
"Tutti e 12,eh?"disse Steve "Non e hai portato qualcuno con te."
"Oh,non ti piacerebbero."disse Diana.
"Non saprei,proviamo."disse Steve.
"No,ti assicuro."disse Diana.
"Perché no?"disse Steve.
"Giungono alla conclusione che l'uomo è essenziale per procreare,ma quando si tratta del piacere...non è necessario."disse Diana.
"Ah..."disse Steve.
"Notte."disse lei che si voltò a destra.
"Notte."disse Steve.
Luderdorf era dentro un'auto ed era arrivato ad una base militare,in un bosco spoglio,con un cielo appena alluminato.
Indossava un lungo cappotto grigio.
La base militare aveva degli edifici allungati e c'erano casse ovunque.
Dei soldati gli aprirono lo sportello e lo fecero scendere,poi lo accompagnarono.
"Quanto per essere pronti?"disse Ludendorf.
"2 giorni signore."disse il soldato.
"Le do fino a stanotte,capitano."disse Ludendorf.
"Signore,gli uomini non hanno mangiato ne dormito."disse l'uomo.
"Crede che io abbia mangiato e riposato,capitano?"disse Ludendorf "Mi ha mai sentito emetter
scuse?!"
"No,signore."disse l'uomo.
"I suoi sono deboli,rammolliti."disse Ludendorf "Hanno dimenticato che un attacco può sempre
arrivare!
E sempre in agguato!"
Ludendorf estrasse una pistola voltandosi e la puntò alla testa dell'uomo "Noi abbiamo il dovere di ricordarglielo,non crede?"
Ludendorf gli sparò in testa,poi entrò dentro la fabbrica,dove c'erano enormi macchinari e un lungo edificio con un solo piano e molte finestre.
Il dottor Poison era nell'edificio seduto ad un enorme tavolo,pieno di carte e con molti macchinari e contenitori di vetro.
"Giorno."disse lei.
"Generale."disse Poison.
"Progressi?"disse il generale.
"Non abbastanza."disse Poison "È finita generale.
Germania si sta arrendendo,Fundemburg ha già raccomandato il Kaiser di firmare l'armistizio.
Non abbiamo più tempo."
"Non appena il Kaiser vedrà la nuova arma non firmerà."disse Luderndorf girando dietro di lei e mettendo la mano destra sul tavolo.
"Ma se non ho il mio libro..."disse Poison.
"Lo troveremo il suo libro."disse Ludendorf "È in lei che ho fiducia.
So che ce la può fare."
Ludendorf le fece una carezza sulla parte destra del volto "Sappiamo benissimo che lei è nata per questo."
Poison prese un'ampolla azzurra di vetro con una linea di metallo al centro.
Le ampolle erano contenute dentro un piattino di metallo.
"Stanotte ho avuto un'ispirazione."disse la donna "Un tipo di gas diverso.
Per lei.
Per recuperare le forze."
Poison ruppe l'ampolla vicino al suo naso e lui inspirò.
Il gas gli fece diventare il volto pallido per un po',Ludendorf ebbe leggere convulsioni e afferrò una pistola, stritolandola.
Un leggero vento passò intorno al tavolo e fece muovere un pezzo di carta.
La donna prese il pezzo di carta "Ce l'ho fatta!
Ce l'ho fatta!
E se è...ciò che penso...sarà davvero...terribile."
Diana si svegliò con i capelli sciolti e vide Londra.
La barca era sul Tamigi.
Mettendosi seduta vide la città.
"Buon giorno."disse Steve "Siamo stati fortunati,ci hanno dato un passaggio.
Ben venuta nella gioiosa vecchia Londra."
"È orribile."disse Diana.
"Si,non è per tutti i palati."disse Steve.
Poco dopo camminavano per le strade dove c'erano sia carrozze sia auto.
Diana osservò un uomo che stava liberandosi dalle catene,poi si volto vedendo un'auto e Steve la fece allontanare.
"Ma cosa è quella?"disse Diana "Non sembra un animale."
"Infatti non lo è?"disse Steve.
"Buon giorno,cara."disse uno dei soldati.
"Salve."disse Diana.
"Ma che spettacolo."disse l'altro.
"Signori,occhi a terra."disse Steve portandola via "Grazie molte.
Andiamo.
Andiamo."
"Perché si tengono per mano."disse Diana vedendo una coppia.
"Perché stanno insieme."disse Steve e lei gli diede la mano.
"No,no."disse Steve "Noi non stiamo insieme.
Almeno non in quel senso.
Per di qua."
"Alla guerra."disse Diana.
"In realtà la guerra è da quella parte,ma noi andiamo di qua,prima."disse Steve.
"E allora dove andiamo?"disse Diana fermandosi.
"Dobbiamo portare questa ai miei superiori."disse Steve.
"Ehi,ehi."disse Diana afferrandolo "No,no,no,no.
Io ti ho ti ho liberato e ora tu mi porti da Ares,abbiamo un accordo Steve Trevor.
E un accordo è una promessa.
E le promesse si mantengono."
"Va bene."disse Steve "Prima vieni con me a consegnare questo,poi ti procuriamo un biglietto per la guerra,ci stai?"
"Andiamo."disse Diana aprendosi il mantello e lui lo richiuse.
"Che stai facendo?"disse Diana.
"Non farlo,sotto non sei vestita."disse Steve "Andiamo a comprare qualcosa."
"Cosa indossano queste donna in battaglia."disse Diana "Loro non..."
"Un bambino!"disse Diana contenta che si avvicinò ad un neonato in braccio ad una donna,ma Steve la fermò.
"No,no."disse Diana "Niente bambini.
Niente bambini.
Quello non è fatto d'argilla.
Andiamo.
Diana,per favore."
Due uomini li seguirono.
I due entrarono in un grosso negozio dove ad attenderli c'era una donna grassa con capelli
ricci,rossi,un capello scuro e un abito nero.
"Oh,grazie a Dio non sei morto!"disse la donna che lo abbracciò "Ti avevo dato per morto,fino alla tua telefonata.
È sparito per settimane,non una parola.
Molto poco da lui.
Mi presento da sola:sono Ita Kandy.
A Steve faccio da segretaria."
"Cos'è una segretaria?"disse Diana dopo che le aveva stretto la mano,senza sapere perché.
"Oh,beh,sono ai suoi ordini."disse Ita "Io vado dove mi dice e faccio ciò che mi dice."
"Oh,beh,da dove vengo io, si chiama schiavitù."disse Diana.
"Oh quanto mi piace."disse Ita.
"Fantastico."disse Steve iniziando a camminare "Prima le signore."
Superato il corridoio arrivarono al negozio di lusso vero e proprio.
"E in effetti ci si sente anche un po' schiave a parte la paga che è buona."disse Ita "Però abbiamo il nostro bel da fare."
Diana vide un corsetto su un busto sopra un tavolo e lo toccò "È questo ciò che passa per armatura...ne vostro paese?"
"Oh...beh...insomma...armatura."disse Ita "È moda.
Ci comprime la pancia."
"E perché la deve comprimere?"disse Diana.
"Questa è una domanda da donna senza pancia."disse Diana.
Ita le mostrò un vestito marrone con una pelliccia intorno al collo "Ehi,molto classico,ma non del tutto banale."
"Provalo,almeno."disse Steve.
"E va bene."disse Diana che si stava per togliere i vestiti,ma i due la fermarono.
"Non qui."disse Ita ridendo e Diana fece lo stesso.
Poco dopo Diana aveva indossata un largo vestito viola,con cappello con lo stesso colore.
"Oh...andiamo."disse Ita.
Diana zoppicò per un istante,poi si mise su degli scalini con davanti a se lo specchio ed iniziò a tirarsi su la gonna per dare calci all'aria "Ma come fa una donna a combattere con questo?"
"Combattere?"disse Ita "Usiamo i nostri principi e,in qualche modo,otterremo anche il voto."
Diana annusò il fiore sul cappello.
"Ma non sono contraria ad una sana vecchia scazzottata."disse Ita "Sei si crea l'occasione."
Diana indosso anche una camicia bianca,con una gonna lunga nera.
"Adorabile."disse Ita.
Diana sferrò un calcio all'aria e tutti i bottoni della gonna saltarono.
"Oh..."disse Ita.
Diana indossò un vestito blu lungo "Mi pizzica e mi strangola."
"Non so biasimarlo."disse Ita.
Poco dopo arrivò Steve.
"Oh sta provando l'abito numero 226."disse Steve.
Diana arrivò con un cappello nero,un cappotto scuro,abbottonato da una cinghia e pantaloni neri,con scarpe dello stesso colore.
"Ms Kendy,lo scopo della cosa era renderla meno... appariscente."disse Steve che prese degli
occhiali "Permetti."
Steve le mise gli occhiali.
"Come no."disse Ita "Gli occhiali,eh?
E ad un tratto non è la donna più bella che abbia mai visto."
"Meglio."disse Steve.
Diana scese le scale con spada e scudo,sotto gli occhi di tutti e si incastro nella porta scorrevole.
"Si,così non va bene."disse Steve "Metti via la spada,Diana."
"Lasciami provare da sola."disse Diana.
"Ok."disse Steve che parlò con l'uomo che li aveva seguiti "Prego signore."
L'uomo uscì,poi diana riuscì ad attraversare la porta e si trovò all'esterno.
"Perché non ci vediamo dopo in ufficio e per sicurezza questa la tengo io."disse Ita che tentò di prendere la spada e Steve dovette intervenire per aiutarla,dato che Diana era riluttante.
"Oh,no,non è il caso."disse Diana.
"Ti ho detto metti via la spada,Diana."disse Steve.
"Non si intona molto con l'abito."disse Ita.
"Per niente."disse Steve.
"Promettimi... che la proteggerai a costo della vita."disse Diana.
"Si...no."disse Ita che prese la spada.
"Ti puoi fidare."disse Steve "Adesso lasciagliela."
"Scudo?"disse Ita.
"E anche lo scudo."disse Steve che passò lo scudo ad Ira "A lei.
Ok."
I due si allontanarono.
Ita vide l'uomo che li seguiva.
Steve urtò casualmente l'uomo e si accorse che qualcosa non andava,poi ne notò un altro che
leggeva un giornale ad un angolo.
"Che succede?"disse lei.
"Speriamo niente."disse Steve mentre un altro uomo li seguiva "Andiamo."
I due entrarono in un vicolo di mattoni.
"Steve,perché ci nascondiamo?"disse Diana.
"Shh,andiamo."disse Steve e i due continuarono,poi quello che li aveva seguiti per primo puntò la pistola alla tempia destra di Steve.
"Capitano Trevor."disse l'uomo "Penso lei abbia qualcosa di proprietà del generale Luderndorf."
Arrivò un altro uomo dalla parte opposta del vicolo e altri due erano all'entrata.
"Ah,c'è il raduno dei cattivoni."disse Steve.
Ne arrivò anche un altro.
"Ci consegni il taccuino del dottor Poison."disse l'uomo.
"Dove l'ho messo?"disse Steve cercando addosso "Aspetti."
Steve gli diede una testata e lo fece cadere a terra.
"Dietro di me!"disse Steve mettendosi davanti a Diana.
Uno di loro sparò un colpo e Diana mise il braccio,con la placca di metallo su di esso,davanti a
Steve,così il proiettile rimbalzò.
Steve si trovò il proiettile in mano e si scottò.
L'uomo si guardò la pistola e gli altri due fecero lo stesso.
"O meglio davanti."disse Steve.
Uno di quelli dietro sparò un colpo,ma lei lo parò con l'avambraccio sinistro,poi diede un calcio a quello che aveva sparato per primo e lo scagliò via,poi parò altri due colpi di un uomo,si voltò e parò altri colpi voltandosi da una parte all'altra,poi afferrò con il braccio sinistro la mano di
uno,facendogli perdere l'arma,poi diede una gomitata all'altro,scagliandolo via,afferrò quello che aveva preso e lo scagliò a diversi metri di distanza,perdendo gli occhiali e poi parò l'ultimo colpo.
L'uomo continuò a sparare,ma la pistola era scarica.
"Ah, che sfortuna."disse Steve dando un pugno all'uomo e facendolo svenire mentre un altro si
allontanava.
"E c'è altro che vuoi mostrarmi?"disse Steve.
Quello che si era preso la testata cadde a terra corse verso l'uscita,ma Ita gli si mise davanti con la spada.
"Dove credi di andare?"disse Ita.
Diana prese la frusta luminosa,gli legò la gambe destra e tirando lo fece cadere a terra.
L'uomo prese una pasticca e la ingoiò.
Diana lo afferrò "Mi dispiace,ma sei chiaramente sotto il suo controllo."
"Diana."disse Steve.
"Aiutami a renderti libero."disse Diana "Dove posso trovare,Ares?"
L'uomo morì.
"È...è morto?"disse Diana alzandosi.
"Si."disse Steve "Cianuro."
"Questo è un insulto all'impero britannico!"urlò un parlamentare.
"No all'armistizio!"disse un altro.
Steve aprì la porta "Resta qui,faccio presto."
Un uomo con capelli rossi e baffi si alzò "Signori.
Signori,vi prego.
La triste verità è che la maggioranza non sa neppure per cosa sta combattendo."
"Ordine!"disse un altro.
"Si."disse l'uomo con i baffi "Grazie.
Signori,la Germania è una nazione estremamente orgogliosa e non si arrenderà mai."
Diana entrò e raggiunse Steve,provocando confusione tra le persone.
"Scusi."disse Steve toccando la spalla di un colonnello "Colonnello.
Esca.
Le devo parlare."
"E quindi,l'unico modo per avere la pace nel mondo è negoziare..."disse l'uomo con i baffi che
vide Diana e rimase molto scosso "…un...un armistizio...
Ah...bene.
Ah...si..."
"Scusate,mia sorella è cieca."disse Steve "Cercava il bagno,deve essersi persa."
"...un armistizio."disse l'uomo con i baffi "Ah...il nostro unico obbiettivo a questo punto è...la pance...ad ogni costo."
La gente iniziò ad urlare.
"Diana!"disse Steve che le fece chiudere la porta.
"Ma perché non lo lasciano parlare?"disse Diana "Fa discorsi di pace."
"Non adesso."disse Steve che chiuse la porta.
All'uscita dell'assemblea il colonnello andò a parlare con Steve "Trevor,ma che diavolo combina?"
"Si,mi dispiace."disse Steve.
"Porta una donna in camera di consiglio?"disse il colonnello.
"Il fattore tempo è determinante."disse Steve "Questo è uno dei taccuini del dottor Poison."
"Taccuino o no..."disse il colonnello prendendolo.
"Dobbiamo farlo decriptare e tradurre."disse Steve "Chiedo un immediato incontro con i generali."
"Lei non può presentarsi qui e pretendere un incontro con il consiglio."disse il colonnello.
"Signore,con tutto il rispetto,ciò che ho visto nella mia missione cambia il corso della
guerra..."disse Steve.
"Capitano Trevor."disse l'uomo con i capelli rossi che arrivò zoppicando "La sapevo scomparso in una missione e invece eccola qui redivivo e ha portato un'amica da quanto vedo."
"Accetti le mie scuse,signore."disse il colonnello.
"No,no,no."disse l'altro "Sciocchezze.
Grazie a questa giovane donna,c'è stato finalmente abbastanza silenzio da poter dire due parole.
Sir. Patrik Morgan,al suo servizio."
Patrik le fece l'inchino.
"Diana."disse lei "Diana,principessa di..."
"Prince."disse Steve "Diana Prince.
Lei e io...ora lavoriamo insieme.
Mi ha aiutato a recuperare questo taccuino dal laboratorio del dottor Maru."
Patrik prese il diario.
"Credo che le informazioni che contiene cambieranno il corso della guerra,signore."disse Steve.
"Mio Dio."disse Patrik guardando il diario "Il dottor Poison in persona."
"Si."disse Steve.
Poison mise un cilindro in una macchina collegata ad una teca di vetro con dentro una maschera.
Il gas rosso la consumò completamente e le diede fuoco.
"Oh,si."disse Ludendorf.
Steve,Diana,il colonnello e Patrik erano in una stanza dove c'erano delle mappe e delle foto di
Poison,che era senza maschera di porcellana a e Ludendorf.
"Interessante."disse uno dei generali,mentre Diana guardava le foto "Ci sono altre informazioni?"
"Purtroppo no,signore."disse il colonnello "La criptografia ha avuto fortuna.
Sembra si tratti di un misto di 2 lingue.
Ma fin'ora non sono riusciti a stabilire quali 2 lingue."
Diana osservò il Diario "Ottomano e sumero.
Sono sicura che qualcun altro qui lo sapeva."
"Chi è questa donna?"disse un generale.
"È la mia... segretaria."disse Steve.
"Ed è in grado di comprendere ottomano e sumero."disse il generale.
"È una segretaria preparata."disse Steve.
"La faccia uscire."disse il generale.
"Signore,se questa donna sa leggerlo,dovremmo sentire che cos'ha da dire."disse il colonnello.
"Si,molto bene."disse il generale che andò a sedersi insieme a Patrik.
Il colonnello le diede il diario.
"È una formula."disse Diana "Per un nuovo tipo di gas.
Gas a base di idrogeno anziché di zolfo."
"Qualunque maschera sarebbe inutile contro l'idrogeno."disse il colonnello che era ancora in piedi.
"Il libro dice che il piano è liberare il gas a...al fronte?"disse Diana.
"Quando?"disse Steve.
"Qui non lo dice."disse Diana "Aspetta,fronte di cosa?"
Steve prese il diario e lo mise sul tavolo "Signore,questa è la prova che ci serviva.
Dovete scoprire dov'è la fabbrica del gas,dovete raderla al suolo,distruggerla."
"Ludendorf è stato avvistato in Belgio."disse il colonnello.
"Non possiamo esporci con l'invio di truppe,la Germania occupa il Belgio e noi stiamo negoziando la sua resa."disse il generale.
"Signore,ho visto quel gas con i miei occhi e se verrà usato ucciderà chiunque da entrambi i lati,moriranno tutti quanti!"disse Steve.
"I soldati servono a questo,capitano."disse il generale.
Diana spalancò gli occhi.
"Mandate me."disse Steve "Con un qualche supporto logistico,almeno lasciatemi tentare di far saltare l'operazione di Ludendorf."
"È impazzito?"disse il generale"È tardi per introdurre elementi fuori controllo."
"Signore,io potrei..."disse Steve.
"Ora più che mai,questo armistizio è di...fondamentale importanza."disse Patrik "Si deve negoziare,si deve firmare e questa è...beh la maniera migliore di fermare la guerra."
"Capitano,lei non farà niente."disse il colonnello "Lo consideri un ordine."
"Si,signore."disse Steve "Capisco signore."
"Io no!"disse Diana.
"Diana,lo so che è sconcertante,ma..."disse Steve.
"Chi è questa donna?"disse il colonnello.
"Non è sconcertante è incredibile!"disse Diana.
"Lei sta con me."disse Steve "Sta con noi."
"E invece io no,io non sto con voi!"disse Diana che andò davanti al generale "Lei non esisterebbe un momento a sacrificare tutte quelle vite?"
Steve la raggiunse.
"O valgono meno della sua?"disse Diana.
"Diana,parliamone in un altro momento..."disse Steve.
"Quelle vite non valgono niente,forse?"disse Diana "Da dove vengo i generali non si rintanano nei loro uffici come codardi,combattono con i loro soldati e cadono sul campo di battaglia!"
"Adesso basta!"disse Steve "Ci scusi."
"Si dovrebbe vergognare."disse Diana mentre lui la portò via "Tutti vi dovreste vergognare!"
Lei scese delle scale.
"Ti prego...rallenta!"disse Steve e Diana si fermò alla fine della prima rampa di scale.
"Quello è il vostro condottiero!?"disse Diana "Come fa a dire certe cose?
E a pensarle?"
"Non urlare."disse Steve.
"E TU!"disse Diana "Il tuo compito era solo quello di portar loro un libro?"
"No."disse Steve.
"Non gli hai tenuto testa!"disse Diana "Non hai combattuto!"
"Non sarei riuscito a fargli cambiare idea."disse Steve.
"Questo è Ares!"disse Diana "È sta tranquillo che non concede negoziati e non si arrende."
"Non urlare."disse Steve
"I milioni di persone di cui parlavi moriranno..."disse Diana.
"Andiamo ugualmente."disse Steve.
"Voi dire che hai mentito?"disse Diana.
"Sono una spia!"disse Steve "Se non lo faccio io!"
"Come lo so che adesso dici la verità?"disse Diana.
Steve le prese la frusta luminosa e se la legò al polso "Ti sto portando al fronte...dove è probabile che moriremo.
Ma che terribile idea."
Steve si tolse la frusta da dosso e la rimise nella tasca "Ci occorreranno rinforzi."
La sera seguente entrarono in una locanda malfamata piena di gente mezza ubriaca se non del tutto.
"Questi sono i rinforzi?"disse Diana.
"Si."disse Steve.
"E sono anche brave persone?"disse Diana.
"Relativamente."disse Steve.
Un mussulmano parlava a degli uomini "Nemmeno in Africa,signori abbiamo visto una cosa del genere.
I lussi che abbiamo adesso non sappiamo più dove dove metterli.
Così mio zio,il principe,e io abbiamo..."
"Oh,cavolo."disse Steve "Che principe è?"
"Ho deciso di estendere l'opportunità..."disse il mussulmano.
"No,sul serio,quale principe."disse l'altro "E il sultano,Agoramisto?
Vieni qui un minuto."
Il mussulmano andò da Steve "Rompiscatole!
Mi stavo cucinando quei pavoni da tutta la sera e tu...
Oh,misericordia divina.
Chi è questo capolavoro?"
"Samir,Diana."disse Steve "Diana,Samir."
"Ciao."disse lui che tese la mano destra "Puoi chiamarmi Sam,ti prego."
"Va bene,Sam."disse lei.
Lui la abbracciò.
"Ah,ecco questo non lo farei,fossi in te."disse Steve "Lui è il genio della copertura,riesce a vendere la pelle dell'orso in un numero di lingue impensabile."
Diana parlò in spagnolo "A me non mi sembri molto impressionante."
"T u lo sei per me."disse l'uomo "I tuoi occhi sono un incanto..."
"E sembra che i tuoi vogliano qualcosa."disse Diana cinese.
"Conosci anche il cinese,ragazza."disse l'uomo.
"Ma tu puoi recitare Socrate in greco antico?"disse lei e lui rimase bloccato.
"Oh,avete finito."disse Steve "Dov'è Charlie?"
In quel momento videro un omone che prendeva a pugni un mingherlino con i baffi.
"Eccolo."disse Sam.
L'omone spinse l'altro contro una parete e lo colpì ancora.
"Se non altro quel Charlie è bravo con i pugni."disse lei.
"Quello non è Charlie."disse Steve.
L'omone stese il mingherlino.
"Quello è Charlie."disse Steve.
Poco dopo Charlie beveva ad un tavolo con gli altri.
"Steven,possa Dio metterti un fiore sopra la testa,che piacere."disse Charlie che brindò usando due bicchieri.
"Insomma?"disse Diana "Perché ti stavi battendo?"
"Ho confuso il suo bicchiere con il mio."disse Charlie "Mi capita a volte."
"Charlie è un tiratore scelto esperto."disse Steve "Uno che spara alla gente."
"Lo da fa molto lontano."disse Sam.
"Neanche se ne accorgono."disse l'altro.
"E come fai a sapere chi uccidi se non lo vedi in faccia?"disse Diana
"Non lo so."disse Charlie"Fidati,è molto meglio così."
"Tu combatti senza onore."disse Diana.
"Mica mi pagano per l'onore."disse Charlie "Eh."
"Allora,qual'è l'impegno capo?"disse Sam.
"Due giorni al massimo."disse Steve "Ci servono delle provviste e un passaggio in Belgio."
"E a noi quanto entra?"disse Charlie.
"Spero sia pagato bene."disse Sam.
"Si,beh ecco...i dettagli:che è veloce ve l'ho detto...e c'è da guadagnarci davvero un sacco,quindi...è per una grande causa...ehm...libertà,amicizia,finire la guerra,amicizia."disse Steve.
"Ok,non hai i soldi."disse Sam.
"No."disse l'altro.
Sam parlò in arabo "Tutto ciò che voglio ora è una foto del tuo viso prefetto."
"Non ti serve una foto...vengo con voi."disse Diana.
"Cosa?"disse Sam "In che senso?"
"Si,beh...dobbiamo accompagnarla al fronte."disse Steve.
"La portiamo li?"disse Sam.
"Si."disse Steve e Sam rise.
"Senti,cara,non mi faccio ammazzare per aiutare una ragazzina ad uscire da un fossato."disse
Charlie.
In quel momento un uomo calvo con una pistola "Ecco dov'è il ladruncolo.
Qui non li vogliamo quelli come te."
Diana si mosse a super velocità e gli afferrò l'avambraccio destro con la mano destra,togliendogli l'arma con la mano sinistra e scagliandolo via, contro diversi tavoli.
"Sono un po' spaventato e un po' eccitato."disse Sam.
Diana si rimise seduta.
"Oh eccoli!"disse Ita entrando con Patrik.
"Sir Patrik."disse Diana alzandosi insieme a Steve.
"Ah,stavo per dirvelo."disse Ita.
"Oh,no,no,no,signori,vi prego."disse Patrik zoppicando verso di loro con un bastone.
Indossava un lungo cappotto nero e un cappello dello stesso colore.
"Sedete."disse Patrik "Miss Prince si sieda."
Tutti si rimisero seduti.
"Ecco...presumo che stiate progettando qualcosa che vi farà finire davanti alla corte marziale o uccisi."disse Steve.
"Ed io presumo che sia qui per fermarci."disse Steve.
"No."disse Patrik "Niente affatto,anzi...beh,anche io sono stato giovane un tempo e la salute mi
assistesse mi piace pensare che farei come voi.
È un iniziativa molto,molto onorevole la sua,perciò sono qui per aiutarvi.
In via non ufficiale è chiaro.
Qual'è il piano?"
"Se esiste un altro deposito di armi trovarlo e distruggerlo,e con esso Ludendorf e Poison."disse Steve.
"In tal caso,per dissipare i sospetti,la nostra graziosa Ita può gestire la missione dal mio ufficio,si?"disse Patrik.
"Gestire?"disse Ita "Si."
Patrik mise un assegno sul tavolo "In oltre c'è abbastanza qui per qualche giorno."
"Grazie,signore."disse Steve.
"È un vero piacere."disse Patrik "State attenti,mi raccomando e buona fortuna."
Poco dopo Steve e Diana erano alla stazione e lei si fermò a prendere un gelato.
"Grazie."disse Diana che lo assaggiò.
"Com'è?"disse Steve.
"È buonissimo."disse Diana "Lei deve andarne molto fiero."
"Grazie signora."disse l'uomo.
"Si."disse Steve.
Poco dopo arrivarono ad un molo,con un punte di metallo che conduceva ad una nave.
Era piano di militari e camion.
"Spero che il nostro uomo ci sia,il capo ci aspetta prima che sia buio."disse Steve scendendo dal treno.
"Il capo?"disse Daiana.
"Ah,si,un contrabbandiere."disse Steve "Molto rispettabile."
"Un bugiardo,un assassino e ora un contrabbandiere."disse Diana "Splendido."
"Attenta,mi potrei offendere."disse Steve.
"Non mi stavo riferendo a te."disse Diana.
"Si,eh?"disse Diana "Sotto copertura fingevo di essere un altro,ho ucciso,ho contrabbandato un
taccuino.
Un bugiardo,assassino,contrabbandiere."
Passando sul ponte videro i feriti che andavano verso la costa.
"È orribile."disse Diana.
"Perciò siamo qui."disse Steve.
Tempo dopo erano su un battello diretto verso una riva dove c'era un piccolo molo,poi un prato e un bosco.
C'era un accampamento con soldati a cavallo.
"Il gas ucciderà qualunque cosa."disse Diana "Che razza di arma è quella che uccide degli innocenti?"
"In questa guerra...qualunque arma."disse Steve che aveva un sacco sulla schiena.
Ludendorf aprì le porte di metallo di un bunker,trovando le alte cariche dell'esercito tedesco attorno ad un tavolo molto lungo.
C'erano anche altre persone ad altri tavoli sparsi nella lunga stanza di mattoni che era divisa da varie colonne.
"Al consiglio ha brillato per assenza,generale."disse l'uomo a capotavola che era in piedi.
L'uomo aveva baffi marroni e indossava la divisa.
"Vedo che negoziate i termini dell'armistizio senza di me."disse Ludendorf.
"Su richiesta del Kaiser."disse l'uomo.
"E SU SUA INSISTENZA!"disse Ludendorf "Potremmo vincere questa guerra se solo aveste un po' di fede."
"Non possiamo."disse l'uomo "Abbiamo scarsità di cibo,medicine e munizioni.
Ogni ora che rimandiamo costa migliaia di vite tedesche."
"Un singolo attacco!...e la guerra sarà nostra."disse Ludendorf "In questo momento la mia
chimica..."
"Noi siamo contro di lei e al sua...strega!"disse l'uomo sedendosi "LUDENDORF BASTA!
Tra 24 ore da ora...questa guerra cesserà.
È tutto finito."
"La guerra è finita per lei."disse Ludendorf allontana dosi "La guerra è finita per tutti voi."
Arrivato alla porta Ludendorf fece un cenno a Poison.
La donna aveva i capelli neri lunghi,legati,un cappello marrone,un lungo cappotto verde scuro,guanti rossi,camicia e pantaloni neri.
La donna gettò un cilindro di metallo che fece uscire il gas rosso allarmando tutti i presenti.
Ludendorf gettò dentro la stanza una maschera,poi chiuse la porta e la bloccò con la spranga di
metallo.
"Ma la maschera non servirà."disse Poison.
"Loro non lo sanno."disse Ludendorf e i due risero.
Uno all'interno diede un calcio al cilindro,poi iniziarono ad ammassarsi per prendere la maschera mentre soffocavano.
Ludendorf ruppe una fiala,prendendo il gas,poi si mise a tenere la porta di schiena.
Poison li osservava da una finestrella,mentre il vetro iniziava a creparsi.
"Andiamo."disse Ludendorf che andò via con la donna"Dobbiamo fare una dimostrazione per il kaiser."
La notte seguente il gruppo di Diana raggiunse un indiano nel bosco che aveva acceso un fuoco.
L'indiano indossava un cappello un lungo cappotto e abiti scuri.
"Siete in ritardo."disse l'indiano.
"Un agguato dei cowboy,capo."disse Steve che gli strinse la mano "Come stai?"
"Me la cavo."disse l'indiano.
"Sei qui,omone!"disse Charlie che lo abbracciò e poi lo fece anche Sam.
"Che piacere,amico mio."disse Sam.
"Lei chi è?"disse l'indiano.
"Diana."disse lei e lui le strinse la mano.
"Okiye."disse l'indiano "Dove l'hai trovata?"
"Lei ha trovato me."disse Steve.
"L'ho strappato alle acque del mare."disse Diana.
"Questa è una lunga storia,ma non...non parliamone adesso."disse Steve sedendosi sotto una tenda.
"Che cos'è?"disse Diana vedendolo con un libro.
"È inglese per i tedeschi..."disse Steve tirando fuori altro dallo zaino "Birra tedesca per gli inglesi e...romanzi per tutti."
"E fucili!"disse Charlie che caricò il fucile,poi prese da bere "Bevo per avere ciò che vogliamo."
"Bevo,per avere ciò che ci serve."disse Steve alzandosi con la birra.
"Ma mai per avere ciò che meritiamo."disse Sam e i tre brindarono.
Poco dopo tutti dormivano,tranne Diana che era seduta su una roccia e l'indiano che curava il
fuoco.
Si udì il rombo di un esplosione.
"Che strano tuono."disse Diana.
"77 tedeschi."disse l'indiano "Cannoni molto grossi.
C'è il fronte la su.
È l'odio serale."
"Tu per cosa combatti in questa guerra?"disse Diana.
"Io non combatto."disse l'indiano che prese delle ciotole.
"Sei qui per soldi,allora?"disse Diana.
"Non saprei dove altro andare."disse l'indiano.
"Non hai niente di meglio di una guerra in cui non sei schierato?"disse Diana.
"Dove potrei andare?"disse l'indiano "L'ultima guerra ha tolto tutto alla mia gente,non c'è rimasto niente.
Almeno qui sono libero."
"Chi ha tolto tutto al tuo popolo?"disse Diana.
"Il suo popolo."disse l'indiano e Dina guardò Steve.
Charlie iniziò a lamentarsi mentre dormiva a terra,così Diana andò a toccarlo e lui si svegliò.
"Shhh."disse Diana toccandolo "Ehi,sei al sicuro.
Ti senti bene?"
Lui si alzò di scatto "TOGLITI DONNA!
QUANTE STORIE CHE FAI!"
Lui prese il fucile e si allontanò "DIO!"
"Lui vede fantasmi."disse l'indiano.
Diana si mise seduta e Steve le mise un cappotto sulle spalle.
"Prenderai freddo."disse Steve.
"No,io non lo sento il freddo."disse Diana.
"Non badare a Charlie,non ce l'aveva con te."disse Steve.
Il giorno dopo camminavano nel fango e Diana aveva il lungo mantello blu,con cappuccio.
Una donna con un bambino piangente,le passò vicino,poi Diana vide dei cavalli bloccati nel fango e degli uomini che li frustavano.
"Poveri animali."disse Diana "Perché li trattano male?"
"Perché si devono muovere."disse Charlie mentre si udirono esplosioni vicine "Come noi.
Ma non è questo il modo.
Io posso aiutarli."
"Non c'è tempo,andiamo donna."disse Charlie.
Un bambino gridava il nome della madre,mentre molte persone correvano da tutte le parti.
C'era una zona con alberi distrutti e dei soldati che soccorrevano uno di loro che era senza una
gamba.
C'erano anche dei fuochi intorno.
"Quell'uomo..."disse Diana "È ferito."
"Tu non puoi farci niente,Diana."disse Sam "Dobbiamo muoverci."
Il gruppo raggiunse l'estremità di una zona devastata e spianata dalle continue bombe provenienti dalle trincee.
Una delle bombe cadde vicino a loro.
Gli alberi erano spogli e c'erano piccoli fuochi ovunque,il cielo era nuvoloso e c'erano buche ovunque.
Passarono tra le macerie di una casa ,di cui si vedeva solo il pavimento,ed entrarono nella sudicia trincea.
"Che cos'è qui?"disse Diana.
"Volevi che ti portassi alla guerra?"disse Steve "Accontentata."
"Allora dove sono i tedeschi?"disse Diana.
"Ad un paio di centinaia di metri da qui."disse Charlie "La loro trincea..."
"Attenta!"disse Steve che la spinse verso un muro e una bomba esplose vicino alla trincea.
Uno dei soldati abbracciò l'indiano dicendo che era arrivato.
"Coraggio,muoversi."disse Steve.
Una donna con il bambino afferrò Diana "Aiuto,la prego.
Hanno preso tutto..."
Diana si mise in ginocchio.
"Casa,cibo...quelli che non sono riusciti a fuggire li hanno fatti schiavi."disse la donna.
"Dov'è successo?"disse Diana.
"A Veld,al di la della terra di nessuno."disse la donna indicando con il dito.
"Diana dobbiamo andare."disse Steve con un fucile in mano.
"A questa gente serve aiuto."disse Diana
"E noi siamo in missione."disse Steve.
"Il prossimo passaggio è ad un giorno da qui,almeno."disse l'indiano.
"Allora che aspettiamo?"disse Charlie.
"Non possiamo andarcene senza aiutarli,qui stanno morendo!"disse Diana "Non hanno niente da mangiare,nel villeggio sono schiavi."
"Io lo capisco..."disse Steve.
"Donne,bambini..."disse Diana.
"Non c'è tempo."disse Steve.
"Ma cosa stai dicendo?"disse Diana "Come fai a parlare così?"
Un'altra bomba esplose vicino a loro.
"Questa è terra di nessuno,Diana."disse Steve "Vuol dire che nessuno può attraversarla,questo
battaglione è posizionato qui da un anno e non è avanzato di un'unghia.
Capisci?
Perché dall'altro lato ci sono i tedeschi con le mitragliatrici puntate e...e sparano a vista a chiunque.
Quindi di la non può andare nessuno,non è possibile."
"E allora?"disse Diana "Non facciamo niente?"
"No,qualcosa stiamo facendo,ma...non possiamo salvare tutti in questa guerra."disse Steve "Non siamo qui per questo."
Sam lo afferrò e lo portò via.
Diana iniziò a slacciare l'abito,i capelli e si mise la placca di metallo in testa "Voi no.
Ma io si.
Sono qui per questo."
Diana salì la scaletta e lasciò cadere il mantello rivelando la corazza e lo scudo sulla schiena.
"DIANA!"urlò Steve.
Un proiettile fu sparato verso di lei mentre camminava,ma lei lo parò facilmente con l'avambraccio destro poi proseguì.
"MA CHE SI È MESSA IN TESTA DI FARE?"urlò Charlie
Il soldato tedesco evocò Dio,poi ordinò di sparare e diversi soldati iniziarono a fare fuoco.
Diana iniziò a correre,parando i proiettili con le placche sull'avambraccio.
"STA ATTIRANDO IL FUOCO!"disse Steve salendo la scaletta "ANDIAMO!"
Uno dei tedeschi mise un granata in un cannone che la sparò in aria,Diana prese lo scudo e colpì l'oggetto mandandolo alla sua sinistra.
La granata arrivò a terra ed esplose.
I tedeschi utilizzarono le mitragliatrici e lei si riparò con lo scudo fermandosi.
Steve e gli altri arrivarono sul fianco destro di Diana e lui sparò contro diversi soldati uccidendoli.
Il mussulmano e l'indiano si misero dietro un carro con un barile rovesciato sul fianco.
L'indiano lanciò una granata nella trincea che esplose uccidendo i soldati.
"CE L''HA FATTA!"disse uno dei soldati dell'altra trincea e tutti andarono all'attacco.
Diana spiccò un salto di decine di metri,atterrando nella trincea e corse verso uno dei
tedeschi,scagliandolo via,poi distrusse la mitragliatrice con un colpo di scudo,mentre Steve colpiva alla testa uno degli uomini e gli sparava.
Diana guardò un campanile in lontananza "STEVE!
ANDIAMO!"
Lei spiccò un'enorme salto e continuò a correre nel territorio bruciato.
"ANDIAMO!"urlò Steve.
Diana arrivò in prossimità di due costruzioni di mattoni,con molte parti danneggiate e con uno
spazio al centro.
Oltre c'era il paese.
Alcuni tedeschi la videro e spararono,così lei si nascose dietro uno dei palazzi e gli altri fecero lo stesso.
I tedeschi si allontanarono.
"State qui."disse Diana che si mise a correre "Vado avanti io."
Diana corse nella cittadina,riparandosi da un'esplosione con lo scudo,poi una mitragliatrice,situata nel buco al secondo piano di un palazzo, le sparò addosso,ma lei si riparò,girò a destra,una boma le esplose vicino,scagliandola al secondo piano del palazzo adiacente,poi lei spiccò un saltò e sfondò la finestra di quello dove erano i tedeschi ed entrando colpì un uomo con lo scudo,scagliandolo via,poi rimase accucciata per qualche secondo.
Diana diede un calcio ad un tavolo,scagliandolo contro due di loro,parò i colpi a sinistra con lo scudo e a destra con l'avambraccio,poi girò su se stessa,diede il colpo di scudo ad un uomo,poi si diresse contro un altro,gli afferrò il fucile con la mano destra, mettendo la canna sotto l'ascella
sinistra,colpì un altro con lo scudo,parò un colpo alle spalle con lo scudo,girò su se stessa,colpendo il soldato alla testa con l'avambraccio destro e scagliandolo via ,poi mise il fucile dietro alla schiena e lo spezzò con i gomiti,mandando le braccia in avanti,poi parò il coltello di un soldato con lo scudo,un proiettile con l'avambraccio destro,girò il soldato e con un calcio gli fece trapassare il muro,facendolo finire a terra.
"CHE STA FACENDO?"urlò Charlie
"MUOVIAMOCI!"urlò Steve e gli altri corsero in un'altra strada.
Diana sfondò la porta di un'altra stanza,colpì un tedesco con lo scudo scagliandolo contro il muro,si chinò,strusciando a terra e colpendo la colonna di legno con le spada e gettando a terra un altro,poi si alzò,parò un colpo con lo scudo,il proiettile uccise colonnello che era davanti a lei,poi si voltò e colpì con la spada,evitò la baionetta di uno,altro,spiccò un salto all'indietro,strusciando sullo scudo e colpendo un altro soldato con un calcio,poi si alzò e parò un colpo di fucile con lo scudo,trafisse l'arma di un altro,lo tirò a se,colpendolo con lo scudo mentre ruotava,poi si voltò parando un colpo.
Uno dei proiettili prese la corazza sulla gamba destra,mandandola indietro,uno dei soldati diede un colpo di fucile allo scudo,mandandolo a terra,poi spiccò un saltò,ruotò su se stessa,afferrò lo scudo atterrando,si alzò,girò su se stessa e ne colpì un altro,poi,parò un colpo con lo scudo, fece un salto,roteando e colpendo un uomo,poi un altro salto e ne colpì un secondo.
Guardò un terzo,gli corse contro e gli diede una ginocchiata alla pancia,gettandolo dalla finestra ed uscendo contemporaneamente,poi corse su una lunga terrazza.
Charlie si mise dietro un angolo ed evitò il colpo di un tedesco.
Poco dopo l'angolo c'erano una serie di sacchi a formare una barricata.
"Ci serve più potenza di fuoco."disse l'indiano che diede un granata Steve che la lanciò sulla
barricata che esplose.
Steve corse verso un soldato e lo mandò a terra con la punta del fucile,poi un altro lo colpì alla testa con il calcio dell'arma,lui si chinò,caricò il fucile e gli sparò,l'indiano tirò un candelotto di dinamite su una parete in fondo a vicolo e Steve gli sparò facendo esplodere tutto.
Diana colpì uno dei soldati con lo scudo alle gambe,poi ne uccise due con la spada.
Un mezzo corazzato,aprì una finestrella e utilizzò le mitragliatrici,lei si mosse a super velocità,poi spiccò un salto e arrivò fino al mezzo,ma il cannone fece fuoco,così Diana si riparò con lo scudo e la bomba esplose,lei atterrò,corse verso il mezzo,gli diede una spallata danneggiandolo,lo prese con entrambe le mani e lo scagliò contro un edificio,poi parò una pallottola con l'avambraccio destro,mentre Steve colpiva un altro che era dietro di lei.
Diana prese la frusta,la legò ai piedi di un uomo,tirò facendolo cadere,poi legò il bracciò di un altro e lo scagliò via,tenendo l'altro capo della corda,strusciò a terra e diede un calcio ad un altro,
scagliandolo via,girò su se stessa,dando un calcio ad un secondo,le legò uno alla vita,lo tirò a se,spiccò un saltò,girò su se stessa e lo colpì alla pancia,poi legò un altro e lo scagliò via,diede un calcio ad un secondo e legò un terzo tirandolo a se,dandogli un calcio,poi ne scagliò via un quarto.
Un cecchino sparò dal campanile della chiesa e prese un uomo.
"CECCHINO!"urlò Steve che sparò al campanile,mentre Diana parò un colpo con l'avambraccio destro "VIA!"
"Entra."disse Diana.
"Charlie campanile!"disse Steve.
Charlie e gli altri si misero dietro un angolo.
Charlie non riuscì a prendere la mira a causa della confusione.
Diana parò un altro proiettile.
Steve vide lo sportello del mezzo abbattuto poco prima "SEGUITEMI!
DATEMI COPERTURA!"
Charlie iniziò a sparare.
Steve,l'indiano e Sam si ripararono dietro lo sportello.
"Ce lo mettiamo sulle spalle e quando dico "ora"sollevatelo."disse Steve "DIANA!
SCUDO!"
I tre sollevarono l'oggetto,lei ci salì sopra,spiccò un salto,mise lo scudo davanti a se e sfondò la
parete del campanile,dove era il cecchino,facendo crollare tutta la torre.
Diana si affacciò dalle macerie mentre la gente iniziava ad applaudire.
Poco dopo passava tra la gente che le stringeva la mano e si abbracciava tra loro.
Poco dopo Diana era davanti alla macchina fotografica con dietro Steve,Sam,Charlie,e l'indiano.
In quel momento Diana aveva la spada nella mano destra e l'abito lungo scuro.
"State molto,molto fermi amici miei,è molto importante."disse il fotografo anziano che scattò la foto "Grazie immensamente.
È stato un vero onore per me,potervi fotografare.
Grazie davvero."
Charlie si appoggiò ad un lampione.
"Parla tanto di sparare...e non sa farlo."disse Diana.
"Ah...non tutti riescono a fare quello che vogliono fare."disse il mussulmano "Io sono un attore.
Adoro recitare.
Mica volevo fare il soldato.
Ma con il mio colore...ognuno combatte le proprie battaglie Diana,proprio come tu combatti le tue."
Delle vecchiette cercavano di dare dei soldi all'indiano che era seduto su un fontana."
Steve era al telefono in una casa e lei lo raggiunse.
"Ah,sono al telefono."disse Steve "Si,è Beld,è un piccolo paese...forse neanche sulle carte."
Ita era in un ufficio di lusso e guadava una mappa molto dettagliata del Belgio.
Patrik era seduto nella stanza accanto.
"Oh,trovato,trovato."disse Ita "E il luogo dove si trova Ludendorf si trova solo a qualche miglio di voi.
Oh alto comando tedesco."
Patrik si alzò e prese il bastone.
"E ci riferisce l'intelligence che Ludendorf sta utilizzando un gas,un ultimo elaborato,prima che la Germania firmi l'armistizio."disse Ita "Ehm...il kaiser in persona parteciperà e anche il...dottor
Poison."
Patrik arrivò nella stanza zoppicando.
"Quell'incontro è una copertura perfetta."disse Steve.
"Capitano Trevor?"disse Patrik.
"Si,signore?"disse Steve.
"Lei non dovrà in alcun caso neanche avvicinarsi a quell'incontro,siamo intesi?"disse
Patrik "Metterebbe a rischio tutto il nostro lavoro.
Lei non può compromettere l'armistizio."
"Signore,non ci sarà alcun armistizio se Ludendorf bombarderà l'intera prima linea."disse Steve.
"Non devo preoccuparti di non far saltare l'accordo di pace."disse Diana.
"Perché?"disse Steve.
"Ares non permetterà che..."disse Diana bloccandosi a metà discorso.
"Cosa?"disse Steve "Cosa c'è?"
"È logico,ha perfettamente senso."disse Diana "Ares ha escogitato un'arma,la peggiore mai realizzata."
"Ares?"disse Steve "Intendi Ludendorf."
"No."disse Diana "Intendo Ares.
Ludendof è Ares."
"Signore,questa è la vostra ultima possibilità."disse Steve "L'ultima spiaggia per capire dov'è il gas e come lui intende usarlo."
"No,no,no."disse Patrik "Glie lo proibisco.
Ha capito?
Glie lo proibisco."
"Signore,non la sento più."disse Steve che fece finta si non sentire e riattaccò.
"Pronto?"disse Patrik che riattaccò "Quanto è probabile che rispetti i miei voleri?"
"Non più di tanto ad essere onesta."disse Ita.
Patrik si allontanò.
La sera seguente,nella stessa piazza dove il mezzo tedesco era stato lanciato contro una casa,era stato aperto un negozio e c'erano molte lanterne accese intorno e molti lampioni.
"Sam."disse Steve che era seduto con Diana sulla fontana "No,no.
Sam."
Sam arrivò con un vassoio pieno di birra.
"Sam devo lavorare domani."disse Steve "Devo ancora prendere un'uniforme tedesca e
improvvisare il personaggio.
Devo pianificare tutto per domani."
Diana era senza la fascia di metallo sulla testa.
"Andiamo."disse Sam "Tanto non puoi fare nulla fino a domani.
L'hai detto tu Steve.
Signora,prego..."
Diana prese la birra.
"Grazie."disse Diana e Steve prese il boccale.
"Grazie,Sam."disse Steve mentre l'altro se ne andava.
C'erano diverse persone che ballavano al suono del violino.
Steve brindò con il bicchiere di Diana.
"Merito tuo."disse Steve.
"Merito nostro."disse Diana.
"Ballate sull'isola del paradiso?"disse Steve.
"Si,balliamo,ma questa gente sta solo...dondolando."disse Diana.
"Ok,visto che devi affrontare il dio della guerra,sarà bene che ti insegni anche a ballare,poverina."disse Steve che si alzò e gettò a terra la pistola "Allora...togliamoci la pistola…
Signora...se volete."
Diana che prese la sua mano destra e i due iniziarono a ballare.
"Beh,se devo andare ad una festa,saper ballare può essere utile."disse Diana.
"Tu rimani."disse Steve.
"Si che vado."disse Diana.
"Non ci sperare."disse Steve.
"Perché non dovrei?"disse Diana.
"Beh,per esempio perché non sai ballare."disse Steve.
"Potrei controbattere dicendo che loro sono quelli che non sanno ballare."disse Diana.
"Ora dammi la mano."disse Steve che prese la mano destra di Diana con la sinistra,poi mise la mano destra sul fianco "Ora ti metto il braccio sul fianco e possiamo...come hai detto?
Dondolare?
Dondoliamo."
"Sei terribilmente vicino."disse Diana.
"È così quando si balla."disse Steve.
"Capisco."disse Diana che si voltò sentendo Charlie al piano forte che cantava.
"Non lo sentivo cantare da anni."disse Steve che rise.
Sam si mise a guardarlo.
Diana si accorse che iniziava a nevicare.
"Questa è...questa è neve."disse Steve mentre lei sorrideva "Toccala."
"È magica."disse Diana.
"Si."disse Steve.
"La gente fa questo quando non ci sono guerre da combattere?"disse Diana.
"Si."disse Steve "Questo e anche altre cose."
"E quali?"disse Diana.
"Fare colazione."disse Steve "Alla gente piace fare colazione.
Gli piace leggere in giornale,andare a lavoro e tutto il resto.
Credo."
"Che sensazioni da?"disse Diana.
"Non ne ho idea."disse Steve.
La mattina seguente Sam,Charlie e l'indiano stavano preparando i cavalli insieme a Steve.
Diana uscì da un palazzo.
Steve indossava un cappotto su una divisa da tedesco.
"È un regalo di quelli del villaggio."disse Sam "Almeno non andremo a piedi."
"Un dono generoso."disse l'indiano.
"Ci chiamano eroi."disse Sam.
"Lo siete."disse Diana.
"Ragazzi,avevo detto che l'impegno va rispettato."disse Steve.
"Saresti perduto senza di noi."disse l'indiano.
"Già,sappiamo che Diana è in grado di cavarsela da sola,temo che tu non ci riusciresti."disse Sam.
"Non ci sono più soldi."disse Steve.
"Siamo stati ben pagati."disse Sam.
"Faresti volentieri a meno di me,eh?"disse Charlie.
"No,Charlie."disse Diana "Chi canterebbe poi?"
"Già."disse Steve.
"Oh,no,ti prego."disse Sam.
"Cantare?"disse Charlie.
"Te la sei voluta."disse Steve.
Charlie iniziò a cantare e Diana rise.
Poco dopo erano nel bosco e Diana era su un cavallo poco distante da loro e aveva la fascia di metallo sulla testa.
"Tu devi pensare che sono nato ieri."disse Charlie.
"Lo so che è pazzesco,eppure è vero."disse Steve "Ogni parola."
"Aspetta,esiste un'intera isola di donne come lei dove non c'è neanche l'ombra di un uomo?"disse Sam "Come ci si arriva?"
Tutti risero.
"E lei pensa che Ludendorf sia Ares,il dio della guerra?"disse Sam.
"E che solo uccidendolo la guerra cesserà?"disse Charlie "Non farmi ridere."
"Però avete visto quello che ha fatto."disse Sam "Come si è lanciata sulle mitragliatrici.
Come ha abbattuto la torre.
Forse è vero."
"Io credo che è vero."disse l'indiano "È vero di sicuro."
"Visto?"disse Sam.
"Steve,figliolo,non vorrai mica credere a queste idiozie?"disse Charlie.
Il gruppo arrivò in vista di un castello su un dosso e Diana accelerò.
Delle macchine stavano andando al castello.
Diana aveva il vestito lungo e il cappuccio e lei e gli altri erano accucciati all'estremità della
vegetazione.
"Diana,sta giù."disse Steve.
"Beh,come diavolo entriamo?"disse Steve.
"Vedo solo un paio di guardie all'entrata."disse Charlie con il mirino del fucile.
"Si,è chi vuoi che sospetti di uno che arriva camminando dal bosco come se niente fosse?"disse
Steve mentre l'indiano si allontanava.
"Io posso entrare."disse Diana.
"Tu non ci vai li,è troppo pericoloso."disse Steve.
"Troppo pericoloso?"disse Diana.
"Si,troppo pericoloso,attiri troppo l'attenzione."disse Steve "Quindi adesso io entro e cerco di scoprire dove tengono il gas."
Diana si alzò "Allora vengo con voi."
"Con quello che indossi non sei tanto sotto copertura."disse Steve.
"Non so."disse Sam "Per i miei gusti era fin troppo coperta sul campo di battaglia."
Charlie rise.
"Comunque non possiamo farti entrare."disse Steve "Vado a perlustrare e torno."
"Ma...finché è ancora vivo non sarà..."disse Diana.
"Senti,non puoi andare all'alto comando tedesco e uccidere tutti."disse Steve "Non puoi."
L'indiano arrivò con una macchina.
"Quella da dove arriva?"disse Steve.
"Oh cielo,lasciamela guidare."disse Sam "Sarò il tuo servo."
"Andiamo."disse Steve che salì sulla macchina e si mise il berretto dell'uniforme "Dove l'hai presa?"
"Un campo,laggiù."disse l'indiano nascondendosi vicino a Charlie "È pieno."
"Io e te studiamo l'area,in caso di ritirata improvvisa."disse Charlie che si voltò vedendo che Diana non c'era "Che ne dici,Diana..."
"Steve,ci vuole l'invito."disse Sam arrivando all'entrata.
"Mantieni la calma."disse Steve "Tranquillo."
"Il vostro invito per favore."disse il soldato tedesco e Sam gli strinse la mano salutandolo in arabo
"Il colonnello e io ti auguriamo il meglio e che ogni sorta di cose ti possa cadere in testa."disse Sam.
"La tua testa è vuota,lui vuole il mio invito,idiota."disse Steve.
"Perdono,le chiedo perdono."disse Sam cercando nel cappotto "Perdono,le chiedo perdono io devo scusarmi mille volte.
Ho commesso il più orribile e imperdonabile degli errori.
Ho perso l'invito del colonnello."
"Cosa?!"disse Steve togliendosi la pipa dalla bocca "Vuoi dire che abbiamo viaggiato nella pioggia e il fango e tu adesso ai perso il mio invito!?"
"Sono una lumaca,no,neanche una lumaca,sono bava di lumaca."disse Sam.
Il soldato li fece passare.
"Benedetto,sia tu per noi."disse Sam.
Diana era dietro delle piante,poi vide una donna bionda con un lungo abito azzurro che scendeva dalla macchina lamentandosi.
"Questo è ridicolo."disse la donna "Non ho intenzione di passare la serata qui!
Stupidi idioti, spostate le auto!"
Lei scese e vide Diana vicino all'erba "Tu che cosa saresti?"
Diana le si mise sul fianco e le guardò il vestito.
"Che cosa guardi?"disse la donna.
Tutti gli invitati venivano accolti in un'enorme sala con lampadari con molte candele.
Il dottor Poison era da sola davanti al fuoco di un camino e indossava il suo lungo vestito verde.
Steve prese due bicchieri e si avvicinò al camino.
"Permette?"disse Steve offrendole un bicchiere.
"Io non bevo."disse Poison "Ci conosciamo?"
"No,però la tengo d'occhio."disse Steve "Seguo la sua carriera insomma.
Lei è il dottor Poison,la più talentuosa chimica che la Germania abbia.
Sono un suo ammiratore."
"Grazie."disse Poison vedendo Ludendorf appena giunto.
"Spero di non abusare."disse Steve "So che lei e il generale Ludendorf siete molto intimi."
"Noi lavoriamo bene insieme,si."disse Poison.
"Ma se avesse uno come me al suo fianco...io potrei offrirle di più."disse Steve.
"E lei è…?"disse Poison.
"Un uomo che dimostra l'apprezzamento che un genio della sua statura merita."disse Steve.
"Grazie."disse Poison turbata.
"Adoro il fuoco,lei no?"disse Steve "È la prova vivente di un atto di entropia.
L'arma di distruzione definitiva che ha il compito di ricordarci che tutto prima o poi ritorna alla
cenere da cui proviene.
C'è qualcosa di rassicurante in questo.
Leggo tutto questo nei suoi occhi.
Vuole mostrarmi ciò su cui lavora?"
Diana apparve in sala con l'abito blu,i capelli legati e con la spada incastrata con l'abito sulla
schiena.
"Vedo che la sua attenzione è altrove ora."disse Poison "Non posso biasimarla.
Ora mi scusi."
Poison andò via.
Ludendorf si avvicinò a Diana e i due cominciarono a ballare.
"Si sta divertendo?"disse Ludendorf.
"Le confesso che non so che si festeggi esattamente."disse Diana.
"Una vittoria tedesca,è ovvio."disse Ludendorf.
"Vittoria?"disse Diana "Quando la pace sembra sia ad un passo?"
"Pace?"disse Ludendorf "È solo un armistizio in una guerra senza fine."
"Tucidite."disse Diana.
"Ah...conosce i greci antichi."disse Ludendorf "Essi compresero che la guerra è un dio.
Un dio che richiede sacrifici umani.
E in cambio...la guerra da all'uomo uno scopo,un senso,una possibilità di alzarsi oltre la sua misera mortale esistenza.
Ed essere coraggioso,nobile,migliore."
"Soltanto uno tra i molti dei la pensava così."disse Diana "E si sbagliava."
"Che ne sa lei degli dei?"disse Ludendorf.
"Generale."disse un soldato e Ludendorf si allontanò "Si goda i fuochi."
Diana lo seguì e stava per mettere mano alla spada quando Steve la fermò.
"Che stai facendo?"disse Diana "Lasciami."
"Diana ,guardami."disse Steve "Se uccidi Ludendorf prima che riusciamo a trovare il gas non
riusciremo a fermare niente."
"Io fermerò Ares."disse Diana.
"E se ti sbagliassi?"disse Steve "Se Ares non esistesse?"
"Tu non mi credi,vero?"disse Diana.
"Non posso lasciatelo fare."disse Steve.
"Ciò che faccio non lo decidi tu."disse Diana che lo spinse via.
I due corsero fuori dal castello,passando per un ponte di legno secondario,quando un cannone sparò un colpo.
Il Sole era tramontato ed il cielo era blu scuro.
"Diana...è il gas."disse Steve.
"Il villaggio."disse Diana correndo "Il villaggio!"
"Perché esultano?"disse Sam.
Charlie vide Ludendorf sulla torre accanto al cannone.
"Diana!"disse Sam vedendola a cavallo.
Lei aveva i capelli sciolti,la fascia di metallo sulla testa e con un gesto si tolse il vestito lasciando solo la corazza.
"Che hanno lanciato?"disse l'indiano.
"Il gas."disse Steve a cavallo "È stato Ludendorf."
"L'ho visto."disse Sam "È nella torre."
"Dovunque vada,seguitelo."disse Steve che andò.
"Come ci ritroviamo?"disse Sam.
"So io come."disse l'indiano.
Diana arrivò al villaggio invaso dal gas e ci camminò dentro vedendo tutti a terra morti,poi si mise le mani sulle tempie.
"DIA...!"disse Steve scendendo da cavallo e cercando di avvicinarsi ma tornò subito indietro tossendo.
Lei uscì dal vapore "Sono morti.
Sono, tutti morti."
Lui tentò di toccarla,ma lei si tolse le mani da dosso.
"Avrei potuto salvarli."disse Diana indietreggiando verso i cavalli "Li avrei salvati se non fosse stato per te.
TU MI HAI IMPEDITO DI UCCIDERE ARES!"
Diana si mise le mani sulle tempie.
"No..."disse Steve che tentò di toccarla.
"STA LONTANO DA ME!"urlò Diana spingendolo via "Adesso capisco tutto.
Ares non ha corrotto soltanto i tedeschi,ma anche voi.
Tutti voi.
Io troverò Ares e lo ucciderò."
Diana salì a cavallo.
"Diana...quel fumo."disse Steve vedendo una colonna di fumo "È il capo,ha seguito Ludendorf."
Diana iniziò galoppare verso il bosco,mentre Steve prendeva la motocicletta.
Diana arrivò davanti a due camion,posti ai lati della strada e tre soldati si misero al centro del
sentiero.
Diana parò un proiettile,poi uccise il primo con la spada.
Quando Steve arrivò erano tutti morti.
Diana arrivò ad una zona aperta dove c'erano gli altri che avevano acceso un fuoco.
"EHI DIANA!"urlò Charlie "DA QUELLA PARTE!"
Diana andò oltre una collina trovando una grossa base tedesca.
C'era una recinzione intorno,una torretta di legno,poi c'erano diversi enormi capannoni e molti mezzi.
Ludendorf stava entrando nella torretta.
Ormai il cielo era buio.
Steve passò vicino agli altri "ANDIAMO!"
Diana si mise in piedi sul cavallo,spiccò un salto,ruotò su se stessa,sorpassando la recinzione,prese la spada dalla schiena,atterrò,tagliò una seconda recinzione,uccise un tedesco e poi ne colpi altri due con i pugni contemporaneamente,lanciò la frusta luminosa verso la cima della torre,prendendo un soldato e tirandolo giù,così quello che era con Ludendorf aprì la porta e fu preso e gettato di sotto,sfondando il corrimano di legno.
"Oh, che sorpresa."disse Ludendorf indietreggiando "Strano.
Purtroppo ora ho altro a cui pensare.
E quindi..."
Ludendorf sparò un colpo di pistola,lei lo parò con le placche sull'avambraccio e il proiettile gli colpì la pistola distruggendola.
"Cosa sei...tu?"disse Ludendorf furioso.
"Lo scoprirai presto."disse lei avanzando.
Ludendorf aprì l'altra porta e ruppe un flacone prendendo il gas,lei lo afferrò e lui si voltò urlando,poi la spinse via,prese un cilindro di metallo e glie lo tirò addosso,lei parò il colpo con l'avambraccio sinistro,poi lui le diede un pugno alla pancia,Diana parò un destro con l'avambraccio sinistro e tentò di trafiggerlo,ma lui evitò la spada,lui le afferrò il braccio con la mano sinistra,poi le mise la mano destra sulla gola e la spinse contro la parete,sfondando le vetrate,le colpì il braccio con la spada,facendole perdere l'arma,poi le gettò a contro un tavolo,prese un fucile,lei parò la
punta della baionetta con l'avambraccio destro,lui sferrò un altro colpo,ma lei evitò,poi parò un
terzo colpo alle gambe con la gamba destra,colpì il fucile con l'avambraccio destro,girò su se stessa e gli diede un destro mandandolo contro la porta dove erano le vetrate.
Ludendorf prese la spada,lei sferrò un pugno,lui la evitò,poi Diana parò un colpo con l'avambraccio destro,diede in colpo con l'avambraccio sinistro,sferrò un pugno,ma lui la evitò e le diede un colpo con la spada che fu parato,ma la mandò a terra.
"Per quanto tu sia eccezionale,non hai speranze con me."disse Ludendorf che tentò di trafiggerla,ma lei gli afferrò la spada con le mani.
"Questo è da dimostrare."disse Diana.
Lui sferrò un altro colpo,lei lo evitò,poi parò il colpo con l'avambraccio destro,mettendosi accucciata,girò su se stessa e sferrò un calcio destro,parando la spada e scagliando il nemico contro un tavolo e contro una parete che cedette.
Ludendorf,trovandosi all'esterno,salì la scaletta e andò sul tetto.
"Io sono Diana di Themiscira."disse Diana"Figlia di Ippolita.
Regina delle amazzoni.
E la tua ira verso questo mondo è finita."
Lei spiccò un saltò verso il soffitto,lo trapassò,lo superò,afferrò Ludendorf con la corda luminosa,lo sollevò,poi atterrò,diede una strattonata alla corda e lo fece cadere sul tetto.
"In nome di ciò che c'è di buono in questo mondo,completo finalmente la missione delle amazzoni"disse Diana che si mise in piedi sopra di lui con la spada puntata verso il
basso "Liberando questo mondo da te,per sempre!"
Lei lo trafisse e l'onda d'urto fece spegnere le luci per un po'.
Ludenndof morì,poi Diana si alzò e rimase con gli occhi chiusi per un po',ma poi vide che i soldati continuavano a portare le armi.
La donna,sconvolta,scosse la testa e guardò Ludendorf a terra.
"DIANA!"urlò Steve che arrivò nella torre e vide la spada pendente dal soffitto,poi uscì e la vide.
"L'ho ucciso."disse Diana "L'ho ucciso,ma niente è cambiato.
Uccidendo il dio della guerra si interrompe la guerra."
"Che è quello che dobbiamo fare ora noi."disse Steve "Dobbiamo fermare il gas,andiamo."
Diana saltò già dal tettuccio "No.
Si sarebbero dovuti interrompere."
"Diana..."disse Steve.
"I combattimenti e tutto il resto,perché..."disse Diana.
"...non abbiamo tempo."disse Steve.
"...continuano?"disse Diana.
"Non lo so!"disse Steve "Non lo so,io..."
"Ares è morto,non devono più farlo ora,quindi perché ancora combattono?"disse Diana.
"Combattono perché...non lo so,forse dipende da loro."disse Steve "E vedi,forse anche gli uomini non sono sempre buoni.
Ares o non Ares."
Diana,sconvolta,iniziò a scuotere la testa.
"Diana..."disse Steve.
"No."disse Diana.
"Ne parliamo più tardi,ho bisogno che tu venga con me."disse Diana "Dopo tutto ciò che ho visto,non è vero,non può essere vero."
"Quelli si stavano uccidendo."disse Diana "Uccidevano sena vedere chi.
Bambini.
Bambini.
NO!
DIPENDE DA LUI!
NON POSSO ESSERE LORO!"
"Diana."disse Steve "Gli uomini...ecco...io,io..."
"Aveva ragione."disse Diana "Mia madre aveva ragione a dire che il mondo degli uomini non mi merita.
Non si meritano il nostro aiuto.
Essi non si..."
"SI!"disse Steve "QUESTO NON CENTRA!
E VA BENE.
NON CE LO MERITIAMO!
Ma insomma...ma non è importante,l'importante è ciò in cui credi.
Credi che non ti segua dopo aver visto quello che ho visto.
Credi che non desidererei dirti che c'è un cattivo a cui dare la colpa?
Non funziona in questo modo.
La colpa è nostra!"
"No,mia."disse Diana.
"Mi ci metto anche io!"disse Steve che le toccò i capelli per un attimo "Ti prego,se credi che la guerra debba interrompersi,se vuoi interromperla,aiutami a interromperla adesso,perché altrimenti...altrimenti avremo altre migliaia di morti.
Ti prego,ti prego vieni con me,io devo andare."
Diana scosse la testa.
"Io devo andare."disse Steve che scese e corse verso la base con gli altri.
I militari portavano fuori delle casse piene di contenitori di gas.
"Dov'è Diana."disse Steve.
"Andiamo da soli."disse Steve.
"Cosa?"disse Sam.
"Cosa vedi,Charlie?"disse Steve.
"Sembra un mucchio di bomba a gas."disse Charlie "Ma non riusco a vedere dove le portano."
"Come facciamo ad entrare?"disse l'indiano.
"Io ho avuto un'idea."disse Sam "Andiamo,ragazzi.
Andiamo."
Diana li osservò,poi si voltò sentendo un rumore "Chi c'è li?"
Voltandosi vide Patrik che indossava un lungo cappotto grigio e un cappello.
Era voltato di spalle,guardando delle carte,poi si voltò.
"Sir Patrik?"disse Diana.
"Avevi ragione,Diana."disse Patrik togliendosi il cappello "Non meritano il nostro aiuto.
Meritano solo distruzione."
"Tu...tu sei lui."disse Diana.
"Sono io."disse Ares "Ma io non sono ciò che pensavi che io fossi."
Diana tentò di prendere la spada dalla schiena,ma si accorse che non l'aveva.
Steve e gli altri si erano messi le maschere antigas per non farsi riconoscere.
Arrivarono dietro una costruzione e videro un enorme aereo.
"Che cos'è?"disse Charlie.
"Il futuro."disse Steve.
Diana tornò di sotto con la spada e si avvicinò lentamente all'entrata.
"Non sono tuo nemico Diana."disse Ares "Io sono l'unico che ti conosce bene.
E che conosce bene anche loro e ora li conosci anche tu.
Sono sempre stati e sempre saranno deboli.
Crudeli.
Egoisti e capaci dei peggiori orrori."
Diana entrò e di Ares non c'era traccia,poi lo vide fuori dalla finestra.
"Quello che ho sempre voluto è che gli dei vedessero quanto malvagia fosse la creazione di mio
padre."disse Ares "Diceva che erano diversi dagli altri uomini degli altri popoli,ma erano
esattamente come i primi uomini creati da Caos primordiale che l'Universo generò.
Sempre imperfetti e sempre puntavano a peggiorare e non migliorare.
Ma si rifiutavano di farlo."
"Io sono Diana di Themiscira..."disse Diana.
"Così li ho distrutti."disse Ares
"...figlia di Ippolita..."disse Diana avvicinandosi alla finestra "...e sono qui per completare la..."
Diana stava per colpire,ma Ares svanì e apparve dietro di lei,così lei tentò di trafiggerlo.
Ares mise in avanti la mano destra e la spada si polverizzo,dopo essere divenuta energia rossa,man mano che il metallo toccava la pelle.
Diana rimase sconvolta "L'ammazza dei?"
"Mia cara ragazza,non è questa l'ammazza dei."disse Ares soffiando sulla mano sinistra "Sei tu.
Solo un semidio può tentare di distruggere un dio.
Zeus disse alla regina di creare una statua,poi fece gli incantesimi e la trasformò in carne e la lasciò tra le amazzoni come arma da usare contro di me."
"No,sei un bugiardo."disse lei che lo legò con la frusta luminescente "Io ti ordino di rimi la verità."
"È questa."disse Ares.
Steve arrivò sotto l'ala dell'aereo e vide Poison che dirigeva le operazioni.
"Troppo lenti."disse Poison "Se caricate il gas da entrambi i lati riusciremo ad anticipare il lancio."
L'indiano entrò in un edificio.
"Io non sono il dio della guerra,sono il dio della verità."disse Ares che mise la mani destra vicino alla frusta emanando scariche elettriche "Gli esseri umani ci rubarono questo mondo."
Diana ebbe una visione trovandosi nel campo di battaglia in fumo.
"Lo rovinarono giorno dopo giorno..."disse Ares.
La visione mostrò Ares tra le nuvole.
Indossava un elmo nero che copriva il volto e la testa,lasciando scoperti solo gli occhi,la parte centrale del volto e al centro della fronte,l'elmo formava una punta diretta in basso.
Sull'elmo c'erano due corna che andavano verso l'alto,piccole,due che andavano verso il basso,c'erano due placche nere per spalla,una sull'altra,i bicipiti erano scoperti,gli avambracci coperti da una placca nera,le mani scoperte,il petto e la pancia avevano una corazza nera,poi c'era un gonnellino scuro,le gambe,scoperte,avevano delle fasce nere attorcigliate e intorno al collo era legato un enorme mantello grigio che si muoveva da solo.
Un fulmine lo colpì alla pancia,trapassandolo,così' cadde.
"...e io,l'unico abbastanza saggio da vederli..."disse Ares.
Poco dopo Ares era in una grotta senza la corazza che si teneva la mano sulla pancia.
"...fui resi troppo debole per fermarli."disse Ares.
Ares,semi invisibile,passò dietro Poison.
"In tutti questi anni ho lottato da solo sussurrando nei loro orecchi idee,ispirazioni per formule...armi..."disse Ares e la visone finì "Ma non li obbligo io ad usarle.
Hanno iniziato queste guerre da soli."
Sam era dentro l'aereo e vedeva un timer.
"Io mi limito solo ad organizzare un armistizio che non rispetteranno nella speranza che si
distruggano tra loro."disse Ares.
L'indiano vide una mappa che indicava Londra.
"Ma tutto questo non è mai bastato."disse Ares "Fin'ora.
Appena sei arrivata,io stavo per schiacciarti,ma capì che se solo tu avessi visto ciò che gli altri dei non vedevano..."
Ares mise l'elettricità sulla mano sinistra e provocò una visione.
Diana ed Ares erano nel campo devastato che iniziava a fiorire e divenire un bosco.
"...allora ti saresti unita a me e mettendo insieme i nostri poteri avremmo posto termine a tutto il dolore e alla sofferenza e alla distruzione che gli uomini recano."disse Ares "E avremmo potuto
rendere questo mondo il paradiso che era prima del loro arrivo.
Per sempre."
"Io...non potrei mai fare parte di questo."disse Diana.
La visione finì.
Ares tirò giù la mano "Mia cara io non voglio combatterti.
Ma se devo farlo."
Ares mise le mani sulla frusta e un raggio azzurrò la colpì,facendo esplodere tutta la torre con un'esplosione bianca.
Diana fu scagliata a terra.
"STEVE!"disse Sam che si affacciò dall'aereo e scese.
"CORAGGIO ANDIAMO!"disse Steve.
"PORTATE VIA QUELL'AEREO!"urlò Poison.
Diana si rialzò e vide Ares che era sospeso in aria e lentamente toccava Terra,poi si rialzò e gli corse contro.
Ares allungò la mano destra e una colonna di legno si alzò e le andò addosso,poi altre colonne si alzarono quando mise in avanti l'altra mano.
Le colonne caddero su di le mentre correva,così Diana si riparò con gli avambracci e le evitò.
Ares fece un gesto facendogli cadere addosso un lampione,ma lei spiccò un salto.
Diana lanciò la frusta,ma Ares allungò in avanti le braccia e un vortice di vento bloccò la frusta.
"Oh mia cara,hai così tanto da imparare."disse Ares.
Diana legò una trave di legno con la frusta e la tirò contro il nemico,ma il dio si sollevò a mezz'aria,così la trave colpì delle casse provocando un esplosione.
Diana gli corse contro,lui mosse le mani e la terra si spaccò facendo,uscire intere travi e facendo rovesciare un camion,poi un pezzo di terra si sollevò davanti a lei che spiccò un salto e trapassò una roccia,poi un intero pezzo di terra si sollevò e lei spiccò un salto in alto.
"OH MIO DIO!"urlò Charlie "CHE FACCIAMO ADESSO?"
"Non possiamo fare molto,se è chi penso che sia."disse Steve che vide l'aereo "Ma possiamo
fermare quell'aereo."
Diana gli corse contro,lui allungò la mano sinistra e la spinse sotto la roccia con il pensiero,poi
abbassò la mano e la roccia si schiantò a terra,ma lei si mosse a super velocità,gli arrivò al sinistra e lo colpì con l'avambraccio destro e lo scagliò via,facendolo strusciare a terra.
Le sua mani lasciarono una scia ed erano piene di scariche elettriche,poi Ares sorrise.
"SE RIUSCISSIMO AD UTILIZZARE LA RADIO,POTREMMO CHIEDERE ALL'AVIAZIONE DI ABBATTERLO!"disse Charlie.
"NO,SE PRECIPITA UCCIDERÀ LA POPOLAZIONE PER CHILOMETRI QUADRATI!"disse Steve "NON DEVE DECOLLARE!"
"Brutte notizie!"disse Sam "Ha un timer.
Se lo tratteniamo qui è la tessa cosa."
"È infiammabile,capo?"disse Steve.
"Si,ha detto che è idrogeno."disse l'indiano "È infiammabile.
Allora ragazzi,apritemi la strada per l'aereo."
"NO,STEVE!"urlò Charlie,ma lui andò.
Diana prese una cassa e la tirò contro Ares che la bloccò a mezz'aria,la fece esplodere,diresse le bombe verso di lei e con un gesto le fece muovere.
Diana tirò una scatola contro le bombe e l'esplosione fu tale da scagliarla via per decine di metri e la fece schiantare a terra in un cratere.
Steve la raggiunse e la fece alzare,poi gli disse qualcosa,ma lei non riusciva a sentirlo a causa delle orecchie tappate dal suono dell'esplosione,poi le diede l'orologio e andò via,salendo sull'aereo.
Ares era in mezzo alle fiamme.
Con un gesto il suo vestito scomparve e delle placche di metallo formarono una corazza,l'elmo
divenne uguale a quello che aveva nell'antichità e con la mano sinistra fuse la parte davanti facendo uno spazio per gli occhi e la bocca.
Il dio ora era alto 3 metri.
Ares avanzò,mentre lei gli corse contro.
"Ora vediamo che razza di dio sei veramente."disse Ares.
Il dio materializzò delle enormi spade da dei pezzi di metallo che si mossero da soli,poi ne scagliò una contro di lei che spiccò un salto,incrociò le braccia e parò il colpo,finendo a terra e provocando un cratere.
Ares volò in avanti ,stando quasi dritto, e ricostruendo un'altra spada dai pezzi di cemento e metallo che si staccavano dal suolo,poi atterrò,Diana evitò il colpo e la spada sinistra fracassò il suolo,poi Diana incrociò le braccia e parò entrambe le spade.
Steve diede un pugno al pilota e prese i comandi dell'areo.
Ares materializzò una frusta fatta di pezzi di asfalto e anelli di metallo,Diana si riparò con
l'avambraccio sinistro,lui diede una strattonata e la tirò verso di se facendola finire a decine di metri di distanza contro un camion.
"Mi aiuterai a distruggerli,Diana."disse Ares che scagliò uno spadone che,ruotando,fracassò il suolo.
Lei evitò il colpo e il mezzo venne tagliato in 2.
"O morirai."disse Ares a mezz'aria.
Lei spiccò un saltò verso di lui,lo afferrò e i due finirono sulla cima di un capannone a cupola.
Charlie e l'indiano entrarono in un deposito chimico,Poison diede fuoco ad un foglio,poi
uscì,mentre loro attaccavano la dinamite alle pareti distruggendo la struttura.
Ares scagliò un pugnale,ma Diana lo colpì con la frusta,poi ne scagliò altri 4,ma ebbero tutti lo
stesso effetto,lei gli legò il polso sinistro e lo tirò a se,dandogli una ginocchiata,Ares materializzò 2 spade e provò a colpirla per 2 volte,lei evitò i colpi,tagliò la spada sinistra con la frusta,le legò
intorno all'avambraccio destro del dio,parò l'altra spada con la frusta,legò l'altro capo dell'arma alla gola del dio,si voltò e lo scagliò via.
Ares strusciò contro il bordo,fermando la caduta con un pugnale,poi spiccò il volo,afferrandola alla gola.
"È tutto qui ciò che hai da offrire?"disse Ares che la scagliò contro un carro armato,che venne rovesciato.
Diana rotolò,poi spiccò un saltò,Ares sollevò a mezz'aria i cingolati del carro armato,allungò la mano destra verso Diana che colpì il primo,ma venne legata dal secondo finendo a terra e
sfondando il suolo.
Diana riuscì a liberare il braccio destro,ma Ares tenne la mano puntata verso il cingolato che si strinse.
"È futile immaginare che tu possa vincere."disse Ares "Arrenditi,Diana."
Diana vide Chalie che sparava ai tedeschi da dietro una serie di casse con gli altri,poi vide l'aereo con Steve andare verso il cielo.
"Steve..."disse Diana.
L'aereo esplose.
"NOOOOOOOOO!"urlò Diana che illuminò il suo corpo,sollevandosi a mezz'aria e provocando un'onda d'urto che incendiò ogni cosa e scagliando via il dio.
Diana guardò i tedeschi e si mosse a super velocità contro di loro,parando un proiettile,poi ne colpì due con gli avambracci,muovendosi a super velocità,girò su se stessa colpendone un terzo,poi proseguì colpendone altri due e scagliandoli via.
Ares rimase stupito e fece qualche passo indietro.
Diana ne prese uno alla gola,poi avanzò colpendone altri due,gettò via il terzo e aprendo le braccia provocò un'altra onda d'urto che scagliò via tutti.
La zona era immersa nelle fiamme.
"Si,Diana."disse Ares che aveva assunto una voce disumana "Falli tutti fuori.
Finalmente tu vedi."
Ares spalancò le braccia "Guarda cos'è questo mondo.
Sono stati gli esseri umani,non io.
Essi sono brutti.
Pieni di odio.
Demoni.
Come il tuo capitano Trevor.
Morto.
E non ti ha lasciato niente."
Diana lo guardò con furia.
"E per cosa?"disse Ares con la voce umana "Patetico!"
Ares rise "Si è meritato di bruciare!"
Diana spiccò un salto,provocando un buco,girando su se stessa e atterrando sul dio,con le gambe,mandandolo a terra,poi urlò e lo colpì con il braccio destro più volte.
Ares rispose con un pugno,mandandola contro un carro armato capovolto,poi si alzò,mosse la mano destra da dietro in avanti,facendo rotolare una macchina e da essa cadde a terra Poison.
"Guarda lei e dimmi che ho torto."disse Arem mentre la maschera di Poison veniva portata via dal vento mostrando l'enorme buco sulla guancia sinistra.
Diana prese il carro armato e lo sollevò con le mani.
"Lei è l'esempio perfetto dei mortali."disse Ares "Ed è indegna della tua compassione per lei.
Distruggila Diana.
Tu sei che se lo merita come tutti loro.
Fallo!"
Diana stava per scagliare il carro armato,ma poi si ricordò dell'orologio di Steve.
Le placche di metallo della corazza si illuminarono di luce bianca,quasi dorata "Ti sbagli su di loro."
Poison fuggì mentre lei gettava a terra il carro armato.
"Sono esattamente tutto ciò che tu dici."disse Diana avanzando verso di lui "Ma anche molto di più."
"BUGIE!"urlò Ares materializzando due spade nelle mani e altre spade a mezz'aria,poi spiccò il volo accompagnato dalle spade che erano davanti a lui.
Diana continuò a camminare e le lame esplosero prima di toccarla,poi lei incrociò le
braccia,illuminandole di energia arancione,poi le separò provocando un'onda d'urto di energia che scagliò via il nemico che sbatté contro una macchina,perdendo l'elmo.
"ESSI NON...MERITANO LE TUA PROTEZIONE!"urlò Ares evocando un fulmine dal cielo con la mano destra.
"Lo disse anche mia madre."disse Diana.
"E HA DETTO IL VERO!"urlò Ares scagliando la saetta.
"Il merito non centra."disse Diana incrociando le braccia e parando un fulmine.
Una parte delle scariche rimase negli avambracci,mentre l'altra andò contro un'auto rovesciandola.
"L'importate è ciò in cui credi."disse Diana "E io credo nell'amore.
"È...ALLORA IO TI DISTRUGGERÒ!"disse Ares che allungò le mani verso il cielo evocando fulmini.
Lei incrociò le braccia,per parare il raggio elettrico che la fece strusciare con i piedi sul suolo.
Molta elettricità era rimasta sugli avambracci.
Ares rimase sconvolto.
"Addio,fratello."disse Diana volando in avanti,poi colpì il suolo con un piede,arrivò a decine di
metri di altezza,con l'elettricità su tutto il corpo,incrociò le braccia e un'enorme scarica elettrica colpì Ares trapassandolo e polverizzandolo in un'esplosione che lasciò un cratere immenso.
Diana atterrò lentamente.
I soldati rimasti si avvicinarono,uscendo da sotto le macerie e si inchinarono.
Gli inglesi festeggiarono la fine della prima guerra mondiale.
Diana tornò a Londra e camminò insieme ad Ita.
Indossava un lungo cappotto blu con sotto un abito rosso,poi raggiunse Sam e gli altri.
Se ne andarono camminando tra la folla,poi videro le foto dei caduti tra cui quella di Steve.
Diana si voltò e se ne andò,guardando il cielo.
FINE FLASHBACK
Diana stava osservando la foto che le era stata consegnata da Wayne e pensò "Un tempo volevo salvare il mondo.
Far cessare la guerra e portare pace agli esseri umani.
Ma poi ho scorto la tenebra che vive nella loro luce.
E ho imparato che dentro ognuno di loro...ci saranno sempre entrambe.
Ognuno deve fare la propria scelta.
E questo nessun eroe lo potrà mai cambiare."
Diana prese l'orologio di Steve.
"E ora so...che solo l'amore può davvero salvare il mondo."pensò Diana che iniziò a scrivere su un computer "Per il mondo come potrebbe essere.
È questa la mia missione ora.
Per sempre."
Diana andò sul tetto del museo,con la corazza,spiccò un salto e iniziò a volare ne cielo mentre il sole tramontava.
