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TERRA 33

2020

Dimensione delle Claymore.

Claire,nella sua forma ascesa, era nella dimensione gialla,sopra la zona terrosa con colline rocciose

informi,piene di bozzi,con aperture rettangolari con la parte superiore circolare.

Lei aveva i capelli marroni,con la riga al centro,aveva una frangetta ai lati della fronte e una

lunghissima chioma di capelli ,che arrivava fin sotto la vita, sempre in movimento,come se i capelli

fossero vivi.

Sulla spalla destra c'era una placca di metallo nero,con un tessuto nero,obliquo che andava verso il

seno coprendolo.

La parte bassa del corpo,dalla vita in giù,era coperto da un lungo vestito nero largo.

"Jēda ēza shown nyke bona iā arlie mōris hen Tegon iksis māzis. "disse Claire "Nyke iepagon aōha

dohaeragon naejot qūvy these jēdri hen hen bisa jēda qelbar."

Dalle aperture nelle colline rocciose e sassose si accesero delle forti luci gialle.

Nello spazio c'era la Terra da cui si staccò una seconda copia identica,ma trasparente che si

allontanò e poi divenne invisibile.

TERRA 33

LINEA TEMPORALE ALTERNATIVA

FLASHBACK

13,7 miliardi di anni fa.

Un infinito nero vivente era ovunque.

Improvvisamente si formò una luce circolare bianca,con una linea orizzontale dello stesso colore

che partiva dalla metà della luce andando a destra e a sinistra.

La luce divenne meno luminosa e la linea iniziò a svanire.

Poco prima di spegnersi del tutto,la luce divenne un bagliore fortissimo riformando la linea e

ingrandendosi fino a diventare una luce immensa.

La luce iniziò a diminuire e al suo interno si poteva vedere un piccolo buco nero.

Intorno ad essa ora c'erano diverse nebulose informi.

Una,in alto a destra,era marrone,con un filamento rosso semi orizzontale sotto,un'altra viola era

sotto la luce e tendeva ad andare a sinistra diventando chiara,poi andava verso l'alto diventando

grigia.

Dietro queste nebulose ce n'erano altre verdi e un'altra viola.

A sinistra della luce c'erano anche 3 oggetti simili a cristalli circolari,molto luminosi e ce n'erano

altri 3 a destra,tutti di colore diverso.

I 3 a sinistra avevano i colori verde,arancione e viola,mentr destra avevano i

colori,giallo,rosso e azzurro.

Il buco nero dentro la luce iniziò ad espandersi verso l'esterno formando un anello di luce intorno a

se,con una circonferenza di luce arancione intorno.

La zona tra il buco e la circonferenza era marrone scuro.

Dal buco ,che si allargava costantemente,iniziarono ad uscire dei filamenti di energia arancione

scuro e bianco/blu del tutto informi.

Il buco iniziò a deformare lo spazio circostante.

In una zona dove c'era una nebulosa viola iniziò a formarsi un corpo da essa.

Il corpo umanoide era accucciato,con la testa tra le ginocchia e le mani poggiate su di esse.

La figura aveva la pelle che era completamente piena di buchi irregolari,spiraliformi,di varia

forma,grandezza e dimensione,che si imbrigliavano uno sull'altro.

L'essere aveva una macchia viola,irregolare,sulla parte posteriore e superiore della testa,mentre il

volto era nascosto tra le ginocchia e i lati della testa erano neri,con qualche punto irregolare viola.

Il corpo umanoide aveva la spina dorsale che era visibile sulla schiena,che era grigia con vari punti

e macchie viola di varia grandezza,la muscolatura era scolpita,le braccia erano per buona parte

nere,tranne delle macchie viola sulla parte superiore frontale delle spalle,più alcune macchie sulla

parte posteriore dei bicipiti.

C'erano altri punti viola sulla parte esterna degli avambracci mentre il dorso delle mani e delle dita

era del tutto viola.

Il taglio della mano destra era bianco,come anche la parte iniziale del mignolo,dell'anulare e del

medio che avevano macchie e punti viola informi.

Le ginocchia e la parte frontale dei polpacci muscolosi erano viola,con i lineamenti neri.

I polpacci,nella parte finale,erano neri con puntini e macchie viola,i piedi erano neri e con dita

appuntite.

FINE FLASHBACK

VOCE NARRANTE

"Agosto 5,2020

2.47 del pomeriggio.

In una struttura di ricerca,gli scienziati celebrarono la creazione del primo buco nero creato

dall'uomo."

Un uomo apparve in un video su un computer che riportava la data Agosto 26,2020.

Era di colore,con pochi capelli,baffi e barba appena accennati e indossava una camicia chiara.

Dietro di lui c'era una parete bianca.

"Mi chiamo James Franklin,sono un fisico che lavorava al programma dell'acceleratore di

particelle."disse l'uomo.

"Si ricorda il programma a cui il suo team stava lavorando nel progetto "Buco Nero"?"disse la voce

fuori campo di un uomo.

L'uomo di colore sorrise "Amo veramente parlare del progetto a cui ti riferisci.

Ahm...tutti i lavori sull'acceleratore di particelle sono...in realtà non sono abilitato a parlarne."

Un satellite in orbita passò su una città con intorno delle campagne e colline.

Il satellite era composto da 2 cubi impilati,con la parte frontale coperta da una carta plastificata

d'oro,con un cerchio bianco,e la parte superiore del primo cubo aveva una circonferenza incavata

all'interno.

Questa parte era connessa ad un'asta di metallo allungata,con la parte iniziale ovale,obliqua verso

terra.

Attaccati al primo cubo c'erano delle spranghe di metallo parallele che reggevano 3 pannelli solari

blu per lato,divisi in rettangoli da linee grige.

Nello stesso video apparve una donna,seduta vicino ad una pianta che era alla sua destra.

La donna aveva i capelli neri,lunghi,lisci,con la riga a sinistra,più un giaccone di jeans blu scuro.

"Le regole scritte erano che,se l'energia avesse raggiunto certi livelli,avrebbero potuto esserci dei

malfunzionamenti,ma..."disse lei scuotendo la testa "...nessuno ci faceva caso."

VOCE NARRANTE

"Agosto 5,2020

5,32 del pomeriggio.

Una frattura cosmica provoca l'inizio di un blackout in tutto il mondo."

FLASHBACK

La Terra aveva la parte con gli Stati Uniti avvolta nel buio e tutte le luci erano accese.

Improvvisamente tutte le luci visibili dall'orbita si spensero improvvisamente.

FINE FLASHBACK

"Ehm...questa energia in eccesso improvvisamente è sparita e non siamo più riusciti a

trovarla."disse la donna nel video "È come se si fosse dissipata.

E...ci sono ancora residui dell'impatto."

L'uomo di colore venne inquadrato di nuovo.

"C'è un pandemonio ovunque."disse l'uomo di colore.

FLASHBACK

Delle auto della polizia sfrecciarono in strada velocemente di notte.

Alla loro destra c'erano le macchine parcheggiate,mentre a sinistra c'erano degli alberi.

FINE FLASHBACK

"Tutti che chiamano le autorità."disse James "E forse hanno ragione."

FLASHBACK

Una videocamera notturna mostrò che in una grande città c'era una massa di poliziotti in tuta

antisommossa che erano in strada mentre alcune persone erano in un giardinetto nelle vicinanze.

In un'altra zona del mondo era giorno e in una strada tra la boscaglia c'era un'auto che era andata

contro un albero e un'ambulanza più lontano.

La zona era stata recintata con il nastro giallo.

FINE FLASHBACK

"Con tutti questi problemi di energia è difficile rintracciare tutti...tenere d'occhio tutti."disse la

donna nelle registrazioni.

FLASHBACK

In strada c'era una zona dove erano stati ammassati dei fiori dentro dei panni di plastica flessibile

di vari colori e con candele di vario tipo.

FINE FLASHBACK

"E alcune persone sono ancora scomparse."disse la donna nell'intervista.

VOCE NARRANTE

"Agosto 6,2020.

9,30 del mattino.

Le autorità reagirono all'aumento di testimonianze di persone scomparse e strani,violenti

comportamenti.

L'evacuazione iniziò in varie città."

FLASHBACK

Una lunga fila di poliziotti in tuta antisommossa passò per le strade.

FINE FLASHBACK

"Ci sono voci...che potrebbe essere biblico."disse James "Ma,da scienziato,..."

FLASHBACK

Una grande città con grattacieli aveva diverse colonne di fumo nero e bianco che si levavano in

cielo.

FINE FLASHBACK

"...semplicemente dico di no."disse James che divenne serio.

FLASHBACK

Su un pilastro stradale c'era un foglio con la foto di una ragazza,attaccata con il nastro adesivo,che

in parte si era staccato a destra in basso e sopra la foto c'era la scritta fucsia "Scomparsa".

FINE FLASHBACK

"Non ancora."disse l'uomo.

FLASHBACK

Di notte c'erano persone di culture diverse,con abiti dei loro rispettivi paesi,che erano una

accanto all'altra e si mettevano le braccia intorno alle spalle o sulla schiena.

FINE FLASHBACK

"Non ancora."disse James.

FLASHBACK

Una tv mostrò un'autostrada nel punto in cui faceva una curva.

La corsia a destra era piena di auto che si muovevano lentamente mentre l'altra era vuota.

Ai lati della strada c'era della vegetazione.

"Le massicce evacuazioni continuano in tutto il paese nelle maggiori aree urbane,da quando è

iniziato il blackout di mercoledì."disse una voce alla tv.

La tv era su una parete bianca con delle credenze bianche sulla parete parallela ad essa.

Le credenze avevano delle vetrate rettangolari per ogni sportello.

Un uomo americano andò ad aprire una delle credenze con la mano sinistra.

Indossava una maglietta nera a mezze maniche,con un panno nero sulla spalla destra,jeans blu e

scarpe nere.

Nella mano destra aveva un cellulare su cui stava digitando dei messaggi.

"Dov'è il..."disse lui aprendo anche l'altro sportello e vedendo che i ripiani erano quasi vuoti,tranne

che per qualche bottiglia e qualche panno piegato,poi si guardò intorno e chiuse gli sportelli.

Andò verso un piano cucina bianco,fatto da mattonelle rettangolari sulla parte superiore,dove

c'erano anche dei fornelli con sopra una teiera di metallo e una padella con dentro delle uova.

Sopra i fornelli,a sinistra,c'era un'altra credenza bianca,mentre a destra c'erano 2 pentole

marroni,con macchie nere e manico dorato, appese accanto ad un guanto per la cucina blu vicino ad

una presina viola.

"Tesoro,niente pepe per te?"disse lui che prese il manico della padella con la mano sinistra e la

cucchiarella con la destra.

Lui si voltò verso un piano nero,liscio,con sopra un vaso con fiori azzurri e bianchi e con una

bambina seduta ad esso.

Il piano poggiava su un mobile rettangolare bianco,con cassetti e sportelli.

La bambina aveva i capelli neri,legati dietro la testa,con la riga in mezzo,aveva un fermacapelli

giallo,una maglietta celeste con punti rossi e pantaloni rosa.

La bambina aveva le dita poggiate sul piano del tavolo,che le lasciava vedere solo la testa e l'inizio

della maglietta.

Davanti alla bambina,a destra,c'era un bicchiere di plastica viola.

Lei scosse la testa.

"Niente pepe."disse lui che mise un po' di uova in un piattino fucsia e lo portò verso il tavolo "Devi

mangiarlo in fretta.

Abbiamo un lungo viaggio da fare."

Lui mise il piatto davanti alla bambina "Mangia."

"Ah..."disse lei voltando la testa a destra per qualche secondo,poi guardò il piatto "Mamma le fa

meglio."

"Si..."disse lui guardando il telefonino mentre teneva appoggiati gli avambracci sul tavolo stando

chinato "...beh...mamma è molto impegnata."

"Perché li hai fatti?"disse lei.

"Perché...mamma non è meglio di me."disse lui "Andiamo,mangia."

Lui guardò la tv che mostrava l'enorme fila di macchine.

"Molti ponti sono intasati e molti autobus bloccati nel disordine."disse la voce alla tv.

"È per questo che ha da fare?"disse la bambina dopo aver guardato la tv.

"No,quello sta succedendo ovunque."disse lui fissando la tv.

In tv vennero mostrate delle immagini di persone ammassate tutte nel centro di New York che

tenevano sollevati dei cartelli con delle scritte nere.

Un uomo con baffi,barba e capelli neri,aveva un cartello con su scritto in nero "Trovateli",posto su

un'asta di legno cilindrica e sottile.

L'uomo urlò in un megafono nella mano sinistra.

"Alcuni patrioti sono scesi in strada e affermano che forse c'è una connessione tra il buco nero e

la situazione che stiamo vivendo."disse la voce alla tv.

"Ci succederà qualcosa?"disse la bambina.

La madre entrò in cucina e spense la tv attaccata al muro con la mano destra.

La donna era orientale,con capelli a mezzo collo neri,con riga a sinistra.

Indossava una maglietta grigia scollata,con maniche corte,pantaloni neri e scarpe nere.

"No tesoro."disse la donna "Andrà tutto bene."

"Ah..."disse l'uomo "...non lo so."

"Adam?"disse lei "Non è necessario."

La donna aprì gli sportelli del mobile con il piano nero.

"Si,certo,scusa."disse Adam guardando la bambina "Andrà tutto bene,stavo solo scherzando,ok?"

La bambina annuì.

"Andiamo?"disse lei prendendo una confezione dal mobile e uscendo dalla stanza.

"Ok!"disse lui mettendosi dritto "Sei tu il capo."

"Il suo nome è mamma."disse la bambina.

"Certo,è questa la differenza."disse Adam che le baciò la testa "Mangia queste uova che andiamo.

Ok?

Andiamo."

Lui diede una leggera pizza al tavolo ed uscì dalla cucina.

Poco dopo Adam aprì le portiere posteriori di un'auto rossa con l'interno grigio e con dentro un

seggiolino nero con alcune parti fucsia,posto su uno dei sedili posteriori.

La bambina indossava un lungo abito celeste che arrivava alle ginocchia e scarpette bianche.

"Ok."disse Adam "Dentro,tutti dentro!"

La bambina salì ridendo e portando con se un orsacchiotto e si sedette vicino al sedile più piccolo.

"Cosa pensi di fare?"disse Adam mettendo le mani su un bagaglio cilindrico fucsia che era appena

stato messo dentro l'auto "Mettiti nel seggiolino."

"Ma sono grande ora."disse lei.

"Lo so che sei una ragazza grande ora,ma io faccio le regole."disse Adam "Andiamo tesoro,non è

sicuro.

Per favore,dobbiamo andare."

La bambina guardò la madre che le sorrise e le indicò il seggiolino con l'indice sinistro.

"Andiamo Annie."disse Adam e lei ubbidì "Grazie."

Adam chiuse lo sportello e si affacciò dal finestrino mezzo abbassato "Ti tengo d'occhio."

Lui andò ad aprire il bagagliaio e ci mise dentro una valigia rosso scuro,poi andò verso la portiera

frontale,ma si voltò verso la casa.

Le pareti esterne erano bianche,l'entrata era rettangolare,con una porta nera con alla sinistra

una lampadina dentro un contenitore rettangolare che aveva le basi superiori di metallo nero e i lati

di metallo,con accanto una cassetta delle lettere rettangolare.

Sopra l'entrata c'era una tettoia scura, con 2 colonne rettangolari che erano sul gradino rettangolare

superiore di una scaletta fatta da 2 gradini che portava alla porta d'ingresso.

La parte sinistra dell'ingresso della villa era incavata all'interno rispetto al resto e poi c'era una

parte oltre che era più avanti.

Le finestre avevano i contorni neri ,con tende, e le vetrate erano divise in quadratini.

La casa era ad un solo piano,con il tetto grigio,triangolare.

La luce vicino alla porta si spense e Adam restò a fissarla.

"Adam?"disse la moglie "Non ci puoi fare niente.

Vieni.

Andiamo via e basta."

Lei si mise la cintura di sicurezza.

Lui guardò la lampadina e poi salì in auto.

"Pronta Anna?"disse la donna guardando dietro e sorridendo alla bambina mentre Adam si metteva

la cintura.

"Tutto bene Anna?"disse Adam mettendo in moto "E ora si parte."

"Di ciao alla casa,amore."disse la donna guardando la bambina e facendo ciao con la mano.

"Di ciao alla casa."disse Adam guardando l'abitazione.

Lancaster,CA.

3 giorni dopo il blackout.

La macchina della famiglia era in una strada con intorno chilometri di terreno desolato,con erba

gialla e qualche cespuglio.

C'erano anche degli alberi secchi ,con poche foglie, sparsi per la zona.

Alla loro destra c'erano i pali della luce.

Il cielo era sereno,con nuvoloni in lontananza a sinistra.

Adam si mise la mano destra sugli occhi mentre la moglie dormiva.

La radio era accesa.

Anche la bambina stava dormendo dietro.

Adam abbassò un parasole posto sul tettuccio interno dell'auto, guardò davanti a se sulla strada e

vide una forte luce bianca che poi si spense.

In quel momento la radio iniziò a fare dei brusii,così lui iniziò a premere dei pulsanti,ma si udirono

altri brusii e poi dei suoni striduli che gli fecero spegnere la radio.

Adam guardò la bambina dietro,poi l'auto sobbalzò 2 volte leggermente e lui tolse le mani dal

volante "Ma che diavolo..."

Adam fermò la macchina al lato della strada,guardò davanti a se,dopo di che guardò la moglie che

dormiva e poi la bambina.

Poco dopo tentò di mettere in moto l'auto per 3 volte e alla fine ci riuscì tirando un sospiro di

sollievo e chiudendo gli occhi.

"Papà?"disse Anna.

"Tutto a posto tesoro."disse Adam mettendo in moto e guardando dietro.

"Perché ti sei fermato?"disse la bambina.

"Problemi al motore."disse lui guidando"Ma è tornata a posto ora.

Tutto ok.

Torna a dormire."

"Papà?"disse la bambina e lui guardò nello specchietto retrovisore.

"Si,tesoro?"disse Adam "Che succede?"

"Io non volevo andare in vacanza."disse Anna.

"Ti dirò un segreto."disse Adam "Nemmeno io.

Mai voluto."

"Sei proprio certo che siamo al sicuro?"disse Anna.

"Ehi."disse Adam "Ehi...tutti uniti,ok?"

La bambina annuì.

"Siamo al sicuro."disse Adam "Posso vedere il tuo viso,siamo al sicuro."

"Ehi."disse la madre guardando dietro "Sta tranquilla.

Ok?"

La bambina annuì.

"Si."disse Adam che guardò dietro"Sta bene adesso,è calma."

La madre guardò davanti a se e vide che in mezzo alla strada c'era un monolito

nero,rettangolare,alto 2 metri,completamente levigato e nero.

I lati erano molto più sottili rispetto alla larghezza della faccia frontale e posteriore,la superficie era

riflettente e al centro il riflesso veniva come tirato.

"ADAM!"urlò la donna "ATTENTO!"

Lui guardò davanti a se e frenò,ma l'auto continuò ad andare avanti.

Poco prima che il mezzo ci andasse contro, dentro il monolite comparvero delle linee di energia

viola,sottili,messe in angolazioni diverse,poi ci fu una fortissima luce bianca.

Per un secondo ci fu una visione che mostrò lo spazio,con delle nebulose viola.

In mezzo ad esse c'era un essere con 3 teste.

Aveva la pelle grigia,le teste erano leggermente allungate,con la parte superiore a cupola,aveva le

tempie scavate,con delle venature nere sui crani,gli occhi erano circolari e viola,gli zigomi sporgenti

e al posto del naso c'era una proboscide cilindrica,fatta da placche circolari.

Le 3 proboscidi si univano in una all'inizio del petto e formavano la parte centrale della gabbia

toracica,poi passavano sulla pancia fino a metà.

La testa centrale era la più grande,mentre le 2 laterali erano più piccole,ma abbastanza vicine da

essere quasi in contatto con quella centrale.

Le 3 teste poggiavano su un'enorme collo a cupola che formava quasi una gobba sulla cui cima

c'era la testa centrale e poco sotto c'erano le 2 teste laterali.

Sopra il cranio centrale c'erano delle linee di energia viola serpentiformi.

Il collo era pieno di venature e linee irregolari.

Dalla parte posteriore di esso partivano dei piccoli tentacoli cilindrici,simili a vene, che andavano

verso dietro e poi si attaccavano sulla schiena che poco sotto era piena di punte sottili,di vario

spessore e dimensione,dirette all'indietro e piegate in basso.

Le spalle erano larghe e coperte di linee che andavano verso il basso,il bicipite sinistro era

composto da vari tentacoli cilindrici,fatti da placche circolari,che poi si separavano e si

contorcevano nello spazio,il braccio destro invece era sottile,secco e lungo,terminante con 2

tentacoli che iniziavano al di sotto dell'altezza della pancia.

Poco prima di questo braccio c'era una protuberanza tentacolare sottile,che andava in obliquo verso

il basso,con 2 punte simili ad aghi sulla parte iniziale superiore,4 punte più piccole sotto,di cui la

terza era la più lunga,altre 2 piccole punte sopra,con la parte finale curva,poi il tentacolo diventava

irregolare, andava verso l'alto in obliquo,con un piccolo buco alla base,poi il tentacolo diventava

ancora più irregolare,curvo verso il basso e si curvava all'interno formando una punta,con la parte

inferiore curva e poi la parte finale curva verso l'alto.

Il petto era molto largo,quasi piatto,lungo e composto da costole esterne curve nella parte più

esterna,poi rientravano all'interno e si curvavano verso l'esterno,vicino alla parte,centrale unendosi

con la proboscide al centro del petto.

Dopo il petto c'era una pancia cilindrica verticale che aveva la base piatta e dai lati,poco prima della

fine, partivano 5 gambe tentacolari,oblique verso l'esterno e il basso,che avevano una parte

curva sopra all'inizio,poi si restringevano e andavano verso il basso in alcuni casi,mentre in altri

avevano il ginocchio piegato all'indietro,poi andavano in avanti e in obliquo verso il basso.

Le gambe avevano una parte finale con 5 dita messe a cerchio e appuntite.

Poco prima dell'inizio delle gambe,c'era un tentacolo cilindrico che usciva dalla pancia a destra ed

era molto lungo,con una serie di punte sul dorso da metà in poi.

C'erano anche altri tentacoli più sottili che uscivano dalle gambe o dalla pancia in basso.

La notte seguente,in un'altra zona della Terra,c'era una grossa stanza dove c'erano degli operatori

seduti a delle scrivanie con dei computer davanti.

Tutti loro indossavano delle cuffie con microfono.

Le scrivanie erano larghe,grige,con uno schermo su ciascuna e dietro di esse c'erano dei muri alti

poco più di un metro e mezzo,grigi e sottili,mentre alle estremità delle scrivanie partiva una

colonna rettangolare bianca.

Una delle persone sedute era una donna con capelli biondi a mezzo collo,giacca giallo ocra,camicia

bianca con linee nere,pantaloni neri e scarpe nere.

La donna sentì il telefono squillare e rispose mediante una cuffia.

"911,qual'è la sua emergenza?"disse la donna bionda.

Ad un altro tavolo c'era una donna di colore con occhiali quadrati,capelli corti,giacca rossa,camicia

bianca,gonna nera e scarpe rosse con tacchi.

"911,qual'è la sua emergenza?"disse la donna di colore.

Ad un altro tavolo c'era un uomo grasso,con capelli neri,con la riga a destra,baffi e barba,che

indossava una maglietta arancione,jeans blu e scarpe nere.

"911,qual'è la sua emergenza?"disse l'uomo.

La donna con i capelli biondi scrisse sulla tastiera,mentre quella di colore annuiva.

"Si,si,abbiamo il blackout anche noi."disse quella con gli occhiali.

Un'altra donna di colore era ad una scrivania più indietro.

Aveva i capelli neri che arrivavano alla base del collo,con riga a destra,era più giovane

dell'altra,indossava un maglione grigio,maglietta bianca,pantaloni neri e scarpe nere.

Dietro di lei c'era una parete con la parte bassa scura e la parte alta chiara,con degli schermi in alto

e accanto c'era un timer rettangolare con numeri rossi posti sullo "0".

"911,qual'è la sua emergenza?"disse la donna di colore con i capelli lunghi "Ok,senta...si..."

Lei iniziò a scrivere al computer.

"Dove si trova adesso signore?"disse quello grasso "Oregon?"

"Che intende quando dice...che sembra una porta?"disse quella di colore con il maglione

grigio "Un videogioco?…

Si,signore..."

La bionda annuì "Si,signore,abbiamo il blackout anche noi e..."

La bionda guardò la tv dove c'era un uomo con capelli neri,barba e baffi appena accennati,giacca

nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe nere che parlava e alla sua sinistra in alto

c'era un'immagine rettangolare che mostrava una zona notturna di una città dove non c'erano

edifici molto alti.

"...dev'essere molto frustrante,lo so…"disse la bionda "Dove si trova?"

La bionda si rivolse ad una persona in un altro luogo della stanza "Robert,il jps è ancora fuori uso!"

Un uomo,sul lato sinistro della stanza,si alzò e andò a controllare un macchinario rettangolare nero

con un pannello grigio con tastiera,schermo piccolo che emetteva luce azzurra e altre piccole luci

azzurre.

L'uomo aveva i capelli neri,corti,con riga a sinistra,maglione grigio,camicia a quadretti bianchi e

neri,pantaloni neri e scarpe nere.

"Cazzo..."disse l'uomo che andò a controllare l'oggetto "Dannazione..."

Il telefono della ragazza bionda squillò e lei vide che sulla chiamata appariva la foto circolare della

figlia,che era una bambina bionda con capelli castani lunghi e riga in mezzo alla testa.

"Una porta?"disse la bionda posando il telefono "Che tipo di porta?"

La donna scrisse al computer e guardò il telefono che squillava in modo silenzioso "Può descrivere

il suono?"

Passarono alcuni istanti.

"Un ronzio molto forte..."disse la donna che scrisse la stessa cosa su una riga di una tabella ,poi

guardò la tv che mostrò l'immagine della strada che diventava buia.

Poco dopo la donna aveva riempito diverse righe della tabella con la scritta "Ronzio molto forte".

Accanto ad ogni riga c'era una sezione con scritte frasi diverse come "Misteriosa porta", "Ronzio

molto forte in strada", "Porta oscura apparsa in strada", "Oggetto che emette un ronzio", "Oggetto

fluttuante nero"e altre frasi.

"Mi spiace,la città sta leggermente impazzendo,aspetti."disse quella nera con gli occhiali"Robert!

CI OCCORRE QUEL JPS ORA!"

L'uomo che aveva controllato il macchinario e che era seduto alla scrivania le fece il gesto del dito

medio con la mano sinistra ridendo.

Un altro uomo con capelli neri,riga al centro,baffi,barba,camicia azzurra,pantaloni neri e scarpe nere

era seduto alla scrivania e vide che su uno schermo che mostrava una piantina grigia della città

comparvero molti punti giallo ocra.

L'uomo mise la penna sul tavolo e si tolse la cuffia,poi prese delle carte,una cartellina gialla,un

diario rosso,si alzò e andò da quella di colore con gli occhiali,mettendole la mano destra sulla spalla

sinistra.

"Katrin..."disse lui "Devi vedere questo."

"Non ho tempo,Steven,ho del lavoro da fare."disse lei "911,qual'è la sua emergenza?"

"Questa è un'immagine che è stata scattata sul posto."disse l'uomo.

"Pronto?"disse la donna di colore.

"Sta su internet..."disse lui.

"Pronto?"disse lei "Dannazione,è saltata la comunicazione..."

"Guarda..."disse lui che mostrò l'immagine sul cellulare "Vedi?"

"Sono leggermente occupata adesso."disse lei "911,qual'è la sua emergenza?"

"È uguale..."disse l'uomo con la camicia azzurra.

"Sta respirando?"disse la donna di colore "Che vuol dire è sparita?"

"Ho degli scritti..."disse lui mostrando dei fogli,ma lei glie li prese con violenza.

"Non ho tempo per questa roba!"disse la donna "Ora torna a lavoro.

Come dice?

Perché crede sia morta?"

L'uomo aprì il diario rosso che aveva una pagina con delle scritte in alto e un monolite rettangolare

disegnato al centro.

La pagina accanto al disegno del monolito mostrava uno sfondo nero,con 2 sagome nere davanti

all'oggetto.

"Qui c'è qualcosa che sta cercando..."disse l'uomo.

La donna si alzò togliendosi le cuffie e gli prese violentemente l'oggetto togliendoglielo di

mano"Basta!

Smettila!

L'unico motivo per cui tu stai ancora lavorando qui è perché tollero stronzate come questa,ma ora

ho bisogno che tu ti vada a sedere e che tu risponda alle maledette telefonate."

La donna gettò il diario sul tavolo.

"Adesso!"disse la donna di colore con gli occhiali e l'uomo andò alla sua scrivania.

La donna bionda lo osservò e quella di colore si sedette.

"911,qual'è la sua emergenza?"disse la bionda.

Un uomo in giacca nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe nere entrò nella stanza.

La donna di colore con gli occhiali lo raggiunse e la bionda se ne accorse.

"Avete ristabilito le comunicazioni?"disse l'uomo.

"Si ,mi dica..."disse la bionda rispondendo alle telefonate.

"Deve rispondere al maggior numero di chiamate possibile,voglio che la gente si senta al

sicuro."disse l'uomo alla donna di colore.

"Che vuol dire che una di queste cose è al notiziario?"disse lei guardando la tv.

La ragazza si accorse che tutti fissavano gli schermi sulle pareti che mostravano una zona

notturna,con delle villette,e in mezzo alla strada c'era l'oggetto rettangolare.

"Faccia sentire la gente al sicuro."disse l'uomo in giacca e cravatta alla donna di colore dopo aver

visto il notiziario,poi mise una tessera dentro un pannello posto su una parete e la porta si aprì

facendolo uscire.

Alla tv continuavano a parlare dell'oggetto e tutti rimanevano a fissare gli schermi.

L'uomo con la camicia blu era chinato in avanti sulla sedia e si era messo la mano destra sulla

bocca.

La donna di colore spense i televisori "Ascoltatemi tutti.

Dobbiamo supportare tutti quelli che hanno avuto incidenti con queste...cose."

"Si stanno rivolgendo tutti ai servizi di emergenza,cosa diciamo alla gente?"disse quello grasso.

"Cercate di semplificare le cose."disse la donna di colore "Ditegli che la guardia nazionale si sta

mobilitando e che devono stare alla larga dagli oggetti."

La bionda vide il cellulare che squillava.

"Cosa...che significa "Queste cose"?"disse quella con il maglione grigio "Cosa sono?"

"Non è un problema nostro."disse la donna di colore con la giacca rossa "Ora tornate tutti a lavoro."

La bionda si alzò e raggiunse la donna di colore alla scrivania "Miss?

Ehm..."

La donna si alzò.

"Sara è a casa,con la sorella, e non le parlo da prima che iniziasse questa situazione

d'emergenza."disse la bionda "Ha 7 anni e sarà terrorizzata."

"Siamo tutti terrorizzati."disse la donna di colore "Lei ha già qualcuno a casa che se ne occupa.

Se tu lasci e te ne vai,della gente morirà.

Capisci.

Io ho bisogno di te.

Mi servi.

Possiamo farcela insieme.

Ok?

Andrà tutto bene."

La bionda annuì e tornò al suo posto sedendosi e si rimise le cuffie.

"911,qual'è la sua emergenza?"disse la donna bionda che stava per lacrimare.

"Mia figlia è sparita."disse una voce femminile.

"Dove si trova?"disse la bionda che stava lacrimando.

"Le ho dato la mia posizione 24 minuti fa!"disse la donna.

"Scusi,signora."disse la bionda "Provvederemo subito a mandarle qualcuno."

"NON HO PIÙ VISTO MIA FIGLIA DA QUANDO È COMINCIATO QUESTO CASINO!"urlò la

donna.

"Ascolti,è in un posto sicuro?"disse la bionda.

"NON SO COSA FARE,SUO PADRE È FUORI..."disse la donna.

"Si calmi."disse la bionda.

"...E IO NON RIESCO A TROVARLA!"disse la donna.

"Ascolti,stia lontano da quell'oggetto,queste cose sono pericolose."disse la bionda.

"È solo una bambina,non posso lasciarla."disse la donna.

"Mi occorre che resti calma,la aiuteremo."disse la bionda.

"Vittoria?"disse la voce della donna e poi si udì il ronzio che passò in tutte le cuffie.

"Sei li?"disse la voce della donna.

"Aspetti,ho mandato del personale d'emergenza da lei."disse la bionda.

"Credo...che lei sia dentro..."disse la donna sospirando.

"Per favore,stia calma."disse la bionda "Le ho inviato gli aiuti."

"VITTORIA!"disse la donna.

"Mi sente?"disse la bionda.

Tutti udirono un fortissimo suono acuto e si tolsero le cuffie,il suono divenne simile ad un urlo e le

luci si spensero.

Poco dopo la bionda si alzò vedendo che oltre il suo muretto c'era una luce viola e vide un monolito

nero con una luce viola informe dentro la parte centrale,in continuo mutamento.

L'oggetto era a pochi centimetri da terra.

L'uomo con la camicia azzurra guardò l'oggetto restando calmo.

La donna con la giacca rossa si era alzata e guardava il monolito con sguardo terrorizzato e senza

occhiali.

La maggior parte delle persone erano in piedi.

Sulla superficie dell'oggetto apparvero diversi punti di luce viola che si accendevano e si

spegnevano.

Il monolito emise una specie di ululato leggero,poi un suono stridulo seguito da un ronzio,dopo di

che la superficie divenne nera.

Le luci azzurre di emergenza si accesero ai lati della stanza e l'oggetto emise il ronzio,facendo

alzare tutti,poi emise una specie di verso.

La gente si alzò spaventata e indietreggiò.

La bionda si mise vicino alla nera e le 2 si abbracciarono nei pressi di una parete,mentre quello

grasso andava dietro alla donna di colore con la giacca rossa.

"Che cos'è?"disse la bionda.

"Non lo so."disse la nera con l'abito grigio.

Quello con la camicia azzurra si alzò e si avvicinò tranquillamente.

"Lo sentite?"disse quello con la camicia blu.

Ci furono altri suoni e poi sulla parte che dava verso di lui apparvero moltissimi puntini viola che si

muovevano in modo disordinato,poi si spensero e l'oggetto continuò ad emettere suoni.

L'uomo con la camicia azzurra girò dalla parte opposta,allungò le mani e le mise verso l'alto,inseme

agli avambracci.

"Vuole che ci passiamo attraverso."disse lui.

"Stan?"disse quella di colore.

"Shhh."disse lui e le luci si riaccesero.

"Ok,ascoltate tutti...andate tutti alla porta lentamente."disse la donna di colore con la giacca rossa.

"E le chiamate del 911?"disse quello che aveva controllato la macchina rettangolare.

"Fanculo le chiamate."disse quello grasso che andò al pannello cercando di aprire la porta digitando

il codice,mentre gli altri si avvicinarono alla porta "FOTTUTO CODICE!"

"Ecco,prova la mia tessera."disse Robert e l'altro lo fece,ma non ci fu alcun risultato.

"CAZZO!"disse quello grasso.

I puntini si unirono al centro dell'oggetto formando una massa di luce viola in continuo mutamento.

Stan annuì,mentre la donna di colore con la giacca rossa andò alla scrivania con la bionda che vide

il monolito disegnato.

La bionda prese il diario e sfogliò delle pagine vedendo altri disegni simili,di cui alcuni erano

colorati di nero con una palla di luce viola al centro.

"Stan?"disse la bionda "Sai che cos'è questa cosa?"

"Non incoraggiarlo."disse quella di colore mentre Stan parlava bisbigliando.

"Forse emana radiazioni,penso che sia nucleare o qualcosa di simile."disse quella nera con il

maglione grigio.

"Allora non dovremmo assolutamente trovarci nel suo raggio d'azione."disse quello grasso

preoccupato "Vero Robert?"

"Assolutamente."disse Robert.

"STAN!"disse quello grasso "ALLONTANATI DA LI!"

Dal monolito uscì un verso mentre lui annuiva.

"Perché sta facendo questo?"disse Robert.

"Sta ascoltando."disse la bionda.

"Seriamente Stan,non dovremmo stargli vicino!"disse quella con il maglione grigio.

"Stan?"disse la bionda "Come sai di queste cose?"

"Lui non sa un cazzo."disse quella mora con la giacca rossa.

La luce si dissolse nei puntini che si spensero.

Stan si voltò verso di loro "Le chiamate."

"Chiamate?"disse la bionda "Quali chiamate?"

"Lei lo sa."disse Stan indicando la donna di colore con la giacca rossa.

"QUALI CAZZO DI CHIAMATE?"disse la bionda guardando quella di colore.

"Un paio di anni fa,abbiamo ricevuto alcune chiamate."disse quella di colore.

"Qualcuno al telefono ha detto che esistevano."disse Stan indietreggiando.

"Era un errore di sistema."disse la nera con l'abito rosso.

"Parlavano di alcune strane porte."disse lui "Come sta succedendo oggi."

"Ma che significa?"disse quella di colore con il maglione grigio.

"Niente."disse quella con la giacca rossa "Ha elaborato questa storia e ne ha fatto un mistero!"

"Questo era quello che volevi tu."disse Stan arrivando in fondo alla stanza "Tu volevi che mi

togliessi di mezzo!

Dicevi che ero pazzo!"

"Stan,niente di tutta questa merda nella tua testa ha senso."disse la donna "Niente."

"Avevano detto che l'avresti detto."disse Stan che aprì un cassetto della scrivania ed estrasse una

pistola puntandola contro di loro.

"Oh cazzo..."disse quello grasso mentre altri andavano a tentare di aprire la porta.

"Vogliono che ci passate attraverso."disse Stan avvicinandosi.

"Stan..."disse la bionda scuotendo la testa "Non vuoi fare una cosa simile."

"Non conta nulla quello che voglio io."disse Stan.

In quel momento arrivò un messaggio sul computer.

"Se pensate che ci sia un'altra via,sappiate che non c'è."disse Stan che puntò la pistola contro

quello grasso "Larry?

Sei il primo."

"Me?"disse lui "Perché me?"

"Non farà male,te lo prometto."disse Stan.

"No!"disse Larry "Assolutamente no,Stan!"

"Vuoi costringermi ad ucciderti?"disse Stan "Tutti noi dobbiamo andare."

"Nessuno toccherà quella cosa."disse la donna di colore con la giacca rossa.

In quel momento si udì un suono dall'oggetto.

"DOBBIAMO FARE QUELLO CHE DICE!"disse Stan.

"MA CHE CAZZO..."disse quella di colore.

Stan sparò a Robert che cadde a terra mettendosi le mani sulla pancia.

Il monolito nero emise un suono stridulo.

"OH MIO DIO!"urlò quello grasso "OH MIO DIO!

STAN,MA CHE CAZZO HAI FATTO?!"

La bionda e quella con il maglione grigio soccorsero l'uomo mentre quella di colore con la giacca

rossa lo guardò terrorizzata.

"Io ucciderò...VI UCCIDERÒ TUTTI!"disse Stan.

"OK!"disse quello grasso mettendo le mani in avanti "OK!

FERMATI!"

Larry avanzò andando vicino all'oggetto e si iniziò a sentire un suono,mentre delle vibrazioni

circolari partirono dal centro.

"Non voglio..."disse Larry.

"Va."disse Stan.

"Non posso..."disse Larry piangendo e Stan gli mise la pistola sulla tempia sinistra.

"Starai bene."disse Stan.

Larry allungò la mano sinistra verso l'oggetto che formò una serie di punti viola nel punto in cui la

mano si avvicinava.

L'uomo poggiò la mano,dall'oggetto partì una forte luce viola,che sdoppiò per un momento

l'immagine dell'uomo trascinandolo dentro mentre urlava a squarcia gola.

La luce si spense e le sue urla riecheggiarono.

Stan si mise davanti all'oggetto "Oh…

Ha funzionato."

"Cazzo,io me ne vado da qui..."disse quella nera con la giacca rossa.

"NO!"urlò Stan che sparò ad uno schermo e la donna si fermò.

"Robert sta morendo,Stan!"disse la bionda accucciata a terra.

"Lory,tu sei la prossima."disse lui puntandole la pistola contro.

"No..."disse Lory che lacrimava"Ho visto quello che gli hai fatto fare,l'hai ucciso.

Non ho intenzione di fare la stessa cosa a me!"

"Sara è li dentro."disse Stan e lei spalancò gli occhi "Ci è passata attraverso.

Ecco perché non rispondeva alle tue chiamate."

"No..."disse Lory.

"È spaventata."disse Stan "Vuole la sua mamma."

"Non farlo."disse quella di colore con la giacca rossa mentre quella bionda aveva le lacrime agli

occhi e la bocca aperta "Ti sta imbrogliando."

Lory si alzò.

"Andrà bene."disse lui.

"Lory no."disse quella con la giacca rossa mettendosi davanti a lei "Non ascoltarlo."

"STAI LONTANA DA LEI!"urlò Stan.

"Ok."disse quella di colore "Ok."

"Allontanati."disse lui.

Quella di colore le passò delle forbici e bisbigliò"Fa quello che devi fare."

Lei si avvicinò all'oggetto lentamente.

"Devi solo stendere il braccio e toccarlo."disse Stan "Saremo dietro di te."

Dall'oggetto partì un suono.

"Lei ha cosa?"disse Stan avvicinandosi e lei gli conficcò le forbici nel petto.

Lui barcollò e le sparò al petto facendola cadere a terra mentre sputava sangue.

"Stai indietro!"disse Stan puntando la pistola verso quella di colore "Tutti voi."

La ragazza bionda morì.

"Perché?"disse Stan guardando il corpo mentre quella di colore lacrimava "Perché l'ha fatto?"

Stan puntò la pistola contro quella di colore "Tu!

Sei stata tu.

Hai rovinato ogni cosa.

Hai rovinato ogni cosa."

Sul monolito apparvero dei punti luminosi viola e si udì il ronzio.

"Me?"disse Stan voltandosi verso l'oggetto "Non mi puoi addossare questo…!"

"Stan..."disse la donna di colore che bisbigliò.

"Non è colpa mia!"disse lui mentre dall'oggetto partivano dei versi.

"Stan…?"disse la donna di colore.

"Sta zitta!"disse lui puntandole contro la pistola.

"Cerchiamo di capire che sta succedendo..."disse quella di colore.

"QUESTA!...è colpa tua."disse Stan "Le hai dato tu le forbici."

"Stan..."disse la donna.

"Non..."disse Stan.

"Ci conosciamo da così tanto tempo...ti conosco..."disse lei.

"Non ti azzardare…!"disse Stan.

Dal monolite uscì un verso.

"Io me ne vado."disse Stan che si avvicinò all'oggetto indietreggiando "Sono il prossimo."

Lui si voltò verso il monolite,chiuse gli occhi e ci poggiò la mano sinistra sopra,ma non successe

nulla.

Lui aprì gli occhi e ci mise sopra la mano con la pistola "Per favore...fammi entrare…

PER FAVORE!"

Lui iniziò a battere la mano destra sull'oggetto.

"FAMMI ENTRARE!"disse Stan che iniziò a piangere "Per favore...

Ho fatto quello che avevi chiesto…

Hanno cercato di uccidermi…

HAI MENTITO!"

Lui colpì l'oggetto,poi si allontanò.

"Tu..."disse lui puntando la pistola "...SEI UN FOTTUTO BUGIARDO!"

Lui sparò,il proiettile toccò il monolite che emise i puntini e il suono stridulo,poi il proiettile tornò

indietro e lo colpì al petto facendolo cadere.

"Oh mio Dio!..."disse quella di colore mettendosi le mani sul viso.

Stan perse sangue dalla bocca e morì.

La donna di colore con la giacca fissò l'oggetto.

Sul computer apparve un messaggio che parlava dell'arrivo dei soccorsi e quella con il maglione

grigio prese il mouse mentre piangeva,poi attivò una sezione che accendeva l'audio per le

registrazioni.

"Per favore aiutateci,siamo nel palazzo."disse quella con il maglione grigio che guardò davanti a

se"Katrin?"

Katrin si avvicinò al monolite fissandolo.

Degli uomini della swat con mitragliette salirono di corsa le scale dell'edificio.

Robert era morto a terra.

I poliziotti sfondarono la porta e non trovarono nessuno.

I 3 cadaveri erano spariti.

"Pulito."disse uno di loro.

"Dove sono?"disse uno di colore.

Uno di loro fissò l'oggetto spalancando gli occhi,mentre da esso si udì uno strano rantolo e sulla

superficie si formarono dei punti viola.

Dentro di esso c'era una zona nera centrale con colori marroni e vari punti luminosi di vario colore

che scorrevano.

Per un momento l'oggetto mostrò un immagine simile ad un flash che svanì subito.

Nell'immagine apparvero delle nebulose viola con un immenso essere sospeso in esse.

L'essere umanoide aveva la parte superiore del corpo a cupola ,irregolare,con la testa conficcata

sulla parte frontale.

L'essere aveva la pelle grigia,un cranio leggermente allungato,con la parte superiore curva,con

occhi ovali neri,con la pupilla viola luminosa.

Dalla parte inferiore degli occhi,a metà di essi,partiva una linea nera che andava in obliquo in

avanti e in basso,poi andava verso il basso,poi in avanti e si univa ad una proboscide che era al

posto del naso e che andava verso il basso formando la parte centrale del petto.

La proboscide era fatta da placche circolari.

Dalla parte superiore degli occhi,a metà,partiva una linea nera che si curvava verso il centro della

fronte in obliquo,poi andava verso l'alto per un brevissimo tratto,poi si curvava verso le

tempie,senza mai toccarle, andando all'indietro.

L'essere aveva degli zigomi sporgenti e le tempie molto incavate all'interno,poi,per un piccolo

tratto,andavano verso l'interno e poi andavano all'indietro dritte.

Dalla nuca della testa partiva una gobba circolare allungata che componeva la parte superiore della

cupola in cima al corpo,che era divisa da un'incavatura orizzontale al centro,che dal centro della

nuca andava all'indietro.

Le 2 parti avevano una fila di piccole punte ossee che avevano la base quadrata e la parte

superiore irregolare,in alcuni casi piatta,in altri appuntita.

Queste 2 file passavano nella parte centrale superiore.

La parte iniziale di queste 2 protuberanze ,divise dall'incavatura centrale, era composta da placche

circolari unite le une alle altre che si ingrandivano man mano che andavano indietro,poi le placche

diventavano circolari nella parte più alta di queste 2 protuberanze,mentre la parte in basso si

curvava verso la parte frontale del corpo.

La testa era inserita direttamente nella carne grigia della parte superiore e frontale del corpo.

La larga zona appena sotto la testa,prima del petto, era composta da grosse venature simili a

tubi obliqui,che andavano verso la parte superiore del corpo che veniva composta da esse.

Poco distaccate dalle 2 gobbe divise dall'incavatura,poste dietro la testa,c'erano altre 2

protuberanze simili a grossi tubi che percorrevano la larga parte a cupola del corpo andando

verso dietro ed erano composte da placche circolari che avevano la parte centrale più alta di quella

ai lati.

Nella parte frontale si univano ai tubi,mentre nella parte dietro avevano 2 punte cilindriche,larghe,

che andavano all'indietro in obliquo,poi si curvavano verso l'alto terminando con una punta obliqua

sulla cima.

Le punte erano divise da una linea che formava una parte inferiore piccola e una superiore

grande,entrambe fatte da placche circolari e avevano 2 file di punte che le percorrevano dalla base

alla cima,una sopra al centro e una sotto al centro.

Le punte erano irregolari,alcune sottili,altre larghe.

Dalla schiena,poco sotto queste 2 punte,c'erano 2 protuberanze cilindriche,composte da placche

circolari,che andavano all'indietro,poi si curvavano verso l'alto e poi leggermente verso

l'esterno,con 2 file di punte piccole sia al centro sopra,sia al centro sotto,che scorrevano per tutta la

loro lunghezza.

Le punte erano irregolari,alcune piatte e larghe,altre sottili e appuntite.

Sotto queste 2 protuberanze ce n'erano altre 2 uguali che però non avevano la parte finale diretta

verso l'esterno.

Poco sopra le spalle c'era un grosso tubo organico circolare che girava intorno ad esse formando

una mezza circonferenza,poi andava in avanti,sul petto,coprendo in buona parte le costole più alte.

Le spalle erano secche,circolari,con 2 strati circolari all'inizio,composti da piccole placche circolari

unite tra loro.

Il primo strato arrivava sulla prima parte del bicipite,mentre il secondo terminava quasi subito.

Subito dopo i 2 strati,c'era una placca a semi circonferenza con al centro una placca sferica,con

sotto un'altra placca sferica più verso dietro,più piccola,poi c'erano altre 3 placche sferiche più

piccole sotto,che diventavano una più piccola dell'altra e che passavano sulla parte esterna del

bicipite.

La placca circolare sopra le altre aveva una linea verticale,che scorreva in parallelo rispetto alle

altre placche circolari, che arrivava al gomito,dividendosi in 2 e formando 2 punte

curve,tra cui c'era una placca circolare.

Sotto questa placca c'erano altre 2 punte curve che si univano formando un'altra linea che scorreva

sul primo avambraccio.

I bicipiti erano magri e allungati,composti da sottili placche circolari che però non coprivano la

linea verticale sulla parte esterna dell'avambraccio.

Sulla parte frontale e posteriore dei bicipiti,al centro,c'era una fila verticale di punte sottili un po'

curve verso l'alto.

Il bicipite,nella zona del gomito,si restringeva e il gomito era circolare con una lunga punta

posteriore,curva verso l'alto,cilindrica,che diventava sottile in cima.

La parte superiore di questa punta curva aveva delle piccole punte connesse a quelle sulla parte

posteriore dell'avambraccio.

Gli avambracci erano sottili,cilindrici,con la parte centrale curva verso l'esterno,avevano la parte

frontale e la parte posteriore composta da placche circolari,che non coprivano la linea sulla parte

esterna,e sulla parte posteriore degli avambracci c'era una fila verticale di grosse punte

cilindriche,ricurve verso l'alto,più piccole di quella sul gomito,che diventavano più piccole man

mano che andavano verso il basso.

Gli avambracci,che terminavano a metà cosce, erano connessi ad un altro avambraccio,che andava

verso dietro,in obliquo verso l'alto.

Questo secondo avambraccio era secco,aveva la parte centrale curva sul dorso,era composto da

delle placche circolari sulla parte superiore e inferiore,con una linea di punte sopra e sotto,con una

linea in mezzo,che divideva le 2 parti,e aveva 2 placche circolari piccole su di essa nel punto in cui

si curvavano al centro.

Le mani erano secche e avevano un diverso numero di dita su ognuna.

La mano destra aveva 6 dita,secche,appuntite,di cui l'indice,l'anulare e il mignolo erano sottili e

più corti.

La mano destra aveva 4 dita di cui 3 secche e lunghe,della stessa grandezza,appuntite,mentre

l'ultimo dito era corto.

C'era anche un terzo braccio che pendeva dal centro della schiena,lungo come gli altri,con 5 dita

poste in cerchio,con la parte finale curva e appuntita.

Questo braccio non aveva le punte sul gomito e sull'avambraccio e aveva 4 placche

circolari dal gomito in giù.

Al di sotto della zona piena di vene simili a tubi,posta al di sotto della testa,c'era una gabbia

toracica composta da 5 grosse costole per lato.

Le costole,nella parte iniziale,avevano un bozzo a cupola,con un buco circolare piccolo,poi

andavano verso la parte centrale del petto,curvandosi verso l'interno del corpo,poi formavano un

bozzo verso l'esterno e poi terminavano vicino alla proboscide centrale in modo curvo con un buco

al centro.

Al di sotto della gabbia toracica c'era una pancia magrissima,sottile e cilindrica che si curvava

verso avanti nella parte più bassa.

La parte iniziale della pancia aveva 2 costole connesse alla proboscide,con sotto 2 placche ossee

sottili nella parte centrale,connesse alla parte finale della proboscide che entrava nella pancia.

La pancia era piena di grosse venature organiche,simili a tubi verticali,composte da placche

circolari,che si curvavano leggermente verso avanti all'altezza della vita.

L'attaccatura delle gambe era più larga della vita,con un bordo circolare,irregolare,piegato

leggermente verso l'esterno.

Al di sotto di questa circonferenza irregolare c'era una placca circolare,posta sull'esterno,le cosce

erano secche e lunghe,con delle placche che avevano i lati obliqui,che si univano in una punta sulla

parte esterna delle cosce,che avevano una fila verticale di punte piccole.

Le ginocchia erano circolari,la parte iniziale dei polpacci aveva la parte posteriore diretta

all'indietro e verso il basso,la parte frontale era composta da una placca che aveva la parte

superiore larga,ma che si restringeva man mano che scendeva verso il basso,mentre la parte

posteriore aveva delle placche circolari sottili e orizzontali,con al centro una fila di punte oblique

verso l'alto di cui quelle più basse erano le più lunghe.

I polpacci magrissimi erano connessi ad un tallone curvo all'indietro,con una placca circolare sulla

parte esterna ed interna,poi iniziava un lungo piede obliquo verso il basso in avanti,secco,di cui

solo la punta era piegata in avanti,terminante con 6 dita secche e lunghe di cui le 2 più esterne erano

piegate verso l'esterno nella prima parte e verso avanti nella parte finale.

Prima di queste 2 dita più esterne ce ne erano altre 2 che andavano verso l'esterno.

In un'altra zona c'era un letto d'ospedale bianco con sopra Adam svenuto,con un grosso cerotto

bianco rettangolare sull'occhio sinistro.

Indossava una maglietta bianca,con pallini grigi e pantaloni bianchi.

Aveva la testa poggiata su 2 cuscini ed era sotto un lenzuolo.

Alla sua destra c'era un mobile bianco rettangolare,con molti cassetti di varie dimensione e un

video bianco sopra.

Alla destra del mobile c'era una scrivania di legno,con le gambe di metallo,con sopra dei fogli.

Le pareti erano giallo ocra in basso e bianche per il resto.

La stanza era buia.

Poco dopo vennero accese delle luci e lui tirò su la testa,poi si mise la mano sinistra sul cerotto

sull'occhio sinistro,poi si toccò il volto con entrambe le mani.

"Ehi?"disse Adam guardandosi intorno "Ehi?"

Lui si tolse la coperta di dosso "Qualcuno mi sente?"

Poco dopo si mise seduto e si tolse l'ago della flebo dal braccio sinistro,provò ad alzarsi,ma

barcollò e cadde.

"Ehi?"disse lui che si rialzò barcollando.

Alla sua sinistra c'era una finestra con delle tende davanti.

"Ehi!"disse lui che provò a girare la maniglia di metallo della porta bianca che aveva un vetro

rettangolare sottile su di essa "Ehi?

C'è nessuno?"

Poco dopo Adam andò a spostare le tende di una finestra "Ma che cazzo..."

"Mister Raynolds?"disse una donna con capelli biondi legati in una coda di cavallo che indossava

un camice da infermiera bianco,maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere.

Lui si voltò di scatto spaventato "Oh cazzo…!"

"Per favore,stia calmo."disse lei.

"Dove sono?"disse lui.

"In ospedale."disse lei "Avete avuto un incidente serio?"

"La mia famiglia sta bene?"disse Adam "Dove sono?"

Lei gli mise le mani sulle braccia "Per favore,mister Raynolds..."

"No,no,no,dove sono?"disse Adam.

"La sua famiglia sta bene."disse la donna "Glie lo assicuro.

Ora,se si siede e mi fa controllare l'entità dei danni,le dirò tutto."

Lui andò verso il letto e si sedette.

"Sua moglie ha portato la bambina in una stanza poco fuori dall'ospedale."disse lei che gli controllò

il braccio sinistro nel punto in cui era inserita la flebo "Ha detto che sarebbe tornata qui per vederla

il prima possibile."

"E loro sono feriti o altro?"disse Adam.

"Devo proprio dirglielo...stanno benone."disse lei sorridendo e allontanandosi "Qual'è l'ultima cosa

che ricorda?"

"Stavo guidando e...c'era questa cosa nera..questa specie di blocco...che era proprio in mezzo alla

strada."disse Adam.

La donna aveva una siringa nella mano destra.

"Stava fluttuando li...leggermente sospeso..."disse Adam.

"È fortunato ad essere vivo,lo sa?"disse lei che gli si avvicinò e gli fece l'iniezione.

"Si...un momento,che intende?"disse Adam guardandola.

"Lei è la prima persona che passa attraverso una di quelle cose e sopravvive."disse lei.

"Ma...aveva detto che anche la mia famiglia stava bene..."disse lui.

"Certo,anche loro."disse lei che gli mise una mano sul petto e lo fece stendere.

"Dov'è il mio telefono?"disse lui che si stese "Devo chiamare mia moglie..."

"Si stenda e si rilassi,ora vado a parlare con l'altro dottore e contatteremo la sua famiglia."disse la

donna.

"Scusi...lei...qual'è il suo nome?"disse lui.

"Può chiamarmi Leslie."disse lei "Mi prenderò cura di lei da ora in poi."

Lei uscì e lui dormì.

Poco dopo un uomo con capelli castano chiaro,barba,baffi e occhiali gli stava puntando una luce

nell'occhio destro mediante un oggetto cilindrico di plastica bianca posto nella sua mano

sinistra,mentre teneva aperte le palpebre con la destra.

Indossava un camice da dottore bianco,camicia blu,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe nere.

"Per favore,cerchi di rilassarsi."disse lui.

"Scusi."disse Adam.

E l'altro gli puntò la luce nell'occhio sinistro.

Vicino all'orbita dell'occhio,a sinistra,in basso,c'era una cicatrice circolare.

"Nessuna reazione?"disse Leslie "Vede un chiarore o altro?"

"No,non vedo assolutamente nulla con questo occhio."disse Adam "È tutto nero."

L'uomo si alzò e guardò l'altra "Deve essere il nervo ottico."

Leslie scrisse su un blocco di fogli.

"Potete curarlo?"disse Adam.

"Beh,non è qualcosa che..."disse Leslie.

"Ci stavamo ancora lavorando."disse l'altro "Mesi fa."

"Ma comunque ci sono brutte notizie in arrivo."disse la donna mentre l'uomo prese un oggetto

nero,con una lente e si avvicinò all'occhio tenendolo aperto con la mano sinistra.

"Temo che perderà l'occhio."disse l'uomo.

"Cosa?"disse Adam spaventato.

"Non c'è afflusso di sangue,è come se fosse morto."disse l'uomo alzandosi.

"Avete chiamato mia moglie?"disse Adam.

"Si."disse lui guardando Leslie "Si,sta arrivando."

"Sta bene?"disse Adam "E mia figlia Annie?

Sta bene?"

"Beh,sono scosse,naturalmente,ma devo dirglielo..."disse l'uomo toccandogli il petto con l'indice

sinistro "...è fortunato ad essere vivo."

"Mi dispiace molto Adam,deve essere sconvolgente per te."disse Leslie "Non avere nessuno con cui

parlare..."

"Voglio solo vedere la mia famiglia."disse Adam guardando il soffitto.

"Puoi darci qualche momento?"disse l'altro e lei annuì ed uscì "So che questa sarà una cosa molto

difficile per lei,ma...deve tenere duro."

"È facile dirlo per lei."disse Adam.

"Hmh..."disse lui sedendosi su uno sgabello di metallo che fu posto vicino al letto a sinistra "Si…"

L'uomo si tolse gli occhiali "Si..."

L'uomo si tirò verso il basso la palpebra sinistra inferiore mostrando un occhio sinistro finto "Più

facile di molti altri."

"Mi dispiace,non lo sapevo."disse Adam.

"Non fa niente."disse l'uomo "La mia reazione di gratitudine per quest'occhio non è stata

immediata,mi creda."

"Come lo ha perso?"disse Adam.

"Un incidente."disse l'uomo "Di quelli brutti.

La luce ha iniziato a morire e...poi il nulla.

Neanche il nero.

Molte persone non hanno concezione del proprio benessere,fino a che non lo perdono."disse l'uomo

che si toccò l'occhio sinistro con la mano destra "Dopo 20 anni con questo,io...ancora ci penso.

Avverto un'assenza di vista.

Un abisso...dentro cui non voglio stare."

"Sembra un incubo."disse Adam.

"Non è detto."disse l'uomo alzandosi "Lei ha il processo di adattamento alle nuove realtà."

L'uomo uscì dalla stanza.

Adam dormì e sognò la moglie nella macchina che gli sorrideva ,poi la vide urlare.

Svegliandosi vide una lampada bianca circolare con 4 luci bianche circolari.

Lui era sopra un lettino dentro una sala operatoria con una grande finestra coperta da una tenda.

"No..."disse lui e Leslie gli mise una maschera di gomma per respirare sul viso.

Lei aveva una cuffia blu,mascherina blu e un lungo abito di plastica chiara.

Il medico a sinistra aveva lo stesso abito e davanti a lui c'era un tavolinetto di plastica

rettangolare,con sopra una tovaglietta azzurra,con degli attrezzi chirurgici.

Lui respirò tramite la maschera che era connessa a 3 tubi di plastica con delle circonferenze sulla

superficie e connessi ad una macchina per l'ossigeno posta su un tavolo di metallo a ruote.

Adam ebbe una visione della figlia "Tesoro..."

"Si sta ribellando."disse lei.

"Io...la vedo..."disse Adam.

"Ehi,ehi...devi rilassarti Adam."disse l'uomo che gli mise la mano destra,coperta dai guanti,sulla

testa "Adam?"

Lui non rispose e la donna gli tenne ferma la fronte con la mano sinistra,mentre l'uomo prese il

bisturi.

"Stia fermo."disse l'uomo che avvicinò il bisturi.

"No,no,no."disse Adam.

L'uomo fece un piccolo taglio sulla palpebra inferiore con il bisturi,poi girò intorno all'occhio verso

l'alto,mentre Adam urlava.

La sua pupilla,da circolare,divenne irregolare,poi divenne una grossa macchia nera che coprì quasi

tutto l'occhio mentre si udivano suoni strani.

"FERMO!"urlò lei.

FLASHBACK

Jakarta,Indonesia.

In un parcheggio con colonne rettangolari bianche,con una linea grigia a metà,c'era un marciapiede

rettangolare.

Su questo pavimento c'era una vetrata rettangolare,con la parte bassa grigia,che aveva un'entrata

rettangolare a sinistra,con un sacchetto a sinistra,con una pianta in un vaso rettangolare dopo,mentre

a destra della porta c'era una panchina e molto oltre un'altra pianta.

L'interno della vetrata era quasi vuoto e aveva 2 scale a destra,con i corrimano blu,su cui erano 2

donne dai capelli neri.

Una aveva i capelli legati dietro la testa,indossava una giacca blu,maglietta grigia,pantaloni blu e

scarpe bianche,la seconda invece aveva i capelli neri,sciolti,giacca bianca,maglietta

bianca,pantaloni neri e scarpe nere.

Le 2 avevano delle buste.

"Hai tutto quello che ti serve?"disse quella con i capelli legati.

"Si,ho trovato tutto."disse quella con i capelli sciolti "Credo che dovresti prenderti una pausa.

Sono 2 giorni."

"E rinunciare alla paga?"disse quella con l'abito blu.

"Non ti preoccupare per i soldi."disse quella con la giacchetta bianca toccandole il braccio sinistro

con il destro.

Una donna cinese,con capelli legati dietro la testa,vestito fucsia lungo,borsetta nera,sul braccio

destro e scarpe nere,camminò davanti a loro con un passeggino rosa e nero.

Sull'avambraccio destro aveva delle buste.

La donna si chinò e le buste finirono a terra.

"Oh!..."disse lei e il bambino si mise a piangere.

Quella con i capelli legati dietro la testa le raccolse una busta e glie la diede,poi la donna andò via

salutandola.

Le 2 ripresero a camminare superando la prima fila di macchine.

"Voglio conservare questo lavoro."disse quella con i capelli legati.

"Come tua sorella devo dirti che dovresti proprio prenderti una pausa."disse lei "Non c'è futuro ad

insegnare l'inglese vagando per mezzo mondo."

"Sei una stronza."disse quella con i capelli legati "Questa è realmente una mia scelta,capisci?"

"Ascolta,sono solo preoccupata per te."disse quella con i capelli lunghi.

Un uomo con camicia bianca e pantaloni neri era davanti a loro e si avvicinava.

"Ti voglio bene e mamma è preoccupata,tutti a casa lo sono."disse lei "Lei pensa che..."

L'uomo rispose al telefono passando tra le 2.

"Fantastico..."disse quella con la maglietta bianca "Chissà che diceva."

"Qualcosa riguardo una porta..."disse quella con i capelli legati.

La sorella le mise il braccio destro intorno alle spalle e le 2 camminarono.

"Comunque,io e la mamma siamo preoccupate che tu possa immergerti troppo nel lavoro,così sono

venuta a trovarti."disse quella con i capelli sciolti "Volevo vederti."

"Non ce n'era bisogno."disse l'altra e quella con i capelli lunghi si fermò togliendole il braccio

dalle spalle.

"Ascolta,so che stai dando il massimo,lo sappiamo tutti,ma siamo qui per te,io sono qui per

te."disse quella con i capelli lunghi "Proveremo a fare tutto ciò che possiamo."

"Allora smettila Joe!"disse quella con i capelli legati "Non mi serve tutto questo.

Cioè,tutti cercano di fermarmi ogni cazzo di volta.

Non sprecate tempo,ok?

Non vuoi farlo,vero?

Ovviamente no.

E allora perché insisti?"

"Sono incinta."disse quella con i capelli sciolti.

"Ok..."disse quella con i capelli legati "Capisco..."

"Mamma ancora non lo sa."disse lei "Devo dirglielo adesso.

E volevo che ci fossi anche tu."

Joe le toccò la mano destra sorridendo "Sarai zia."

"Non voglio essere una zia,ok?"disse l'altra e Joe la lasciò"Sono stufa e stanca di essere il punto di

consolazione ed essere costretta a fare sacrifici ogni cazzo di volta."

La ragazza stava per andarsene,ma Joe la afferrò.

"Lo sai?"disse Joe "VAFFANCULO SARA!

NON ANDARTENE!

MI RESPINGI OGNI CAZZO DI VOLTA!"

"E perché continui a venire?"disse Sara.

"Oh Vaffanculo!"disse la sorella "Vaffanculo!

Io ti ho detto tutto e tu MI STAVI VOLTANDO LE SPALLE CAZZO!

Ma come ti permetti?"

"Cominceremo questa famiglia."disse Sara "Io ho appena perso la mia."

"Lo so."disse Joe abbassando la testa poi guardò la sorella.

"Ho perso mio figlio!"disse Sara.

"Lo so...mi spiace Sara."disse Joe.

Sara camminò.

"Mi dispiace,Sara!"disse Joe afferrandola.

"NO!..."disse Sara voltandosi e togliendosi il braccio di dosso.

In quel momento si udì un fortissimo suono e le luci si spensero.

Tutti i fari delle auto iniziarono ad accendersi e a spegnersi,mentre tutti gli allarmi dei mezzi

scattavano.

"Che cazzo sta succedendo?"disse Sara guardandosi intorno. "Che succede?"

Joe si mise la mano destra sulla tempia.

"Joe?"disse Sara mentre la sorella si metteva tutte le mani sulle tempie e il ronzio nella sua testa

aumentava.

"Lo senti?"disse Joe "Lo senti questo suono?"

"Joe?"disse Sara toccandola e lei urlò "Joe?"

Joe urlò ancora.

"Joe?!"disse Sara "Cazzo…

JOE?

JOE MI DISPIACE,MA SE DAI DI MATTO..."

"Non sono io."disse Joe parlando con una voce rimbombante e fissando il vuoto davanti a se.

Sara rimase scossa nel vederla,poi si guardò intorno mentre la sorella iniziava a camminare così la

toccò "Joe?"

Le luci rosse di emergenza si accesero e poco dopo gli allarmi delle auto cessarono,mentre i fari

smettevano di accendersi.

Sara si accorse che Joe non c'era più.

"Joe?"disse Sara"Joe?

Che succede Joe?"

Sara si guardò intorno e si accorse che Joe non c'era più "Joe?"

Lei iniziò a guardarsi intorno e a camminare "Joe?

JOE?

MI DISPIACE,TE L'HO DETTO!

JOE MI DISPIACE,MA...DOVE SEI?"

"Va tutto bene."disse Joe alle sue spalle.

La sorella si voltò e la vide tra 2 auto che la fissava in silenzio.

"Sara."disse Joe con sguardo fisso,poi mise in avanti il braccio destro,con il palmo della mano verso

l'alto,e piegò l'avambraccio verso di se "Seguimi."

"Mi stavi mandando fuori di testa,ero..."disse lei che si avvicinò,ma poi si fermò vedendo che lei

era sparita,dopo di che si guardò intorno vedendo varie persone intorno a lei,sia uomini che donne.

Le figure avanzarono e lei andò verso la direzione dove aveva visto la sorella.

"Joe?"disse lei che le andò dietro mentre la sorella camminava senza voltarsi,seguita dalle altre

persone.

Sara rimase immobile vedendo il monolite in mezzo ad una parte del parcheggio "Joe..."

La ragazza riprese a camminare e vide che alla sua sinistra c'era un'auto schiantata contro una

colonna,con un corpo che penzolava dal finestrino destro,mentre un uomo passava dietro il mezzo

andando verso il monolite.

Lei passò tra le persone fisse a guardare l'oggetto.

Sara aveva la mano destra sulla sua superficie e la testa poggiata su di esso,mentre nella parte

centrale dell'oggetto c'era una luce viola che si muoveva contorcendosi.

"Lo senti Sara?"disse Joe sorridendo "Ci sta chiamando."

La luce si spense.

Joe spalancò gli occhi "È ogni cosa.

Se lo desideri...può dartelo."

Joe si spostò e Sara si avvicinò sentendo piangere un bambino,poi ebbe dei flash che la mostrarono

con il neonato in braccio e vestita di bianco.

La ragazza spalancò gli occhi ed indietreggiò,mettendo il braccio destro in orizzontale e facendo

allontanare la sorella.

La massa di persone fisse a guardare l'oggetto avanzò e un ragazzo dalla felpa blu ,che arrivò prima

degli altri,venne illuminato da una forte luce viola e risucchiato nell'oggetto.

Sara andò a guardare la parte posteriore dell'oggetto e spalancò gli occhi vedendo che il ragazzo

non c'era,poi guardò la parte frontale e poi di nuovo la parte dietro mentre l'oggetto emetteva versi.

"Dov'è andato?"disse lei rivolgendosi alle persone che erano dietro l'oggetto e che lo fissavano,poi

si avvicinò ad un uomo coreano parlando nella sua lingua "C'è entrato un ragazzo,dove è finito?"

Tutti rimasero immobili.

"L'avete visto,non è vero?!"disse lei camminando tra la folla "Qualcuno risponda!"

Lei tornò davanti alla folla e spalancò le braccia,poi vide la sorella davanti all'oggetto e la

afferrò"JOE!

Che stai facendo?"

La ragazza oppose resistenza alla sorella.

"Joe ferma!"disse la sorella "FERMA!"

Le 2 caddero a terra di lato.

Joe si lamentò.

"Mi dispiace...ok?"disse Sara sedendosi.

"Sto sanguinando cazzo!"disse Joe guardando la mano destra che era piena di sangue dopo che

aveva toccato la tempia destra.

"Dobbiamo andare ora."disse Sara che tentò di aiutarla ad alzarsi mentre lei si rimetteva la mano

sulla testa"Dobbiamo andare."

Le 2,ancora accucciate a terra,sentirono il pianto di un bambino e videro la donna orientale passare

tra la folla che si spostava per formare un passaggio.

"Ma che cazzo sta succedendo?"disse Joe.

La donna spinse leggermente il passeggino in avanti e l'oggetto andò verso il monolite mentre il

bambino piangeva,poi l'oggetto entrò nel monolite e scomparve.

"NO!"disse Sara.

Le 2 guardarono l'oggetto sconvolte,poi sentirono il bambino piangere.

La donna orientale iniziò a guardarsi intorno sconvolta,poi sentì il pianto del figlio provenire

dall'oggetto,allungò le mani verso di esso e ci corse contro,ma quando ci andò contro,l'oggetto

divenne duro,illuminandosi con moltissimi puntini viola,e lei cadde a terra sputando sangue e

avendo delle convulsioni.

Le altre persone avanzarono lentamente ed entrarono dentro l'oggetto venendo scisse in 2

figure,una semi trasparente,poco prima di entrarci.

"ANDIAMO!"disse Sara che corse tenendo Joe per mano "ANDIAMOCENE VIA DA QUESTO

CAZZO DI POSTO!"

Le 2 corsero verso una porta che però era chiusa.

Sara provò ad aprirla,mentre l'altra si voltò verso il monolito e fece alcuni passi.

"JOE!"disse la sorella afferrandola "JOE?"

La sorella fissò l'oggetto e avanzò,così l'altra le diede uno schiaffo.

"Joe fermati!"disse Sara e l'altra si riprese "DEVI..."

In quel momento si udì un forte suono stridulo che fece urlare Joe che si mise le mani sulle

tempie,mentre il monolito si riempiva di punti viola ed emetteva dei flash dello stesso colore.

Sara spalancò gli occhi vedendo che tutte le figure le stavano fissando.

Tutti iniziarono a camminare verso di loro,mentre la donna orientale morta si rialzava.

Sara afferrò la sorella e diede una spallata alla porta aprendola e portando l'altra alla base delle

scale,poi chiuse la porta mettendosi dietro di essa.

Una delle persone la aprì,ma lei spinse chiudendolo tra il muro e la porta,mentre lui emetteva un

muggito e un ringhio disumani,stando con la bocca chiusa.

Aveva i capelli ricci,neri,era magrissimo,con un maglione marrone,pantaloni neri e scarpe nere.

L'uomo provò a spingere e lei lo schiacciò ancora sulla parete mediante la porta.

I muggiti dell'uomo si fecero più intensi man mano che spingeva.

Joe prese un estintore dal muro e lo colpì alla testa facendolo sanguinare mentre emetteva dei

muggiti.

Dopo 4 colpi l'uomo cadde a terra all'esterno e Sara chiuse la porta urlando.

Entrambe si misero contro la porta,poi si misero sulla seconda rampa di scale guardando in

basso,mentre delle luci rosse lampeggiavano da sopra la terza rampa di scale,dopo che Sara

aveva raccolto una chiave inglese.

Il muggito venne udito di nuovo e lo stesso uomo,con la testa sanguinante,afferrò Joe mettendole

il braccio destro intorno al collo,facendola urlare.

Sara colpì la testa dell'uomo con la chiave inglese,lui lasciò Joe che urlava e ringhiò,poi cadde dalla

rampa di scale e si schiantò sulla prima.

Sara vide che Joe era seduta a terra,rannicchiata,poi la prese per mano,aprì una porta,trovandosi su

un'altra rampa di scale,scese insieme all'altra e le 2 iniziarono a correre nel garage guardandosi

intorno,poi si fermarono.

"Dobbiamo trovare la macchina."disse Sara e l'altra annuì.

Le 2 si presero per mano e corsero per il grande garage che aveva carrelli abbandonati ovunque,poi

si nascosero dietro una colonna.

Sara guardò dietro di se e vide l'orda di persone che scendeva la seconda rampa di scale,poi

camminò portando l'altra con se.

Joe camminò barcollando e tenendosi la mano destra sulla pancia.

Le 2 si nascosero dietro un'auto bianca.

Sara si affacciò e vide uno degli uomini che camminava li vicino.

L'uomo si guardò intorno,poi si mise le mani sulle tempie,sentendo il ronzio,e cadde in ginocchio

emettendo un ringhio disumano,poi si dimenò grugnendo,sbattè la testa contro l'auto

ripetutamente,si chinò in avanti e vomitò sangue ringhiando,poi si alzò e camminò insieme agli altri

che erano poco distanti.

Sara si avvicinò a Joe che era poggiata di schiena sulla macchina,aveva gli occhi perennemente

verso l'alto e sbatteva la testa lentamente contro il mezzo.

Sara le mise una mano dietro la testa e le diede dei piccoli colpetti con la mano sulla guancia

destra,ma senza effetto,poi le prese la mano sinistra e,piangendo,le spezzò un dito,poi le mise la

mano destra davanti alla bocca per impedirle di urlare.

"Shhh..."disse Sara "Non urlare...ti ho riportata da me...ok?"

Joe spalancò gli occhi e si guardò il dito.

"Joe?"disse lei e l'altra annuì,poi le 2 camminarono a 4 zampe verso una colonna,mentre Joe si

lamentava.

Joe si mise con la schiena contro dei tubi posti sulla colonna.

"Joe?"disse Sara chinandosi "Joe?

Joe?

Dobbiamo andare via."

"Non posso!"disse Joe piangendo "Non posso!"

"Per favore."disse Sara.

"Sara..."disse Joe "Sara..."

Joe sorrise in modo isterico "Lui ti vuole.

Lui ti vuole."

"No."disse Sara scuotendo la testa "No."

"Lui ti vuole."disse Joe mantenendo quel sorriso isterico.

"No."disse Sara "No."

Sara le toccò le orecchie "No,no,no,no..."

"E ti darà qualcosa…"disse Joe che urlò quando lei gli tirò i capelli "Fanculo,Sara..."

"Mi dispiace."disse lei che prese una cintura e la legò al tubo.

"No!"disse Joe.

"Tornerò a salvarti,te lo prometto."disse Sara.

"Sara,per favore,non farlo!"disse Joe "Non lasciarmi!

Non lasciarmi!"

"Joe?"disse Sara "Joe?

Tornerò.

Ok?"

"No!"disse Joe e la sorella le mise la mano sinistra sulla guancia "Joe?

Tornerò.

Ok?"

"Sara?"disse Joe piangendo mentre Sara si allontanava.

Sara si guardò intorno,poi prese le chiavi e pigiò su un pulsante di un piccolo telecomando facendo

accendere i fari posteriori della macchina,poi si nascose dietro una colonna vedendo la donna che

era morta stare in piedi,con la testa piegata a sinistra,mentre barcollava.

Lei si voltò lentamente e se ne andò,così Sara corse nell'auto e ci entrò dentro,poi inserì le

chiavi,ma si bloccò vedendo una foto del suo neonato che pendeva dallo specchietto.

Al finestrino apparve la donna morta,che aveva la testa piegata a destra e il mento pieno di sangue.

Sara la vide e lei toccò il finestrino con le mani,poi Sara mise in moto l'auto urlando.

La donna mandò indietro la testa e la mandò contro il vetro lasciando una macchia di sangue,poi

sfondò il vetro con una seconda testata,perdendo sangue dal naso,aprì lo sportello barcollando,entro

nel mezzo e afferrò Sara che urlava mentre era distesa sull'altro sedile.

La donna morta emise rantoli simili ad un gemito,mentre Sara si dimenava,poi emise versi

mostruosi.

Sara aprì lo sportello opposto e strisciò fuori dandole un calcio al volto.

L'essere uscì' per metà fuori dal mezzo,emettendo il ronzio,poi Sara si alzò e la schiacciò con la

portiera per 11 volte urlando,mentre il finestrino si macchiava di sangue,poi la tirò fuori dal

mezzo e cadde a terra,guardandosi le mani insanguinate.

Nella lotta i capelli le si erano sciolti e le arrivavano sotto le spalle.

Sara pianse,poi entrò nell'auto dall'altra parte,dopo aver chiuso lo sportello,mise in moto e fece

marcia indietro verso il tubo dove era legata la sorella,poi scese e la raggiunse camminando

bassa,mentre in lontananza c'erano delle figure che camminavano.

"Eccomi."disse Sara che la slegò.

"Portami via da qui!"disse Joe.

Sara la aiutò ad alzarsi e la fece salire in auto mettendola ai posti davanti,poi anche lei salì.

Joe si mise le mani sulle tempie.

Sara mise in moto l'auto e un uomo si mise davanti a loro.

"Sara?"disse Joe "SARA!..."

L'uomo si gettò sul cofano incrinandolo con una testata e facendo urlare le 2,poi Sara fermò la

macchina e lui cadde a terra.

Le 2 sentirono altri ringhi e videro che da destra ne arrivavano altri che grugnivano.

Uno di loro mise le mani nel finestrino destro,Sara gli afferrò la testa e mandò la macchina vicino

ad una colonna che lo colpì in pieno.

Le 2 si guardarono dietro e videro che l'orda mostruosa le stava seguendo camminando.

"Li stiamo seminando."disse Sara "Andrà bene."

Alla radio iniziarono a parlare della situazione esterna,mentre iniziavano a sentirsi delle

interferenze.

Quando alla radio si udì il ronzio del monolito Joe la spense.

Sara si accorse che Joe la fissava.

"Fermati Sara."disse Joe "Gira a sinistra."

"Cosa?"disse Sara.

"Gira a sinistra."disse Joe.

"No,la strada è a destra!"disse Sara.

"Gira a sinistra."disse Joe.

"No!"disse Sara.

"Gira a sinistra,Sara!"disse Joe.

"No,Joe!"disse Sara.

"GIRA A SINISTRA!"urlò Joe.

"Non se ne parl..."disse Sara.

Joe le afferrò il volante all'improvviso,la macchina andò verso sinistra e le 2 si trovarono davanti

il monolito nero che era pieno di linee irregolari e in alcuni casi orizzontali, viola, che si unirono al

centro formando una linea irregolare verticale,poi dall'oggetto si udì il ronzio e partirono dei flash

viola mentre la parte centrale formava una specie di sfera viola informe interna alla superficie.

I flash erano sempre più veloci e frequenti.

"Sei pronta Sara."disse Joe sorridendo e fissando l'oggetto con occhi spalancati.

Sara vide dei flash dove aveva un abito bianco lungo e teneva in braccio un neonato,poi chiuse gli

occhi e scomparve dalla macchina.

Davanti a lei si formò una zona nera centrale,con colori che scorrevano in ogni parte,con puntini

rossi e azzurri,poi ricomparve nello stesso parcheggio schiantandosi sul parabrezza di una macchina

identica alla sua e rotolando a terra insieme al vetro.

In questo parcheggio le luci bianche erano accese.

Sara si svegliò con la parte sinistra del volto coperta di sangue come le mani,poi tossì e si

mise una mano sulla bocca sputando sangue,dopo di che si voltò verso la macchina vuota che

avanzò verso di lei per pochi metri facendola indietreggiare.

Poco dopo lei si appoggiò al cofano della macchina per alzarsi e si guardò intorno,zoppicando e

senza mai poggiare il piede destro a terra del tutto.

Guardandosi intorno vide che il parcheggio era del tutto vuoto e senza macchine.

Lei si tenne con la mano destra l'avambraccio sinistro,poi si guardo intorno "JOE!?

JOE?"

Sara riuscì a poggiare a terra il piede destro e corse per il parcheggio deserto trovandolo vuoto.

Continuò a correre per decine di metri,poi si fermò e andò verso una porta su una parete,la aprì e

trovò lo stesso parcheggio,poi scosse la testa urlando.

Sara si appoggiò al muro,poi camminò ancora barcollando per la stanchezza,poi si fermò vedendo la

sorella davanti a se.

Joe non aveva le ferite,era in piedi,con un neonato in braccio dentro delle fasce bianche.

"Joe..."disse lei.

Joe le sorrise e Sara avanzò.

"È reale?"disse Sara.

"Cambia qualcosa?"disse Joe che guardò il neonato.

"Sei...Joe?"disse Sara.

Joe la guardò e annuì con sguardo perso,poi le diede il bambino che pianse per poco.

Le ferite sul volto di Sara sparirono come anche il sangue dai suoi abiti.

"Shhh."disse lei che guardò davanti a se e vide che Joe non c'era più,poi continuò a cullare il

bambino.

Il riflesso di Sara con in braccio il bambino apparve dentro il monolito nero che era nel parcheggio

deserto.

I punti viola sulla superficie dell'oggetto svanirono ed esso rimase immobile,poi emise il

ronzio,seguito da dei flash.

Uno di questi flash mostrò un essere immenso in una nebulosa viola.

L'essere aveva la pelle grigia,la testa leggermente allungata all'indietro,con la parte superiore

ovale,gli zigomi pronunciati e sporgenti,tempie molto scavate,occhi viola ovali,luminosi e al posto

del naso c'era una proboscide cilindrica che si univa al corpo,passando al centro del petto e

formando la parte centrale della gabbia toracica.

La mascella era allungata verso avanti,con la parte frontale curva verso il basso per far spazio alla

proboscide.

Dietro la testa c'era una placca nera a semi circonferenza,con delle piccole punte sottili sulla

parte più alta.

La testa e questa placca si trovavano sulla parte più elevata del corpo che era a forma di cupola

regolare,con la testa sulla parte superiore frontale.

Le parti laterali della parte a cupola del corpo,che si connettevano alle spalle,erano composte da

delle placche quasi orizzontali,circolari,che avevano la parte più esterna che era più in alto rispetto

al resto e da cui partiva una punta cilindrica ciascuna,diretta verso l'esterno,che diventava molto

sottile allontanandosi dal corpo.

Queste punte erano più lunghe man mano che si allontanavano dalla zona dove c'era la testa e

proseguivano anche sulla zona esterna iniziale dei polpacci.

Le placche della zona a cupola avevano la parte che andava verso la proboscide,che era già fusa con

la pelle,coperta da una carne rugosa,le cui rughe andavano in obliquo verso il basso e il centro

unendosi alla proboscide.

Le spalle erano letteralmente fuse con la zona a cupola.

I bicipiti erano magri,con muscolatura scolpita,dalla superficie irregolare,con linee e incavature,gli

avambracci erano secchi,con la parte iniziale irregolare,con incavature,mentre la parte finale era

dritta e liscia.

La parte esterna degli avambracci aveva 5 punte sottili,curve verso l'alto,irregolari,con quelle

centrali che erano le più grandi e lunghe.

La mano destra aveva 5 dita magre,con la parte finale appuntita,mentre la mano sinistra era

composta da 5 dita tentacolari.

La gabbia toracica aveva le costole all'esterno,unite tra loro,che arrivavano fino a metà pancia,dove

terminava la proboscide.

C'erano ben 10 costole per parte,che avevano la parte esterna curva verso il basso,poi andavano

leggermente in alto e in avanti unendosi alla proboscide.

La pancia dell'essere era coperta da vene cilindriche grandi e rugose.

La parte posteriore della vita aveva 3 protuberanze tentacolari composte a loro volta da tentacoli più

piccoli.

L'attaccatura delle gambe al corpo era più larga della pancia magra e le gambe erano composte da

placche ossee che avevano la parte centrale appuntita verso il basso e la parte esterna dei

polpacci aveva una fila verticale di punte triangolari.

I piedi avevano 3 dita appuntite.

Nella mano destra aveva un'asta nera,sottile e lunga,con punte da una parte e dall'altra,tranne nella

zona dove la mano la stringeva,ossia poco sopra la metà.

Le punte erano di varia dimensione,ma erano più lunghe sulla parte superiore,verso l'interno.

FINE FLASHBACK

Adam era seduto nella stanza dove si era svegliato,ed era su una poltrona nera,con davanti una sedia

con rotelle su cui era Leslie.

Lui aveva una fascia che girava intorno alla testa e copriva l'occhio sinistro,indossava una maglietta

grigia a maniche corte,pantaloni neri e ciabatte scure.

Leslie aveva un camice bianco,maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere.

La donna aveva anche un blocco di fogli poggiato sulla gamba destra,messa sopra la sinistra e

aveva una penna in mano.

"Come ti senti Adam?"disse lei mentre lui guardava la finestra alla sua sinistra "Hai dormito bene.

Hai avuto altre visioni o incubi?"

"Quelli sono reali per me,ok?"disse lui "Potevo vedere con tutti e 2 gli occhi."

"Ne abbiamo già parlato."disse lei "L'operazione è stato un completo successo.

Non ci sono state complicazioni o problemi,ok?"

Lui scosse la testa.

"Come ti stai adattando...con quell'unico occhio?"disse lei.

Lui si toccò la benda con la mano sinistra "A me sembra ci sia ancora."

"Il mio collega ha contattato sua moglie di nuovo."disse Leslie "Ha mandato le sue scuse per non

essere venuta e promette che verrà più avanti.

Che cosa pensa che proverà...nel vedere sua moglie?

Deve ammettere che aver perso una parte di se può far pensare di essere in qualche

modo...inferiore.

È terribile per chiunque.

Quando si perde qualcosa,non è fuori dal comune...sentirsi traditi.

Come se il tuo corpo ti stesse tradendo.

Non è inusuale sentire la mancanza di qualcosa."

"Ho perso qualcosa dottore."disse Adam "Su questo non ci piove.

Mia figlia.

Mia moglie.

Il mio lato sinistro di vista."

Ci furono alcuni momenti di silenzio.

"Per quanto tempo andrà avanti?"disse lui e lei si alzò "Sa cosa ti fa sentire come se fossi stato

tradito?"

La donna si fermò.

"Sperimentare qualcosa che non sei in grado di spiegare."disse lui.

Adam si alzò di scatto e mise la mano destra sulla porta mentre Leslie cercava di

aprirla,bloccandola.

"Quando potrò vedere la mia famiglia?"disse lui.

"Mi faccia uscire..."disse lei.

"Quando potrò vederli?"disse lui.

"MI FACCIA USCIRE ADESSO!"urlò Leslie.

Lui spostò la mano e lei uscì guardandolo dal vetro.

Poco dopo Adam era da solo e provò ad aprire la porta chiusa a chiave.

"Ti stanno mentendo ovviamente."pensò Adam riferendosi a se stesso.

Poco dopo stava facendo le flessioni a terra.

"Pensano che sei debole."disse Adam.

La sera dopo Adam era davanti ad uno specchio.

"Troppo debole per sapere la verità."pensò Adam che si toccò la benda.

Lui si tolse la benda davanti allo specchio e vide che l'occhio sinistro era chiuso e le palpebre e

l'orbita erano scure.

"Ma io so che tu sei pronto per vedere."pensò Adam avvicinando il volto.

Adam si toccò lo zigomo sinistro con la mano mandando la pelle in basso.

"Sut oo."disse una voce mostruosa nella sua testa che rimbombava mentre parlava.

Adam aprì l'occhio in quel momento vedendolo quasi del tutto nero e poi sentì la voce

spaventandosi.

Adam,terrorizzato,si toccò la zona intorno all'occhio "Ma che cazzo…

Ma che..."

Il suo riflesso prese vita e gli sorrise.

"Sen co sut oo Adam?"disse il riflesso e lui si spaventò tirando indietro la testa.

Il medico maschio aprì la porta "Adam?"

Adam si voltò verso di lui.

"Ah,la tua benda?"disse l'uomo avvicinandosi.

"Ah si...ho un tumore?"disse lui.

"Sicuramente no."disse il dottore.

"Dovrebbe avere questo aspetto?"disse Adam indicandosi l'occhio con la mano sinistra.

"No."disse lui "Era l'ultimo modello di protesi.

So che può sembrare orribile,ma le assicuro che con il tempo..."

Adam mise la mano sinistra sull'occhio "Non sembra una protesi."

"Per favore...mi faccia dare un'occhiata?"disse l'uomo.

"Non c'è la dottoressa Leslie?"disse Adam.

"No,è a casa,in centro."disse lui "Non si sentiva bene."

"Benvenuta nel club."disse Adam uscendo,poi si distese.

L'uomo prese l'oggetto cilindrico e accese la luce in cima "Ok...cominciamo."

L'uomo puntò la luce nell'occhio destro "Ok..."

Il dottore mise la sua mano sinistra sul petto di Adam "Niente di strano in quello sano."

"E vorrei vedere."disse Adam.

L'uomo puntò la luce dentro il suo occhio sinistro.

"E soo cin co hwel."disse la voce mostruosa rimbombante nella sua testa.

Adam iniziò a sentire dolore e a sentire il ronzio nella sua testa.

"Calmo."disse l'uomo.

"Lo...lo ha sentito?"disse Adam.

"Cosa?"disse l'uomo guardandosi intorno.

"El eam cel co ca co fluth ou hwoopti."disse la voce nella sua testa.

"Parla in un'altra lingua..."disse Adam "Ma riesco a capirlo.

Ha detto…So cosa vuoi.

Come andare da tua moglie e tua figlia..."

"So che questo è veramente poco piacevole per te,Adam,ma è veramente importante."disse lui"Puoi

per favore provare a rilassarti?"

Adam annuì e l'altro puntò la luce.

Adam iniziò a sentirsi male e a sentire il ronzio.

"So hwul al so suthpou."disse la voce nella sua testa.

"Fermo...fermo ora."disse l'uomo.

"Co soo cin co im ca sen!"disse la voce rimbombante con un tono più forte.

"Fermo."disse l'uomo che puntò la luce.

"Fa male!"disse Adam.

"Ah...solo...solo un momento,per favore."disse l'uomo.

"Brucia!"disse Adam.

"Sen oo."disse la voce.

"Un secondo solo..."disse l'uomo "Wow...

"SEN OO!"disse la voce.

"Basta!"disse Adam.

"No,aspetti!"disse l'uomo.

"Non ce la faccio..."disse Adam.

L'uomo gli afferrò la mascella "Si che ce la fai Adam!"

All'interno dell'occhio comparvero dei piccoli puntini viola.

"Oh sembri proprio essere vivo!..."disse l'uomo.

"TEL!"urlò la voce e Adam lo spinse via mandandolo verso la porta,poi si alzò furibondo.

"Oh Adam…!"disse il dottore che mise in avanti la mano destra "Calmati!"

"Tu mi hai fatto questo!"disse Adam avvicinandosi.

"No!..."disse l'uomo "Mi dispiace..."

Adam lo colpì al volto con la mano destra "CHI CAZZO SEI?"

"Adam,se cortesemente..."disse l'uomo che estrasse una siringa dalla tasca e glie la conficcò nel

collo di scatto.

Adam provò a toglierla,ma l'altro tenne l'oggetto sul suo collo e con l'altra mano provò a fargli

l'iniezione,Adam gli spezzò un dito facendolo urlare,poi si tolse la siringa dal collo,dopo di che

il dottore gli saltò addoss caddero sul letto,poi finirono a terra.

Adam gli diede un pugno destro al volto,poi altri 2 prima di prendersi una gomitata sinistra alla

mascella.

L'uomo provò a rialzarsi,ma Adam gli mise il braccio destro intorno al collo,tuttavia l'altro gli diede

una testata al naso liberandosi.

Adam restò a terra con la mano destra sul naso.

"Ti è stato fatto una specie di dono..."disse il dottore alzandosi e barcollando "Dentro!

In una realtà che non possiamo vedere e che non immaginiamo…"

L'uomo gli salì sopra e provò a bloccarlo "Che cosa hai fatto?

CHE COS'HAI FATTO?

A COSA CI HAI VENDUTI?"

L'uomo gli mise le mani sotto il suo ginocchio.

"No..."disse Adam che perdeva sangue dal naso "No!"

"Non so cosa hai fatto,ma ci hai traditi."disse l'uomo estraendo un bisturi dal camice "Un traditore

della razza umana non merita di vivere."

"No!"disse Adam mentre l'uomo avvicinava il bisturi alla sua gola "NO!

NOOOOO!"

Leslie gli sparò in testa uccidendolo.

Adam,che aveva la parte sinistra della testa e la maglietta schizzati di sangue, spostò il corpo,poi si

mise seduto e allungò la mano destra verso di lei "NO!

NON SPARARE!"

"No,no,dovevo fermarlo,stava per ucciderti."disse Leslie che posò lentamente l'arma.

"Che cosa volete da me?"disse lui.

"Adam,per favore..."disse lei che estrasse un cellulare dal camice con la mano sinistra "Voglio il tuo

aiuto."

Sul cellulare apparve l'immagine della moglie e della figlia.

"Sua moglie..."disse Leslie e lui prese il telefono"Non ha mai chiamato,si trova dall'altra parte dove

si trovano tutti gli altri.

Anche la mia famiglia."

"Come ha detto?"disse lui "Che significa?"

"La cosa contro cui ti sei schiantato."disse Leslie "Pensiamo che sia una specie di porta o portale."

"Portale su dove?"disse lui sconvolto "Dove sono?"

"Speravo che tu potessi dircelo."disse Leslie.

"Io?"disse Adam.

"Tu ci sei passato attraverso,Adam, e in qualche modo sei tornato indietro."disse lei "Con quello."

"Questo?"disse Adam toccandosi l'occhio sinistro "Ma aveva detto che era una protesi."

"Stava cercando di toglierlo,ma ha cominciato a cambiare e io l'ho fermato."disse Leslie "Era

diventato ossessivo,sosteneva che fosse una chiave per l'altra parte...una finestra..."

"Una spaccatura."disse Adam "Dimmi tutto quello che sai."

"Seguimi."disse Lesli camminarono per dei corridoi con pareti giallo ocra spento,con una

linea orizzontale,rettangolare,con varie porte bianche.

A destra c'era un pilastro bianco cilindrico,con sopra un piano bianco con un video rettangolare

bianco e una tastiera bianca sulla parte frontale,mentre a destra c'erano varie sedie.

Poco oltre c'era una curva a sinistra.

"Alcuni pensavano fosse extraterrestre."disse Leslie "Poi cominciarono a parlare di esseri

interdimensionali.

Altri hanno cercato di interpretarlo in senso biblico."

I 2 girarono a sinistra passando vicino ad una reception a semi circonferenza bianca sopra,con la

parte bassa di legno.

"Tu che cosa pensi?"disse Adam.

"C'è un'intelligenza dietro la loro comparsa,questo lo so per certo."disse lei che prese dei tappi per

le orecchie dalla reception,estraendoli da una confezione di plastica trasparente rettangolare "E non

deve essere sottovalutata."

Adam prese i tappi e la seguì in un corridoio buio che poco dopo aveva dei teli di plastica a destra e

a sinistra con una luce verde smeraldo dietro i teli.

"Cos'è questo posto?"disse lui fermandosi.

"Un ospedale."disse Leslie fermandosi e poi camminando ancora "O meglio lo era una volta."

"Mi sembra una base militare."disse lui seguendola.

"L'abbiamo attrezzata."disse Leslie.

In quel momento le luci si accesero e si spensero velocemente mentre Adam avvertì il forte ronzio

mettendosi la mano sinistra sul cranio e urlando.

"Tieni quell'occhio chiuso!"disse lei e lui si coprì l'occhio sinistro con la mano "Potrebbe essere

peggio da qui in poi."

Lei superò un entrata rettangolare che aveva dei rettangoli di plastica flessibile davanti e accedette

ad una serie di corridoi di mattonelle bianche,con casse a terra e con luci verde smeralndo ai lati del

pavimento.

La donna si recò verso una parete di metallo,con una porta circolare,blindata,con una manopola di

metallo circolare al centro,connessa a delle linee di metallo che andavano verso l'esterno,poi mise il

pollice su un bottone rosso circolare,su un pannello rettangolare grigio,posto su uno nero più

grande,ed aprì la porta mediante una grossa maniglia laterale.

Adam si tolse la mano dall'occhio tenendolo chiuso.

Oltre la porta c'era una stanza grigia,cubica,con 2 linee di luce bianca rettangolari,parallele e tra di

loro,in fondo alla stanza, c'era il monolito nero,che aveva dei fili sulla parte alta connessi,a destra, a

dei computer posti sotto delle scrivanie dove c'erano dei video neri che mostravano una frequenza e

altri fili che passavano dietro.

C'erano anche delle scaffalature a destra,con altri computer.

"Qui è dove è comparso."disse lei che entrò e andò ai computer.

Adam entrò poco dopo.

"Abbiamo scoperto che emette una specie di frequenza radioattiva sconosciuta."disse Leslie

guardando degli schermi "Così abbiamo cercato di comunicare."

"E ha detto qualcosa?"disse Adam.

"Credo dica qualcosa di diverso per ciascuno di noi."disse Leslie "A Michael aveva promesso

risposte sull'altra parte."

Lei lo guardò con un mezzo sorriso "Ora penso che tu possa mostrare quell'occhio."

"E a te cosa ha promesso?"disse Adam.

"Mia moglie."disse Leslie.

"In cambio di cosa?"disse Adam "Di me?"

"Magari ritroverai la tua famiglia."disse lei "Sei l'unico che è stato dall'altra parte e poi è tornato."

"Ma non liberamente."disse lui indicandosi l'occhio sinistro chiuso "Vero?"

"Si."disse lei "Ma vuoi rivedere la tua famiglia.

Vero?"

Adam si avvicinò all'oggetto.

"Guarda."disse lei.

Adam si avvicinò ancora e aprì l'occhio sinistro,poi guardò la donna "Da quanto è stata presa?"

"Da..."disse Leslie che spalancò gli occhi.

Adam sentì il leggero ronzio e guardò l'oggetto,poi vide i punti e le piccole linee viole irregolari

comparire su tutta la superficie dell'oggetto,dopo di che allungò la mano destra verso l'oggetto,ma i

2 iniziarono a sentirsi male a causa del ronzio che divenne molto forte.

Lui si coprì l'occhio con la mano sinistra,cadendo a terra,mentre Leslie si mise le mani sulle

orecchie e poco dopo cadde a terra anche lei.

L'oggetto formò una massa centrale viola che emise dei flash mentre Adam urlava,poi si voltò verso

di lei che era in ginocchio.

Leslie urlò,mentre la sua testa aveva i lineamenti che si deformavano a destra.

Adam si tolse la mano dall'occhio "NO!

NO!

NO!"

Lei urlò ancora e la testa le esplose macchiandolo di sangue sul volto,sulla camicia e sugli

avambracci.

"NOOO!"disse Adam "FIGLIO DI PUTTANA!"

Della testa della ragazza era rimasta solo la mascella che era priva di pelle,poi il suo corpo cadde a

terra.

"CAZZO!"disse Adam che si alzò e guardò l'oggetto furibondo "Fanculo."

Lui si tolse i tappi dalle orecchie e avanzò entrando dentro di esso e venendo sdoppiato per qualche

secondo.

La sua forma sdoppiata uscì dal monolite sulla strada dove c'era stato lo scontro tra l'oggetto e la

sua macchina.

Le 2 forme sdoppiate si ricomposero in 1.

Adam guardò alla sua sinistra,si voltò verso l'oggetto che smise di avere i punti di luce sulla

superficie,poi guardò davanti a se e cominciò a camminare,si fermò e voltandosi vide che

l'oggetto era sparito,poi proseguì.

Poco dopo arrivò in una zona dove a destra c'erano degli alberi,con qualche macchina abbandonata

e delle baracche di vari colori.

A terra,alla sua destra,c'era una ruota di una macchina.

Il Sole iniziò a tramontare.

Dietro di lui,a decine di metri c'era una cisterna cilindrica.

Adam corse verso sinistra sentendo un ronzio e arrivò alla porta di un edificio ad un

piano,rettangolare,marrone chiaro,con il tetto rettangolare più sporgente delle pareti.

Alla destra della porta c'era un cartellone rettangolare bianco con scritte nere,mentre a sinistra ce

n'era un altro mezzo bianco e mezzo rosso.

Poco prima dell'entrata c'era un marciapiede fatto di mattonelle rettangolari,con davanti dei piccoli

pilastri cilindrici di metallo,con la parte superiore rossa.

Lui aprì le porte e venne teletrasportato in un altro posto,sdoppiando i suoi lineamenti per qualche

secondo.

Ora le porte che aveva aperto non erano più di vetro,ma erano bianche,con delle vetrate

rettangolari al centro di ciascuna.

La stanza in cui era aveva le pareti bianche,con mattonelle rettangolari,delle finestrelle rettangolari

piccole vicino al soffitto e fuori c'era un corridoio.

Lui si voltò e provò ad aprire le porte,ma senza successo,poi avvertì il ronzio sentendosi male e si

chinò mettendosi le mani sull'occhio mentre urlava.

Davanti a lui c'era una porta di sbarre di una prigione che si aprì e rivelò un corridoio pieno di porte

nere.

In fondo al corridoio c'era un'altra porta di sbarre arrugginite.

Adam avanzò,poi guardò una cella alla sua sinistra dove vide se stesso a terra in un angolo,con

addosso una divisa da carcerato blu.

Lui aveva la gola tagliata con il sangue che usciva dalla bocca.

La cella aveva un lettino,un lavandino e un water.

"Ma che cazzo..."disse Adam tenendo l'occhio sinistro chiuso.

Adam sentì il ronzio,avvertendo dolore,si mise la mano sinistra sull'occhio e si appoggiò alle sbarre

con l'altra mano,poi sentì la voce rimbombante della figlia che lo chiamava.

"ANNA?!"disse lui guardando la cella alla fine della stanza che era del tutto nera,poi ci corse

contro,aprendola, e ci entrò "ANNA!"

Improvvisamente si trovò dentro la sua cucina e c'era una figura femminile che guardava la luce

bianco spento che entrava dalla finestra illuminando di poco la stanza.

La figura era una ragazza con capelli neri lunghi,con la linea a sinistra,che indossava una maglietta

azzurra,pantaloni chiari e scarpe chiare.

"Anna?..."disse lui avvicinandosi.

"Cosa c'è?"disse lei prendendo una tazza e bevendo,poi si voltò e si spaventò vedendolo "Chi sei?"

"Anna?"disse lui "Sei tu?"

"Come fai a sapere il mio nome?"disse Anna.

"Come?"disse lui guardando a terra "Io..."

Lei scappò e lui le andò dietro.

"No aspetta!"disse lui che aprì la porta dietro cui si era chiusa e venne teletrasportato in una stanza

grigia,con un tavolinetto di metallo con una sedia,e con uno specchio sulla parete a destra.

Il vetro era rettangolare e lungo.

"Enm pol sut,Adam?"disse la voce mostruosa e lui guardò verso lo specchio vedendo che il suo

riflesso lo fissava.

"Cos'è?"disse Adam "Un gioco perverso?"

"Oo ol cin co hwam ut."disse il riflesso parlando con la voce mostruosa,poi indicò il tavolo con il

braccio destro "Hwepsloth oal."

Adam avanzò insieme al riflesso e si mise seduto al tavolo guardando lo specchio e vedendo il suo

riflesso seduto.

La porta si chiuse.

"Cosa hai fatto a mia figlia?"disse Adam irato.

"Etet."disse la figura parlando con voce disumana "Pi shoockee co.

Ou el cup so...oocksop...scecoot...so sa sup can...

Op el eck tlet so shul pi iatthul im co."

"Perché mi stai facendo questo?"disse Adam.

"Ee ep tlecia so,Adam."disse la figura "Co sem oup oo ol at hweththian el ..."

La figura guardò verso l'alto a destra sentendo un suono stridulo poi lo guardò ancora "...sa flock.

Ee sut so hwel cia unm soul.

Flinm iat co outem tom ceap am sensee?"

Dietro il riflesso apparvero le figure della figlia e della moglie.

La figlia era in un angolo a destra,mentre la moglie era alzata e la guardava.

Adam spalancò gli occhi e si guardò intorno,poi allungò le mani verso il vetro "Mi sentite?"

"Co sem etha outem sea..."disse la figura "... ou hwooee oot coflo."

La figura si tagliò la gola con un pezzo di vetro,emettendo versi,e Adam si mise le mani sulla gola

disgustato.

La figura guarì e lo indicò con la mano sinistra "Oo's unm fliaol tel."

La figura abbassò la mano "Ann co cel so seacksep flock co eam cot im siamtlem ca sanmscot."

La figura piegò la testa a destra sentendo il ronzio e poi lo guardò.

"Che cosa vuoi da me?"disse Adam.

"Flotflinn ou tlet sea so cea suthpou."disse la figura "Outem...ou ee eam sel co sa seem suthpou.

Um el so cea.

Co sem't im sloo."

La figura si voltò verso destra sentendo un altro suono.

"Se rimango...non le vedrò mai più,vero?"disse lui "Non sarebbero reali."

"Oo col hwean ol."disse la figura "Co caem iatthul thoupceap oo.

It co eam un cetha.

Oocksop.

Etet eennfle couckthom."

Lui annuì.

"Am... thecet unm soul."disse la figura.

Adam chiuse gli occhi.

La sua vista mostrò un nero pieno di punti e linee di colore azzurro,rosso spento,marrone e verde

che andavano verso l'esterno da una zona centrale ovale verticale dove questi colori formavano

delle circonferenze sopra e sotto e si univano al centro.

"Tel...hwool oot."disse la voce.

Adam aprì gli occhi e si ritrovò davanti a casa sua,con il monolito dietro di se.

Lui si guardò intorno e vide la villetta e la strada.

La porta della casa era nera,composta da una sostanza in movimento verso il piccolo buco di luce

viola su di essa.

"Tlinn scle,Adam."disse la voce mostruosa che uscì dal monolito "Unm floun ol sounnsooth ut co."

Lui guardò nel buco.

"Sut cu eam."disse la voce.

Adam vide la moglie e la figlia sorridenti davanti alla porta.

"Sel pol floop tenn."disse la voce mentre la madre baciava la bambina "Un cetha coflo."

Adam indietreggiò e il suo riflesso parlante apparve sulla porta.

"Op ol to hwascel si co tel, co iai ca seem to unm scle."disse l'essere "Ou el'll im at suthpou."

"Mi dai una copia fasulla della mia famiglia in cambio del mio occhio?"disse Adam che si mise le

mani sugli occhi "Vieni a prenderli."

La figura spalancò gli occhi "Cin ol co flupflo?

Sle, ee en at thlenmim!"

Le mani di Adam si riempirono di sangue.

Il riflesso iniziò a scuotere la testa a velocità enorme,mentre Adam si strappava gli occhi ed urlava.

Dalla porta uscì una luce viola.

Adam entrò in un luogo dove al centro c'era una luce viola,con rettangoli neri che andavano in

avanti,con spazi neri tra di essi,poi le zone nere iniziarono a mostrare punti azzurri,rossi e forme

nebulose dello stesso colore.

Alla fine si avvicinò un monolito viola energetico che era dietro la luce e poi Adam si trovò in

ospedale a letto.

Leslie era nel corridoio dell'ospedale con la moglie e la bambina di Adam.

"Considerando il tipo di incidente...siete fortunati ad essere vivi."disse Leslie che indossava una

maglietta rosa sotto il camice bianco.

"Dottoressa grazie."disse la donna orientale "Per ogni cosa."

"È un dovere."disse la donna mentre un inserviente passò accanto a loro.

La dottoressa entrò nella stanza.

"Adam?"disse Leslie mentre Adam si asciugava gli occhi "La tua famiglia ti è venuta a trovare."

Adam non aveva gli occhi e le orbite erano vuote.

"Anna?"disse lui voltandosi e la bambina lo abbracciò "Oh tesoro!"

La moglie lo abbracciò.

Lo specchio divenne nero e dentro apparve il suo riflesso parlante senza occhi,poi lo specchio si

riempì di punti viola.

Dentro lo specchio apparve il monolite in mezzo alla strada dove Adam aveva guidato.

Il monolite negli studi del 911 era ancora li,come anche quello nel parcheggio.

In una grande città,tra i grattacieli,c'erano decine di monoliti neri sospesi a mezz'aria a varie

altezze in pieno giorno.

Le strade erano deserte.

FINE FLASHBACK

"Da dove vengono?"disse l'uomo di colore nel video "Tutto quello che posso dire al

momento...è che non sembrano essere composti da materia.

Quindi non dovrebbero essere li.

Ma loro sono li.

E la gente ha paura.

Quello che sta succedendo cambia tutte le nostre concezioni della fisica."

"Così tante persone scomparse."disse la donna nei video "Alcune invece sono state lasciate.

Per ora non ne sappiamo nulla...ma non perdete la speranza."

"Non abbiamo la più pallida idea di cosa siano."disse l'uomo di colore nei video "E io penso che

passerà un bel po' prima che...potremmo avere qualche conoscenza solida su queste cose.

Ma noi...semplicemente non sappiamo.

È questo è terrificante."

Liverpool,U.K.

3 mesi dopo il blackout.

Su un computer apparvero delle scritte.

"Dai dati raccolti..."disse l'uomo di colore che vide una frequenza sullo schermo.

L'uomo di colore aveva una camicia azzurra,pantaloni neri e scarpe nere.

"Dimmi."disse la voce della donna.

"La connessione di 2 portali potrebbe rivelare quello che c'è all'interno."disse lui "Ma bisogna

parlare con le loro stesse frequenze.

La donna era in una grande zona verde poco fuori dalla città con un cellulare in mano dove

all'interno c'era il volto dell'uomo di colore.

La donna aveva i capelli neri,legati dietro la testa,con una treccia a sinistra,tuta verde,senza

maniche,pantaloni neri aderenti e scarpe da ginnastica.

"Se mi sbaglio sei completamente fottuta."disse lui.

"Ma se funziona forse cominceremo a capirci qualcosa."disse lei "Abbi un po' di fede."

L'uomo di colore era seduto ad una scrivania,davanti ad un portatile e osservava lo schermo.

Intorno a lui c'era una stanza piena di tavoli e mobili ammassati,con dei fogli a terra.

"Anna...devo avere un po' di fede?"disse lui "Lo sai che quelli di cui stai parlando sono portali?"

"James,guardati intorno."disse lei "Lo vedi che sta succedendo?

La gente è terrorizzata e si è nascosta.

Dobbiamo dare risposte e dobbiamo farlo adesso."

"Ok."disse lui cliccando sulla tastiera "Cerco di inviare il segnale."

Sullo schermo apparve la scritta "Legame quantico stabilito".

L'uomo si alzò e andò verso un monolite che era alle sue spalle che ricevette un segnale simile al

ronzio.

Davanti ad Anna c'era un altro monolito.

Lei avanzò,sull'oggetto si accesero dei punti viola,lei ci entrò dentro,chiudendo gli occhi,vide le

circonferenze di energia azzurra,arancione,marrone e rosso intorno alla zona nera e poi una luce

viola in mezzo,dopo di che cadde sul pavimento di legno della stanza dove c'era James, poggiando

le mani a terra e ansimando.

"Anna?"disse lui.

"Sto bene."disse lei.

I punti viola sul monolite scomparvero.

James andò ad aiutarla ad alzarsi.

"Ha funzionato!"disse lei "HA FUNZIONATO!"

"Ce l'hai fatta!"disse James ridendo e lei lo abbracciò "Sai che vuol dire?

Devi farlo anche tu."

"Che?"disse James "Assolutamente no.

Non...abbiamo detto che andavi tu,non tutti e 2."

"Ma io sto bene,per favore."disse lei.

"Anna..."disse James.

"La connessione funziona."disse Anna "Dobbiamo farlo finché possiamo.

Per favore."

"Ma..."disse lui.

"Dobbiamo essere sicuri."disse Anna "Ritentiamo."

"Va bene,ma lo faremo a modo mio."disse lui andando alla scrivania "Dammi un momento per i

calcoli."

Lui controllò dei dati al computer "La frequenza è forte...la connessione è stabile...la porta è

aperta."

Lui si avvicinò a lei "Ok."

Sull'oggetto apparvero i punti viol ci entrarono.

James arrivò nella zona verde e cadde a terra,poi si guardò intorno e rise,dopo di che si alzò.

"SI!"disse James,ma poi si accorse che Anna non arrivava"Andiamo Anna."

I punti sul monolite e il ronzio erano ancora presenti.

"Andiamo."disse lui "Andiamo.

Cazzo…

Cazzo,cazzo,cazzo,cazzo,cazzo...

Anna,per favore."

Anna uscì dall'oggetto e rimase piegata in ginocchio,con la testa verso il basso e i pugni a terra.

"Anna?"disse lui sorridendo.

Lei lo guardò e lui si accorse che aveva del sangue nero che era uscito da occhi e naso.

Dal monolito uscì il ronzio e Anna aprì gli occhi,mentre i punti viola continuavano ad essere

presenti.

James si mise in ginocchio scuotendo la testa mentre lei si alzava,poi si mise le mani sulle orecchie

mentre Anna urlava verso l'alto,tenendo le braccia verso il basso con le mani aperte.

Il verso era identico a quello del monolite.

Adam urlò,mentre la pelle della ragazza diventava pallida.

Lei lo guardò poco dopo,poi gli mise la mano destra sotto il mento sollevandogli la testa.

"Anna?"disse lui.

Lei gli mise la mano sinistra sulla guancia destra e parlò con una voce femminile rimbombante "Ho

visto cosa sta per arrivare James."

Lei mise le sue mani vicino alle orecchie di James che lacrimava e tenne i palmi verso l'alto,poi si

avvicinò con la testa al suo orecchio sinistro "I portali sono solo l'inizio."

Lei gli mise le mani sulle tempie,mettendo la punta delle dita a contatto con la pelle.

James urlò a squarcia gola,mentre si udiva il verso del monolite.

La pelle di James iniziò ad aprirsi sulle guance,sul naso e in vari punti sulla fronte,fino a ridurre la

sua testa ad un ammasso di carne ed ossa che spruzzava sangue ovunque e che aveva macchiato il

volto della donna come anche la sua maglietta.

Lei alzò la testa verso il cielo ,chiudendo gli occhi,ed emettendo un verso,poi staccò le mani

insanguinate e mandò gli avambracci verso il cielo tenendo le mani aperte.

L'intero volto di James era senza pelle,gli zigomi erano abnormemente piegati verso l'esterno e la

zona superiore del volto era più in avanti rispetto al resto,il naso non c'era più e le orbite erano

vuote.

"Quello che sta arrivando...è la fine."disse Anna.