Una serie di sfortunati eventi.

Quella notte, come al solito, Harry e Ron avevano deciso di andare in giro per il Hogwarts a combinare guai.

Hermione era andata con loro e, come al solito, cercava di mantenere la situazione sotto controllo. Si erano ritrovati ben presto nelle cucine a fare uno spuntino di mezzanotte.

"Dai Hermione, finiscila con questa storia del CREPA!"mentre si ficcava in bocca la 5 crostatina alla marmellata "non ti danno ascolto nemmeno i diretti interessati."

La ragazza lo guardò con aria disgustata "questo è solo perché hanno paura dei loro padroni; se anzi che strafogarti mi dessi una mano a…"

Ron la interruppe sbuffando e prendendosi un bombolone alla crema"non ci penso neanche, Hermione. Guardali: loro sono FELICI di servirci!".

In effetti una massa di piccoli elfi domestici circondavano i 3 ragazzi seduti al tavolo, aspettando con ansia degli ordini. "Il signorino Ronald gradisce del tè assieme ai pasticcini?"chiese uno con aria sognante. "Ehm, si grazie. Col latte!" aggiunse dopo che quello era scappato via.

"Ma insomma Harry, digli qualcosa anche tu!" disse sdegnata la grifoncina.

Il ragazzo, che in quel momento stava chiacchierando con Dobby,le rivolse una sguardo di rassegnazione; in fondo anche lui la pensava come Ron, anche se non lo dava a vedere cosi sfacciatamente.

"Va bene! Me ne torno a dormire, tanto qui sono solo di troppo." Disse lanciando un' ultimo sguardo schifato a Ron e la sua ennesima crostatina.

"Dai Herm…"

Ma la ragazza era già uscita dalla cucina. Evidentemente i due ragazzi avevano pensato bene di lasciarla sbollire da sola, perché non la seguirono.

Hermione, persa nei suoi pensieri, non si era accorta di aver imboccato il corridoio sbagliato, fino a che gli occhi non le caddero sui quadri e sulle porte di legno chiuse lungo le pareti: quello era il terzo piano, pensò la ragazza con un sorriso.

Sette anni prima lei e i suoi amici avevano avuto una fantastica avventura proprio da quelle parti.

Sospirò: in fondo voleva bene ai suoi amici, se solo fossero meno superficiali a volte…

Hermione sentì dei passi in fondo al corridoio, e con orrore si accorse di non avere addosso il mantello dell'invisibilità. Lei, studentessa modello, beccata di notte in giro per i corridoi? No! Doveva sbrigarsi, altrimenti si sarebbe beccata di certo una punizione. Cominciò a correre dalla parte opposta dei passi, finché non arrivò alla fine del corridoio dove c'era una porta chiusa. Con la sensazione di dejavu sussurrò "Alhomora!" e ci si infilò dentro. Fortunatamente la stanza era vuota, senza cani a tre teste in giro. Appoggiò l' orecchio al legno, col cuore che le martellava in gola. Sentì Gazza passare davanti alla porta "hai fiutato qualche studentello cattivo, miss Purr? Qualcuno non è nel suo caldo lettuccio a quest'ora?"disse l'uomo con la sua voce sgradevole e strascicata. Dannato gatto! pensò Hermione.

Aspettò altri 10 minuti,poi uscì dall'aula e corse nel corridoio. Era davvero tardi adesso, e domani in prima ora aveva il compito di Trasfigurazione.

Era quasi giunta al dormitorio , ma non appena svoltò l'angolo andò a sbattere contro qualcuno, e finì dritta sul pavimento.

"Bene, bene miss Granger" disse una voce che purtroppo la ragazza conosceva bene.

"Proffesor Piton" rispose la ragazza senza fiato, alzandosi.

"Che cosa ci fa in giro a quest'ora nei corridoi?"

"Sono sonnambula." Buttò lì lei.

"vedo che la sfacciataggine di Potter è contagiosa. Riesce a intaccare anche le menti più…decenti" non disse brillanti volutamente. La ragazza fremette.

"se lei è qui allora dove sono gli altri 2? Non posso pensare che il magico trio si sia diviso. Non c'era forse posto sotto il mantello di Potter? Risponda!"

Accidenti tutte a me! pensò Hermione. Sperava ardentemente che i ragazzi fossero già a dormire, ci mancava solo che arrivassero in quel momento!

"Non so davvero dove siano, signore; immagino a dormire."

Piton la fissò per un po'"Bene, in questo caso 10 punti in meno a Grifondoro, per la sua voglia di aria notturna."

Hermione si morse la lingua "brutto stronzo sadico, chissà che ci fai tu in giro nei corridoi la notte!" Piton non smetteva di fissarla negli occhi. "non rispondergli." Si ripeteva la ragazza "non dare la possibilità a questo stronzo di fregarti ancora e toglierti altri punti" dopo pochi istanti disse "bè io andrei a letto se non le dispiace, signore." E prese a incamminarsi

"Miss Granger" disse lui con un ghigno terribile sul volto " l' aspetto domani alle 8 nel mio ufficio per la punizione. Glielo faccio passare io il sonnambulismo." E si voltò senza aspettare replica

"Buona notte anche a lei!" urlò la ragazza al corridoio buio e ormai vuoto.

Non poteva crederci: per tutti quegli anni era riuscita a scampare alle punizioni,e ora per colpa della sua disattenzione, si ritrovava a passare il pomeriggio seguente con Piton quel bastardo voleva rovinare la sua media perfetta, ma avrebbe trovato pane per i suoi denti; pensò la grifoncina mentre saliva nel suo dormitorio. Chissà che idea si era fatto di lei; magari che tornava da qualche incontro piccante… rabbrividì solo all'idea della punizione, mentre si infilava stremata sotto le coperte.

Pochi piani più sotto Piton ridacchiava nel suo studi. Non serva certo essere un bravo Occlumante per leggere i pensieri della Granger: le erano stampati in faccia! Comunque si era divertito a sentirli urlare arrabbiati nella sua testa: sembrava un'altra ragazza, diversa da quella controllata che vedeva sempre in classe.

Sospirò soddisfatto: domani, durante la punizione si sarebbe di certo divertito.