Trixie sbuffò per l'ennesima volta seduta nella sala d'attesa dell'aeroporto. Non era noia ma perché lei non voleva andare in Italia a Roma. Sua madre Chloe seduta a un paio di sedie distante da lei sembrava in apprensione. Trixie voleva bene a sua madre ma in certe occasioni la esasperata veramente.

Solo quattro giorni prima sua madre era tornata tutta stravolta raccontandole che Lucifer era veramente il diavolo, chi era Piers. Soprattutto le disse che dovevano andare via, lontano dove potevano essere protette da Lucifer. Con tutta se stessa Trixie aveva cercato di far ragionare sua madre. Le aveva ricordato quante volte Lucifer era stato un amico per tutti, protettivo senza remore

"Mamma devi capire che tutte le dicerie su di lui sono false. Lui non fa del male ma punisce il male. Ti prego mamma ascoltami"

Ma sua madre era stata categorica che dovevano partire per Roma. Addirittura le aveva sequestrato il cellulare chiudendolo in un cassetto nella sua camera. In verità Trixie poteva anche restare con suo padre Dan o sua nonna Penelope ma in cuor suo sperava di convincere la madre. Quasi continuamente Trixie inviava sul cellulare di sua madre frasi o video su quanto era terribile giudicare una persona dalle dicerie. Sperando nel miracolo, Trixie inviò un ennesimo video dal film Sherk con il dialogo

"Ciuchino: Qual è il tuo problema Shrek? Ma perché ce l'hai col mondo intero, eh?

Shrek: Senti non sono io che ho un problema, capito? E' il mondo che sembra avere un problema con me. Le persone mi guardano in faccia e fanno: "Ah! Aiuto! Scappate! Un grosso, stupido, orrendo orco!" Uff… mi giudicano ancor prima di conoscermi."

Trixie vide sua madre guardare molte volte quel video per poi sedersi accanto a lei, dicendole con un mezzo sorriso

"Ma tu pensi sul serio che tutti questi…"

Dal suo bagaglio a mano Chloe tirò fuori un paio di libri che a giudicare dalle copertine e titoli Trixie era certo fosse contro Lucifer

"...Non sono veri? Erano in una libreria religiosa"

Trixie posò la mano destra su quella della madre, rispondendole dalla saggezza dei suoi quasi undici anni

"Mamma conosciamo benissimo Lucifer. Tu lo conosci meglio di chiunque altro. Ti prego parlagli. A Roma poi potremmo andare"

Chloe alzò le spalle, ricordando che l'aspetto bruciato di Lucifer non era così orrendo. Non aveva corna, veramente una sua fantasia erotica, neanche zanne o artigli. Lei aveva visto ustioni più terribili per il suo lavoro di poliziotta. Chiuse il bagaglio a mano, dicendo a Trixie

"Vuoi venire con me al Lux?"

Trixie saltò dalla gioia seguendo la madre.

Di fronte al Lux.

Il taxista disse a Chloe e Trixie vedendo la lunga fila per entrare nel Lux

"Poteva portare il cuscino. Non credo entrerete"

Invece un buttafuori si precipitò allo sportello del taxi dicendo a Chloe

"Detective felice di rivederla. Prego entri…"

Aprì lo sportello continuando

"...pago io il taxi. Vada il capo sarà felice di vedervi"

Chloe si sentì lusingata di quelle attenzioni. Dalla sua Trixie era raggiante.

Nel Lux.

Erano tutti stranamente silenziosi. Si sentiva solo il suono di un pianoforte con una voce triste. Chloe e Trixie ascoltarono il testo della canzone cantata da Lucifer

"Quando eri qui prima

Non riuscivo a guardarti negli occhi

Sei proprio come un angelo

La tua pelle mi fa piangere

Fluttui come una piuma

In un mondo meraviglioso

Vorrei essere speciale

Tu sei così speciale

Ma sono un verme

Sono uno strano

Cosa diavolo faccio qui?

No, non appartengo a questo posto

Lei sta scappando di nuovo

Lei sta scappando

Di nuovo"

Trixie si voltò verso sua madre trovandola con calde lacrime che le bagnavano le guance. Intanto intorno a loro tutta l'atmosfera divertente, chiassosa tornò. Cercando di calmare le lacrime, Chloe si trovò tirata per la mano destra dalla figlia Trixie alla balconata nel Lux. Le indicò Lucifer che beveva seduto al bancone del bar. C'era anche Maze che sembrava lo consolasse riempiendo il bicchiere con alcol. Alcuni clienti maschi e femmine che si erano avvicinati a Lucifer con felicità di Chloe li aveva allontanati. Improvvisamente Chloe si sentì inadatta con i vestiti che aveva dicendo a Trixie vicino all'orecchio sinistro per la musica alta

"Forse dovrei tornare domani. Sono vestita male"

Chloe non vide mai uno sguardo più arrabbiato della figlia. Decise di agire chiedendosi però per fare cosa. Ridacchiò pensando che amava Lucifer, amava il diavolo. Sorpresa di se stessa pensò che voleva coccolare quell'essere che sembrava cosi invincibile ma era per lei uno snervante adorabile.

Da dietro il bancone del bar Maze vide Chloe e Trixie sulla balconata. Con una scusa lasciò il suo posto andando da loro.

Chloe e Trixie sussultarono sentendo la voce di Maze che le trascinò vicino all'ascensore. Subito Trixie abbracciò la sua amica che cercò di reprimere un sorriso, dicendo con tono serio a Chloe

"Dunque cosa vuoi? Sapendo chi siamo sei fuggita. L'hai visto come sta?"

La triste canzone di Lucifer pungeva al cuore di Chloe. La detective comprendeva la rabbia di Maze. In quel momento Chloe non si era mai sentita così timida, come una ragazzina al primo amore. Lasciò cadere sul pavimento il bagaglio a mano, dicendo a Maze, tutta rossa in viso

"Io amo Lucifer. Ecco l'ho detto. Amo quel diavolaccio. Amo anche quella sua parte bruciata"

Respirò profondamente mentre Maze l'abbracciava sotto gli occhi felici di Trixie. Proprio Trixie urlò indicando l'ascensore

"Lucifer aspetta"

Lucifer aveva tra le mani i libri anti satana che aveva trovato nel bagaglio a mano di Chloe aperto sul pavimento. Chloe tentò di fermarlo ma l'ascensore si era chiuso. Maze digitò un codice dicendo a Chloe

"Sblocca le porte. Vai, vai subito da lui. Penso io a Trixie"

Chloe entrò nell'ascensore dandosi della stupida per l'acquisto dei libri.

Attico.

L'attico era quasi completamente al buio. Chloe sentì parlare in una stanza attigua. Chiamò

"Lucifer ti prego voglio spiegarti. Non saltare alle conclusioni"

Lo trovò nella stanza dei libri. Era in piedi con la camicia aperta. Nella mano destra un pugnale di Maze, mentre nella mano sinistra uno dei libri comprati da Chloe leggendo

"Il diavolo, Belzebù ama solo ingannare, dire bugie. Attenti può cibarsi delle vostre anime. Se volete ucciderlo dovete usare acqua benedetta, immergendo un pugnale benedetto in esso. Poi spingete nel suo petto quel pugnale"

Lucifer conficcò il pugnale di Maze in un tavolo di legno scuro accanto a lui. Continuando la lettura Lucifer prese da una vetrina un pugnale in una custodia. Lanciò la custodia a Chloe scoprendo che era un pugnale benedetto in Vaticano. In quel momento Chloe si sentiva ancora più stupida, gridando quando Lucifer si puntò il pugnale al petto

"NOOOOOO!"

Lucifer gli gridò a sua volta con gli occhi lucidi

"PERCHÉ NO?..."

Lucifer continuò con tono più normale

"...Ti agevolo il lavoro. Io sono un mostro che deve essere ucciso…"

Scosse la testa non riuscendo nell'impresa di fermare le lacrime

"...questo stupido mostro non vuole vederti preoccupata, paurosa, disgustata oppure peggio. Faccio tutto…"

Lo sguardo di Lucifer provocò ancora più affetto in Chloe, uno sguardo pieno di sofferenza senza nessun odio

"...tu sei una brava persona, io un mostro. Sono abituato alla solitudine"

Lucifer chiuse gli occhi per spingere il coltello nel petto, ma il tocco di due mani sulle sue lo bloccò. La sua Chloe era proprio davanti a lui. Lucifer non capiva perché ma gli sembrava essersi svegliato da un incubo. Nei giorni senza Chloe tutto per Lucifer era tornato oscuro come l'inferno. Chloe gli tolse il coltello dalle mani buttandolo di lato. Gli disse

"Quei libri un acquisto stupido. Non credo a una sola parola. Ti prego Lucifer, capisco tu sia rimasto male per la mia fuga. Ora sono qui. Pronta per essere tua amica o…"

Chloe arrossì

"...o altro. Accettò tutto di te, anche la versione bruciata"

Lucifer scosse la testa incredulo, dicendo con voce piagnucolante

"Non puoi farlo, non puoi. Io sono questo"

Diventò nella forma bruciata finendo in ginocchio. Chloe non l'avrebbe lasciato preda dei suoi incubi, delle paure. Con decisione Chloe si inginocchiò abbracciandolo. Sulle prime Lucifer cercava di allontanarsi, finendo scosso da singhiozzi di pianto. Un pianto che per Lucifer erano lacrime di eoni di solitudine. Lacrime di quando voleva credere di avere una famiglia in paradiso. Lacrime di aver capito che doveva usare la parola non la spada. Lacrime di scoprire la sua famiglia capace di torturato per lasciarlo all'inferno solo. Lacrime di troppe volte Lucifer era stato scacciato o era fautore di terrore non ai malvagi ma alle persone che credeva lo amavano. In fine lacrime di gioia, perché Lucifer percepiva che ogni parola di Chloe era vera. Alla fine Lucifer si lasciò andare alla stanchezza, alla serenità che non credeva mai di percepire.

Poco dopo, camera da letto di Lucifer.

Chloe accarezzò i capelli scompigliati di Lucifer coprendolo con un lenzuolo color oro. In quel mare di lacrime di Lucifer, Chloe era riuscita nel portarlo a letto. Solo la stanchezza aveva fatto crollare Lucifer che dormiva supino. Con calma Chloe gli tolse le scarpe con i calzini. Gli sfilò anche la cintura dei pantaloni finendo con togliergli i gemelli. Dopo varie altre carezze al viso del suo così fragile amico, dell'essere che amava, decise di contattare Maze. Chloe non poté non sorridere alle fusa come i gatti che provenivano da Lucifer. Nell'ingresso dell'attico Chloe trovò un messaggio testuale di Trixie nel cellulare

"Mamma resta quanto vuoi. Io con Maze siamo andati in aeroporto per riprendere i bagagli. Rimane lei per la notte. Niente tentennamenti"

Chloe chiuse il cellulare sorridendo. Tornò da Lucifer. Si tolse le scarpe infilandosi sotto il lenzuolo accanto al re dell'inferno. Con un gesto della mano sinistra spense la luce, dormendo appoggiata alla spalla destra di Lucifer.

La mattina dopo.

Chloe si svegliò senza Lucifer accanto. Sentì parlare fuori la camera. Scalza si stiracchiò mentre scendeva i tre gradini. Si fermò guardando qualcosa che la impressiono ma anche le provocò un enorme preoccupazione. Nel balcone Lucifer era in ginocchio dando le spalle all'attico. Era di fronte un essere fatto di luce dalla forma umana. L'essere indicò Chloe. In un secondo Chloe si trovò in piedi accanto Lucifer sempre in ginocchio che con le mani giunte. Con voce disperata Lucifer pregava l'essere di luce

"Ti scongiuro padre non farlo! Ti prego padre! Ti prego!"

Chloe sgranò gli occhi. Capi che l'essere di luce era Dio. Questo le disse

"Tu mia cara meriti di sapere la verità. Quando esiliai questo..."

Lucifer abbassò la testa

"...gli dimostrai quanto fosse solo il male incarnato, lasciando nel suo corpo un ricordo indelebile. Guarda umana, comprendi quanto lui sia solo male"

A pochi passi alla sinistra di Chloe comparve un Lucifer totalmente diverso. Dalla vita in giù, con avambracci e mani, Lucifer era solo uno scheletro. Dalla vita in su era nella versione bruciata ma alcuni punti più scarnificato. L'occhio destro non c'era mentre il sinistro era senza pelle intorno. La voce di Dio scosse Chloe

"La sua ulteriore maledizione. Ogni volta che qualcuno conoscendo la sua vera natura lo scaccia lui perde un pezzetto del suo corpo. Quella versione bruciata un suo tentativo di nascondere la verità. Guardalo Chloe, guarda…"

Dio non riuscì nel dire altro perché Chloe stava baciando Lucifer. Non un bacio di pietà o paura, Dio percepiva che era un bacio d'amore. Chloe stava baciando quelle labbra bruciate con un enorme buco sulla guancia destra che mostrava i denti. La sincerità dei sentimenti di Chloe aveva profondamente colpito Dio. Era certo che vedendo com'era ridotto Lucifer, Chloe sarebbe fuggita via.

Chloe lasciò le labbra di Lucifer solo per guardarlo sicura nell'unico occhio dicendogli

"Non mi importava prima, non mi importa ora. Per me sei sempre il mio Lucifer"

Dio non poteva crederlo. Cercò nell'animo di Chloe qualche risposta. Percepì sentimenti di odio di Chloe verso chi aveva sempre scacciato Lucifer, rendendolo quasi uno scheletro. Un altro sentimento quasi sommerse Dio, l'infinito amore di Chloe per Lucifer, persino da mezzo scheletro. Non sopportando oltre Dio andò via, era certo che suo figlio Lucifer non meritava nessun amore.

Andato via Dio, Lucifer tornò nella versione bruciata completa. Sentirono la voce di Dio dire

"Chloe con mia disapprovazione la tua scelta d'amore libera mio figlio dalla maledizione della perdita di un pezzo se fosse scacciato. Resta sul tuo destino questo futuro. Solo per i tuoi occhi l'aspetto di Lucifer sarà come lo vedi. Per altri potrà cambiare, per te mai lo sarà"

Lucifer stava per dire qualcosa ma Chloe gli coprì la bocca con la mano destra, dicendo a Dio, appoggiandosi al suo Lucifer che era completamente nudo

"Va bene così. Io non mi sono innamorata del suo aspetto, ma del suo animo. La bellezza può sfumare per l'età o altri motivi. L'amore per il cuore dell'altro, per il suo modo di essere non svanisce mai"

Lucifer poteva finalmente dire di conoscere appieno il significato della parola felicità. Sentendosi invincibile Lucifer alzò il dito medio verso il cielo, verso il padre Dio.

Un anno dopo. Spiaggia privata di Los Angeles.

Chloe che era seduta su un asciugamano guardò sorridendo Lucifer e Trixie nel mare. Mezzi immersi nell'acqua i due stavano seguendo attraverso un tablet il percorso di un mini sottomarino. Con la vicinanza di Trixie, Lucifer era diventato con lei un appassionato di ogni sorta di strumento scientifico. Poche settimane prima, Chloe ricordò con quasi un senso di commozione, Lucifer e Trixie che avevano fatto volare nello spazio un'astronave costruita da loro due. In seguito avevano fatto tornare l'astronave sulla Terra sul tetto dell'attico. Soprattutto il fatto che Trixie chiamasse Lucifer

"Papi"

Faceva sentire Chloe che la sua famiglia con Lucifer era qualcosa di concreto. Delle risate attirarono l'attenzione di Chloe. Sulla veranda della villa di Lucifer c'era il resto della loro famiglia speciale, come la chiamava Trixie.

Amenadiel e Dan stavano preparando la grigliata di carne. C'erano anche Ella e Linda che stavano apparecchiando la tavola. Perché Dan ed Ella avevano accettato chi era Lucifer. In una culla dormiva beato un neonato, era Charlie il figlio di Linda e Amenadiel. Accanto alla culla Maze che consultava il suo cellulare.

Sentendosi rilassata, Chloe si distese sulla pancia. Chiusi gli occhi sentì Lucifer dire a Trixie

"Messo via il mini sottomarino controlla quei due che non brucino tutto"

Trixie gli rispose

"Ok papi"

Poco dopo Chloe percepì qualcuno che si stendeva accanto a lei. Sorrise per poi rabbrividire un po' alla mano bagnata di Lucifer sulla sua schiena. Non avevamo rivelato neanche a Trixie che Chloe vedeva Lucifer solo nella versione bruciata. Perché era un qualcosa che sentivano solo di loro due. Un segreto d'amore che li univa ancora di più. Per loro era tutto perfetto.

FINE