Premessa: Nessuna Charlotte, rimasta dopo la Dea che era andata nel suo universo.

Italia. Roma. Hotel Pietrasanta. Due settimane dalla morte di Cain. Poco dopo l'alba.

Chloe uscì dalla doccia completamente nuda. Era stanca non fisicamente ma mentalmente dopo la giornata precedente trascorsa nella libreria vaticana. Delle volte si odiava per essere così tanto metodica in una ricerca. Come quella su Lucifer. Era volata nell'unico posto che riteneva a conoscenza di tutto su Lucifer. Quel Lucifer che nei libri della biblioteca vaticana era così diverso. Pochi autori potevano dire di averlo conosciuto di persona, più trovava delle specie di leggende passate da persona a persona. Si sedette su uno sgabello nel bagno asciugandosi i capelli con un asciugamano senza phon non volendo svegliare Trixie. Al pensiero di Trixie sentì una profonda colpa. Sua figlia non faceva altro che parlare di Lucifer, di Maze. Non finiva mai di dirle tutto quello che avrebbe raccontato ai suoi due amici. Lei, Chloe, gli aveva detto per non farle contattare i due che erano molto impegnati. In fondo le mancavano anche a lei.

Chloe ripensò al Lucifer versione demoniaca visto accanto a Cain morto. Poteva benissimo ammettere di aver visto bruciature peggiori nel suo lavoro. Improvvisamente Chloe ebbe come un flash. Un ricordo che aveva quasi cancellato dalla sua mente. Quegli occhi di fuoco erano profondamente tristi. Lei si era concentrata molto più sull'insieme del Lucifer re dell'inferno. Fin dalla morte di suo padre, lei aveva sempre razionalizzato tutto. Molte volte non si permetteva di lasciarsi andare ai sentimenti. Una realizzazione la colpì al cuore. Per questo suo modo razionale si rese conto che era finito il matrimonio con Dan. Perché oltre tutto quello che era successo con il suo ex marito non si era mai fermata nel tentare di risolvere o almeno tentare i loro problemi. Potevano anche finire sempre in divorzio ma Chloe non si sarebbe sentita tanto in colpa. In quel momento Chloe si domandò se con Lucifer stesse facendo la stessa cosa. In quegli anni aveva conosciuto molto bene Lucifer, capendo quanto era stato veramente trattato male da un pò tutti. Un nuovo ricordo su Lucifer scosse ulteriormente Chloe. La prima volta che Trixie invitò Lucifer al Natale con loro nell'appartamento. Non aveva mai confessato a Lucifer che dopo aver accettato il loro invito, lo vide nascosto vicino l'archivio della centrale che si asciugava delle lacrime. Chloe si rabbrividì. Oltre perché ancora completamente nuda anche perché giunta a una consapevolezza. Era ormai certa di aver seguito la strada di tutti quelli che avevano diffamato sempre Lucifer, senza conoscerlo. Chloe indossò un enorme e morbido accappatoio bianco di spugna volendo parlate al più presto con Trixie.

Qualche ora dopo.

L'espressione di Chloe era scioccata. Per parlare più tranquillamente con Trixie aveva deciso di fare colazione con lei in camera. Poche domande a Trixie le avevano rivelato che era a conoscenza della vera natura di Lucifer e Maze. Soprattutto che da almeno due anni lei aveva visto la versione bruciata di Lucifer e il viso demoniaco di Maze. Esterrefatta Chloe domandò alla figlia

"Ma non provi paura? Disgusto o altro?"

Trixie le rispose tranquillamente mentre inondava di miele delle frittelle alla cioccolata

"Mamma io li conosco. Sono miei amici. Addirittura Lucifer vorrebbe che io non menta mai…"

Trixie ridacchiò

"...impossibile che possa farlo. Vuole che obbedisce a te e papà…"

Trixie ingoiò un enorme pezzo di frittella

"...ma sempre facendo domande per capire. Prima di conoscere Maze e Lucifer pensavo che papà fosse un po' noioso. Lucifer mi ha fatto capire che lavora così tanto…"

Trixie rise ingoiando il boccone in bocca, continuando dopo aver bevuto del succo di pera

"...parlando con papà ci siamo capiti. Anzi papà vuole da sempre che Maze mi insegni tecniche di autodifesa…"

Questo Chloe lo sapeva, avendo dato la sua autorizzazione, continuando Trixie

"...però non capisco perché quel giorno all'aeroporto, Lucifer non si avvicinava"

Chloe quasi si strozzò con il caffè, domandando alla figlia

"Quale aeroporto"

Trixie con la bocca piena nuovamente di un pezzo di frittella le bofonchiò

"Quando siamo partiti. Io gli facevo segno di avvicinarsi. Era quasi nascosto da una colonna. Sembrava molto triste…"

Trixie si aiutò con altro succo di pera

"...come quando litigò con quel fratello nell'attico..."

Chloe voleva sapere tutto, lasciando continuare Trixie

"...Quel giorno che non ero andata a scuola per quel esame di matematica, ti ricordi mamma?…"

Chloe annuì ricordando quel giorno

"...io ero andato da Lucifer. Sono arrivata nell'attico. Lucifer era nel balcone. Stava discutendo con un fratello. Quello che era molto maleducato lo chiamò mostro tante volte. Quando stavo per uscire per dirgliene quattro, quello volò via. Lucifer era molto triste perché quasi nessuno vede oltre la nomea che gli hanno fatto. Lo rincuorò ricordargli che noi lo accettiamo per come sia"

Chloe voleva solo sprofondare sotto terra per scomparire. Lei che si credeva così adulta, meritevole di ogni considerazione, dovette ammettere che era nulla al confronto della figlia Trixie. Si era così tanto arrovellata intorno alla verità su Lucifer non capendo che non c'era nulla da scoprire. Lei sapeva già tutto su Lucifer. Lei lo aveva visto distrutto per la morte del fratello Uriel nonostante fosse stata legittima difesa. Lo aveva visto fare gesti di grandissima generosità solo perché felice di vedere gli altri felici. Sentendosi una stupida, Chloe ricordò padre Frank e le volte di Lucifer in una chiesa non aveva preso fuoco. Voleva subito tornare a Los Angeles, dicendo alla figlia

"Trixie facciamo le valigie. Torniamo a casa"

Il giorno dopo. Los Angeles.

Penelope la madre di Chloe, accolse nel suo appartamento una stremata Chloe, un po' meno Trixie. Prima di fare qualunque cosa, Chloe aveva bisogno di un paio di ore di sonno. Prima di sprofondare nel letto della camera degli ospiti della madre, affidò Trixie a sua madre.

Qualche ora dopo. Pomeriggio. Di fronte al Lux.

Chloe non si era mai sentita così emozionata. Ebbe bisogno di quasi un'ora per decidere di andare da Lucifer indossando semplicemente dei pantaloni neri con una maglietta grigia. Trixie le aveva consigliato di telefonare a Maze per sapere come andavano le cose. Chloe voleva cavarsela da sola. I buttafuori la riconoscettero, facendola entrare. Dentro il Lux c'era ancora poca gente anche se cominciava a formarsi una fila fuori. A Chloe non sembrò vedere Lucifer. Decise di andare all'attico. Il suo codice per l'ascensore era ancora valido.

La velocità dell'ascensore non sembrò mai tanto veloce a Chloe. Trovò l'attico uguale. Entrata vide Maze seduta al bancone del bar. La demone le disse con un mezzo sorriso

"Chloe avrei dovuto chiamarti"

Chloe si preoccupò, domandando

"Lucifer sta bene?"

Maze annuì positivamente, continuando

"Ma non si trova più qui. Da una settimana si trova in Brasile. Non credo tornerà più. Ufficialmente vuole aprire filiali del Lux ovunque sulla Terra"

Il cuore di Chloe cade, dicendo con voce rotta alla demone

"Dopotutto cosa potevo aspettarmi. L'ho deluso…"

Sperando

"...forse se gli parlo. Potrei telefonargli"

Maze scosse la testa

"Non risponde neanche a me. Chloe vuole dimenticarci. Punto e basta"

La mattina dopo Maze riportò Chloe totalmente ubriaca all'abitazione di sua madre Penelope.

Un mese dopo.

Chloe tentò di tornare a una vita normale ma fu molto difficile. Le mancava terribilmente Lucifer. Pur di non avere un nuovo partner alla centrale accettò di affiancare Ella. Ella verso cui Chloe provò una immensa invidia quando, visto il viso da demone di Maze, la accettò subito. La detective si pentiva ogni secondo per la sua fuga a Roma. L'unica consolazione per Chloe che Trixie aveva assorbito bene il colpo della nuova fuga di Lucifer. Le sembrò anche troppo.

Due volte a settimana Trixie trascorreva una giornata con Maze nell'attico, delle volte anche la notte. Da quello che sapeva Chloe, la demone soprattutto insegnava a Trixie le varie tecniche di autodifesa. Solo che mai una volta avevano permesso a Chloe di vedere qualcosa. Insospettì ancora di più la detective vedere Trixie mettere di nascosto nel suo zaino una confezione di orsetti gommosi. Voleva vederci chiaro.

Un pomeriggio.

Come ogni volta, Chloe lasciò Trixie nel garage coperto del Lux. Dopo un paio di minuti, Chloe parcheggiò l'auto in un vicolo accanto al Lux. Entrò da una porta che dava sul retro del bar nel Lux. Si diresse all'ascensore di servizio che andava all'attico direttamente in un corridoio laterale. Era felice che non avessero tolto il suo codice. Con il cuore in gola, Chloe uscì dall'ascensore. Si trovò in un lungo corridoio. Prima di uscire dall'ascensore spinse un bottone nascosto sotto la pulsantiera dei piani, altrimenti sarebbe scattato l'allarme. Uscita dall'ascensore fu in un lungo corridoio. Nel corridoio c'era una unica porta blu scura. Facendo molto piano Chloe aprì la porta. Era nel magazzino dell'attico. Poteva sentire le voci di Trixie e Maze che ridevano. Aperta la porta del magazzino Chloe si nascose in ginocchio dietro una enorme statua di ferro che Lucifer le aveva detto era un samurai. Da quella postazione Chloe ascoltò Maze dire

"L'ordine per le pizze fatte. Serve altro?"

Trixie rispondere

"Solo i popcorn"

Un'altra voce fece sobbalzare Chloe, la voce di Lucifer che disse

"Per quelli useremo la macchina per popcorn in cucina"

La voce di Trixie dire entusiasta

"Si! Così mettiamo il formaggio sopra"

Maze dire

"Allora io vado. Il Lux deve essere gestito"

Chloe si sedette sul pavimento con il cuore a terra. Era certa fosse così odiosa per Lucifer da non volerla vedere. In cucina Chloe ascoltò Trixie dire a Lucifer

"Oggi la mamma guardava una foto di te e lei nel cellulare. Le manchi così tanto"

La voce di Lucifer stanca dire a sua volta colpendo al cuore Chloe

"Manca anche a me. Purtroppo vedi come sono conciato. Non esiste futuro per noi due. Non voglio turbare ulteriormente tua madre. Merita ogni cosa bella, cosa che io non sono"

Chloe poteva giurare che Trixie stava masticando qualcosa mentre bofonchiò a Lucifer

"Io sono certa ti accetterebbe anche così. Dovresti parlare con lei. Almeno per chiarire ogni divergenza"

Un ping interruppe quel discorso con Lucifer che disse a Trixie

"Ora pensiamo al film. Sono pronti i popcorn con formaggio sopra"

Chloe poco dopo entrò nella cucina, potendo vedere il riflesso di Trixie e Lucifer seduti nel divano. Vide Lucifer nella versione bruciata. Non era spaventata oppure disgustata, solo sorpresa. Decise di parlare con Maze.

Nel Lux.

Appena Chloe disse a Maze

"L'ho visto Maze, di sopra com'è conciato"

La demone quasi di peso portò Chloe nell'ufficio di Lucifer, dicendogli

"Ti prego non togliergli Trixie. Neanche Linda o Amenadiel lo hanno portato fuori dal baratro"

Chloe tentò di non offendersi alla convinzione che fosse così spietata, seppur avesse confermato sempre che accettava Lucifer anche nella versione bruciata. Piuttosto Chloe domandò a Maze

"Non può tornare alla versione normale?"

Maze scosse la testa stringendo i pugni

"Michael il suo gemello. Gli ha gettato sopra una maledizione di mille anni che lo lascia sempre in quella versione bruciata. Quando sei tornata da Roma era nascosto nella cantina del Lux disperato. Solo Trixie l'ha fatto tornare alla vita…"

/ Inizio ricordo di Maze/

Maze si precipitò nell'attico per contattare Amenadiel con il cellulare. Perché Lucifer non era più nella cantina del Lux. La demone si odiò per non aver registrato prima il nuovo numero dell'angelo. Stava andando alla scrivania vicino al balcone quando vide Trixie venire fuori dal corridoio accanto al bar con un vassoio pieno di panini. La bambina gli disse con tono serio

"Maze dovevi dirmi che Lucifer era nascosto nella cantina. Pensava che nessuno gli volesse bene. Per fortuna sono andata in cantina per prendere quella bottiglia di champagne antica. Quella che mi diceva Lucifer dovevo usare per festeggiare appena diventata astronauta…"

La bambina scosse la testa mettendo il vassoio sul tavolino da caffè di fronte il divano, continuando

"...perché sapendo era andato via per sempre non volevo la prendesse qualcuno. Ora Lucifer si trova in bagno per pulirsi. Anche se nella versione bruciata si vede quanto era sporco. Purtroppo non vuole vedere la mamma, pensa di farle paura. Spero un giorno si convinca"

Lucifer tossì. Era sui tre scalini che davano alla sua camera da letto, vestito elegantemente mancando solo la giacca. Maze era senza parole, quella piccola umana aveva ridato la fiducia a Lucifer. Trixie era riuscita nel riprendere il cuore spezzato di Lucifer. Il re dell'inferno disse a Maze, tentando di celare l'emozione

"Vuoi unirti a noi Maze? Ci sarà un film con poi giochi"

La demone annuì positivamente, ancora incredula.

/ Fine ricordo di Maze /

Chloe ascoltò ogni parola di Maze, orgogliosa della sua scimmietta che più di lei era andata oltre ogni apparenza. In quel momento Chloe non voleva essere da meno. Disse sicura a Maze

"Voglio vederlo. Maze ti prego, non lo turberò"

Nella stanza comparve Amenadiel che con tono serio disse a Chloe

"Chloe prima di incontrarlo devi sapere alcune cose"

Due giorni dopo. Attico. Pomeriggio.

Lucifer era in piedi vicino al bar dell'attico tentando di celare tutta l'ansia che cercava di nascondere. Non distogliendo lo sguardo dall'ascensore domandò a Maze seduta sul bracciolo del divano

"Quindi sa tutto? Tu e Amenadiel gli avete detto tutto? Ugualmente vuole vedermi?"

Maze annuì positivamente. L'apertura dell'ascensore bloccò Lucifer che sorrise a Trixie che corse da lui abbracciandolo alla vita. La bambina disse non staccandosi dall'abbracciò mentre Chloe entrava nell'attico con un sorriso sincero

"Lucifer non devi preoccuparti. La mamma ti vuole bene, ti accetta come sei. Se ti rende infelice io non le parlerò più, perché tu sei il mio amico"

Lucifer appoggiò la mano destra sulla schiena di Trixie dicendole

"Grazie Trixie, lo apprezzo tantissimo"

Chloe si avvicinò. Lucifer le disse con occhi di fuoco pieni di emozione

"Detec...Chloe andiamo in balcone mentre Trixie e Maze preparano qualcosa da mangiare mentre giochiamo con qualche gioco in scatola?"

I due partner si diressero fuori l'attico.

Qualche minuto dopo.

Trixie guardava verso il balcone, contenta di vedere Lucifer e sua madre sorridere. La bambina domandò alla demone che preparava dei cocktail analcolici

"Maze credi che vada tutto bene?"

Maze le rispose guardando anche lei al balcone

"Tristi non sembrano. Abbi fiducia di tua madre"

Trixie aveva fiducia in sua madre. Una fiducia con qualche riserva dopo la sua fuga a Roma.

Mezz'ora dopo.

Chloe e Lucifer rientrarono nell'attico molto più sereni. Fu Lucifer che disse a Maze e Trixie

"Su iniziamo. Ce tanto da fare"

Chloe sorrise un po' commossa a Maze, perché aveva ritrovato il suo amico che comunque in quello stato gli provocava sentimenti d'amore.

Qualche mese dopo. Notte. Attico.

Chloe entrò nel balcone sorridendo. Era raggiante, con nella mano destra un bicchiere mezzo pieno di champagne. Indossava un elegante vestito blu scuro. Non era allegra perché ubriaca. Era allegra perché era felice. Quella sera aveva festeggiato nell'attico il successo dell'agenzia di investigazioni privata: Morningstar e Decker. Un'agenzia aperta con Lucifer che in appena due mesi aveva risolto così tanti casi da essere affiliata persino alla CIA. Un'idea di Lucifer e Chloe per poter lavorare assieme nella giustizia nonostante l'aspetto del re dell'inferno. Grazie ai poteri angelici e demoniaci, i due partner ebbero modo di continuare a esserlo. Un ottimo team affiancato da Ella e Dan che lasciarono la polizia per seguirli. Scoprendo Chloe che anche Dan il suo ex marito, non ebbe problemi ad accettare subito la vera natura di Lucifer. Non mancavano le varie collaborazioni di Linda, Amenadiel e Maze. Persa nei suoi pensieri Chloe non si accorse che qualcuno era entrato nel balcone. Lucifer l'aveva seguita mentre nell'attico continuava la festa.

Lucifer abbracciò da dietro Chloe, baciandola sulla guancia destra. Tutta la sua eternità era diventata per il re dell'inferno degna di viverla. Per la maledizione del suo gemello Michael era certo avesse perso tutto. Ricordava troppo bene il baratro nel quale era finito. Era così disperato che non riuscì ad andare all'inferno, gettandosi nelle profondità della cantina del Lux. In quel buio dell'anima per prima Trixie gli mostrò che qualcuno tenesse lui. In seguito il ritorno di Chloe fu come un tornado che gli ridiede la vita. In tutta quella felicità quasi non osava pensare a qualcosa oltre l'amicizia con Chloe. Solo che qualche bacio molto appassionato diede a Lucifer quel coraggio per sperare qualcosa in più.

Lucifer quella notte non dovete neanche chiedere, tentare se Chloe provava qualcosa per lui. La sua Chloe restando nel suo abbraccio si voltò, baciando con passione il suo Lucifer che separò le labbra solo per dirle

"Chloe io ti amo, ti amo immensamente"

Tutto era perfetto, per due cuori innamorati che si cercavano da sempre.

Un paio di anni dopo. Attico. Mattina.

L'attico era diventato proprio molto familiare. Una bambina bruna corse verso il divano. La piccola era Rory, la figlia di quattro anni di Chloe e Lucifer. Con indosso un pigiama grigio, tenendo stretta nella mano destra l'ala di un drago completamente rosso, la piccola si arrampicò sul divano sotto lo sguardo divertito di Lucifer che stava leggendo un libro. La figlia gli andò in grembo abbracciandolo. Poco dopo arrivò Maze che disse a Lucifer che canticchiava per la figlia

"La diavoletta deve fare il riposino pomeridiano. Sua madre dopo la notte passata in appostamento con te, dorme da una mezz'ora"

Lucifer sorrise deliziato al ricordo dell'amore fatto con Chloe prima di lasciarla rilassata nel sonno. La voce arrabbiata della figlia riportò Lucifer a quel momento. La bambina disse

"Io con papà! Qui con papà!"

Lucifer sorrise felice. Quell'affetto sconfinato della figlia era una iniezione di benessere per lui. Disse a Maze

"La porto io per farla addormentare"

Maze alzò le spalle, richiamata da Trixie nel balcone, in piedi con un libro di fisica aperto tra le mani per un esame da dare alla NASA, dicendo disperata

"Maze o papà Lucifer..."

Dalla nascita della sorella chiamava Lucifer papà

"...dovete aiutarmi! Non mi raccapezzo per questi calcoli sui pianeti"

Lucifer disse a Maze

"Corri in suo soccorso. Se serve dopo vi raggiungo"

La demone raggiunse Trixie in balcone. Con calma Lucifer si diresse alla camera della figlia Rory con lei in braccio, domandando

"Che favola vuoi ti lega?"

La bambina disse con gioia

"L'angelo triste"

Lucifer ridacchiò, aveva creato per la figlia una favola sulla sua storia d'amore con Chloe. Inizio quel re infernale dal cuore prima pieno di spine, pieno di gioia in quel momento

"C'era una volta un angelo molto triste. Nessuno gli voleva bene. Un giorno poi incontro una splendida umana che gli mostrò cos'era la felicità …"

Una storia d'amore che diventava favola.

FINE SERIE DI RACCONTI.