UN OSPITE DEL CASTELLO DIMITRESCU

CAPITOLO 1

IRROMPERE ED ENTRARE

VOCE NARRANTE

"Mi chiamo Naomi Hawkwood e sono intrappolata in un incubo.

È iniziato una settimana fa,quando sono stata assunta per rubare un manufatto inestimabile dal

castello Dimitrescu.

Come ladra di professione non potevo permettermi di rifiutare un impiego e questo particolare

cliente era disposto a pagare una somma di denaro veramente folle per questo lavoro.

Suppongo che l'enorme pagamento avrebbe dovuto farmi scattare tutti campanelli d'allarme e farmi

comprendere che non sarebbe stata una semplice rapina,ma avevo accumulato alcuni debiti con le

persone sbagliate e necessitavo di soldi per evitare di essere vittima di uno sfortunato incidente.

Col senno di poi,avere la gamba rotta sarebbe stato preferibile a quello che successe al Castello."

La ragazza venne calata da un elicottero davanti al castello.

VOCE NARRANTE

"Quindi arrivai qui,da qualche parte in Romania,e per un po' rimasi in piedi fuori dall'edificio,che

fin dal primo momento mi sembrò essere uscito da un film horror.

Ero stata portata in elicottero,il che era un'altra cosa che avrebbe dovuto farmi capire che la

faccenda non era normale.

C'era un villaggio alla base del castello e avrei preferito passare un po' di tempo a raccogliere

informazioni sulla zona prima di iniziare la mia missione.

Ma il pilota mi aveva detto che il villaggio era diffidente nei confronti degli estranei e che c'era

anche una sorta di malattia in circolo,quindi l'approccio diretto mi sembrò la scelta migliore."

Il mezzo che l'aveva trasportata si allontanò subito dopo averla fatta scendere.

VOCE NARRANTE

"Ricordo che l'elicottero si allontanò con la stessa rapidità con cui era arrivato,lasciandomi sulla

soglia della struttura innevata,mentre l'aria gelida mi mordeva la pelle,poi cercai i miei

grimaldelli."

La ragazza si avvicinò alla porta d'ingresso,poi mise il ginocchio destro a terra,poggiò lo zaino

scuro sul suolo e frugò all'interno di esso.

VOCE NARRANTE

"Ma,con mia grande sorpresa,la porta non era chiusa a chiave e si aprì quando la spinsi."

Poco dopo lei mise degli strumenti nella serratura,dopo di che osservò attentamente la porta,che

era divisa in 2 parti,poggiò le mani su di essa e la aprì.

VOCE NARRANTE

"Pensai che...o la proprietaria del castello era sicura che nessuno si sarebbe mai introdotto

all'interno o si era semplicemente dimenticata di chiudere a chiave.

Entrambe le opzioni sembravano incredibilmente bizzarre,ma a pensarci bene Lady Dimitrescu non

sembrava una donna normale.

Il brevissimo rapporto che mi era stato consegnato diceva che raramente lasciava la sua tenuta e la

foto sgranata che avevo visto suggeriva che il suo gusto per la moda era piuttosto superato.

Era del tutto possibile che la donna non fosse del tutto sana di mente,ma ero più che propensa a

sperarlo se tutto ciò poteva rendere il mio lavoro più facile."

Lei entrò nel castello,chiuse delicatamente la porta dietro di se e si tolse la neve dalla tuta aderente

scura che indossava.

L'ingresso non era molto arredato,ma erano presenti alcuni armadietti di legno e un grande ritratto

di tre giovani donne,posto sul muro in fondo all'ambiente.

Lei si avvicinò all'opera d'arte e lesse l'iscrizione sotto di essa"Bela,Cassandra e Daniela."

VOCE NARRANTE

"Il rapporto menzionava il fatto che Lady Dimitrescu avesse tre figlie,anche se apparentemente

erano ancora più solitarie di lei e non erano mai state viste fuori dal castello.

Il dipinto suggeriva che fossero il tipo di donne da mettere in uno spettacolo in costume e mi chiesi

se l'artista si fosse preso qualche libertà creativa.

L'intero castello mi dava l'impressione di aver fatto un salto indietro nel tempo.

Il tutto era illuminato da candele e non c'era assolutamente segnale telefonico.

Ma non c'era tempo per fermarsi ad ammirare l'arredamento,avevo un lavoro da fare."

Lei lasciò l'ingresso,mediante una porta laterale,e percorse una serie di corridoi.

VOCE NARRANTE

"Tutte le finestre erano chiuse e le tende erano messe davanti alle vetrate,dandomi il vantaggio di

essere quasi al buio.

A parte il rumore dei miei passi tutto taceva e mi chiedevo dove fossero gli abitanti.

Presumevo che un castello così grande avrebbe ospitato diversi servitori e fino a quel momento ero

stata fortunata a non incontrarne nessuno.

Ero una ladra,non un'assassina,e non volevo ricorrere alla violenza per evitare di essere scoperta.

Avevo portato il mio coltello da combattimento,ma non avevo intenzione di usarlo per versare del

sangue.

Uccidere qualcuno sul lavoro è sia sciatto che moralmente sbagliato,gli assassini e i mercenari

uccidono le persone,i ladri le derubano.

Mi ero data una sorta di codice morale e fino a quel momento lo avevo seguito nel miglior modo

possibile."

Lei giunse in una grande sala,dotata di un enorme lampadario illuminato da energia elettrica.

VOCE NARRANTE

"Il pavimento della sala più grande era di marmo,il che presentava un problema dato che i miei

passi echeggiavano più forte di quanto avrei voluto.

Per fortuna in quel momento non c'era ancora nessuno in giro,ma quella zona aveva sicuramente

visto delle attività in tempi recenti.

Il caminetto era stato acceso da poco e su un tavolo erano presenti una tazza e un piattino vuoti."

Lei si fermò per qualche secondo davanti al fuoco e controllò i telefoni presenti nella stanza.

VOCE NARRANTE

"Persino i telefoni erano enormemente arretrati rispetto alla mia epoca.

Controllandoli mi resi conto che non c'era nessun segnale e lo stesso valeva per il mio cellulare,ma

potevo ancora fare riferimento ai miei appunti e ricordare cosa stavo cercando.

Il cliente voleva che mi procurassi un carillon antico tenuto nelle stanze personali di Lady

Dimitrescu.

Era una richiesta stranamente specifica,ma avevo imparato a non fare domande su questi lavori.

Anche se,dopo aver guardato bene la sala grande,stavo cominciando a maledirmi per non aver

acquisito più informazioni prima di accettare."

Lei sentì un ronzio e vide una grossa mosca appollaiata su una delle poltrone.

VOCE NARRANTE

"Una mosca in un castello non era insolita,quindi la ignorai e mi guardai intorno,cercando di

orientarmi."

Poco dopo essersi disinteressata dell'insetto lei notò che il ronzio era più forte e si rese

conto,voltandosi,che c'erano altre mosche intorno alla prima.

"Questo castello deve avere una bella infestazione da quello che vedo."pensò lei che si allontanò.

La ragazza iniziò a salire la scala di legno posta sulla zona sinistra della stanza.

VOCE NARRANTE

"Ma mentre stavo salendo una scala i miei occhi videro qualcosa che per poco non mi fece

svenire."

In cima alle scale comparve un enorme sciame di mosche,che iniziarono ad ammassarsi in un solo

punto.

VOCE NARRANTE

"Guardai la massa di insetti con orrore mentre iniziavano a...fondersi insieme,formando una

disgustosa scultura umanoide."

Dopo pochi secondi le mosche avevano preso l'aspetto di una giovane donna,incappucciata e

vestita con un lungo abito nero,avente i capelli biondi e la pelle pallida.

L'iride degli occhi della figura era arancione e brillava leggermente.

La bocca dell'essere era macchiata di sangue e la creatura stava sorridendo.

"Che cosa abbiamo qui?"disse la figura bionda"Un topolino si è infiltrato a casa nostra?"

"Casa nostra?..."pensò la ragazza,che era del tutto sconvolta"Questa…donna non può essere

Lady Dimitrescu,ma non può nemmeno essere una delle sue figlie…è fatta di insetti!

In che razza di inferno sono finita?"

VOCE NARRANTE

"Avrei voluto correre,ma il mio corpo era paralizzato dalla paura alla vista dell'orribile creatura in

piedi davanti a me.

Volevo urlare,ma non riuscivo nemmeno ad aprire bocca.

Ero del tutto bloccata."

Gli occhi dell'abominio la guardarono dalla testa ai piedi,mentre il suo sorriso folle si allargava.

L'essere si leccò le labbra e giunse le mani con gioia"Finalmente una nuova compagna di giochi!

E anche femmina!"

VOCE NARRANTE

"Oltre al fatto che l'intera persona fosse composta di mosche,era evidente che era del tutto pazza."

La ragazza si riprese e iniziò a scendere le scale all'indietro,molto lentamente,senza mai distogliere

lo sguardo dalla figura davanti a lei.

L'essere emise una risatina divertita e scosse la testa"Dove vai piccola?

Ti spavento?"

La creatura femminile iniziò a muoversi verso l'altra,con movimenti lenti e calmi che

rafforzavano le sue parole"Non devi avere paura di me.

Voglio solo giocare con te."

"Sei...una delle sue...figlie?"disse la ragazza.

VOCE NARRANTE

"La cosa fatta di mosche sembrò contenta che avessi deciso di conversare con lei."

"Sono la sua primogenita,Daniela Dimitrescu."disse la figura vestita di nero.

VOCE NARRANTE

"La mia testa fu sopraffatta da domande.

Mi chiesi come Lady Dimitrescu potesse anche lontanamente considerare una massa di insetti come

una figlia e l'orribile idea che anche le altre due fossero orribili esseri simili mi fece tremare.

Ma queste erano domande che era meglio lasciare per quando fossi stata il più lontano possibile da

quel castello infernale."

"Al diavolo il lavoro,non passerò un altro momento in un posto dove ci sono donne fatte di

mosche."pensò lei.

VOCE NARRANTE

"Decisi che il massimo che potessi fare era farla parlare e guadagnare tempo."

"La porta d'ingresso non è lontana."pensò lei"Guadagna tempo."

La figura bionda si leccò le labbra.

"Ehm...piacere di conoscerti,Daniela."disse la ragazza"Mi dispiace per l'intrusione in casa tua,penso

di aver preso la strada sbagliata."

VOCE NARRANTE

"Era una scusa assolutamente patetica,ma il mio cervello stava ancora cercando di elaborare quello

che stava succedendo e non riuscivo a trovare le parole giuste.

Dubitavo che Daniela avrebbe accettato la mia spiegazione,ma a lei non sembrava importare come

fossi entrata nel castello,voleva solo che non me ne andassi."

"Come ti chiami piccola?"disse Daniela.

VOCE NARRANTE

"La domanda mi colse alla sprovvista.

In un altro caso avrei dato un nome falso,ma la mia bocca parlò prima che potessi pensare."

"Naomi."disse lei"Naomi Hawkwood."

"Un bel nome per un bel topolino."disse Daniela"Sono così felice che tu abbia deciso di visitare

questo posto.

È passato tanto tempo dall'ultima volta che abbiamo avuto una signora come ospite."

"Beh,è stato un piacere conoscerti e vedere il tuo adorabile castello,ma dovrei davvero anda…"disse

Naomi.

"NO!"urlò Daniela.

VOCE NARRANTE

"Il suo improvviso grido di rabbia mi fece fermare di colpo."

"Voglio che tu rimanga."disse Daniela.

"Mi piacerebbe,ma penso che sarebbe un disturbo."disse lei.

"Non andrai da nessuna parte,Naomi Hawkwood."disse Daniela che si avvicinò.

VOCE NARRANTE

"Mi era arrivata davvero molto vicina e l'odore del sangue che si irradiava da lei mi fece venire la

nausea.

Non sorrideva più e la sua gioia maniacale era stata sostituita da una malizia fredda e calcolatrice."

Daniela allungò la mano destra verso l'altra,che si allontanò e tirò fuori il coltello.

"Non avvicinarti..."disse Naomi"Non voglio usarlo,ma lo farò se sarà necessario."

Daniela sorrise di nuovo"Fallo.

Non aver paura.

Prova a tagliarmi."

Daniela continuò ad avanzare mentre Naomi,arrivata sul pavimento in fondo alla scala,continuava

a indietreggiare,senza mai distaccare lo sguardo dalla figura davanti a lei,poi cominciò a sentire un

ronzio.

VOCE NARRANTE

"Mi accorsi di un forte ronzio proveniente da dietro di me…così mi voltai.

Vorrei non averlo fatto."

Lei guardò alle sue spalle e vide che altri 2 sciami di mosche erano apparsi dal nulla.

Poco dopo gli insetti diedero forma ad altre 2 donne identiche a Daniela,tranne per il fatto che una

aveva i capelli rossi e l'altra i capelli neri.

I loro volti erano pallidi come quello della bionda e avevano le bocche imbrattate di sangue.

Entrambe sogghignarono perfidamente.

La donna dai capelli neri ridacchiò di gioia mentre fissava Naomi con 1 sguardo da predatore.

"Andavi da qualche parte?"disse quella con i capelli neri.

VOCE NARRANTE

"Ero intrappolata."