Quinto Capitolo
Agenzia speciale Nerv- Ore 6.10 del mattino.
Attorno alla base regnava finalmente la tranquillità. Le acque,
dopo il grande avvenimento delle ultime ore, si erano quietate. I membri,
nonostante tutto però non osavano sbattersi un solo istante dell'ospedale
interno del mastodontico edificio. Al di fuori della base, era quasi impossibile
pensare, data l'immensa tranquillità e quiete che aveva regnato
sovrana per tutto il tempo, che la sera seguente era stata una nottata
ricca di suspance ed ansia che aveva contagiato un po' tutta l'intera base.
Quiete che però, fu disturbata all'improvviso dallo stridere delle
ruote di un elegantissimo taxi che dopo aver passato i caselli del check-in
si fermò giusto di fronte alle scale mobili che dividevano il Geo
Front con Neo Tokyo-3.
"Scendo qui…quanto le devo?.." Una voce femminile, di una ragazza attorno i venti- venticinque anni di età si sentì provenire dall'auto, appena la ragazza in questione aprì lo sportello di essa.
"Sono 2000 yen e 25…" Rispose l'autista
La ragazza diede al conducente il compenso guadagnato, e dopo aver fatto ciò, si degnò di uscire dall'auto mostrando finalmente la sua figura. Era una ragazza alta e slanciata, i suoi lunghi capelli che le arrivavano quasi a sfiorare i fianchi erano di una tonalità molto scura di castano, e la sua carnagione era chiara, ma nonostante ciò, aveva un tocco di europeo in se, e chiunque solo a vederla, avrebbe intuito che non si trattava sicuramente di una ragazza originaria asiatica. Il colore dei suoi occhi, invece, era impossibile determinarlo proprio in quel momento, visto che stava indossando un paio di occhiali da sole scurissimi che si abbinavano all'elegante capello di velluto nero che teneva sul capo, e all'elegante scamiciata nera con le bretelle incrociate ad X dietro la schiena, che portava sopra una camicia di colore rosso fuoco, come erano del resto le sue calzature. Mentre a spezzare l'eleganza del suo costume , era uno sportivo borsone multicolore che teneva a tracolla come fosse una borsa da passeggio. Accessorio che si addiceva molto di più ad un atleta sportivo che ad una ragazza vestita così raffinatamente come lo era lei in quel momento.
*Non mi sarei mai aspettata di dover ritornare qui in giorno o l'altro….* Pensò la ragazza con un filo di orgoglio perduto, mentre osservava l'entrata del Geo Front ancora un momento, immobile nei movimenti, mentre nella sua mente sorgevano una miriade di pensieri e di ricordi del passato..
Nel frattempo, all'interno della Nerv, Shinji ancora una volta, si trovava
in una situazione che mai prima d'ora aveva pensato di ritrovarsi…
Il ragazzo guardava con occhi sorpresi e con la bocca semi aperta,
ciò che un infermiera di fronte a se teneva tra le braccia amorevolmente,
avvolto in un lenzuolino color verdazzurro tenue…
"Signor Ikari…è suo figlio…" Mormorò dolcemente la giovane infermiera, Maki Arukawa mentre faceva un passo incerto in avanti verso il Vicecomandante della Nerv.
"….." Shinji non rispose. I suoi muscoli erano come intorpiditi, inspiegabilmente…e non riusciva un solo istante a staccare lo sguardo dal lenzuolino che teneva l'infermiera, cercando di riuscire a scorgere il visino del piccolo attraverso il lenzuolino dove era accuratamente avvolto.
"…Sua moglie oggi, ha dato alla luce due bellissimi gemellini…un maschietto ed una femminuccia…lui è il maschietto…" Continuò la donna sorridendo, mentre con due dita sfiorava delicatamente il volto del neonato attraverso il lenzuolino…
Ancora una volta, Shinji rimase bloccato dall'emozione, non riuscendo
neanche a proferire una della valanga di parole che aveva intenzione di
dire in quel momento…Proprio in quel momento Kaji doveva lasciarlo li da
solo?…
La balia tornò a guardare il giovane padre con sguardo interrogativo
"Non vuole prendere in braccio il suo bambino, Vice Comandante?…" Domandò
la ragazza preoccupandosi per non aver avuto nessuna risposta alle sue
parole, da parte del ragazzo.
"Eh?…ecco…s…si…"Balbettò Shinji emozionatissimo
L'infermiera si rasserenò quando venne a scoprire che le parole del giovane padre erano bloccate soltanto dall'emozione e dalla felicità, e avanzò con passo svelto e sicuro verso il ragazzo
"Ne ero sicura!…^O^" Rispose la ragazza mentre sollevava con delicatezza il piccolo dalle sua braccia "Su, piccolino…è venuto il momento di conoscere il tuo papà adesso…"Continuò l'infermiera come se si stesse rivolgendo al piccolino, mentre lo porgeva con entrambe le braccia a Shinji.
Shinji si sentì una fitta allo stomaco appena sentì le
ultime parole della ragazza…era lui…era lui uno dei due bambini che lo
avrebbero chiamato 'papà'…era così emozionato che si sentì
le gambe tremare, ed appena le sue mani vennero a contatto con il lenzuolino
caldo, riscaldato dal calore del corpicino del neonato… il tremore e l'emozione
furono al culmine. Shinji nonostante l'emozione, sbirciò attraverso
il lenzuolino che copriva leggermente il visino del piccolo dal lato destro.
Appena lo scostò, e riuscì a vedere il candido visino
del bambino, i suoi occhietti azzurri grandi e svegli…così simili
ai suoi.…per non dire identici, ma che visti nel volto di un bambino talmente
piccolo, davano tutto un altro aspetto, il ragazzo si sorprese ancora di
più, nel vedere una così forte somiglianza a se stesso…
Era così dolce e piccolo…dal lenzuolino che lo avvolgeva, sgorgavano
fuori dalla testolina tanti piccoli ciuffetti di capelli castano chiaro
vellutati…Shinji rimase incantato a quella visione e quasi intimorito dalla
fragilità del piccolo,
"E…ecco…io ho…ho paura di potergli far del male…è così…piccolo…!"Mormorò
Shinji mentre cercava di sistemare impacciatamente il piccolo tra le sue
braccia, cercando la posizione che più , secondo lui, si addiceva
alla comodità del piccolo. L'infermiera ridacchiò, come del
resto anche il piccolo che veniva spostato di qua e di la tra le braccia
di Shinji, emettendo dei graziosi gridolini tipici dei bambini talmente
piccoli.
" Ma no! ^^;; non può farle del male, stia tranquillo!…ecco,
faccia attenzione alla testolina…ecco così…tenga alto il gomito…"
Mormorò l'infermiera, mentre sistemava il braccio di Shinji con
la quale stava sorreggendo il piccolo. Shinji ubbidì alle indicazioni
della ragazza, e dopo aver sistemato bene il braccio con quale lo stava
sorreggendo, continuò ad osservare il piccolo, e più
lo guardava, più si accorgeva che lo amava sempre di più…nonostante
lo conoscesse da solo pochi minuti, era come se fosse stato con lui già
da un'eternità….Sorrise timidamente quando gli occhi suoi e quelli
del piccolo si incrociarono, ne fu quasi imbarazzato in un primo momento,
ma dopo, lo sguardo di Shinji si spostò sulla tiepida manina del
piccolo che cercava timidamente di uscire fuori dalla copertina per mostrarla
al papà…e fu così…Ma non era probabilmente, solo la semplice
manina ciò che Shinji stava vedendo adesso in mano al piccolo…tra
le sue minuscole ditina strette a pugno, fuoriusciva un qualcosa di soffice,
qualcosa di…bianco…di candido…che quasi si confondeva con la pelle rosa
del bimbo…Shinji si insospettì, nelle ultime ore, quel candore particolare
gli era apparso decisamente comune…con l'altra mano libera, aprì
dolcemente la manina del piccolo, senza forzarla eccessivamente, visto
che quel piccolo ai suoi occhi sembrava più delicato della porcellana
più fine. La manina del bimbo si aprì senza tanta resistenza,
e ciò che aveva in mano confermò ancora una volta lo stupore
del ragazzo…
Una piuma…bianca, era stretta tra le mani del piccolo, racchiusa in
essa come un piccolo gioiellino da conservare gelosamente…come un piccolo
segno….ma di grande significato…
Shinji raccolse dalle manine del neonato la piuma, e lentamente la
portò in contro luce verso i suoi occhi per osservarla meglio…
"Gaaha!" Esclamò il piccolo sorridendo dolcemente , forse per
stimolo incondizionato, forse era così…ma quel sorriso sembrava
davvero un sorriso di felicità…come la felicità che mostravano
i suoi occhi azzurri sinceri, dove in quel blu si potevano leggere perfettamente
tutte le emozioni che il piccolo stava provando in quel momento…
"Kaworu…" Mormorò Shinji nell'istante in cui la piuma scomparve per la seconda volta tra le sue mani…sta volta però, con meno sorpresa della volta precedente…in fondo, come nel suo sogno…era stato un segno…
"Si chiama Kaworu?…avete scelto davvero un bellissimo nome per il vostro bambino! ^.^" La voce dell'infermiera interruppe quel momento di riflessione di Shinji, prendendolo piuttosto alla sprovvista
"Eh?…" Mormorò Shinji distrattamente
"Ehm…poco fa ha detto 'Kaworu', e visto che oltre ad io e lei in questa sala non c'è nessuno, ho immaginato che Kaworu fosse il nome che aveva scelto per il gemellino ^^;;"
Shinji tornò a guardare il piccolo incuriosito. In effetti, durante tutto il periodo di gravidanza di Rei , non avevano mai riflettuto seriamente sui possibili nomi da dare ai piccoli una volta che questi ultimi fossero nati…forse perché non sapevano ancora il sesso dei piccoli, o forse perché erano talmente indaffarati a pensare a tutto ciò che la nascita dei due bimbi avrebbe comportato che la scelta dei nomi dei piccoli era diventata soltanto l'ultimo dei mille pensieri messi in fila per turno...ma allora…come avrebbe chiamato suo figlio?…
"Come mai avete scelto il nome Kaworu!? ^O^" Continuò ancora l'infermiera, con la convinzione che Shinji quando aveva nominato quel nome si stesse riferendo al piccolo che teneva tra le braccia "Non è un nome molto usato, anche se è terribilmente affascinante…*O* " Aggiunse la ragazza, giungendo le mani romanticamente
"Si chiamava così…un Angelo…" Mormorò Shinji con tono dolcissimo, dopo una pausa di riflessione che durò non più di una manciata di secondi, mentre chinava leggermente il collo verso il bimbo, sfiorandogli con le labbra i sottilissimi capelli del piccolo, baciandogli la testolina. Dall'espressione di Shinji si poteva notare che l'incertezza e al confusione che si leggeva fino a pochi minuti fa nei suoi occhi era completamente scomparsa…come se adesso avesse trovato una risposta a tutte le sue domande che si era iniziato a porre dentro di se da quando era entrato dentro il nido dell'ospedale per poter vedere uno dei due figli che Rei aveva partorito durante quella notte…
L'infermiera rimase visibilmente spiazzata e scossa dalle parole appena pronunciate dal Vicecomandante della base con tanta di dolcezza e tenerezza, ma che nello stesso tempo apparivano chiare e decise…; alla sua domanda si sarebbe aspettata una risposta classica, tipo 'si chiamava così mio nonno…' oppure 'ci è sempre piaciuto questo nome..' o magari, più modernamente 'il mio Mito della palla a volo maschile si chiamava così…', ma una risposta del genere, non se la sarebbe mai aspettata…quel padre aveva voluto chiamare suo figlio proprio come un Angelo…proprio lui…Shinji Ikari…che dieci anni prima saliva a bordo dell'Evangelion per combattere queste entità misteriose, e che ora in assenza di suo padre se voleva poteva essere l'unico uomo in grado di mettere in ginocchio l'intera Nerv…
"Gaaah" Esclamò ancora il piccolo, mentre sfiorava con le sue manine il volto di suo padre. Shinji lo guardava intenerito, mentre stringeva la sua manina alla sua con dolcezza "Grazie di tutto…Kaworu…" Vista la situazione, adesso era stato impossibile determinare per la balia a chi si stesse riferendo Shinji con quella frase al bambino?…o a qualcun'altra persona presente in quella sala, ma che era impossibile vedere?…fatto sta, che una lacrima piena di emozioni, solcò il volto del ragazzo, silenziosa e profonda…che una volta abbandonato il viso del ragazzo, andava a disperdersi sul pavimento con un bagliore che neanche un cristallo in controluce avrebbe raggiunto….
Poco più in la dal luogo dove Shinji aveva vissuto uno dei momenti più belli della sua vita, stesa su un fasciatoio colorato, in una stanza dove regnava un forte odore di borotalco ed alti prodotti per l'infanzia, era presente anche la seconda gemellina; la prima a nascere, quindi la più piccolina…che da poco aveva aperto gli occhi, anch'essi, identici a quelli della mamma…due splendidi occhi rossi, che risaltavano nel suo visino candido come due fossero rubini, addolciti da tante ciocchette di capelli sottili e morbidi, come quelli del fratellino, ma di colore azzurro cielo, colore che si abbinava perfettamente con la tutina rosa che indossava in quel momento con sopra disegnato una buffa pecorella bianca. Ritsuko era accanto a lei, e, intenerita da tutta quella dolcezza che c'era nei lineamenti di quella piccolina, si sistemava accuratamente uno stetoscopio attorno al collo per poi voltarsi verso la piccola che la osservava incuriosita silenziosamente . La dottoressa Akagi prima di sbottonarle i primi bottoncini della tutina fece una carezza sui capelli della bimba, per poi portare le asticelle dello strumento medico nelle proprie orecchie e poggiare delicatamente il fonendo dello stetoscopio sul petto caldo della neonata. La piccola rabbrividì leggermente di freddo in un primo istante, ma subito dopo si abituò alla sensazione, e tornò serena .
"Lo so, tesorino…è noioso doverti visitare con il freddo che
c'è.…ma ti prometto che faremo in un attimo, eh? " Mormorò
affettuosamente la dottoressa Akagi accorgendosi della reazione di
freddo della piccola e rassicurandola con un'altra carezza sul visino.
La piccola sorrise a quel gesto, emettendo un versetto caratteristico
dei bambini di quella tenerissima età.
"Tra poco ti porterò a conoscere la mamma, piccolina…sei contenta? " Continuò ancora Ritsuko con tono dolce e materno, mentre alternava lo sguardo tra lo stetoscopio e la faccina della neonata
"Lo sai?…le somigli tantissimo…"
La piccola stava ascoltando interessata le parole della dottoressa, quasi come se riuscisse a capirle, mentre poi la sua attenzione si posò sulle manine che stimolarono con i loro movimenti la sua curiosità
Dopo alcuni secondi, Ritsuko si tolse lo stetoscopio sollevata, e lo appoggiò sul fasciatoio accanto alla piccola "Per fortuna non è stato come temevo…"mormorò sorridendo mentre si accingeva a rivestire bene la bambina "Né tu né il tuo fratellino avrete bisogno dell'incubatrice! E' stupendo, non è vero Tesorino!? ^O^" Continuò mentre prendeva in braccio la piccola e l'avvolgeva in una copertina di lana che c'era piegata in uno mobiletto accanto al fasciatoio
Ad un tratto, la porta della stanza si aprì lentamente ed entrò Maya
"Ah, Senpai! E' qui!" Esclamò Maya sorpresa "Ha visitato la piccola, Senpai?" Continuò con voce squillante mentre si avvicinava verso Ritsuko e la bimba
Ritsuko annuì guardando la sua amica "Ho giusto controllato il cuore le vie respiratorie, e mi sembra che non ci siano problemi. La piccola respira bene anche autonomamente e quindi credo che l'ausilio dell'incubatrice non sia necessario… " Rispose Ritsuko rivolgendo gli occhi nuovamente verso la piccola che giocherellava con le frange della copertina come fosse un carillon
Maya si rassicurò e si avvicinò alla bimba "Ne sono lieta! Così tra qualche giorno potranno già tornare a casa, vero Senpai?!"
"Si, se tutto va bene si… E Rei? Sei stata da lei?"
"Si, anche Rei sta bene ed ha quasi completamente recuperato le forze! Non credevo che Rei fosse stata in condizioni di riprendersi così velocemente, anche il Dottor Tsukishiro si è sorpreso!" Esclamò allegramente Maya mentre sfiorò il visino della bimba con le dita, per poi ritornare a guardare la sua collega più esperta "…ad ogni modo dorme ancora…pensa sia meglio darle degli stimolanti, Senpai?" Domandò Maya riluttante
"No, Maya-chan lasciala pure dormire quanto vuole…non dimentichiamoci che Rei-chan ha subito un parto gemellare ed è stata un'esperienza molto stancante per lei…"Rispose Ritsuko " Per non dire estenuante …povera Rei-chan…"
"Già…in fondo è vero…meglio lasciarla a dormire liberamente…"
"Yaaawnn…" La piccola sbadigliando, richiamò ancora una volta l'attenzione di Maya e Ritsuko su di lei.
"Che cosa c'è, Piccolina? Anche tu hai tanto sonno eh? ^O^" Esclamò Ritsuko non poté evitare neanche sta volta di accarezzare le piccole e tenere manine della bimba, che muoveva lentamente le ditina.
"Cosa c'è dottoressa? Qualcosa non va?" Mormorò Maya avvicinandosi verso la bambina, che si era accoccolata assopita tra le braccia della donna, mentre i suoi occhietti si andavano lentamente chiudendo…
Ritsuko scosse la testa lentamente "Questa bella bambina sta letteralmente morendo di sonno! E' meglio metterla un po' a nanna adesso, mmm? ^___^" Mormorò la scienziata alzandosi in piedi lentamente, e poggiando la testolina della bimba assonnata sulla sua spalla, accarezzandole la schiena lentamente.
La dottoressa Ibuki sorrise "Vado a risistemare il suo lettino al Nido" Esclamò prima di voltarsi
"No, aspetta Maya!…" Esclamò la dottoressa Akagi quando nella sua mente balenò un'idea improvvisa "Lasciamo che la prossima persona a vederla risvegliare sia sua mamma…"Aggiunse sorridendo
"Eh?…" Domandò Maya confusamente, non afferrando al volo l'idea della dottoressa Akagi "Ma la bambina si risveglierà quando avrà fame, e il latte di Rei non era risultato acido, Senpai?!?"
Ritsuko si avvicinò alla porta d'uscita "Si, ma il latte materno o meno non sarà un problema...^____^" Disse con un filo di ironia nel tono "Per favore Maya, fa portare una culla nella camera di Rei!" Esclamò allegramente Ritsuko di fronte ad una confusissima Maya che guardava la dottoressa con fare interrogativo più che mai
"O…ok, Senpai!" Esclamò.
Nel frattempo, nell'atrio dell'ospedale interno della Nerv…
"Mamma!! ^O^ MaMMmma!! ^O^ SvegGlLiati!!" Urlava la piccola Akane svegliatasi da poco, messa in ginocchio sul divanetto, mentre si divertiva a dare sberle su sua madre che si era appisolata un po' dopo che la stanchezza dovuta alle esperienze trascorse quella sera, presero il sopravvento su di lei.
Misato, infastidita dai colpi di Akane, voltò la testa dalla spalliera del divano dall'altra parte "mmm….-______-;; Che cosa c'è Akane-chan?…" Mormorò annoiata la donna mentre si strofinava gli occhi "Perché mi hai svegliata, tesoro? ;____; non lo vedi che la mamma dorme? ;_____;"
Akane non badò neanche alle parole di sua mamma, e si sedette velocemente a cavallo sulle sue gambe, per poi abbracciarla "Mamma!!" Esclamò Akane con un tono misto tra la curiosità e la paura "PeCChé siamo q-qui in Osppedale!? ;_____; Io noNn Ttò Malee! ;___;" Continuò la bambina
Misato si strofinò gli occhi, cercando di mettere da parte il sonno per poter rispondere alle domande di sua figlia
"Ma no…YAAAAAAWN…-___-;; no, amore mio….non siamo all'ospedale per te…"Mormorò Misato assonnata, mentre la sua voce veniva confusa dagli sbadigli carichi di sonno
"E allora pekkè!? ;___; Eh!? Eh!?" Esclamò ancora la piccola non soddisfatta dalla risposta di sua madre, mentre le scuoteva continuamente il braccio per incitarla a rispondere più velocemente
Misato finalmente acquistò lucidità nella sua mente e guardò sua figlia Akane con uno sguardo misto tra l'affetto e la sonnolenza "Siamo qui perché sta notte Rei ha partorito due gemellini, Tesoro…" Rispose dolcemente Misato mentre accarezzava i capelli legati in due codini spettinati di sua figlia
"Tà male? ;_____;" Ribatté ancora la piccola birba, mentre guardava sua mamma con sguardo triste e curioso
"No Tesoro…"Spiegò Misato tranquillizzando sua figlia "Sono soltanto nati i suoi bambini…ricordi che aveva il pancione?"
La vispa Akane annuì fermamente "Ci PoSScio AndaRe a Jocare!? ^O^" Domandò entusiasta
Misato ridacchiò "Non sono mica dei giocattoli, Amore !^^;;"Rimproverò dolcemente di fronte all'ingenuità innocente della piccola.
Il colonnello Katsuragi si guardò intorno notando l'assenza di qualcosa o meglio, di qualcuno
"Kaji…"Mormorò per poi rivolgersi a sua figlia "Dov'è papà, Tesoro!?"
Akane incrociò le braccia "E' andDdato con Ttomoyo a Pllendele una BoccAtta d'aRRia…Ma non è AnKola tonnato! ;__;" Esclamò la bambina sforzandosi di pronunciare correttamente delle parole forse troppo grandi per una bimba di tre anni
Misato a quelle parole tornò serena "E tu?…come mai non sei andata con loro?" Domandò incuriosita, mentre giocherellava con i nastrini di raso blu elettrico ancora legati, sebbene sciolti, ai codini della bambina
"PeKKè io non ti PottEvo MicA LaSsciAle MiKKa da Sola, maMMina mia!^O^ E poii Tu Non VuOi che VadDo FuoRi SenZza il caPPPPottinNo! ^O^" Rispose con uno sguardo furbetto la piccola, mentre nelle sue parole si poteva leggere un sottile filo di pretesto, che non passò inosservato a sua madre.
Misato infatti, affettando al volo questo filo di finta 'brava bambina' la tirò a se e l'abbraccio scherzosamente farfugliandole i capelli "Andiaaaaamo, piccola canaglia!! Di la verità!! A cos'è dovuta tutta quest'aria da brava bambina!?!? Cos'è che vuoi che ti compri sta volta!? Un'altra bambola telecomandata che va sui rollerblade scorrazzando per la casa!? Eh!? Oppure l'ultimo modello di mountainbike? Su, Spara!!" Urlava ironicamente il Colonnello Katsuragi ritrovando sempre di più in sua figlia il suo lato infantile ancora visibile. Chiunque non lo sapesse si accorgerebbe immediatamente che quella bambina era sua figlia; Nonostante fosse appena uscita "dalla buccia dell'uovo" ne sapeva una più del diavolo, in fondo, sua madre era il direttore delle operazioni strategiche no?
Akane scoppiò a ridere appena sentì le parole di sua madre che aveva perfettamente scoperto il suo piano che aveva usato come mezzuccio per la richiesta, dopo di che, la piccola riprese a sedersi correttamente a cavallo delle ginocchia di sua madre appena quest'ultima smise di abbracciarla e di farfugliarle i capelli. Così giunse le manine sotto il mento e strizzò l'occhio con fare misterioso e nello stesso tempo birbante al massimo, come se stesse lasciando il tempo a sua madre di prepararsi psicologicamente alla sua richiesta
"maMMina…" Mormorò la bambina con occhi dolci e innocenti, che come al suo solito assumeva prima di effettuare una richiesta, onde invogliare sua madre a realizzarla per quanto bizzarra potesse essere
"Mmm?…allora, bambina mia, cosa vuoi dirmi?" Mormorò Misato sorridendo, capendo dal fare sospetto di sua figlia, che non doveva trattarsi di una cosa da niente. La piccola si sporse per avvicinarsi all'orecchio sinistro di Misato per rendere più 'completa' la sua domanda
"mMe lo COMPRI un fraTTellinNo!? ^O^" Mormorò finalmente la bambina con un filo di voce
"PREEEEEEEEEEEGO!?!?!?###O______O### Cos'è che vuoi, Akane!?!? O________O;;" Urlò Misato subito dopo aver percepito la frase della bambina, mentre il suo viso assumeva un fortissimo colorito scarlatto intenso
"Ti PrRego, MammMina!!;___; Me Lo CoMMmPri!? Me Lo CoMMmPri!? Me LoO CcomMprRi!?!? ;O; Ti PrRommeTTo che FarO' La BrRavva BammBinna!! ;O;" Continuò la piccola parlando con un ingenuità che aveva lasciato completamente spiazzata sua madre ^^;;
"Ma…ma…###^________^###Akane…vedi…^^;; I bambini non si comprano mica al Supermercato!…i bambini…beh…^^; Non è così semplice fare un fratellino o una sorellina, Tesoro! ^^;; Bi…bisogna pensare ad un sacco di cose prima ^^;; e…e poi la nascita di un bambino è…"
"…Una vera seccatura!"
L'imbarazzante spiegazione di Misato che cercava di far capire alla piccola peste, con i termini più semplici possibili, ciò che una gravidanza avrebbe comportato, venne interrotta sul tronco dalla stessa voce femminile, appartenente a quella ragazza dai lunghi capelli scuri che prima si trovava di fronte all'entrata del Geo front.
Sia Misato che sua figlia guardarono sorprese la ragazza che se ne stava di fronte a loro due, all'impiedi con una mano al fianco, e l'altra pronta a togliere via i suoi scurissimi occhiali da sole, marcati con una nota marca Europea
"Ne è passato di tempo, Misato!" Esclamò.
Nonostante Misato stesse sentendo ancora una volta la sua voce, non riusciva ad identificare la ragazza che aveva di fronte a se e a cui le si era rivolta con tanta confidenza, e la guardava con un espressione intensamente interrogativa
"Ehm…ci conosciamo!? ^^;" Mormorò il Colonnello Katsuragi mentre si strofinava il dito indice nel suo viso, gesto che mostrava tutta la sua confusione.
Le cose sembravano migliorare quando la ragazza, sorridendo maliziosamente, si tolse di colpo i suoi occhiali scuri che fino ad allora avevano coperto il suo sguardo, e con un gesto veloce dell'altra mano spostò all'indietro le ciocche dei lunghi capelli scuri che le scendevano sulle spalle, dopo fato ciò, mostrò finalmente i suoi grandi occhi azzurri
"Allora! Adesso mi riconosci!?" Continuò la ragazza, divertita dall'espressione confusa delle due.
Alla vista di quegli occhi e di quel portamento vanitoso, il colonnello Katsuragi trasformò i suoi deja-vu in certezze, e finalmente la sua mente riconobbe di scatto e con non poca sorpresa la ragazza che aveva accanto
"Asuka?!?…" Esclamò la donna stupita nel vedere la petulante ragazzina tedesca, dai capelli color carota trasformata adesso in una bella donna alta, elegante e soprattutto, dai lunghi capelli corvini. Misato scosse la testa lentamente per la sorpresa "Sei…Sei proprio tu!?" Esclamò ancora, non riuscendo ancora a credere a ciò che aveva davanti agli occhi… Certo, l'aveva già vista nelle riviste, famosa com'era diventata…ma non era poi cambiata così tanto, e soprattutto, non aveva i capelli tinti di nero come ce li aveva adesso…
"Vedo che ce ne hai messo di tempo a riconoscermi, eh Misato?! Cos'è!? L'età sta rallentando i tuoi riflessi!?" Esclamò Ironicamente l'intrigante Asuka, mentre alzava con il pollice la cinghia del borsone che portava a tracolla, lasciandolo cadere sul pavimento accanto ai suoi piedi.
"-_______-;; Cosa vorresti dire? Quarant'anni li compirò ancora tra una settimana, non sono poi così vecchia! Tutti mi dicono che il tempo per me è come se si fosse fermato ai trent'anni!" Rispose seccatamente Misato quasi mettendo da parte per un istante la sorpresa e lo stupore, sotto gli occhi ancora confusi della piccola Akane che non poté più trattenersi nel tenere la bocca chiusa
"K…ki è Ku…Kuesta mamma!?" Esclamò la piccola preoccupata per gli strani atteggiamenti della fanatica ragazza
Prima che Misato potesse rispondere alla piccola, la giovane modella la precedette "Tu chi sei innanzitutto!?" Chiese maliziosamente Asuka, con un tono burbero fasullo, mentre si sporgeva in avanti appoggiando le mani alle sue ginocchia, in modo da essere faccia a faccia con Akane-chan
Nonostante la bambina non si trovasse a suo agio a parlare con una perfetta sconosciuta, la piccola non si fece scrupoli a rispondere come le suggeriva il suo caratterino tutto pepe
"Io noNNn paLLlo con gli CConosciuTTii!! :PP" Rispose dopo alcuni secondi di pausa con tono altezzoso
"-_____-;;" Asuka rimase senza dubbio seccata dalla risposta datagli dalla figlia della sua ex- tutrice, però, come al solito, non si diede per vinta e controbatté, cercando di dimostrare la sua superiorità alla fanciulla "Ma sei stata tu prima a chiedermi il mio nome! è___é## Quindi non è vero che non parli con gli sconosciuti!! ;PP" Rispose a sua volta Asuka; Ma anche questa volta purtroppo per lei, la vivace bambina aveva già pronta la risposta per far zittire ancora una volta la modella
"Io Non L'ho Kietto a te!:PP L'ho Kietto Alla mia Mammmmaa!:PP" Esclamò mentre si accingeva a fare una clamorosa linguaccia alla tedesca
Misato, vedendo l'espressione per niente rassicurante che stava assumendo la falsa moretta, dopo quest'ultimo colpo secco di sua figlia, onde evitare di peggiorare la situazione decise di intervenire per calmare le acque ^^;
"Ehm…Tesoro! ^^;; Questa ragazza è Asuka, una mia vecchia amica, quindi sii gentile con lei! ^^;..As…Asuka, lei è mia figlia Akane! ^^; Perdonala, sai, è molto vivace!" Esclamò Misato agitando le mani mentre un enorme gocciolone di sudore le sorgeva dalla fronte fino in giù ^^;
Asuka cercò di rispondere con un sorriso a 36 carati sulle labbra, nascondendo completamente il nervosismo accumulatosi nei momenti, precedenti alla 'discussioncina' avuta con la bambina "Ma noo!! ^O^### Oh!Oh!Oh! ^O^## Non pensarlo neanche! Complimenti davvero Misato! ^O^ Nonostante tua figlia sia ancora piccolina usa già un vocabolario piuttosto ampio eh!? ^O^
"PpIccolinNa cCi Tei tu! :P " Ancora una volta Akane sgarrò una fastidiosa frecciatina alla modella Soryuu che cercò con un grandissimo sforzo di volontà di sorvolare ^^;
"Akane!…" Rimproverò ancora Misato desolata per l'accaduto, più che desolata però era intimorita ^^; Perché conoscendo il caratterino di Asuka, sapeva bene che non era di facile domata una volta innervositasi
"Tutte uguali queste mocciose…proprio tutte uguali…"
Asuka andò a sedersi accanto al Colonnello Katsuragi e a sua
figlia, e dopo essersi accomodata sul divanetto morbido della sala d'attesa,
si sporse leggermente in avanti per raccogliere la cinghia del suo borsone
sportivo che poco prima aveva abbandonato, e dopo averlo accostato alle
sue caviglie si rilassò sulla comoda poltroncina color porpora,
chiudendo gli occhi e accavallando le gambe
"aaah!! ^O^ Finalmente un momento di relax!! ^O^ Passare tutta la notte su un aereo non è stato affatto rilassante!" Esclamò Asuka con tono seccato, mentre ripensava a come aveva passato la scorsa notte
"Ma che cosa hai combinato ai tuoi capelli, Asuka!? Perché li hai tinti di nero!?" Esclamò Misato, prendendo una ciocca di capelli di Asuka e guardandoli più da vicino
"Paparazzi, mia cara! Tutta colpa di quegli stupidi dei paparazzi!! Se solo mi avrebbero riconosciuta sarei stata fritta!" Esclamò Asuka con tono orgoglioso e vanitoso, senza destarsi dalla sua posizione
"Ah ecco! Adesso che sei diventata una celebrità dovrai guardarti bene alle spalle eh?!" Continuò Misato allegramente
"Già…ma starei decisamente più tranquilla e soprattutto, starei ANCORA in Europa se non fosse stata per quella dannatissima fotografia di quel maledettissimo paparazzo!" L'espressione serena di Asuka si trasformò in una smorfia di rabbia mentre pronunciava queste parole
"Quale foto?…"Domandò Misato confusamente.
Prima che però Asuka potesse rispondere alla domanda di Misato,
dei lievi gemiti soffocati, tipici dei bambini di pochi mesi, si sentì
provenire da li vicino. La prima cosa che pensò Misato fu che Ritsuko
o qualcun altro si stesse avvicinando verso di lei con in braccio i nuovi
nascituri, ma quest'idea venne immediatamente smentita da Asuka
"Oooh…no!! -__-;; Ecco che ricomincia!! -___-;;" Esclamò seccatamente la ragazza tedesca , mentre con tutta la noia questo mondo si piegava lentamente in avanti afferrando con una stretta decisa e forte la cinghia del borsone che teneva accanto alle sue gambe. Misato guardava la scena confusamente e la piccola Akane non lo era di meno
"Ri…comincia?…ma chi!?" Esclamò la donna inconsuetamente mentre osservava Asuka che rovistava nel borsone
"Chi!?: La rovina dell'anima mia!!! Ecco chi!!" Esclamò incavolata la ragazza, quando finalmente si accinse a tirare fuori colei a cui appartenevano i gemiti
"Cot'è!? ^O^ Un Caggnollino!? ^O^ Esclamò la piccola Akane incuriosita anch'essa dagli insoliti versi della 'cosa' che Asuka tirava fuori lentamente
Appena Misato poté vedere ciò che Asuka teneva tra le mani, in una maniera talmente indelicata e rozza, rimase completamente scioccata, e la sua espressione, assieme a quella di sua figlia Akane, cambiò ancora una volta nella confusione e stupore: Asuka aveva appena tirato fuori dal borsone una bambina che dall'apparenza si poteva benissimo intuire che non avesse compiuto ancora neanche il 3° mese di vita. Una bambina dai ricciolini rossi come quelli che la ragazza tedesca aveva prima di tingerseli, e due grandi occhi blu notte dalla quale però in quel momento sgorgavano copiosamente, un'infinità di lacrime, che cadevano lentamente sulle sue piccole gote, che non erano rosse come quelle dei bambini di quell'età, ma pallide e malaticce, che mostravano chiaramente che la piccola di certo non stesse scoppiando di salute.
Asuka la poggiò incurante sulle sue ginocchia, senza neanche sospettare di aver destato, con quella creatura piangente, la minima attenzione della sua Ex- tutrice Katsuragi e di sua figlia.
"Lynnell!! -______-;;; Ci risiamo! Punto ed accapo! Non posso neanche
godermi cinque minuti, dico CINQUE minuti di relax con te!! è______é####"
Disse Asuka stizzita , rivolgendo la sua rabbia su quella bambina
"LynNnell !?" Mormorò Akane-chan sorpresa, mentre guardava la scena incuriosita ed indispettita nello stesso tempo, da pianto dell'infante.
"A…Asuka…chi è quella bambina!?…" Mormorò Misato rimasta piuttosto turbata nel vedere quella bellissima bambina dai leggeri riccioli ramati, venire non solo tirata fuori da un posto totalmente inadatto ad un essere vivente, come il rozzo borsone sportivo, ma anche venire trattata con neanche la minima cura prestata dalla ragazza che in quel momento l'aveva tra le braccia
"E' il motivo principale per cui sono ben 11 mesi che non lavorano più come fotomodella, non facendo altro che nascondermi di qua e di là, per paura che paparazzi e giornalisti potessero trovarmi e sventolare al mondo intero la notizia della mia relazione 'galeotta' con quell'affascinante prestigiatore inglese di Eriol, e di essere rimasta incinta già dalla prima nottata di passione! Ed adesso non posso fare altro che nascondermi qui in Giappone fino a quando le acque non si calmino! -_____-;;;" Spiegò la ragazza tedesca sia a Misato che a sua figlia, la quale reputava la peggior nemica della sua reputazione…
Le parole di Asuka non servirono per far rasserenare Misato, che nonostante avesse finalmente saputo il vero motivo che aveva spinto Asuka a scendere in Giappone dopo tanti anni, e avere avuto la conferma di aver visto quella foto di Asuka in gravidanza nella rivista che qualche mese fa aveva sfogliato assieme a Ritsuko, non riusciva a sopportare ancora il pianto disperato di quella gracile infante, cosa che veniva completamente ignorata dalla madre.
La piccola Akane si intimorì anch'essa nel vedere quella creaturina innocente gemere in quel modo "Mamma…;______; PeKKè Kuella B-bimba pianCCe!? ;______; "
Misato era troppo presa per rispondere alle parole di Akane, così si sporse verso la piccola di istinto visto i suoi lamenti, ma le parole di Asuka la fecero reagire diversamente…
Al posto di Misato, ad Akane rispose l'irritata Asuka "Perché Piange!?!?" Perché tanto per cambiare vuole mangiare per poi vomitare!!! -______-;;" Esclamò Asuka arrogantemente, mentre con un elastico per capelli che teneva al polso, si raccolse i suoi lunghi capelli un tempo rossi, in una coda bassa ed arrangiata
"Mangiare per poi vomitare!? Ma allora starà male!!" Esclamò Misato sorpresa e nello stesso tempo preoccupata. Ma al sua preoccupazione venne subito smentita da Asuka che rispose tranquillamente "Naah…-_____-;; Questa sta meglio di me, credimi! E' solo una marmocchia ingrata che dopo aver perso un sacco di tempo ad allattarla facendomi venire un crampo al braccio a fuori a di tenerle il biberon, metà del latte che le do lo rigetta dopo neanche due minuti sporcando prima me e poi lei!! CHE SCHIFO!!! Ed ovviamente non solo si sporca lei, ma sporca anche me!! Mi ha macchiato un abito da 200 sterline!! E nonostante il mio manager lo abbia per ben due volte portato alla lavanderia, la puzza di latte si sente ancora!!…e certe persone addirittura mi consigliano di attaccarla al seno! Ma fossi matta!! Mi sporcherebbe con il suo schifosissimo rigurgito fino all'ultimo orlo degli indumenti che indosso!! Roba da pazzi!!"
Misato non si sorprese più di tanto di sentir parlare Asuka in quel modo. In fondo la conosceva, era sempre stata così…non le è mai piaciuto badare agli altri; quindi le rispose adeguatamente:
"Beh…^^;; Asuka, è solo una bambina piccola, ed ha bisogno che tu le dedichi tutte queste attenzioni...^^; E comunque un po' di latte lo riversano quasi sempre i bambini piccoli…è una cosa del tutto naturale ^^;"
"Tsè! -___-; ho già il mio lavoro ed altre cosa e cui
pensare, figuriamoci se riesco a trovare anche il tempo per badare a lei!…"
Esclamò Asuka alzandosi di scatto dal divano e poggiando come fosse
un giocattolo, la sua bambina sul divano dove lei si era seduta. Appena
si voltò, Misato prese dolcemente la piccola tra le sue braccia,
inpietositasi fin troppo dai suoi lamenti che si facevano sempre più
incessanti.
Anche Akane capì la situazione nonostante la sua giovanissima
età, tanto che per permettere a sua madre di tenere più comodamente
la piccola si spostò, come da brava sorella maggiore, nel sedile
accanto a quello di sua madre. Chi lo sa?…magari stava volutamente dando
una dimostrazione a sua mamma in modo che potesse rispolverare la sua insolita
richiesta che aveva, chiaramente, negato! ^^;
Misato ringraziò con lo sguardo sua figlia, sorridendole dolcemente, e dopo aver aspettato l'immediato sorriso di Akane, si voltò verso la piccola cullandola tra le sue braccia come forse, nessuno l'aveva mai cullata prima; e cercando di farla rappacificare dai numerosi gemiti e singhiozzi che la fame le portava
"No, no…non piangere più, piccolina…Adesso la tua mamma andrà a prendere la tua pappa!" Esclamò la donna parlando con tono dolce con quella bambina che da ciò che aveva potuto vedere era più abituata a sentirsi rivolgere con delle urla più che con questo tono usato da Misato…
"…io vado a prendermi un tea al bar!" Esclamò Asuka dopo alcuni secondi, voltandosi di scatto verso il corridoio opposto
Misato alzò gli occhi di scatto sorpresa "Cosa?…ma…Asuka, aspetta! Tua figlia ha fame! Dovresti andare a richiedere del latte, invece!" Esclamò Misato
"EEEEEEEH!?!?" Asuka si sorprese non poco a quelle parole che ad una neo madre qualsiasi sarebbe parsa come una delle esclamazioni più naturali del mondo "Ma sei stupida!?!? Darle da mangiare!??! Non ci penso nemmeno!! Se solo le darei da mangiare mi rigurgiterebbe addosso al mio splendido abito!! Per non parlare del suo!! E' un abito che le ha comprato suo padre ed è di una marca costosissima!!" Asuka si poteva fermare li con quella lista di motivi per non dar da mangiare alla bambina, ma non si limitò ad aggiungere ancora un altro motivo personale "… E non ho di certo voglia di vedere il suo disgustosissimo vomito di prima mattina! Bleach! Mi farebbe passare l'appetito per tutta la giornata come minimo!" Continuò senza esitazioni Asuka , gesticolando animatamente per ogni parola che pronunciava, con tono superiore e presuntuoso
Misato a quell'affermazione non poté fare a meno di preoccuparsi "Ma Asuka! Tua figlia ha bisogno di mangiare! Non vedi come piange!? Povera piccola, starà morendo di fame!" Esclamò Misato supplicante, mentre la sua voce si confondeva con il pianto disperato della piccola che diventava sempre più acuto e straziante
Asuka non si lasciò influenzare dalle parole di Misato ed agitò tranquillamente la sua mano come segno di disinteresse "Suvvia, Suvvia…Basterò qualche sonnifero per zittirla! Dentro la tasca esterna del borsone ce n'è una scatola…"
"Sonniferi!?" Misato non credette alle sue orecchie dopo l'ultima frase
detta dalla ragazza tedesca, ma cercò ardentemente di mantenere
la calma, almeno fino a quando avrebbe potuto. Per vedere fino a dove fosse
arrivata la follia di Asuka si precipitò a cercare nel borsone della
ragazza questa scatola di compresse soporifere di cui parlava Asuka.
La trovo dopo alcuni secondi dopo aver rovistato in mezzo alle cianfrusaglie
che la ragazza teneva alla rinfusa dentro quella sacca, era una scatoletta
piccola di una marca di sonniferi molto efficaci. Non ci volle molto per
Misato capire che era con quei sonniferi che Asuka sembrava dover zittire
sua figlia quando piangeva per la fame.
"Asuka!" Misato non riuscì ancora a trattenersi nel riprendere la bella modella, questa volta indurendo il tono di voce, sconvolta per ciò che aveva appena scoperto "Questi sonniferi sono molto pensanti!!"
Nonostante ciò, Asuka non si scompose "Sono fin troppo leggeri invece!! -___-;;" Rispose Asuka in tutta tranquillità "Non durano che 2-3 ore! Ed ogni volta fargliele inghiottire è un vero e proprio dramma! Ma almeno riesco a togliermela dai piedi per un po'! "
"MA CHE RAZZA DI MADRE SEI!?!?!?!" Misato non riuscì più
a trattenere la sua ira di fronte alle parole che mostrava a dir poco tutto
il menefreghismo della rossa tedesca nei confronti della figlia. Fu già
molto che non la prese a schiaffi come le consigliava ardentemente il suo
istinto, forse perché aveva le braccia occupate, o forse perché
voleva risparmiare ad Akane la vista di quel violento spettacolo che sarebbe
divenuto…
L'esclamazione di Misato, però, volò lontano…tanto da
risuonare per l'intera sala d'attesa del reparto di maternità della
Nerv, attirando attenzione passiva del personale medico che passeggiava
per quella sala. Asuka non si destò invece, dalla sua classica posizione:
Mani ai fianchi, testa alta e gambe divaricate come fosse un compasso assunta
dopo al sua ultima frase.
Si limitò solamente a rivolgere lo sguardo al Colonnello Katsuragi,
guardandola senza neanche degnarsi di voltare il viso verso di lei.
Misato quasi ansimava per la rabbia, mentre Akane intimorita, non osò
spezzare per prima il silenzio della sala rimase aggrappata al bracciolo
del divanetto dove era seduta, mentre guardava i movimenti di Asuka e di
sua madre con occhi preoccupati e spaventati. L'unico suono che si
poteva ancora udire, era il pianto della piccola ormai sfinita.
"Come….come puoi dire una cosa del genere, Asuka!?!? Lei è TUA
FIGLIA!! Ed è tuo DOVERE accudirla!!" Esclamò Misato ormai
fuori di senno, mentre Akane si portava le palme delle manine alle orecchie
ad ogni esclamazione furiosa di sua madre, che le faceva venire la pelle
d'oca.
Asuka si difese immediatamente, non essendo il tipo che avrebbe accettato
un simile rimprovero
"So benissimo che è mia figlia!!! Non c'è bisogno che me lo ripeti!!" Rispose, mentre anche il suo tono andava adirandosi lentamente, anche se non poteva di certo stare ai livelli di quelli di Misato
"Allora perché non ti comporti come tale?……" Controbatté subito Misato, cercando di darsi una calmata, mentre si rendeva man mano conto che l'attenzione dei passanti si stava sempre più rivolgendo verso di lei.
"Cosa vorresti dire!?!? Che io non sia una buona madre!?!? La porto con me, no!? Che cos'altro dovrei fare!? E' già tanto che non abbia abortito!!" Esclamò Asuka adirando il suo tono di voce, mentre incrociava le braccia
Misato prima di replicare a quest'altra risposta assurda che la modella tedesca le diede, dimostrando ancora una volta il suo più totale disinteresse nei confronti di quella creatura innocente che non molto tempo fa aveva dato alla luce, capì che era inutile rispondere ancora una volta con frasi che avrebbero cercato di convincerla, perché conoscendo il carattere della testarda Asuka, sapeva benissimo che qualsiasi rimprovero le avrebbe rivolto, sarebbe stato soltanto capace ancora una volta di aumentare il suo astio verso la piccolina. Quindi Misato dedusse che la cosa migliore da fare era di tacere e di fare mente locale…La donna abbassò gli occhi, rivolgendoli verso la piccolina che la guardava con occhi imploranti, continuando a singhiozzare faticosamente, mentre Akane non scostava un attimo lo sguardo da sua madre e dalla 'sconosciuta' , chiedendosi che cosa sarebbe successo da quel momento in avanti…
Asuka non aveva il coraggio di parlare, alternava lo sguardo tra Misato, Akane ed anche la piccola Lynnell…voleva rompere il silenzio, ma ancora una volta il suo tremendo orgoglio la bloccava, non avrebbe mai perso la faccia in quel modo, rompendo il silenzio che lei stessa aveva creato…un silenzio imbarazzante…ma che non durò che una manciata di secondi, perché a sua volta, Misato lo interruppe, usando un tono finalmente placato e quasi impercettibile, mentre accarezzava con le dita le palpebre della piccolina, scostandole le lacrime delicatamente
"Ti sei…domandata per quale motivo io sia qui in ospedale alle prime luci del mattino?…Come tu sai bene, l'orario di lavoro della Nerv inizia alle 8, emergenze a parte…Ma emergenze belliche non se ne verificano più ormai da tanto tempo, e gli Evangelion sono tuttora inattivi da quasi dieci anni….quindi…secondo te perché stamani mi hai trovata qui alla Nerv, e per di più nella divisione Ospedaliera?…"Domandò Misato con tono malinconico, mentre alzava gli occhi verso la ragazza, che si sorprese di vedere un simile sguardo nella donna che fino a pochi minuti fa era urlava dalla rabbia e dal rancore…
Asuka cercò di cancellare immediatamente dal suo viso quello sguardo sorpreso, e riacquistò nuovamente il suo sguardo minaccioso e prepotente "E che vuoi che ne sappia io!?!? Me lo stavo giusto domandando!! Sono stata ben mezz'ora a gironzolare per la Nerv!! E se non era per un operaio che mi avvisava che eravate tutti nell'ospedale interno, starei ancora li a gironzolare chissà dove!!"
Misato ignorò le ultime parole di Asuka, che cercava in quel modo di allontanare l'argomento che stava per intraprendere il Colonnello Katsuragi, e continuò con il suo discorso
"…Siamo qui perché ieri notte, durante il rinfresco del matrimonio di Kensuke e Nozomi, Rei ha avuto le doglie e dopo mille difficoltà siamo fortunatamente riusciti a portarla qui in tempo per permettere di dare alla luce i sue due bambini in un ambiente adatto e con attorno volti amici che l'avrebbero aiutata in un momento così delicato…"
Sul volto della ragazza si dipinse ancora una volta la sorpresa e la confusione….Non si sarebbe aspettata un motivo del genere…Rei!? Era proprio la "Wonder Girl" che conosceva lei che aveva partorito, per di più due bambini, quella notte!?…lei aveva immaginato che probabilmente si trovavano li perché quel giorno c'erano i controlli medici del personale della Nerv, oppure che qualcuno di loro, si era sentito male ed era stato portato qui in ospedale…ma addirittura un parto, e per di più di Rei non era proprio la risposta che si sarebbe mai aspettata…
"…La…studentessa modello ha partorito!?" Mormorò inconsciamente Asuka, usando un termine che spesso usava per definire Rei, quando ancora frequentavano le scuole medie di Neo Tokyo-3, e non erano altro che dei piloti di Evangelion
Misato annuì, mentre sul suo volto si dipinse un sottile sorriso "Si…ed è stato un parto molto difficile…anche se per fortuna, è andato tutto bene, ma nonostante le difficoltà, Rei ha affrontato la gravidanza come una benedizione…Shinji era talmente entusiasta che ha addirittura perso i sensi alla notizia che era appena diventato padre, e…"
"E con questo?!?! Non c'è bisogno che mi spieghi tutti i minimi particolari!! Auguri ad entrambi i coniugi per i loro figli!! Ma questo che cosa c'entra con me?!!? Wonder Girl e lo Stupi-Shinji non hanno sempre superato tutto brillantemente?!!?" Asuka interruppe Misato, risentita e seccata dalle parole significative che la donna le stava rivolgendo, onde evitare che esse riuscissero a toccare veramente il suo cuore, e a farle venire dei sensi di colpa che lei rinnegava completamente..
Misato capì lo stato d'anima di Asuka, come al solito, riusciva a capire sempre le sue emozioni che tendeva sempre a mascherare con delle altre che la facessero apparire forte e decisa. Ma ciò non migliorava di certo la situazione…la bambina soffriva visto il comportamento di sua madre, e sapeva che quando sarebbe cresciuta ancora un altro po', le cose sarebbero state molto più difficili…ma ormai, non sapeva più cosa fare…
"Plock!" L'elegante scarpina di vernice nera di Akane, cadde improvvisamente per terra per la felicità della bambina, che non sopportava di indossare quelle scarpine talmente formali, visto il suo caratterino vivace e birbante, che la portava sempre ad essere ribelle alle parole della mamma.
Misato si voltò, abbandonando per un attimo il pensiero che la
stava tormentando, e guardò sua figlia Akane, adesso procinta a
slacciarsi con entrambe le manine la fibbietta della seconda scarpina,
e farla precipitare anch'essa per terra in breve tempo.
Poi, accortasi dello sguardo di sua madre rivolto su di lei, alzò
timidamente gli occhi, incrociando il suo sguardo con quello del Colonnello
Katsuragi…
"______…"Misato rivolse uno sguardo del genere, nel vedere che sua figlia aveva finalmente compiuto il suo tanto desiderato atto di togliersi quelle scarpine che tanto l'avevano fatta faticare per fargliele indossare, il pomeriggio del giorno scorso.
La piccola birbante, immaginando ciò che stava passando per la mente di sua madre, sorrise innocentemente, con un sorrisino che mostravano apertamente tutto il suo spirito ribelle. Così, Misato sospirando, scosse la testa come segno di dissenso e di rassegnazione, e non proferendo a riguardo neanche una parola non trovandosi nello spirito giusto, tornò a guardare Asuka, che aveva osservato la scena con disinteresse…
"Beh!? Non le dici niente?! Tu sicuramente le avrai comprato quelle scarpine con tanto affetto, e lei hai visto come le ha trattate!? Tutti uguali questi mocciosi! Tutti ingrati!" Esclamò Asuka indicando il gesto di Akane da poco compiuto
Misato sorrise, notando l'ingenuità della ragazza "Per me …non sai che gioia immensa che è poter vedere mia figlia farmi certi dispetti… " Mormorò la sua ex tutrice con tono placato, rivolgendosi verso Asuka
Asuka la guardò sorpresa, e sgranò gli occhi, cambiando completamente espressione…
"Co…cosa!?" Balbettò la ragazza inavvertitamente, mentre la sua espressione dall'ira, passò alla confusione
Misato rivolse gli occhi verso la piccola Lynnell che continuava a piangere con tutte le sue forze, sperando che qualcuno venisse prima o poi a portarle il suo pasto tanto desiderato.
"…Per via di una mia complicazione, Akane nacque al settimo mese di gravidanza. Era molto più piccola rispetto agli altri neonati … e nonostante tutti gli incoraggiamenti positivi, io avevo una gran paura di ciò che poteva esserne della sua vita.… .Rimase in incubatrice per quasi due mesi, ma per fortuna, passati questi due mesi, le sue condizioni si stabilizzarono nel migliore dei modi e presto potei portarla a casa con me e Kaji…." Misato si fermò un attimo di narrare la sua vicenda, quando una lacrima galeotta solcò impercettibilmente il suo viso, ricordandole i momenti difficili e pieni d'ansia che avevano segnato quel primo periodo di vita della sua bambina, e dell'immensa gioia provata da lei e da Kaji nel momento in cui poterono portare la piccola a casa con loro, e darle tutto il loro amore e il loro affetto…
Asuka si accorse della lacrima di Misato, e si sorprese nel vederla commuovere… e dopo, rivolse gli occhi verso Akane, che, completamente estranea alla discussione, andava togliendosi lentamente anche le calzettine con il bordino in pizzo bianco, facendole fare la stessa fine delle scarpette ^^;;
"A volte…" Misato continuò "Quando la guardo…Penso a tutta la fatica benedetta che ci è voluta per crescerla, e che ci vuole anche adesso…ma penso che nulla mi ha reso felice in vita mia come lei…e come Kaji…"
Asuka rimase completamente spiazzata a quelle parole di Misato. Non sapeva neanche spiegarsi cos'era che l'avesse turbata tanto nelle parole della donna che in fondo, non aveva detto nulla di così sconvolgente… ma fatto sta che non riusciva più ad aggiungere nient'altro..
Misato tornò a guardare in viso Asuka, che appena notò che il suo sguardo stava per incontrarsi con quello della donna, lo distolse immediatamente mostrando un'espressione di finta noia sul volto. Misato, come al suo solito, non cedette…
"La tua bambina…ha ed avrà bisogno della tua presenza in tutta la sua vita, Asuka…. Per lei, tu sei la cosa più importante dell'universo…e sono sicura, che anche per te in fondo lo è…"
Il cuore di Asuka venne come sfiorato da quelle ultime parole, che mostravano la più totale verità che la ragazza cercava di celare con tutte le sue forze, segregandola nell'angolo più profondo del suo cuore, e che adesso, quelle parole pronunciate dalla donna con tanta calma e dolcezza, le stavano quasi liberando…e lei?…
"No che non lo, è Misato!! Se c'è una cosa a cui tengo in questo mondo è la carriera, capito!?!? So..solo e soltanto la carriera!!" Ancora una volta Asuka, volle dare dimostrazione di quanto lei fosse autosufficiente da sola, e da quanto per lei, legarsi tanto ad una persona, era una cosa assolutamente priva di alcun valore affettivo…
Il colonnello Katsuragi non si indispettì neanche a quest'affermazione di Asuka, che in fondo ormai aveva capito che era soltanto un'altra maschera che la giovane modella volle indossare per mostrare quanto per lei il dare e il ricevere affetto da altre persone non era per niente indispensabile; Un lato della sua personalità completamente opposto a quello che ne era veramente…Così, senza dubitare ancora, Misato rispose ciò che aveva da dire.
"E allora perché stai quasi piangendo!?…"
Ancora una volta come raramente capitava, Asuka non riuscì a proferire neanche mezza parola a sua difesa…non si accorse neanche di avere le lacrime agli occhi giuste procinte a scendere lungo il suo viso…per quale motivo stava quasi per piangere?! Perché!? Le parole di Misato forse erano la verità che cercava sempre di allontanare a tutti i costi!? …ad ogni modo, non riuscì neanche a rispondere…e poté anche avvertire le sue braccia e le sue gambe tremare all'improvviso…
"Io…I…Io.." La ragazza tedesca si fermò nuovamente, e capì che balbettare cercando di trovare un'altra bugia pronta a mascherare la verità ormai chiara non sarebbe servita assolutamente a niente, e abbassando lo sguardo si arrese…ormai, aveva perso…
"Io so…cosa vuol dire perdere una madre…" Mormorò Asuka con tono monotono di chi è costretto ad ammettere una verità indesiderata
"Ti assicuro che il dolore che si prova perdendo una figlia… non è
inferiore a quello che si prova nel perdere la propria madre…"Mormorò
Misato con tono placato e nello stesso tempo profondo e convincente…
Asuka alzò di scatto gli occhi, mentre nel suo movimento le lacrime che soggiornavano sui suoi occhi caddero al vento…e lasciarono il posto a delle nuove lacrime che ritornarono a formarsi sui suoi occhi…lacrime che aveva sempre cercato con tutta se stessa di non versare per nessuna ragione al mondo, e che adesso non riusciva più a tenere a freno…. Divennero più copiose quando il suo sguardo si posò sul visino pallido e bagnato di sua figlia Lynnell…che non si era arresa nel chiedere un pasto che forse non arrivava mai…
Misato non si sorprese nel veder apparire delle lacrime negli occhi della ragazza, anche se la ragazza in questione era la forte e tenace Soryuu Asuka Langley…
"Perdendo la madre si perde colei che ti ha donato la vita…ma, perdere una figlia, è perdere colei alla quale TU… hai donato la vita…cerca di non dimenticarlo mai, Asuka…"
Questa fu la prima volta nella sua vita che Asuka si sentì, e,
soprattutto riconobbe, tutte le tremende colpe che ricaddero su di lei
all'improvviso….Perché si stava sentendo così!?…perché
sentiva che le lacrime le uscivano molto più copiosamente dal viso?…perché
poteva avvertire le sue ginocchia tremare?…perché…le stava volendo
bene?…"
Il peso delle sue colpe stavano sopprimendo la ragazza, che non riuscendo
più a reggere il peso di esse sulle sue sole ginocchia, cadde in
ginocchio per terra…in lacrime…che ne era del suo immenso orgoglio in quel
momento?…stava piangendo! E per di più davanti a delle persone…cosa
che non si sarebbe mai sognata di fare. Una cosa che non avrebbe mai fatto
per nessuno, ma che adesso stava facendo per chi?…per un esserino di una
sessantina di centimetri…una bambina che aveva tenuto fino ad allora nascosta
dagli sguardi dei giornalisti, non per proteggerla, ma per non far intaccare
la propria fama di modella…. Una bambina che come porte-enfant aveva un
borsone sportivo….Una bambina a cui rifiutava il nutrimento materno imbottendola
di sonniferi da due giorni….una bambina…che soltanto adesso aveva capito
quanto poteva essere importante per lei…
"Che cosa…cos'ho fatto!…"Mormorò tra un singhiozzo e l'altro
Asuka, mentre nella sua mente vedeva lo scorrere di tutti i momenti passati
assieme, e che, nella maggioranza dei casi, aveva riservato alla piccola
un trattamento decisamente poco gentile…"Io…io ho sempre considerato Lynnell
come un peso…come…come una palla al piede…addirittura a volte, ho desiderato
che non fosse mai nata…ma…ma non avevo mai immaginato come potessi sentirmi
se veramente dovessi perderla…io…"Asuka serrava sempre di più le
sue mani sul suo volto, vergognandosi per la prima volta di tutto ciò
che aveva fatto a quella bambina che aveva dato alla luce lei stessa…
Misato la guardava, non sorpresa, ma con sguardo calmo e placato, come
una persona felice di essere riuscita nel suo intendo…guardava la ragazza
tedesca in lacrime come non l'aveva mai vista…non si sarebbe mai immaginata
di vedere Asuka in lacrime nella sua vita, ma vederla in questo momento
non la sorprendeva più di tanto… l'importante in quel momento era
che Asuka capisse il valore di sua figlia…
La donna così, si avvicinò alla ragazza lentamente, ed
il pianto di Lynnell si confuse per un istante con quello della madre…soprattutto
quando Misato si inginocchiò accanto ad Asuka e le poggiò
una mano sulla spalla con dolcezza
"Asuka…" Mormorò Misato con un lieve filo di voce, talmente dolce che riuscì a far alzare lo sguardo verso Asuka, intenda a tamponare le lacrime che le sgorgavano dagli occhi…la ragazza non rispose, altra cosa insolita del suo carattere…Così, il Colonnello Katsuragi protese le braccia con la quale stava sorreggendo la piccola Lynnell, e la porse a sua madre con cura e delicatezza, che come gesto incondizionato prese immediatamente la piccola con se, con una dolcezza che forse non le aveva mai rivolto prima. Ancora una volta, non si dissero niente per un istante…Asuka, con ancora gli occhi bagnati di lacrime, guardava la bambina che per un attimo smise di piangere, e le sorrise "Hai fame…vero amore?…" Mormorò la giovane modella con voce ancora rotta dal pianto, mentre accarezzava il viso rigato dalle lacrime della bambina, che ben presto riprese a gemere.
Anche Misato sorrise, finalmente Asuka aveva capito il suo dovere di madre…
Asuka si alzò velocemente all'impiedi, asciugando velocemente con il braccio, le lacrime che avevano solcato il suo viso pochi istanti prima…e sorrise rivolgendosi a Misato
"Penso proprio che la Baka questa volta sono stata io…"
Misato sorrise, e fece una carezza sulla testolina della piccola, adesso in braccio alla madre
"Hai soltanto…fatto un errore, Asuka…e adesso sei ancora in tempo per riparare ad esso…" Mormorò la donna con dolcezza. Asuka sorrise per un attimo.
"Adesso va a dar da mangiare a tua figlia, prima che questa birichina si arrabbi di più! ^__-" Esclamò scherzosamente Misato "Se vai giù al bar di latte te ne daranno quanto ne vuoi, per il biberon prova a chiedere al reparto maternità!" Aggiunse la donna
La giovane madre annuì e si voltò camminando lungo il corridoio che l'avrebbe portata all'ascensore
"Uffaaaaa!! Lynny!! Smettila di piangere, Baka! Tra poco potrai avere tutto il latte che vuoi, ma per favore, se vuoi rimettere avvisami prima ^_____^;;;;; Ok?
Misato, che stava guardando Asuka mentre si allontanava, ridacchiò a questa frase della ragazza: *Quella ragazza non cambierà mai…* Pensò.
"Mammaa...;_______; Hai Scientito!? ;___; Le ha Ti nUoVvo Tt…Tetto
Parole BlLutte !;______; Non le Ffuole BeNne!?
___;" Mormorò Akane, avvicinandosi finalmente a sua madre,
scalza, e stringendosi alla gamba di Misato, intimidita ancora da ciò
che era successo pochi minuti fa.
Misato poggiò dolcemente la sua mano sui capelli di sua
figlia e le rivolse gli occhi
"Si che le vuole bene, Akane-chan…il fatto è che…se ne è accorta soltanto adesso…" Mormorò Dolcemente il Colonnello Katsuragi
La bambina guardò Misato con sguardo interrogativo, vista la sua giovanissima età, non riuscì a capire effettivamente il significato delle parole di sua madre, e così si limitò a stringersi di più alla gamba di sua mamma…
"Ttu InFece mi Vvuoi bene, Mammaaa...?;______;"Chiese dolcemente la piccola Akane, mentre guardava sua mamma con occhietti paragonabili a quelli di un cuccioletto speranzoso
Misato sorrise dolcemente, quasi come se per lei questa era una domanda retorica…poi i suoi occhi si posarono sui piedini nudi della bimba, e sorrise ironicamente, facendo subito dopo un viso di finta aria minacciosa
"No!" Esclamò altezzosa Misato "Io non voglio bene alle bambine
che vanno in giro scalze a dicembre! Fila a rimetterti le scarpine, monellaccia!!!"
Esclamò scherzosamente la donna portando le mani ai fianchi e chinando
leggermente la schiena verso sua figlia.
La bambina capì lo scherzo, e riassunse il suo tono ribelle
e capriccioso, e a quelle parole di sua madre si scostò di scatto
allontanandosi per non essere acchiappata da sua madre "Nno!!
:-PPP Non le Ffoglio! :-PP" Esclamò la piccola dopo aver raggiunto
qualche metro di distanza da sua madre, facendole smorfie e boccacce ^^;;
"GRRRRR!! Akane!!!!!! Torna qui, Piccola peste!!!! Ti ho detto e ripetuto mille volte che non devi fare le boccacce!! è______é###" Esclamò infuriata Misato mentre corse per acchiappare la bambina che appena vide il movimento di sua madre, capendone immediatamente l'intenzione, corse via velocemente per la stanza, rincorsa da sua madre che non era di certo il tipo che cedeva di fronte alle difficoltà
La fuga di Akane però fu ben presto messa a fine da lei stessa, perché dopo alcuni passettini lesti andò a sbattere contro le gambe di qualcuno che si stava avvicinando verso di loro, e che all'impatto frenò la corsa della bambina trattenendola
"Heylà! Dove va con tutta questa fretta, Akane-chan? ^^;;" Esclamò scherzosamente la donna poggiando una mano sui capelli della bambina
Akane riaprì gli occhi di scatto che poco prima aveva chiuso istintivamente a causa dell'impatto improvviso, e sia accorse che aveva davanti a se la migliore amica di sua madre, nonché mamma di Tomoyo: la dottoressa Ritsuko.
"Zia Ritchan!! ^O^" Esclamò allegramente la bambina
Misato si fermò di colpo, appena vide che Ritsuko era riuscita a mettere fine alla corsa della sua piccolina ribelle, e prima che riuscisse a rifuggire si affrettò ad acchiappare la bambina.
"Ottimo lavoro, Ritsuko!!" Esclamò soddisfatta Misato mentre alzava di peso Akane "Ti ho in pugno finalmente, brutta birbante!! Non lo sai che poi ti verrà il raffreddore se cammini scalza con il freddo che fa!?!?
"Uffaaaaaaa!! ;_________;" Esclamò la bambina annoiata, mentre sua mamma la rimetteva seduta sul divano, e le rimetteva le scarpine che poco prima Akane aveva lasciato cadere sul pavimento giusto sotto il divano
"Mammaa! ;______; Non le Ffoglio!! ;_____;"Continuò Akane-chan seccatamente, mentre cercava di far cambiare idea a sua mamma che insisteva tanto nel volerle mettere le tante odiate scarpine di vernice nera che aveva comprato appositamente per il matrimonio della sera scorsa di Kensuke e Nozomi.
A rispondere alla protesta della bambina, non fu sua madre, ma Ritsuko, che togliendosi il camice bianco, e sedendosi accanto al Colonnello Katsuragi, riuscì a precedere quest'ultima, prima che rispondesse.
"Dai, Akane-chan! Ti stanno così bene quelle scarpine! ^O^" Esclamò la dottoressa Akagi, sorridendo all' imbronciatissima Akane.
"Ecco, brava! Diglielo anche tu! Non può mica indossare sempre scarpette da tennis! -_____-" Disse Misato allacciando l'ultima fibbietta delle scarpine di Akane, e "liberando" finalmente le gambette della piccola.
Akane incrociò le braccia, con un fare molto simile a quello
di sua madre, quando doveva fare una cosa che non le andava assolutamente
"A Mme non Mi PiaCCionNo! -____-##" Continuò la piccola
Nello stesso momento, all'entrata del Geo Front, un uomo di mezza
età scese dal gradino della scala mobile che aveva finalmente raggiunto
il suolo. Era un uomo alto, e longilineo, snellito ancora di più
dall'uniforme nera che indossava con una vecchia spilla sul colletto
indicante i gradi di Comandante. I suoi occhi erano coperti da un paio
di occhiali scuri graduati, ma che nonostante tutto non erano così
scuri da nascondere la sua espressione del tutto tranquilla e impassibile.
Alla mano destra, e probabilmente anche a quella sinistra che teneva in
tasca, portava dei guanti bianchi con la quale probabilmente stava nascondendo
delle ustioni di antica data…non c'era alcun dubbio…chiunque lo avrebbe
visto in quel momento si sarebbe accorto che aveva di fronte il Comandante
della Base, Gendo Ikari.
L'uomo restò fermo immobile per alcuni secondi, e si guardò
intorno… non c'era nessuno da quelle parti, certo che la base doveva essere
cambiata molto nonostante fosse passato solo un anno da quando ricevette
il trasferimento per aggiornamento nella base della Nerv in Mongolia…
Prima, quella zona era sempre e perennemente trafficata da tanti membri
della base che si spostavano dai vari uffici, sale e robe varie…e invece
adesso non c'era proprio nessuno…neanche un solo membro a dare un bentornato
ufficiale al Comandante della base…il loro supremo superiore…
Aveva uno strano presentimento…che emotivamente non lo scombussolò…lo
incuriosì soltanto minimamente….. Così, finalmente si decise
a compiere qualche passo lento e annoiato, che lo portarono finalmente
di fronte alle ante dell'ascensore. Alzò il dito indice e premette
il pulsante, che si accese di una luce rossa, indicando che quell'ascensore
era stata prenotata da lui…
Non sapeva dove stava andando…ma appena le ante della cabina si aprirono,
lui selezionò il 7imo piano…ovvero, L'Ospedale interno del
Geo Front
Nel frattempo, il vice comandante della Nerv, Shinji Ikari si avviava
lentamente e con fare quasi furtivo lungo il corridoio delle varie stanze
ospedaliere del reparto maternità da dove non si era scostato un
solo istante da quando la sua dolce Rei aveva dato alla luce i suoi due
bambini, tra di cui uno teneva ancora in quel momento tra le braccia, da
quando l'infermiera di piano glielo aveva dato…
Adesso però l'obbiettivo di Shinji era un altro…aveva una grande
voglia di vedere Rei…sua moglie…la madre dei suoi bambini…nonché,
la ragazza che ha da sempre amato più di se stesso…aveva una gran
voglia di abbracciarla, di stringerla forte a se in un modo che non aveva
mai fatto prima…di rivedere il suo dolce viso…il suo sorriso…il suo calore…ma
soprattutto, voleva ringraziarla per avergli fatto il dono più grande
che egli stesso potesse mai immaginare…Quando l'aveva sposata era diventato
suo marito, adesso, l'aveva reso padre…padre di due splendide creature…voleva
assolutamente vederla…Ma il problema adesso stava nel riuscire a trovare
la stanza dove l'avevano portata…ce ne erano tante, e tutte vuote…e doveva
stare attento a non farsi scoprire dal personale medico. Perché
nonostante lui fosse il Vicecomandante, gli avevano detto che fino a quando
Rei non si sarebbe svegliata da sola sarebbe dovuta restare nella più
totale tranquillità per recuperare le forze spese tutte la sera
seguente…ma Shinji, nonostante in fondo fossero passate soltanto poche
ore da quando aveva affidato Rei ai medici affinché l'assistessero
nel faticoso compito del parto, a Shinji già mancava terribilmente…e
voleva vederla, almeno per alcuni secondi…si era ripromesso di non disturbarla
se stesse dormendo…si sarebbe accontentato anche semplicemente di vederla
da lontano, o se possibile, farle una carezza sul viso e stringerle la
mano…poteva immaginare dopo le difficoltà che si erano imbattute
per raggiungere l'ospedale, di quanta stanchezza fisica avevano procurato
a Rei-chan….
Il ragazzo continuava a gironzolare per i corridoi, aprendo lentamente
la porta, e sbirciando per la fessura sperando di trovare aldilà
Rei…ma questa 'missione' non era per niente facile come sperava…anzi, si
era rivelata più dura del previsto..
"Gaaha!" Richiamò il piccolo tra le braccia di Shinji, mentre
per l'ennesima volta quest'ultimo richiudeva lentamente una porta dietro
di se, con espressione sconsolata, che mutò immediatamente appena
udì il dolce vagito del neonato
Shinji sorrise guardandolo ormai confidenzialmente
"Neanche sta volta il tuo papà è riuscito a trovare la mamma, piccolino…^^;;;Chissà dove sarà…" Mormorò il ragazzo, mentre stendeva il suo indice della mano libera verso le ditina del bambino che a stringerlo appariva divertito.
"si…lo so, Amore mio…anche papà ha tanta voglia di vederla….ma
noi non ci arrenderemo, vero? Riusciremo a trovare la mamma!" Esclamò
Shinji con una sottile e dolce ironia, osservando i movimenti lievi e soavi
del neonato tra le sue braccia.
"Se volete vi posso accompagnare io da Rei-chan! ^O^" Una voce allegra e squillante, alle spalle di Shinji, fecero in un primo momento spaventare per l'inaspettata sorpresa il neo padre, che si rasserenò solo dopo essersi voltato di scatto ed aver riconosciuto l'uomo a cui apparteneva quell'esclamazione
"Do…Dottor Tsukishiro! E' lei!! ^__^;; " Esclamò Shinji con sorpresa,
e forse anche timore di un possibile rimprovero da parte di Yukito ^^;
Fortunatamente per Shinji, Yukito sembrava invece molto allegro nel
vedere Shinji alla ricerca di Rei…come al solito, sorrideva.
"Stai cercando tua moglie, vero Shinji!? ^__^ Rei è nella corsia
opposta!" Esclamò Yukito avvicinandosi verso Shinji e sorridendo
al piccolo tra le braccia di quest'ultimo, che lo guardava incuriosito
con i suoi grandi occhietti azzurri
"Eeehm…si…;___;Si, è vero…avevo tanta voglia di vedere Rei-chan…." Shinji non potendo negare l'evidenza, annuì, ammettendo timidamente la sua colpa ^^;
Yukito guardò il suo orologio da polso con aria dubbiosa "hmmm…l'effetto del sedativo dovrebbe terminare tra poco, ma probabilmente starà ancora dormendo…non so se…" Mormorò il dottor Tsukishiro tornando a guardare il ragazzo.
Shinji decise di insistere, interrompendo quasi inconsciamente la frase del chirurgo "La…la prego, Dottor Tsukishiro! Non la disturberò assolutamente, ma per favore, mi porti da mia moglie…io…vorrei solo vederla…" Esclamò Shinji con tono supplicante.
"Gaah! ^O^" Continuò il piccolo Kaworu-chan, quasi come se stesse
rafforzando la richiesta di suo padre
Il medico sorrise ancora una volta gioiosamente "E va bene! ^___^ Ti
ci porterò io, ma miraccomando, che resti un segreto tra noi eh!?
^__-"
Shinji, a quel sorriso rassicurante dell'allegro marito di Ritsuko,
si illuminò cercando di contenere la sua frenata allegria di fronte
alla notizia per non apparire sfrontato ed infantile; Anche se dentro di
lui, aveva una grande voglia di urlare vittoria, e Yukito lo capì,
e velocemente si diresse assieme a Shinji verso la camera dove la giovane
madre riposava.
Camera N° 10 del reparto maternità.
"Gahaa…^O^" La piccola gemellina si era svegliata un'altra volta. Questa
era la seconda volta nella sua vita che si risvegliava dopo aver fatto
un bel sonnellino.
Chissà quante altre volte si sarebbe risvegliata e riaddormentata
ancora, nella sua vita che era appena cominciata da giusto qualche oretta…
Ma di sicuro non avrebbe rivissuto una seconda volta ciò che
stava per vivere da un momento all'altro…
I suoi gemiti giocosi ed allegri risuonavano nella stanza ospedaliera
spezzando il silenzio che regnava sovrano, e ciò stuzzicava il sonno
della ragazza che, stesa in un lettino poco distante dalla culla dov'era
poggiata la dolce piccolina. La ragazza che l'aveva data alla luce assieme
al suo fratellino gemello.
Rei infatti, all'ennesimo gridolino della neonata, riaprì lentamente
gli occhi con la fatica di una persona che doveva aver passato dei lunghi
momenti di intensa stanchezza. Dopo alcuni ripensamenti, e smorfie di fastidio
che si dipinsero sul suo volto, La giovane madre s guardò
intorno, facendo un riepilogo mentale di ciò che era successo prima
di addormentarsi esausta. Riconobbe subito il luogo…quelle parerti , e
quei soffitti si trovavano identici in qualsiasi stanza della Nerv purché
ospedaliera…e lei in questa divisione della Nerv ci era finita molte volte
quando era un pilota, quindi non ci mise molto per riconoscerle…
Ma…oltre all'effetto del sedativo che le avevano somministrato e che
stava quasi per svanire, cos'era stato a destarla dal sonno?…aveva come
l'impressione di aver sentito un vagito, che forse se lo sia solamente
immaginata? Capì però che non era stato frutto della sua
immaginazione quando un altro gridolino felice si estese nella camera,
arrivando alle sue orecchie. Rei si voltò lentamente alla sua sinistra,
ovvero dove riconobbe la provenienza del gemito…
Di fronte a se trovò appunto la culla. La culla in plexiglas
rivestita con un materassino morbido di colore giallo pastello. Ma ciò
che la colpì di più non fu di sicuro la culla in se
per se, ma fu colei che era contenuta dentro di essa, ovvero la piccola
frugoletta che la fissava attraverso il plexiglas con i suoi dolcissimi
occhietti rossi, mentre con una manina stropicciava divertita una ciocchetta
di sottilissimi capelli azzurri che le cadeva sul visino rosa pallido,
mentre con le labbra emetteva dei versetti caratteristici di quella prima
fase dalla vita. La ragazza continuando a fissarla si sedette sul
lettino e si sporse verso la culletta, avvicinandola a se tramite le rotelle
che c'erano ai piedi di essa. Appena l'avvicinò e guardò
dentro di essa, sorrise nel vedere come la piccola aveva stropicciato il
suo leggero lenzuolino che con le gambine aveva spinto in fondo alla culletta
forse perché già i riscaldamenti della camera le davano il
giusto calore. Assieme al lenzuolino giaceva anche un piccolo Kero-chan
di peluche che probabilmente le infermiere del nido avevano messo li dentro
per far compagnia alla bimba. Lo sguardo di Rei nel vedere tutta questa
allegoria di oggettini attorno alla bambina, anzi, alla sua bambina, si
addolcì in una maniera irripetibile; provò un infinito senso
di dolcezza e felicità nel cuore che non aveva mai provato prima,
e non poté evitare di porgere timidamente la sua candida mano sull'altrettanto
candida e piccola manina della neonata che non perse tempo a stringerla
istintivamente alle sue, chiudendo gli occhi e ridendo dolcemente. Dopo
alcuni secondi, come per istinto, Rei fu assalita da una grande voglia
di prendere tra le sue braccia la sua creatura, si…perché quella
bambina era sua…per la prima volta, aveva dato la vita a qualcuno…aveva
creato qualcosa di veramente suo…e l'aveva fatto assieme a Shinji…la sua
unica ragione di vita…l'unica cosa che la spingeva a continuare a vivere
in quell'inferno che era la Nerv dieci anni fa…. Così, la ragazza,
timidamente e delicatamente, porse le sue mani tra le ascelle della neonata,
e quasi con timore, la tirò su dalla sua culla, e l'appoggiò
tra le sue braccia, prestando la massima attenzione a tutti i suoi movimenti…era
così fragile ai suoi occhi…Non credeva ai suoi occhi…aveva davanti
a se una dei due bambini che aveva tenuto nel suo grembo per quasi nove
mesi…nove lunghi mesi che sembravano non avere mai fine…era diventata mamma…mamma
di due gemellini…da come poteva intuire dai due fiocchetti, uno rosa, e
uno azzurro, che c'erano attaccati alla porta della camera, attaccati sotto
due piccoli coniglietti di peluche…
La bambina tra le sue braccia sorrideva, nonostante la sua mamma non
la stesse sorreggendo in una posizione corretta…ma ciò non era poi
così importante…Rei era felice…molto felice….aveva sua figlia tra
le braccia…
Aveva notato che sul braccialetto di riconoscimento che portava sul
suo braccino, oltre al peso, e alla data di nascita, non era presente il
nome della bambina…in effetti non avevano mai scelto dei nomi da dare ai
loro piccoli…ma Rei sapeva bene quale nome dare a sua figlia…voleva che
sua figlia portasse il nome di una persona che per lei era sempre stata
molto importante…nonostante non l'avesse mai vista…
"Yui…" Mormorò dolcemente la giovane madre mentre alzava lentamente le sue braccia in modo da poter accarezzare con il suo viso il faccino vellutato della piccola, che continuava a gioire allegramente con i suoi movimenti lenti e con i suoi deliziosi vagiti che rallegravano come un tocco di infinita dolcezza in un momento dove la tenerezza e la gioia regnava sovrana nel cuore della ragazza dai capelli azzurri…
Ma Rei non poteva certo immaginare che qualcun'altra persona stesse
assistendo a quella scena talmente tenera, condividendo con lei tutta la
dolce emozione di quell'istante: Queste persone erano il Dottor Tsukishiro
e, naturalmente Shinji…che guardava timidamente attraverso la porta
semiaperta nella stanza intravide in piedi il piccolo sogno di tutti i
suoi giorni...come un bambino che stesse sbirciando timidamente qualcosa
che desidera, con un pizzico di timida paura... lo stesso
di un bambino era il suo batticuore, e un bambino era quello che teneva
appoggiato al cuore, il suo bambino. Il suo piccolo Kaworu…che sempre più
sveglio, stropicciava con le manine incuriosite il lenzuolino con cui era
coperto, restando con la sua innocenza, completamente estraneo alla situazione…
Era troppo piccolo per riuscire a capire la grande gioia che in quel
momento i suoi genitori stavano dividendo.
Yukito quasi commuovendosi si voltò verso Shinji e gli poggiò
una mano sulla spalla "Che cosa stai aspettando? Vai da lei, Shinchan…"Mormorò
a bassissima voce il gentile Tsukishiro incitando il ragazzo ad entrare.
Shinji in un primo momento ebbe un istante di smarrimento "Eh!?…S…Si…"
Esclamò il ragazzo ritornando con i piedi per terra, mentre l'emozione
sembrava non avere un limite in quel momento…
Così con l'altro braccio, il ragazzo busso' alla porta,
chiedendo permesso al suo Amore.
"E' permesso...Rei-chan...sono io..." domandò con un filo di
voce, che anche se basso riuscì ad interrompere il flusso infinito
dei pensieri che stavano sorgendo inesorabili nella sua mente.
Rei-chan volto' il capo al sentire la voce di Shinji. Non se
lo aspettava in quel momento.
La bambina che teneva in braccio avverti' il piccolo tremore nelle
braccia di sua madre.
Il cuore di Shinji iniziò a battere all'impazzata quando Rei
si accorse della presenza del ragazzo nella sala e lo guardava dolcemente,
sorriso che trasmise anche alla piccola che aveva iniziato a fissarlo con
i suoi profondi occhietti rossi.
"Si...Shinchan...entra pure...", chissà perché quell'istante
era emozionante come quello in cui si erano detti di amarsi...
come quello in cui si erano guardati negli occhi consapevoli di ciò'
per la prima volta.
Quando Shinji varco' la soglia, fu per la prima volta che si guardarono
come mamma e papa', come genitori delle creature riunite li' in quell'istante.
Lo sguardo di Rei, ferma dal lato destro del suo letto d'ospedale,
percorreva smarrita la distanza tra il viso di Shinji, e il suo
cuore, dove stava accoccolato e felice, l'altra meraviglia che ella
aveva partorito...
E tra viso e cuore, vagava lo sguardo di Shinchan...Fu come un intesa
dei loro cuori..
Shinchan si trovò come incapace di reagire di fronte ad un momento
di simile bellezza, e forse, se non avesse avuto la presenza d'animo di
portare in braccio il suo bambino, sarebbe corso fra le braccia di Rei
ad abbracciarla come non aveva mai fatto…ma riuscì a sbloccare la
situazione, grazie anche ad un suggerimento come improvviso che la sua
coscienza gli propose…
"Rei-chan….come stai, tesoro?…" Mormorò, mentre andava a sedersi
giusto su un lato del letto della ragazza, con uno sguardo quasi smarrito.
A volte il peso dell'emozione ferma i passi, perché il cuore
e' andato troppo lontano perché le gambe possano
seguirlo. Ma Shinji riuscì a sbloccare la situazione, perché
l'amore, e la felicità va ben oltre la semplice emozione….e Shinji
il suo cuore voleva raggiungerlo…voleva donarlo mano con mano alla ragazza
che ama..
"Io…sto bene, Shinchan…" Sorrise timidamente Ayanami mentre pronunciava
quelle parole. Capì i sentimenti di suo marito, in fondo, non si
trovava alcuna differenza tra i suoi sentimenti e quelli di Shinji…era
la stessa identica sensazione di gioia e di emozione che stavano provando
in quel momento….quella gioia smisurata che data la sua immensa grandezza
doveva essere in qualche modo tenuta a freno dai due coniugi…chissà
per quale motivo…era uno dei tanti misteri che governavano ancora in
questo mondo…
Entrambi gli sguardi dei due ragazzi si poggiarono sui due neonati,
il frutto de loro amore…nonché i due responsabili dell'immensa emozione
che stavano provando in quel momento…era incredibile pensare che due innocenti
tanto piccoli erano in grado di creare un'emozione di dimensioni talmente
eccelse…
"E'…nostro figlio…vero?" Mormorò Rei. La prima ad avere il coraggio di spezzare quel silenzio interminabile che si era creato…silenzio fisico, ovviamente…non mentale…
Shinji annuì, sorridendo e accarezzando il viso del piccolo che si era messo a ciucciare un lembo del lenzuolino "Si…" Rispose Shinji "E' il nostro bambino…"continuò, mentre tornava a guardare dolcemente la piccola frugoletta tra le braccia del suo dolce amore, che non aveva smesso un solo istante di fissarlo incuriosito, attendendo una carezza o qualcosa del genere dalla persona che assieme a sua madre le aveva donato la vita…a lei e al suo fratellino…. non dovette infatti aspettare a lungo, Shinji porse subito la sua mano alla bambina, sfiorandole i sottili capelli azzurri e stringendo la sua candida manina tra le sue…che sensazione indescrivibile…. L'emozione non fu minore a quando Shinji prese tra le sue braccia per la prima volta il piccolo Kaworu…adesso stava conoscendo lei…la piccola Yui…. Si riteneva l'uomo più fortunato dell'universo…aveva di fronte a sue una moglie che amava più della sua stessa vita, e due piccoli che rappresentavano per entrambi il frutto del loro infinito amore..
"Shinchan…noi…non avevamo neanche pensato ai nomi…" Mormorò all'improvviso la ragazza, appena si trovò anche lei a sfiorare per la prima volta, il corpicino del piccolo Kaworu…il suo bambino…
Shinji alzò lo sguardo verso di Rei, e lasciò spostare lentamente la sua mano, dal viso della bambina fino al viso della madre, cosa che Rei, al tocco di essa non riuscì a non appoggiarle il suo viso, accoccolandosi ad essa chiudendo per un istante gli occhi…
"Hai ragione, Rei-chan…non ci avevamo pensato…però…"
"Io avevo pensato…di chiamarla Yui…" Rei riaprì gli occhi lentamente, e cercò di non fissare Shinji, forse per paura di vedere la sua reazione al primo impatto…non aveva mai nominato il nome di sua madre…nonché la persona che…
Shinji rimase sorpreso a quelle parole di Rei…non se lo aspettava in
fondo…quelle parole gli riportarono alla mente per un istante il
volto di sua madre, o meglio, ciò che ricordava di lei…sorrise…sorrise
felicemente…
Rei si preoccupò nel vedere che Shinji per alcuni istanti non
diede il suo parere, e timorosamente scostò il suo sguardo dal pavimento
per tornare a guardarlo, mentre una lacrima ansiosa solcò il volto
del ragazza…
"Penso…che sia una splendida idea, Amore mio…" Mormorò Shinji sorridendo. Dal suo sorriso si poteva notare tutta a sua immensa sincerità e decisione nell'approvare le parole di Rei.
Rei si rincuorò all'istante. Nei suoi occhi e nel suo viso si poté notare l'intero percorso della felicità, che rendevano il suo sorriso talmente felice come non mai..
"Da…davvero Shinchan!?…" Domandò la ragazza mentre i suoi occhi piansero all'improvviso, ma anche sta volta, di felicità…
Shinji annuì, ed asciugò con il pollice della sua mano
libera gli occhi della neo mamma, prima che le lacrime potessero giungere
a
bagnare la piccola Yui…la bambina che portava il nome di sua madre..
"Penso che…tutto ciò sia stato voluto da lei, Shinchan…è come se fosse stato un suo dono…" Spiegò Ayanami, finendo di asciugare le lacrime versate sulle sua guance, sfiorando la sua mano con quella del ragazzo, ancora procinta a togliere le lacrime che sorgevano involontariamente dagli occhi di Rei.
Shinji guardò il visino della piccola Yui, che come il suo fratellino, era rimasta estranea alla situazione, e guardavano entrambi confusi i loro genitori…chissà cosa stava sorgendo nella loro mente in quel momento…ma forse, per un empatia magica e immediata, era come se i due bimbi stessero capendo le emozioni dei genitori, ma non si opponevano, lasciavano che fossero loro due a decidere…
"Già…un dono di nozze da parte di mia madre…" Mormorò
Shinji tornando per un solo istante a perdersi nei suoi pensieri, sorridendo
"Lei di sicuro non sarebbe voluta essere di meno al nostro matrimonio,
Rei-chan…" continuò, aspettando il consenso della ragazza, che,
arrivò immediatamente, mentre un'altra lacrima di gioia tornava
a solcare non solo il suo, ma anche il viso di Shinji…
I due giovani coniugi si avvicinarono l'uno all'altro lentamente, quasi
per poggiare le loro labbra e sprofondare finalmente in un bacio che il
giovane vicecomandante aveva atteso fin impazientemente fin dal primo
istante in cui Rei fu portata in sala parto…
"Gaaha…" Il piccolo Kaworu, quasi protestando, fece notare anche la sua presenza, notando che i suoi genitori si stavano lasciando prendere la mano dalle moine, che avrebbero distratto la loro attenzione su di lui. Si erano forse dimenticati che c'era anche lui con loro?….forse fu quest'idea che fece quasi scoppiare in lacrime il tenero frugoletto, che bloccò i loro genitori, le cui labbra erano quasi giunte a sfiorarsi l'una con l'altra. Entrambi quindi dovettero interrompere buffamente quel piccolo e romantico momento di svago che ancora una volta confermava il loro grande sentimento reciproco.
Rei sorrise, mentre alzava di peso il piccolo avvicinandolo a se, scostandolo delicatamente dalle braccia di Shinji che l'aiutarono in questo compito; mentre quest'ultimo ripiegava sulla femminuccia, che l'avvicinò a se dal grembo di Rei.
"Hey…cosa c'è, Amore?…" Mormorò con tono affettuoso Rei, mentre poggiava lentamente il neonato tra le sue braccia, nella posizione in cui aveva tenuto poco prima la piccola Yui
"Hai sentito, Yui-chan?…Il tuo fratellino è geloso!" Ironizzò Shinji, mentre giocherellava con le manine della bimba.
"Come lo chiameremo, Shinchan?…"Mormorò Rei, ritornando a guardare in viso il suo giovane sposo, nonché padre delle due meraviglie che in quel momento tenevano tra le braccia
Il ragazzo guardò il bimbo, che adesso sorrideva allegramente, aggrappando le sue manine al braccio della madre
"Avevo in mente…Kaworu…"
Rei si sentì un brivido percorrere la schiena… "Kaworu…" Mormorò,
mentre dal suo sguardo si poteva capire che la ragazza stesse facendo mente
locale, non ovviamente per ricordarsi la persona che portava originariamente
questo nome, ma per ricordare qualcosa di molto, ma molto più profondo
legato a questo nome, e alla persona a cui apparteneva…
Shinji non si sorprese nel vedere la ragazza assorta nei suoi pensieri
"Shinchan…" Mormorò dopo alcuni secondi "L'hai…l'hai avvertito anche tu?…" Mormorò la ragazza con un filo di voce, che lasciava trasparire tutta la sua immensa sorpresa
Shinji annuì "Si…" Il vicecomandante sorrise, mentre la piccola Yui continuava a giocherellare allegramente con le sue manine e ad emettere dei deliziosi versetti "Possiamo dire…che Kaworu ci abbia aiutato moltissimo, Rei-chan….ieri sera in fondo, eravamo troppo indaffarati sul soffermarci a pensare chi fosse quello 'strano ragazzo' che diceva l'autista di quell'autobus, ad avergli indicato proprio quell'hotel…"
Rei sorrise e cancellò dal suo volto quell'espressione sorpresa che stonava in quel momento talmente emozionante, e tornò serena, portando lentamente il suo braccio con cui stava sorreggendo il bimbo, all'altezza del suo viso, per baciarlo in fronte e sentire la pelle vellutata del piccolo al contatto con le sue labbra..
"Possiamo dire…di aver scelto i nomi migliori per i nostri figli, Shinchan…"Mormorò la ragazza quasi commossa.
Shinji cinse le spalle della neo mamma con il suo braccio libero, avvolgendola come se volesse avvolgere quello splendido momento, per fare in modo che continuasse a durare per tutta l'eternità nel suo cuore, e in quello di Rei…
A un osservatore, sarebbe apparso lo strano spettacolo di due bambini appena nati e confusi, dalle emozioni che percepivano nel cuore dei loro genitori. Quattro piccoli cuori, e un immenso legame, in quel momento...in quelle timide parole, in quella famigliola, immobile sui suoi passi, per non spezzare l'armonia di qualcosa di sublime.
Aldilà della porta, giusto qualche corridoio più in la, il Colonnello Katsuragi e la Dottoressa Akagi, accompagnati e preceduti dalla piccola e saltellante Akane, erano di ritorno dal bar del Geofront dove avevano fatto entrambe colazione. Per la strada, si poteva notare che entrambe le due amiche stessero ancora discutendo sugli ultimi avvenimenti, alla quale era realmente impossibile pensare che fossero accaduti tutti in una sola notte. Ed anche dell'improvviso arrivo dell'orgogliosissima modella e della fragile Lynnell…
"COSA?!?!?..R…Ritchan…ce…certo che sei una buona madre!!" Esclamò Misato, rimasta sbalordita dalle ultime parole della sua collega Ritsuko.
"E' che certe volte mi sembra di trascurare anch'io mia figlia per ragioni di lavoro…mi secca doverlo ammettere, ma purtroppo credo proprio di star commettendo gli stessi errori di mia madre…" Spiegò la scienziata con un filo di tristezza nella voce. Tristezza che però venne immediatamente smentita dal Colonnello Katsuragi che le diede una scherzosa pacca sulla schiena prima che potesse aggiungere ancora altre frasi che le avrebbero causato nient'altro che tristezza e preoccupazioni inutili
"Ma chiudi quella boccaccia, Ritsuko!! Smettila di sparare fesserie
del genere!!" Esclamò Misato ridacchiando "Tu sei una madre splendida,
Ritchan! Forse non te ne rendi conto, ma qualsiasi cosa tu faccia metti
sempre davanti Tomoyo per prima cosa, e forse tu non te ne accorgi neanche!
Vedi ieri sera per esempio! Quando tu ti sei alzata dal tavolo per andare
a controllare Rei, la prima cosa che hai fatto è stata quella di
raccomandare tua figlia a Yukito! Ricordi!?" Continuò con tono certo
e rassicurante Misato sorridendo alla sua dubbiosa amica…
"Si…è vero…" Mormorò Akagi con tono quasi sorpreso, mentre portava lentamente d'istinto una mano sotto il mento "Non ci avevo fatto caso…"
Misato ridacchiò sotto i denti, e poi puntò il dito indice verso Ritsuko "Visto?! ;P Te lo avevo detto io! Tu neanche ti accorgi di quanto vuoi bene a tua figlia, Ritchan! E di quanto lei te ne voglia!. Prima di darti delle colpe che non esistono perché non rifletti un po' su, mia carissima dottoressa Akagi! ;P" Continuò ancora scherzosamente Misato, con un tono ancora misto tra l'ironia e la decisione che attribuiva alle parole che stava dicendo…
"Mamma!!!" La piccola Tomoyo, dopo aver avvistato sua madre in lontananza, le corse incontro scattante percorrendo velocemente la distanza che la separava dalla dottoressa. L'esclamazione della piccola distolse persino l'attenzione di sua madre dal dialogo che stava intrattenendo con la sua amica, ed ignorando improvvisamente i dispiaceri che l'avevano avvolta poco fa, si abbassò all'altezza della bambina accogliendola a braccia aperte l'arrivo improvviso della romantica bimba dai lunghi capelli neri che per l'occasione mise da parte anche lei tutte le sue fantasie da 'principessina' e o da 'reginetta delle fate', e si lanciò letteralmente tra le braccia di sua mamma abbracciandola forte forte a se.
"Tomoyo-chan! Tesoro mio!" Mormorò inconsciamente Ritsuko ricambiando l'affettuoso abbraccio della sua unica figlia, e si rialzò in piedi alzando di peso Tomoyo.
"Toh guarda! Lupus in Fabula!" Esclamò sorridendo Misato nel vedere questa scena, mentre si calava anche lei a prendere in braccio la piccola Akane che, invidiosa della sua amichetta, iniziò a tirare la gonna del vestito di sua madre incitandola a prendere in braccio anche lei ^^;;;
*Fa tanto la severa con se stessa, ma non si rende conto neanche lei che Tomoyo ha già tutto ciò , che una figlia potesse avere…sei davvero una madre ammirevole, Ritchan…vai benissimo così come sei…*Pensò la donna, nel vedere al sua vecchia amica coccolarsi affettuosamente la sua bambina, che era stata in grado di restituirle immediatamente il sorriso, e di cancellare quell'alone di tristezza che stava prendendo il sopravvento poco prima nel suo fragile cuore…
"Ma cosa ci facevi qui, Tomoyo-chan!? Dov'è lo zio Kaji!?" Domandò d'un tratto Misato, guardandosi intorno e notando l'insolita assenza di suo marito
Tomoyo scese con un piccolo saltino dalle braccia di sua madre, e corse poco più avanti, indicando la fine del lungo corridoio che si trovavano a percorrere, dove si potevano intravedere anche se in controluce, la presenza due persone..
"Lo zio Kaji è laggiù! Sta parlando con un signore! ^O^" Esclamò con un allegria ingenua la piccola, ritornando accanto a sua madre e prendendola per mano.
Misato e Ritsuko avanzarono lentamente di qualche passo, cercando un
punto dove il raggio di sole che quella mattina solcava il corridoio della
Divisione Medica della base, non coprisse le due figure inermi presenti
più avanti. Quando lo ebbero trovato, gli fu anche possibile scoprire
l'identità di entrambe le figure…
La prima era Kaji…ma l'uomo che si trovava di fronte a lui…era proprio
l'ultima persona che tutti si sarebbero aspettati di vedere li alla Nerv…
"Il…comandante Ikari…" Mormorò Inavvertitamente Misato, incredula, mentre le stesse Akane e Tomoyo guardavano confusamente le loro madri, per la loro strana reazione di fronte a quello sconosciuto…
"E' tornato…proprio adesso…" continuò Ritsuko intimoritasi ancora
di più quando Gendo, accorgendosi della presenza del Colonnello
Katsuragi e della Dottoressa Akagi, si voltò e le guardò
non tradendo nessuna emozione…. In fondo non era cambiato affatto in quei
suoi dodici mesi di assenza…come al solito la sua espressione veniva coperta
dagli occhiali scuri, che unita alla sua uniforme nera, e al suo viso inespressivo,
dava davvero un senso di estrema inquietudine alla sua immagine….
Il compito di avvertire Shinji della presenza di suo padre alla Nerv,
toccò a Yukito…che probabilmente si prese l'impegno senza neanche
riflettere sulle cause che la notizia avrebbe potuto portare ai due coniugi,
per di più nel giorno della nascita dei loro due piccoli…. Se ne
rese conto, soltanto una volta arrivato di fronte alla camera occupata
da Rei…e rimpianse quasi di aver accettato un simile compito.
"Shinji!…Si può!?" Il dottor Tsukishiro bussò discretamente sulla porta bianca della camera 10 del reparto maternità, dove Rei, Shinji, e i loro piccoli gemellini stavano trascorrendo uno dei momenti più attesi della loro vita, e dopo aver ottenuto il permesso, vi entrò, cercando di mantenere distante il rammarico che provava nel dover dire quelle parole, per cui era stato mandato li…
"Ah, è lei Dottor Tsukishiro…Buon giorno…"Mormorò sorridendo Rei, seduta ancora sul suo letto con accanto Shinchan, mentre tra le sue braccia teneva ancora il piccolo Kaworu-chan
Yukito sorrise, e non fu in grado di fronte a quella scena di immensa dolcezza, a pronunciare immediatamente la notizia dell'arrivo del padre di Shinji… "Bu…Buon Giorno, Rei-chan…" mormorò Tsukishiro impacciatamente, avvicinandosi, e cercando di non lasciar trasparire il suo dispiacere di fronte ai due coniugi, e soprattutto, di fronte a Rei, alla quale era meglio non dare quella notizia che avrebbe intaccato il momento di estrema felicità che stava vivendo in quegli istanti…
"C'è qualcosa che non va, Dottore?" Esclamò preoccupatosi Shinji nel vedere l'espressione dubbiosa del medico, mentre smise di cullare per un secondo, la piccola Yui tra le sue braccia…
"Oh….n…no, davvero non c'è nulla…" Sdrammatizzò "…è che per un attimo mi sono lasciato trascinare dalla tenerezza della splendida immagine che si può godere entrando in questa stanza, che mi stavo quasi dimenticando il motivo per cui sono venuto…"Esclamò Yukito sorridendo, per poi continuare:
"Scusatemi, non vorrei davvero rovinarvi questo momento, so bene che lo aspettavate da nove.… ma… per i piccoli è arrivata l'ora della poppata e quindi dovrei portarli al nido dove le infermiere penseranno a dargli il latte con il biberon, visto che dalle analisi il latte materno è risultato acido…" Disse Yukito con un filo di dispiacere nella voce, ma pur sempre mantenendo il suo rassicurante sorriso sulle labbra
"Oh, non si preoccupi dottore, so bene che il mio latte è acido…" Rispose Rei tranquillamente, conoscendo già la situazione, e porgendo il piccolo gemellino in braccio al Dottor Tsukishiro.
Shinji si alzò dal letto "Vado anche io con Yukito, Rei-chan…accompagnerò la nostra piccola Yui al nido…tu approfittane per riposarti ancora un po', sei stanca, mia cara…"
Rei annuì e sorrise "D'accordo, Amore mio…"
Prima di seguire Yukito, Shinji diede un bacio veloce sulle labbra a
Rei, la ragazza che gli aveva donato queste due splendide creature
come simbolo del loro amore…si guardarono per un istante negli occhi, e
poi si allontanò sulla soglia della porta, dove Yukito lo aspettava…
Nel frattempo, giusto all'imboccatura del corridoio dove era presente
la camera della ragazza, Ritsuko e Misato stavano discutendo a bassa voce
tra di loro, mentre i loro bisbigli venivano coperti anche dai leggeri
schiamazzi di Tomoyo e Akane che giocavano rumorosamente tra di loro poco
distante…
Entrambe le donne erano preoccupate…molto preoccupate…
"Speriamo che la prenderanno bene…" Mormorò Misato con tono grave incrociando le braccia all'altezza del petto.
"Ho detto a Yukito di evitare di farlo sapere anche a Rei…è già stanca per il parto, una preoccupazione non sarebbe sicuramente di giovamento per lei…"Rispose Ritsuko tristemente "Accidenti! Ma proprio oggi doveva far ritorno!?!?" Aggiunse non potendo evitare di indurire il tono di voce, che dimostrava tutta la rabbia che l'arrivo del Comandante supremo della Nerv le arrecava
"Hai fatto bene, almeno Rei lasciamola un po' tranquilla oggi!…ci voleva proprio lui a guastare questo giorno di felicità di Shinji…" Continuò a sua volta il Colonnello Katsuragi non essendo di meno all'ira della sua amica
"Già…e noi purtroppo non possiamo fare niente per evitarlo…in fondo è il Comandante della Nerv…dovrebbero dare un premio nobel a chi lo ha eletto…-____-;;;" Ritsuko con questa sua ultima affermazione concluse il piccolo discorso nato tra lei e Misato che sarebbe potuto durare per ore e ore, appena udì i passi di Shinji e di suo marito alle spalle. Che zittirono entrambe li videro arrivare con in braccio i due dolcissimi infanti.
"Shinchan…"Misato non seppe che espressione assumere nel veder arrivare Shinji e Yukito con in braccio i due gemellini talmente teneri, e nello stesso tempo dover avvisare Shinji della presenza di un 'ospite' di cui la presenza non era sicuramente delle più gradite…
Sorrise Shinji nel vedere le due amiche che erano state sempre state presenti sin dalla prima volta che aveva messo piede alla Nerv, di fronte a lui…era felice all'idea che adesso sia Misato che Ritsuko avrebbero potuto vederlo come padre di due bimbi splendidi….avrebbe voluto ringraziare entrambe usando tutti i termini possibili ed immaginabili, ma prima che potesse parlare, la dottoressa Akagi lo precedette
"Shinchan…noi…volevamo dirti che…" La scienziata non fece neanche in
tempo a finire la sua frase detta con il fiato sospeso, ne tantomeno Shinji
ebbe tempo di capire che probabilmente era successo qualcosa che stonava
completamente con l'arrivo dei sue due bimbi; quando all'improvviso, sulla
soglia del corridoio, giusto a lato di Misato e Ritsuko, fece silenziosamente
capolino una persona che trasformò immediatamente l'espressione
di Shinji appena riconobbe l'identità di esso…Il ragazzo non sorrideva
più; ancora una volta, un miliardo di pensieri avvolse la
sua mente…pensieri però senza senso, incatalogabili…
Persino la piccola Yui riuscì a percepire il sottile tremore
che avvolse suo padre mentre tentava di pronunciare una parola, che a fatica
venne fuori dalla sua bocca…
"Papà…"Shinji quasi si sforzò di pronunciare quella parola
che non era mai riuscito ad associare all'uomo che aveva di fronte a se…
la sua espressione era confusa…completamente diversa da quella di Gendo
Ikari, che , come al solito, era pressoché apatica…
Misato, Ritsuko ed anche lo stesso Yukito, tacquero, mentre sul loro
volto comparve si poteva leggere a caratteri cubitali tutto il loro dispiacere
e la loro ansia, nel vedere il ragazzo di fronte ad una situazione che
nessuno di loro avrebbe mai potuto prevedere proprio in quel giorno tanto
atteso…
Persino Akane e Tomoyo si destarono dai loro giochi allegri, rimanendo
estranee alla faccenda, ma intimorite dall'improvviso silenzio carico di
ansia che si stava abbattendo lungo tutto il corridoio come se fosse una
nuvolona nera carica di pioggia…
"E' da tanto tempo…che non ci vedevamo…" Finalmente, la voce monotona
e fredda del comandante Ikari attraversò la stanza, spezzando tranquillamente
l'indomabile silenzio che estendeva il suo dominio indisturbato per tutto
il corridoio…
Shinji non rispose, ma si poté vedere dalla sua espressione
decisa, che stava ritornando a riflettere seriamente sulla persona che
aveva di fronte a se...
Un simile sguardo non l'avrebbe mai assunto in passato nei riguardi
di suo padre, la persona che cercava di conquistare con ogni mezzo, ma
che ogni suo sforzo per raggiungere quest'obiettivo fu inutile…
Il piccolo Kaworu gemette tra le braccia del dottor Tsukishiro, aveva
fame…una fame che si fece sentire anche nella piccola Yui, che iniziò
a piangere lentamente con piccoli singhiozzi soffocati, che richiamarono
l'attenzione di tutti quanti, anche di Gendo…
"I bambini hanno fame…sarà meglio portarli alla nursery…"Yukito
trovò il coraggio di intromettersi nel discorso, per il bene dei
due gemellini, e grazie alla sua frase, riuscì anche a sciogliere
quella sorta di riunione inattesa, dirigendosi quindi con Shinji e la piccola
Yui verso la nursery che si trovava poco distante da quel corridoio…Shinji
però, non cancellò dal suo volto quello sguardo che aveva
assunto, e che gli avrebbe dato una volta per tutte, il coraggio di affrontare
suo padre…sempre se si può definire così…
15 minuti dopo…
Maki Arukawa e Sonomi Daidouji, le due infermiere addette alla piccola
nursery del Geo Front avevano appena finito di dar da mangiare ai due neonati
e adesso con molta delicatezza e cura, stavano sistemando i piccoli in
due cullette ospedaliere l'una accanto all'altra. I due bambini si rannicchiarono
a pancia in giù, chiudendo i loro pugnetti e sbadigliando di sonno.
Il calore del latte che avevano appena bevuto gli aveva conciliato nuovamente
il sonno, ed i loro occhietti erano procinti a chiudersi nuovamente…
Shinji guardava tutta la scena attraverso il vetro insonorizzato che
divideva la sala con il resto dell'ospedale. Shinji però non era
solo…accanto aveva lui…Gendo Ikari…colui che per l'anagrafe spuntava come
suo padre…
Era passato un anno da quando era partito per la divisione della Nerv
in Mongolia, un anno che aveva portato con se tantissime novità…
Il 15 Febbraio aveva coronato il suo sogno d'amore con Rei, sigillandolo
con una promessa che sarebbe durata per tutta l'eternità, e adesso,
alle prime ore del 2 Dicembre 2025, sua moglie aveva dato alla luce due
bambini, due creature che avrebbero funto da testimoni del loro immenso
amore…
E Gendo Ikari aveva fatto ritorno proprio quel giorno. Trovando tutte
queste novità qui nella sua base….Di sicuro però, immaginava
già che durante la sua assenza, la Nerv non sarebbe rimasta completamente
identica al giorno in cui l'aveva lasciata affidandone il potere supremo
a Shinji…
Suo figlio si domandava ancora cosa l'avesse spunto ad assegnargli
il titolo di Vicecomandante della Nerv. Forse, con questo gesto, aveva
dimostrato di nutrire un bricioli di fiducia nei suoi confronti?. Era impossibile
determinarlo…nessuno aveva mai osato guardare nell'impenetrabile cuore
del Comandante Ikari….
"…è uguale a te…" Il tono di voce grave e possente del comandante Ikari interruppe il silenzio, ed i pensieri di Shinji si dissolsero nel nulla, prestandogli attenzione.
"Cosa?…" Mormorò Shinji voltandosi a guardarlo confusamente
Gendo non ebbe il coraggio di spostare gli occhi su suo figlio, e continuò a fissare attraverso il vetro, i due bambini che stati i suoi nipoti, e le laboriose infermiere che si apprestavano a mettere in ordine la stanza. Il comandante Ikari fece cenno con il viso "Tuo figlio…è uguale a te…quando eri nato…" Continuò inespressivamente.
Shinji capì che si stava riferendo al piccolo Kaworu, e voltò nuovamente lo sguardo sul piccino che si era appena riaddormentato…
"Non pensavo…te ne ricordassi…" Shinji usò un tono forte, deciso….
Un tono che raramente era riuscito ad usare quando si rivolgeva a suo padre…
In tutti i dieci anni che erano trascorsi dall'ultima battaglia contro
gli Angeli, Gendo Ikari era stata una figura quasi fantasma…
Era raro che qualcuno gli rivolgesse la parola, era sfuggente,
schivo, si muoveva indisturbato per i corridoi della Nerv…e c'erano nuovi
membri che addirittura iniziavano a pensare che la presenza di Gendo Ikari
era solo una leggenda…si faceva vedere poco, pochissimo anzi…per esempio,
Akane e Tomoyo non l'avevano mai visto prima d'ora. Quando aveva qualcosa
da comunicare alla base, lo faceva tramite un documento scritto che inviava
ai responsabili che avrebbero provveduto a diffonderlo all'intera base…
Adesso però, sembrava quasi che fosse uscito dall'ombra, come
i vecchi tempi…le stesse infermiere della nursery avrebbero di sicuro
adottato un comportamento più rispettoso se avessero saputo chi
fosse in realtà quell'uomo…
"La bambina somiglia a Rei…e somiglia anche a Yui…" Continuò Gendo, spostando il suo sguardo sull'altra creatura dormiente, e riconoscendone anche a lei le somiglianze…
"Si chiama Yui, padre…il bambino abbiamo invece deciso di chiamarlo Kaworu…ma se Rei acconsentirà, gli daremo anche il tuo come secondo nome…"
Gendo tacque inespressivamente ancora una volta…nessuno poteva mai immaginare i pensieri che stessero passando nella sua mente che richiedevano così tanto silenzio e concentrazione…
"Sei diventato padre, Shinji…adesso saprai cosa significherà esserlo…"
"Se dovessi prendere esempio da te, allora preferisco saperne un'altra di teoria sull'essere un genitore…" Shinji riuscì a pronunciare quelle parole con coraggio ed affermazione. Non sapeva il motivo, ma in quel momento si sentiva un leone in confronto a suo padre. Dapprima avrebbe cercato di misurare ogni sua parola con l'ansia e la paura di aver sbagliato a parlare…di aver magari detto qualcosa che non doveva dire, perché avrebbe in questo modo aumentato l'odio che suo padre provava nei suoi confronti. Ma adesso, non glene importava più…sentiva che in fondo, Gendo Ikari era un uomo, come lo era diventato lui…e adesso sentiva che non aveva più bisogno dell'affetto che aveva sempre sperato di ricevere da lui…adesso l'affetto lo aveva ricevuto, e continuava a riceverlo da Rei e dai suoi due piccoli, affetto che lui aveva imparato a ricambiarlo a loro, e a tutte le persone care che gli stavano intorno…adesso era felice…e non chiedeva niente più da lui.
Trascorsero circa due minuti in perfetto silenzio, Shinji diede un'occhiata veloce al suo orologio da polso che segnava quasi le 9 del mattino…
"Ti saluto padre, ho un impegno urgente, e dovrò allontanarmi dalla Nerv per un breve lasso di tempo" Mormorò Shinji, indossando velocemente la sua elegante giacca nera che teneva tra le braccia.
Gendo non rispose, e continuò a fissare i suoi nipotini appena
nati nelle cullette della nursery. Shinji sperò per qualche istante,
in almeno un cenno di saluto da parte di suo padre. Cenno che non arrivò
mai…
Il ragazzo si voltò cercando di non dare a vedere la delusione
che stava provando contro la sua volontà. E percorse velocemente
il corridoio che proseguiva e che l'avrebbe portato all'uscita della Nerv…
"Shinji!…" Gendo pronunciò ancora una volta il nome del ragazzo, con un fare esclamativo che probabilmente stava cercando di bloccare il ragazzo, prima che potesse essere troppo distante da lui. E ci riuscì. Shinji si fermò di scatto, trovandosi a pochi metri di distanza da lui, e si voltò confusamente.
Gendo fece un respiro profondo, e scostò il suo sguardo dall'interno della nursery, incrociando in questo modo il suo sguardo con quello di suo figlio. I secondi passarono lenti come ore, Shinji rimase immobile in attesa che suo padre spiegasse il motivo per cui l'aveva richiamato.
"Congratulazioni…figlio mio…"
Gli occhi di Shinji si sgranarono improvvisamente a quell'affermazione
imprevista di suo padre…rimase completamente a bocca aperta…
Stava forse sognando!?…era proprio suo padre che aveva pronunciato
quelle parole?!…si era congratulato con lui….e per la prima volta, l'aveva
chiamato con il nome che tutti i padri chiamano i propri figli….l'aveva
chiamato figlio mio…
Mai aveva udito una simile parola da suo padre, e sentì quasi
che i suoi occhi stavano ricominciando a lacrimare i commozione…le trattenne
con tutto se stesso…
In cambio di quelle parole, il ragazzo sorrise a quell'uomo inespressivo
che aveva come padre, e poi si voltò nuovamente, proseguendo per
la sua strada, con la felicità nel cuore…
Le due infermiere si voltarono verso il vetro della stanza, notando l'assenza del padre dei due bambini
"Ma…dov'è andato il Vicecomandante!?" Esclamò l'infermiera Maki rivolgendosi alla sua collega
"Non lo so…si è allontanato…forse è andato da sua moglie!" Rispose Sonomi ignorando la destinazione del giovane padre.
Ma in realtà, nessuno poteva mai indovinare dove realmente Shinji
si stesse dirigendo una volta fuori dalla Nerv…
Camminava da circa dieci minuti, lentamente e con uno sguardo deciso
ma sereno…sereno dopo tutto ciò che era successo…era davvero un
giorno importante quello che stava vivendo, forse il giorno più
importante della sua vita, che meritava veramente di avere un altro elemento
importante in esso….
Si fermò soltanto appena arrivò ai piedi di un marciapiede,
dove si estendeva poco distante una piccola chiesetta di campagna dalle
mura illuminate da quel luminoso sole invernale che splendeva su una NeoTokyo-3
ancora per metà addormentata…
Shinji chiuse un secondo gli occhi prima di avanzare lungo il piccolo
vialetto di pietra che portava dritto alla porticina spalancata della chiesa.
Ascoltò il fruscio delle querce che c'erano ai lati…il cinguettio
dei passerotti che si risvegliavano…
Riprese a camminare, le cose erano diverse rispetto all'ultima volta
che era stato qui: Il 24 Luglio scorso…
Mancavano le ragazze che se ne stavano sull'orlo della porta corteggiando
ingenuamente il loro bishonen *, mancavano i loro commenti allegri e ingenui…
Guardò alla sua sinistra, la panchina in ferro battuto verde
era anch'essa vuota…e non c'erano più neanche le foglie pre-autunnali
venute a morire su di essa…
Il neo padre fece qualche altro passo in avanti. Si fermò nuovamente
appena si trovò di fronte all'entrata…chissà se c'era la
persona per cui era venuto li, e con cui, oltre al Signore, si sentiva
in dovere di ringraziare per tutto ciò che aveva fatto…
Sbirciò dentro la chiesa, restando sulla soglia della porta…la
chiesa era completamente vuota; non c'era da stupirsi, non erano neanche
le nove del mattino…
Completamente vuota, se non era per una figura nascosta, seduta in
uno dei banchi più vicini all'altare…. Come poteva non riconoscerlo!?
Era proprio lui: Nagisa Kaworu. Tabris. Il diciassettesimo messaggero.
Shinji si rallegrò. Aveva trovato proprio colui che stava cercando.
Stava quasi per fare un passo avanti, in modo di avvicinarsi a lui, ma
si trattenne appena vide che non era solo…
Vide una testolina bionda accanto a lui, una testolina che era rimasta
nascosta perché appoggiata sulla spalla del ragazzo. Riconobbe quei
capelli all'istante; era la timidissima Kristina, la ragazza russa che
cinque mesi fa gli chiese di consegnare la sua lettera d'amore al ragazzo
dai capelli argentei.
I due, convinti di essere da soli, non si accorsero della presenza
di Shinji, o forse fecero finta di non accorgersene…Kaworu sapeva sempre
tutto…
Comunque sia, la presenza di Shinji non influenzò i due ragazzi,
che avvicinarono il loro volto l'uno accanto a l'altro e si baciarono intensamente.
Il vicecomandante della Nerv sorrise nel vedere quella scena; Aveva
sperato che sarebbe andata così tra i due ragazzi…
Shinji alzò le spalle, e capì che probabilmente quello
non era il momento più adatto per ringraziare il suo amico per ciò
che aveva fatto; Sorrise, e dopo aver salutato il Gesù Cristo con
il segno della croce, si voltò e si incamminò per far ritorno
alla Nerv…
*E' stato il mio modo per ringraziarti per avermi fatto conoscere l'amore, Shinji…* Questa risposta balenò nella mente del fragile Angelo, mentre terminava il bacio, e abbracciava nuovamente a se la ragazza da lui amata…
Shinji, una volta terminato il piccolo vialetto, scese il piccolo gradino
del marciapiede, e guardò ancora una volta la veduta della chiesetta…
Nonostante non poté raggiungere lo scopo per cui era giunto
li, il ragazzo sentiva che Kaworu in fondo sapeva della sua presenza…e
questo pensiero, mescolandosi con la felicità e la gioia che quello
splendido giorno gli aveva offerto, sorrise…sorrise, mentre la lacrime
di commozione gli solcavano il volto…
Dieci anni fa non avrebbe mai immaginato che il futuro gli riservasse
dei momenti talmente felici…ormai aveva raggiunto tutti i suoi obiettivi:
Aveva una famiglia che amava con tutto se stesso, e delle persone attorno
a lui che gli volevano bene…
E adesso, non aveva più nient'altro da desiderare…nient'altro…tutte
le porte del futuro, per lui si erano aperte…e la felicità finalmente
era regnata sovrana incontrastata nella sua vita. Adesso tante persone
dipendevano da lui, e questo lo faceva sentire importante, e solo in quel
momento, aveva capito che valeva più di quanto lui stesso aveva
mai creduto, sia per se stesso, sia per gli altri.
Fine
* E' il termine che usano le ragazze giapponesi per indicare i "bei
ragazzi"
**********************************************************************************
Author's Notes
Wow!! ^___^;;; Non riesco a credere che sono riuscita a finire la mia
prima Fanfiction lunga!! ^O^O^ Sono ultrafelicissima!! ^O^
Ho iniziato a scrivere questa fanfiction il 9 Luglio 2000, dopo aver
letto il nono numero del manga di Evangelion che mi ha ispirata per iniziare
questa storia ambientata nel futuro dei nostri personaggi preferiti! ^______^
Chiedo scusa a tutti gli Asuka-fan per aver fatto comparire Asuka per
così poco tempo, e di averla caratterizzata con un caratterino poco
cortese nei confronti di sua figlia! ^^;;Comunque sia, da come avete potuto
notare, poi le cose tra lei e Lynnell si aggiustano! ^___^;;; Ad ogni modo,
io non odio Asuka. Semplicemente non è uno dei personaggi che prediligo,
ma non per questo l'ho caratterizzata così. In fondo Asuka per tutta
la serie di Evangelion ha un solo obiettivo: Mostrare a se stessa e agli
altri quanto valeva. E nella mia Fanfiction, Asuka è una famosissima
modella a livello internazionale, ma adesso che ha avuto una figlia, la
gravidanza le ha portato quindi dei piccoli problemi per il suo lavoro,
e non vedo come potrebbe rivelarsi affettuosa (soprattutto di fronte agli
altri)con il carattere che si ritrova, nei confronti di sua figlia. Un'ultima
cosa che mi prude specificare prima di essere linciata : La bambina l'aveva
tenuta dentro la borsa solo per il viaggio.
Ho finito di scrivere questa fanfiction oggi, il 16 Aprile 2001, nove
mesi dopo averla iniziata! ^^;; (che coincidenza! ^^;; Proprio nove
mesi! ^^;;)E vi assicuro che non è stato facile come pensavo all'inizio!
^^; Ad ogni modo, spero che vi sia piaciuta! ^_________^
Come avevo detto all'inizio della FF, essa è stata scritta appunto
per essere dedicata al mio migliore amico di tutti i tempi, Faby-chan!
^O^ Ma la dedica a lui l'ho già scritta all'inizio, quindi in questo
spazio che mi rimane lo voglio completamente dedicare per un immenso ringraziamento
appunto a lui, che mi ha aiutato in una maniera davvero incredibile con
la scrittura di questa storia! ^_______^ Dandomi dei consigli, dialoghi
e marchingegni per i miei 'blocchi' , che mi hanno permesso di terminare
questa fanfiction ^_____^ Quindi se l'avete letta, il merito non è
soltanto mio! Miciettino mio!! ^O^ Grazie infinitissimissimamente!!^O^
SMACK!^O^ SMACK!!^O^Ti voglio tanto tanto tanto tanto tanto bene!! ^O^O^Grazie
veramente di tutto cuore, Angiolettino mio!!;^;_________________________;^;
E grazie anche di tutto cuore a tutti coloro che hanno contribuito
con me per lo svolgimento della fanfiction!!;^;______________;^; Vi voglio
un universo di bene!! ;^;____________;^;
Rei-chan (Rina-chan o Rossella, come preferite!^^;)
