Qualcuno suono' alla porta. Andai ad aprire.
"Chi e'?"
"Sono io ,dottoressa Akagi"
"Rei"
Non ero stupita, come se l'aspettassi, nel trovare,aprendo la
porta, l'espressione arrendevole della First.
" Immagina perche' son venuta qui?"
"Immagino che tu sia qui per conoscere il perche'"
"Come mai mi avete fatto nascere?", mi chiese,senza
preamboli, rimanendo sulla soglia dell'uscio.
Io la guardai , e lasciai che proseguisse. Era raro che Ayanami
aprisse la sua mente e il suo cuore;
perche' adesso era venuta da me? Come sapesse che io le avrei
risposto.
"Mi avete fatto nascere senza altro scopo che di usarmi? Gli
altri sono tutti nati senza uno scopo, e per questo hanno il
diritto di cercarlo, vivendo. Io son nata con lo scopo prefissato
di servire a qualcosa; e visto che una persona sola era
inadeguata, decideste di creare delle copie. In caso la prima si
guastasse."Tutte queste parole le disse senza pause o
esitazioni , come avesse tutto dentro chiaro e in attesa solo di
esser detto.Le pronuncio' con un'insolita tensione.
"Rei..neanch'io ho mai pensato fosse giusto. So che fare dei
cloni come marionette per l'anima, voleva dire mortificare la tua
vita. Moltiplicare una persona, significa privarla di valore..io
non avrei voluto" "Mi avete reso inutile"Non c'era
risentimento nelle sue parole . Solo tanta consapevolezza, e
un'amarezza disarmante.
"Io, non ho mai potuto prendere coscienza di me stessa.
Quell'unione perfetta fra l'anima e il corpo, che forma una
persona, non l'ho mai sentita. Io ho sempre pensato di non essere
neppure una persona: il mio corpo e' una cosa rimpiazzabile, la
mia anima un' ospite pronta a cambiare casa."La ragazza
tremava..
"So che non puoi perdonare chi ti ha messo in questo
inferno, Rei .. Ti chiedo scusa, comunque, se questa parola puo'
significare qualcosa"Avrei voluto abbracciarla. Sentivo
l'inadeguatezza di qualunque cosa dicessi. Mi veniva in mente la
stanza buia nei sotterranei del Geofront dove venne creata Rei.La
scritta "Strangeness" sul muro, quasi un presagio
dell'estraniamento che avrebbe provato quest'innocente.
Mi venne in mente che molto piu' in giu', nel Geofront, si
trovava l'area del Dummy System, la maledizione che incombeva su
Rei, e piu' in basso ancora, l'area dove venne trovata Lilith, la
progenitrice degli uomini,l'altra meta' di Ayanami. Un tremore mi
attraverso'il corpo. La mancanza di rispetto per la vita, era
cio' a cui avevo dedicato il mio lavoro?
"Sa cos'e' la solitudine, dottoressa Akagi?" Rei,
dicendomi queste parole, fisso'nei miei ,come dei fari rossi
penetranti, i suoi occhi, che prima mi guardavano come da molto
distante .
"E' la paura di avvicinarsi agli altri,"risposi. "
che nasce dal timore di ferire ed essere feriti"
"Quando si incontra qualcuno per la prima volta, non si ha
paura. Ma se si viene feriti , si comincia a imparare cosa
sia.", disse Rei, abbassando lo sguardo
"E' quando tradiscono il nostro cuore che si diventa
soli", continuai
"Chi ha tradito il mio cuore, non aveva rispetto di
me", disse di scatto la ragazza.
"Gendo Ikari non ha ha mai avuto cura del dolore e della
solitudine che avrebbe potuto causare agli altri. E cosi' e'
stato la causa del tuo male."
"Anche del suo male"
Le parole di Rei mi passarono da parte a parte. Dunque lei sapeva
che lo stesso uomo era il carnefice di entrambe.
Cominciai a sentirmi in ansia, li' , in posizione speculare
davanti alla ragazza, nella sua uniforme scolastica, sulle sue
piccole spalle il peso di una sofferenza orribile. E tanti miei
anni di umiliazione, messi a nudo in quel momento, sulla soglia
di casa mia, in quel limbo che separa la maschera calma del viso
adatto a ogni giorno , e il supplizio della vita segreta. Io e
Rei sapevamo portare quella maschera, dovevamo farlo, soprattutto
davanti a Gendo Ikari.
Ma forse era giunto quel momento in cui l'orologio si ferma.Io
l'avevo nominato per prima.ma per fortuna non l' avevo ferita. Ne
potevamo parlare, noi due ci capivamo.
Cominciai a sentire gli occhi miei bagnarsi di lacrime.
"Gendo mi ha condannato alla solitudine, mi ha condannato a
non essere nessuno. Dottoressa Akagi, perche' ha permesso che
facesse del male anche a me?",anche Rei , me ne accorsi,
stava piangendo. "forse perche' ero accecata dal mio bisogno
d'amore, e gli concedevo tutto, anche se non lo meritava.
Perdonami, ho sbagliato. E tu ne hai pagato le conseguenze
peggiori". "io la perdono "
Cominciai a piangere irrefrenabilmente.
"Anch'io non sono stato altro che uno strumento. Quando si
ama si diventa deboli, e si e' preda di chi ci vuole usare"
"La persona che ci ha traditi non sa cosa sia l'amore. Ma la
forza che presume di avere e' il suo piu' grande limite",
disse Rei, osservando non so cosa, in lontananza , nel corridoio
di casa mia, forse per stornare lo sguardo, poiche' parlava del
sentimento d'amore, e del cuore di colui che l'aveva ferito. Io
m'inginocchiai davanti a lei, cosa che la imbarazzo' forse, un
istante. Poi lei stessa si mise in ginocchio di fronte a me.
"Siamo vittime , Rei..vittime di Gendo, di noi stesse ,
degli Eva.."
" Io sono vittima dell'eva, il mio legame con una persona
che mi uccise. Che uccise un'altra me stessa. Sono vittima dell'
Angelo .
L'altra meta' di me. Lei vorrebbe che tutto diventasse una cosa
sola. Ma io vorrei essere una persona . Nessun' altra come me
prova cosi' tanto il desiderio di poter essere se stessa. Io non
ho mai potuto esserlo, visto che decisero che fossi tante cose
inutili, ma nessuna persona."
"Le cose che essi ritenevano utili, i cloni, sono in realta'
inutili..sono dannosi ..un'offesa all'unicita' della tua vita.Hai
diritto di essere te stessa,Ayanami.Una persona."
Adesso sedevamo entrambe sul pavimento, vicine l'una all'altra.
Portai le gambe indietro, e mi misi di fianco a osservarla. Lei
era piegata sulle ginocchia,l'innocenza era dipinta sul suo viso,
una purezza che sfidava tutti gli orrori di quella tragedia che
ci vedeva protagoniste. " amaree' proteggere cio' che
c'e' di unico in un'altra persona", mi disse.
Io ripetei dentro di me le parole che mi aveva appena rivolto,
come una verita' semplice e difficile allo stesso tempo da
afferrare.
"Shinji Ikari..", continuo' , arrossendo , la ragazza,
alzandosi sulle ginocchia "lui mi ama, lui puo' proteggermi,
perche' rispetta quello che sono."
"Quel ragazzo, con la sua debolezza, e' la verita'.La
verita' dell'uomo non e' il freddo perfezionamento. L'uomo
perfetto ,quel mostruoso essere unico che la Seele vorrebbe
realizzare", pensai."Gli uomini che amano solo la
forza..Come puo' essere migliore un uomo perfetto? Un uomo solo ,
che non amera' mai ? Per amare e' necessario che ci siano due
cuori , unici nella loro fragilita'.Si ama cio' che di
straordinario e irripetibile c'e' nell'altro, e lo si difende dal
resto del mondo. "
"..puoi", Rei interruppe i miei pensieri, dandomi
del tu. Stava per dirmi qualcosa .
"mi puoi abbracciarecome una madre?"
"Si.." la abbracciai
La luce fioca dei primi lumi dell'alba attraverso' le veneziane
della stanza, come una sfumatura di colore impercettibile su un
disegno dai toni freddi. Aprii piano gli occhi, e mi girai sul
fianco.C'era un freddo insolito e mi rimboccai le lenzuola.
"Che strano sogno Rei Ayanami. Una ragazza sola, una
ragazza che mi assomiglia.
Come me nasconde tanti segreti. I segreti che ci fanno sembrare
strani e ci rendono invisi agli altri. Forse per questo non ci
ama nessuno".
