Molte capitolo 3

Capitolo 3 Per amore

"I fell in love with my Queen
and I know it was a guilt for me
cause I have never been some kind of King
I'm an ordinary man
with ordinary thoughts.
May I reach the stars,
searching for your love?"


Shinji ,premendo sul tasto STOP, mise a tacere la traccia 26 , dismettendo le cuffie, fece da parte il suo SDAT e lancio' un'occhiata alla sveglia alla destra del suo letto ,per vedere che ore si fossero fatte.

"Le dieci e mezza. Fra poco meno di un'ora , cominciano i testi di sincronia.Uffa!;____; Oggi mi sento proprio stanco;____;"
Molto malvolentieri il ragazzo si stiracchio' e si mise a sedere sul letto .
Misato canticchiava in cucina.
"Misato, per noi si e' fatta ora di andare. Di' a quel pelandrone di Shinji di sbrigarsi! Io vado intanto", disse Asuka affacciandosi in camera da pranzo.
"Non lo aspetti?", disse Misato voltandosi a guardare la ragazza tedesca prendere di scatto la cartella dalla sedia, e portarla dietro le spalle con gesto risoluto.
In quella posa,con una mano sul fianco , e l'altra dietro la nuca a tenere la borsa , Asuka disse: "No. Ieri sera ha detto cose fin troppo stupide perche' io abbia voglia di ascoltarne ancora lungo la strada"
"^^;;;;; Asuka.non dovreste litigare."
"E' impossibile andare d'accordo con un ragazzo del genere.E' senza spina dorsale, e poi non fa che difendere quella Rei", sbuffo' Asuka, portando la cartella davanti alle ginocchia,e sorreggendola dal manico .
Misato si volto' a controllare la pentola a vapore, dove bolliva il riso per lo spuntino di mezzogiorno che stava approntando, per gustarlo con un delizioso curry^^;.
"Capiscoo", mormoro'il Maggiore.
DRIN
"Chi sara' mai a quest'ora?"
"Rispondo io!" Detto fatto Asuka sollevo' il ricevitore portatile dalla centralina "fa' che sia il signor Kaji", penso'.
"Pronto, Asuka, sei tu?", rispose l'uomo all'altro capo della conversazione.
"SIGNOR KAJI!!Come stai?", disse Asuka , mettendosi a camminare allegramente col portatile in mano, gli occhi felici e intenti di chi ha intrapreso una conversazione che si aspetta estremamente piacevole.
"mi passeresti Katsuragi?"
"Signor Kaji!;____; Parla un po' con me!;____;"
"Asuka, non stavi uscendo per andare alla Nerv?^^;;;;;",chiese Misato.
"E va bene;______; A presto signor Kaji!", cosi' dicendo, senza neanche porgere il portatile a Misato, il Second children se ne usci' di casa di malumore.
Misato si alzo' per prendere il telefono, "Pronto", disse, mettendosi a sedere con le gambe incrociate all'indiana, sulla sedia, in posizione strategica vicino alla pentola a pressione ,per controllare quella pericolosa casseruola^^;;;;
"Katsuragi!! Come stai? Ti andrebbe questa sera una romantica cena in quel ristorantino all'italiana dove servono dell' ottimo Passito assieme al dessert?"
"Kaji.sei sleale ad attirarmi con queste prospettive!Sai che cedo facilmente alle lusinghe della buona tavola^^;"
"E dei liquori^^;"
"-______-;;;" Misato dentro di se' penso' che i bigliettini dei desideri l'avevano esaudita in men che non si dica. Lanciandole un saluto volante, Shinchan se ne usci' anche lui di casa. "Asuka e' gia' uscita, vero?", chiese Shinji.
"Si, Shinchan", rispose Misato, ancora impegnata nella schermaglia con Kaji.
"A dopo", disse il ragazzo , uscendo di casa diretto al quartier generale.


"Hai fatto male a non venire ieri, Ayanami", insinuo' Asuka , mentre l'ascensore lentamente conduceva i tre children fino al luogo adibito allo stazionamento delle entry-plug.
"..non c'era ragione che venissi"
"Non ti sarebbe piaciuto?"insistette la ragazzina tedesca "Avresti potuto tenere compagnia al povero Shinchan.."
"Asuka, piantala!!", la interruppe Shinji "Reichan, ti prego non starla a sentire. Certo, io avrei voluto che venissi..., ma se non volevi venire ,..ecco... non era giusto che io insistessi."
"Grazie, Ikari", disse Rei. Reichan quasi si soprese . Perche' Shinji avrebbe preferito che lei ci fosse? E perche' gli aveva detto grazie, mostrando a lui e a se stessa, il senso di gratitudine che aveva per quel ragazzo? Era la seconda volta che gli rivolgeva la parola del ringraziamento. Quanti pensieri suscitava ogni volta in lei, un'emozione che ,a sua insaputa, sbocciava

.
"Immergete le entry plug di un altro centimetro dentro il liquido.", dissi all'operatore Hyuga .
"Il pilota Ayanami e' vicina al limite di contaminazione,dottoressa Akagi."
"Ma i suoi dati di connettivita' sono saliti di cinque punti. Sospendere, adesso.E' tutto ok"


"Ragazzi, abbiamo finito", dissi , attraverso l'intercom con le entry plug.
"Meno male"; disse fra se' Shinji. "non ne potevo piu'"
"Shinji.."
"Si, signorina Ritsuko"
"Cerca di stare tranquillo. Vai benone! Rei, mi puoi sentire?"
"La sento, dottoressa Akagi"
"Per favore, potremmo vederci dopo che ti sarai cambiata?"
"Si, dottoressa"
"Non preoccuparti, non e' nulla", aggiunsi , per tranquillizzare la ragazza.
"Rei, e' tutto a posto, non preoccuparti ",ripetei a me stessa.
"Di solito, quando Rei viene convocata in disparte dopo i test, รจ perche' il comandante vuole che io la sottoponga a fastidiosi check-up, o per portare avanti il tetro rituale della trascrizione del Dummy System. Anche se Rei non sembra inquietarsi, e non se ne lamenta mai, e' una cosa insostenibile, e ogni volta dev'essere una tortura per quella povera ragazza.Perche' coinvolgerla in quegli orrori?Io devo fare qualcosa per proteggerti da tutto questo, Reichan ",pensai.


Aspettai Rei all'uscita degli spogliatoi, e non dovetti attendere molto perche' Ayanami ne uscisse con indosso la consueta uniforme scolastica, e lo sguardo perennemente in cerca di qualcosa di lontano, sia che fissasse il pavimento sotto di lei, sia che mi osservasse un istante per poi distogliere lo sguardo, forse per paura o per timidezza.
"Rei", la chiamai.
"Dottoressa Akagi. Voleva parlarmi?", fu la sua risposta, pronunciata con un che di triste e rassegnato.Povera ragazza. Forse avrebbe avuto semplicemente voglia di andare a casa , dopo tutti quei noiosi test di sincronia.
"Rei, se non sei troppo stanca ,potresti seguirmi nel mio studio? vorrei parlarti in privato"..che termine strano , in privato. Era una conversazione che desideravo tenere lontana dalle orecchie di Gendo,soprattutto.
"Va bene", rispose la ragazza remissivamente.
Attraversammo i corridoi del Quartier Generale, Rei camminava al mio seguito,distante appena un passo, eppure a me , che sbirciavo verso di lei di quando in quando , appariva lontana anni luce, il capo leggermente reclino, i capelli che ricadevano da ambo i lati avvolgenti come un cielo azzurro. C'era un che di disarmante nella sua rassegnazione.Mi chiesi come facesse a sopportare la terribile nostalgia di qualcosa che forse non aveva mai vissuto, ma che sicuramente aveva sognato, nei giorni piu' difficili, senza una speranza da cullare, condannata alla tristezza da un uomo spietato e meschino.
Passando per i corridoi, di tanto in tanto incrociavamo i dipendenti della base;ci imbattemmo anche in Maya Ibuki. "Queste persone.Le loro giornate qui al Geo-front , terribilmente dure come la mia, col rischio di non tornare a casa, e la paura costante di ritrovare dietro la porta ,gli incubi che la Nerv sembra preposta a fabbricare. Se queste persone non avessero nessuna tenerezza da cullare dentro di se', come potrebbero continuare a vivere?
Per cosa noi ci staremmo battendo? Solo per sopravvivere? No, ognuno di noi combatte per salvaguardare cio' che ha dentro il cuore da un mondo troppo grande per il nostro animo.Nella speranza che ci sia una luce li' fuori, un altro cuore da amare piu' di noi stessi ", mi dissi nella mente.
"Anche tu, Rei, nascondi una fragilita' unica e straordinaria.",pensai voltandomi ancora una volta a guardarla di sottecchi.
"Eppure , fin dalla nascita, ti negarono di coltivarla, ti impedirono di sognare come fanno tutti, accarezzando i propri ricordi, di avere speranza in qualcuno che si prendesse cura dei tuoi segreti, dei tuoi sentimenti,per sempre. Per Rei Gendo pretese che ci fosse soltanto la solitudine, e una memoria cancellabile e riscrivibile. Ti considero' come una macchina, un automa. Questo e' il suo delitto peggiore . Cio' che fece e continua a fare a me, e' cosa da poco, in confronto."


Arrivammo nel mio studio, feci accomodare Rei e mi sedetti accanto a lei, entrambe di traverso rispetto alla mia scrivania di lavoro.
"Avevo dimenticato il portatile acceso..In questi giorni sono cosi' distratta, Rei.", le dissi, spegnendo il mio notebook. Mi misi a sedere di fronte a lei. Le sorrisi. Mi faceva una tenerezza indescrivibile, vederla li' ,seduta e silenziosa, in attesa che le dicessi qualcosa.
"Reichan.perdonami se ti ho trattenuto qui alla base, pero' desideravo parlarti.volevo parlarti di me ."
"di lei, dottoressa?", rispose Rei, con un'espressione cosi' improbabile da apparirmi buffa.
"Di me", risposi con un sorriso"Sai, io non parlo quasi mai di me stessa, ma con te mi piacerebbe farlo. Vorrai ascoltarmi?"
"Si", rispose timidamente"ma perche' ne vuole parlare con me?"
"Perche' ..Rei, io vorrei poter parlare di me stessa a una persona a cui tengo.E io tengo molto a te. "
"Lei tiene a me , perche' sono utile ai fini della Nerv?", rispose
"No", la sua domanda non mi aveva indispettito, bensi' mi aveva rattristato profondamente. Del resto era ovvio che Rei guardasse a me come una scienziata che intendeva servirsi di lei ,ne' piu' ne meno come avevano fatto gli altri. Mio Dio.. il dubbio che mi torturava, cioe' se non mi stessi servendo di lei come oggetto del mio vuoto affettivo, mi assali' rapidamente, facendo si' che contraessi nervosamente il viso in una smorfia di amarezza.
"no, Rei, io tengo a te perche' ti voglio bene".Le dissi la cosa che volevo dirle piu' di ogni altra.
"."Rei non disse nulla ma mi guardo',specchiandosi, innocentemente, dentro di me,come per appurare se nei miei occhi si riflettesse la stessa sincerita' dei suoi.
"Posso volerti bene,Rei?"
".nessuno mi ha mai detto "Rei era confusa, non riusci' a finire la frase,
"Sai, fin da quando ero piccola , tutti hanno giocato a togliermi la speranza, mia madre mi ha sottratto il conforto dell'amore ..io non sono mai stata amata."
"neanch'io sono mai stata amata", disse Rei.
Mi colpi' che mi dicesse questo. "Reichan..per quanto tempo hai tenuto dentro la consapevolezza di questo dolore."pensai. "E adesso l'hai detto, l'hai detto a me. Questa frase significa che ti fidi di me. Non tradiro' la tua fiducia, tesoro"
"Gendo poi mi tolse la speranza di poter donare l'amore che c'era dentro di me.Trattando il bene che gli dedicavo come la cosa piu' insignificante ."
"Mi dispiace dottoressa Akagi"Rei mi guardo' , e nel suo viso lessi la comprensione , l'immediata empatia che il suo animo gentile e ingenuo aveva stabilito col mio.
"Rei..cosi', ho vissuto per tanto tempo senza speranza.La speranza e' qualcosa che non si puo' inventare"
"Come la vita ", affermo' Rei "la vita non e' qualcosa che si inventa, in qualunque modo essa venga alla luce, questo non e' che il primo passo. Io sono un clone, ma la mia vita, l'insieme del mio corpo e della mia anima, sono un dono che giunge da molto lontano.Come tutte le vite.Quando nasce un fiore"
Rei fece una piccola pausa, io la ascoltavo meravigliata e felice.
"quando nasce un fiore , esso non sa se trovera' cio' di cui non puo' fare a meno per vivere, la luce e l'acqua. Pero' nasce lo stesso. La sua vita e' sempre in pericolo di cessare. Una cosa cosi' fragile come l'esistenza di un fiore ,una cosa cosi' delicata, non puo' essere che un dono d'amore di chi ci vuole bene. Fin quando saremo amati , saremo in vita. E' l'amore degli altri che ci rende noi stessi. Io vorrei tanto sentire questo amore su di me."
"Rei" Rei mi aveva spiazzato con le sue parole.La bellezza che custodiva dentro di se', adesso mi era ancora piu' chiara e palese.
"Rei.mi permetterai di darti quel poco d'amore che ho?"
Rei continuo' ad osservarmi, ma questa volta non investigava, invece quasi mi implorava , mi pregava di essere sincera. Non so , un istante dopo vidi le lacrime rigare le sue gote.Silenziosamente,Rei piangeva.
Io mi inginocchiai davanti e lei e chinai il capo sul suo petto, appoggiando le braccia sul suo grembo. Rei rimase seduta ,e mi osservo', con un po' di sconcerto forse, o d'imbarazzo, quando iniziai a piangere.
Rimanemmo cosi' per lungo tempo. Rei mi disse al fine: "cerchi di non essere triste , dottoressa. Oppure sta piangendo di gioia?Una volta Shinji mi spiego' che si puo' piangere di gioia"
"Sipiango perche' sono felice di volerti bene. Rei. Io vorrei essere per teuna madre"
"Una."Rei mi osservo' stupita, mentre io la guardavo inclinando il capo verso l'alto, rimanendo in ginocchio, appoggiata a lei.
"si.se vorrai ,casa mia sara' casa tua."
"Grazie", mi rispose .
Le sorrisi . Lei ricambio' il mio sorriso. Non era un gesto di riflesso, era un sorriso di gioia, sentii che lei era felice.
Lo ero anch'io.


Uscimmo assieme dal mio studio, e la accompagnai fin all' ultima porta d'uscita.
"Rei..ti chiedo, se puoi ,di scusarmi. Scusami per tutto quello a cui la Nerv ti ha sottoposto, e a cui anche io ho collaborato", ebbi il coraggio di dirle, arrivati all'ultima soglia.
"Chi lo ha fatto si credeva in diritto di farlo", rispose Rei.
"Ma non e' cosi'..Ti chiedo perdono. Anche se non serve. L'unica cosa che posso fare adesso e' prometterti che non avverra' piu', perche' ti proteggero'"
"Non deve assumersi di questi rischi per me", disse Rei distogliendo lo sguardo.
"Io ti voglio bene . Tu sei una ragazza straordinaria , e so che faresti di tutto per le persone a cui tieni. Io non sono un granche' come persona, ma il coraggio per dire no al comandante Ikari o a chicchessia, lo trovero'."
"Lei e' una persona straordinaria, non io"
"Reichan, credimi. Tu sei la persona migliore che io conosca", le dissi, guardandola in viso.
Rei arrossi'.
"Dottoressa Akagi", mi disse infine , voltandosi prima di sparire dietro la porta automatica " mi piacerebbe non abitare piu' da sola, abitare insieme a lei"
"anche a me , Rei", le risposi.
La porta si chiuse.


Era il tardo pomeriggio. Shinji era in camera sua. Misato e Asuka non erano in casa.
Il ragazzo stava piangendo silenziosamente. Era il peso della solitudine che si faceva sentire.