watashi ni kaerinasai kioku wo tadori
yasashisa to yume no minamoto e
anata mo kaerinasai aishiau tame
kokoro mo karada mo kurikaesu
tamasii no rufuran
Quella mattina Shinchan , a scuola, era pensoso e amareggiato .
"Perche'?", pensava "Perché la mia vita sembra
destinata ad essere un monologo? Io non ho mai nessuno accanto,
nessuno che mi riesca a far sentire meno solo. Sì, ho la
signorina Misato. Ma non posso chiederle di essere per me tutto
quello di cui avrei bisogno. Ne' vorrei che lo fosse.
Non ho mai pensato che davvero qualcuno potesse amarmi. Dopo mia
madre, nessuno piu' mi ha mai amato. Mio padre mi ha fatto
disperare di avere un briciolo del suo amore. E io, guardando me
stesso allo specchio, penso di non meritare l'amore di nessuno.
Niente che io possa donare agli altri. Chi si avvicinasse a me ,
potrebbe provare pietà per la mia incapacità, e forse neppure.
Forse mi farebbe oggetto di scherno, oppure, più semplicemente,
sbagliando ad invidiare il mio ruolo di pilota, mi vorrebbe del
male.
Io ho paura che tutti mi vogliano del male.
Io voglio bene a qualcuno?
A Misato, a Toji,a Kensuke, persino ad Asuka. Ma la persona a cui
voglio più bene al mondo è un'altra: è quella ragazza dai
capelli azzurri , che sta guardando alla finestra , senza
chiedere nient' altro che continuare a osservare. Sbaglio a
domandare alla vita qualcosa in piu'? Ayanami.Forse dovrei avere
i tuoi stessi occhi, attenti e lontani ,allo stesso tempo? Vorrei
averceli per un istante, e capire.
Dietro gli occhi , il tuo cuore. So che non lasci a nessuno
guardarci attraverso . Forse perché è fragile ,estremamente.
Posso assicurarti, del resto, che sarei tanto bravo da non
mandarlo in pezzi? Puo' bastare volerti bene? Per meritare che tu
mi apra il tuo mistero..
Una volta ti dissi che eri una ragazza forte. Ma capisco adesso
che un coraggio cosi' grande come il tuo, e' unito sempre a una
grande paura.
La paura di smarrirsi, nei labirinti della solitudine.
La solitudine: e' solo amare qualcuno e aver paura di perderlo, a
volte? Il coraggio di affrontare questa paura. Tu lo possiedi.
E' questo che ti rende unica, Reichan. Forse tutti pensano che tu
non ami nessuno. Ma non e' vero. Nel tuo cuore c'è un bisogno
d'amore immenso, più grande di qualsiasi amore esternato.
Temi di perderlo come un fiore mai sbocciato? Di vederlo
stracciato petalo dopo petalo? Senza che neppure abbia potuto
dischiudersi.
Sei un tesoro immenso . I tesori piu' immensi, quello che restano
nascosti. Io non sono niente.
Ho solo sognato di meritare un amore, ma non l'ho mai sperato.
Ho tentato di amare. Ma non riuscivo a mostrarlo a nessuno.
Perche' dovrei iniziare a farlo ? Potrei ferire , col mio goffo
modo di esprimere i sentimentiho paura di ferire , e piu'
di tutti non voglio ferire te.
Ma ogni giorno, osservandoti, sento che quel briciolo d'amore di
cui son capace, è tutto per te.
Vorrei essere capace di dipingere la tua stanza di celeste.
Vorrei essere capace di aiutarti, come feci quel giorno che
assieme a Toji ripulimmo il tuo appartamento.
Mi piacerebbe esserti accanto. Dev'essere tutto così difficile
da soli. Io lo so bene. Non so dove trovi il tuo coraggio, Rei.
Da quell'immenso amore che nascondi,io credo. si..perche'
senza la speranza di quel fuoco non si sopravvive al pensiero che
nessuno ci ama.
Io lo so. Nessuno e' con me, tranne la mia speranza.Cosi'
dev'essere per te.
Ti voglio bene, Reichan.."
Durante il quarto d'ora di ricreazione , nel cortile della scuola
superiore, Toji e Kensuke spiavano , attraverso l'inferriata
perimetrale della scuola, la sagoma di Shinji allontanarsi
rapidamente dall'edificio, verso chi sa dove.
"Dove starà andando cosi' di fretta, Ikari?", domandò
Kensuke a se stesso e all'amico Suzuhara, mentre filmava
diligentemente l'accaduto.
"Boh? Non vorra' mica saltare le prossime ore di
lezione?" , rispose Toji, portando le braccia dietro la
schiena e piegandole a raccogliere il capo fra le mani.
"Peccato;____; Con questa inferriata davanti le mie riprese
non sono venute un granchè", si lamento' Aida-kun,
rivedendo il filmino.
Shinji rientrò in classe trafelato, un instante dopo l'inizio
della spiegazione di storia. Il professore non se ne avvide; il
vento all'esterno era forte , scuotendo gli alberi del cortile e
incuneandosi tra gli edifici , fischiava , e si concentrava e
amplificava, come costretto in un imbuto, fra un bastione e
l'altro della grande costruzione ad uso scolastico.
Shinji posò la cartella, che l'amico Kensuke non mancò di
notare essere piu' gonfia, ben oltre il quantitativo di libri che
i ragazzi dovevano sobbarcarsi.
"Chi sa cosa ci sarà nella cartella di Shinji ? Prima non
era cosi' piena.chi sa che sarà andato a fare
così di corsa durante la pausa pranzo." Kensuke
richiamò l'attenzione dell'amico "infilzandolo" con la
biro da dietro.
"Che c'e' ?", disse Shinji voltandosi appena .
"Shinji, perche' hai saltato il pranzo?Dove sei scappato
così di fretta?"
"Dovevo fare una cosa che pomeriggio non potevo fare,
perché abbiamo dei controlli medici alla Nerv."
"Si, ma cosa dovevi comprare di cosi' voluminoso?",
insinuò Kensuke, alludendo alla cartella con la coda dell'occhio
, per vedere se avesse colto nel segno.
"Mi dispiace , ma e' un segreto", gli disse Shinji,
guardandolo con un sorriso innocente.
"Uhm.va bè" , si rassegnò Kensuke. Poi si
voltò in direzione del banco di Kaji.
"Hai sentito?", bisbigliò Aida al compagno.
"Siqui gatta ci covaspero solo che non
c'entri il Demone Rosso!"
"mah"
All'uscita della scuola, sotto un vento incessante che
sparpagliava i ragazzi, e confondeva le voci in un brusio
insofferente, l'insofferenza di chi vuol fuggire una brezza
fastidiosa, Rei si avviava, sola e in disparte, verso il cancello
e l'uscita della scuola.
"Ayanami!", la chiamò una voce da dietro.
Rei si voltò per vedere Shinchan, che si era fermato a una
distanza di quattro passi da lei , chiederle:
"Scusami..posso..potrei accompagnarti a casa?"
"Va bene.", rispose pacatamente la ragazza.
Shinji ne era felice, cosi' raggiunse Ayanami che si voltò verso
l'uscita , ed entrambi presero la via verso casa di Rei.
"C'e' un ventaccio", disse Shinji per la strada,
intanto che la forte brezza gli scompigliava i capelli, mentre
quelli di Rei a volte le finivano sulla fronte e davanti agli
occhi, cosi' che li scostava piano, con un gesto che a Shinji
sembrava semplicemente una meraviglia alla vista.
"Si, c'e' molto vento", rispose Rei, guardando in basso
mentre lo diceva, per poi tornare a guardare avanti a se'.
"Perche' provo quest'imbarazzo quando sono con
lui?",pensò Rei "eppure mi fa piacere averlo
vicino"
"Il vento", penso' Shinji " E' come se si mettesse
d'impengo a tenerci lontani. Quando c'e' vento gli uomini forse
si sentono piu' soli..e' come se le raffiche disperdessero e
scombinassero le nostre sensazioni, le nostre percezioni di chi
ci sta accanto.
Perché mi sento cosi' solo e così incapace di avvicinarmi a te?
Mi sembra di essere dentro a uno strano sogno"
"Un sogno", pensava in quel momento Rei, come se avesse
percepito telepaticamente i pensieri di Shinji e ne fosse stata
influenzata. Chi sa che i nostri pensieri non viaggino come onde
nell'aria, trasportati o dispersi dal vento. Eppure, in mezzo a
quella specie di bufera, Rei e Shinji cercavano delicatamente di
avvicinarsi, sulla strada di casa. "Un sogno a volte mi
sembrano queste giornate, mi sento come in preda a una vita che
mi sono solamente sognata, come se tutti fossero creature del mio
sogno, burattini che non sanno dirmi se non quello che faccio dir
loro. Che sensazione orribile. Vorrei che qualcuno mi
chiamasseho paura di essere sola.
FLASHBACK
"C'e' qualcuno oltre la soglia? Ikari."
Rei si volto' verso Shinji timidamente e pensò "la
sensazione più bella non e' quando mi sembra di svegliarmi dal
sogno della vita, come quando improvvisamente ho paura.
Anzi. La sensazione più bella e' sentirsi scivolare nel sogno di
un altro. Di qualcuno che mi vuole bene
Una persona che ti vuole bene..credo che preparerebbe un sogno
stupendo, in cui io potessi gioire, come cullata dalle
sensazioni. Una persona che ti vuole bene. Non ti tradirebbe mai,
e non farebbe niente che io non desiderassi, rispetterebbe tutto
ciò che amo..sarebbe un bel sogno , il sogno di qualcuno che mi
amasse, qualcosa di diverso da questa solitudine difficile, che
sembra una stanza senza finestre. L'altro giorno provai la
sensazione cha la dottoressa Akagi mi volesse bene.
All'improvviso Shinji si fermò. Le sensazioni spiacevoli si
impossessano facilmente dei cuori di vetro, e si fanno pagar caro
la nostra gentilezza, l'incapacità a fronteggiarle a muso duro.
Lì, al limite interno del marciapiede, c'era una rete metallica,
la recinzione di un campo di sterpaglie, raro esempio di terreno
non utilizzato per costruzioni blindate, a Neo Tokyo 3.
Improvvisamente gli si avvicinò. Sentì come una voce che la
invitava a mettere una mano sui capelli del ragazzo.
Rei ebbe timore , ma poggiò la sua mano sui capelli di Shinji ,
per un attimo, poi la lasciò cadere sulla spalla destra del
ragazzo.
Shinji tremò al lieve tocco della mano di Rei
Si voltò verso di lei, cosa che la fece arrossire. Shinji esitò
un'istante: "Scusami"
"Non devi scusartiMi dispiace che piangessi"
"Rei"
Rei lo guardò. Erano quasi arrivati a casa della ragazza . I
rumori dei lavori di demolizione cominciavano gia' a confondersi
col vento.
Accanto al frastuono, rumori leggeri, il vento che schiacciava e
gonfiava i vestiti, a seconda della direzione, lo sbattere
ritmico di una vecchia segnaletica pendente da un qualche paletto
della linea ferroviaria.
Shinji si mise a frugare nella cartella e ne estrasse un
pacchetto rosa con un bel fiocchetto celeste. Lo porse a
un'incredula Rei.
"E' per te", disse Shinji , timidamente, sorridendo.
Forse qualche lacrima scendeva ancora, inavvertita. " E' un
mio regalo per te"
Rei si sentì tremare. "per me?"..Non ho
mairicevuto un regalo.
Rei lo prese fra le mani, avvertendo al tatto la liscia carta da
regalo, e quasi indovinando la strana forma dell'oggetto.
"Sembra qualcosa con delle braccia", disse
innocentemente Rei.
"Lo apriresti , per favore?"
"Si" , qualunque cosa fosse ,Rei lo sentiva gia' come
un tesoro immenso. Lo scartò piano, finchè ai suoi occhi non si
presentò il simpatico faccino di un orsetto di pelouche.
Rei lo guardò.
"Ti piace?", chiese timidamente Shinji.
"Si..e' molto bello. Ti ringrazio , Shinji"
Rei ripose la carta da regalo nella cartella e si fermò a
guardare l'orsetto.
"Le e' piaciuto", pensava felice Shinji.
Rei improvvisamente si mise a piangere.
"Reichan"
"Shinchan. Ti ringrazio."
Shinji sorrise "Mi ha fatto piacere donartelo"
Shinji la lasciò sulla porta di casa. "Pomeriggio ho i
controlli alla base", le disse.
"Stai tranquillo, Shinchan..andrà tutto bene", le
disse Rei. Poi lo salutò "ciao", e lo baciò sulla
guancia
" ciao Reichan..a domani", Shinji rispose , arrossendo
leggermente. Rimase un attimo immobile, osservando Rei sparire su
per le scale.
Qualche giorno dopo Misato ricevette una mia telefonata nel primo
pomeriggio.
"Prontoah, sei tu Ritchan!!"
"Buongiorno, Misato!Come stai? Spero che non avrai dormito
tutta la mattinata", esordii per prenderla un po' in giro.
"Spiritosaaaaa..non ho dormito!!Anzi, ho ripassato al
computer alcuni dettagli tecnici degli Eva. Poi non vedo perché
dovrei dirti se ho fatto o meno i compiti. Non sei mica la mia
professoressa^^;;;;"
"Hai ragione , Misato. Ma non ti ho chiamato per motivi di
lavoro. Bensì per raccontarti due belle cosette che mi son
successe in questi giorni", le confessai felicemente.
"Davvero?? Mi hai incuriosito, Ritchan!!"
"So che su una di esse ci ricamerai sopra per mesi, a spese
del povero Shinji ^____-
"Ma per chi mi hai presa?????Racconta, dai!!"
"Allora, ..ti ricordi che ti dissi che avevo intenzione di
chiedere a Gendo l'affidamento di Reichan?"
"Si. Certo!!Com'e' andata?"
"Benissimo!!! Muoio dalla voglia di dirti tutti i
particolari.."
"Fallo!", mi incoraggiò Misato.
"Bè, tre giorni fa ,entrai nella stanza ovale sicura del
fatto mio. E' l'unico modo per non farsi sopraffare da quel
bastardo."
FLASHBACK
"Si. E' a proposito di Rei."
"Rei?"
"Si. Ritengo che la ragazza stia vivendo una situazione di
crescita interiore che ha ingenerato la necessità per lei di
stare maggiormente a contatto con gli altri, e soprattutto il
bisogno di una figura che le stia vicino costantemente , in
momenti delicati come questo"
"Cosa intende dire?", ribattè Gendo, aggiustandosi gli
occhiali che erano usualmente scivolati lungo il naso.
"Mi riferisco al fatto che ultimamente Rei dimostra di aver
sperimentato tante emozioni che risulta difficile per lei
affrontare e comprendere, nella condizione di solitudine fisica e
spirituale in cui è stata relegata. Rei non ha mai potuto gioire
e beneficiare della presenza di una figura materna",
continuai io.
"Questo lo so bene", aggiunse con un tono di stizza il
comandante.
"Per cui , anche in vista degli scopi che la Nerv si
prefigge , e che la coinvolgono, la ragazza, a mio parere,
dovrebbe essere costantemente seguita da una persona di fiducia
che la aiutasse e la sostenesse in questa difficile fase della
sua vita. Lo stress a cui è sottoposta, e lo dico anche in base
a considerazioni mediche, risulta davvero eccessivo per lei da
essere gestito nella piu' completa solitudine." Il mio
discorso era studiato e calibrato. Doveva essere convincente, ma
rassicurare Gendo che io ero dalla parte del progetto per il
perfezionamento. Però aborrivo parlare di Rei come uno
strumento. Tuttavia dovevo allontanarla da un uomo che invece
sembrava non curarsi di trattare quell'innocente come una cosa.
"Eppure Rei ha sempre fatto da sola, finora"
"Ciò che è valso fino ad oggi non vuol dire fosse la
soluzione migliore.
Inoltre non credo che la Nerv possa permettersi di perdere Rei,
voglio dire che Rei vada fuori dal nostro controllo. Non e' cosi'
facile da rimpiazzare, e tu lo sai bene", dissi ,
rivolgendomi a lui col tu, quasi a sottolineare che entrambi
sapevamo bene quella cosa, e non c'era bisogno di nascondersela,
come il lei che ci stavamo dando nascondeva mesi di
incomprensioni, rancori, bugie. "Il trasferimento dell'anima
in un clone non e' un'operazione cosi' indolore e facile da
padroneggiare",aggiunsi. Mio Dio, dover usare quegli
argomenti e certi riferimenti, mi faceva vergognare di me stessa.
Ma quell'uomo spregevole andava messo fuori gioco. Chiedevo
intanto dentro di me perdono a Rei, per il fatto di stare
parlando di lei in quei termini, rammentando gli incubi che la
tormentavano,i cloni, il progetto per il perfezionamento.
"capisco..Cosa propone dottoressa Akagi?"
"Che Rei venga affidata alla mia custodia, perché possa
avere maggiormente sotto controllo la sua situazione",
dissi, riuscendo a non tradire l'emozione che mi correva dentro,
e scegliendo i termini più freddi, per quello che in realtà era
il desiderio più palpitante del mio animo. Avevo vestito la mia
voglia di darle amore, colla maschera di un freddo interesse
scientifico. Era l'unica maschera che Gendo accettasse su di me.
"Ritiene che ciò sarebbe di giovamento?"
"A mio parere , sì. Suppongo che per Rei passare a vivere
con me, dopo che mi sia stato concesso il suo affidamento, sia la
cosa migliore, se vogliamo che continui ad essere monitorata, se
cosi' si puo' dire"Che parole orribili ero stata costretta a
usare. Camuffavo il mio sentimento per non lasciarlo in pasto a
una belva.
"Così sia. Rei verrà affidata alla sua custodia e verrà a
vivere con lei.Ricorda comunque che Rei è fondamentale e
funzionale al nostro progetto.Così, ogni ritardo o intralcio
sarà considerato tua responsabilità"
"Lo so bene. Non ce ne saranno." Gendo mi aveva dato
del tu, per sottolineare che avrebbe direttamenente eseguito la
sua minaccia, qualora stessi celando qualcosa. Ma io non avevo
paura. Nel momento in cui aveva acconsentito alla mia proposta ,
una gioia incontenibile mi aveva invaso. Sapevo che era solo il
primo passo, ma era il più importante.
"Un'ultima cosa", mi disse.
"Si"
"Mi dovra' riferire settimanalmente di Rei"
"Si."
"Si! E' a casa mia da ieri"
"Ma e' magnifico!!", commentò Misato . "
Stupendo! Hai fatto una bellissima cosa, Ritchan"
"..spero solo di poter dare a questa ragazza un po'
dell'amore che merita."
"Certo che ci riuscirai Ritchan
"Comunquenon dimenticarti il resto..cos'era che mi
volevi dire di Shinchan?"
"Ah^^;;;;;;Be'^^;;;Allora, ieri sera Reichan ed io abbiamo
parlato a lungo, sedute sul divano di casa mia."Pensai che
non era giusto raccontare a Misato tutte le bellissime parole che
Rei mi aveva detto a proposito dei sentimenti che iniziava a
provare per Shinchan. Rei me li aveva confidati. Mi aveva detto
che non riusciva a capirli bene.Io avevo cercato di spiegarle che
era normale : l'amore e' sempre così incomprensibile quando si
presenta nel nostro animo.
"Bè"; le dissi in compenso " Rei mi ha parlato di
se', di come si sentiva, del fatto che venire a vivere con me le
aveva fatto piacere. E che iniziava a senitre il peso e la
difficolta' di essere da sola. Mi ha ringraziato, e in quel
momento sono stata li' li' per piangere^^;;;Io sono stata ad
ascoltarla, e mi son reso conto che quella ragazza non aveva mai
avuto nessuno con cui confidarsi"
"Povera Rei", disse Misato.
"Poi le ho preparato un te'. Mi ha parlato dei suoi compagni
di classe, e di come solo Shinji avesse cercato di fare amicizia
con lei. Mi ha chiesto se era colpa sua che tutti la
evitassero..povera ragazza Poi mi ha raccontato una cosa
dolcissimaMi ha detto di aver ricevuto l'altro ieri in dono
un orsetto da Shinchan^_____^"
"DAVVERO??????CHE DOLCEEEEEEEE^O^O^Dovro' proprio dirglielo
che è stato un tesoro!!"
"Gia', Shinji è proprio un ragazzo dolcissimo. Tuttavia tu
non dovresti saperlo dell'orsetto^^;;;Percio' sarebbe meglio che
non glielo dicessi^^;"
"Be', gli diro' che l'ha scoperto Makoto,
casualmente^^;;;Che l'ha intravisto mentre lo comprava!! E mi
divertirò a chiedergli a chi lo ha regalato!"
"Sei tremenda, Misato!";; , le risposi,
sconsolatamente.
"Lo so!!^O^O^", sorrise la mia amica dall'altro capo
del telefono.
"Bè, attenta solo a non dirlo in presenza di Asuka!",
aggiunsi "Farebbe scattare il finimondo, e per Shinji
sarebbero guai!"
"Già', guai molto grossi!^^; Impicciona per
com'e'-___-;;"
"Hai proprio un bel tipino in custodia, eh?^^;;"
"Bè, mi consolo con Shinchan^^;;"
"A proposito, Misato?Come vanno ultimamente le cose? Non ti
ho chiesto poi di .."
"Kaji?..bè. In effettisono un po'
confusa;_____;"
"Ti andrebbe di parlarne?", le proposi,sentendo
l'esitazione e un filo di amarezza nella sua voce.
"Si..ma..ecco, è che non so bene cosa farea
dire ilvero..mi andrebbe di riprendere una storia importante con
Kaji.. ma allo stesso tempo,.. ho paura di non essere
all'altezza. Ho paura di essere la solita donna meschina che si
lega agli uomini per bisognouna donna che non sa mai dare
amore, ma e' buona solo scaricare su di essi la propria
insoddisfazione, ..se non addirittura il proprio
risentimento", disse la mia amica ,con tono pacato, ma molto
triste, in netto contrasto rispetto all'esuberante Misato di un
minuto fa. Katsuragi nasconde spesso una invisibile sincera
tristezza, dietro un'altrettanto sincera, ma più lampante
allegria.
"Misatosei troppo dura con te stessa..se c'è una
donna che è capace di dare tutta se stessa e il proprio amore
alla persona che ama, sei tu"
"Grazie Ritchan.."
"Ti prego Misato..non essere sempre così severa con te
stessa. Lo sei sempre..sul lavoro, a volte anche con gli amici.
Io non sono da meno. Pero' tu sei molto migliore di me"
"Ma cosa dici, Ritchan?"
"Si..e poi vorrei che tu non perdessi l'occasione di stare
vicino ad un uomo che ti ama veramente."
"Si"
Io tornai a sedere alla mia scrivania, finendo dei calcoli al PC
, in attesa che Rei tornasse dalle attività pomeridiane della
scuola.
Mentre Misato si preparò per uscire e fare un giro in macchina.
Quella era una giornata piena di pensieri per lei.
Il lavoro alla Nerv in questi giorni, grazie a Dio, languiva. Il
vento invece continuava a soffiare.
Io mi alzai e le andai incontro. "Ciao", le dissi. Le
sorrisi e la abbracciai.
Rei si lasciò abbracciare. Non ricambiò la stretta, forse non
ne aveva la forza , aveva solo voglia di venire abbracciata.
